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SPECIALE
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014
1
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Come accade sempre, le fiere sono un’occasione non solo per gli operatori di settore, che puntano ad allacciare nuovi
contatti o a chiudere contratti, ma anche per tutti coloro che, pur non essendo direttamente coinvolti nel business, sono in
qualche modo legati ad un settore.
Un buon esempio può essere rappresentato dalla categoria dei giornalisti. La recente fiera di Wire & Tube di Düsseldorf non
ha fatto eccezione ma ha solo confermato la tesi. Camminando tra gli stand degli espositori, parlando con le persone,
ragionando con gli operatori, sia io sia il collega Davide Lorenzini abbiamo ottenuto un quadro che per certi versi ci ha
lasciato stupefatti. A differenza di quando, dall’ufficio, contattiamo gli operatori italiani per interviste o analisi di mercato,
le risposte che abbiamo ottenuto alle nostre domande sono state di tenore e tono completamente diverso. Ottimismo,
possibilismo, positività hanno preso il posto della depressione e della delusione che troppo spesso, negli ultimi mesi, ha
contraddistinto l’Italia dell’acciaio, quasi si riuscisse a guardare il mondo attraverso un paio di occhiali differenti, capaci
di stimolare il «polo positivo» della mente. Una quota di questo ottimismo è merito dell’esperienza di vissuto intrinseca nella
fiera stessa: l’immersione tra migliaia di persone, la possibilità di nuovi contatti, il confronto con colleghi e competitor,
sicuramente svolgono la funzione di «detonatori», smuovono energie e aiutano ad attingere a riserve di ottimismo che,
seduti in ufficio aspettando che il telefono squilli, spesso ci si dimentica di avere.
Ma non si può ridurre la scintilla di innesco solo a questo. In fiera, la carta d’identità della maggior parte degli espositori
riportava nella sezione «segni particolari»: alta qualità dei prodotti ed internazionalizzazione della propria rete di vendita.
Il segreto dell’ottimismo, quindi, forse è ancora affacciarsi al di fuori dell’Italia e farlo con prodotti di qualità. Per scoprire
come hanno fatto alcune delle aziende presenti, non resta che augurarvi buona lettura.
Stefano Ferrari
1	 +39 e risponde la crisi
2	 Le aziende italiane espostrici a Wire & Tube 2014
7	 Tubi: un mercato che galoppa. Ma in che direzione?
12	 Vergella e filo: la radiografia del settore.
18	 Siderinox - Primo trimestre positivo: +5% sul 2013
18	 Tecnotubi - Abbiamo presentato la nostra proposta per Sider Vasto
19	 ASO Siderurgica - Cromsteel, l’opportunità nasce dall’integrazione
19	 Capello Tubi - La parola d’ordine è flessibilità
20	 Cimolai - A breve l’avvio della produzione per il progetto Ilva
20	 Tecnofar - Contatti e opportunità
21	 Baumann - Tube: Un’occasione importante anche se un po’ sotto tono rispetto al 2012
21	 Stilma- Nuovi prodotti per continuare a crescere
22	 Siderpighi - Momento difficile, ma il Tube resta un punto di incontro importante
22	 Giuseppe e F.lli Bonatti - Che il cliente sia italiano o straniero non conta. L’importante è che sia buono
23	 Acciaierie Valbruna - Mercato e prospettive industriali nell’intervista all’Ad
24	 OCSA - Tubi «sartoriali» per sconfiggere la crisi
25	 Lech-Stahlwerke - «Prospettive positive per un quinquennio. Focus sul valore aggiunto»
26 	 ABS - «Mercato positivo sino alle vacanze estive»
27	 Lucefin - Non si vive di soli prodotti: servizio e ricerca per l´internazionalizzazione
28	 ORI Martin - Qualità e maggior offerta: la panoramica sugli investimenti del produttore
29	 Outokumpu - Mercato, prodotti e prospettive
30	 Schmolz+Bickenbach - A Düsseldorf «debutto» del nuovo CEO Iller
31	 Calvi Holding - I segreti di una «multinazionale tascabile» spiegati dal presidente Chini
32	 ITA - Le prospettive del mercato mondiale secondo l’International Tube Association
33	 Centro Inox - «Da Düsseldorf ottimismo e addio alle commodity»
34	 DANIELI & C. - Quale futuro per l’impiantistica?
+39 e risponde la crisi
SOMMARIO
Editore Siderweb S.p.A.
via Don Milani, 5 - 25020 Flero (Bs)
Tel. 030 2540006 - Fax 030 2540041
e-mail redazione@siderweb.com
Registrazione tribunale n. 11/2004
Direttore responsabile Stefano Ferrari
Contributi di Stefano Ferrari, Davide Lorenzini
Responsabile pubblicità Mauro Franchina
Progetto grafico ed impaginazione Siderweb
2
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Le aziende italiane espositrici a Wire & Tube 2014
A. Appiani Srl•	
A.E.M.3 S.r.l.•	
A.G.R. Filtri SRL•	
A.G.S. srl•	
A.L.T.A. S.p.A.•	
A.M.I. s.r.l.•	
A.T.R. S.p.A.•	
A.V. Saldature SRL•	
A.W.M. S.p.A. Automatic Wire•	
Machines
Acciai Speciali Zorzetto S.r.l.•	
ACCIAIERIE BERTOLI SAFAU S.p.A.•	
ACCIAIERIE VALBRUNA S.p.A.•	
Acciaierie Venete SpA•	
Acciaitubi S.p.A.•	
ACIMAF Associazione Costruttori•	
Italiani Macchine per Filo
Adda Fer Meccanica S.r.l.•	
Adige S.p.A.•	
Aeroel S.r.l.•	
AGIBI PROGETTI s.r.l.•	
AISA Centro Italia Srl.•	
Allied International s.r.l.•	
Altec S.r.l.•	
API LECCO•	
Apollo S.r.l.•	
AREA S.r.l.•	
AREA SISTEMI s.r.l.•	
Arvedi Tubi ACCIAIO S.p.A.•	
ASA-RT s.r.l.•	
ASED SRL•	
ASPE S.a.s.•	
Assembling Srl•	
ASTEQ SRL•	
ATE Applicazioni Termo•	
Elettroniche S.r.l.
Ateco Impianti Srl•	
Atomat S.p.A. a socio unico•	
Steel and Tungsten Carbide Rolls
ATS S.P.A•	
Bassi Luigi Group•	
Baumann S.r.l.•	
Be. Ca. Engineering Soc. Coop.•	
Bercellesi Berinox S.r.l.•	
BIAGINI PIERO & C.•	
BIDUE S.r.l.•	
BLM S.P.A.•	
BLM S.P.A.•	
Boffi S.p.A.•	
BOTTARO Srl•	
Boxy S.p.A.•	
Brusa & Garboli SRL•	
BS di Bazzani S.A.S.•	
Businaro Srl•	
C.C.T. inox Spa•	
C.E.A.P. Srl•	
C.P.S. S.r.l.•	
Caber Impianti s.r.l.•	
CALVI S.p.A.•	
Camera di Commercio di Lecco•	
Camfart Mole Abrasive S.r.l.•	
CAMU srl•	
Capello Tubi S.p.A.•	
CARBODIES s.a.s. di ANGELO e•	
PAOLO REDAELLI & C
Carlo Salvi S.p.A.•	
Carrara S.p.A.•	
Cartacci S.r.l. Tube Machinery•	
Casoni srl.•	
CB Trafilati Acciai S.p.A.-•	
Steelgroup
CEA Costruzioni Elettro-•	
Meccaniche Annettoni S.p.A.
Ceever Srl.•	
CEIA S.p.A.•	
Cena Interpipes SRL•	
CENTRO SERVIZI METALLI SPA•	
Cerrini srl.•	
Champs Int. & Services Srl•	
Chero Piping S.P.A.•	
Cimolai S.p.A.•	
Cipriani S.N.C.•	
CM MANZONI SpA•	
Cogeim Europe Srl.•	
COGNE ACCIAI SPECIALI S.p.A.•	
COIM srl•	
COLD SHEET METAL PAD SRL•	
COLLARI s.n.c. di Collari Gian•	
Luca e Valeria
Colmec S.p.A.•	
COM.IT S.R.L.•	
COMAL FERLATTA S.p.A.•	
COMETO di Tocchetti Pietro & C.•	
s.n.c.
Comtech SRL•	
Condoroil Chemical SRL•	
Conte Metal Mec S.r.l.•	
Continental Flanges and Fittings•	
Italia S.p.A.
Continuus-Properzi S.p.A.•	
CRIPPA S.p.A.•	
Crosspolimeri S.p.A.•	
CSM Tube srl•	
Cta Calflex S.r.l.•	
Danieli & C. Officine•	
Meccaniche SpA
Danieli & C. Officine•	
Meccaniche SpA
DAVI-PROMAU S.r.l.•	
DC MACCHINE S.R.L.•	
DELISI s.r.l.•	
DEM Costruzioni Speciali S.r.l.•	
DIETRONIC SRL•	
Dimac S.r.l.•	
Dismas Trading Srl•	
D'Amore & Lunardi S.p.A.•	
E. Ponziani S.p.A.•	
E.T.K. SRL•	
EASYDUR ITALIANA di Renato•	
Affri
EFFEGIDI International S.p.A.•	
ELAV S.r.l.•	
Elestar S.r.l.•	
ELIND S.p.A.•	
ERCOLINA CML International•	
S.p.A.
Essebi S.R.L.•	
EURE INOX SRL•	
EURO EXTRUSION s.r.l.•	
EUROALPHA S.r.l.•	
Eurolls S.p.A. . Eurolls Group•	
Eurolls Spa - Eurolls Group•	
Eurotek S.r.l.•	
EUROTUBI S.r.l.•	
Eusider S.P.A.•	
F.lli Cavinato Snc di Cavinato•	
Elviro & C.
F.lli Vecchi Snc•	
Faccin S.r.l.•	
FAINPLAST Faraotti Industrie•	
Plastiche S.r.l.
FALCI S.R.L.•	
FAR SpA Steelgroup -beri-•	
FASPAR S.p.A.•	
Fiav L. Mazzacchera S.p.A.•	
Fives Oto S.p.A.•	
Frigeco•	
FRIULANA FLANGE S.r.l.•	
FROMA S.r.l.•	
G.A.M.M.A. 3 SAS AI Galotta A.•	
ec.
G.E.A. s.r.l.•	
G.T.C. General Tech Consulting•	
S.R.L.
Galdabini S.p.A.•	
Galperti Group•	
GALPERTI S.r.L.•	
GCR Eurodraw S.p.A.•	
GEM S.r.l.•	
GIMAX S.r.l.•	
Gimeco Impianti S.r.l.•	
Ginox SRL•	
Giovanni Anceschi S.r.l.•	
Giuseppe & F.lli Bonaiti SPA•	
GLOSER Srl Marketing &•	
Technology
Grillo Steel Srl•	
Guidetti S.r.l.•	
I.F.P. S.p.A.•	
I.LE.S. S.r.l.•	
I.M.L. Industria Meccanica Ligure•	
S.p.A.
I.T.A. SpA Industria Trafilati Acciai•	
Steelgroup
I.T.C. SRL•	
Ilta Inox S.p.A.•	
Imanpack Packaging and Eco•	
Solutions S.p.A.
Imec Engineering S.r.l.•	
IMF Group . Carlo Banfi Shot-•	
blasting Machines Division
IMF Group . Pipe Handling•	
Division
IMG International SRL•	
Unipersonale
Induction srl•
3
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
MILAN - 2015 STAY TUNED
COMING SOON THE NEWS ABOUT THE NEXT EDITION
www.madeinsteel.it
CONFERENCE & EXHIBITION
4
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Ingramatic S.p.A.•	
INOX LAGHI s.r.l.•	
INOX TECH S.p.A.•	
Intertubi S.P.A.•	
Invernizzi Presse•	
Invimec Srl•	
Iron’s Technology S.r.l.•	
Ispadue S.p.A. Profilmec Group•	
Ital S.r.l.•	
JULIA UTENSILI S.p.A.•	
Ka.Bo.Fer s.r.l.•	
KAMATECH Srl•	
Koner Srl•	
Landgraf S.r.l.•	
Lazzari Officine Meccaniche•	
Impianti Industriali S.p.A.
LM Finishing Systems Srl•	
LUBRA SPA•	
Lubrimetal S.p.A.•	
M + E Macchine + Engineering•	
S.r.l.
M.A. s.r.l.•	
M.D.M. S.r.l. Special Tools•	
M.E.P. Macchine Elettroniche•	
Piegatrici S.p.A.
M.T.S. Srl•	
Macchine Speciali S.r.l.•	
Mackma Srl.•	
Macri Italia S.r.l.•	
MAGNETIC srl.•	
Mair Research S.p.A.•	
MANASSERO & C. s.r.l.•	
Manentimacchine S.r.l.•	
MARCEGAGLIA•	
Mario Frigerio S.p.A.•	
MARPOSS S.p.A.•	
Mazzoleni Trafilerie Bergamasche•	
S.p.A.
Metalfar Prodotti Industrial S.p.A.•	
Metallurgica Alta Brianza S.p.A. -•	
Steelgroup
Metallurgica Frigerio Spa•	
Metallurgica Irpina SpA•	
Metallurgica Locatelli S.p.A.•	
Metallurgica Minotti A.S., Soc.•	
Microstudio Srl•	
Microtools Srl•	
Milani Srl.•	
Mille Miglia Engineering S.r.l.•	
MIXER SPA•	
Mole Abrasivi Ermoli S.r.l.•	
Muzzi Srl.•	
N.R. Snc•	
New Spool Srl•	
Newtech S.r.l.•	
NOVA S.r.l.•	
Novacciai SpA•	
NUOVA HPT Srl•	
Nuova Rid s.r.l.•	
Nuova Sarinox Srl•	
Nuova Sima S.r.l.•	
Nuova Tecno Tau s.r.l.•	
O.M.A. S.r.l.•	
O.M.LESMO Group Eurodraw•	
Energy
O.M.R. S.r.l.•	
O.M.SA. srl•	
O.R.I. MARTIN S.P.A.•	
OCN S.p.A.•	
OCSA SPA•	
Officine Ambrogio Melesi & C.•	
S.R.L
Officine Binda & Galperti S.r.l.•	
Officine Meccaniche Barni Srl.•	
Officine MTM SpA•	
Officine Orsi S.P.A.•	
Olimpia 80 S.r.l.•	
Olimpia Surface S.r.l.•	
OMAS S.r.l.•	
OMC - Wirelombardia S.R.L•	
OMCG S.r.l.•	
OMD Officina Meccanica•	
Domaso S.p.A.
Omer S.r.l.•	
OML Bobine SRL•	
OMP S.r.l•	
OMV Officine Metallurgiche•	
Ventura S.p.A
OSCAM SRL•	
Otomec S.r.l.•	
Padana Tubi & Profilati Acciaio•	
S.p.A.
Paganoni (division of Mario•	
Nava S.p.A.)
Pan Chemicals S.p.A.•	
Pedrazzoli IBP S.p.A.•	
Petrol Raccord S.p.A.•	
PIATTINE e PROFILI INOX srl•	
PIETRO GALLIANI S.p.A.•	
Pipex Italia S.p.A.•	
Pittini Wire Rod Products•	
PM s.a.s. di Pizzolato Giorgio &•	
Co.
