Illustrazione dell'intervento di Nicola Bertini (Forum del centrosinistra San Vincenzo) durante l'incontro pubblico su Rimigliano, San Vincenzo 8 luglio 2011
I primi dati relativi al progetto di tutela del narciso di Lentiai, voluto da Unifarco in collaborazione con l'amministrazione comunale di borgo Valbelluna e il Gruppo natura di Lentiai
Illustrazione dell'intervento di Nicola Bertini (Forum del centrosinistra San Vincenzo) durante l'incontro pubblico su Rimigliano, San Vincenzo 8 luglio 2011
I primi dati relativi al progetto di tutela del narciso di Lentiai, voluto da Unifarco in collaborazione con l'amministrazione comunale di borgo Valbelluna e il Gruppo natura di Lentiai
Incenerimento dei rifiuti: conferenza di medici e tecnici sulle conseguenze sanitarie e ambientali.
Asemblea pubblica, Calusco d'Adda BG, 29/01/2015
Comitato “La nostra aria”, Comitato “Aria Pulita Centro Adda”, Rete Rifiuti Zero Lombardia
Intoduzione di Marco Benedetti, Comitato “Aria Pulita Centro Adda”
Videoregistrazione
https://vimeo.com/album/3797464/video/153714130
Indagine conoscitiva sulla fluormine con il ministro F.M. Pandolfi 1981Sergio Primo Del Bello
Indagine conoscitiva sul problemi fluormine con il ministro dell'Industria Filippo Maria Pandolfi e con i professori Ippolito e Colombo, Verbale di deliberazione del consiglio comunale di Castione della Presolana, 1981
Incenerimento dei rifiuti: conferenza di medici e tecnici sulle conseguenze sanitarie e ambientali.
Asemblea pubblica, Calusco d'Adda BG, 29/01/2015
Comitato “La nostra aria”, Comitato “Aria Pulita Centro Adda”, Rete Rifiuti Zero Lombardia
Intoduzione di Marco Benedetti, Comitato “Aria Pulita Centro Adda”
Videoregistrazione
https://vimeo.com/album/3797464/video/153714130
Indagine conoscitiva sulla fluormine con il ministro F.M. Pandolfi 1981Sergio Primo Del Bello
Indagine conoscitiva sul problemi fluormine con il ministro dell'Industria Filippo Maria Pandolfi e con i professori Ippolito e Colombo, Verbale di deliberazione del consiglio comunale di Castione della Presolana, 1981
speculazioni nel settore dei fanghi di depurazione in Italia, trasformati al 95% in gessi di defecazione, invece che entrare in un'economia circolare verde
3. Breve storia del cementificio
Il cementificio di Tavernola
Bergamasca, nasce già alla fine
dell’800, quando il progresso
tecnologico aveva portato alla
valorizzazione della marna
calcare, la materia prima per la
fabbricazione del cemento.
4. La famiglia Sina costruì in riva al lago
la fabbrica per la cottura della calce
nel 1902, trasformata poi nel 1909 in
un grosso complesso industriale per
la produzione del cemento.
Nel 1913 nacque la cementifera di
Federico Milesi.
5. Il CEMENTIFICIO DAL DOPOGUERRA AGLI
ANNI ‘70-’80
Dalla sua nascita in poi fu una continua
ascesa.
Nel secondo dopoguerra la presenza del
cementificio ha consentito a molti
tavernolesi di trovare un lavoro proprio
fuori casa anziché dover emigrare
all’estero, come dovettero invece fare
molti amici di altri luoghi.
6. LA POLVERE, I MORTI, LE MINE, IL
TRAFFICO, …
Certo non fu un beneficio a costo
zero. I tavernolesi dovettero per
anni sopportare lo scoppio delle
mine che facevano tremare le
case intorno, dovettero
sopportare un grave
inquinamento che imbiancava i
tetti delle case, i muretti delle
strade, ma anche i polmoni della
gente, dei lavoratori e degli
abitanti del luogo.
7. NASCE LA COSCIENZA AMBIENTALE
Il boom economico e l’edificazione selvaggia
degli anni ‘70-80 hanno fatto sì che tutti
vedessero nel «mattone» la ricchezza vera
dell’Italia.
