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Le RELAZIONI al tempo degli
INFLUENCER
Relazioni « Una società fatta di solitudini di massa»
« I giovani passano molto tempo a incontrarsi nel mondo virtuale
invece che in quello reale, dicendo cose di scarso interesse per la
comunicazione, ma di grande interesse per il mercato che,
individuati i loro gusti, bombarda i malcapitati con una pioggia di
messaggi pubblicitari per assecondare i loro desideri e i loro sogni»
«Passare molte ore a controllare i propri profili, e senza aver nulla
di davvero interessante da dire, ma solo assaporare il gusto di avere
tanti contatti che danno la sensazione di sentirsi davvero esistenti e
per giunta interessanti, lascia intendere il grado di solitudine in cui
siamo precipitati e quanta desuetudine stiamo alimentando a
incontrare gli altri senza le maschere di false identità»
«Se a questo si aggiunge che, rubando per esempio le
password delle persone che ci interessano, [o
impugnando il loro cellulare o curiosando nel loro
profilo] ci mettiamo a controllarne la vita, i sentimenti,
gli scambi epistolari che non ci riguardano, costruendo e
decostruendo l’immagine che abbiamo dell’altro a
partire dalle informazioni che desumiamo allora il
pericolo della ‘paranoia’ [un altro pericolo dunque] è in
agguato.
E questo bisogno di controllo totale prende il posto
dell’innocenza da cui una relazione dovrebbe prendere le
mosse, accettando quella prima condizione di ogni
incontro autentico che è quella che l’altro è davvero un
altro e non una risposta che si acconci perfettamente alla
nostra prefigurazione, perché questo non soddisfa tanto
il nostro bisogno di controllo e quindi di potere.
.
L’impressione che se ne ricava è
che «siamo tornati al
pettegolezzo di paese, dove
tutti sapevano i comportamenti
e gli stili di vita di tutti e li
commentavano, inquadrando le
persone in stereotipi, intorno ai
quali si alimentava la
conversazione, quando non
anche la maldicenza
I cinque sintomi di
«dipendenza» da social media
Qual è il social media che crea più dipendenza.
Le reti sociali hanno infatti trasformato il modo in cui le nuove
generazioni interagiscono tra loro.
- Il sintomo numero uno è rappresentato da ansia e
depressione, aumentate del 70% tra i giovani nell’arco degli ultimi 25 anni.
- Il secondo sintomo è la mancanza di sonno dei “social
addicted”. Il riposo è fondamentale per tutti, ma in particolare per i
teenager e i giovani adulti che si trovano ancora nello stadio di sviluppo delle
loro funzioni cerebrali. E sono numerosi gli studi scientifici che associano
una pessima qualità del sonno con l’abuso dei social media, soprattutto per
chi non riesce a “staccare” nemmeno di notte svegliandosi per controllare i
messaggi sui social (come confessa di fare circa il 20% dei giovani).
- Terzo sintomo: l’ossessione di come si appare, la fissa della propria immagine, grande
problema dei teenager e in particolare delle ragazze, che nel 90% dei casi si dichiarano insoddisfatte
del loro corpo. Le dieci milioni di foto caricate ogni ora sulla sola Facebook rappresentano una fonte
inesauribile di confronti fisici per ragazze con bassa autostima e dipendenza da social, tanto da
spingere alcune di loro a considerare il ricorso alla chirurgia estetica (alla quale ammettono di avere
seriamente pensato il 70% delle ragazze tra i 18 e i 24 anni).
- Il quarto nodo è rappresentato dal cyberbullismo. Problema rilevante, visto che sette
giovani su dieci affermano di esserne stati vittima almeno una volta, e che ben il 37% viene preso di
mira di frequente. Statistiche allarmanti, sottolinea il rapporto, perché spesso chi è vittima del
“bullismo digitale” finisce per manifestare depressione, ansia e isolamento, con le performance
scolastiche che precipitano. Il cyberbullismo assume diverse forme e a volte si combina con quello
“fisico”. Come racconta una giovane citata nello studio, «a scuola sono stata presa di mira da un
gruppo di ragazze prima di persona e poi su Facebook. Ho iniziato a smettere di mangiare, a perdere
sonno e a diventare molto ansiosa quando uscivo di casa per andare a scuola».
Il quinto sintomo di dipendenza è rappresentato da un fenomeno nuovo chiamato “Fear of Missing
Out” (FoMO) e cresciuto a dismisura nell’era dei social.
In pratica è la paura di “non esserci”, di venire tagliato fuori dagli eventi organizzati dagli amici perché
non connessi ai social. Questo porta alla necessità di essere continuamente collegati in Rete, con correlata
ansia.
Un influencer è un utente con migliaia
(se non milioni) di followers sparsi sui
vari social network. Può essere uno
YouTuber, un Instagramer, un blogger o
avere semplicemente una pagina su
Facebook dove condivide foto, video e
contenuti vari. Fin qui è come un
qualsiasi utente nella rete, ma a
differenza degli altri, l’Influencer è in
grado letteralmente di influenzare i
propri followers.
