E' la presentazione dell'intervento di Roberta Ricucci (Fieri) al seminario "Prassi condivise per una scuola inclusiva" del 7-8 ottobre 2009 a Prà Catinat (To), organizzato dall'associazione il Nostro Pianeta.
E' la presentazione dell'intervento di Roberta Ricucci (Fieri) al seminario "Prassi condivise per una scuola inclusiva" del 7-8 ottobre 2009 a Prà Catinat (To), organizzato dall'associazione il Nostro Pianeta.
Mercoledì 1° ottobre si è tenuto presso l’Assolombarda la manifestazione "Generazione inoccupati ? No, grazie", iniziativa svolta nell'ambito del progetto dell'Osservatorio sull'internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca promosso dalla Fondazione Intercultura e Fondazione Telecom Italia.
Alla manifestazione ha partecipato anche Nando Pagnoncelli, CEO di Ipsos Italia, che ha presentato risultati della ricerca 2014 sull’internazionalizzazione delle scuole.
Mercoledì 1° ottobre si è tenuto presso l’Assolombarda la manifestazione "Generazione inoccupati ? No, grazie", iniziativa svolta nell'ambito del progetto dell'Osservatorio sull'internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca promosso dalla Fondazione Intercultura e Fondazione Telecom Italia.
Alla manifestazione ha partecipato anche Nando Pagnoncelli, CEO di Ipsos Italia, che ha presentato risultati della ricerca 2014 sull’internazionalizzazione delle scuole.
In questo lavoro si descrive brevemente un’esperienza in corso di realizzazione, ovvero l'offerta di un MOOC pensato per le scuole superiori come attività di orientamento all'Informatica. Per una maggiore motivazione degli studenti, sono state esplicitamente previste funzionalità ludicizzate basate su una metafora sportiva, quella del Giro d'Italia.
Presentazione fatta a didamatica 2016 Udine 20 aprile 2016
Interest in early game design approaches, that include children’s ideas into the game design process, is increasing. This paper outlines emerging trends in participatory game design, then presents thematic guidelines for practitioners, teachers and researchers, willing to conduct participatory early game design with primary school children.
Presentazione in italiano a Didamatica 2016, Udine 19 aprile 2016
Presentazione tenuta a Milano il 22.9.2015 nel convegno Alla scoperta dell'ignoto: lo studente con disabilità mentale in università, Universita' di Milano e Universita' di Brescia
Workshop Informatica e scuole - didamatica 2015 unibzGabriella Dodero
Presentazione fatta da Gabriella Dodero il 16.4.2015 nel Workshop su Informatica e scuole: Pensiero Computazionale e Ora del Codice. Il workshop organizzato da GRIN e GII si e' svolto a Genova durante la conferenza Didamatica 2015.
Documenting design pattern instances: A Family of experiments on Source code ...Gabriella Dodero
Design-patterns are recognized as a means to improve software maintenance by furnishing an explicit specification
of class and object interactions and their underlying intent. Only a few empirical investigations have been conducted to assess whether the kind of documentation for design-patterns
implemented in source code affects its comprehensibility. To investigate this aspect, we conducted a family of four controlled experiments with 88 participants having different experience (i.e., professionals and Bachelor,
Master, and PhD students). In each experiment, the participants were divided into three groups and
were asked to comprehend a non-trivial chunk of an open-source software system. Depending on the group,
each participant was, or was not, provided with graphical or textual representations of the design-patterns
implemented within the source code. We graphically documented design-pattern instances with UML class
diagrams. Textually documented instances are directly reported in source code as comments. Our results
indicate that documenting design-pattern instances yields an improvement in correctness of understanding
of source code for those participants with an adequate level for experience.
Documenting Design Pattern Instances: A family of Experiments on Source Code ...Gabriella Dodero
Design-patterns are recognized as a means to improve software maintenance by furnishing an explicit specification
of class and object interactions and their underlying intent [Gamma et al. 1995]. Only a few empirical
investigations have been conducted to assess whether the kind of documentation for design-patterns
implemented in source code affects its comprehensibility. To investigate this aspect, we conducted a family
of four controlled experiments with 88 participants having different experience (i.e., professionals and Bachelor,
Master, and PhD students). In each experiment, the participants were divided into three groups and
were asked to comprehend a non-trivial chunk of an open-source software system. Depending on the group,
each participant was, or was not, provided with graphical or textual representations of the design-patterns
implemented within the source code. We graphically documented design-pattern instances with UML class
diagrams. Textually documented instances are directly reported in source code as comments. Our results
indicate that documenting design-pattern instances yields an improvement in correctness of understanding
of source code for those participants with an adequate level for experience.
Presentation made at UNIBZ on Dec 18, 2014, within the course on Requirements and Design of the European Master in Software Engineering
Documenting Design Pattern Instances: A family of Experiments on Source Code ...