C’era da un lato chi costruiva la propria casa
di abitazione e chi nella speculazione edilizia
vedeva guadagni più in grande.
Dentro questo generale benessere, nascono,
proprio in questo periodo, le prime proteste a
cui fa seguito una sempre crescente
attenzione alla tutela dell’ambiente e del
paesaggio.
8. I PROBLEMI VECCHI E NUOVI DEL
CEMENTIFICIO
Nel 1989 si cominciò a pensare che lo squarcio nella montagna dovuto
ad un secolo di escavazione fosse uno scempio troppo grave, proprio
sulla riva del lago, tutelata anche da leggi specifiche di rispetto del
paesaggio (L. 431/85 Galasso). Venne così approvato, attraverso
Regione Lombardia, un PIANO DI RIPRISTINO AMBIENTALE della
Miniera Ognoli ormai sempre meno utilizzata a favore della nuova
vicina Miniera «Ca’ Bianca» in località Parzanica aperta proprio in negli
anni seguenti. Il ripristino, nato sulla carta con la realizzazione sul
versante scavato di campi da tennis, serre, ecc…
si concluse con un sommario rinverdimento del versante ed una strada di collegamento tra Parzanica e
Tavernola, in cui si innestò una bretella per bypassare dal traffico la frazione di Cambianica, purtroppo chiusa
nel 2010 per una frana e tutt’ora in attesa di riapertura.
9. COMBUSTIBILI ALTERNATIVI – coincenerire
sul lago senza Valutazione di Impatto
Ambientale!
L’altra questione grave che dagli anni ‘90 preoccupa la cittadinanza è il co-
incenerimento di rifiuti o combustibili derivati da questi in parziale sostituzione di quello
tradizionale. Ci siamo opposti da sempre a questa pratica perché siamo convinti che
ogni territorio abbia una sua vocazione che va rispettata ed assecondata.
Vi sono luoghi a vocazione industriale in cui sarebbe assurdo pretendere di inserire
«oasi» in cui coltivare prodotti agricoli, magari biologici!
Bene, per Tavernola è l’esatto opposto. La riva del lago, già segnata pesantemente dalla
presenza del cementificio non può accettare che si inseririsca un’attività palesemente in
contrasto con il luogo che la ospita. Utilizzare combustibili da rifiuti nell’impianto non è
compatibile con lo sviluppo turistico e agroalimentare di questa zona e sarebbe
un’attività che preclude i risultati di eccellenza che questo luogo potrebbe raggiungere
in questi campi.
10. Non è un NO precostituito!
Il NO di Tavernola e del lago sul CSS-C e prima sul CDR è quindi tutt’altro che
precostituito o «a presciendere» come qualcuno potrebbe pensare. La
mancanza della Valutazione di Impatto Ambientale lo dimostra a chiare lettere!
Questa attività è stata sottovalutata dagli enti, sia dalla Regione nel lontano
2005, che definiva il cementificio impianto esistente ai fini del coincenerimento,
che dalla Provincia nel 2017 che non ha appunto attivato la procedura
ordinaria di autorizzazione ma quella semplificata. Esse hanno rilasciato
autorizzazioni alle quali ci siamo opposti sin dall’inizio.
E’ a questo punto che anche il G16 di promozione turistica del Sebino si fa
sentire unanime, a sostegno di Tavernola.
11. LA RECENTE AUTORIZZAZIONE A
SPERIMENTARE IL CSS-C
Oggi il cementificio ha un’autorizzazione, per ora non ancora utilizzata, per
sperimentare 30.000 tonnellate all’anno di combustibile da rifiuti CSS-C, con i
dubbi sugli inquinanti emessi (gli studi presentati infatti sono solo sulla carta),
con la certezza però dell’aumento del traffico sull’unica strada rivierasca, e con
tutti i problemi legati ad un impianto sulla riva del lago, senza che la Provincia
di Bergamo abbia sottoposto il cementificio alla Valutazione di Impatto
Ambientale, nonostante la zona di pregio paesaggistico in cui sorge l’impianto
e ciò a tutela anche di tutti gli interessi legittimi di altri soggetti che subiscono
gli effetti negativi di questa autorizzazione.