Influencer
Influencer, un termine quasi sconosciuto in
Italia nel 2014, mentre oggi non passa
giorno senza che blog o giornali
pubblichino un articolo a riguardo.
Si tratta di una parola inglese che
praticamente non viene tradotta in italiano,
pur essendo collegata all’espressione
“Marketing di Influenza” e, ovviamente,
al termine “Influenzare”.
Quando si parla di “Influencer” però non ci
si riferisce ad una cosa o ad una strategia di
marketing, bensì ad un individuo o,
meglio ancora, al suo ruolo lavorativo.
Oggi infatti si usa dire “Essere influencer” o
“Diventare influencer”, proprio per indicare
uno “Stato della persona”, presente o in
divenire.
Nonostante però il ruolo di “Influencer” abbia le
stesse connotazioni di un qualsiasi lavoro, come
quello del blogger o del medico, non lo si può
definire propriamente tale. Questo perché un
influencer, in quanto tale, non può essere o,
meglio, non dovrebbe essere retribuito per
“Influenzare”, altrimenti la sua condizione
verrebbe meno.
Riassumendo:
L’INFLUENCER PUÒ ESSERE YOUTUBER, UN INSTAGRAMER,
UN BLOGGER (O SIMILI)
DEVE AVERE MOLTISSIMI FOLLOWERS
CREA CONTENUTI IN GRADO DI GENERARE MOLTISSIME
INTERAZIONI
VIENE CONSIDERATO “CREDIBILE” E “AFFIDABILE”
L’elemento più importante e quasi consequenziale di tutto questo è che l’Influencer è
letteralmente in grado di influenzare chi lo segue, grazie non solo alla sua notorietà, ma
anche alla sua
“Affidabilità” e “Indipendenza”.
In poche parole, se un grande YouTuber che seguite vi consiglia di vedere un film e voi
lo fate, vi ha influenzato, ma se lo stesso YouTuber lo ha fatto perché pagato dalla casa
di produzione, allora smette di essere influencer, diventando di fatto un Ambassador.
Fare l’influencer tuttavia può portare guadagni perché avere tanti followers su Instagram
permette di poter contattare aziende disposte a pubblicare pubblicità sulla propria
pagina. I compensi possono essere molto bassi, un semplice “Scambio merci”, ma c’è
anche chi guadagna cifre molto alte.
 
 
 
La popolarità di un influencer non si misura solo con il numero dei followers, ma anche in
base alle interazioni, ovvero like, visualizzazioni, commenti e condivisioni.
Dunque l’influencer è in grado appunto di influenzare i suoi followers, ma come ci riesce?
I motivi sono tanti ma in questa sede ne riassumo 3:
GRAZIE ALLA QUALITÀ DEI SUOI CONTENUTI
GRAZIE ALLA COMPETENZA IN UN DETERMINATO SETTORE
GRAZIE ALLA SUA INDIPENDENZA E TRASPARENZA
STORIE
DOMANDE SAFER INTERNET DAY 2019
SOCIAL MEDIA
• I ragazzi con il controllo dei genitori possono usare i social?
• Ma Facebook per i genitori va bene?
• Instagram e Facebook sono adatti ai bambini?
• Qual è il social più pericoloso? *
• Qual è il social che raccoglie più dati personali?
• Whatsapp è pericoloso?
BULLISMO
• Perché vengono attaccati i più deboli?
• Perché chi assiste ad atti di bullismo non fa niente?
• Quando diventi vittima di bullismo?
RELAZIONI «SOCIAL»
E
COMUNICAZIONI ON LINE
Instagram è un social network appartenente a Facebook dedicato alla
condivisione di foto e video.
Gli utenti iscritti alla community hanno un profilo personale, nel quale
possono caricare foto o video, che verranno poi riunite creando un
album fotografico scorrevole.
Nel corso degli anni Instagram si è arricchito di funzioni grazie a diversi
aggiornamenti, fino a renderlo un social particolarmente popolare
Il profilo utente può essere privato o pubblico, in base alla privacy che si
decide di adottare.
Il profilo pubblico è il più gettonato, in quanto permette una visibilità
maggiore. T
ra le opzioni esiste anche quella del profilo aziendale, utilizzato da aziende
che promuovono i propri prodotti o da personalità rinomate che fanno di
Instagram un guadagno.
È fondamentale sapere che il social offre la possibilità di modificare le
proprie foto con una gamma di filtri e parametri per il ritocco digitale come
contrasto, luminosità, nitidezza, sfumatura e tanti altri.
Nonostante questo spesso si ricorre alla modifica con app esterne con
maggiori funzionalità e una gamma di filtri più vasta e particolare.
Le nozioni base per scoprire il mondo di Instagram sono essenzialmente due: follower e
hashtag. Essendo un social network basato sulla condivisione, è necessario infatti crearsi
un seguito, ma anche fare parte del seguito altrui.
Infatti esistono i follower, ovvero le persone che scelgono di seguire il vostro profilo, e
i following, ovvero coloro che voi scegliete di seguire.
I post di questi ultimi vi compariranno nella home di Instagram in ordine più o meno
cronologico e in formato scorrevole. Potrete interagire con essi attraverso un like, cliccando
due volte sulla foto o selezionando l’icona del cuore, o con un commento, selezionando
l’icona del fumetto.