Polifibra 2011 S.p.A.•	
PRESEZZI Extrusion S.p.A.•	
Profilmec S.p.A. Profilmec Group•	
PROGRESS Maschinen &•	
Automation AG
Promostar S.r.l.•	
Propagroup•	
Proteco SRL•	
PS Costruzioni Meccaniche S.r.l.•	
R.T.P. Paganoni S.r.l.•	
R.T.S. Srl•	
Raccordi Forgiati S.r.l.•	
Raccortubi S.p.A.•	
RALC Italia S.r.l.•	
Redies S.R.L.•	
REGG Inspection S.r.l.•	
REMER s.r.l.•	
Rigon Instruments di Rigon•	
Roberto
Riveco GeneralSider S.P.A.•	
RIVIT S.p.A.•	
Rizzardi S.r.l.•	
Rodacciai S.p.A.•	
Rolling Tools S.r.l.•	
Ronconi SpA•	
S.M.A.R.T. S.r.l.•	
Sacma Limbiate S.p.A.•	
Sacma Macchine per Lamiera•	
S.P.A.
SAF SPA - UNIPERSONALE•	
SAG S.r.l.•	
Sala Punzoni S.r.l.•	
SAMP S.p.A. Sampsistemi Division•	
Sarzi Lamiere S.p.A.•	
SAS Engineering and Planning Srl•	
Schnell S.p.A.•	
SCLEROS S.p.A.•	
SCORTA S.r.l.•	
SEI Sistemi S.r.L.•	
sertom m.m. S.p.A.•	
SICME ITALIA IMPIANTI S.r.l.•	
Siderinox S.p.A.•	
Siderpighi S.p.A. Con Socio•	
Unico
SIDERPIPING S.R.L.•	
SIF s.a.s. di Claudio Formenti & C.•	
SIKA s.r.l.•	
Simat Srl•	
Simec S.r.l.•	
SIMEM Spa•	
Simplex Rapid S.r.l.•	
Sinico Machine Tool•	
Manufacturing srl
SIRIO Wire S.r.l.•	
SIT S.p.A. Societa Italiana•	
Tecnospazzole
SMI s.r.l. sistemi meccanici•	
industriali
SMS Engineering S.r.l.•	
SO.F.I.M.A. S.r.l.•	
Solvay•	
SOMO Prodozione•	
Spazzolplastica SRL•	
Special Steel Stock - C.S.C. S.p.A.•	
Star Technology S.r.l.•	
Steelcom Fittings Srl•	
Steeltrade Srl•	
Stelin Srl•	
Stelmi Italia S.p.A•	
STILMA S.p.A.•	
Surface Engineering S.r.l.•	
T.A.L. S.P.A. T.A.L. S.P.A. TUBI•	
ACCIAIO LOMBARDA
T.L.M. S.r.l.•	
T.M.I. srl Trafileria Ferro Acciaio•	
Tauring S.p.A. Tauringroup•	
Division
TECNA S.p.A.•	
TECNICA TRE S.R.L.•	
Tecniche Nuove S.p.A.•	
Tecno Impianti S.r.l.•	
TECNOFAR S.p.a.•	
Tecnofil S.p.A.•
5
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
TECNOPRESS SRL•	
Tecnotubi S.p.A.•	
TECNOVO S.r.l.•	
TECTUBI RACCORDI S.P.A.•	
TEKROLE SRL•	
Tenaris•	
TERMOMACCHINE s.r.l.•	
Texera SRL•	
TIS S.r.l.•	
Torneria F.B. di Bignami Giorgio•	
s.a.s.
Trafco S.r.l.•	
Trafileria A. Mauri E Figli S.p.A.•	
Trafileria Colombo Srl•	
Trafileria Lariana SPA•	
Trafileria Lecchese srl•	
Trafileria Lombarda S.p.A.•	
Trafileria Tra.Ver. srl•	
Trafilerie di Valgreghentino S.p.A.•	
Trafilerie San Paolo S.r.l.•	
Trafilix S.p.A. - Gruppo Lucefin•	
TRAFILSPEC ITS s.r.l.•	
TRAFILSTEEL INDUSTRIES SRL•	
Tramev S.r.l.•	
TRAVAR Tec Srl.•	
Trinca S.N.C.•	
TTM Laser S.p.A.•	
TUBI S.p.a.•	
Tubificio di Terni S.p.A.•	
Tubificio Lombardo S.r.l.•	
TUBINOX S.R.L.•	
Tubisteel S.R.L•	
Turbotecnica S.P.A.•	
U.S.M. Mazzucchelli S.r.l.•	
UDM s.r.l.•	
Universaltubis Protectors SRL•	
Valvorobica Industriale S.p.A.•	
Van-Dies S.r.l.•	
VARO s.r.l.•	
VI.PA. S.r.l.•	
VIAR S.p.A.•	
ViDiMa SRL•	
Virgilio Cena & Figli S.p.A.•	
W.T.M. S.r.l.•	
Welded Pipe Industries SRL•	
Welding Wire Machineries S.r.l.•	
Zami 1950 S.r.l.•	
ZT S.r.l.•
6
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
7
Unione Europea
Nord America
Asia (Cina esclusa)
CSI
Altri
Cina
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Tubi: un mercato che galoppa. Ma in che direzione?
L’approfondimento del Centro Studi Siderweb sul settore
italiano ed internazionale
Produzione: dominio cinese.
«Febbre» dei senza saldatura
Se l’acciaio trotta, i tubi ga-
loppano. Il paragone equestre
rende bene l’idea dell’anda-
mento, nell’ultimo decennio, di
questo segmento del comparto
siderurgico che sta guadagnan-
do sempre più terreno. Se, infat-
ti, tra il 2003 ed il 2011 il settore
mondiale dell’acciaio è pas-
sato da una produzione di 971
milioni di tonnellate a 1,536 mi-
liardi di tonnellate, con un incre-
mento percentuale del 58,3%, i
tubolari (tubi saldati e tubi sen-
za saldatura), invece, hanno
messo a segno un aumento
ben più marcato, pari al 91,4%.
In volumi, mentre nel 2003 l’ou-
tput complessivo si attestava a
63,551 milioni di tonnellate, nel
2011 si è arrivati a 121,645 milio-
ni di tonnellate. Purtroppo i dati
diffusi dalla World Steel Associa-
tion non consentono di andare
più in là nel tempo: per il 2012,
infatti, mancano i dati dell’Unio-
ne Europea, quindi il confronto
con l’anno precedente è in-
completo. Se si considerano i
dati al netto dell’Ue, però, nel
2012 si nota un altro passo deci-
so dei tubolari nel confronto con
l’acciaio: mentre la produzione
del secondo, rispetto all’anno
precedente, è salita dello 0,5%,
quella dei primi è balzata del
+8,1%.
La parte del leone, come al so-
lito, è della Cina, che dal 2003
al 2011 ha visto il proprio output
salire del 287,3%, arrivando a
68,3 milioni di tonnellate, pari al
56,2% del totale mondiale. L’Eu-
ropa, nel medesimo periodo,
è invece arretrata leggermen-
te, passando da 14,130 milioni
di tonnellate a 14,095 milioni di
tonnellate, con una quota di
mercato dell’11,6%. Parlando
dei singoli paesi, ad inseguire a
grande distanza la Cina c’è la
Russia, che supera i 10 milioni di
tonnellate di produzione, che
precede il Giappone (7,8 milio-
ni di tonnellate), la Corea del
Sud (5,073 milioni di tonnellate)
e l’Italia (3,276 milioni di tonnel-
late), che si posiziona al quinto
posto a livello mondiale.
Produzione mondiale di tubolari per area geografica
(2011; fonte: WSA)
8
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Entrando maggiormente nel
dettaglio, il sottosegmento più
dinamico tra i tubi appare quel-
lo dei senza saldatura. Nei nove
anni presi in considerazione la
produzione di ss è passata da
poco più di 19 milioni di tonnel-
late ad oltre 40, con una cresci-
ta del 108,3%. Il motore del bal-
zo dei senza saldatura, ancora
una volta, è la Cina, che nel
2003 ne realizzava 7,332 milioni
di tonnellate, mentre nel 2011 è
salita a 25,909 milioni di tonnel-
late e nel 2012 a 28,197 milioni di
tonnellate. Il nostro Paese è l’ot-
tavo produttore mondiale del
2011, con 672.000 tonnellate.
Nei tubi saldati, si è passati da
42 a 78 milioni di tonnellate tra
il 2003 ed il 2011, con un balzo
del +87,3%. La Cina conta per
il 53,7% del mercato mondiale,
mentre il nostro Paese è il quinto
player globale con 2,616 milioni
di tonnellate, dietro a Cina, Rus-
sia (7,127 milioni di tonnellate),
Corea del Sud (5,057 milioni di
tonnellate) e Giappone (4,946
milioni di tonnellate).
Commercio estero:
cresce la fame americana
Sono i clienti statunitensi gli ope-
ratori più «voraci» a livello mon-
diale, almeno per ciò che con-
cerne le importazioni di tubolari.
Secondo i dati della World Steel
Association, nel 2012 gli acqui-
sti americani di questi prodotti
sono stati pari a 8,349 milioni di
tonnellate, con una quota di
mercato globale del 18%. La ri-
chiesta a stelle e strisce è traina-
ta dal comparto dell’energia, in
particolare dalle richieste legate
allo shale gas, che hanno porta-
to l’import degli USA al record
storico, con un incremento del
17,0% rispetto al precedente pri-
mato del 2006 ed addirittura del
129,9% rispetto al 2003.
E che il settore dell’energia e
delle estrazioni sia cruciale nel-
la domanda di tubi è dimostra-
to anche dalla presenza nella
top ten dei maggiori importa-
tori mondiali del Canada (al se-
condo posto con 2,203 milioni
di tonnellate), Paese che vanta
enormi riserve di shale gas e di
shale oil, dell’Indonesia (4° con
1,264 milioni di tonnellate), degli
Emirati Arabi Uniti (5° con 1,258
milioni di tonnellate), dell’Iraq
(7° a 1,051 milioni di tonnellate)
e dell’Australia (8° a 1,048 milioni
di tonnellate). Tra gli importatori
a vocazione industriale, invece,
svetta la Germania (2,022 milioni
di tonnellate e 3° posto) davanti
alla Francia (1,186 milioni di ton-
nellate e 6° posto).
Maggiori importatori mondiali di
tubolari (fonte: WSA; 2012)
USA
Resto del mondo
Germania
Canada
Iraq
Regno Unito
Indonesia
Francia
Singapore
Emirati Arabi Uniti
Australia
9
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Maggiori esportatori mondiali
di tubolari (fonte: WSA; 2012)
L’export, invece, vede come
grande protagonista la Cina,
che nel 2012 sfiora i 10 milioni
di tonnellate, con una quota di
mercato di oltre il 21%. L’Italia, a
dimostrazione della sua grande
vocazione alle esportazioni, è
al secondo posto con quasi 3,5
milioni di tonnellate ed uno sha-
re del 7,4%. A poca distanza la
Germania (3,298 milioni di ton-
nellate), che precede Corea
del Sud, Giappone, USA, India,
Turchia, Ucraina e Canada.
Da segnalare che, tra il 2003
ed il 2012, l’Italia ha aumenta-
to l’export di tubolari del 57,6%,
una percentuale molto con-
sistente ma inferiore a quella
della crescita delle esportazio-
ni globali (90,1%). Rispetto alla
media dell’Ue (+32,2%), invece,
il nostro Paese risulta avere una
performance nettamente mi-
gliore. Tra i Paesi che, nel corso
del decennio preso in esame,
sono saliti di più segnaliamo, ol-
tre alla Cina (+601,4%), Singapo-
re (+344,5% e 569.000 tonnellate
nel 2012), l’Indonesia (+281,9%
e 527.000 tonnellate), gli USA
(+127,6% e 2,108 milioni di ton-
nellate), la Turchia (+117,4% e
1,922 milioni di tonnellate), la
Polonia (+109,1% e 366.000 ton-
nellate), e l’India e il Vietnam,
che in questo periodo si sono
«inventati» esportatori: la prima
nazione è salita da 49.000 ton-
nellate nel 2003 a 1,989 milioni
di tonnellate, la seconda da
8.000 tonnellate a 348.000.
Le prospettive per i tubi
europei nel 2014
Dopo un 2013 da dimenticare,
il 2014 vedrà un recupero del
comparto europeo dei tubi. Se-
condo le previsioni di Eurofer,
infatti, l’anno scorso l’attività
dei tubifici dell’Unione si è ri-
dotta del 4,4% rispetto all’anno
precedente, a causa soprattut-
to del rallentamento nel primo
(-7,6%) e nel terzo (-6,8%) trime-
stre. Nell’anno in corso, invece,
l’output salirà del 3,1%, grazie
ad una progressione che inizierà
a partire dal secondo trimestre
(+2,8%), dopo il quale il settore
farà registrare incrementi supe-
riori al 4%. Nel 2015 la produzio-
ne di tubi salirà ancora, con un
+5,2% rispetto al 2014.
Cina
Resto del mondo
Germania
Italia
India
Canada
Corea del Sud
Usa
Ucraina
Giappone
Turchia
10
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Italia: dati statistici
Secondo i dati diffusi da Fede-
racciai, nel 2012 la produzione
totale italiana di tubolari si è at-
testata a 3,112 milioni di tonnel-
late, con una riduzione del 5%
rispetto al 2011. In particolare, i
tubi saldati di grande diametro
sono letteralmente crollati, per-
dendo ben il 45% e scendendo
a 185.000 tonnellate, mentre
quelli di minori dimensioni si sono
confermati sui livelli dell’anno
precedente. Il consumo ap-
parente di tubolari, invece, ha
subito una riduzione del 27,5%
rispetto al 2011, con i tubi ss che
hanno visto i volumi scendere
del 23% ed i tubi saldati inferio-
ri o uguali a 406,4 millimetri che
hanno ceduto il 23,2%.
Per quanto concerne il com-
mercio estero di tubi, l’Italia, nel
2013, ha avuto un’importazione
complessiva di 754.000 tonnella-
te a fronte di un export di 2,997
milioni di tonnellate. Il surplus
commerciale, quindi, si è atte-
statoa2,243milioniditonnellate.
Entrando più nel dettaglio, i tubi
in ghisa hanno visto importazio-
ni per 67.496 tonnellate (+21,9%
rispetto al 2012) ed esportazioni
per 16.182 tonnellate (-31,9%), i
tubi senza saldatura un import
di 465.490 tonnellate (-4,1%) ed
un export di 558.836 tonnella-
te (-21,8%), i tubi saldati arrivi
per 221.412 tonnellate (+3,2%)
e partenze per 2,422 milioni di
tonnellate (-3,6%). In valore, le
importazioni complessive di tu-
bolari sono ammontate a 1,059
miliardi di euro, mentre le espor-
tazioni sono state di 4,102 miliar-
di di euro.
