Anno pastorale 2012-13
Parrocchia Sant' Antonino Martire di Castelbuono (PA)
Parroco Don Mimmo Sideli
Ciclo di conferenze "I Maestri del sospetto e i Testimoni della fede" tenuto da P. Filippo S. Cucinotta, OFM; docente di Teologia orientale della Pontificia Facoltà Teologica "San Giovanni Evangelista" di Palermo
Incontro su Joseph Ratzinger
Anno pastorale 2012-13
Parrocchia Sant' Antonino Martire di Castelbuono (PA)
Parroco Don Mimmo Sideli
Ciclo di conferenze "I Maestri del sospetto e i Testimoni della fede" tenuto da P. Filippo S. Cucinotta, OFM; docente di Teologia orientale della Pontificia Facoltà Teologica "San Giovanni Evangelista" di Palermo
Incontro su Joseph Ratzinger
R. Villano - Conoscenza di Dio nel pensiero di PascalRaimondo Villano
1. R. Villano “Riflessioni e talune implicazioni sulle strutture dell’essere cristiano nell’Introduzione al Cristianesimo di Joseph Ratzinger” - Lavoro realizzato nell’ambito del Seminario teologico di Lettura (corrispondente a 3 crediti universitari CFU/ECTS) su “Strutture dell’essere cristiano” di Joseph Ratzinger tenutosi a Città del Vaticano, presso la Cattedra Teologia del Popolo di Dio della Pontificia Università Lateranense, Aula 310, dal 13 feb al 15 mag 2013 sotto la guida del Direttore Prof. Rev. Achim BUCKENMAIER (Allievo del Prof. Joseph Ratzinger, Docente di dogmatica, Direttore della Cattedra per la Teologia del Popolo di Dio presso l’Università Lateranense, Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e della Congregazione per la dottrina della Fede) e con la collaborazione del Prof. Rev. Ludwig WEIMER (Docente di dogmatica e Vice-Direttore della Cattedra; abilitato nel 1981 alla libera docenza in teologia dogmatica dal Prof. Joseph Ratzinger a Ratisbona). È in diverse istituzioni religiose, pontificie e vaticane, in molte Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero. (Chiron, CDD 230 VIL rif 2013, LCC BX1746-1755, pp. 82, Roma maggio 2013);
analisi di tre documenti del dialogo ecumenico: Unico mediatore, i santi e Maria (1990); Maria nel disegno di Dio e nella comunione dei santi (1997), Maria grazia e speranza in Cristo (2004)
Abs. da: R. Villano “Riflessioni e talune implicazioni sulle strutture dell’essere cristiano nell’Introduzione al Cristianesimo di Joseph Ratzinger” - Lavoro realizzato nell’ambito del Seminario teologico di Lettura (corrispondente a 3 crediti universitari CFU/ECTS) su “Strutture dell’essere cristiano” di Joseph Ratzinger tenutosi a Città del Vaticano, presso la Cattedra Teologia del Popolo di Dio della Pontificia Università Lateranense, Aula 310, dal 13 feb al 15 mag 2013 sotto la guida del Direttore Prof. Rev. Achim BUCKENMAIER (Docente di dogmatica, Direttore della Cattedra per la Teologia del Popolo di Dio presso l’Università Lateranense, Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e della Congregazione per la dottrina della Fede) e con la collaborazione del Prof. Rev. Ludwig WEIMER (Docente di dogmatica e Vice-Direttore della Cattedra; abilitato nel 1981 alla libera docenza in teologia dogmatica dal Prof. Joseph Ratzinger a Ratisbona). Chiron, CDD 230 VIL rif 2013, LCC BX1746-1755, pp. 82, Roma maggio 2013.
Strutture dell'essere cristiano ll’Introduzione al Cristianesimo di Joseph Ra...Raimondo Villano
45. R. Villano “Riflessioni e talune implicazioni sulle strutture dell’essere cristiano nell’Introduzione al Cristianesimo di Joseph Ratzinger” - Lavoro realizzato nell’ambito del Seminario teologico di Lettura(corrispondente a 3 crediti universitari CFU/ECTS) su“Strutture dell’essere cristiano” di Joseph Ratzinger tenutosi a Città del Vaticano, presso la Cattedra Teologia del Popolo di Dio della Pontificia Università Lateranense, Aula 310, dal 13 feb al 15 mag 2013 sotto la guida del Direttore Prof. Rev. Achim BUCKENMAIER (Allievo del Prof. Joseph Ratzinger, Docente di dogmatica, Direttore della Cattedra per la Teologia del Popolo di Dio presso l’Università Lateranense, Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e della Congregazione per la dottrina della Fede) e con la collaborazione del Prof. Rev. Ludwig