• Gli hashtag sono delle parole chiave precedute dal cancelletto (#) che
diventano un collegamento ipertestuale. Se infatti nella didascalia
della foto inserirete alcuni hashtag, chiunque ne cliccherà uno
sarà reindirizzato a una pagina che raccoglie tutte le foto della
community di Instagram che hanno quello stesso hashtag.
Questo strumento è molto utile per chi ha il profilo pubblico e vuole
crearsi un seguito di persone con gli stessi interessi. Se quindi si posta
una foto di una torta appena fatta si potranno usare gli hashtag #torta,
#pasticceria, o anche in inglese #bakery, #cake o #diy. In questo caso
la vostra foto comparirà insieme a tutte le altre foto che riportano lo
stesso elemento di indicizzazione.
Instagram tag
• Avete fatto una foto che vi piace tanto con quel vostro amico e la
volete postare su Instagram? Vi piacerebbe però far sapere a tutti chi
è il vostro amico e guarda caso anche lui ha un profilo su Instagram? Il
problema si risolve con l’utilizzo dei tag proprio come Facebook e
Twitter. Digitando la chiocciola (@) e il nome utente o il nickname
dell’amico sarà possibile taggarlo nella foto, ma anche nei commenti o
nelle storie.
Le Storie di Instagram 
sono ormai una tendenza di cui gli instagramer più attivi non possono più fare a meno: la società
ha rivelato che oltre 250 milioni di persone usano Instagram Stories.
Perché piacciono così tanto?
Perché consentono di raccontare una storia, un momento saliente della propria giornata,
attraverso immagini e clip.
Anziché postare le solite foto, Instagram Stories crea una slideshow gallery, ovvero una
sequenza di foto e/o video nello stesso contenuto, eventualmente modificabile
con sticker, scritte a mano, sondaggi, emoji e filtri.
Trascorse 24 ore dalla pubblicazione, la storia sparisce dal feed e nessuno potrà più vederla a
meno che non l’abbia salvata sul telefono o l’abbia messa «in evidenza»
La quantificazione della nostra vita sociale è destinata, presumibilmente, a
dare un po’ di forma alle nostre interazioni interpersonali altrimenti amorfe.
Ma come un nuovo e sorprendente documento dell’artista e sviluppatore
Benjamin Grosser chiarisce, tutti questi numeri stanno anche avendo un effetto
più insidioso: sono diventati la principale misura con cui giudichiamo se le
nostre amicizie, e le nostre vite, sono preziose o appaganti.
Il social networking senza i numeri appare meno come una gara di popolarità
… e più come la socializzazione reale.
STORIA POSTATA DA
FEDERICA PELLEGRNI
STORIA POSTATA DA
CAMILAWKE
ESISTONO
STORIE
«POSITIVE»?
Valentina
Dallari
Storia di una
INFLUENCER
YOU TUBE
• Tutti possono iscriversi su YouTube
• Tutti hanno la possibilità di creare un canale YouTube sul quale pubblicare
dei video di qualsiasi tipo
• I video non vengono controllati fino a quando qualcuno non li «segnala».
Solo poi vengono controllati e, se ritenuti dannosi, eliminati.
CARATTERISTICHE
Su YouTube si possono trovare:
VIDEO MUSICALI VLOG
VIDEO GAME VIDEO TUTORIAL VIDEO BENESSERE
VIDEO
Le RELAZIONI all’interno di YouTube
• Chi parla lo fa dall’alto
• Non ci sono rapporti paritari
• Si può esprimere il proprio giudizio attraverso i
commenti ma spesso non viene preso in
considerazione
• Si acquisisce tutto ciò che ti viene mostrato senza
poter controbattere
UNIVOCHE
You tuber
CICCIOGAME inserire il video
Ultimamente YouTube, in seguito alle segnalazioni di messaggi
inappropriati e riconducibili ad attività di pedofilia,
HA BLOCCATO la sezione dei commenti alla maggior parte dei canali che
pubblicano video in cui compaiono minori.
Ora solo alcuni canali selezionati potranno includere la sezione dei commenti in
caso di video con minori, ma YouTube chiede al canale di monitorare la sezione
per sicurezza e di segnalare qualsiasi commento sospetto.
UN CASO
Recentemente infatti YouTube aveva eliminato dal proprio sito oltre
400 canali e decine di milioni di commenti, dopo che a metà febbraio
un ex youtuber, Matt Watson, aveva mostrato come il sito
venisse utilizzato per lasciare segnalazioni e commenti quantomeno
sospetti nei video in cui compaiono i minori. 
I video in questione di per sé non erano pornografici o espliciti:
spesso erano semplici riprese dei propri figli fatte dai genitori o
durante eventi scolastici.
Watson aveva però notato la presenza di commenti che suggerivano a
quale secondo mettere in pausa un video, in modo da vedere meglio i
bambini, e in alcuni casi le loro parti intime.
Altri commenti contenevano indicazioni su come trovare video più
espliciti con minorenni su altri siti, oppure suggerimenti su come
usare YouTube per trovare altri contenuti con minori
Telegram
Cos’è?