Italia: ripartizione del valore dell'export nel 2013 (fonte: ISTAT)
Poli territoriali:
Bergamo re dell’export,
Milano dell’import
La Lombardia è la capitale ita-
liana dei tubolari. Secondo i dati
dell’Istat, infatti, nella regione
ci sono sia il leader dell’export
di tubi, condotti, profilati cavi e
relativi accessori in acciaio (la
categoria doganale è legger-
mente diversa rispetto a quella
vista in precedenza, ma è l’uni-
ca che consente di visualizzare
i dati a livello provinciale), sia
quello dell’import. Per ciò che
concerne l’export, la provincia
più attiva è quella di Bergamo,
con vendite all’estero per 918
milioni di euro nel 2013 (-9,6%).
Seguono Reggio Emilia (520
milioni), che supera Cremona,
scesa al terzo posto. Al quarto
Milano (420 milioni, -12,3%), poi
Mantova (301 milioni, -10,3%),
Piacenza, Lecco, Como, Vicen-
za e Forlì-Cesena.
Esportazione di tubi per provincia (fonte: ISTAT)
Tubi in ghisa
Tubi ss
Tubi saldati
11
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Sul versante dell’import, invece,
è Milano a comandare con 237
milioni di controvalore impor-
tato nel 2013 (-8,0%), davanti
a Bergamo (211 milioni, -6,2%),
Piacenza (94 milioni, +7,2%), Pa-
via (84 milioni, -1,4%), Torino (63
milioni, -9,0%), Brescia (54 milioni,
+2,6%),Varese(39milioni,+6,0%),
Livorno (33 milioni, +17,5%), Bolo-
gna (26 milioni, +36%) e Vicenza
(24 milioni, -0,7%).
Importazione di tubi per provincia (fonte: ISTAT)
Bilanci dei tubifici:
ok il valore aggiunto
Il comparto italiano della pro-
duzione di tubi comprende una
ventina di aziende con circa 5
mila addetti e un fatturato com-
plessivo di 3,2 miliardi di euro,
per la maggior parte costituito
da vendite all’estero.
Il valore aggiunto dei tubifici
italiani è pari al 21% del fattura-
to, una percentuale superiore
di 5 punti percentuali alla me-
dia delle imprese siderurgiche
e della prima trasformazione
dell’acciaio.
Il margine operativo lordo della
gestione industriale (Ebitda) è
intorno al 10%, mentre il margi-
ne operativo netto (Ebit) è pari
al 6%, contro il 2,5% delle impre-
se siderurgiche e della prima
trasformazione dell’acciaio. La
redditività della gestione ca-
ratteristica (ROI) è del 10%, la
redditività delle vendite (ROS)
è di poco superiore al 6%, men-
tre la redditività dei mezzi propri
(ROE) è intorno al 4%. I mezzi
propri rappresentano il 50% del-
le fonti di finanziamento totali
e coprono ampiamente le at-
tività immobilizzate. Il rapporto
di indebitamento complessivo
è pari a 1, mentre il rapporto di
indebitamento finanziario è in-
feriore a 0,5.
12
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
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Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Produzione: un raddoppio
targato Cina
Dieci anni per raddoppiare. È
questo il lasso di tempo impie-
gato dai siderurgici mondiali
per passare da poco meno di
91 milioni di tonnellate annue di
vergella prodotte ad oltre 182
milioni di tonnellate. Tra il 2003
ed il 2012 il mercato ha assisti-
to ad un vero e proprio «boom»
del prodotto lungo, il cui tasso
di sviluppo (+100,7%) è stato
nettamente superiore a quello
della media dei prodotti siderur-
gici (+59,1%). Come in molti altri
segmenti del settore acciaio, il
protagonista assoluto di questa
escalation è la Cina, salita da
40,7 milioni di tonnellate a 136,1
milioni di tonnellate nel periodo
considerato, con un incremen-
to del 224,5%. Tra la produzione
cinese e quella del secondo
Paese nella classifica mondia-
le, il Giappone, c’è un vero e
proprio abisso: basti infatti con-
siderare che l’output nipponico
di vergella rappresenta solo il
4,2% del totale di quello cinese.
Scendendo la classifica (dove,
ad onor del vero, manca la
Germania, che dal 2009 non
comunica più alla World Ste-
el Association i propri dati sulla
produzione di vergella, ma che
storicamente è sempre sopra i 6
milioni di tonnellate annue), al
terzo posto troviamo l’Italia, con
3,687 milioni di tonnellate, che
nell’ultimo decennio ha avuto
un output sostanzialmente sta-
bile.
Vergella e filo: la radiografia del settore
Produzione, import, export e dati di bilancio
nell’approfondimento del Centro Studi Siderweb
14
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Commercio internazionale:
USA e Cina protagonisti
Vista l’enorme produzione cine-
se di vergella, non stupisce sco-
prire che nel 2012 (ultimo anno
del quale esistono banche dati
complete) il maggior esporta-
tore mondiale del prodotto sia
stato il Paese asiatico. Due anni
or sono, la Cina ha venduto
all’estero vergella per un contro-
valore di 3,589 miliardi di dollari,
precedendo Germania (1,963
miliardi di dollari), Giappone,
Spagna ed Ucraina. All’importa-
zione, invece, il leader è l’Ameri-
ca, con acquisti per 1,604 miliar-
di di dollari. L’Italia è al quarto
posto globale, con un import di
1,040 miliardi di dollari. Per ciò
che concerne il prodotto «figlio»
della vergella, ovvero il filo in ac-
ciaio, i protagonisti rimangono
gli stessi: Cina e USA. La prima
nazione è il maggior esportato-
re globale del prodotto, con un
controvalore di oltre 2 miliardi di
dollari, più del doppio rispetto al
secondo in classifica, la Corea
del Sud. Seguono Germania,
Giappone ed Italia. Il quinto
posto del nostro Paese confer-
ma la vocazione dell’industria
italiana, votata alla trasforma-
zione. Tra i maggiori importatori
internazionali di filo svettano gli
Stati Uniti, con 1,114 miliardi di
dollari di controvalore, 24 milioni
di dollari in più della Germania
(seconda) e 490 milioni di dollari
in più del Giappone (terzo). Al
quarto e quinto posto in classifi-
ca la Cina e la Francia.
15
Import-export:
destinazione Algeria
L’Algeria è il miglior cliente in-
ternazionale dei produttori ita-
liani di vergella. Nel 2013, infatti,
il Paese africano ha comprato
dalle nostre acciaierie 155.165
tonnellate del prodotto, supe-
rando l’Austria (127.413 tonnel-
late), la Svizzera (97.230 ton-
nellate) e la Germania (80.311
tonnellate). Questi quattro Pa-
esi hanno rappresentato, l’an-
no scorso, il 52,7% dell’export
nazionale di vergella, pari a
872.528 tonnellate (+5,1% rispet-
to al 2012).In termini monetari, le
esportazioni di vergella hanno
fruttato 596,869 milioni di euro,
per un valore medio di 684,1
euro la tonnellata.
Sul versante delle importazioni, il
principale fornitore è la Germa-
nia, con 211.376 tonnellate, da-
vanti alla Spagna (165.985 ton-
nellate), alla Repubblica Ceca
(136.822 tonnellate) ed alla
Svizzera (125.439 tonnellate). Il
totale delle importazioni italia-
ne di vergella è ammontato a
1,060 milioni di tonnellate, con
un incremento del 7,8% rispetto
all’anno precedente. Il contro-
valore economico dell’import,
nel 2013, è stato pari ad 802,233
milioni di euro (-0,8%), per un
costo medio alla tonnellata di
756,5 euro la tonnellata.
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Italia: un comparto che
soffre alla produzione
La vergella ed il filo in acciaio,
in Italia, soffrono più della me-
dia del settore siderurgico. Men-
tre sino al 2004 l’andamento
dell’output di questi prodotti è
stato perfettamente sovrappo-
nibile a quello della media del
settore siderurgico, dal 2005 in
poi (con la sola eccezione del
2007 e 2009) la produzione di
vergella e filo ha avuto tassi di
sviluppo costantemente inferiori
alla media. Se poniamo uguale
a 100 la produzione del 2002,
l’output di acciaio nel 2012 è
arrivato a quota 103,6, men-
tre quello di vergella è sceso a
92,4 e quello di filo, addirittura,
a 83,0.
Ma se il trend della produzione
è deficitario, lo stesso non si può
dire per il consumo. La doman-
da apparente di vergella, no-
nostante sia scesa da quota 100
nel 2002 a 82,5 nel 2012, rimane
da un triennio costantemente
superiore alla media della richie-
sta di acciaio e di lunghi, fermi
rispettivamente a 76,0 e 78,3.
16
Dati di bilancio: l’andamento
del settore nel 2012
Il comparto italiano della pro-
duzione di vergella comprende
15 aziende, con circa 4 mila ad-
detti e un fatturato complessivo
di 2,5 miliardi di euro, per il 24%
costituito da vendite all’estero.
Il valore aggiunto delle imprese
produttrici di vergella è pari al
16% del fatturato, una percen-
tuale superiore di mezzo punto
alla media delle imprese side-
rurgiche e della prima trasfor-
mazione dell’acciaio. Il margine
operativo lordo della gestione
industriale (Ebitda) è pari al 4,2%,
mentre il margine operativo
netto (Ebit) è di poco superiore
all’1,5%, contro il 2,5% delle im-
prese siderurgiche e della prima
trasformazione dell’acciaio.
La redditività della gestione ca-
ratteristica (ROI) è pari al 2,2%,
la redditività delle vendite (ROS)
è intorno all’1,6%, mentre la red-
ditività dei mezzi propri (ROE) ri-
sulta pari al 12,7% per effetto dei
risultati della gestione finanziaria
e straordinaria. I mezzi propri rap-
presentano il 43% delle fonti di
finanziamento totali e coprono
il 99% delle attività immobilizza-
te. Il rapporto di indebitamento
complessivo è pari a 1,3, mentre
il rapporto di indebitamento fi-
nanziario è pari a 0,7.
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
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Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
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Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
«Primo trimestre positivo: +5% sul 2013»
«Abbiamo presentato la nostra proposta per Sider Vasto»
│8 aprile
Matteo Buoli (Siderinox)
«Finalmente un po’ di ottimismo.
Dopo tanta tristezza un opera-
tore che si dice soddisfatto».
Questo il pensiero fatto dal vo-
stro umile cronista, che aspetta-
va un’intervista del genere dal
2009, anche se pare essere una
«mosca bianca». «Partecipia-
mo al Tube dal ‘94 - racconta
Matteo Buoli della Siderinox - e
comunque la fiera si rivela sem-
pre proficua. Il 2014, almeno per
i nostri prodotti, vale a dire tubi
inox per decorazione e corro-
sione, utilizzati nell’alimentare e
nella meccanica, ha avuto un
avvio positivo. Rispetto al 2013,
nel primo trimestre, l’incremen-
to è calcolabile nel 5/7%. Tutto
è cambiato a partire dallo scor-
so settembre, anche se allora
abbiamo faticato a crederci,
perdendo qualche opportunità.
Ora la crescita si è stabilizzata e
l’ottimismo è cresciuto. Speria-
mo continui così. A contribuire
a questo trend positivo è senza
dubbio la stabilità del nichel,
che ha fornito maggiori certez-
ze al mercato stimolando i con-
sumi, anche se a mio avviso un
extra lega trimestrale potrebbe
essere la mossa definitiva per il
rilancio e l’allungamento del
portafoglio ordini».
Michele Amenduni
(Tecnotubi)
«Abbiamo presentato la nostra
proposta per Sider Vasto, ora
però aspettiamo la nomina del
commissario liquidatore».
Michele Amenduni, patron di
Tecnotubi, conferma a Sider-
web l’interesse per la realtà
abruzzese. Una voce che era
già circolata nei mesi scorsi, ma
che ora diventa una certezza,
con la conferma ufficiale della
presentazione di un’offerta con-
creta. Amenduni preferisce non
entrare nei dettagli dell’ope-
razione, ora tuttavia spera che
al più presto si proceda con la
nomina di un commissario che
porti a conclusione nel più bre-
ve tempo possibile l’iter di con-
cordato: «ci sono in ballo 50
persone in attesa di conoscere il
proprio destino» spiega il nume-
ro uno del tubificio bresciano.
«Tornando alla fiera - dichiara
Amenduni - è un evento che
regala sempre soddisfazioni, e
credo che ci torneremo anco-
ra, nonostante ieri sia stata una
giornata calma, mentre oggi è
più intensa. Il mercato resta an-
cora difficile, anche alla luce dei
comportamenti al limite della
follia di alcuni operatori. Noi for-
tunatamente continuiamo, per
quanto possibile, a mantenere
una politica corretta e che pun-
ta su qualità e servizio, anche
se in situazioni particolari dob-
biamo adeguarci anche noi. La
scelta che perseguiamo al mo-
mento, e che sembra pagare,
è quella della diversificazione
e dell’inserimento di valore ag-
giunto alle produzioni. Il proble-
ma principale che vorrei riba-
dire è quello di coloro i quali io
chiamo “inquinatori”, operatori
privi di scrupoli che non esitano
a proporre materiale scadente
pur di ottenere la commessa.
Questa è una situazione a cui si
deve porre rimedio, soprattut-
to se, in aggiunta, sommiamo
l’influenza degli importatori tur-
chi, che anche grazie ad artifici
monetari sul valore della valuta
riescono ad evitare i dazi, no-
nostante abbiano condizioni di
produzione ben diverse dalle
nostre. La speranza che rinnovo
è che queste distorsioni venga-
no corrette il prima possibile».
19
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
La parola d’ordine è flessibilità
Cromsteel, l’opportunità nasce dall’integrazione
Giuseppe Mercurelli
(ASO Siderurgica)
L’operazione sulla rumena
Cromsteel messa in campo
dalla bresciana Aso non è ca-
suale, ma frutto di uno studio
particolare durato due anni,
come confermato a Siderweb
da Giuseppe Mercurelli nel cor-
so dell’edizione 2014 del Tube &
Wire. «L’integrazione nata dalla
sinergia che abbiamo voluto
costituire tra Sps e Cromsteel
non è casuale - spiega Mercu-
relli - ma frutto di un’operazione
di studio e valutazione durata
due anni, vale a dire sin dall’ac-
quisizione di Sps nel 2011. Nel
momento in cui abbiamo deci-
so di diversificare investendo su
di un’acciaieria inox, abbiamo
poi cercato soluzioni di ottimiz-
zazione dei costi. In un mercato
in contrazione per volumi e prez-
zi e che presto potrebbe non es-
sere in grado di mantenere tutti,
abbiamo deciso di investire co-
munque perché l’ottimizzazione
dei costi può arrivare solo con
la sinergia tra le due aziende. In-
fatti, se produco barra di gran-
de diametro a Vallese, ho dei
costi migliori rispetto ai compe-
titor, ma non è così per i diame-
tri minori. In Romania, invece,
avviene l’esatto opposto. Ecco
perché i due siti insieme diven-
tano iper performanti. Quindi,
quello che vogliamo mettere in
atto non è in alcun modo una
delocalizzazione, anzi si può ad-
dirittura sfruttare la rete di ven-
dita di entrambe le società per
raggiungere ben 80 paesi nel
mondo.
E la presenza a Düsseldorf, scel-
ta ancora dal vecchio proprie-
tario, rappresenta il primo e im-
portante passo per il rilancio».
