Sintesi di un lavoro sullo studio delle intolleranze alimentari durato due anni all'interno di una farmacia dove ho svolto test Kinesiologici per il rilevamento delle intolleranze alimentari.
XXVII Congresso Nazionale dell'Associazione Nazionale Specialisti in Medicina dello Sport - Chieti 27-29 maggio 2011:
Le Intolleranze Alimentari e la Pratica Sportiva - a cura del Dr. Francesco Lampugnani
XXVII Congresso Nazionale dell'Associazione Nazionale Specialisti in Medicina dello Sport - Chieti 27-29 maggio 2011:
Le Intolleranze Alimentari e la Pratica Sportiva - a cura del Dr. Francesco Lampugnani
Le Intolleranze Alimentari provocano una reazione infiammatoria cronica, caratterizzata dalla produzione di sostanze che acidificano i tessuti ed il sangue, rallentando il metabolismo e favorendo l’aumento di peso. Inoltre le Intolleranze ostacolano l’attività dell’Insulina, provocando una sensazione di fame perenne.
Perchè sono in continuo aumento soprattutto tra i bambini? Che cos’è realmente una intolleranza alimentare e quali disturbi provoca? Quali sono i sintomi? Quali le cause? Esistono soluzioni olistiche efficaci nel tempo? In questo articolo trovi le risposte a queste e a molte altre domande ancora.
Problems in diagnosing celiac disease,in communicating to patients in the last years.
Descibing how the disease is changed and which are the challenges for the future
Dr Mancastroppa: presentazione Convegno ASAS 2013Domenico Tiso
L’EDUCAZIONE TERAPEUTICA PER IL CAMBIAMENTO DELLO STILE DI VITA NEI PAZIENTI DIABETICI – PROGETTO GOVERNO CLINICO DEL PAZIENTE DIABETICO DI NUOVA DIAGNOSI
Attività Fisica, stile di vita e nutrizione per la salute uro-genitaleMaurizio Salamone
Integrazione alimentare e salute urogenitale. importanza della nutrizione e del corretto stile di vita nella prevenzione e nel trattamento dele affezioni urogenitali più comuni.
Il comportamento alimentare dei bambini: un metodo di intervento. 1^ parteObiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, o comunque a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto dei loro figli con il cibo.
Di obesità infantile si è parlato anche nell’ultima Riunione informale dei ministri della salute dell’Unione europea a La Valletta (Malta), il 19 e 20 marzo 2017.
Durante questo incontro i Ministri della Salute hanno sottolineato come l’obesità sia un problema di portata epidemica sempre più diffuso in Europa, ribadendo la necessità di una maggiore collaborazione tra Stati che includa il coinvolgimento di tutti i settori della società.
Non possiamo in quanto psicologi, categoria che lavora sul comportamento umano, esimerci dall’affrontare e trattare questa tematica di basilare importanza per il futuro di tutti. Ecco perché è necessario formarsi ed informarsi su una questione così pregnante.
Ovviamente la cura dell’alimentazione dei bambini è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò fondamentale che noi psicologi lavoriamo con i genitori e con le istituzioni per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade frequentemente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante, ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti sani). C'è poi sicuramente tutta la questione della fame emotiva dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Intervento di Laura Iris Ferro (Sorin Group)nel corso dell'evento "Healthy ageing: il futuro della longevità", parte integrante del palinsesto di Expo Women Global Forum (http://www.ewgf.eu). I temi affrontati:
1. Esiste un problema di eccessiva medicalizzazione dell'anziano ?
2. Quale è lo stato delle conoscenze sull’interazione farmaco-nutriente ?
3. Riguardo alla sua esperienza al trivulzio di milano: quali sono state le problematiche più ricorrenti in relazione al problema della malnutrizione e stile di vita dell'anziano ?
4. Ha dati relativi alla malnutrizione nelle case per anziani nell'area di Milano o Lombardia ?
5. Il problema della ristorazione nelle case per anziani – quali problematiche operative (dal catering agli scarti). Era un problema sentito come veniva affrontato nel Trivulzio ?