Telegram è un’App di messaggistica simile a
Whatsapp, ma con molte più funzionalità! La
presenza del cloud permetterà al tuo
dispositivo di non risentirne in termini di
memoria, poiché tutto sarà salvato su di esso!
Per iscriverti come nickname devi scegliere un
“tag” composto da “@ + nome” che permette
di aggiungere contatti anche se non hai il
numero in rubrica
COMUNICAZIONE VERTICALE
Solo il creatore del canale può scrivere in
chat, quindi i membri del canale
riceveranno una notifica contrassegnata dal
nome e dalla foto del canale.
PRIVACY
Per entrare nel canale basta cercarlo nel
motore di ricerca di telegram e cliccare sul
tasto unisciti.
Si può vedere solo il numero degli iscritti
ma non si può vedere chi sono.
FUNZIONAMENTO
Gruppi, sottogruppi e canali
ln un normale gruppo Telegram è possibile aggiungere contemporaneamente 200 membri a massimo. Ogni membro del
gruppo, di base può invitare nuove persone e cambiare le impostazioni (come il nome e l’immagine assegnata al gruppo),
oltre ovviamente che scrivere in chat.
Se un gruppo supera i 200 membri e continua a crescere, può essere trasformato in un supergruppo. Questi, possono
avere un massimo di 100’000 membri. Un supergruppo è un gruppo più organizzato e centralizzato.
Nei supergruppi Telegram permette di invitare nuovi membri e modificare le impostazioni di base soltanto a specifici
membri designati. Colui che crea il gruppo prende il nome di creatore può nominare degli amministratori che lo aiutano a
gestire il gruppo.
Ognuno è libero di uscire dal gruppo quando vuole ma solo il «creatore» può «bannare» un membro. Se dopo cinque
richiami continua a non rispettare le regole il creatore può eliminare il gruppo.
Un canale , che sia pubblico o privato, può essere utilizzato come una sorta di newsletter.
Cosa sono i bot?
In generale un internet bot o web robot è un
software in grado di svolgere diversi compiti
automaticamente, rispondendo ad una serie di
comandi.
In Telegram i bot sono dei veri e propri
account che si possono aggiungere alla lista dei
contatti semplicemente inserendo il loro nome
nella barra di ricerca, la stessa che si usa per
trovare un vostro amico iscritto al servizio. 
Gestiti da software e non da persone in carne
ed ossa, questi bot riescono a svolgere diversi
task offrendo simpatici servizi agli utenti.
Potrete interagire con un bot di Telegram per
creare, giocare, effettuare ricerche, salvare
promemoria e perfino trovare altri Bot.
Skype
COS’È
Skype è un ‘applicazione che permette
attraverso messaggi e videochiamate,
di comunicare con chiunque, in
qualsiasi parte del mondo egli si trovi.
FUNZIONAMENTO
• Per utilizzare Skype è necessario iscriversi all‘app usando e-mail e
password del proprio account
• Bisogna creare un profilo personale che ha il nome della persona
iscritta o un nome inventato
• Si può anche aggiungere una propria foto profilo di riconoscimento
• Relazioni orizzontali:
-Chat biunivovhe e di gruppo: è possibile parlare
con tante persone contemporaneamente sia in
chat che con le chiamate. È possibile parlare allo
stesso tempo con un numero massimo di 50
persone.
• Relazioni dall‘alto verso il basso> Bot: è possibile
parlare con dei robot che hanno la funzione di
rispondere alle domande che vengono loro fatte.
I bot possono essere di due tipi
• Quello standard che è un robot predisposto per
qualsiasi tipo di domanda o informazione
riguardi l'applicazione;
RELAZIONI
Quelli specifici ai quali ci si
rivolge per avere delle
Informazioni precise
riguardo per esempio un
locale o un prodotto da
comprare o quelli che
aggiornano le persone sulle
notizie sportive.
In qualsiasi tipo di chat è possibile mandare foto, video e altre
informazioni personali.
I bot sono come degli INFLUENCER
ma, non sempre possiamo sapere chi sono.
Essi possono avere come nome utente il loro vero nome e mettere la
loro vera foto nel profilo ma possono anche inventare tutto e decidere
di non avere nessuna foto di riconoscimento.
Whatsapp
COS‘È
Whatsapp è un'applicazione che
permette di parlare attraverso
messaggi e chiamate con i propri amici
e conoscenti da ogni parte del mondo
FUNZIONAMENTO
• Dopo aver scaricato l'applicazione è necessario
creare un profilo personale con un nome utente e
eventualmente una foto del profilo
• Bisogna inoltre inserire il proprio numero di
telefono
RELAZIONI
• Relazioni orizzontali:
Chat biunivoche e di gruppo: è possibile parlare
con una sola persona o creare gruppi in cui
possono entrare fino a 256 Persone e in cui tutti
possono parlare,mandare foto ,video e messaggi
vocali.
• Relazioni dall‘alto (verticali):
-È possibile parlare con persone che
solitamente pubblicizzano e vendono prodotti
estetici inviando foto e video per invogliare
all’acquisto.