WEIMER (Docente di dogmatica e Vice-Direttore della Cattedra; abilitato nel 1981 alla libera docenza in teologia dogmatica dal Prof. Joseph Ratzinger a Ratisbona). È in diverse istituzioni religiose, pontificie e vaticane, in molte Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero, tra cui: Città del Vaticano; Seminario Vescovile di Padova (della Facoltà teologica del Triveneto) dell’Istitutum Aloisianum; Seminario arcivescovile-Torino; diocesana Giovanni Biagio Amico di Erice; Francescana di Palermo; Statale del Monumento di Santa Scolastica-Subiaco; nazionali: Napoli- Roma-Firenze-Potenza. Il volume è in varie biblioteche pontificie, tra cui (dal 2016) la Biblioteca Romana della Fondazione Joseph Ratzinger-Benedetto XVI presso il Pontificio Collegio Teutonico di Santa Maria in Camposanto a Città del Vaticano; nello stesso anno l’autore ha il rango di ‘Benefattore’ della Biblioteca e del Römisches Institut der Görres-¬Gesellschaft (Città del Vaticano).(Chiron, CDD 230 VIL rif 2013, LCC BX1746-1755, pp. 82, Roma maggio 2013);
44. R. Villano “Riflessioni e talune implicazioni sulle strutture dell’essere cristiano nell’Introduzione al Cristianesimo di Joseph Ratzinger” - Lavoro realizzato nell’ambito del Seminario teologico di Lettura (corrispondente a 3 crediti universitari CFU/ECTS) su “Strutture dell’essere cristiano” di Joseph Ratzinger tenutosi a Città del Vaticano, presso la Cattedra Teologia del Popolo di Dio della Pontificia Università Lateranense, Aula 310, dal 13 feb al 15 mag 2013 sotto la guida del Direttore Prof. Rev. Achim BUCKENMAIER (Allievo del Prof. Joseph Ratzinger, Docente di dogmatica, Direttore della Cattedra per la Teologia del Popolo di Dio presso l’Università Lateranense, Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e della Congregazione per la dottrina della Fede) e con la collaborazione del Prof. Rev. Ludwig WEIMER (Docente di dogmatica e Vice-Direttore della Cattedra; abilitato nel 1981 alla libera docenza in teologia dogmatica dal Prof. Joseph Ratzinger a Ratisbona). È in diverse istituzioni religiose, pontificie e vaticane, in molte Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero, tra cui: Città del Vaticano; Seminario Vescovile di Padova (della Facoltà teologica del Triveneto) dell’Istitutum Aloisianum; Seminario arcivescovile-Torino; diocesana Giovanni Biagio Amico di Erice; Francescana di Palermo; Statale del Monumento di Santa Scolastica-Subiaco; nazionali: Napoli- Roma-Firenze-Potenza. Il volume è in varie biblioteche pontificie, tra cui (dal 2016) la Biblioteca Romana della Fondazione Joseph Ratzinger-Benedetto XVI presso il Pontificio Collegio Teutonico di Santa Maria in Camposanto a Città del Vaticano; nello stesso anno l’autore ha il rango di ‘Benefattore’ della Biblioteca e del Römisches Institut der Görres-¬Gesellschaft (Città del Vaticano). (Chiron, CDD 230 VIL rif 2013, LCC BX1746-1755, pp. 82, Roma maggio 2013);
R. Villano - Riflessioni sul cristianesimo di Ratzinger: Dio in PascalRaimondo Villano
abs. da:
45. R. Villano “Riflessioni e talune implicazioni sulle strutture dell’essere cristiano nell’Introduzione al Cristianesimo di Joseph Ratzinger” - Lavoro realizzato nell’ambito del Seminario teologico di Lettura (corrispondente a 3 crediti universitari CFU/ECTS) su “Strutture dell’essere cristiano” di Joseph Ratzinger tenutosi a Città del Vaticano, presso la Cattedra Teologia del Popolo di Dio della Pontificia Università Lateranense, Aula 310, dal 13 feb al 15 mag 2013 sotto la guida del Direttore Prof. Rev. Achim BUCKENMAIER (Allievo del Prof. Joseph Ratzinger, Docente di dogmatica, Direttore della Cattedra per la Teologia del Popolo di Dio presso l’Università Lateranense, Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e della Congregazione per la dottrina della Fede) e con la collaborazione del Prof. Rev. Ludwig WEIMER (Docente di dogmatica e Vice-Direttore della Cattedra; abilitato nel 1981 alla libera docenza in teologia dogmatica dal Prof. Joseph Ratzinger a Ratisbona) - Chiron, CDD 230 VIL rif 2013, LCC BX1746-1755, pp. 82, maggio 2013.