Marco Capello
(Capello Tubi)
«Bisogna esser flessibili e ca-
valcare di volta in volta l’onda
dei prodotti più performanti»:
questo uno dei segreti della so-
pravvivenza rimarcati da Marco
Capello nella sua intervista a Si-
derweb nel corso del Tube 2014.
«Venendo qui fa comunque
una certa impressione - spiega
Capello - sentire che il mercato
in Germania per il tubo struttu-
rale è calato del 30%. È chiaro
che in queste condizioni la pa-
rola ottimismo deve essere usa-
ta con cautela. Il clima di fondo
comunque resta buono, anche
se non si vede ancora quell’ot-
timismo generalizzato in grado
di trasmettere positività a tutti. A
complicare le cose ci pensano
anche i produttori asiatici. Tutta-
via, in un mercato come quello
attuale, il segreto del successo è
ancora la flessibilità».
20
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
│9 aprile
A breve l’avvio della produzione per il progetto Ilva
Contatti e opportunità
Carmelo Bottecchia
(Cimolai)
Si presenta in duplice veste il
colosso friulano Cimolai al Tube
2014. Oltre alla nota esperienza
in carpenteria speciale – famo-
sa a livello globale per le com-
messe di straordinarie dimensio-
ni e prestigio - a Düsseldorf viene
anche mostrando la produzione
di tubi di grande spessore strut-
turale per l’oil & gas e di diame-
tro sino a 16 pollici. «Per noi la
fiera è sempre un’occasione di
incontro ampia, proficua e co-
struttiva -racconta l’ingegner
Carmelo Bottecchia -.
Un’occasione in cui mostrare
prodotti che fanno parte della
nostra esperienza quotidiana,
perché permettono di realizza-
re opere importanti come il sar-
cofago della centrale di Cher-
nobyl, i numerosi stadi fatti, ed
anche le copertura dei parchi
minerali Ilva, la cui componenti-
stica presto manderemo in pro-
duzione. Ma qui portiamo an-
che tramite la nostra controllata
Zwahlen & Mayr tubi di piccolo
diametro in inox dedicati alla
meccanica, alla farmaceutica
e all’alimentare.
Fortunatamente già in questi
primi due giorni l’agenda è sta-
ta fitta e speriamo continui così.
Anche il trimestre appena con-
cluso è stato positivo e speria-
mo si mantenga a questi livelli
almeno nel medio - lungo ter-
mine. Ci sono poi possibilità di
una nostra partecipazione im-
portante ai lavori dell’Expo oltre
ai diversi progetti di ponti a cui
prendiamo parte, anche se, in
questa fase, sarebbe prematu-
ro svelare qualche dettaglio di
più».
Enzo Zappa (Tecnofar)
È una visione ottimistica quel-
la fornita da Enzo Zappa di
Tecnofar. «Per il momento, ed
intendo nel primo trimestre -
spiega Zappa - abbiamo rag-
giunto tutti gli obiettivi che ci
eravamo prefissati. Ovviamen-
te il mercato è ben lontano da
quello dei tempi d’oro, tuttavia
siamo in crescita rispetto allo
scorso anno, anche se è chia-
ro che la nostra è una visione
da mercato di nicchia. I nostri
tubi in inox di piccolo diame-
tro hanno impieghi particolari
e attraversano trasversalmen-
te i diversi settori utilizzatori.
Riguardo al Tube & Wire, noi
siamo alla nona partecipa-
zione e come sempre questa
fiera ha finora portato contat-
ti e opportunità ottimi. È per
noi strategica anche la scelta
di posizionarci nella zona dei
macchinari che attira poten-
zialmente clienti più vicini al
nostro mercato. Anche per il
2014 l’impressione è positiva»
21
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Fabio Bernieri (Baumann)
«La prima esperienza di due
anni fa era stata molto positi-
va anche per chi come noi ha
dei prodotti a servizio dell’in-
dustria dell’acciaio. Quest’an-
no, almeno finora, il tono è un
po’ più basso». Ha l’obiettività
di chi parla con trasparenza
il sales manager di Baumann,
Fabio Bernieri, azienda spe-
cializzata nella realizzazione di
carrelli e piattaforme elevatrici
longitudinali. «Ovviamente per
chi come noi realizza il 95% del
proprio fatturato all’estero, que-
sta è una piazza su cui non si
può mancare, anche perché
poter diversificare ulteriormen-
te i nostri mercati di sbocco è
certamente una strada da per-
correre. Il Tube & Wire è anche
un’occasione di incontro e con-
fronto con i clienti storici, al fine
di rinsaldare i rapporti e riceve-
re qualche suggerimento sulla
customizzazione ulteriore delle
nostre macchine. Suggerimenti
che sono sempre ben accetti.
Si può sempre migliorare anche
quando si è da 45 anni sul mer-
cato. Mercato che in questo
primo trimestre 2014 ha rispec-
chiato le aspettative. Speriamo
prosegua così».
Fabio Cappelletti
(Stilma)
«Far passare il messaggio del
cambiamento: da un’azienda
dedicata soprattutto ad acciai
comuni, ad una votata anche
agli acciai inossidabili ed alto
legati». Questo, come rimarca-
to da Fabio Cappelletti, uno
degli obiettivi principali che
Stilma si è data per la parteci-
pazione all’edizione 2014 del
Tube & Wire di Düsseldorf. «La
novità proprio di quest’anno -
prosegue Cappelletti - è la pre-
sentazione nella nostra gam-
ma anche di prodotti come il
100Cr6 il 58CrV4 e il 73MoV5.2
che rappresentano il primo pas-
so della nostra azienda negli
acciai inossidabili e alto legati.
A testimonianza che Stilma non
è più solo un brand legato al
carbonio, ma anche a prodot-
ti di maggior valore aggiunto
e di qualità. Proprio per questa
ragione, sta per essere avviato
l’iter per il riconoscimento della
certificazione come fornitori del
comparto automotive, al fine
di poter vedere riconosciuta la
qualità dei nostri prodotti, di cui
siamo sicuri. Anche in questi pe-
riodi di difficoltà abbiamo volu-
to dimostrare di saper cambia-
re, pur mantenendo il cavallo di
battaglia, rappresentato dalle
40 mila tonnellate di magazzi-
no dal pronto a disposizione del
cliente. Per il momento, sia la fie-
ra che il primo trimestre dell’an-
no sono positivi. La speranza è
che entrambi si mantengano su
questo terreno positivo».
Tube: un’occasione importante anche se un po’ sotto tono
rispetto al 2012
Nuovi prodotti per continuare a crescere
22
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Giovanni Pighi (Siderpighi)
All’inizio del terzo giorno del
Tube & Wire di Dusseldorf si può
tracciare un primo bilancio ed
è quello che ha fatto Giovan-
ni Pighi, Ceo di Siderpighi. «Per
quanto abbiamo potuto vede-
re fino ad ora, la fiera si confer-
ma in linea con l’edizione pre-
cedente - spiega Pighi - il lunedì
è stato calmo, mentre martedì
l’affluenza è aumentata. Forse
l’impressione di un’affluenza mi-
nore rispetto due anni fa è do-
vuta alla crescita della manife-
stazione che diluisce in parte il
traffico tra gli stand. Anche la ti-
pologia di visitatori è pressoché
la stessa, molti europei, un pò
meno asiatici ed esteri di quello
che ci aspetterebbe, almeno in
termini di visitatori. Tra gli esposi-
tori la crescita rispetta le statisti-
che mondiali di produzione che
tutti conosciamo.
Sul tema del mercato, quel-
lo che è emerso nel confronto
con clienti, fornitori ed anche
competitor è il fatto che la fase
è difficile sia come richiesta che
come prezzi. In Italia il proble-
ma aggiuntivo è rappresentato
dai tempi di pagamento, cosa
che a livello europeo si riscontra
meno. La nostra azienda, che
punta all’internazionalizzazione,
ci porta a guardare e lavorare
spesso con la Turchia, anche
se il mercato è un po’ confuso.
Quando le richieste sono di una
precisa qualità, si riesce a lavo-
rare molto bene, quando sono
più generiche, si genera spesso
la confusione tra prime e secon-
de scelte che fanno perdere
delle opportunità. Per il futuro
stiamo iniziando a valutare l’av-
vio di rapporti con l’Africa occi-
dentale, ma non è semplice».
Momento difficile, ma il Tube resta un punto di incontro
importante
Guido Bonaiti
(Giuseppe e F.lli Bonaiti)
«Cauto ottimismo». Così Guido
Bonaiti della Giuseppe e F.lli
Bonaiti risponde alla domanda
sull’andamento del primo tri-
mestre dell’anno, nell’intervista
realizzata da Siderweb nell’edi-
zione 2014 del Tube & Wire di
Düsseldorf. «Sull’andamento
dell’azienda nel suo insieme non
ci possiamo lamentare di questi
primi tre mesi del 2014 - dice Bo-
naiti – tuttavia, il sentimento di
ansia per i mesi passati è ben
lungi dal passare. Il portafoglio
d’ordini con visibilità a 30 gior-
ni crea un po’ di apprensione,
anche se, a periodo concluso,
ci si accorge che i numeri rispet-
to allo scorso anno sono positi-
vi. Devo anche dire che questa
ansia di fondo un po’ fa bene.
Permette di non adagiarsi e di
ricercare sempre la strategia
migliore. Sulla nostra presenza in
Germania devo anche dire che
il cliente sia italiano o straniero
non conta, l’importante è che
sia buono.
L’obiettivo è e resta però quel-
lo di vendere rispettando i piani
dell’azienda e mantenere una
redditività sostenibile».
Che il cliente sia italiano o straniero non conta.
L’importante è che sia buono
23
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
│10 aprile
Massimo Amenduni
Nel breve, le prospettive sono
tutt’altro che negative. Nel
medio-lungo periodo, però, per
continuare a produrre inox in
Europa con soddisfazione sarà
necessario un impegno mag-
giore di sistema, partendo dalle
acciaierie per arrivare all’Unio-
ne europea. Questo il parere
espresso da Massimo Amendu-
ni, amministratore delegato di
Acciaierie Valbruna, intervistato
da Siderweb durante la mani-
festazione Tube & Wire. Qual è
stato l’andamento del mercato
dei lunghi inox nel primo trime-
stre? Quali sono le prospettive
per il 2014? «Nei primi tre mesi
dell’anno il mercato italiano ed
europeo ha dato segnali interes-
santi di ripresa, che continuano
anche nel secondo trimestre. Le
prospettive sono buone: le con-
segne cominciano ad allungar-
si, è il segnale che il lavoro au-
menta. Inoltre, grazie anche alla
ripresa del nickel, gli operatori
stanno tornando all’acquisto: è
possibile che questo fenomeno
sia anche dovuto alla crisi russo-
ucraina, ma sicuramente, al di
là delle ragioni che l’hanno in-
nescato, è un elemento che sta
condizionando il settore».
In che modo si sono modificate
le richieste dei clienti negli ultimi
anni? Quali sono i prodotti che
stanno soffrendo maggiormente
la crisi?
«Negli ultimi anni notiamo, tra i
clienti, una sempre maggiore
attenzione al servizio. I tempi
di consegna si accorciano e
le richieste aumentano. Per ciò
che concerne i singoli prodotti,
secondo me bisogna divide-
re il mercato in due: quello più
orientato alla qualità e quello
più attento al prezzo. Mente il
primo vive una fase meno criti-
ca, nel secondo si soffre molto,
specialmente per la concorren-
za indiana, a volte al limite del
dumping».
Quali sono le problematiche più
scottanti per il mercato italiano
dell’inox?
«Credo che molti problemi na-
scano dalla spasmodica ricerca
del prezzo a scapito della qua-
lità, soprattutto al commercio.
Penso che questa impostazione
sia, però, troppo di corto raggio:
in questo mercato sopravvivran-
no solo le imprese che puntano
alla qualità».
Dal punto di vista industriale, in-
vece, qual è la situazione? Cosa
chiedete all’Europa? «Le spine
sono molte. Innanzi tutto, visto
che ci muoviamo in un mercato
globale, ci troviamo penalizzati
da costi più elevati dell’ener-
gia, del lavoro e per tutta una
serie di adempimenti che i no-
stri concorrenti non sono tenuti
a rispettare. Inoltre l’euro forte
ci danneggia all’export e l’Ue
non ci difende all’import. Infine,
notiamo anche che si dovreb-
bero riformare molti enti di certi-
ficazione, che spesso rilasciano
troppo facilmente importanti at-
testati ai produttori di Paesi terzi.
C’è molto da fare, insomma: le
possibilità di azione sono molte,
dovremmo però, noi produttori,
presentarci all’Unione in modo
più coeso e pretendere la dife-
sa della nostra industria».
Mercato e prospettive industriali nell’intervista all’Ad
di Acciaierie Valbruna
24
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Tubi «sartoriali» per sconfiggere la crisi
Sergio Dal Pio
(OCSA)
Specializzazione, qualità e «tubi
su misura». Questa la ricetta con
la quale OCSA, produttore di
tubi saldati di precisione e nastri
rilaminati appartenente al Grup-
po Gabrielli, sta affrontando le
secche della crisi. Lo ha spie-
gato a Siderweb Sergio Dal Pio,
sales director dell’azienda. «Per
nostra impostazione abbiamo
deciso, ormai da anni, di lavo-
rare su commessa e pochissimo
con il commercio -ha detto-. Ab-
biamo investito molto e puntato
su qualità e servizio, lavorando
con mercati che oggi stanno
dando buone soddisfazioni,
come quello dell’automotive,
del mobilio e del packaging. Le
richieste di questi comparti sono
per prodotti di maggior qualità,
con una superficie più curata o
particolari caratteristiche mec-
caniche, spesso con misure o
spessori che noi realizziamo “su
misura”. La maggiore difficoltà
nel soddisfare questa doman-
da ci consente di non essere
travolti dalla guerra dei prezzi,
che sta distruggendo margina-
lità nei prodotti commodity».
Per quanto riguarda il mercato,
Dal Pio ha rilevato, durante la
fiera Tube & Wire, «un’atmosfe-
ra diversa rispetto al 2012, più
positiva. Vedo più dinamismo e
si sente parlare di progetti e la-
vori pronti a partire. Penso che
per le aziende orientate all’ex-
port, come la nostra, il 2014 sarà
migliore del 2013. Ad onor del
vero, l’ottimismo si respira più a
livello internazionale che italia-
no: i nostri connazionali vivono
una congiuntura ancora diffici-
le e sono più cauti rispetto agli
stranieri». Anche il secondo bu-
siness di OCSA, i nastri rilaminati,
«sta dando soddisfazioni. Ab-
biamo una quota importante
all’export e le difficoltà di alcuni
concorrenti stanno lasciando
più spazio - ha dichiarato Dal
Pio -. Spazio che controbilancia
parzialmente quello che è stato
eroso negli ultimi anni dai miglio-
ramenti qualitativi del prodotto
delle acciaierie: la parte bassa
del mercato, quella legata ai
lavori più semplici, si è contrat-
ta. Anche per i nastri rilaminati,
quindi, il futuro (ed il presente) è
nella qualità, nel servizio e nella
flessibilità»
Da sinistra: Marina Rebellato (export sales
manager tubes), Sergio Dal Pio (sales direc-
tor) e Nicola Rossi (area manager)
25
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
«Prospettive positive per un quinquennio.
