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GLI STADI DI SVILUPPO
DELLA LETTO-SCRITTURA
Logografico. Il bambino non ha ancora scoperto che i grafemi rappresentano i
suoni della lingua e legge la parola come un “disegno”, ad esempio legge il suo
nome perché ricorda i segni che lo compongono.
• Alfabetico. Il bambino ha scoperto che i grafemi rappresentano i fonemi e si
cimenta nella decodifica; associa due grafemi a formare un suono e poi altri due e
mettendoli insieme forma le prime parole.
• Ortografico. Raggruppa insieme più grafemi (es. “cor” o “man” nelle parole
“corto” o “manto”) o legge più grafemi che rappresentano un fonema (digrammi
e trigrammi).
• Lessicale. Il bambino legge la parola “tutta insieme”, ossia accede al significato
direttamente utilizzando in una lingua trasparente come la nostra il lessico
fonologico; in altre parole la parola “compito” che ha incontrato altre volte non ha più
bisogno di decifrarla. I parlanti le lingue opache utilizzano invece il lessico
ortografico, perché l’instabilità di rappresentazione grafema/fonema costringe il
lettore a ricordarsi con quali grafemi viene rappresentato quel nome (es. any
[‘eni]), per lui è impossibile usare il lessico fonologico.
LE DISLESSIE
Mista STADIO LOGOGRAFICO
•Fonologica:errori STADIO ALFABETICO
nelle non parole
•Morfolessicale STADIO ORTOGRAFICO
(superficiale): errori
nelle par. irregolari STADIO LESSICALE
LE CARATTERISTICHE DEL DISTURBO
• Inizialmente le difficoltà sono rappresentate
soprattutto dagli errori e dalla lentezza nella
lettura e nella scrittura;
• Più avanti gli errori tendono a diminuire, mentre
rimane la lentezza esecutiva e possono comparire
difficoltà di comprensione e di stesura di un testo;
• Le reazioni emotive al disturbo, se non
riconosciuto, tendono a crescere nel tempo;
LE CARATTERISTICHE EVOLUTIVE
• Le competenze metafonologiche e
metalessicali rimangono deficitarie;
• Diventano più evidenti le difficoltà
metalinguistiche;
• L’integrazione tra le diverse strategie di
lettura rimane precaria;
LE CARATTERISTICHE EVOLUTIVE
• Il controllo della lettura e della scrittura diventa
difficilmente automatico;
• Leggere e scrivere diventano raramente attività
piacevoli;
• La curiosità e la voglia di imparare si riducono di
fronte alla fatica necessaria per leggere;
• Il gap tra potenzialità e livello scolastico tende ad
aumentare, a meno di non intervenire in modo
adeguato.
DOMANDE FREQUENTI
• Bisogna ottenere che si impegni di più
• La famiglia deve seguirlo meglio
• Deve fare più esercizio
• Se è un disturbo organico la Scuola non
può fare nulla
• E’ necessaria una didattica “speciale”
COME DISTINGURE UN DSA DA UN RITARDO
MATURATIVO??
• Quando ipotizzare la presenza di un DSA ed
attivare strategie didattiche mirate
e/o un percorso diagnostico ?
Un bambino che al termine della
Scuola dell’infanzia
• Non disegna bene
• Non racconta bene
• Non sa giocare con i suoni delle parole
• Non è coordinato motoriamente
• Non si allaccia le scarpe
• Non impugna bene la penna
• Non usa ancora la mano dominante
Un bambino che a metà della scuola
elementare:
• Non legge e non scrive autonomamente
parole;
• Compie errori che deformano completamente
la parole
• Non comprende ciò che legge
Un bambino che alla fine della prima
elementare
• Non legge o scrive autonomamente frasi
Complesse
• Compie errori che deformano la parola
• Legge sillabando anche parole comuni
• Non comprende ciò che legge
Un bambino che alla fine della
II elementare
• Legge ancora per parole
• Compie errori fonologici
• Non sa staccare correttamente le parole
• Non sa ripetere ciò che ha letto
Che fare??