Questi non sono Bot meccanici, ma vere e
proprie persone che parlano con i contatti
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Anche su questa applicazione i «bot» sono degli
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I giovani al tempo degli influencer

  • 1. Le RELAZIONI al tempo degli INFLUENCER
  • 2. Relazioni « Una società fatta di solitudini di massa» « I giovani passano molto tempo a incontrarsi nel mondo virtuale invece che in quello reale, dicendo cose di scarso interesse per la comunicazione, ma di grande interesse per il mercato che, individuati i loro gusti, bombarda i malcapitati con una pioggia di messaggi pubblicitari per assecondare i loro desideri e i loro sogni» «Passare molte ore a controllare i propri profili, e senza aver nulla di davvero interessante da dire, ma solo assaporare il gusto di avere tanti contatti che danno la sensazione di sentirsi davvero esistenti e per giunta interessanti, lascia intendere il grado di solitudine in cui siamo precipitati e quanta desuetudine stiamo alimentando a incontrare gli altri senza le maschere di false identità»
  • 3. «Se a questo si aggiunge che, rubando per esempio le password delle persone che ci interessano, [o impugnando il loro cellulare o curiosando nel loro profilo] ci mettiamo a controllarne la vita, i sentimenti, gli scambi epistolari che non ci riguardano, costruendo e decostruendo l’immagine che abbiamo dell’altro a partire dalle informazioni che desumiamo allora il pericolo della ‘paranoia’ [un altro pericolo dunque] è in agguato. E questo bisogno di controllo totale prende il posto dell’innocenza da cui una relazione dovrebbe prendere le mosse, accettando quella prima condizione di ogni incontro autentico che è quella che l’altro è davvero un altro e non una risposta che si acconci perfettamente alla nostra prefigurazione, perché questo non soddisfa tanto il nostro bisogno di controllo e quindi di potere. .
  • 4. L’impressione che se ne ricava è che «siamo tornati al pettegolezzo di paese, dove tutti sapevano i comportamenti e gli stili di vita di tutti e li commentavano, inquadrando le persone in stereotipi, intorno ai quali si alimentava la conversazione, quando non anche la maldicenza
  • 5. I cinque sintomi di «dipendenza» da social media Qual è il social media che crea più dipendenza. Le reti sociali hanno infatti trasformato il modo in cui le nuove generazioni interagiscono tra loro. - Il sintomo numero uno è rappresentato da ansia e depressione, aumentate del 70% tra i giovani nell’arco degli ultimi 25 anni. - Il secondo sintomo è la mancanza di sonno dei “social addicted”. Il riposo è fondamentale per tutti, ma in particolare per i teenager e i giovani adulti che si trovano ancora nello stadio di sviluppo delle loro funzioni cerebrali. E sono numerosi gli studi scientifici che associano una pessima qualità del sonno con l’abuso dei social media, soprattutto per chi non riesce a “staccare” nemmeno di notte svegliandosi per controllare i messaggi sui social (come confessa di fare circa il 20% dei giovani).
  • 6. - Terzo sintomo: l’ossessione di come si appare, la fissa della propria immagine, grande problema dei teenager e in particolare delle ragazze, che nel 90% dei casi si dichiarano insoddisfatte del loro corpo. Le dieci milioni di foto caricate ogni ora sulla sola Facebook rappresentano una fonte inesauribile di confronti fisici per ragazze con bassa autostima e dipendenza da social, tanto da spingere alcune di loro a considerare il ricorso alla chirurgia estetica (alla quale ammettono di avere seriamente pensato il 70% delle ragazze tra i 18 e i 24 anni). - Il quarto nodo è rappresentato dal cyberbullismo. Problema rilevante, visto che sette giovani su dieci affermano di esserne stati vittima almeno una volta, e che ben il 37% viene preso di mira di frequente. Statistiche allarmanti, sottolinea il rapporto, perché spesso chi è vittima del “bullismo digitale” finisce per manifestare depressione, ansia e isolamento, con le performance scolastiche che precipitano. Il cyberbullismo assume diverse forme e a volte si combina con quello “fisico”. Come racconta una giovane citata nello studio, «a scuola sono stata presa di mira da un gruppo di ragazze prima di persona e poi su Facebook. Ho iniziato a smettere di mangiare, a perdere sonno e a diventare molto ansiosa quando uscivo di casa per andare a scuola».
  • 7. Il quinto sintomo di dipendenza è rappresentato da un fenomeno nuovo chiamato “Fear of Missing Out” (FoMO) e cresciuto a dismisura nell’era dei social. In pratica è la paura di “non esserci”, di venire tagliato fuori dagli eventi organizzati dagli amici perché non connessi ai social. Questo porta alla necessità di essere continuamente collegati in Rete, con correlata ansia.