Anno pastorale 2012-13
Parrocchia Sant' Antonino Martire di Castelbuono (PA)
Parroco Don Mimmo Sideli
Ciclo di conferenze "I Maestri del sospetto e i Testimoni della fede" tenuto da P. Filippo S. Cucinotta, OFM; docente di Teologia orientale della Pontificia Facoltà Teologica "San Giovanni Evangelista" di Palermo
Incontro su Romano Guardini
R. Villano - Conoscenza di Dio nel pensiero di PascalRaimondo Villano
1. R. Villano “Riflessioni e talune implicazioni sulle strutture dell’essere cristiano nell’Introduzione al Cristianesimo di Joseph Ratzinger” - Lavoro realizzato nell’ambito del Seminario teologico di Lettura (corrispondente a 3 crediti universitari CFU/ECTS) su “Strutture dell’essere cristiano” di Joseph Ratzinger tenutosi a Città del Vaticano, presso la Cattedra Teologia del Popolo di Dio della Pontificia Università Lateranense, Aula 310, dal 13 feb al 15 mag 2013 sotto la guida del Direttore Prof. Rev. Achim BUCKENMAIER (Allievo del Prof. Joseph Ratzinger, Docente di dogmatica, Direttore della Cattedra per la Teologia del Popolo di Dio presso l’Università Lateranense, Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e della Congregazione per la dottrina della Fede) e con la collaborazione del Prof. Rev. Ludwig WEIMER (Docente di dogmatica e Vice-Direttore della Cattedra; abilitato nel 1981 alla libera docenza in teologia dogmatica dal Prof. Joseph Ratzinger a Ratisbona). È in diverse istituzioni religiose, pontificie e vaticane, in molte Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero. (Chiron, CDD 230 VIL rif 2013, LCC BX1746-1755, pp. 82, Roma maggio 2013);
analisi di tre documenti del dialogo ecumenico: Unico mediatore, i santi e Maria (1990); Maria nel disegno di Dio e nella comunione dei santi (1997), Maria grazia e speranza in Cristo (2004)
Abs. da: R. Villano “Riflessioni e talune implicazioni sulle strutture dell’essere cristiano nell’Introduzione al Cristianesimo di Joseph Ratzinger” - Lavoro realizzato nell’ambito del Seminario teologico di Lettura (corrispondente a 3 crediti universitari CFU/ECTS) su “Strutture dell’essere cristiano” di Joseph Ratzinger tenutosi a Città del Vaticano, presso la Cattedra Teologia del Popolo di Dio della Pontificia Università Lateranense, Aula 310, dal 13 feb al 15 mag 2013 sotto la guida del Direttore Prof. Rev. Achim BUCKENMAIER (Docente di dogmatica, Direttore della Cattedra per la Teologia del Popolo di Dio presso l’Università Lateranense, Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e della Congregazione per la dottrina della Fede) e con la collaborazione del Prof. Rev. Ludwig WEIMER (Docente di dogmatica e Vice-Direttore della Cattedra; abilitato nel 1981 alla libera docenza in teologia dogmatica dal Prof. Joseph Ratzinger a Ratisbona). Chiron, CDD 230 VIL rif 2013, LCC BX1746-1755, pp. 82, Roma maggio 2013.
Strutture dell'essere cristiano ll’Introduzione al Cristianesimo di Joseph Ra...Raimondo Villano
45. R. Villano “Riflessioni e talune implicazioni sulle strutture dell’essere cristiano nell’Introduzione al Cristianesimo di Joseph Ratzinger” - Lavoro realizzato nell’ambito del Seminario teologico di Lettura(corrispondente a 3 crediti universitari CFU/ECTS) su“Strutture dell’essere cristiano” di Joseph Ratzinger tenutosi a Città del Vaticano, presso la Cattedra Teologia del Popolo di Dio della Pontificia Università Lateranense, Aula 310, dal 13 feb al 15 mag 2013 sotto la guida del Direttore Prof. Rev. Achim BUCKENMAIER (Allievo del Prof. Joseph Ratzinger, Docente di dogmatica, Direttore della Cattedra per la Teologia del Popolo di Dio presso l’Università Lateranense, Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e della Congregazione per la dottrina della Fede) e con la collaborazione del Prof. Rev. Ludwig WEIMER (Docente di dogmatica e Vice-Direttore della Cattedra; abilitato nel 1981 alla libera docenza in teologia dogmatica dal Prof. Joseph Ratzinger a Ratisbona). È in diverse istituzioni religiose, pontificie e vaticane, in molte Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero, tra cui: Città del Vaticano; Seminario Vescovile di Padova (della Facoltà teologica del Triveneto) dell’Istitutum Aloisianum; Seminario arcivescovile-Torino; diocesana Giovanni Biagio Amico di Erice; Francescana di Palermo; Statale del Monumento di Santa Scolastica-Subiaco; nazionali: Napoli- Roma-Firenze-Potenza. Il volume è in varie biblioteche pontificie, tra cui (dal 2016) la Biblioteca Romana della Fondazione Joseph Ratzinger-Benedetto XVI presso il Pontificio Collegio Teutonico di Santa Maria in Camposanto a Città del Vaticano; nello stesso anno l’autore ha il rango di ‘Benefattore’ della Biblioteca e del Römisches Institut der Görres-¬Gesellschaft (Città del Vaticano).(Chiron, CDD 230 VIL rif 2013, LCC BX1746-1755, pp. 82, Roma maggio 2013);