• Distinguere tra specificità del disturbo e
intervento didattico
• L’intervento può precedere la diagnosi
• Attività di screening
Progettazione:
SCREENING 1. ELEMENTARE
utilizzo del dettato
• Il dettato di parole consente di verificare la
prima acquisizione della fase alfabetica
(sillabe piane) e l’inizio della fase ortografica
(lettere ponte, sillabe più complesse) dal
punto di vista fonologico, escludendo in
questa fase tutte le regole ortografiche
relative alla punteggiatura, apostrofi, accenti,
particolarità, doppie.
Perché si può utilizzare questo tipo di
screening?
• Sono alcune parole a difficoltà fonologica
crescente, a bassa frequenza d’uso e con buon
grado di immaginabilità, con alto grado di
corrispondenza tra grafema/fonema.
• Nelle due prove si utilizzano liste diverse di
parole che sono equilibrate nelle
caratteristiche fonetiche e sillabiche.
Fase I: Dettato
fine gennaio inizio febbraio
BISILLABE PIANE
• Pera
• Fumo
• Gola
• Biro
BISILLABE COMPLESSE
• Barca
• Fonte
• Strada
• Grande
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TRISILLABE PIANE
• Carota
• Divano
• Balena
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TRISILLABE COMPLESSE
• Scatola
• Candela
• Mandorla
• Fantasma
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FASE II: Dettato fine maggio
I criteri di valutazione
La valutazione si basa sui 2 parametri:
• lunghezza (memoria verbale)
• complessità (nessi consonantici)
Organizzare lo screnning
Ambiente: strutturare la classe in modo da evitare
copiature
Materiale: fogli con righe o quadrettoni
normalmente usati dal bambino nel corso dell’anno
Risorse: docenti di classe con referente DSA
Modalità della dettatura
• La dettatura delle parole deve essere
uniforme.
• Le parole devono essere dettate senza
sillabarle.
• I bambini devono scrivere una parola sotto
l'altra utilizzando il carattere usato
normalmente (stampato, maiuscolo,
minuscolo o corsivo).
Presentazione della prova ai bambini:
consegna
“Scrivete una parola sotto l'altra.
Non posso ripetere la parola.
Non importa se non sapete come si scrive.
Se vi accorgete di avere fatto un errore,
per correggerlo potete tracciare una riga
sopra la parola sbagliata e riscriverla
sotto.
Se non fate in tempo a scrivere tutta la
parola, passate alla successiva.”
Indicazioni per i docenti
• Possono essere dettate anche un paio di parole di
prova su un foglio diverso. Appena tutti hanno
compreso le modalità, si procede con il dettato delle
parole selezionate.
Verificare bene se i bambini hanno compreso il
compito prima di iniziare il dettato vero e proprio,
che, una volta iniziato, non deve essere interrotto.
• Durante la somministrazione del dettato il tempo tra
una parola e l'altra deve essere di sette secondi alla
prima somministrazione (gennaio o inizio febbraio),
di cinque secondi alla seconda somministrazione
(maggio).
Modalità di valutazione quantitativa e
qualitativa
• 1 punto per ogni parola scritta correttamente
• 0 punti per parole contenenti 1 o più errori oppure
omesse
• Non si considera errore il raddoppiamento di
grafema (solo in prima)
• Non si considera errore la scrittura speculare (solo in
prima)
• Limite di rischio: più di 8 parole sbagliate
Indice rischio più affidabile
• Somma grafemi scritti correttamente
• Somma grafemi totali delle 18 parole
• Rapporto tra i due valori (grafemi
corretti/grafemi totali)
• Se il rapporto è inferiore al 50% c’è un alto
rischio (85%probabilità) che sia deficitario
anche nella prova di maggio (nonostante il
lavoro in classe)
Errori più frequenti
• Omissione di pezzi superiori alla sillaba
• Scambio di grafema
• Omissione di sillaba intera
• Omissione di grafema in sillaba complessa
• Omissione di grafema in sillaba semplice
Valutazione seconda somministrazione
• Nella seconda somministrazione i bambini tendono a
compiere meno errori nella parte iniziale di parola
(più conservata) e, al diminuire del tempo a
disposizione, omettono del tutto la parte finale di
parola mostrando più capacità di analisi fonologica.