Focus sul valore aggiunto»
Maurizio Romani
(Lech-Stahlwerke)
Un’acciaieria per certi versi ano-
mala, che punta anche su un
prodotto di massa come il tondi-
no, ma soprattutto sulla nicchia
e la specializzazione nelle barre.
E che non ferma la propria at-
tività pochi metri dopo il forno,
ma, grazie a filiali e consociate,
effettua la prima e la seconda
trasformazione dei prodotti da
essa stessa realizzati.
Stiamo parlando di Lech-Stahl-
werke, acciaieria del Gruppo
Max Aicher con sede a Meitin-
gen, in Baviera.Siderweb ha in-
contrato, durante la fiera Wire di
Düsseldorf, il responsabile ven-
dite Italia dell’azienda, Maurizio
Romani.
La vostra produzione è divisa
tra prodotti lunghi speciali ed
in qualità e tondo per cemen-
to armato. Come è stato il 2013
per queste due divisioni di busi-
ness? Quali sono le prospettive
del 2014?
«Dal punto di vista del volume
senz’altro soddisfacente. Diver-
so è il discorso se si analizzano
i ricavi, perché qui i costi ener-
getici e relativi alla tutela am-
bientale sono saliti. Un lieve in-
nalzamento delle basi non ha
coperto il gap. Il 2014 dovrebbe
portare di nuovo un moderato
aumento dei volumi, almeno
per quello che ci riguarda, men-
tre le problematiche relative ai
costi e ai ricavi non sembrano in
via di facile risoluzione».
I vostri prodotti speciali sono de-
stinati soprattutto (80%) al setto-
re dell’automotive. Quali sono le
richieste dei vostri clienti? Qua-
li prodotti o qualità d’acciaio
stanno guadagnando mercato
negli ultimi anni e quali stanno
perdendo mercato?
«Il settore auto è trainante in
Germania. Soprattutto nei seg-
menti premium le case auto-
mobilistiche (i cosiddetti OEM)
stanno facendo grandi risultati
e ciò si ripercuote positivamen-
te sia sull’industria dell’accia-
io che sull’indotto. Non c’è un
tipo d’acciaio che tira in modo
particolare rispetto agli altri, ma
sicuramente tutto ciò che fini-
sce nei motori, dagli alberi, alle
bielle, agli ingranaggi, sta tiran-
do. Ovviamente il settore delle
utilitarie è al ribasso per via della
crisi, come in tutta Europa, ma
ne risentono maggiormente i
produttori italiani e francesi ri-
spetto alle grandi marche tede-
sche come Daimler, VW, BMW e
Audi».
La vostra sede produttiva, in Ba-
viera, vi consente di avere uno
sguardo privilegiato sui mercati
tedesco ed italiano. Quali sono
le differenze nelle richieste tra i
clienti italiani e tedeschi? Come
giudica lo stato di salute dell’in-
dustria italiana che utilizza que-
sti prodotti?
«La richiesta italiana va un po’
a rilento, ma chi lavora per i te-
deschi, come molti stampato-
ri del nord, non ha problemi di
cassa integrazione. Le acciaie-
rie italiane sembrano reagire in
maniera diversa alla cosiddetta
crisi economica, ma anche in
Germania non tutti hanno chiu-
so il 2013 in nero. Bisogna distin-
guere dal settore di impiego dei
prodotti da acciaieria, LSW è
un’azienda di nicchia nell’ac-
ciaio e sfrutta la situazione al
meglio. Dal nostro punto di vista,
il fatto che il rottame e le leghe
si siano mantenute relativamen-
te stabili negli ultimi mesi è posi-
tivo ed ha garantito tranquillità
agli operatori che si sono potuti
concentrare sul consolidamen-
to dei volumi dopo un anno re-
cord come il 2012».
Quali saranno le direttrici di svi-
luppo per Lech-Stahlwerke nei
prossimi anni?
«Puntiamo al consolidamento e
le prospettive sono positive per
almeno un quinquennio. In ge-
nerale cerchiamo di aumentare
la creazione di valore aggiunto
dei nostri prodotti non ferman-
doci all’acciaio in barre ma of-
frendo anche, magari tramite
filiali e consociate, trattamenti
termici e lavorazioni, oppure la
spezzonatura di precisione. In
settori diversi dallo stampaggio
c’è spazio per prodotti lavo-
rati dalle barre in acciaio, ad
esempio dopo la pelatura. È
soprattutto qui che c’è spazio
per svilupparsi. Poi ci sono i mo-
tori elettrici, l’eolico, e molti altri
settori con grande potenziale. Il
nostro nuovo depliant raffigura
già la nostra visione del futuro.
Un mondo tecnologico, ma ver-
de al tempo stesso o, come si
dice in tedesco, umweltfreun-
dlich (amico dell’ambiente)».
Quali sono le novità che Lech-
Stahlwerke presenta durante la
fiera di Düsseldorf?
«Novità vere e proprie da parte
nostra e, in generale, nel settore
non ce ne sono. L’attenzione si
concentra sull’aumento dell’ef-
ficienza, sul contenimento delle
emissioni di CO2 rispetto ad altri
metalli o prodotti, sulla riduzione
del peso nelle componenti dei
motori per permettere minori
consumi e quindi salvaguarda-
re l’ambiente. Per ciò che con-
cerne quest’ultimo elemento, la
riduzione del peso, 9 produttori
di acciaio e 15 stampatori tede-
26
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
schi hanno lanciato un’iniziativa
per giungere alla diminuzione di
oltre 40 kg del peso dei veicoli
puntando sull’acciaio. La nostra
azienda è partner dell’iniziativa:
questa, per noi, è la vera sfida
che ci vede impegnati in prima
linea. Aver chiaro un obiettivo e
perseguirlo a tutti i livelli produt-
tivi, questa è la risposta alle sfide
del futuro».
Stefano Gobbi
(ABS)
Pur con andamenti diversi da
settore a settore, «si respira un
certo ottimismo». Questa l’im-
pressione di Stefano Gobbi,
direttore commerciale di ABS,
dopo tre giorni della fiera Tube
& Wire. «Alcuni segmenti, come
l’automotive e l’energetico - ha
spiegato - vivono una congiun-
tura migliore, mentre altri, come
gli yellow goods e l’eolico, sono
meno brillanti, ma comunque il
sentiment é positivo ed i volumi
complessivi sembrano migliora-
re». Un filo meno ottimista é la
visione degli operatori italiani,
che risentono di un contesto
ancora convalescente rispetto
al resto d’Europa. Per ciò che
concerne i prezzi «la ripresa del
rottame sta portando a richie-
ste di aumenti da 10 a 20 euro la
tonnellata, necessarie per ripo-
sizionarsi su margini più consoni
al nostro lavoro». Per ciò che ri-
guarda ABS, Gobbi ha spiegato
che «nel terzo trimestre dell’an-
no avverrà un fermo significativo
nel nostro stabilimento friulano
per un intervento sulla macchi-
na di colata continua Hercules,
che dopo i lavori produrrà ton-
di fino al diametro di 850 mm.
Ciò ci permetterà di ampliare la
nostra offerta e di seguire le ri-
chieste dei nostri clienti, che do-
mandano prodotti di dimensioni
sempre maggiori». La produzio-
ne inizierà a novembre. L’altro
grande investimento di ABS,
ovvero lo stabilimento croato,
«sta procedendo secondo i pia-
ni. Siamo in fase di incremento
di produzione, senza forzare sui
volumi, ma seguendo le evolu-
zioni del mercato».
«Mercato positivo sino alle vacanze estive»
27
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
│11 aprile
Non si vive di soli prodotti: servizio e ricerca per
l´internazionalizzazione
Giorgio Buzzi
Vittorio Boneschi
(Lucefin)
Il tempo del mero prodotto
sembra ormai essere alle spal-
le. Vendere l´acciaio non ba-
sta più, ci vuole servizio, ricerca
e soluzioni su misura. Questo
è ciò di cui è convinto Giorgio
Buzzi, vicepresidente di Lucefin.
«Oggi, per poter andare avan-
ti, è necessaria una presenza
internazionale, di qualità, con
personale competente non
solo a livello commerciale, ma
anche tecnico. Noi stiamo an-
dando in questa direzione, con
una crescente quota di perso-
nale tecnico-commerciale, che
non vende solo un prodotto, ma
che si affianca al cliente per for-
nire anche tutti i servizi a lui ne-
cessari». Ciò si unisce ad un altro
elemento della strategia di Lu-
cefin, ovvero la ricerca. «Ci stia-
mo muovendo in molte direzioni
– ha spiegato Vittorio Boneschi,
responsabile tecnico-commer-
ciale di Lucefin -. Stiamo infatti
studiando degli aspetti tecnici
legati alla domanda del setto-
re automotive, abbiamo iniziato
ad organizzare due laboratori
interni per la ricerca sui nuovi
acciai, abbiamo una collabo-
razione aperta con il Politecni-
co di Milano, che si concretiz-
zerà nella pubblicazione di un
manuale sugli acciai inossidabili
e nella ricezione di studenti per
stage aziendali, ed infine stiamo
facendo tutti i passaggi neces-
sari ad ottenere la certificazione
ISO-TS per l´automotive». Oltre
a questi passi, dal punto di vista
strategico «credo sia sempre
più importante una presenza in
loco nello stato dove si vende
acciaio – ha proseguito Buzzi -.
Per questo motivo amplieremo
la nostra presenza polacca,
che oggi si concretizza in un
ufficio commerciale, aprendo
un magazzino alimentato dalla
nostra filiale nella Repubblica
Ceca». Per quanto riguarda il
mercato, Buzzi ha rilevato «un
primo trimestre in ripresa: a li-
vello internazionale si vedono
progetti e piani di investimento
che ci rendono fiduciosi. L´Italia,
invece, stenta un po´, anche se
credo che presto sarà trainata
dal miglioramento economico
dei Paesi europei». Nei settori
che Lucefin serve «la richiesta
va un po´ a macchia d´olio,
certamente per l´automotive la
domanda appare migliore, ma
anche la meccanica procede
su discreti livelli». Per l´esercizio
in corso «l´obiettivo della siderur-
gia dovrà essere il recupero del-
la marginalità: nel 2013 la com-
pressione dei margini è stata
incredibile e a questa situazione
va dato rimedio quest´anno».
28
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Qualità e maggior offerta: la panoramica sugli investimenti
del produttore
Alberto Franchi
Giulio Gadaldi
(ORI Martin)
Qualità ed incremento di gam-
ma. Vanno in questa direzione
gli investimenti di ORI Martin,
che si appresta ad affrontare il
mercato con qualche freccia in
più al proprio arco. Lo ha con-
fermato durante la manifesta-
zione Tube & Wire di Düsseldorf
Alberto Franchi, export mana-
ger del produttore siderurgico
bresciano. «Dopo il rifacimento
dell´impianto di colata conti-
nua di Brescia nel 2010 – ha det-
to -, ora stiamo intervenendo sul
forno di riscaldo. I lavori sono in
corso, e nei primi mesi del 2015
saremo in grado di impiegare
billette da 160 mm (contro quel-
le da 140 attuali). Ciò ci per-
metterà di migliorare la qualità
dei nostri prodotti e di ampliare
la gamma, fornendo bobine
di vergella da 2.400 kg e barre
con un diametro di oltre 60 mm.
L´impianto ci permetterà anche
di aumentare la flessibilità della
nostra produzione. Inoltre, entro
settembre saranno pronti i nuovi
forni di ricottura per la vergel-
la, che porteranno un ulteriore
passo avanti della qualità ed un
risparmio energetico». Per quan-
to riguarda l´impianto di Cepra-
no del gruppo, Giulio Gadaldi,
responsabile della produzione,
ha spiegato che gli interventi
impiantistici si sono concretizza-
ti nell´avvio della produzione di
fili per molle da impiegare nel
settore meccanico senza trat-
tamento termico dopo la trafila
e nell´installazione di una mac-
china per la ribobinatura spira
per spira, che consente la pro-
duzione di rotoli da 2.400 kg. Sul
versante del mercato, mentre
Gadaldi ha constatato le diffi-
cili condizioni della domanda
del settore edile «dove l´Italia
è testimone di un´ulteriore ridu-
zione della domanda interna
e l´Algeria ha sì un buon con-
sumo, ma a prezzi compressi»,
Franchi ha invece segnalato
che «l´automotive e la mecca-
nica mostrano prospettive inte-
ressanti. In termini geografici, ho
visto, rispetto agli anni prece-
denti, fermento dalla Polonia,
dove stanno nascendo molte
realtà imprenditoriali autocto-
ne, mentre in passato la pre-
senza di filiali di multinazionali
estere era dominante. Anche
dalla Corea ci sono state visite
interessanti, mentre mi sembra
in calo la presenza indiana».
29
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Mercato, prodotti e prospettive
Tommy Grahn
(Outokumpu)
Qual é il punto di vista di Outo-
kumpu sul settore dei prodot-
ti lunghi in acciaio inox? Quali
sono le prospettive nel prossimo
futuro? Siderweb l’ha chiesto a
Tommy Grahn, senior vice pre-
sident della divisione lunghi di
Outokumpu.
La divisione lunghi di Outokum-
pu produce barre, tondo e ver-
gella. Quale prodotto ha avuto
le migliori performance nel pri-
mo trimestre? Quali sono le at-
tese per il resto del 2014?
«In generale c’é stato un miglio-
ramento. Tra questi tre prodot-
ti, però, credo che le barre sul
mercato statunitense abbiano
fatto registrare le performance
migliori, grazie alla domanda
soprattutto dell’automotive e
dei settori energetico, dell’avia-
zione ed aerospaziale. Anche
le vergelle hanno discreti vo-
lumi, con però un livello basso
dei prezzi. La ripresa del nickel,
attualmente in atto, potrebbe
comunque dare un po’ di respi-
ro sul versante delle quotazioni».
Una nicchia produttiva di Outo-
kumpu é quella del tondo per
cemento armato duplex. Quali
sono i vantaggi di questo pro-
dotto? Quali i mercati più pro-
mettenti?
«I vantaggi sono collegati al life
cycle cost. Il tondo per cemen-
to armato in acciaio al carbo-
nio, se impiegato su terreni o
ambienti molto umidi, nel corso
degli anni rischia di arrugginire a
causa dell’umidità che filtra at-
traverso il cemento. Quando ciò
succede, il cemento a contatto
con il tondo arrugginito si può
rompere, provocando anche
cedimenti strutturali. Con il ton-
do inossidabile o duplex ciò non
accade, e la durata del ma-
nufatto si allunga moltissimo. Il
mercato in cui si sta sviluppando
maggiormente questo prodotto
é quello statunitense: in alcuni
stati sono passate o stanno pas-
sando leggi per imporre l’uso di
questi prodotti nelle costruzio-
ni a contatto con l’acqua o in
ambienti marini. Le prospettive
sono positive, anche se credo
che gli impieghi futuri saranno
legati soprattutto alle infrastrut-
ture, come ponti o porti».
Quali cambiamenti ha registra-
to, negli ultimi anni, nelle richie-
ste dei clienti?
