2. La via tedesca alla società aperta -
Merkel e la sfida dell’accoglienza
Costituzione italiana, art. 10:
“Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese
l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite
dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio
della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla
legge”
Legge fondamentale tedesca, art. 16a:
“I perseguitati politici godono del diritto di asilo.”
4. La via tedesca alla società aperta -
Merkel e la sfida dell’accoglienza
“La scrupolosità (Gründlichkeit) tedesca è fantastica, ma
ora c’è bisogno della flessibilità tedesca” (agosto 2015)
“Non abbiamo mantenuto la Grecia nell’Euro per
abbandonarla nella crisi dei rifugiati” (febraio 2016).
8. richieste di asilo accolte (rifugiati)
Anno Percentuale
2013 14,4%
2014 27,6%
2015 49,2%
2016 37,1%
2017 (ge-fe) 22,6%
9. Asylpaket I
• Sostegno ai Länder (Regioni)
• Meno assistenza più servizi (corsi di lingua, abitazione, vestiti ecc.)
• Paesi sicuri. Albania, Kossovo e Montenegro (Paesi dei Balcani) sono
considerati paesi sicuri.
• Corsi di integrazione e occupazione da parte Bundesamt für Migration
und Flüchtlinge (corsi di lingua di 600 euro e di orientamento di 100
sulla storia, società e cultura tedesche).
• Ampliamento delle possibilità per Regioni e Comuni di utilizzare
strutture per accogliere i rifugiati e per migliorare quelle esistenti e
già utilizzate.
10. Asylpaket II (febbrario 2016)
• velocizzazione del processo di richiesta di asilo ad una
settimana che viene esaminata nei centri accoglienza
stessi.
• Rinviato il ricongiungimento famigliare per due anni.
• Più servizi meno assistenza
• Accertamento di eventuali malattie da medici tedeschi.
14. Sabino Cassese, Territori e potere, il Mulino, 2016, pp. 8-9.
“Nel 2016, quasi un miliardo e mezzo di passeggeri aerei varcano le frontiere nazionali. Sono
250 milioni le persone che vivono in Paesi diversi da quello di nascita. Nel 2015, più di 1.3
milioni di persone hanno chiesto asilo in Paesi europei. Territori come l’Antartico o quelli di
“Stati falliti” (ad esempio, la Libia) non son governati da governi centrali dotati di sovranità.
Paesi come gli Stati Uniti e l’Australia applicano due diversi diritti, rispettando le rule of law
per i cittadini, ignorandola per gli stranieri […] Principi universali (rispetto ai diritti umani,
divieto di genocidio, proibizione del lavoro forzato, proporzionalità, per menzionarne solo
qualcuno) si impongono agli Stati e alle collettività nazionali. Tutti questi sono segni di un
fenomeno nuovo, la scissione fra territori e poteri.
Finora, territori (e relative frontiere), poteri pubblici, ordini giuridici, diritto, soggetti del
diritto, erano fenomeni unitari: su un territorio (definito da frontiere) si affermava un potere
pubblico (lo stato), chiamato a regolare una collettività (i cittadini) con strumenti giuridici (le
norme). Ora vi sono territori senza governi, frontiere mobili, regolazioni globali dettate da
regolatori senza territorio, unità sovrastali che conquistano lentamente il dominio su
territori prima interamente statali, persone residenti su un territorio senza esserne cittadini.
Questi non sono fenomeni interamente nuovi. Nuova è la dimensione che essi stanno
raggiungendo.
15. Angela Merkel, Die Zeit, 20 ottobre 2016
“Sono convinta che la nostra sicurezza, la nostra vita in pace e il nostro
sviluppo sostenibile dipende da situazioni di essere umani che abitano e
vivono molto lontano da noi. Noi tutti lo percepiamo. Per questo
sottoscriviamo accordi climatici, per questo esistono obiettivi di sviluppo
mondiale come l’Agenda 2030. Le faccio un esempio. Nella regione del
lago del Ciad ci sono enormi problemi di siccità e anche per questo una
grande instabilità politica. Questo non significa, che tutti coloro che si
trova in difficoltà possono arrivare in Europa come rifugiati. Ma ci deve
interessare se lì undici milioni di persone hanno una prospettiva di vita o
meno. Se il lago del Ciad si riduce ancora di più, alla fine l’unica salvezza
per queste persone è Boko Haram o qualche altro terrorista nella regione.
Per me si tratta di intraprendere una politica della prevenzione.”