• Tra tutti i tipi di errore lo scambio di grafema rimane
percentualmente inalterato nelle due prove
(“zoccolo duro” della difficoltà per i bambini a
rischio)
Classificazione degli erroriClassificazione degli errori
di scritturadi scrittura
ERRORI FONOLOGICI ( errori in cui non
è rispettato il rapporto fonema/grafema)
•scambi di suono es. p/b f/v r/l
•riduzioni di gruppo/ dittonghi es. tota x
torta pede x piede
•aggiunte /omissioni di suoni es. torota x
torta
•inversioni/migrazioni ecc. es. Banela x
balena
ERRORI FONETICI
(errori legati ad aspetti quali l’intensità e la
tenuta dei suoni)
•omissione/aggiunta di doppie
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ERRORI ORTOGRAFICI (errori in cui non sono
rispettate le convenzioni ortografiche ecc.)
•omissione dell’h
•omissione di apostrofo
•scambi di suoni omofoni non omografi es. quore
cuaderno
•fusioni/separazioni illegali es. in sieme conla
•errori di regole es. cie/ce
•errori nella rappresentazione dei di/trigrammi es.
gni/gn gl/gli ,cs/sc
Classificazione degli erroriClassificazione degli errori
di scritturadi scrittura
La legge 170/2010
• garantire il diritto all’istruzione e i necessari supporti
agli alunni con DSA;
• favorire il successo scolastico, anche attraverso misure
didattiche di supporto, garantire una formazione
adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità;
• ridurre i disagi formativi ed emozionali per i soggetti con
DSA;
• assicurare una formazione adeguata e lo sviluppo delle
potenzialità degli alunni con DSA;
• adottare forme di verifica e di valutazione adeguate
alle necessità degli alunni con DSA
Continua ……..
• sensibilizzare e preparare gli insegnanti ed i genitori
nei confronti delle problematiche legate alle DSA;
• assicurare adeguate possibilità di diagnosi precoce,
anche a partire dalla scuola dell’infanzia, e di riabilitazione
per i soggetti con DSA;
• favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
• incrementare la comunicazione e la collaborazione tra
famiglia, scuola e servizi sanitari durante tutto l’arco
dell’istruzione scolastica
La scuola può fare!!!!
• PRIMA DIAGNOSI EDUCATIVA:
Precoce e tempestiva da effettuarsi nelle prime fasi
dell’apprendimento di lettura-scrittura
• FORMAZIONE:
Al personale educativo della scuola: in termini di
formazione relativa alla gestione dell’ALUNNO sia per
quanto riguarda gli aspetti didattici sia per quanto
riguarda gli aspetti evolutivi e neuropsicologici.
CHI DEVE FARE E COSA: INSEGNANTI
• Osservare ed individuare i casi a rischio.
• Attuare trattamenti preventivi (dalla scuola
dell’infanzia al primo ciclo) dagli esercizi
motori e senso-percettivi a quelli per le abilità
fonologiche.
• Cercare la collaborazione con la famiglia ed i
servizi.
• Attivare screnning con centri specializzati
• Modificare la didattica e personalizzare i
percorsi.
• Favorire l’autostima.
• Attuare provvedimenti compensativi e
dispensativi dove è necessario (legge170) .
LE COSE DA NON FARE
• Farlo copiare alla lavagna
• Correggere gli errori con la PENNA ROSSA
• Farlo ricopiare il lavoro già svolto
• Mortificarlo paragonandolo agli altri
MISURE DISPENSATIVE
– Dispensa dalla lettura ad alta voce, dalla scrittura veloce
sotto dettatura, dall’uso del vocabolario, dallo studio
mnemonico delle tabelline.
– Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua
straniera in forma scritta.
– Programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte e
per lo studio a casa.
– Organizzazione di interrogazioni programmate.
– Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che
tengano conto del contenuto e non della forma.
– Attivare forme dispensative personalizzate a seconda
della specificità del disturbo
Strumenti compensativi
e
misure dispensative
“Sono misure che non violano l’imparzialità,
ma al contrario mettono il dislessico sullo
stesso piano dei suoi compagni”
Giacomo Stella
SI PUO’ SOLO COMPENSARE?
• La compensazione aggira il problema?
• La compensazione non è l’unica risposta
LA PLASTICITÀ NEURONALE
• Il cervello può essere allenato come qualsiasi altro
muscolo.(NORMAN DOIDGE)
• Già Rosseau avanza l’idea che l’organizzazione del
cervello è influenzata dalla nostra esperienza, e che
abbiamo bisogno di esercitare i nostri sensi e le
abilità mentali nello steso modo in cui alleniamo i
muscoli..)
Per concludere
Perché un bambino intelligente non riesce a leggere e scrivere ?
Come riconoscere il suo problema e aiutarlo a trovare la sua
strada?
È facile confondere i sintomi con la semplice pigrizia, o
attribuirne la causa a problemi familiari ed emotivi.
È facile che a trionfare sia il senso di colpa, del bambino e dei
familiari.
Vincere la dislessia è possibile.
Occorre, però, prima di tutto conoscerla.
“Non intendo trattare neppure due di voi allo stesso
modo. E niente proteste al riguardo. Alcuni
dovranno scrivere lunghe relazioni, altri avranno il
permesso di farle più corte; alcuni dovranno leggere
articoli chilometrici, altri articoli brevi. Così stanno le
cose. Ognuno apprende in modo diverso e se
qualcuno ha esigenze particolari, me lo faccia
sapere e io penserò a studiare qualcosa di più
adatto a lui. Ma non voglio sentire lamentele su
quello che faccio per gli altri”
“A modo loro” Mel Levi
Materiali selezionati e rielaborati per il corso di
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  • 1. GLI STADI DI SVILUPPO DELLA LETTO-SCRITTURA Logografico. Il bambino non ha ancora scoperto che i grafemi rappresentano i suoni della lingua e legge la parola come un “disegno”, ad esempio legge il suo nome perché ricorda i segni che lo compongono. • Alfabetico. Il bambino ha scoperto che i grafemi rappresentano i fonemi e si cimenta nella decodifica; associa due grafemi a formare un suono e poi altri due e mettendoli insieme forma le prime parole. • Ortografico. Raggruppa insieme più grafemi (es. “cor” o “man” nelle parole “corto” o “manto”) o legge più grafemi che rappresentano un fonema (digrammi e trigrammi). • Lessicale. Il bambino legge la parola “tutta insieme”, ossia accede al significato direttamente utilizzando in una lingua trasparente come la nostra il lessico fonologico; in altre parole la parola “compito” che ha incontrato altre volte non ha più bisogno di decifrarla. I parlanti le lingue opache utilizzano invece il lessico ortografico, perché l’instabilità di rappresentazione grafema/fonema costringe il lettore a ricordarsi con quali grafemi viene rappresentato quel nome (es. any [‘eni]), per lui è impossibile usare il lessico fonologico.
