2. Cosa è
stato il
liberalismo
in
Germania.
Liberalismo
e economia
sociale di
mercato: il
modello
renano.
La Freie
Demokratische
Partei (FDP)
dal 1948 al
2013.
Dal
liberalismo
alla libertà
come
responsabilità
Il Liberalismo in Germania
3. Il Liberalismo in Germania
Le fasi storiche del liberalismo tedesco:
1770-1914 1914-1945 1945-2013
4. Il Liberalismo in Germania
“Il 1848 è il periodo della grande campagna del liberalismo
tedesco per l’unificazione nazionale. I liberali si propongono
tre compiti strettamente connessi l’uno all’altro: sottrarre gli
stati germanici dall’influenza austriaca; ottenere, specialmente
in Prussia, delle costituzioni moderne; fare di queste costituzioni
il comune vincolo statale” (Storia del liberalismo europeo, De
Ruggiero, p. 262)
1770-1914:
La prima fase
è la più lunga.
5. Il Liberalismo in Germania
a) La prima guerra mondiale (1914-
1918), il regime nazionalsocialista
(1933-1945), la seconda guerra
mondiale (1939-1945).
b) È anche la fase in cui il Partito Liberale
Tedesco viene dichiarato illegale dal
regime nazista.
1914-1945: La seconda
fase è la più breve ma
anche la più traumatica
perché comprende:
6. Il Liberalismo in Germania
La FDP è il partito che nella
storia della Repubblica Federale
Tedesca ha governo di più, anche
rispetto ai principali partiti di
massa, ovvero Unione
(CDU/CSU) e SPD.
1945-2013: è la fase forse
più interessante perché è la
fase di maggior successo dei
liberali in Germania.
7. Il Liberalismo in Germania
1945-2013 - Iniziamo da alcune date importanti:
• 8 maggio 1945: Resa senza condizioni della Germania.
• Giugno 1948: Riforma monetarie nella Germania Occidentale.
• 1 settembre 1948: Assemblea costituente (Parlamentarisches
Rat) a Bonn.
• 8 maggio 1949: Approvazione della nuova costituzione
tedesca che entrerà in vigore ufficialmente il 23 maggio 1949.
8. Il Liberalismo in Germania
8 maggio 1945: resa senza condizioni della Germania
9. Il Liberalismo in Germania
Tra le principali personalità
dell’Assemblea c’era anche
il liberale Theodor Heuss
della FDP. (31. Januar
1884-12. December 1963)
1 settembre
1948:
Assemblea
costituente
(Parlamentarisc
hes Rat) a Bonn.
10. Theodor Heuss
(31. Januar 1884-12. Dezember 1963)
Nel 1932 pubblicò il libro
„Hitlers Weg“ che scatenò
l‘ira dei nazisti.
Nel 1933, tuttavia, fu tra
i parlamentari (insieme a
Hermann Dietrich,
Heinrich Landahl, Ernst
Lemmer und Reinhold
Maier) che votò la legge
speciale
(Ermächtigungsgesetz).
Dopo la guerra, nel 1946
divenne presidente del Partito
popolare democratico nella
zona di occupazione
americana e si dedicò alla
fondazione, nel 1947, del
"Demokratischen Partei
Deutschlands". Nel dicembre
del 1948 fu tra i fondatori del
Partito Liberale Tedesco (FDP)
e divenne il primo Presidente
della FDP.
11. Theodor Heuss
(31. Januar 1884-12. Dezember 1963)
Theodor Heuss fu il primo
Presidente della Repubblica
tedesco (dal 1949 al 1959.
Come primo Presidente della
Repubblica ebbe il compito
difficile di riabilitare il popolo
tedesco a livello internazionale
dopo la guerra.
„La Germania ha bisogno dell‘Europa, ma anche
l‘Europa ha bisogno della Germania. Lo sappiamo
anche noi: durante la dittatura di Hitler siamo
diventati più poveri ... Abbiamo il grande compito di
formare un nuovo sentimento nazionale. Un difficile
compito educativo ... Noi abbiamo il compito di
riposizionarci nello spazio politico e di formare
nuovamente una nostra dignità che abbiamo perso
nel fondo della nostra anima.”