Unitedbz-Una esperienza di integrazione universitaria di richiedenti asilo
1. 24.09.2015
UNITEDBZ
Una esperienza di integrazione
universitaria di richiedenti asilo
Gabriella Dodero
Già professore presso unibz
Reggio Emilia 14.12.18
2. A Title of Part 1 of the presentaton
B Title of Part 2 of the presentaton
C Title of Part 3 of the presentaton
Sommario
Perchè unitedbz
L’esperienza del 2017
Come è proseguita
Cosa abbiamo imparato
3. Alcune informazioni su unibz
Università pubblica, non statale (finanziata dalla Provincia
Autonoma)
Relativamente “giovane” (1997)
Importanza del “lifelong learning” ad es:
Formazione insegnanti
(anche quelli privi di laurea!)
Università per il cittadino
(anche senza maturità!)
Esperienze pilota con
persone affette da lieve
disabilità cognitiva
4. L’antefatto
15 Novembre 2015: concerto “Refugees
Welcome”: diversi dipendenti collaborano
alla manifestazione, come volontari
Grande successo
Un ospite a sorpresa (?)
Nasce un gruppo di volontari dentro a
Unibz, che si chiedono cosa potrebbe fare
l’Università per i rifugiati/richiedenti asilo
Docenti
Tecnici
Amministrativi
5. Lavoro preparatorio
Progettare attività CON i rifugiati e non PER i rifugiati:
Partire dai bisogni ed incrociarli con quello che unibz “sa fare”
Iniziativa di volontari all’interno dell’università:
Parole chiavi: Sostenibilità e integrazione
NO iniziative separate per rifugiati
NO budget specifico dedicato (o quasi…)
Prendere contatto con le organizzazioni che accolgono i rifugiati e
verificare quali corsi universitari potrebbero interessare
6. Presentazione del progetto in CDU-dic.2016
30 Studenti extracurriculari che non si iscrivono a corsi di studio
ma a singoli insegnamenti
Hanno la student card, con accesso aule, biblioteche, laboratori
(Caffetteria, mensa, fotocopie/stampe addebitate sulla card)
Frequentano corsi di lingue secondo il livello linguistico (IT, DE, EN,
da A1 a C1) insieme con studenti unibz o Erasmus
Corso di sicurezza sul lavoro (EN, FR) insieme con studenti unibz
Corso di alfabetizzazione informatica (a piccoli gruppi, dedicato)
Orientamento + colloqui con docenti per eventuale frequenza di
corsi curricolari
Spese degli studenti
Nessuna tassa di iscrizione ai corsi
Bollo 16€.
7. Partenza!! semestre primaverile 2016-17
Le associazioni di volontariato segnalano rifugiati con almeno
12 anni di scolarizzazione e motivazione a frequentare
(CV, lettera di motivazione)
Colloqui di valutazione linguistica + orientamento con
alcuni docenti
Selezione dei 30 Studenti ammessi
Nel frattempo, mail a tutta la comunità universitaria per
informare del progetto e cercare volontari tra gli studenti
(buddies come per Erasmus)
9. Durante il semestre...
Monitoraggio costante della frequenza, dell’inserimento, del
buon andamento degli studi
Qualche abbandono per motivi di lavoro o trasferimento
Buon esito di corsi di lingua, alfabetizzazione
informatica e sicurezza
Meno successo nella frequenza ai corsi, molti studenti li trovano
difficili
Picnic al parco !
Interrogazione alla
Giunta provinciale
10. Dal progetto pilota a una attività istituzionale
Ogni anno accademico sono accolti 30 studenti extracurricolari
“nuovi” e proseguono 20 dell’anno precedente
Selezioni fatte ogni semestre (febbraio-settembre)
Qualche laureato pensa a riconoscere la laurea, qualcun altro
ha superato la selezione e si è regolarmente immatricolato
Tasse universitarie abbuonate a chi si iscrive
Referenti per corso di studio che partecipano alla selezione ed
all’orientamento
Funzionaria referente (part time) oltre ai volontari
Squadre di basket, volley, calcio…. Oltre ai buddies
11. Se ricominciassimo domani….
Il tempo speso a creare contatti e a ripensare a cosa si è fatto è
quello speso meglio!
I numeri sono adeguati alla dimensione dell’Alto Adige, e sono
in leggero calo
Coinvolgere gli studenti è complesso ma può funzionare
Fondamentale avere una cultura accademica orientata al
Lifelong Learning (a tutti i livelli!)
L’università sa fare bene alcune cose, ma non altre (equilibrio
tra volontariato e professionalità)
Rinunciare ad alcune possibilità per fare bene il resto (sponsor?
finanziamenti FSE?)
12. Grazie a:
Roberto, Amantia, Daniela P.,
Federica, Sara, Letizia,
Daniela V., Enzo, Lucie, Michele, Silvia
Tutti gli insegnanti di lingue
Tutte le funzionarie e tutti i funzionari dei vari uffici
Le-Gli buddies!