  • 2. LE DISLESSIE Mista STADIO LOGOGRAFICO •Fonologica:errori STADIO ALFABETICO nelle non parole •Morfolessicale STADIO ORTOGRAFICO (superficiale): errori nelle par. irregolari STADIO LESSICALE
  • 3. LE CARATTERISTICHE DEL DISTURBO • Inizialmente le difficoltà sono rappresentate soprattutto dagli errori e dalla lentezza nella lettura e nella scrittura; • Più avanti gli errori tendono a diminuire, mentre rimane la lentezza esecutiva e possono comparire difficoltà di comprensione e di stesura di un testo; • Le reazioni emotive al disturbo, se non riconosciuto, tendono a crescere nel tempo;
  • 4. LE CARATTERISTICHE EVOLUTIVE • Le competenze metafonologiche e metalessicali rimangono deficitarie; • Diventano più evidenti le difficoltà metalinguistiche; • L’integrazione tra le diverse strategie di lettura rimane precaria;
  • 5. LE CARATTERISTICHE EVOLUTIVE • Il controllo della lettura e della scrittura diventa difficilmente automatico; • Leggere e scrivere diventano raramente attività piacevoli; • La curiosità e la voglia di imparare si riducono di fronte alla fatica necessaria per leggere; • Il gap tra potenzialità e livello scolastico tende ad aumentare, a meno di non intervenire in modo adeguato.
  • 6. DOMANDE FREQUENTI • Bisogna ottenere che si impegni di più • La famiglia deve seguirlo meglio • Deve fare più esercizio • Se è un disturbo organico la Scuola non può fare nulla • E’ necessaria una didattica “speciale”
  • 7. COME DISTINGURE UN DSA DA UN RITARDO MATURATIVO?? • Quando ipotizzare la presenza di un DSA ed attivare strategie didattiche mirate e/o un percorso diagnostico ?
  • 8. Un bambino che al termine della Scuola dell’infanzia • Non disegna bene • Non racconta bene • Non sa giocare con i suoni delle parole • Non è coordinato motoriamente • Non si allaccia le scarpe • Non impugna bene la penna • Non usa ancora la mano dominante
  • 9. Un bambino che a metà della scuola elementare: • Non legge e non scrive autonomamente parole; • Compie errori che deformano completamente la parole • Non comprende ciò che legge
  • 10. Un bambino che alla fine della prima elementare • Non legge o scrive autonomamente frasi Complesse • Compie errori che deformano la parola • Legge sillabando anche parole comuni • Non comprende ciò che legge
  • 11. Un bambino che alla fine della II elementare • Legge ancora per parole • Compie errori fonologici • Non sa staccare correttamente le parole • Non sa ripetere ciò che ha letto
  • 12. Che fare?? • Distinguere tra specificità del disturbo e intervento didattico • L’intervento può precedere la diagnosi • Attività di screening
  • 13. Progettazione: SCREENING 1. ELEMENTARE utilizzo del dettato • Il dettato di parole consente di verificare la prima acquisizione della fase alfabetica (sillabe piane) e l’inizio della fase ortografica (lettere ponte, sillabe più complesse) dal punto di vista fonologico, escludendo in questa fase tutte le regole ortografiche relative alla punteggiatura, apostrofi, accenti, particolarità, doppie.
  • 14. Perché si può utilizzare questo tipo di screening? • Sono alcune parole a difficoltà fonologica crescente, a bassa frequenza d’uso e con buon grado di immaginabilità, con alto grado di corrispondenza tra grafema/fonema. • Nelle due prove si utilizzano liste diverse di parole che sono equilibrate nelle caratteristiche fonetiche e sillabiche.
  • 15. Fase I: Dettato fine gennaio inizio febbraio BISILLABE PIANE • Pera • Fumo • Gola • Biro BISILLABE COMPLESSE • Barca • Fonte • Strada • Grande • Sfinge TRISILLABE PIANE • Carota • Divano • Balena • Melone TRISILLABE COMPLESSE • Scatola • Candela • Mandorla • Fantasma • Serpente
  • 16. FASE II: Dettato fine maggio
  • 17. I criteri di valutazione La valutazione si basa sui 2 parametri: • lunghezza (memoria verbale) • complessità (nessi consonantici)
  • 18. Organizzare lo screnning Ambiente: strutturare la classe in modo da evitare copiature Materiale: fogli con righe o quadrettoni normalmente usati dal bambino nel corso dell’anno Risorse: docenti di classe con referente DSA
  • 19. Modalità della dettatura • La dettatura delle parole deve essere uniforme. • Le parole devono essere dettate senza sillabarle. • I bambini devono scrivere una parola sotto l'altra utilizzando il carattere usato normalmente (stampato, maiuscolo, minuscolo o corsivo).