  • 8. Un influencer è un utente con migliaia (se non milioni) di followers sparsi sui vari social network. Può essere uno YouTuber, un Instagramer, un blogger o avere semplicemente una pagina su Facebook dove condivide foto, video e contenuti vari. Fin qui è come un qualsiasi utente nella rete, ma a differenza degli altri, l’Influencer è in grado letteralmente di influenzare i propri followers. Influencer
  • 9. Influencer, un termine quasi sconosciuto in Italia nel 2014, mentre oggi non passa giorno senza che blog o giornali pubblichino un articolo a riguardo. Si tratta di una parola inglese che praticamente non viene tradotta in italiano, pur essendo collegata all’espressione “Marketing di Influenza” e, ovviamente, al termine “Influenzare”. Quando si parla di “Influencer” però non ci si riferisce ad una cosa o ad una strategia di marketing, bensì ad un individuo o, meglio ancora, al suo ruolo lavorativo. Oggi infatti si usa dire “Essere influencer” o “Diventare influencer”, proprio per indicare uno “Stato della persona”, presente o in divenire. Nonostante però il ruolo di “Influencer” abbia le stesse connotazioni di un qualsiasi lavoro, come quello del blogger o del medico, non lo si può definire propriamente tale. Questo perché un influencer, in quanto tale, non può essere o, meglio, non dovrebbe essere retribuito per “Influenzare”, altrimenti la sua condizione verrebbe meno.
  • 10. Riassumendo: L’INFLUENCER PUÒ ESSERE YOUTUBER, UN INSTAGRAMER, UN BLOGGER (O SIMILI) DEVE AVERE MOLTISSIMI FOLLOWERS CREA CONTENUTI IN GRADO DI GENERARE MOLTISSIME INTERAZIONI VIENE CONSIDERATO “CREDIBILE” E “AFFIDABILE”
  • 11. L’elemento più importante e quasi consequenziale di tutto questo è che l’Influencer è letteralmente in grado di influenzare chi lo segue, grazie non solo alla sua notorietà, ma anche alla sua “Affidabilità” e “Indipendenza”. In poche parole, se un grande YouTuber che seguite vi consiglia di vedere un film e voi lo fate, vi ha influenzato, ma se lo stesso YouTuber lo ha fatto perché pagato dalla casa di produzione, allora smette di essere influencer, diventando di fatto un Ambassador. Fare l’influencer tuttavia può portare guadagni perché avere tanti followers su Instagram permette di poter contattare aziende disposte a pubblicare pubblicità sulla propria pagina. I compensi possono essere molto bassi, un semplice “Scambio merci”, ma c’è anche chi guadagna cifre molto alte.      
  • 12. La popolarità di un influencer non si misura solo con il numero dei followers, ma anche in base alle interazioni, ovvero like, visualizzazioni, commenti e condivisioni. Dunque l’influencer è in grado appunto di influenzare i suoi followers, ma come ci riesce? I motivi sono tanti ma in questa sede ne riassumo 3: GRAZIE ALLA QUALITÀ DEI SUOI CONTENUTI GRAZIE ALLA COMPETENZA IN UN DETERMINATO SETTORE GRAZIE ALLA SUA INDIPENDENZA E TRASPARENZA
  • 14.
  • 15.
  • 16. DOMANDE SAFER INTERNET DAY 2019 SOCIAL MEDIA • I ragazzi con il controllo dei genitori possono usare i social? • Ma Facebook per i genitori va bene? • Instagram e Facebook sono adatti ai bambini? • Qual è il social più pericoloso? * • Qual è il social che raccoglie più dati personali? • Whatsapp è pericoloso? BULLISMO • Perché vengono attaccati i più deboli? • Perché chi assiste ad atti di bullismo non fa niente? • Quando diventi vittima di bullismo?
  • 18.
  • 19. Instagram è un social network appartenente a Facebook dedicato alla condivisione di foto e video. Gli utenti iscritti alla community hanno un profilo personale, nel quale possono caricare foto o video, che verranno poi riunite creando un album fotografico scorrevole. Nel corso degli anni Instagram si è arricchito di funzioni grazie a diversi aggiornamenti, fino a renderlo un social particolarmente popolare
  • 20. Il profilo utente può essere privato o pubblico, in base alla privacy che si decide di adottare. Il profilo pubblico è il più gettonato, in quanto permette una visibilità maggiore. T ra le opzioni esiste anche quella del profilo aziendale, utilizzato da aziende che promuovono i propri prodotti o da personalità rinomate che fanno di Instagram un guadagno. È fondamentale sapere che il social offre la possibilità di modificare le proprie foto con una gamma di filtri e parametri per il ritocco digitale come contrasto, luminosità, nitidezza, sfumatura e tanti altri. Nonostante questo spesso si ricorre alla modifica con app esterne con maggiori funzionalità e una gamma di filtri più vasta e particolare.
  • 21. Le nozioni base per scoprire il mondo di Instagram sono essenzialmente due: follower e hashtag. Essendo un social network basato sulla condivisione, è necessario infatti crearsi un seguito, ma anche fare parte del seguito altrui. Infatti esistono i follower, ovvero le persone che scelgono di seguire il vostro profilo, e i following, ovvero coloro che voi scegliete di seguire. I post di questi ultimi vi compariranno nella home di Instagram in ordine più o meno cronologico e in formato scorrevole. Potrete interagire con essi attraverso un like, cliccando due volte sulla foto o selezionando l’icona del cuore, o con un commento, selezionando l’icona del fumetto.
