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Alla fine del medioevo ellenico i greci
erano etnicamente divisi in tre
stirpi:
1. Dori venivano dal nord e si
stabilirono nel Peloponneso città
più importanti erano Sparta,
Corinto, Argo;
2. Gli Ioni si stanziarono nell’Asia
minore tra i loro discendenti
apparteneva la stirpe dell’Attica la
cui capitale era Atene che in
seguito diventerà la capitale della
Grecia;
3. Gli Eoli che abitarono alcune isole
del mar Egeo in particolare Lesbo,
e dagli Eoli discendevano anche
gli abitanti della Beozia la cui
capitale era Tebe
Questa distinzione in stirpi era marcata maggiormente dalla divisione
politica della Grecia in moltissime città gelose della loro indipendenza dei
loro usi e costumi: le Pòleis. La loro nascita è dovuta da una serie di
concause come dimostrato da alcuni ritrovamenti archeologici. La principale
fu: La rivoluzione Agraria. Essa , grazie all’invenzione di nuove tecnologie ,
all’utilizzo “moderni granai” aumentò l’economia e il tenore di vita. Ciò favorì
l’aumento demografico. Troviamo riscontri dell’aumento della popolazione
anche nel movimento di colonizzazione che iniziò intrno al 750 a.C.
La nuova economia agricola ebbe
importanti conseguenze sulla vita
comunitaria. Per prima sulla difesa
del territorio coltivato che divenne
una questione riguardante tutti i
cittadini. Con il forte sviluppo
dell’agricoltura , la difesa venne
affidata a persone stanziali , ma il
controllo di aree sempre più vaste
del territorio richiedeva uno sforzo
difensivo che poteva essere
affrontato solo dalla collettività. I
contadini si organizzarono per
avere un modo più omogeneo del
combattere, si sviluppo così una
nuova comunità di contadini-soldati
(opliti) che combattevano con la
falange .
Tutte queste innovazioni in campo politico
e sociale concorsero alla nascita di una
nuova entità politica e di nuove forme di
definizione del potere. Chi aveva il potere
capì che per mantenere la stabilità della
pace nella vita cittadina avrebbe dovuto
porre alcune norme che difendessero le
classi sociali più deboli dal forte potere
dell’aristocrazia. Alcune leggi sui debiti
infatti avevano arricchito di denaro e di
terreni da coltivare gli aristocratici e
avevano ridotto in schiavitù alcuni
contadini. Molti infatti erano i contrasti tra
le due classi sociali. Inoltre il démos prese
sempre più consapevolezza del suo potere
grazie alla partecipazioni nelle guerre
contadine.
Anche quando una pòleis era una
democrazia allo stato puro (raramente)
essa non era una democrazia nel senso
attuale del termine, poiché escludeva
dalla partecipazione al potere una gran
parte della popolazione numerosamente
maggiore in confronto alle persone che
invece esercitavano il potere stesso.
Erano esclusi gli schiavi, le donne e gli
stranieri dal diritto di cittadinanza, anche
se a titolo diverso, che era riservato ai
maschi liberi e ai figli dei cittadini. Gli
schiavi non avevano diritti ma essi stessi
erano un diritto ; le donne avevano il
titolo di cittadine ma non ne avevano la
funzione, cioè non avevano diritti, cosi
come i maschi che non avevano ancora
raggiunto l’età adulta.
Polis indicava la città alta, al cui interno c’erano: il palazzo del re; la poliàde , ossia, il tempio del dio
patrono della città. Ad essa spesso veniva accostato l’aggettivo “elevata” (akros - polèis cioè città
alta), per distinguerla dalla parte bassa che invece si chiamava asty ed era la parte popolata dai
cittadini. Ma grazie allo sviluppo agricolo - commerciale l’asty si arricchì e gli aristocrtici dell’acropoli
furono costretti ad entrarvi in rapporto, fino a quando la parte alta e quella bassa della città non
formarono un unico grande agglomerato urbano il cui nome fu polis, che perse quindi il suo
significato originario e ne assunse uno nuovo.
La polis era una forma politica complessa . Non vi fu un unico tipo di polis perché le sue
realizzazioni furono molte e diverse, quella democratica di Atene fa da esempio.