44. R. Villano “Riflessioni e talune implicazioni sulle strutture dell’essere cristiano nell’Introduzione al Cristianesimo di Joseph Ratzinger” - Lavoro realizzato nell’ambito del Seminario teologico di Lettura (corrispondente a 3 crediti universitari CFU/ECTS) su “Strutture dell’essere cristiano” di Joseph Ratzinger tenutosi a Città del Vaticano, presso la Cattedra Teologia del Popolo di Dio della Pontificia Università Lateranense, Aula 310, dal 13 feb al 15 mag 2013 sotto la guida del Direttore Prof. Rev. Achim BUCKENMAIER (Allievo del Prof. Joseph Ratzinger, Docente di dogmatica, Direttore della Cattedra per la Teologia del Popolo di Dio presso l’Università Lateranense, Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e della Congregazione per la dottrina della Fede) e con la collaborazione del Prof. Rev. Ludwig WEIMER (Docente di dogmatica e Vice-Direttore della Cattedra; abilitato nel 1981 alla libera docenza in teologia dogmatica dal Prof. Joseph Ratzinger a Ratisbona). È in diverse istituzioni religiose, pontificie e vaticane, in molte Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero, tra cui: Città del Vaticano; Seminario Vescovile di Padova (della Facoltà teologica del Triveneto) dell’Istitutum Aloisianum; Seminario arcivescovile-Torino; diocesana Giovanni Biagio Amico di Erice; Francescana di Palermo; Statale del Monumento di Santa Scolastica-Subiaco; nazionali: Napoli- Roma-Firenze-Potenza. Il volume è in varie biblioteche pontificie, tra cui (dal 2016) la Biblioteca Romana della Fondazione Joseph Ratzinger-Benedetto XVI presso il Pontificio Collegio Teutonico di Santa Maria in Camposanto a Città del Vaticano; nello stesso anno l’autore ha il rango di ‘Benefattore’ della Biblioteca e del Römisches Institut der Görres-¬Gesellschaft (Città del Vaticano). (Chiron, CDD 230 VIL rif 2013, LCC BX1746-1755, pp. 82, Roma maggio 2013);
R. Villano - Riflessioni sul cristianesimo di Ratzinger: Dio in PascalRaimondo Villano
abs. da:
45. R. Villano “Riflessioni e talune implicazioni sulle strutture dell’essere cristiano nell’Introduzione al Cristianesimo di Joseph Ratzinger” - Lavoro realizzato nell’ambito del Seminario teologico di Lettura (corrispondente a 3 crediti universitari CFU/ECTS) su “Strutture dell’essere cristiano” di Joseph Ratzinger tenutosi a Città del Vaticano, presso la Cattedra Teologia del Popolo di Dio della Pontificia Università Lateranense, Aula 310, dal 13 feb al 15 mag 2013 sotto la guida del Direttore Prof. Rev. Achim BUCKENMAIER (Allievo del Prof. Joseph Ratzinger, Docente di dogmatica, Direttore della Cattedra per la Teologia del Popolo di Dio presso l’Università Lateranense, Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e della Congregazione per la dottrina della Fede) e con la collaborazione del Prof. Rev. Ludwig WEIMER (Docente di dogmatica e Vice-Direttore della Cattedra; abilitato nel 1981 alla libera docenza in teologia dogmatica dal Prof. Joseph Ratzinger a Ratisbona) - Chiron, CDD 230 VIL rif 2013, LCC BX1746-1755, pp. 82, maggio 2013.
Anno pastorale 2012-13
Parrocchia Sant' Antonino Martire di Castelbuono (PA)
Parroco Don Mimmo Sideli
Ciclo di conferenze "I Maestri del sospetto e i Testimoni della fede" tenuto da P. Filippo S. Cucinotta, OFM; docente di Teologia orientale della Pontificia Facoltà Teologica "San Giovanni Evangelista" di Palermo
Incontro su Romano Guardini
In occasione del 500° Anniversario della pubblicazione delle 95 tesi di Lutero, tale lavoro tratta di questo argomento: esso analizza la vita di Lutero, il contesto delle Tesi e gli argomenti cardini del pensiero luterano.
R. Villano - La sede delle Epifanie divine nell’intreccio fra tempo ed eternitàRaimondo Villano
patrocinio di: Pontificia Accademia Tiberina; Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria; Nobile Collegio Chimico Farmaceutico; Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali; Studiorum University Ruggero II dello Stato della Florida (USA), Jean Monnet Université Europenne, Università Telematica Pegaso, Norman Academy USA-Gambia. Presentazione del Libro (alla presenza del Presidente Emerito del Pontificio Consiglio per la Cultura Card. Paul Poupard e del Direttore dei Servizi del Quirinale Prof. Comm. Tito Lucrezio Rizzo) sotto l’Alto Patrocinio del Ministero dei Beni e le Attività Culturali (MBAC-UDCM Gabinetto 0009440-14/05/2010 Cl. 09.01.00/5491). Vincitore della LXXIV edizione del Premio nazionale Massimo Piccinini per la ricerca storico-scientifica (già assegnato ai massimi Storici Conci e Pedrazzini) conferito dall’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria-Mi.BACT (Roma, 12 dicembre 2014). Presentazioni di: Ven. Balì Gran Croce di Giustizia del Sovrano Militare Ordine di Malta Ecc.mo Fra’ Franz von Lobstein, già Gran Priore di Roma; Past District Governor 2100 Italia del Rotary International e critico letterario Prof. Antonio Carosella; Presidente della Commissione Internazionale dell’UNESCO per le Biotecnologie Prof. Gr. Uff. Giulio Tarro. Saggio di filosofia della storia dal titolo bellissimo e dalle profonde, coerenti e ben articolate riflessioni (secondo lo storico Fra’ Giovanni SCARABELLI).