«Noto una maggiore propensio-
ne all’acquisto di duplex. Pur ri-
manendo una nicchia nel setto-
re inox, il duplex sta sostituendo
in misura crescente alcuni tipi di
austenitici e di ferritici. É un pro-
cesso interessante, che coinvol-
ge molte applicazioni diverse
tra loro».
Produrre acciaio inox in Euro-
pa é sempre più difficile. Qual
é la condizione necessaria per
continuare a lavorare in Euro-
pa e competere globalmente?
«Innanzi tutto vorrei dire che io
credo che sia ancora possibile
produrre in Europa acciaio inos-
sidabile ed affrontare i concor-
renti extra-europei. Per far ciò
é però fondamentale avere
una solida base interna: il mer-
cato europeo deve continuare
a consumare ed a crescere. In
quest’ottica le persone e l’Unio-
ne europea devono continuare
a credere nel nostro continen-
te, facendo politiche a soste-
gno dello sviluppo e dei consu-
mi, cercando di puntare sulla
qualità delle nostre produzioni
interne».
Qual é il suo punto di vista sul
mercato italiano dei lunghi in
inox? Quali sono le prospettive
per il nostro Paese?
«L’Italia é un mercato di prima-
ria importanza nell’Unione euro-
pea e rappresenta il secondo
Paese per consumi di lunghi in
inox. Noi siamo presenti sia con
vendite alla distribuzione sia ai
clienti finali, e siamo convinti che
rimarrà un mercato di riferimen-
to anche nei prossimi anni».
30
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
A Düsseldorf «debutto» del nuovo CEO Iller
Schmolz+Bickenbach
Ha scelto la platea più qualifi-
cata, i visitatori del Tube & Wire
di Düsseldorf, Clemens Iller per
il proprio «debutto» nel ruolo di
CEO di Schmolz+Bickenbach. Il
dirigente, che vanta una ven-
tennale esperienza nel com-
parto dell’inox, nella quale ha
ricoperto ruoli apicali in Inoxum,
ha esordito spiegando che «si
è letto molto negli ultimi giorni
sulla nostra azienda. Siamo in
un processo di profondo cam-
biamento e, con il board e tutti
i dipendenti, vogliamo portare
Schmolz+Bickenbach al prossi-
mo livello, operando in modo
più efficiente con i clienti per
la reciproca soddisfazione». Il
motto che Iller ha scelto e che
spiega in maniera migliore il
proprio credo è «together stron-
ger»: «siamo un gruppo grande
e coeso - ha proseguito - con
una gamma completa di lunghi
in inox e speciali. Sappiamo che
le richieste da parte dei clienti
nel nostro settore stanno dive-
nendo sempre più complesse,
ma noi siamo ben intenzionati
a sviluppare le risposte adat-
te. Ci sono delle sfide a livello
internazionale, dei megatrend
in atto che stanno cambiando
gli scenari: i prodotti che i nostri
clienti creano contribuiscono a
dare risposta a questi fenome-
ni, a costruire il nostro futuro. Noi
vogliamo contribuire al cam-
biamento con i nostri clienti,
fornendo il materiale che finirà
in questi prodotti, con un servi-
zio elevato, consegne on-time
e affidabilità. Questo è il nostro
obiettivo».
31
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
I segreti di una «multinazionale tascabile» spiegati dal
presidente Chini
Riccardo Chini
(Calvi Holding)
Una multinazionale tascabile.
Così si autodefinisce Calvi Hol-
ding, un gruppo articolato at-
torno a due Network (Calvi Net-
work Special Steel Profiles e Calvi
Network for Material Handling),
che conta 10 aziende e che,
nel 2012, ha avuto un fatturato
di 305 milioni di euro ed un mar-
gine operativo lordo dell’8%. In
occasione della manifestazione
Wire & Tube di Düsseldorf, Si-
derweb ha chiesto a Riccardo
Chini (nella foto), presidente di
Calvi Holding, il suo punto di vi-
sta su attualità e prospettive del
mercato.
Il Gruppo opera, con attivi-
tà produttive, in quattro Paesi.
Quali sono, al momento, le real-
tà produttive che stanno facen-
do fronte al mercato in maniera
più positiva? Quali invece stan-
no affrontando problematiche
maggiori?
«Nel nostro caso è difficile parla-
re delle performance delle sin-
gole aziende, perché sostanzial-
mente noi vendiamo un servizio
di deformazione dell’acciaio su
specifiche del cliente.
Si può dire che le realtà ope-
ranti nel settore della trafilatu-
ra a freddo stanno incremen-
tando nel 2014 i propri livelli di
attività grazie alla ripartenza
degli investimenti in alcuni set-
tori come l’automazione, la
macchina utensile speciale e
l’impiantistica per l’industria au-
tomobilistica. Le realtà operanti
nel settore dell’estrusione a cal-
do, grazie alla flessibilità dei loro
processi, riescono a far fronte
a una domanda discontinua,
determinata per lo più da pro-
getti nel settore del retro-fitting
di impianti per la produzione di
energia e dell’impiantistica nel
settore oil and gas. L’impianto
tedesco di laminazione a cal-
do, dopo un difficile esercizio
2013, ha recuperato buoni li-
velli di attività grazie al positivo
andamento del settore della
logistica; ciò vale anche per la
nostra branch meccanica che
produce – a partire da profilati
laminati a caldo – gruppi di sol-
levamento per carrelli elevatori.
Nel primo quadrimestre, i nume-
ri del gruppo sono in linea con le
previsioni».
Il Gruppo è specializzato nella
realizzazione di profili speciali a
caldo e a freddo, fabbricati su
disegno e specifiche del cliente.
In che direzione stanno andan-
do, negli ultimi anni, le richieste
dei clienti finali?
«In tutti i settori, i clienti ci spin-
gono sempre maggiormente a
integrarci nella loro catena del
valore stimolandoci a innovare
continuamente i nostri processi
per produrre soluzioni sempre
più competitive e più avanza-
te».
Può descrivere in che modo il
gruppo sta affrontando il pro-
cesso di internazionalizzazione?
Quali sono i mercati ai quali il
Gruppo punta?
«Il nostro gruppo, Calvi Holding,
è perfettamente identificabile
con la definizione di multina-
zionale tascabile. La strategia
è quella di creare valore per il
mercato mettendo a fattor co-
mune le tradizioni e la cultura
metallurgica elaborata dalle
diverse realtà che fanno parte
del gruppo che sono caratteriz-
zate da dimensioni, storie e tec-
nologie diverse e tra loro com-
plementari».
Quali sono le prospettive del-
la siderurgia italiana secon-
do il vostro punto di vista? Su
che cosa dovranno puntare le
aziende del settore?
«La siderurgia in generale è un
settore di importanza fonda-
mentale per il supporto dell’in-
dustria manifatturiera di media
e alta tecnologia, che è quel-
lo su cui il nostro paese deve
puntare, anche perché ciò può
contribuire a creare un’occu-
pazione stabile. Nella siderurgia
italiana è necessario dunque
dare una robusta accelera-
zione all’ammodernamento e
all’innovazione di impianti e pro-
cessi per mettere a disposizione
del sistema produttivo materiali
avanzati e competitivi».
Quali sono le novità con cui
Calvi Holding si è presentato a
Wire & Tube 2014?
«Più che di novità, non facendo
prodotti ma operando su com-
messe, nel nostro caso si deve
parlare di investimenti e di inno-
vazione di processo e in tutte le
nostre aziende si sta lavorando
in questa direzione. Tra le inno-
vazioni più significative, cito l’in-
serimento di impianti specifici
per la stiratura a caldo di leghe
di titanio e l’avvio della produ-
zione di tubi bimetallici estrusi a
caldo».
32
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Gunther Voswinckel
(ITA)
Un settore che continuerà a cre-
scere. Anche se su ritmi meno
estremi rispetto a quelli del re-
cente passato. Queste sono le
prospettive del comparto glo-
bale dei tubi. Lo ha dichiarato a
Siderweb Gunther Voswinckel,
presidente dell’International
Tube Association.
Nel 2012 la produzione mondia-
le di tubolari é stata di circa 150
milioni di tonnellate, con una
crescita di oltre il 100% rispetto
al 2003. Quali sono le attese, in
termini di sviluppo del mercato,
per il prossimo futuro?
«Negli scorsi anni c’è stato un
forte sviluppo del comparto tubi
globale, trainato dalle perfor-
mance del settore energetico,
in particolare del segmento le-
gato allo shale gas. Nei prossimi
anni credo che questa spinta si
attenuerà, ed il settore tubi con-
tinuerà a crescere, ma con tassi
in linea con la media della side-
rurgia».
In molti settori, i tubolari stanno
rimpiazzando altri prodotti in
acciaio. Quali sono le sue atte-
se per i prossimi anni?
«Nell’edilizia c’è stato un pro-
cesso di sostituzione dei profili a
T o ad I con i tubi. Credo che
sia una soluzione ragionevole,
che consente alle costruzioni
di essere più leggere e di poter
beneficiare delle caratteristiche
meccaniche dei tubi. Mi aspet-
to che nei prossimi anni questo
trend continui».
Quali prodotti cresceranno di
più? I tubi saldati, senza salda-
tura o quelli in inox?
«Il segmento dei tubi in inox è
una nicchia nella quale penso
nei prossimi anni la tendenza
sarà di impiegare l’acciaio inos-
sidabile unito ad altri materiali,
magari meno nobili, per ottimiz-
zare i costi. Tra i tubi al carbonio,
le prospettive migliori sono per i
senza saldatura, specialmente
quelli legati al settore dell’ener-
gia, mentre per i saldati ci sarà
una crescita, ma a tassi inferiori.
Un elemento che potrebbe in-
fluire, però, è il prezzo dei nastri:
se rimarrà basso i saldati faran-
no una maggiore concorrenza
ai senza saldatura, viceversa ci
sarà più spazio per i tubi ss».
Le prospettive del mercato mondiale secondo
l’International Tube Association
33
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
«Da Düsseldorf ottimismo e addio alle commodity»
Fausto Capelli
(Centro Inox)
Addio commodity. Questo uno
dei segnali più forti arrivati dal-
la recente fiera Tube & Wire di
Düsseldorf: bastava scorrere
l’elenco dei partecipanti alla
manifestazione e visitare gli
stand per notare una crescen-
te tendenza dell’industria side-
rurgica, soprattutto europea,
verso la specializzazione e la
qualità. Questo trend, secondo
l’amministratore delegato del
Centro Inox, Fausto Capelli, sta
contagiando anche il compar-
to dell’inossidabile. «I produttori,
i grossi centri di servizio ed alcuni
trasformatori – ha spiegato Ca-
pelli – si stanno dirigendo sem-
pre più verso prodotti di nicchia,
come per esempio acciai inossi-
dabili particolari, superleghe di
nichel e leghe di titanio. Le serie
classiche, ormai, sono quasi da
considerarsi delle commodity,
con un andamento del mer-
cato stabile, mentre i prodotti
più specifici, e di più alto valo-
re aggiunto, hanno prospetti-
ve migliori». La spinta a questi
cambiamenti arriva soprattut-
to «dalle aziende occidentali»,
mentre quelle dei Paesi emer-
genti si stanno concentrando
sui prodotti base. In quest’ottica
si sta muovendo anche il Centro
Inox, che «tenderà a soddisfa-
re anche le esigenze di questo
particolare tipo di settore».
Dal punto di vista del mercato,
Capelli ha rilevato «un cauto
ottimismo. Si nota una ripresa
della domanda, dell’interesse e
degli ordini. Dopo un gennaio-
febbraio buono ed un marzo dif-
ficile, per l’Italia, aprile sembra
essere partito con il piede giu-
sto». A livello internazionale «ho
notato delle buone potenzialità
nell’est Europa. Turchia, Bulga-
ria e Romania, in particolare,
presentano in alcuni comparti
un panorama simile a quello ita-
liano degli anni ’60, quindi con
grosse potenzialità di sviluppo.
Se la situazione socio-politica
terrà, i consumi di questi Pae-
si nei prossimi anni potrebbero
incrementarsi notevolmente.
Ho verificato, poi, una minore
presenza degli espositori cinesi,
mentre ho trovato un incremen-
to di realtà indiane».
Per concludere, infine, Capelli
ha illustrato i dati della produ-
zione italiana di acciaio inossi-
dabile nel 2013. L’anno scorso
«l’output complessivo per la
produzione di prodotti finiti di
acciaieria, è stato di 1.288.000
tonnellate più circa 7.600 tubi
senza saldatura. Rispetto al
2012, quando ci fu un output
di poco superiore a 1.400.000
tonnellate compresi i tubi senza
saldatura, si è verificato un calo
dovuto alla diminuzione della
produzione di piani. I lunghi, in-
vece, hanno mostrato un anda-
mento positivo».
Quali sono i settori che consu-
meranno più tubi nei prossimi
anni?
«Come detto prima, le prospetti-
ve per l’edilizia sono buone, così
come quelle per le grandi con-
dotte ed il comparto del gas.
Per la meccanica il trend sarà
moderatamente positivo, men-
tre nell’automotive la maggior
domanda dovrà far fronte alla
riduzione del peso per i tubi im-
piegati nelle auto, e come risul-
tato non mi aspetto incrementi
di volumi. Comunque oggi in
un’automobile vanno media-
mente solo 10 kg di tubi, é quindi
un settore relativamente picco-
lo per noi».
Ci sono dei materiali alternativi
all’acciaio che rappresentano
una minaccia per il settore dei
tubi?
«Al momento non ne vedo. I tubi
in plastica possono rappresen-
tare un competitor solo per il
trasporto di acqua, mentre con
gli altri materiali i punti di conflit-
to sono veramente pochi. I tubi
sono un prodotto, in questo sen-
so, relativamente “sicuro”: sono
ottimista per l’evoluzione del
comparto nei prossimi anni».
34
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
Quale futuro per l’impiantistica?
Loris Maestrutti
(DANIELI & C.)
Quali sono le prospettive futu-
re per il comparto europeo dei
tubi? Siderweb lo ha chiesto, a
pochi giorni di distanza dalla
fiera Tube & Wire di Düsseldorf,
a Loris Maestrutti, Vice President
di Danieli & C. Officine Mecca-
niche.
Il settore dei tubi è un asset im-
portante della siderurgia euro-
pea. Quali sono le prospettive
per questo comparto nei pros-
simi anni dal vostro punto di vi-
sta?
«Il 2014 è un anno molto impor-
tante per DANIELI & C., che fe-
steggia il centenario dalla fon-
dazione, e per Danieli Centro
Tube, la linea di prodotto di DA-
NIELI & C. nata nel 2004, ormai
un decennio fa, per soddisfare
la crescente domanda mon-
diale di tubi senza saldatura.
Gli anni passati sono stati molto
intensi, coronati da impressio-
nanti successi che hanno visto
una progressiva affermazione
di DCT come fornitore di riferi-
mento per questa tipologia di
impianti. La tecnologia FQMTM
per la laminazione a mandrino
trattenuto di tubi in acciaio al
carbonio per il settore OCTG
rappresenta ormai uno stan-
dard per qualità finale dei tubi
prodotti e per produttività della
linea di laminazione a caldo.