  • 20. Presentazione della prova ai bambini: consegna “Scrivete una parola sotto l'altra. Non posso ripetere la parola. Non importa se non sapete come si scrive. Se vi accorgete di avere fatto un errore, per correggerlo potete tracciare una riga sopra la parola sbagliata e riscriverla sotto. Se non fate in tempo a scrivere tutta la parola, passate alla successiva.”
  • 21. Indicazioni per i docenti • Possono essere dettate anche un paio di parole di prova su un foglio diverso. Appena tutti hanno compreso le modalità, si procede con il dettato delle parole selezionate. Verificare bene se i bambini hanno compreso il compito prima di iniziare il dettato vero e proprio, che, una volta iniziato, non deve essere interrotto. • Durante la somministrazione del dettato il tempo tra una parola e l'altra deve essere di sette secondi alla prima somministrazione (gennaio o inizio febbraio), di cinque secondi alla seconda somministrazione (maggio).
  • 22. Modalità di valutazione quantitativa e qualitativa • 1 punto per ogni parola scritta correttamente • 0 punti per parole contenenti 1 o più errori oppure omesse • Non si considera errore il raddoppiamento di grafema (solo in prima) • Non si considera errore la scrittura speculare (solo in prima) • Limite di rischio: più di 8 parole sbagliate
  • 23. Indice rischio più affidabile • Somma grafemi scritti correttamente • Somma grafemi totali delle 18 parole • Rapporto tra i due valori (grafemi corretti/grafemi totali) • Se il rapporto è inferiore al 50% c’è un alto rischio (85%probabilità) che sia deficitario anche nella prova di maggio (nonostante il lavoro in classe)
  • 24. Errori più frequenti • Omissione di pezzi superiori alla sillaba • Scambio di grafema • Omissione di sillaba intera • Omissione di grafema in sillaba complessa • Omissione di grafema in sillaba semplice
  • 25. Valutazione seconda somministrazione • Nella seconda somministrazione i bambini tendono a compiere meno errori nella parte iniziale di parola (più conservata) e, al diminuire del tempo a disposizione, omettono del tutto la parte finale di parola mostrando più capacità di analisi fonologica. • Tra tutti i tipi di errore lo scambio di grafema rimane percentualmente inalterato nelle due prove (“zoccolo duro” della difficoltà per i bambini a rischio)
  • 26. Classificazione degli erroriClassificazione degli errori di scritturadi scrittura ERRORI FONOLOGICI ( errori in cui non è rispettato il rapporto fonema/grafema) •scambi di suono es. p/b f/v r/l •riduzioni di gruppo/ dittonghi es. tota x torta pede x piede •aggiunte /omissioni di suoni es. torota x torta •inversioni/migrazioni ecc. es. Banela x balena
  • 27. ERRORI FONETICI (errori legati ad aspetti quali l’intensità e la tenuta dei suoni) •omissione/aggiunta di doppie •omissione/aggiunta di accento. Classificazione degli erroriClassificazione degli errori di scritturadi scrittura
  • 28. ERRORI ORTOGRAFICI (errori in cui non sono rispettate le convenzioni ortografiche ecc.) •omissione dell’h •omissione di apostrofo •scambi di suoni omofoni non omografi es. quore cuaderno •fusioni/separazioni illegali es. in sieme conla •errori di regole es. cie/ce •errori nella rappresentazione dei di/trigrammi es. gni/gn gl/gli ,cs/sc Classificazione degli erroriClassificazione degli errori di scritturadi scrittura
  • 29. La legge 170/2010 • garantire il diritto all’istruzione e i necessari supporti agli alunni con DSA; • favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità; • ridurre i disagi formativi ed emozionali per i soggetti con DSA; • assicurare una formazione adeguata e lo sviluppo delle potenzialità degli alunni con DSA; • adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità degli alunni con DSA
  • 30. Continua …….. • sensibilizzare e preparare gli insegnanti ed i genitori nei confronti delle problematiche legate alle DSA; • assicurare adeguate possibilità di diagnosi precoce, anche a partire dalla scuola dell’infanzia, e di riabilitazione per i soggetti con DSA; • favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; • incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante tutto l’arco dell’istruzione scolastica
  • 31. La scuola può fare!!!! • PRIMA DIAGNOSI EDUCATIVA: Precoce e tempestiva da effettuarsi nelle prime fasi dell’apprendimento di lettura-scrittura • FORMAZIONE: Al personale educativo della scuola: in termini di formazione relativa alla gestione dell’ALUNNO sia per quanto riguarda gli aspetti didattici sia per quanto riguarda gli aspetti evolutivi e neuropsicologici.