L’elemento che caratterizzava la polis era il principio secondo il quale all’interno della
città non comandava una sola persona ma tutti i cittadini (Politai) che amministravano la
stessa città. Il cittadino per eccellenza, era degno di essere definito tale se fosse stato
libero e civilizzato. Al di fuori della città infatti esistevano solo l’inciviltà e le barbarie. La
condizione indispensabile per l’esistenza della civiltà era, in primo luogo, l’esistenza di un
gruppo familiare organizzato e basato su un matrimonio monogamico. Ma la civiltà
significava anche libertà, che era garantita soltanto se esisteva un’assemblea nella quale
tutti i cittadini potevano prendere parola ed esprimere liberamente il loro pensiero.
Il cittadino giusto aveva il diritto-dovere di prendere parola alle assemblee, ciò
era molto importante, infatti, chi veniva privato del diritto-dovere di parola, e
quindi pensiero, riceveva una dichiarazione d’infamia ed era considerata
un’offesa gravissima che doveva essere punita. Il cittadino era parte attiva che
contribuiva alla gestione della cosa pubblica con le azioni e le parole. Ad un
cittadino veniva riconosciuta la cittadinanza solo se fosse nato da padre
cittadino. Ma ad Atene più tardi per essere cittadini non bastava essere nato
solamente da padre cittadino ma anche da madre ateniese.
Esistevano 3 tipi di pòleis:
Pòlis monarchica
Pòlis oligarchica o aristocratica
Pòlis democratica.
Solitamente la città veniva
amministratoa da un “consiglio
d’anziani”(immagine 1) e da magistrati
(immagine 2) i cui poteri potevano
essere concentrati anche in una sola
persona. Essi potevano avere un
incarico con durata limitata o a vita. Le
tre forme di amministrazione non
modificavano comunque l’unica fonte
delle leggi che era costituita dalla
comunità nel suo insieme a cui spettava
anche di controllare l’operato dei
magistrati.
Ma vediamo nello specifico chi potevano
essere i magistrati che caratterizzavano
così i vari tipi di Pòleis…
1
2
Quando il magistrato era unico e
aveva incarico a vita, egli non
rispondeva politicamente al popolo e
veniva chiamato “re”. In questo caso
si aveva una poli-monarchica.
Il governo poteva anche
essere nelle mani di un gruppo
ristretto di persone, in tal caso
la pòleis era aristocratica od
oligarchica, che in greco
significa governo dei migliori o
governo di pochi.
Infine la Polis democratica era quella guidata dal demos cioè dal popolo.

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Storia = grecia ix viii sec. a.c

  • 1.
  • 2. Alla fine del medioevo ellenico i greci erano etnicamente divisi in tre stirpi: 1. Dori venivano dal nord e si stabilirono nel Peloponneso città più importanti erano Sparta, Corinto, Argo; 2. Gli Ioni si stanziarono nell’Asia minore tra i loro discendenti apparteneva la stirpe dell’Attica la cui capitale era Atene che in seguito diventerà la capitale della Grecia; 3. Gli Eoli che abitarono alcune isole del mar Egeo in particolare Lesbo, e dagli Eoli discendevano anche gli abitanti della Beozia la cui capitale era Tebe
  • 3. Questa distinzione in stirpi era marcata maggiormente dalla divisione politica della Grecia in moltissime città gelose della loro indipendenza dei loro usi e costumi: le Pòleis. La loro nascita è dovuta da una serie di concause come dimostrato da alcuni ritrovamenti archeologici. La principale fu: La rivoluzione Agraria. Essa , grazie all’invenzione di nuove tecnologie , all’utilizzo “moderni granai” aumentò l’economia e il tenore di vita. Ciò favorì l’aumento demografico. Troviamo riscontri dell’aumento della popolazione anche nel movimento di colonizzazione che iniziò intrno al 750 a.C.
  • 4. La nuova economia agricola ebbe importanti conseguenze sulla vita comunitaria. Per prima sulla difesa del territorio coltivato che divenne una questione riguardante tutti i cittadini. Con il forte sviluppo dell’agricoltura , la difesa venne affidata a persone stanziali , ma il controllo di aree sempre più vaste del territorio richiedeva uno sforzo difensivo che poteva essere affrontato solo dalla collettività. I contadini si organizzarono per avere un modo più omogeneo del combattere, si sviluppo così una nuova comunità di contadini-soldati (opliti) che combattevano con la falange .