  • 22. • Gli hashtag sono delle parole chiave precedute dal cancelletto (#) che diventano un collegamento ipertestuale. Se infatti nella didascalia della foto inserirete alcuni hashtag, chiunque ne cliccherà uno sarà reindirizzato a una pagina che raccoglie tutte le foto della community di Instagram che hanno quello stesso hashtag. Questo strumento è molto utile per chi ha il profilo pubblico e vuole crearsi un seguito di persone con gli stessi interessi. Se quindi si posta una foto di una torta appena fatta si potranno usare gli hashtag #torta, #pasticceria, o anche in inglese #bakery, #cake o #diy. In questo caso la vostra foto comparirà insieme a tutte le altre foto che riportano lo stesso elemento di indicizzazione.
  • 23. Instagram tag • Avete fatto una foto che vi piace tanto con quel vostro amico e la volete postare su Instagram? Vi piacerebbe però far sapere a tutti chi è il vostro amico e guarda caso anche lui ha un profilo su Instagram? Il problema si risolve con l’utilizzo dei tag proprio come Facebook e Twitter. Digitando la chiocciola (@) e il nome utente o il nickname dell’amico sarà possibile taggarlo nella foto, ma anche nei commenti o nelle storie.
  • 24. Le Storie di Instagram  sono ormai una tendenza di cui gli instagramer più attivi non possono più fare a meno: la società ha rivelato che oltre 250 milioni di persone usano Instagram Stories. Perché piacciono così tanto? Perché consentono di raccontare una storia, un momento saliente della propria giornata, attraverso immagini e clip. Anziché postare le solite foto, Instagram Stories crea una slideshow gallery, ovvero una sequenza di foto e/o video nello stesso contenuto, eventualmente modificabile con sticker, scritte a mano, sondaggi, emoji e filtri. Trascorse 24 ore dalla pubblicazione, la storia sparisce dal feed e nessuno potrà più vederla a meno che non l’abbia salvata sul telefono o l’abbia messa «in evidenza»
  • 25. La quantificazione della nostra vita sociale è destinata, presumibilmente, a dare un po’ di forma alle nostre interazioni interpersonali altrimenti amorfe. Ma come un nuovo e sorprendente documento dell’artista e sviluppatore Benjamin Grosser chiarisce, tutti questi numeri stanno anche avendo un effetto più insidioso: sono diventati la principale misura con cui giudichiamo se le nostre amicizie, e le nostre vite, sono preziose o appaganti. Il social networking senza i numeri appare meno come una gara di popolarità … e più come la socializzazione reale.
  • 26. STORIA POSTATA DA FEDERICA PELLEGRNI STORIA POSTATA DA CAMILAWKE ESISTONO STORIE «POSITIVE»?
  • 29. • Tutti possono iscriversi su YouTube • Tutti hanno la possibilità di creare un canale YouTube sul quale pubblicare dei video di qualsiasi tipo • I video non vengono controllati fino a quando qualcuno non li «segnala». Solo poi vengono controllati e, se ritenuti dannosi, eliminati. CARATTERISTICHE
  • 30. Su YouTube si possono trovare: VIDEO MUSICALI VLOG VIDEO GAME VIDEO TUTORIAL VIDEO BENESSERE VIDEO
  • 31. Le RELAZIONI all’interno di YouTube • Chi parla lo fa dall’alto • Non ci sono rapporti paritari • Si può esprimere il proprio giudizio attraverso i commenti ma spesso non viene preso in considerazione • Si acquisisce tutto ciò che ti viene mostrato senza poter controbattere UNIVOCHE
  • 33. Ultimamente YouTube, in seguito alle segnalazioni di messaggi inappropriati e riconducibili ad attività di pedofilia, HA BLOCCATO la sezione dei commenti alla maggior parte dei canali che pubblicano video in cui compaiono minori. Ora solo alcuni canali selezionati potranno includere la sezione dei commenti in caso di video con minori, ma YouTube chiede al canale di monitorare la sezione per sicurezza e di segnalare qualsiasi commento sospetto. UN CASO
  • 34. Recentemente infatti YouTube aveva eliminato dal proprio sito oltre 400 canali e decine di milioni di commenti, dopo che a metà febbraio un ex youtuber, Matt Watson, aveva mostrato come il sito venisse utilizzato per lasciare segnalazioni e commenti quantomeno sospetti nei video in cui compaiono i minori.  I video in questione di per sé non erano pornografici o espliciti: spesso erano semplici riprese dei propri figli fatte dai genitori o durante eventi scolastici. Watson aveva però notato la presenza di commenti che suggerivano a quale secondo mettere in pausa un video, in modo da vedere meglio i bambini, e in alcuni casi le loro parti intime. Altri commenti contenevano indicazioni su come trovare video più espliciti con minorenni su altri siti, oppure suggerimenti su come usare YouTube per trovare altri contenuti con minori
  • 35.