12. Il Liberalismo in Germania
Il secondo e ultimo Presidente della Repubblica tedesca della FDP è stato
Walter Scheel (nato nel 1919) dal 1974 - 1979
Ha svolto la sua carriere politica interamente
nella FDP di cui dal 1968 è stato Presidente. E’
stato Europarlamentare (1958-1961), vice-
presidente del Parlamento tedesco, Ministro
dell’Economia e Ministro degli Esteri (1969).
13. La Freie Demokratische Partei (FDP)
dal 1945 al 2013.
14 agosto 1949 – 22 settembre 2013: risultati elettorali della FDP.
14. La Freie Demokratische Partei (FDP)
dal 1945 al 2013.
14 agosto 1949 – 22 settembre 2013:
partecipazione della FDP al Governo federale tedesco.
16. L’economia sociale di mercato
Quando nasce?
L’economia sociale di
mercato ebbe
origine nell’ambiente
culturale tedesco
durante il periodo
della Repubblica di
Weimar, dopo la
Prima guerra
mondiale (Ludwig
von Mises, Nation,
Staat und Wirtschaft,
1919).
Cos’è?
L’economia sociale di mercato non ebbe molta
fortuna e dopo il fallimento della Repubblica di
Weimar e l’ascesa al potere del nazionalsocialismo
le idee dell’economia sociale di mercato furono
rielaborate dalla Scuola di Friburgo
(ordoliberalismo). L’idea di base era che il libero
mercato rappresenti un ‘ordine istituzionale’ (non
‘naturale’) e come tale debba essere definito da una
cornice istituzionale. Negli anni della ricostruzione in
Germania, ha costituito il nucleo teorico
dell’Economia sociale di mercato (Soziale
Marktwirtschaft) che ispirò le politiche del ministro
dell’Economia Ludwig Erhard.
17. Ordoliberismo
“… in relazione ad un liberalismo incentrato sul problema della concorrenza … gli ordoliberali
introdurranno qualcosa che ritengo sia [loro] specifico. Nella concezione del XIX e XX secolo si
sostiene che, poiché il mercato può funzionare solo grazie alla libera e piena concorrenza,
è necessario, di conseguenza, che lo stato si astenga dal modificare la condizione di
concorrenza esistente e che si guardi bene dall’introdurre fenomeni di monopolio, di
controllo e simili, un certo numero di elementi che potrebbero modificare lo stato della
concorrenza…. È su questo punto che gli ordoliberali rompono con la tradizione del
liberalismo del XVIII e XIX secolo. Essi sostengono che dal principio della concorrenza non si
può e non si deve ricavare il laissez-faire. Perché, sostengono, così facendo si continua a restare
ancora all’interno di quella che potremmo chiamare “ingenuità naturalista”, ovvero si continua a
ritenere che il mercato sia una sorta di dato naturale, qualcosa che si produce spontaneamente e che
lo stato dovrebbe rispettare in quanto dato di natura. Ma come dicono gli ordoliberali si tratta di
un’ingenuità naturalista. Cos’è infatti la concorrenza? Non è un dato di natura ma un principio di
formalizzazione, di un gioco formale di disuguaglianze. La concorrenza è un obiettivo storico dell’arte
di governo” (Michel Foucault, Nascita della biopolitica. Corso al Collège de France (1978-1979),
pp.111-112)
18. L’economia sociale di mercato:
il modello renano
Il modello renano è
indiscutibilmente
capitalista:
economia di
mercato, proprietà
privata e libertà
d’impresa.
Il dinamismo dell’economia si
fonda sul mercato al quale deve
essere assicurata la più grande
libertà di funzionamento (prezzi,
salari ecc.).
Il mercato non può regolare da solo
l’insieme della vita sociale. Ha
bisogno di elementi di equilibrio
esterni e di essere bilanciato da
elementi di politica sociale di cui è
garante lo Stato (Stato sociale).
Alla base dell’economia sociale
di mercato c’è una rete solidale
di sostegno all’impresa che però
non intacca e non limita la libera
concorrenza.