6. La ristorazione tiene conto delle modifiche fisiologiche che avvengono nell’anziano a livello dell’apparato digerente (minore capacità sensoriale, edentulia, problemi digestivi, etc)?
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Perchè sono in continuo aumento soprattutto tra i bambini? Che cos’è realmente una intolleranza alimentare e quali disturbi provoca? Quali sono i sintomi? Quali le cause? Esistono soluzioni olistiche efficaci nel tempo? In questo articolo trovi le risposte a queste e a molte altre domande ancora.
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Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, o comunque a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto dei loro figli con il cibo.
Di obesità infantile si è parlato anche nell’ultima Riunione informale dei ministri della salute dell’Unione europea a La Valletta (Malta), il 19 e 20 marzo 2017.
Durante questo incontro i Ministri della Salute hanno sottolineato come l’obesità sia un problema di portata epidemica sempre più diffuso in Europa, ribadendo la necessità di una maggiore collaborazione tra Stati che includa il coinvolgimento di tutti i settori della società.
Non possiamo in quanto psicologi, categoria che lavora sul comportamento umano, esimerci dall’affrontare e trattare questa tematica di basilare importanza per il futuro di tutti. Ecco perché è necessario formarsi ed informarsi su una questione così pregnante.
Ovviamente la cura dell’alimentazione dei bambini è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò fondamentale che noi psicologi lavoriamo con i genitori e con le istituzioni per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade frequentemente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante, ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti sani). C'è poi sicuramente tutta la questione della fame emotiva dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Intervento di Laura Iris Ferro (Sorin Group)nel corso dell'evento "Healthy ageing: il futuro della longevità", parte integrante del palinsesto di Expo Women Global Forum (http://www.ewgf.eu). I temi affrontati:
1. Esiste un problema di eccessiva medicalizzazione dell'anziano ?
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3. Riguardo alla sua esperienza al trivulzio di milano: quali sono state le problematiche più ricorrenti in relazione al problema della malnutrizione e stile di vita dell'anziano ?
4. Ha dati relativi alla malnutrizione nelle case per anziani nell'area di Milano o Lombardia ?
5. Il problema della ristorazione nelle case per anziani – quali problematiche operative (dal catering agli scarti). Era un problema sentito come veniva affrontato nel Trivulzio ?
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Valutazione delle influenze nutrizionali sulle intolleranze alimentari
1. VALUTAZIONE DELLE INFLUENZE NUTRIZIONALI SULLE
INTOLLERANZE ALIMENTARI
di Malvina Rosetta Facciolini
relatore dr. prof. Giacomo Pagliaro
biologo nutrizionista
Istituto di Medicina Naturale
Scuola Italiana di Naturopatia
22 giugno 2008
2. sommario
• Obiettivo della
ricerca
• Cosa sono le intolleranze
• Come si diagnosticano
• Metodo raccolta
dati
• Anagrafe degli
sperimentatori
• Risultati dei Test
– Conclusioni
– bibliografia
3. Obiettivo della ricerca
• Approfondire l’argomento sulle influenze che hanno le
abitudini alimentari e lo stile di vita nei confronti delle
intolleranze alimentari.
Valutando l’alimentazione in chiave nutrizionale:
- Proteica
- Lipidica
- Glucidica
Lo studio è volto a capire se è vero che le abitudini alimentari sono
determinanti nello sviluppo delle intolleranze alimentari.
Latticini
Nervini
Insaccati
Farinacei
4. Cosa sono le intolleranze
• In senso medico l'intolleranza si riferisce
all'incapacità di ingerire o di elaborare alimenti
o farmaci.
• Le allergie e le intolleranze alimentari si
distinguono in quanto le intolleranze non
producono shock anafilattico, non rispondono
ai tradizionali test allergici cutanei e non
provocano reazioni violente ed immediate
nell'organismo.
5. Come si diagnosticano
Strumenti di diagnosi delle intolleranze
alimentari nell’ambito della medicina classica:
• 1. P R I S T: serve a valutare il numero degli IgE totali nel sangue (non
da assolutamente indicazioni sull’allergia).