L’efficienza di DANIELI & C. nel-
la gestione chiavi in mano di
progetti di enorme complessità
anche nelle più difficili situazio-
ni ambientali ha consentito in
questi anni ai clienti che si sono
affidati a DANIELI & C. il sostan-
ziale rispetto delle tempistiche di
progetto unito ad un rapido ri-
torno dell’investimento. Purtrop-
po nel mondo dei tubi OCTG la
quasi totalità dei nuovi impianti
è stata realizzata in paesi emer-
genti o in prossimità dalle zone
di estrazione di petrolio e gas,
quindi al di fuori dell’Europa. Ka-
zakistan, Russia, Arabia Saudita,
Cina, India, Venezuela e negli
ultimi anni Stati Uniti sono i pae-
si che ci hanno visti protagonisti
con l’installazione di impianti in
grado di produrre più di 5 milio-
ni di tonnellate all’anno di tubi
senza saldatura».
Ma cosa ha determinato una
così elevata domanda di nuo-
vi impianti per la produzione di
tubi senza saldatura?
«Su scala mondiale la domanda
di energia continua a crescere.
Le fonti di energia fossile resta-
no predominanti con un market
share stabilmente al di sopra del
80%. Di conseguenza la doman-
da di tubi OCTG impiegati nel-
le attività estrattive è destinata
a crescere stabilmente del 5%
all’anno. Sfortunatamente negli
ultimi anni la nuova capacità
produttiva installata è cresciu-
ta molto più rapidamente della
domanda e per questo motivo
in questo momento il mercato
delle commodities è caratteriz-
zato da un notevole squilibrio.
Per lo stesso motivo paesi come
gli Stati Uniti hanno dovuto intro-
durre misure antidumping per
tutelare la loro produzione loca-
le dalla concorrenza di prodot-
ti a basso costo provenienti da
paesi come la Cina.
L’elevato livello di prezzo degli
idrocarburi ha reso però possi-
bile negli Stati Uniti una vera e
propria rivoluzione. Shale Gas e
Shale Oil sono termini che tut-
ti ormai stiamo cominciando
a conoscere anche in Europa
e rappresentano un fattore di
estrema dinamicità per il mer-
cato dei tubi OCTG. Lo sfrutta-
mento delle fonti di energia non
convenzionale richiede infatti
tecniche di perforazione sofi-
sticate come la perforazione
orizzontale e l’hydrostatic frac-
turing. Per ogni singolo pozzo
servono quantità più elevate di
prodotti tubolari di migliore qua-
lità, con una elevata incidenza
percentuale di connessioni di
tipo Premium. Nell’ambito delle
perforazioni off-shore tali con-
nessioni sono imprescindibili,
unitamente alla necessità di im-
piegare gradi acciaio caratte-
rizzati da una elevata resistenza
alla corrosione.
Il market share di questa tipo-
logia di prodotti inizialmente di
nicchia sta progressivamente
crescendo fino a raggiungere
un 35% del mercato e rappre-
senta un’ottima opportunità
per i produttori di tubi europei
e nord americani per restare
competitivi.
Attualmente il remunerativo
mercato delle connessioni Pre-
mium è dominato da produt-
tori come Vallourec, Sumito-
mo, Tenaris e TMK. Per ciò che
concerne i materiali resistenti
alla corrosione, il mercato vede
protagoniste le alleanze tra pro-
duttori di connessioni Premium
e gradi acciaio proprietari Val-
lourec-Sumitomo-Tubacex e
Tenaris-Sandvik. Si tratta quindi
di un mercato nel quale produt-
tori globali con una solida pre-
35
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
senza europea possono essere
competitivi, considerando gli
elevati contenuti tecnologici di
tali prodotti che richiedono no-
tevolissimi investimenti in termini
di ricerca e sviluppo sia nella
fase di progettazione sia nella
fase di qualificazione della con-
nessione e del materiale».
Quali sono le richieste emer-
genti in termini di impianti da
parte dei vostri clienti europei?
In che direzione si sta evolven-
do l’offerta, relativamente agli
impianti per tubi?
«Chiaramente nel settore dei
tubi OCTG la produzione euro-
pea è in larga parte destinata
all’esportazione. I produttori de-
vono quindi essere in grado di
competere a livello globale.
Tenendo conto dell’elevato
costo della manodopera e
dell’energia per i produttori
europei è fondamentale con-
centrarsi quindi su prodotti di
qualità elevata con una ele-
vato contenuto tecnologico in
grado di giustificare un prezzo
elevato ed una produzione eu-
ropea. n pratica produzioni di
tipo Premium. Questa tipologia
di prodotti richiede impianti di
finitura all’avanguardia e per
questo motivo tutti i produtto-
ri europei hanno l’esigenza di
continuare ad investire nell’am-
modernamento dei loro impian-
ti. Il passaggio massiccio poi
dalle connessioni API alle con-
nessioni Premium richiede filet-
tatrici CNC per tubi e manicotti
di qualità superiore capaci di
realizzare con una elevatissima
ripetibilità e precisione le sofi-
sticate geometrie che caratte-
rizzano filetto, sede di tenuta e
spallamento della connessione
stessa. La certificazione dei pro-
dotti presuppone sofisticati siste-
mi di tracking e l’investimento in
controlli non distruttivi installati
on-line. La flessibilità con produ-
zioni di piccoli lotti just-in-time
rappresenta un’ulteriore oppor-
tunità per incrementare margini
e profitti. Prodotti più sofisticati
richiedono procedure di qualifi-
ca stringenti come la ISO 13679
CAL IV relativa alle connessio-
ni Premium. Per validare questi
prodotti sono quindi necessari
laboratori equipaggiati con at-
trezzature di prova sofisticate
che spesso devono essere pro-
gettate e realizzate ad hoc».
Spesso, per la siderurgia euro-
pea, si sostiene che la il futuro
sia rappresentato dalla qualità e
dai prodotti di nicchia. Dato che
Danieli è un fornitore globale di
impianti, lei crede che questa
impostazione per la siderurgia
europea possa rappresentare
un futuro sostenibile e credibile?
Viceversa quali crede possano
essere le armi su cui i siderurgici
europei possono puntare?
«I produttori europei non sono in
condizione di impostare la loro
competizione a livello globale
sul prezzo. Da qui la necessità
di investire nell’innovazione. Nel
campo dell’esplorazione petro-
lifera la sicurezza dell’installa-
zione rappresenta un’esigenza
imprescindibile. Per questo mo-
tivo gli utilizzatori finali sono di-
sposti a riconoscere un premio
in termini di prezzo per prodot-
ti di qualità elevata capaci di
garantire un elevato standard
di sicurezza. Condizioni di lavo-
ro sempre più estreme in termini
di pressione, temperatura, am-
biente corrosivo, elevati carichi
statici e dinamici caratterizzano
lo sfruttamento delle sorgenti di
energia non convenzionale. Da
qui il continuo impulso alla svi-
luppo di nuovi prodotti capaci
di garantire una leadership tec-
nologica nel mercato. La mag-
gior parte delle connessioni e
dei gradi acciaio attualmente
impiegatiti nelle esplorazioni off-
shore a profondità elevate dieci
anni fa non esistevano. E la fron-
tiera di anno in anno continua
a spostarsi ogni qual volta una
nuova applicazione si rende ne-
cessaria. Per gruppi come Val-
lourec e Tenaris è poi estrema-
mente importante la possibilità
di garantire indipendentemen-
te dal sito produttivo la massima
uniformità in termini di qualità
finale del prodotto, ripetibilità
del processo e uniformità delle
pratiche operative. Proprio per
questo Head Quarters e Centri
di Ricerca localizzati presso im-
pianti europei sono la soluzione
ideale per sperimentazione su
nuovi prodotti, innovazioni nel
processo e formazione del per-
sonale impiegato nelle plants e
nei centri di riparazione localiz-
zati worldwide».
36
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
È possibile quantificare la diffe-
renza, in termini di prestazioni e
qualità tra gli impianti installati,
tra i tubifici e le trafilerie euro-
pee e quelli dei paesi emergenti
(Cina, Turchia ed India in testa)?
A quanto ammonta, secondo
lei, il gap impiantistico tra i nostri
produttori e quelli di questi Pa-
esi? Per quanti anni sarà anco-
ra possibile mantenere questo
vantaggio?
«Tecnologicamente gli impianti
realizzati negli ultimi anni da Da-
nieli al di fuori dell’Europa sono
spesso qualitativamente supe-
riori a quelli installati in Europa.
A livello tecnologico la diffe-
renza è determinata dal fatto
che molto spesso gli impianti
europei sono stati realizzati al-
cuni decenni fa. Ad esempio la
tecnologia del laminazione a
mandrino trattenuto sviluppata
per la prima volta nell’impianto
Tenaris di Dalmine si è da lì dif-
fusa worldwide. Per i produttori
europei, nell’ottica di mantene-
re la loro competitività, è fon-
damentale una corretta manu-
tenzione e set-up degli impianti
unita all’esperienza del perso-
nale, acquisita in anni ed anni
di pratica nella realizzazione di
un certo prodotto. Tutto ciò ren-
de possibile un elevato fattore
di utilizzo della linea, elevate
produttività ma soprattutto la
grande flessibilità che è neces-
saria nell’implementare sempre
nuovi prodotti. Per mantenere il
gap tecnologico e qualitativo
con i Paesi emergenti è quindi
necessario continuare ad inve-
stire in tecnologia, producendo
manufatti con un elevato va-
lore aggiunto la cui qualità è
garantita dall’adozione di pra-
tiche operative continuamente
migliorate».
Quali sono le novità che Danie-
li ha presentato a Tube & Wire
2014?
«Nel settore delle linee di finitura
Danieli Centro Tube ha presen-
tato durante il Tube & Wire 2014
il prototipo attualmente in fase
di sviluppo della nuova filettatri-
ce per connessioni di tipo Pre-
mium. Si tratta di un prodotto di
importanza strategica sul qua-
le Danieli ha deciso di investire
massicciamente considerando
la fondamentale importanza
delle connessioni Premium nel
mercato OCTG. Per Danieli in-
fatti la possibilità di supportare
i produttori di tubi OCTG in tut-
te le fasi del processo di finitura
dei tubi è la chiave di volta per
poter fornire equipaggiamenti
tecnologicamente avanzati ed
un efficace servizio di assistenza
after sales capace di soddisfa-
re i clienti più esigenti. Anche
nelle linee di finitura non è in-
fatti più il tempo di integratori o
produttori di equipaggiamenti
generalisti. L’innovazione e lo
sviluppo di equipment con un
elevato valore aggiunto si fon-
da sulla capacità dei produtto-
ri di macchine e dei produttori
di tubi di stabilire un rapporto
sinergico ed una win-win coo-
peration. Solo vivendo a con-
tatto con gli utilizzatori finali è
possibile capire a pieno le loro
esigenze nell’ottica di proget-
tare equipaggiamenti tecnolo-
gicamente sempre più avanzati
capaci di anticipare le esigenze
del mercato ancora prima che
si manifestino.
Danieli W+K, la linea di prodotto
che si occupa dei tubi saldati ha
invece portato al Tube & Wire
2014 un innovativo misuratore di
diametro laser per tubi saldati a
spirale. Si tratta di un dispositivo
destinato ad essere installato
on line a valle della gabbia di
formatura e prima degli stand di
saldatura a piena penetrazione,
nell’ottica di dare un feedback
continuo sulla bontà del pro-
cesso di formatura. Si tratta di
un equipaggiamento che sta ri-
scuotendo un estremo interesse
nel mondo dei tubi saldati. Rap-
presenta un efficace esempio di
come un approccio innovativo
ad un problema noto può dare
enormi vantaggi permettendo
un incremento radicale della
qualità con costi relativamente
contenuti».