R. VILLANO - COLOPHON LIBRO Logos e teofania nel tempo digitaleRaimondo Villano
Nasce, quindi, spontaneamente la domanda se esistano ancora punti fermi che permettono di orientarsi con sicurezza e ritrovare la strada per un cammino sereno e, se la risposta è positiva, ci si chiederebbe subito quali siano. L’Autore accetta la non facile sfida di indicarli a partire dall’antica categoria del Logos. Ma l’audacia della scelta non consiste solo nella capacità di indicare un concetto caro a chi si ricollega idealmente all’orizzonte dell’insegnamento biblico, ma anche nell’aver scelto una categoria che, essendo cruciale per la Bibbia, può costituire un riferimento universale per chi, pur non condividendo la stessa eredità di fede, desidera la comprensione della realtà, cioè cerca la verità e vuole seguirla. Il termine logos, infatti, è segnato dall’universalità, considerando che già nell’antichità diventa decisivo al di fuori del cerchio della rivelazione giudeo-cristiana e costituisce un riferimento importante per il nobile pensiero della filosofia greca. In questo libro di Villano, le categorie del Logos, della teofania e del tempo si intrecciano con varia intensità, offrendo una lettura anticonformista dell’uomo contemporaneo e della sua cultura. Nelle pagine che seguono è stato indicato un arduo ma interessante percorso di riflessione che attraversa diversi ambiti e si confronta con varie realtà: da quelle più vicine alla quotidianità come la politica e l’agire sociale a quelle sublimi della metafisica e dell’estetica. Ma, per certi versi, questo libro è anche un compendio della comprensione della cultura nelle sue molteplici espressioni alla luce degli autori classici e del magistero della Chiesa. Perciò, accanto alle riflessioni dell’autore, si potranno trovare anche ampie citazioni di alcuni testi fondamentali a comporre quasi una piccola antologia di riferimento. Un aspetto importante di questo libro è l'attenzione riservata al presente. Il tempo digitale, indicato come una componente essenziale della riflessione. Già a partire dal titolo, il libro nasconde in sé una serie di domande fondamentali. La risposta di Villano è audace e serena. L’Autore non è intimorito dal tempo virtuale, che penetrando nella cultura ne condiziona le basi cambiandole e, non di rado, sconvolgendole. In un contesto socio-culturale in cui gradualmente vengono meno le certezze, e con esse anche la speranza, il tentativo di restituire fiducia offerto da Villano incoraggia e apre insperati laboratori di ricerca.
A 50 anni dalla Nostra aetate- Cenni specificità Corano - 'Isa e Muhammad - Maryam : ma Allah sapeva meglio di lei quello che aveva partorito (C III,36)
2. Meter Theon = Madre di Dio
L’iscrizione dell’icona
non serve in verità a far
riconoscere il
personaggio ma a
proclamare anche con
la scrittura e la Parola,
la verità di fede. Non si
tratta cioè di una
didascalia, ma di una
homologia, ossia di una
professione di fede
attraverso la quale il
credente proclama: Io
credo che questa donna
è la Madre di Dio !
5. Maria vergine, la quale all'annunzio dell'angelo
accolse nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio e
portò la vita al mondo, è riconosciuta e onorata
come vera madre di Dio e Redentore. Redenta in
modo eminente in vista dei meriti del Figlio suo e
a lui unita da uno stretto e indissolubile vincolo, è
insignita del sommo ufficio e dignità di madre
del Figlio di Dio, ed è perciò figlia prediletta del
Padre e tempio dello Spirito Santo; per il quale
dono di grazia eccezionale precede di gran lunga
tutte le altre creature, celesti e terrestri (LG 53).
6. Non c’è nessun
dogma mariologico:
c’è un solo dogma
cristiano, il cui oggetto
è Dio Salvatore (Eb
11,6), cioè il Cristo.
Maria si trova
implicata nel Cristo,
come parte integrante
della salvezza in Gesù
Cristo.
7. • Renè Laurentin solleva a
questo riguardo il problema
del linguaggio, in quanto
ritiene l’espressione “dogma
mariano”impropria: isola la
Vergine Maria e rischia di
tagliare i legami con Cristo e
con la Chiesa; adoperarla
significherebbe entrare,
almeno formalmente e
linguisticamente, nell’empasse
di una mariologia chiusa in se
stessa.
8. Il dogma è:
- per il suo contenuto, una
verità rivelata;
- per la sua forma, una
proposizione dottrinale;
- per la sua validità
oggettiva, un enunciato
infallibile di fede;
- per la sua pretesa
soggettiva di validità, una
norma che impegna, sul
piano della coscienza, ogni
fedele della Chiesa;
- per il suo sviluppo, una
precisazione che la Chiesa
fa nel corso della sua storia
e nel suo itinerario di fede
“sotto” la Parola di Dio.
9. Per la tradizione
cristiana, il grembo
verginale di Maria,
fecondato dal
pneuma divino
senza intervento
umano (cf. Lc 1,34-
35), è divenuto
come il legno della
croce (cf. Mc 15,39)
o le bende della
sepoltura (cf. Gv 20,
5-8), motivo e segno
per riconoscere in
Gesù di Nazaret il
figlio di Dio.
10. Se la fonte prima
per incontrare la
fede è certamente
la Scrittura,
tuttavia, la
Paradosis Ecclesiae
veicola al credente
la vivente realtà
del passato e istilla
un habitus mentale
che lo rende docile
all’azione dello
Spirito.
11. L’ermeneutica oggi considera le
difficili questioni del linguaggio
usato e del momento storico
nella formulazione del dogma.
I teologi sostengono che, pur
nella intangibilità dell'autentico
contenuto di fede, esso è
sempre suscettibile di diverse
modalità di approccio e di
una lettura sempre nuova,
essendo il nocciolo dogmatico
sempre nuovo e vitale,
partecipando dell’evento-mistero
dell’autocomunicazione
dell’Unitrino.
12. In tale contesto, è perciò
valida la proposta di
un'ermeneutica globale:
fedeltà al passato,
risposta al presente, cui
deve seguire il momento
della comprensione del
passato
e del presente nella
prospettiva del futuro.