12. Il Rapporto tecnico del Comitato di
Controllo 2015-16
La richiesta del cementificio avrebbe dovuto essere analizzata dalla Provincia come modifica
sostanziale, del resto questo si evince anche tra le righe del Rapporto 2015-2016 del Comitato di
Vigilanza e Controllo sull’applicazione del DM 22/2013 sul CSS end of waste, in cui si fa
riferimento a modifiche non sostanziali relativamente a quegli impianti che chiedono di sostituire
una parte dei rifiuti con il CSS-C, ben altra cosa rispetto al nostro caso, in cui il cementificio, al
momento della domanda, poteva utilizzare solo combustibile convenzionale!
13. La procedura autorizzata è una delle
garanzie per la tutela dei cittadini!
Non è quindi evidentemente una questione trascurabile,
dalla procedura utilizzata dipendono le verifiche
propedeutiche al rilascio e la tranquillità che tutto sia stato
adeguatamente approfondito prima di approvare. Per questa
e altre ragioni il Comune di Tavernola ha presentato ricorso
al TAR contro l’autorizzazione Provinciale, in attesa di essere
discusso
15. IL CEMENTIFICIO OGGI
Per noi questo non è un luogo in cui rilanciare gli investimenti
nel cemento, bisogna fare altro
Oggi, a distanza di oltre un secolo dalla sua nascita possiamo
dire che il cementificio di Tavernola Bergamasca ha fatto il
suo tempo.
Anche sul Lago d’Iseo la spinta di sviluppo del turismo
comincia ad autoalimentarsi, soprattutto dopo l’evento del
Floating Piers del 2016, che ha portato sul nostro lago 2
milioni di visitatori.
Oggi questo territorio vuole investire in nuove forme di
ricchezza che col cementifcio non sono compatibili, come il
turismo, la coltivazione di ulivi, la produzione di eccellenze
agro-alimentari (olio, stracchino, … ) decisamente in contrasto
con l’incombente impianto cementiero situato proprio sulla
sponda del lago.
16. IL REFERENDUM SULLA RICONVERSIONE
Sulla scia di questa consapevolezza, il 20 maggio 2018, il Sindaco di Tavernola Bergamasca
chiede ai suoi cittadini quale debba essere la politica comunale da adottare rispetto al
cementificio che se da un lato crea problemi di inquinamento, di paesaggio, di traffico ecc
…, dall’altro offre comunque posti di lavoro.
Una scelta coraggiosa quella di istituire un referendum in cui si mette in discussione la
riconversione/dismissione a medio termine di un cementificio storico, con il quale Tavernola
è cresciuta e che ha segnato praticamente la vita di ogni famiglia, chi per il padre, chi per il
fratello ecc ... Una fabbrica insomma, non indifferente ai tavernolesi e sul cui giudizio
avrebbe indubbiamente pesato anche il legame con il passato (un passato neppure troppo
lontano).
17. Testo del referendum
«Ritieni che il Comune debba
promuovere e agire nella direzione
della riconversione /dismissione del
cementificio verso altre attività a
ridotto impatto ambientale e
paesaggistico?»
18. ANALISI DEL RISULTATO
UN SEGNALE
IMPORTANTE ED
EPOCALE: il 90% dei
tavernolesi vogliono il
cambiamento per il
futuro.
UN RISULTATO DEL
QUALE QUESTA
AMMINISTRAZIONE E
QUELLE FUTURE
DOVRANNO TENERE
CONTO NELLA PROPRIA
POLITICA E NELLE
PROPRIE SCELTE.
19. GLI ASPETTI E I CONFRONTI
Un confronto con il precedente referendum sulla sperimentazione dei combustibili alternativi del 2007 non
è fattibile soprattutto per la materia oggetto del quesito che è completamente diversa.
