2. La comunicazione
è un mezzo per raggiungere
la relazione che è invece
il fine o obiettivo
della comunicazione.
3. L’ ambiguità
è la condizione implicante
la possibilità
di svariate
interpretazioni
4. “Nella forma che il caso e il vento dànno alle
nuvole l'uomo è già intento a riconoscere
figure: un veliero, una mano, un elefante.”
da: Le Città Invisibili di Italo Calvino
Einaudi, Torino, 1972.
5. L'uomo, scrive Calvino, è portato
a riconoscere figure (significati)
anche nelle nuvole, ma ciò non
sarebbe possibile se i segni (le
nuvole) non fossero così ambigui
da "accogliere" più significati.
6. Quando ci troviamo entrambi in una
situazione ambigua, io posso vederla e
descriverla in un modo, tu puoi vederla
altrimenti, e possiamo avere l'impressione di
essere d'accordo su come percepire tale
situazione perché vi è spazio per usare una
varietà di interpretazioni e per consentire
l'uno con l'altro, o avere un sentimento di
consenso reciproco. Così andiamo avanti
con quel che stiamo facendo.
Karl E. Weick [1969], Organizzare. La psicologia sociale
dei processi organizzativi, ISEDI, Torino, 1993.
7. Il sogno dei logici, cioè che gli uomini
debbano comunicare tra loro soltanto
per mezzo di segnali discreti non
ambigui, non si è avverato e
probabilmente non si avvererà.
Bateson [1972]: Ridondanza e codificazione in
Verso un'ecologia della mente, Adelphi, Milano,
1976.