Non quindi sola
Scriptura, sola Traditio, o
solum magisterium, ma
nemmeno sola existentia
o sola experientia.
13. Nella teologia ecumenica
contemporanea si avverte
l’esigenza di integrare ogni
dogma nell’insieme di tutti i
dogmi (prestando attenzione
al principio della «gerarchia
delle verità») e l’insieme dei
dogmi nella totalità della
dottrina e della vita ecclesiali
(paradosis). Nello stesso
tempo si ha la convinzione
che «ogni dogma
ecclesiastico non è mai
soltanto conclusione di una
discussione, ma sempre
anche un nuovo inizio».
14. La verità è
sempre una e i
diversi misteri
hanno un
nexus tra loro
ma in
riferimento a
un princeps:
Gesù Cristo
Salvatore
assoluto della
storia umana.
15. Oggi si assiste ad
una positiva
riscoperta e
rivalutazione del
linguaggio
simbolico come
via feconda per
accostarsi alla
realtà
trascendente.
16. In mariologia i simboli, i tipi, le figure, le icone teologiche che si
riferiscono alla Madre del Signore, infatti, sono così numerose e
diversificate, da far pensare a un ginepraio inestricabile, per cui
diventa necessario apprendere l'alfabeto del linguaggio simbolico
prima di intraprendere la lettura dei “testi mariani” (dogmatici,
teologici, liturgici...) scritti con tale sistema linguistico.
17.
18. Il titolo Madre di Dio è
strettamente unito al
dogma cristologico più
importante quello
dell’unione ipostatica:
nella persona (o
nell’ipostasi) del Figlio di
Dio sono unite la natura
umana e la natura divina.
19. Per confutare le opinioni degli
gnostici Apelle e Valentino che
attribuivano a Cristo un “corpo
celeste”, Cirillo di Gesulemme (†
387) nelle Catechesi spiegò che
l’umanazione di Cristo si attuò
non in apparenza, né in
immaginazione, ma in tutta
verità. “Non passò per la Vergine
come per un canale, ma
veramente prese carne da lei e
veramente fu nutrito da lei col
latte, mangiando come noi,
realmente e realmente come noi
bevendo”.
20. Perciò il simbolo di
fede
Costantinopolitano
(381):
Et incarnatus est de
Spiritu Sancto ex
Maria virgine, et
homo factus est
e non dia (per)
21. Mentre gli alessandrini
sono più disposti ad
accettare Maria come
Madre di Dio, gli
antiochieni fanno fatica,
perché tendono a
distaccare il Figlio di Dio
da Gesù Cristo, in cui il
Figlio abita come in un
tempio. Malgrado lo
scetticismo dei teologi
antiochieni, il titolo
Theotókos alla fine del IV
secolo è universalmente
diffuso in Oriente.
22. Quando Nestorio, patriarca di Costantinopoli dal 428, della scuola antiochena che
non accettava l’unione ipostatica in Cristo (in cui l’unica persona è portatrice degli
attributi divini e umani) propose per Maria il titolo Christotókos provocò la decisa
reazione di Cirillo d’Alessandria.
23. Non diciamo, infatti, che la
natura dal Verbo si sia incarnata
mutandosi, né che fu
trasformata in un uomo,
composto di anima e di corpo.
Diciamo, piuttosto, che il Verbo,
unendo a se stesso
ipostaticamente una carne
animata da un'anima razionale,
si fece uomo in modo ineffabile
e incomprensibile e si è
chiamato figlio dell'uomo; non
assunse la natura umana solo
secondo la volontà e nemmeno
assunse un’altra persona.
24. Sono diverse, cioè, le nature
che si uniscono, ma uno solo
è il Cristo e Figlio che risulta
da esse; la differenza delle
nature non è cancellata
dall’unione, ma piuttosto la
divinità e l'umanità formano
per noi un solo Signore e
Cristo e Figlio…;
(Non dobbiamo pensare),
infatti, che prima sia stato
generato un uomo qualsiasi
dalla santa Vergine, e che poi
sia disceso in lui il Verbo: ma
che, invece, unica realtà fin
dal seno della madre, sia nato
secondo la carne, accettando
la nascita della propria carne.
25. Theotókos significa
letteralmente colei
che ha generato Dio.
È chiaro che si tratta
unicamente della
generazione umana di
Gesù, non della
generazione eterna
della Santissima
Trinità. Da Maria il
Verbo “è nato
secondo la carne”
(Gv 1,14)
26. L’icona ha nella pietà e nella
dottrina delle Chiese greco-slave
un posto che non ha equivalenti in
occidente.
Nel II Concilio di Nicea (787) viene
presentata la teologia delle
immagini basata sui Padri
cappadoci attraverso i dottori
dell’epoca iconoclasta. Mentre
l’Oriente cristiano gli ha riservato
sempre un posto importante non è
stato così nella Chiesa
d’occidente.
27. A partire dagli anni '30 del
secolo XX si è manifestato in
tutto il cristianesimo
occidentale un interesse nuovo
per la teologia e la liturgia
bizantine .