  • 36. Telegram Cos’è? Telegram è un’App di messaggistica simile a Whatsapp, ma con molte più funzionalità! La presenza del cloud permetterà al tuo dispositivo di non risentirne in termini di memoria, poiché tutto sarà salvato su di esso! Per iscriverti come nickname devi scegliere un “tag” composto da “@ + nome” che permette di aggiungere contatti anche se non hai il numero in rubrica
  • 37. COMUNICAZIONE VERTICALE Solo il creatore del canale può scrivere in chat, quindi i membri del canale riceveranno una notifica contrassegnata dal nome e dalla foto del canale. PRIVACY Per entrare nel canale basta cercarlo nel motore di ricerca di telegram e cliccare sul tasto unisciti. Si può vedere solo il numero degli iscritti ma non si può vedere chi sono.
  • 38. FUNZIONAMENTO Gruppi, sottogruppi e canali ln un normale gruppo Telegram è possibile aggiungere contemporaneamente 200 membri a massimo. Ogni membro del gruppo, di base può invitare nuove persone e cambiare le impostazioni (come il nome e l’immagine assegnata al gruppo), oltre ovviamente che scrivere in chat. Se un gruppo supera i 200 membri e continua a crescere, può essere trasformato in un supergruppo. Questi, possono avere un massimo di 100’000 membri. Un supergruppo è un gruppo più organizzato e centralizzato. Nei supergruppi Telegram permette di invitare nuovi membri e modificare le impostazioni di base soltanto a specifici membri designati. Colui che crea il gruppo prende il nome di creatore può nominare degli amministratori che lo aiutano a gestire il gruppo. Ognuno è libero di uscire dal gruppo quando vuole ma solo il «creatore» può «bannare» un membro. Se dopo cinque richiami continua a non rispettare le regole il creatore può eliminare il gruppo. Un canale , che sia pubblico o privato, può essere utilizzato come una sorta di newsletter.
  • 39. Cosa sono i bot? In generale un internet bot o web robot è un software in grado di svolgere diversi compiti automaticamente, rispondendo ad una serie di comandi. In Telegram i bot sono dei veri e propri account che si possono aggiungere alla lista dei contatti semplicemente inserendo il loro nome nella barra di ricerca, la stessa che si usa per trovare un vostro amico iscritto al servizio.  Gestiti da software e non da persone in carne ed ossa, questi bot riescono a svolgere diversi task offrendo simpatici servizi agli utenti. Potrete interagire con un bot di Telegram per creare, giocare, effettuare ricerche, salvare promemoria e perfino trovare altri Bot.
  • 40. Skype
  • 41. COS’È Skype è un ‘applicazione che permette attraverso messaggi e videochiamate, di comunicare con chiunque, in qualsiasi parte del mondo egli si trovi.
  • 42. FUNZIONAMENTO • Per utilizzare Skype è necessario iscriversi all‘app usando e-mail e password del proprio account • Bisogna creare un profilo personale che ha il nome della persona iscritta o un nome inventato • Si può anche aggiungere una propria foto profilo di riconoscimento
  • 43. • Relazioni orizzontali: -Chat biunivovhe e di gruppo: è possibile parlare con tante persone contemporaneamente sia in chat che con le chiamate. È possibile parlare allo stesso tempo con un numero massimo di 50 persone. • Relazioni dall‘alto verso il basso> Bot: è possibile parlare con dei robot che hanno la funzione di rispondere alle domande che vengono loro fatte. I bot possono essere di due tipi • Quello standard che è un robot predisposto per qualsiasi tipo di domanda o informazione riguardi l'applicazione; RELAZIONI
  • 44. Quelli specifici ai quali ci si rivolge per avere delle Informazioni precise riguardo per esempio un locale o un prodotto da comprare o quelli che aggiornano le persone sulle notizie sportive.
  • 45. In qualsiasi tipo di chat è possibile mandare foto, video e altre informazioni personali. I bot sono come degli INFLUENCER ma, non sempre possiamo sapere chi sono. Essi possono avere come nome utente il loro vero nome e mettere la loro vera foto nel profilo ma possono anche inventare tutto e decidere di non avere nessuna foto di riconoscimento.
  • 46.
  • 48. COS‘È Whatsapp è un'applicazione che permette di parlare attraverso messaggi e chiamate con i propri amici e conoscenti da ogni parte del mondo
  • 49. FUNZIONAMENTO • Dopo aver scaricato l'applicazione è necessario creare un profilo personale con un nome utente e eventualmente una foto del profilo • Bisogna inoltre inserire il proprio numero di telefono
  • 50. RELAZIONI • Relazioni orizzontali: Chat biunivoche e di gruppo: è possibile parlare con una sola persona o creare gruppi in cui possono entrare fino a 256 Persone e in cui tutti possono parlare,mandare foto ,video e messaggi vocali. • Relazioni dall‘alto (verticali): -È possibile parlare con persone che solitamente pubblicizzano e vendono prodotti estetici inviando foto e video per invogliare all’acquisto. Questi non sono Bot meccanici, ma vere e proprie persone che parlano con i contatti interessati.
  • 51. Anche su questa applicazione i «bot» sono degli influencer la cui identità può essere visibile o meno ma differenza di altri social, non possono questi non possono essere automatici.