  • 5. Tutte queste innovazioni in campo politico e sociale concorsero alla nascita di una nuova entità politica e di nuove forme di definizione del potere. Chi aveva il potere capì che per mantenere la stabilità della pace nella vita cittadina avrebbe dovuto porre alcune norme che difendessero le classi sociali più deboli dal forte potere dell’aristocrazia. Alcune leggi sui debiti infatti avevano arricchito di denaro e di terreni da coltivare gli aristocratici e avevano ridotto in schiavitù alcuni contadini. Molti infatti erano i contrasti tra le due classi sociali. Inoltre il démos prese sempre più consapevolezza del suo potere grazie alla partecipazioni nelle guerre contadine.
  • 6. Anche quando una pòleis era una democrazia allo stato puro (raramente) essa non era una democrazia nel senso attuale del termine, poiché escludeva dalla partecipazione al potere una gran parte della popolazione numerosamente maggiore in confronto alle persone che invece esercitavano il potere stesso. Erano esclusi gli schiavi, le donne e gli stranieri dal diritto di cittadinanza, anche se a titolo diverso, che era riservato ai maschi liberi e ai figli dei cittadini. Gli schiavi non avevano diritti ma essi stessi erano un diritto ; le donne avevano il titolo di cittadine ma non ne avevano la funzione, cioè non avevano diritti, cosi come i maschi che non avevano ancora raggiunto l’età adulta.
  • 7. Polis indicava la città alta, al cui interno c’erano: il palazzo del re; la poliàde , ossia, il tempio del dio patrono della città. Ad essa spesso veniva accostato l’aggettivo “elevata” (akros - polèis cioè città alta), per distinguerla dalla parte bassa che invece si chiamava asty ed era la parte popolata dai cittadini. Ma grazie allo sviluppo agricolo - commerciale l’asty si arricchì e gli aristocrtici dell’acropoli furono costretti ad entrarvi in rapporto, fino a quando la parte alta e quella bassa della città non formarono un unico grande agglomerato urbano il cui nome fu polis, che perse quindi il suo significato originario e ne assunse uno nuovo.
  • 8. La polis era una forma politica complessa . Non vi fu un unico tipo di polis perché le sue realizzazioni furono molte e diverse, quella democratica di Atene fa da esempio. L’elemento che caratterizzava la polis era il principio secondo il quale all’interno della città non comandava una sola persona ma tutti i cittadini (Politai) che amministravano la stessa città. Il cittadino per eccellenza, era degno di essere definito tale se fosse stato libero e civilizzato. Al di fuori della città infatti esistevano solo l’inciviltà e le barbarie. La condizione indispensabile per l’esistenza della civiltà era, in primo luogo, l’esistenza di un gruppo familiare organizzato e basato su un matrimonio monogamico. Ma la civiltà significava anche libertà, che era garantita soltanto se esisteva un’assemblea nella quale tutti i cittadini potevano prendere parola ed esprimere liberamente il loro pensiero.
  • 9. Il cittadino giusto aveva il diritto-dovere di prendere parola alle assemblee, ciò era molto importante, infatti, chi veniva privato del diritto-dovere di parola, e quindi pensiero, riceveva una dichiarazione d’infamia ed era considerata un’offesa gravissima che doveva essere punita. Il cittadino era parte attiva che contribuiva alla gestione della cosa pubblica con le azioni e le parole. Ad un cittadino veniva riconosciuta la cittadinanza solo se fosse nato da padre cittadino. Ma ad Atene più tardi per essere cittadini non bastava essere nato solamente da padre cittadino ma anche da madre ateniese.
  • 10. Esistevano 3 tipi di pòleis: Pòlis monarchica Pòlis oligarchica o aristocratica Pòlis democratica. Solitamente la città veniva amministratoa da un “consiglio d’anziani”(immagine 1) e da magistrati (immagine 2) i cui poteri potevano essere concentrati anche in una sola persona. Essi potevano avere un incarico con durata limitata o a vita. Le tre forme di amministrazione non modificavano comunque l’unica fonte delle leggi che era costituita dalla comunità nel suo insieme a cui spettava anche di controllare l’operato dei magistrati. Ma vediamo nello specifico chi potevano essere i magistrati che caratterizzavano così i vari tipi di Pòleis… 1 2
  • 11. Quando il magistrato era unico e aveva incarico a vita, egli non rispondeva politicamente al popolo e veniva chiamato “re”. In questo caso si aveva una poli-monarchica.
  • 12. Il governo poteva anche essere nelle mani di un gruppo ristretto di persone, in tal caso la pòleis era aristocratica od oligarchica, che in greco significa governo dei migliori o governo di pochi.
  • 13. Infine la Polis democratica era quella guidata dal demos cioè dal popolo.