Da quegli anni infatti si
cominciano ad avvertire nel
mondo cattolico e protestante
gli effetti della presenza a Parigi
di un folto gruppo di teologi e
pensatori russi ortodossi che, in
parte raccolti attorno
all'Istituto San Sergio, fanno
conoscere alla teologia
occidentale la ricchezza e la
profondità dell'esperienza
spirituale bizantina e della
filosofia religiosa russa.
28. Grazie a Pavel Evdokimov con una sua opera assai diffusa e
suggestiva, La teologia della bellezza (1970).
viene riscoperta l’icona bizantina. Il suo valore quasi
sacramentale, il suo significato teologico, la sua qualità
mistagogica convergono nel conferirle valore e dignità, anzi
una certa quale superiorità sulla concezione occidentale
dell'arte sacra.
29. Lo straordinario
successo teologico -
e spirituale - del
termine icona ha
portato ad una
riduzione di
significato del
termine immagine,
come se esso
indicasse la
rappresentazione
puramente esteriore
di una realtà,
e ad una sua
notevole eclisse nel
linguaggio religioso.
30. Ha determinato però al
tempo stesso un
ampliamento considerevole
del significato dell'icona che
è andato oltre il riferimento
alla sacra icona per
esprimere da una parte
l'immagine di valore
genericamente religioso e
dall'altra parte ogni tipo, di
realtà nella quale si possa
ritrovare una dialettica tra
"visibile concretezza"' e
"invisibile profondità"
31. Abbiamo così due
modalità teologico-
spirituali di uso del
termine icona, che
sono diverse anche
se in qualche misura
sovrapposte: icona
nel senso di icona
sacra; icona nel
senso di realtà
visibile che rinvia ad
un significato
teologico salvifico
generale.
32. «Perciò del Dio invisibile non
fare nessuna immagine, ma
da quando tu vedi
l'incorporeo divenuto uomo,
fa l'immagine della forma
umana; quando l'invisibile
diventa visibile nella carne,
dipingi la rassomiglianza
dell'invisibile, quando ciò che
non ha né quantità né misura
né figura per l'eminenza della
sua natura, quando colui che
era in forma di Dio prende la
forma di uno schiavo e per
questa riduzione assume la
quantità, la miseria e i
caratteri del corpo, …
33. …disegna allora sulla tua
tavola e proponi alla
contemplazione colui che ha
accettato di essere visto,
esprimi la sua indicibile
condiscendenza, la sua
Nascita dalla Vergine, il
Battesimo al Giordano, la
Trasfigurazione sul Tabor, la
Passione che dona
l'impassibilità, i miracoli, le
manifestazioni della sua
natura e della sua
operazione divina, compiute
attraverso le operazioni della
carne, la tomba salutare del
Salvatore, l'Ascensione al
cielo, illustra tutto ciò in
parola e in pittura nei libri e
sulle tavole di legno»
(Giovanni Damasceno).
34. Secondo le parole del
Damasceno «l'icona dunque è
somiglianza, modello,
rappresentazione che mostra
attraverso sé colui di cui essa è
immagine. L'icona però non è lo
stesso prototipo» (PG 94,
1337B).
La natura dell'icona è una natura
"relativa", rinvia al prototipo,
all'originale. Ad essa pertanto
non va una latreia, ovvero un
culto di adorazione che è proprio
solo di Dio, ma una proskynèsis
schētiché' o timētiké, una
venerazione relativa che onora
nell'icona l'originale.
35. Una volta legittimata la
possibilità delle icone di
Cristo e della loro
venerazione, è possibile
legittimare quelle della
Vergine e dei santi: «Noi
facciamo la proskynesis
innanzitutto di fronte a quelli
nei quali Dio, il solo Santo,
riposa: la santa Madre di Dio
e tutti i santi. Per quanto è
possibile essi sono simili a
Dio, per la loro libera scelta,
per l'inabitazione in essi di
Dio e delle sue energie.
Giustamente li si chiama dèi
non per natura, ma per
grazia» (PG 94, 1352)
36. La prima caratteristica dell'icona si
può definire epifanica, giacché
manifesta l'invisibile agli occhi della
carne. L'icona infatti cerca di
rappresentare o, per meglio dire, di
rendere visibile attraverso i mezzi
tecnici e le materie proprie dell'arte
pittorica la verità spirituale, il mondo
come appare ai sensi spirituali. C'è
infatti, al di là del cosmo visibile, il
mondo che solo lo sguardo spirituale
può cogliere, il mondo attraversato e
trasfigurato dalla gloria di Dio. L'icona
consente all'invisibile di farsi
accessibile ad ogni uomo, anche se è
privo di occhio spirituale.
37. L’ immagine della
Theotokos occupa il primo
posto dopo quella di Cristo
e le fa da pendant; si
distingue dalle icone degli
altri santi e degli angeli sia
per la varietà dei tipi
iconografici che per il loro
numero e l'intensità della
loro venerazione
38. La varietà e il
numero
non facilita la
classificazione
tipologica
delle sacre icone
mariane.
39. Tuttavia, si può operare
una generale distinzione
tra le icone nelle quali la
Madre di Dio è
rappresentata in rapporto
immediato o meno con i
misteri della vita di Cristo e
con le feste dell'anno
liturgico, spesso basate sui
vangeli apocrifi, e le icone
che esprimono contenuti
della fede, interpretazioni
spirituali e in ogni caso
contemplazioni del ruolo
della Vergine Maria in
rapporto al Cristo e alla
Chiesa.