• 2. R A S T : dosaggio ematico delle IgE specifiche (es. latte, grano, uova)
serve a valutare quante IgE contro una determinata sostanza, ci sono nel
sangue. Da’ indicazioni sulla causa dell’allergia.
• 3. P R I C K TEST : test cutaneo (graffi sull’avambraccio e contatto con
una goccia dell’allergene).
• 4. DIETE DI ELIMINAZIONE E SCATENAMENTO (dieta ipoallergenica
fino a 3 settimane e poi reintroduzione di un gruppo alimentare per volta).
6. Come si diagnosticano
• Nell’ambito della medicina naturale
(citandone solo alcuni):
• KINESIOLOGIA APPLICATA
• BG Test (Biogroup)
• DRIA
• CITOTEST
• EAV (O.T.I.)
• VEGA
Tutti funzionano più o meno con la stessa teoria
di base della kinesiologia applicata.
Si misura la forza muscolare del soggetto a
contatto con la sostanza scelta, che a sua volta
è posta a contatto con il corpo del soggetto, e si
ricerca un eventuale indebolimento o
variazione del muscolo o dei muscoli scelti.
Anche questi funzionano più o meno con la
stessa teoria basata sulla ricerca
dell’alterazione dei meridiani secondo la
medicina tradizionale Cinese.
Si mette un campione di sangue a contatto con
un certo numero di alimenti, se si rileva una
variazione della struttura dei globuli bianchi,
allora la sostanza causa intolleranza.
7. Metodo raccolta dati
• Si è utilizzato un “protocollo” di raccolta dati
opportunamente studiato con il Professor
Giacomo Pagliaro e con l’acquisizione di
anamnesi personale remota e prossima
• Il metodo adottato per il rilevamento delle
intolleranze alimentari è la kinesiologia app.
• I materiali usati sono le fiale test (nosodi e alimenti),
in gruppi di alimenti e composti
omeopatici.
8. Gli sperimentatori
• La raccolta dei dati è stata fatta su un
campione di 250 persone della regione
Veneto, su soggetti femminili e maschili
di età dai 5 a oltre i 50 anni.
• Si sono elaborati i risultati In funzione
delle abitudini alimentari del soggetto e
del campione diviso per sesso, età,
attività fisica e IBM (Body Mass Index o Indice di Massa
Corporea, formula utilizzata per
calcolare il rapporto tra
massa grassa e massa
adiposa).
9. Le statistiche
•Nella statistica si rileva una significativa percentuale
del 75% di soggetti femminili, rispetto ad un
25% di soggetti maschili .
•La prevalenza di intolleranze è maggiore nei soggetti
di media età, che va dai 21 ai 50 anni,
•Il 56% dei soggetti testati non fa attività fisica,
•Il 52% dei soggetti testati hanno problemi di
peso.
Donne uomini
Non fa attività fisica fisica
fa attività
con problemi di peso
senza probl. Di peso
da 5 a 20 da 21 a 35
da 36 a 50 oltre 50
11. Le statistiche
1 Latticini 61,8
2 Nervini 47,7
3 Carni conservate (insaccati, tonno etc.) 41,9
4 Farina bianca/Frumento 39,0
5 Carni e affini 37,8
6 Pomodoro 36,5
7 Frutta fresca 35,7
8 Additivi e conservanti 35,3
9 Dolcificanti 34,9
10 Glutine grano 32,8
1 Frutta secca 31,5
12 Condimenti 29,5
13 Lievito 28,2
14 Pesce 28,2
15 Aromi 27,4
16 Nichel 27,4
17 Allergeni Animali e Vegetali 26,1
18 Crostacei Molluschi 25,3
19 Verdure 24,9
20 Fibre e Tessuti 24,5
21 Polveri Vegetali - Pollini 19,1
22 Caffè 17,4
23 Legumi 14,9
24 Alcolici 5,8
25 Peli di Animali 2,1
INTOLLERANZE PRINCIPALI FAMIGLIE DI ALIMENTI
IN ORDINE D'IMPORTANZA (dati espressi in %)
12. Le statistiche
•Le diete più comuni risultano essere la:
- bilanciata
- iperglucidica
- tradizionale
13. Le statistiche
• Come punto di riferimento si utilizzerà la dieta
BILANCIATA
- Si stabilisce quale alimento o gruppo di alimenti sarà
determinante, sia in positivo che in negativo, nei
confronti di tale dieta.