19. L’economia sociale di mercato: il modello
renano – Check and balances
Coperture sociali: Il lavoratore licenziato non può essere messo in
mezzo alla strada ma lo stato deve assicurare un’indennità di
disoccupazione che consente di far fronte ai bisogni essenziali suoi
e della sua famiglia. Tutto questo deve avvenire a carico della
fiscalità generale.
20. Differenze tra modello renano
e modello americano
Il lavoratore non è un
semplice fattore di
produzione. L’impresa
ha precisi doveri in
materia di sicurezza,
fedeltà, formazione
professionale.
L’impresa deve
evitare contrasti e
rivalità; e preparare
alla carriera
(apprendistato).
Fomentare al
massimo la
competitività
pagare i migliori
secondo il loro
valore di mercato.
Il salario è un fatto
individuale e
precario così come
l’impiego.
Modellorenano
Modelloamericano
21. L’economia sociale di mercato:
il modello renano di Ludwig Erhard
"Bisogna liberare l’economia dai
vincoli statali (…) ed evitare sia
l’anarchia sia lo Stato-termite. Solo
uno Stato capace di stabilire al
contempo la libertà e la responsabilità
dei cittadini può legittimamente
parlare in nome del popolo.” Ludwig
Erhard, 28 aprile ‘48
22. Dalla libertà alla responsabilità
Rivoluzione pacifica dell’autunno del 1989 Caduta del Muro di Berlino
23. Joachim Gauck
Joachim Gauck, nato nel 1940 a Rostock (ex Germania
Est) è l’attuale Presidente della Repubblica Federale
Tedesca.
Nel 1989 è membro del Neues Forum, movimento
d’opposizione al regime comunista. Nel 1990 è deputato
della RFT e nello stesso anno è incaricato di presiedere la
commissione speciale per il controllo dello scioglimento
della STASI.
Si è dichiarato un “conservatore liberale di sinistra”. È
Autore di un famoso discorso: Libertà! (2011)
all’Accademia protestante di Tutzing.
24. Il discorso di Gauck: Libertà
Libertà come
responsabilità
Dalla “libertà da
qualcosa” alla
“libertà per
qualcosa”
L’approccio di Gauck
non è economico ma
esclusivamente
politico.
Accettare la
responsabilità della
costruzione dopo
l’89.
Gauck temeva una
libertà senza freni e
voleva una libertà di
una società
autenticamente umana.
25. Il discorso di Gauck: Libertà
“Siamo alla ricerca di un tipo di libertà
che non vada temuta in quanto anarchica,
che non faccia paura in quanto semplice
assenza di costrizioni, ribellione, libertà
da qualcosa… desideriamo una libertà in
cui come ci hanno insegnato la filosofia e
l’etica, siamo liberi di qualcosa, di fare
qualcosa” (Joachim Gauck)
26. Il Liberalismo in Germania
Grazie per l’attenzione!
twitter@uvillanilubelli
www.potsdamer-platz.blogspot.it
27. Bibliografia
Ackermann, Ulrike, Welche Freiheit. Plädoyers für eine offene Gesellschaft, Matthes&Seitz, Berlin 2007.
Albert, Michel, Capitalismo contro capitalismo, Il Mulino, Bologna 1991.
Dahrendorf, Ralf, Intervista sul liberalismo e l’Europa, a cura di Vincenzo Ferrari, Laterza, Roma-Bari 1979.
De Ruggiero, Guido, Storia del liberalismo europeo, Laterza, Roma-Bari 1984.
Foucault, Michel, Nascita della biopolitica. Corso al Collège de France (1978-1979), Feltrinelli, Bologna
2004.
Gauck, Joachim, Libertà!, prefazione di Tonia Mastrobuoni Add, Torino 2013.
ID., Festveranstaltung zum 60. Jubiläum des Walter Eucken Instituts, 16. Gennaio 2014.
Matteucci, Nicola e Lill, Rudolf, Il Liberalismo in Italia e in Germania dalla rivoluzione del ’48 alla prima
guerra mondiale, Il Mulino, Bologna 1980.
Recker, Marie-Luise, Geschichte der Bundesrepublik Deutschland, C.H. Beck, München 2009.
Sheehan, J. James, Der deutsche Liberalismus. Von den Anfäunge im 18. Jahrhundert bis zum Ersten Weltkrieg