40. La Donna Maria
“aveva un’intimità così
profonda col suo Dio,
che il suo Dio,
nell’intimità che aveva a
sua volta con lei,
volle farsi uomo
diventando carne della
sua carne”.
43. Maria ha espresso
il suo consenso
alla
richiesta di Dio, ha
messo nel mondo
l’Unigenito Figlio
suo, l’ha accolto,
curato ed educato.
Con la sua
premurosa
maternità ha
collaborato a
sottrarre la vita di
ogni vivente
alla morte.
44. In Maria,
l’alfabeto della vita
Maria è la prima del lungo
corteo di questa umanità
incamminata, caduta ma
incamminata, prodiga ma
incamminata: in lei c’è
l’alfabeto della vita.
Nel patrimonio della prima
cellula è già contenuto un
progetto, l’energia e i codici
perché la persona futura abbia
tutta la sua bellezza e la sua
potenzialità, e quelle
caratteristiche che la faranno
unica. Così Maria è come il
DNA della Chiesa e di ogni
discepolo, in lei la Chiesa si
forma e si riforma su Maria.
45. Se Maria è «icona del
mistero», è ugualmente
icona di ogni discepolo.
L’immagine del DNA
può aiutarci a capire in
che modo la presenza
di Maria sia operante:
non come un modello
di riferimento passivo,
non come una semplice
intercessione
misericordiosa, ma
come forza di vita
germinante.
46. La sua maternità non è
conclusa, si occupa ancora e
continuamente di noi, nell’oggi
di Dio, ci guida dall’interno,
sospingendoci al destino che è
il suo. In un lavorio continuo, in
una dinamica creativa, in una
germinazione perenne, in
analogia con l’invisibile e
fortissimo lavoro che il
patrimonio genetico della mia
prima cellula continua a
svolgere in me, nel mio
organismo, nel mio crescere e
maturare. La maternità di
Maria è il diffondersi del
patrimonio originario del
credente autentico, da lei,
prima cellula della Chiesa, a
ogni cellula del corpo. La
Chiesa infatti prolunga Maria,
non Cristo. Cristo è il capo di
questo corpo.
47. “Il discorso di fede
sulla Vergine Madre è
tutto relazionale. Non
si può
parlare di Maria
senza parlare del
mistero del Verbo
incarnato, e perciò
della
Trinità, dell’uomo e
della Chiesa, della
storia e soprattutto
dell’escatologia”
48. “La sua è dunque una
maternità impegnata e
significa ch’ella si occuperà
maternamente dei suoi figli.
Il vincolo oggettivo che lega
la maternità
divina alla nostra vita
cristiana ha dunque, ancor
prima che noi ne siamo
consapevoli, da parte della
Vergine, un carattere
personalistico e non può
essere considerato un
rapporto impersonale”
49. “L’esistenza della Vergine–Madre è
segno di tutti i misteri cristiani:
del mistero trinitario, per essere
figlia eletta del Padre,
madre santa del Figlio, sposa
amorosa dello Spirito;
del mistero dell’incarnazione, per la
sua maternità divina;
del mistero pasquale–pentecostale
per il suo essere stata
“socia del Salvatore” sotto la croce
e compagna degli apostoli nel
cenacolo;
del mistero della Chiesa, per
essere sua madre e suo modello;
del mistero della fine, per essere
già assunta nella gloria trinitaria”
50. La maternità iscritta nel
corpo di ogni donna è il
fondamento
della capacità femminile di
“farsi spazio accogliente”
per l’altro. Questa
connotazione umana
sessuata
femminile è un dono
speciale di Dio
all’umanità. La donna
che possiede una
specificità biologica di un
corpo capace
di dare spazio ad un altro
è cifra somigliante del
mistero
trinitario.
51. “Si ritiene
comunemente
che la donna
più dell’uomo
sia capace di
attenzione
verso la
persona
concreta
e che la
maternità
sviluppi ancora
di più questa
disposizione”
52. “Assumere un’attitudine materna
significa offrirsi come grembo che
accoglie e rigenera” [. . . ]
“L’esperienza della maternità, non
tanto in termini
fisiologici, ma come fattivo
orientamento di vita tradotto
nell’accoglienza e
nella creatività dell’amore, risulta a tal
punto determinante soprattutto per la
donna, che qualora venga disattesa o
contraddetta provoca gravi squilibri
dalle dolorose ripercussioni personali e
sociali. Mentre è sintomatico notare
che la maternità si dilata per così dire
all’infinito nelle persone radicate in
una verginità e in una sponsalità
totalmente dedite alla causa del regno”
53. Ogni anima che crede,
concepisce e genera il
Verbo di Dio…
Se secondo la carne una
sola è la madre di Cristo,
secondo la fede tutte le
anime generano Cristo
quando accolgono la sua
parola
(S. Ambrogio)
54. Chi non crede che Gesù è Dio
non può dire a Maria che è la
Madre di Dio
Il fatto che Dio sia sceso dalla
sua sovranità, incarnandosi
nel grembo di Maria, è un
invito per noi a scendere dalla
nostra superbia, sia nei
confronti di Dio, sia nei
confronti degli uomini. Il
grande peccato dell’orgoglio
è sempre in agguato. Ogni
giorno è un combattimento
per restare a galla, per non
essere schiacciato dall’altro,
per primeggiare e prevalere
sull’altro.