- E' stata definita BILANCIATA una dieta con i
seguenti requisiti:
1) alimenti ricchi nella varietà e a livello nutrizionale
2) le quantità non sono esagerate
3) gli alimenti consumati nella giornata contengono
carboidrati, proteine e lipidi
14. Le statistiche
• Tutti gli alimenti appartenenti ad una certa categoria tendono a far sviluppare
l'intolleranza
• Nel confronto tra la dieta bilanciata e le diete o molto proteiche/lipidiche o molto
glucidiche, rispetto alla bilanciata le altre sviluppano in maggior percentuale le
intolleranze.
• Possiamo quindi mettere in relazione diretta il consumo eccessivo di alimenti e
l'abuso di carboidrati con un possibile sviluppo di intolleranza alimentare ed è
probabile la connessione diretta con una disbiosi di tipo fermentativo che potrebbe
indurre l'organismo a perdere la funzionalità intestinale ottimale e a creare un
terreno molto attivo per le intolleranze.
• Tutte le diete iperproteiche sviluppano intolleranze agli alimenti con proteine, con
probabile connessione diretta con una disbiosi di tipo fermentativo.
Slide da elaborare
16. Le statistiche
• Si sono evidenziate problematiche relative a disbiosi sia
fermentative che putrefattive, nella maggioranza dei
soggetti testati.
• I sintomi principali rilevati sono:
disbiosi putrefattiva
gonfiori addominali
stitichezza
orticariadigestione lenta
disagi emotivi
disbiosi fermentativa
17. Conclusioni
La medicina ufficiale non ha risolto il problema delle
intolleranze alimentari in quanto, ad oggi, non sappiamo
ancora perché si sviluppano né come diagnosticarle
correttamente.
• Dal risultato di questo lavoro però si è capito che:
1) Tutte le diete iperproteiche e iperglucidiche
sviluppano intolleranze agli alimenti della stessa
famiglia.
2) le abitudini alimentari e lo stile di vita sono
determinanti nello sviluppo delle intolleranze alimentari
3) l’intolleranza è l’ultimo stadio di una malattia
dell’intestino
18. Conclusioni
• Alla luce di quanto scoperto, penso che la naturopatia e i
metodi che essa utilizza, quali ad esempio il corretto stile di
vita e la visione olistica dell’uomo, possa apportare un
grande contributo nel campo delle intolleranze
alimentari
• Le statistiche riportate ed elaborate in questa tesi,
possono essere lo spunto o il punto di partenza per
ulteriori approfondimenti e correlazioni, poichè
forniscono molte informazioni a tutti coloro che si
approcciano per la prima volta alla ricerca delle intolleranze.
19. BIBLIOGRAFIA
• * Speciani A., Speciani F. (2003), Superare le intolleranze alimentari. Ed. Tecniche Nuove, Milano
• * Speciani A., (2004) Guarire le intolleranze. Ed. Tecniche Nuove, Milano
• * Bottaccioli F. (2005), Psico-neuro-endocrino-immunologia. Ed. Red, Milano
• * Bottaccioli F. (2005), Il sistema immunitario: la bilancia della vita. Ed. Tecniche Nuove, Milano
• * Bovelacci A. (2007) intolleranze alimentari e dieta. Dispensa scolastica. Istituto Medicina Naturale, Urbino
• * Shafer J.P., Pagliaro G. (2008). La compressione giugulare e la kinesiologia applicata nella terapia craniosacrale.
Ed. Tecniche Nuove, Milano
• * Shafer J.P., (2004)Fondamenti di Kinesiologia Applicata. Dispensa scolastica. Istituto Medicina Naturale, Urbino
• * Pagliaro G. (2008). Alimentazione come causa di disbiosi ed intolleranze alimentari. Convegno multidisciplinare Akesios.
• Atti del convegno. Roma 17-19 gennaio 2008.