Il testo del referendum del 2018 era molto impegnativo e ha coinvolto anche la coscienza delle persone
che hanno dovuto apporre la croce su un’idea di futuro del proprio paese mettendo in conto anche il
venir meno di alcuni posti di lavoro, di una storica fabbrica, portandosi in cabina elettorale anche una sorta
di «dovere di riconoscenza» verso questa fabbrica per aver dato da mangiare alle proprie famiglie
d’origine. Nonostante il bagaglio storico ed anche emozionale che questo voto ha portato con sé, il
risultato è stato inequivocabile: Tavernola vuole voltare pagina e percepisce la presenza di questo impianto
come NETTAMENTE INCOMPATIBILE CON IL PROPRIO FUTURO. Lo dice il 90% a favore della
riconversione!
Del resto questa è anche la percezione dell’intero lago, sponda bergamasca e bresciana che attraverso il
G16 ha già fatto pervenire un primo documento di sostegno a Tavernola per le scelte future.
20. IN UN OTTICA DI RIDUZIONE DEL
CONSUMO DI CEMENTO – dove chiudere lo
decidono solo i cementieri?
Sono convinta che, in una corretta ottica di programmazione territoriale sia opportuno e auspicabile che le
Istituzioni ai vari livelli, a parità di condizioni di mercato, possano fare proposte per la riduzione degli
impianti attivi per la produzione di cemento, e che queste proposte siano dettate anche dalla loro posizione
geografica:
- questo impianto è sulla riva del Lago, il classico «pugno nell’occhio»;
- i camini sono vicinissimi alle case dell’abitato di Cambianica, con tutte le limitazioni di dispersione fumi che
derivano dalla situazione orografica del cementificio a ridosso della montagna;
- l’unica strada di collegamento non è stata pensata per il traffico pesante che deriva da questa attività;
- la tranquillità del paesaggio è senza dubbio deturpata da questa imponente presenza.
21. Proposta di riduzione dell’edificato
Qualcosa per migliorare l’aspetto visivo è già partito: presso Regione Lombardia
è aperta una procedura di «compensazioni» tra l’attività mineraria e l’impatto
ambientale che ricade anche su Tavernola. Nell’ambito di questa procedura il
Comune ha fatto una proposta di abbattimento dei numerosi stabili che il
cementificio non utilizza per la sua attività e sono molti. Certamente questo
piano di riduzione dell’edificato però non potrà trasformarsi in una
«rimodellazione» del cementificio, in cui volumi abbattuti da una parte possano
essere ricostruiti altrove, anche in posizione meno visibile. Questo poiché
nell’ottica del risultato referendario lo scopo da raggiungere per Tavernola è la
riconversione completa a medio termine di questa area in altre attività a minore
impatto ambientale.
22. MA DOPO IL REFERENDUM?
Ora attendiamo il prossimo Consiglio Comunale per la presa d’atto del risultato
elettorale referendario ma il G16 dei comuni del Lago, come ho già detto, ha già
inviato una prima comunicazione a sostegno di Tavernola.
Credo che bisognerà organizzare un primo incontro tra le istituzioni e il cementificio
nel quale aprire un tavolo sul tema della riconversione auspicando che, in quella sede,
anche l’azienda, che per ora ha dichiarato di voler continuare la propria attività qui a
Tavernola, possa accettare di discutere una proposta di riconversione a medio
termine, visto il crollo del consumo di cemento in questi ultimi anni, la proprietà di tre
impianti attivi nel raggio di 50km e le previsioni che dicono che per il futuro non vi
sarà un ritorno al cemento.
23. IMPACCHETTIAMO IL CEMENTIFICIO DI
TAVERNOLA?
Difficile stabilire la responsabilità di questo grave impatto
ancora oggi attivo sulla sponda del lago, complice la storia, le
istituzioni, il benessere.
Intendo chiudere questo mio intervento con una
provocazione, utilizzando uno dei simboli di Legambiente,
IMPACCHETTIAMO IL CEMENTIFICIO DI TAVERNOLA lanciato
durante l’evento di Christo’ nel 2016.
Con questo referendum, abbiamo fatto un primo step per
realizzare qualcosa di più. Riusciremo con l’aiuto di tutti i
cittadini bergamaschi e bresciani, delle istituzioni locali e mi
auguro anche di quelle provinciali, regionali e nazionali a
ridare a questo luogo il rispetto che merita in un territorio ad
elevato valore paesaggistico.