  • 32. CHI DEVE FARE E COSA: INSEGNANTI • Osservare ed individuare i casi a rischio. • Attuare trattamenti preventivi (dalla scuola dell’infanzia al primo ciclo) dagli esercizi motori e senso-percettivi a quelli per le abilità fonologiche. • Cercare la collaborazione con la famiglia ed i servizi. • Attivare screnning con centri specializzati • Modificare la didattica e personalizzare i percorsi. • Favorire l’autostima. • Attuare provvedimenti compensativi e dispensativi dove è necessario (legge170) .
  • 33. LE COSE DA NON FARE • Farlo copiare alla lavagna • Correggere gli errori con la PENNA ROSSA • Farlo ricopiare il lavoro già svolto • Mortificarlo paragonandolo agli altri
  • 34. MISURE DISPENSATIVE – Dispensa dalla lettura ad alta voce, dalla scrittura veloce sotto dettatura, dall’uso del vocabolario, dallo studio mnemonico delle tabelline. – Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta. – Programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte e per lo studio a casa. – Organizzazione di interrogazioni programmate. – Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma. – Attivare forme dispensative personalizzate a seconda della specificità del disturbo
  • 35. Strumenti compensativi e misure dispensative “Sono misure che non violano l’imparzialità, ma al contrario mettono il dislessico sullo stesso piano dei suoi compagni” Giacomo Stella
  • 36. SI PUO’ SOLO COMPENSARE? • La compensazione aggira il problema? • La compensazione non è l’unica risposta
  • 37. LA PLASTICITÀ NEURONALE • Il cervello può essere allenato come qualsiasi altro muscolo.(NORMAN DOIDGE) • Già Rosseau avanza l’idea che l’organizzazione del cervello è influenzata dalla nostra esperienza, e che abbiamo bisogno di esercitare i nostri sensi e le abilità mentali nello steso modo in cui alleniamo i muscoli..)
  • 38. Per concludere Perché un bambino intelligente non riesce a leggere e scrivere ? Come riconoscere il suo problema e aiutarlo a trovare la sua strada? È facile confondere i sintomi con la semplice pigrizia, o attribuirne la causa a problemi familiari ed emotivi. È facile che a trionfare sia il senso di colpa, del bambino e dei familiari. Vincere la dislessia è possibile. Occorre, però, prima di tutto conoscerla.
  • 39. “Non intendo trattare neppure due di voi allo stesso modo. E niente proteste al riguardo. Alcuni dovranno scrivere lunghe relazioni, altri avranno il permesso di farle più corte; alcuni dovranno leggere articoli chilometrici, altri articoli brevi. Così stanno le cose. Ognuno apprende in modo diverso e se qualcuno ha esigenze particolari, me lo faccia sapere e io penserò a studiare qualcosa di più adatto a lui. Ma non voglio sentire lamentele su quello che faccio per gli altri” “A modo loro” Mel Levi
  • 40. Materiali selezionati e rielaborati per il corso di formazione: E se fosse Dislessia? I.C Gemelli “Sant’Agnello –Sorrento a.s 2011-12 Dott.ssa Faiella Tiziana E SE FOSSE DISLESSIA?