• * Pagliaro G. (2008). Intolleranze alimentari: definizione, classificazione e rapporti con regimi nutrizionali alterati.
Convegno multidisciplinare Akesios. Atti del convegno. Roma 17-19 gennaio 2008.
• * Pagliaro G. (2008). Principi generali per l'impostazione di una dieta equilibrata. "Criteri base per l'impostazione di
una dieta equilibrata". Corso di aggiornamento professionale. Ordine Nazionale dei Biologi. Milano 31 maggio 2008.
• * Jensen B. (1982), Iridology: Science and Practice in the Healing Arts Illustrated With Charts and Grids vol. 2.
• Ed. B.J., California
• * Jensen B. (2002), Intestino libero: curarsi e purificarsi con l'igiene intestinale. Ed. Macroedizioni, (FC)
• * Guglielmo C. (2005), Il grande libro dell'ecodieta: una nuova visione della salute. Ed. Mediterranee, Roma
• * Brigo B. (2005), I Fermenti Lattici. Ed. Tecniche Nuove, Milano
• * Martini F. (1994) Fondamenti di Anatomia e Fisiologia. Ed. EdiSES, Napoli
20. BIBLIOGRAFIA MEDICINE NATURALI
• * Zanghirati W.U. (2004) Approccio Diatesico Costituzionale all'Oligoterapia e alla Fito-
Gemmoterapia. Dispensa scolastica. Istituto Medicina Naturale, Urbino
• * Bertoni L.. (2006) Naturopatia Olistica. Dispensa scolastica. Istituto Medicina Naturale,
Urbino
• * Bach E. (2000), EDWARD BACH le Opere Complete Ed. Macroedizioni, (FC)
• * Narcisi M. FIORI IMALAYANI E FIORI DI BACH Applicazioni pratiche di floriterapia;
connessione con i 5 elementi e i centri sottili di energia. Ed. Il punto d'incontro, Vicenza
• *Kushi M. (1988) Il libro dei rimedi Macrobiotici. Ed. Mediterranee, Roma
• *Kushi M. (2003) GUARDARSI DENTRO diagnosi Orientale e Macrobiotica. Ed. Mediterranee,
Roma
• * Kushi M. e Jack A. (2003) LA DIETA PER LA PREVENZIONE DEL CANCRO Alimentazione e
Macrobiotica nella lotta contro i tumori. Ed. Mediterranee, Roma
• * Roggero Guglielmo E. (1993) Cucinare per il corpo e lo spirito. Ed. Macroedizioni (FC)
21. DOCUMENTAZIONE DIGITALE
• * Speciani A. (2007) Intolleranze Alimentari. Disponibile all’indirizzo: www.eurosalus.com
• * Finkelman FD. J Allergy Clin Immunol (2007). Disponibile all’indirizzo:www.ncbi.nlm.nih.gov
• * Thomas Werfel. Disponibile all’indirizzo: www.mh-hannover.de/1037.html
• * Hugh Sampson. Disponibile all’indirizzo: http://directory.mssm.edu/faculty/facultyInfo.php?id=29101&deptid=29
• * Università di Trieste (22/12/2007 - Longo G. et al. J Allergy Clin Immunol). Disponibile all’indirizzo:
www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18158176
• * World Health Organization (WHO). Disponibile all’indirizzo: www.euro.who.int
• * National Institute of Allergy USA. Disponibile all’indirizzo: www.niaid.nih.gov/factsheets/food.htm
• * Food and Drug Administration USA. Disponibile all’indirizzo: http://vm.cfsan.fda.gov/
• * American College of Allergy. Disponibile all’indirizzo: http://allergy.mcg.edu/physicians/index.html
• * Food Allergy network. Disponibile all’indirizzo: www.foodallergy.org/
• * PubMed A service of the U.S. National Library of Medicine and the National Institutes of Healt. Disponibile all'indirizzo:
hwww.ncbi.nlm.nih.gov
• * Albanesi. Disponibile all'indirizzo: www.albanesi.it
• * Wikipedia dizionario. Disponibile all’indirizzo: http://it.wikipedia.org