37
Tube & Wire Düsseldorf
Aprile 2014SPECIALE
www.sideralba.it sideralba@grupporapullino.it

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Speciale Tube & Wire 2014

  • 1. SPECIALE Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014
  • 2. 1 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Come accade sempre, le fiere sono un’occasione non solo per gli operatori di settore, che puntano ad allacciare nuovi contatti o a chiudere contratti, ma anche per tutti coloro che, pur non essendo direttamente coinvolti nel business, sono in qualche modo legati ad un settore. Un buon esempio può essere rappresentato dalla categoria dei giornalisti. La recente fiera di Wire & Tube di Düsseldorf non ha fatto eccezione ma ha solo confermato la tesi. Camminando tra gli stand degli espositori, parlando con le persone, ragionando con gli operatori, sia io sia il collega Davide Lorenzini abbiamo ottenuto un quadro che per certi versi ci ha lasciato stupefatti. A differenza di quando, dall’ufficio, contattiamo gli operatori italiani per interviste o analisi di mercato, le risposte che abbiamo ottenuto alle nostre domande sono state di tenore e tono completamente diverso. Ottimismo, possibilismo, positività hanno preso il posto della depressione e della delusione che troppo spesso, negli ultimi mesi, ha contraddistinto l’Italia dell’acciaio, quasi si riuscisse a guardare il mondo attraverso un paio di occhiali differenti, capaci di stimolare il «polo positivo» della mente. Una quota di questo ottimismo è merito dell’esperienza di vissuto intrinseca nella fiera stessa: l’immersione tra migliaia di persone, la possibilità di nuovi contatti, il confronto con colleghi e competitor, sicuramente svolgono la funzione di «detonatori», smuovono energie e aiutano ad attingere a riserve di ottimismo che, seduti in ufficio aspettando che il telefono squilli, spesso ci si dimentica di avere. Ma non si può ridurre la scintilla di innesco solo a questo. In fiera, la carta d’identità della maggior parte degli espositori riportava nella sezione «segni particolari»: alta qualità dei prodotti ed internazionalizzazione della propria rete di vendita. Il segreto dell’ottimismo, quindi, forse è ancora affacciarsi al di fuori dell’Italia e farlo con prodotti di qualità. Per scoprire come hanno fatto alcune delle aziende presenti, non resta che augurarvi buona lettura. Stefano Ferrari 1 +39 e risponde la crisi 2 Le aziende italiane espostrici a Wire & Tube 2014 7 Tubi: un mercato che galoppa. Ma in che direzione? 12 Vergella e filo: la radiografia del settore. 18 Siderinox - Primo trimestre positivo: +5% sul 2013 18 Tecnotubi - Abbiamo presentato la nostra proposta per Sider Vasto 19 ASO Siderurgica - Cromsteel, l’opportunità nasce dall’integrazione 19 Capello Tubi - La parola d’ordine è flessibilità 20 Cimolai - A breve l’avvio della produzione per il progetto Ilva 20 Tecnofar - Contatti e opportunità 21 Baumann - Tube: Un’occasione importante anche se un po’ sotto tono rispetto al 2012 21 Stilma- Nuovi prodotti per continuare a crescere 22 Siderpighi - Momento difficile, ma il Tube resta un punto di incontro importante 22 Giuseppe e F.lli Bonatti - Che il cliente sia italiano o straniero non conta. L’importante è che sia buono 23 Acciaierie Valbruna - Mercato e prospettive industriali nell’intervista all’Ad 24 OCSA - Tubi «sartoriali» per sconfiggere la crisi 25 Lech-Stahlwerke - «Prospettive positive per un quinquennio. Focus sul valore aggiunto» 26 ABS - «Mercato positivo sino alle vacanze estive» 27 Lucefin - Non si vive di soli prodotti: servizio e ricerca per l´internazionalizzazione 28 ORI Martin - Qualità e maggior offerta: la panoramica sugli investimenti del produttore 29 Outokumpu - Mercato, prodotti e prospettive 30 Schmolz+Bickenbach - A Düsseldorf «debutto» del nuovo CEO Iller 31 Calvi Holding - I segreti di una «multinazionale tascabile» spiegati dal presidente Chini 32 ITA - Le prospettive del mercato mondiale secondo l’International Tube Association 33 Centro Inox - «Da Düsseldorf ottimismo e addio alle commodity» 34 DANIELI & C. - Quale futuro per l’impiantistica? +39 e risponde la crisi SOMMARIO Editore Siderweb S.p.A. via Don Milani, 5 - 25020 Flero (Bs) Tel. 030 2540006 - Fax 030 2540041 e-mail redazione@siderweb.com Registrazione tribunale n. 11/2004 Direttore responsabile Stefano Ferrari Contributi di Stefano Ferrari, Davide Lorenzini Responsabile pubblicità Mauro Franchina Progetto grafico ed impaginazione Siderweb
  • 3. 2 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Le aziende italiane espositrici a Wire & Tube 2014 A. Appiani Srl• A.E.M.3 S.r.l.• A.G.R. Filtri SRL• A.G.S. srl• A.L.T.A. S.p.A.• A.M.I. s.r.l.• A.T.R. S.p.A.• A.V. Saldature SRL• A.W.M. S.p.A. Automatic Wire• Machines Acciai Speciali Zorzetto S.r.l.• ACCIAIERIE BERTOLI SAFAU S.p.A.• ACCIAIERIE VALBRUNA S.p.A.• Acciaierie Venete SpA• Acciaitubi S.p.A.• ACIMAF Associazione Costruttori• Italiani Macchine per Filo Adda Fer Meccanica S.r.l.• Adige S.p.A.• Aeroel S.r.l.• AGIBI PROGETTI s.r.l.• AISA Centro Italia Srl.• Allied International s.r.l.• Altec S.r.l.• API LECCO• Apollo S.r.l.• AREA S.r.l.• AREA SISTEMI s.r.l.• Arvedi Tubi ACCIAIO S.p.A.• ASA-RT s.r.l.• ASED SRL• ASPE S.a.s.• Assembling Srl• ASTEQ SRL• ATE Applicazioni Termo• Elettroniche S.r.l. Ateco Impianti Srl• Atomat S.p.A. a socio unico• Steel and Tungsten Carbide Rolls ATS S.P.A• Bassi Luigi Group• Baumann S.r.l.• Be. Ca. Engineering Soc. Coop.• Bercellesi Berinox S.r.l.• BIAGINI PIERO & C.• BIDUE S.r.l.• BLM S.P.A.• BLM S.P.A.• Boffi S.p.A.• BOTTARO Srl• Boxy S.p.A.• Brusa & Garboli SRL• BS di Bazzani S.A.S.• Businaro Srl• C.C.T. inox Spa• C.E.A.P. Srl• C.P.S. S.r.l.• Caber Impianti s.r.l.• CALVI S.p.A.• Camera di Commercio di Lecco• Camfart Mole Abrasive S.r.l.• CAMU srl• Capello Tubi S.p.A.• CARBODIES s.a.s. di ANGELO e• PAOLO REDAELLI & C Carlo Salvi S.p.A.• Carrara S.p.A.• Cartacci S.r.l. Tube Machinery• Casoni srl.• CB Trafilati Acciai S.p.A.-• Steelgroup CEA Costruzioni Elettro-• Meccaniche Annettoni S.p.A. Ceever Srl.• CEIA S.p.A.• Cena Interpipes SRL• CENTRO SERVIZI METALLI SPA• Cerrini srl.• Champs Int. & Services Srl• Chero Piping S.P.A.• Cimolai S.p.A.• Cipriani S.N.C.• CM MANZONI SpA• Cogeim Europe Srl.• COGNE ACCIAI SPECIALI S.p.A.• COIM srl• COLD SHEET METAL PAD SRL• COLLARI s.n.c. di Collari Gian• Luca e Valeria Colmec S.p.A.• COM.IT S.R.L.• COMAL FERLATTA S.p.A.• COMETO di Tocchetti Pietro & C.• s.n.c. Comtech SRL• Condoroil Chemical SRL• Conte Metal Mec S.r.l.• Continental Flanges and Fittings• Italia S.p.A. Continuus-Properzi S.p.A.• CRIPPA S.p.A.• Crosspolimeri S.p.A.• CSM Tube srl• Cta Calflex S.r.l.• Danieli & C. Officine• Meccaniche SpA Danieli & C. Officine• Meccaniche SpA DAVI-PROMAU S.r.l.• DC MACCHINE S.R.L.• DELISI s.r.l.• DEM Costruzioni Speciali S.r.l.• DIETRONIC SRL• Dimac S.r.l.• Dismas Trading Srl• D'Amore & Lunardi S.p.A.• E. Ponziani S.p.A.• E.T.K. SRL• EASYDUR ITALIANA di Renato• Affri EFFEGIDI International S.p.A.• ELAV S.r.l.• Elestar S.r.l.• ELIND S.p.A.• ERCOLINA CML International• S.p.A. Essebi S.R.L.• EURE INOX SRL• EURO EXTRUSION s.r.l.• EUROALPHA S.r.l.• Eurolls S.p.A. . Eurolls Group• Eurolls Spa - Eurolls Group• Eurotek S.r.l.• EUROTUBI S.r.l.• Eusider S.P.A.• F.lli Cavinato Snc di Cavinato• Elviro & C. F.lli Vecchi Snc• Faccin S.r.l.• FAINPLAST Faraotti Industrie• Plastiche S.r.l. FALCI S.R.L.• FAR SpA Steelgroup -beri-• FASPAR S.p.A.• Fiav L. Mazzacchera S.p.A.• Fives Oto S.p.A.• Frigeco• FRIULANA FLANGE S.r.l.• FROMA S.r.l.• G.A.M.M.A. 3 SAS AI Galotta A.• ec. G.E.A. s.r.l.• G.T.C. General Tech Consulting• S.R.L. Galdabini S.p.A.• Galperti Group• GALPERTI S.r.L.• GCR Eurodraw S.p.A.• GEM S.r.l.• GIMAX S.r.l.• Gimeco Impianti S.r.l.• Ginox SRL• Giovanni Anceschi S.r.l.• Giuseppe & F.lli Bonaiti SPA• GLOSER Srl Marketing &• Technology Grillo Steel Srl• Guidetti S.r.l.• I.F.P. S.p.A.• I.LE.S. S.r.l.• I.M.L. Industria Meccanica Ligure• S.p.A. I.T.A. SpA Industria Trafilati Acciai• Steelgroup I.T.C. SRL• Ilta Inox S.p.A.• Imanpack Packaging and Eco• Solutions S.p.A. Imec Engineering S.r.l.• IMF Group . Carlo Banfi Shot-• blasting Machines Division IMF Group . Pipe Handling• Division IMG International SRL• Unipersonale Induction srl•
  • 4. 3 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE MILAN - 2015 STAY TUNED COMING SOON THE NEWS ABOUT THE NEXT EDITION www.madeinsteel.it CONFERENCE & EXHIBITION
  • 5. 4 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Ingramatic S.p.A.• INOX LAGHI s.r.l.• INOX TECH S.p.A.• Intertubi S.P.A.• Invernizzi Presse• Invimec Srl• Iron’s Technology S.r.l.• Ispadue S.p.A. Profilmec Group• Ital S.r.l.• JULIA UTENSILI S.p.A.• Ka.Bo.Fer s.r.l.• KAMATECH Srl• Koner Srl• Landgraf S.r.l.• Lazzari Officine Meccaniche• Impianti Industriali S.p.A. LM Finishing Systems Srl• LUBRA SPA• Lubrimetal S.p.A.• M + E Macchine + Engineering• S.r.l. M.A. s.r.l.• M.D.M. S.r.l. Special Tools• M.E.P. Macchine Elettroniche• Piegatrici S.p.A. M.T.S. Srl• Macchine Speciali S.r.l.• Mackma Srl.• Macri Italia S.r.l.• MAGNETIC srl.• Mair Research S.p.A.• MANASSERO & C. s.r.l.• Manentimacchine S.r.l.• MARCEGAGLIA• Mario Frigerio S.p.A.• MARPOSS S.p.A.• Mazzoleni Trafilerie Bergamasche• S.p.A. Metalfar Prodotti Industrial S.p.A.• Metallurgica Alta Brianza S.p.A. -• Steelgroup Metallurgica Frigerio Spa• Metallurgica Irpina SpA• Metallurgica Locatelli S.p.A.• Metallurgica Minotti A.S., Soc.• Microstudio Srl• Microtools Srl• Milani Srl.• Mille Miglia Engineering S.r.l.• MIXER SPA• Mole Abrasivi Ermoli S.r.l.• Muzzi Srl.• N.R. Snc• New Spool Srl• Newtech S.r.l.• NOVA S.r.l.• Novacciai SpA• NUOVA HPT Srl• Nuova Rid s.r.l.• Nuova Sarinox Srl• Nuova Sima S.r.l.• Nuova Tecno Tau s.r.l.• O.M.A. S.r.l.• O.M.LESMO Group Eurodraw• Energy O.M.R. S.r.l.• O.M.SA. srl• O.R.I. MARTIN S.P.A.• OCN S.p.A.• OCSA SPA• Officine Ambrogio Melesi & C.• S.R.L Officine Binda & Galperti S.r.l.• Officine Meccaniche Barni Srl.• Officine MTM SpA• Officine Orsi S.P.A.• Olimpia 80 S.r.l.• Olimpia Surface S.r.l.• OMAS S.r.l.• OMC - Wirelombardia S.R.L• OMCG S.r.l.• OMD Officina Meccanica• Domaso S.p.A. Omer S.r.l.• OML Bobine SRL• OMP S.r.l• OMV Officine Metallurgiche• Ventura S.p.A OSCAM SRL• Otomec S.r.l.• Padana Tubi & Profilati Acciaio• S.p.A. Paganoni (division of Mario• Nava S.p.A.) Pan Chemicals S.p.A.• Pedrazzoli IBP S.p.A.• Petrol Raccord S.p.A.• PIATTINE e PROFILI INOX srl• PIETRO GALLIANI S.p.A.• Pipex Italia S.p.A.• Pittini Wire Rod Products• PM s.a.s. di Pizzolato Giorgio &• Co. Polifibra 2011 S.p.A.• PRESEZZI Extrusion S.p.A.• Profilmec S.p.A. Profilmec Group• PROGRESS Maschinen &• Automation AG Promostar S.r.l.• Propagroup• Proteco SRL• PS Costruzioni Meccaniche S.r.l.• R.T.P. Paganoni S.r.l.• R.T.S. Srl• Raccordi Forgiati S.r.l.• Raccortubi S.p.A.• RALC Italia S.r.l.• Redies S.R.L.• REGG Inspection S.r.l.• REMER s.r.l.• Rigon Instruments di Rigon• Roberto Riveco GeneralSider S.P.A.• RIVIT S.p.A.• Rizzardi S.r.l.• Rodacciai S.p.A.• Rolling Tools S.r.l.• Ronconi SpA• S.M.A.R.T. S.r.l.• Sacma Limbiate S.p.A.• Sacma Macchine per Lamiera• S.P.A. SAF SPA - UNIPERSONALE• SAG S.r.l.• Sala Punzoni S.r.l.• SAMP S.p.A. Sampsistemi Division• Sarzi Lamiere S.p.A.• SAS Engineering and Planning Srl• Schnell S.p.A.• SCLEROS S.p.A.• SCORTA S.r.l.• SEI Sistemi S.r.L.• sertom m.m. S.p.A.• SICME ITALIA IMPIANTI S.r.l.• Siderinox S.p.A.• Siderpighi S.p.A. Con Socio• Unico SIDERPIPING S.R.L.• SIF s.a.s. di Claudio Formenti & C.• SIKA s.r.l.• Simat Srl• Simec S.r.l.• SIMEM Spa• Simplex Rapid S.r.l.• Sinico Machine Tool• Manufacturing srl SIRIO Wire S.r.l.• SIT S.p.A. Societa Italiana• Tecnospazzole SMI s.r.l. sistemi meccanici• industriali SMS Engineering S.r.l.• SO.F.I.M.A. S.r.l.• Solvay• SOMO Prodozione• Spazzolplastica SRL• Special Steel Stock - C.S.C. S.p.A.• Star Technology S.r.l.• Steelcom Fittings Srl• Steeltrade Srl• Stelin Srl• Stelmi Italia S.p.A• STILMA S.p.A.• Surface Engineering S.r.l.• T.A.L. S.P.A. T.A.L. S.P.A. TUBI• ACCIAIO LOMBARDA T.L.M. S.r.l.• T.M.I. srl Trafileria Ferro Acciaio• Tauring S.p.A. Tauringroup• Division TECNA S.p.A.• TECNICA TRE S.R.L.• Tecniche Nuove S.p.A.• Tecno Impianti S.r.l.• TECNOFAR S.p.a.• Tecnofil S.p.A.•
  • 6. 5 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE TECNOPRESS SRL• Tecnotubi S.p.A.• TECNOVO S.r.l.• TECTUBI RACCORDI S.P.A.• TEKROLE SRL• Tenaris• TERMOMACCHINE s.r.l.• Texera SRL• TIS S.r.l.• Torneria F.B. di Bignami Giorgio• s.a.s. Trafco S.r.l.• Trafileria A. Mauri E Figli S.p.A.• Trafileria Colombo Srl• Trafileria Lariana SPA• Trafileria Lecchese srl• Trafileria Lombarda S.p.A.• Trafileria Tra.Ver. srl• Trafilerie di Valgreghentino S.p.A.• Trafilerie San Paolo S.r.l.• Trafilix S.p.A. - Gruppo Lucefin• TRAFILSPEC ITS s.r.l.• TRAFILSTEEL INDUSTRIES SRL• Tramev S.r.l.• TRAVAR Tec Srl.• Trinca S.N.C.• TTM Laser S.p.A.• TUBI S.p.a.• Tubificio di Terni S.p.A.• Tubificio Lombardo S.r.l.• TUBINOX S.R.L.• Tubisteel S.R.L• Turbotecnica S.P.A.• U.S.M. Mazzucchelli S.r.l.• UDM s.r.l.• Universaltubis Protectors SRL• Valvorobica Industriale S.p.A.• Van-Dies S.r.l.• VARO s.r.l.• VI.PA. S.r.l.• VIAR S.p.A.• ViDiMa SRL• Virgilio Cena & Figli S.p.A.• W.T.M. S.r.l.• Welded Pipe Industries SRL• Welding Wire Machineries S.r.l.• Zami 1950 S.r.l.• ZT S.r.l.•
  • 7. 6 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE
  • 8. 7 Unione Europea Nord America Asia (Cina esclusa) CSI Altri Cina Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Tubi: un mercato che galoppa. Ma in che direzione? L’approfondimento del Centro Studi Siderweb sul settore italiano ed internazionale Produzione: dominio cinese. «Febbre» dei senza saldatura Se l’acciaio trotta, i tubi ga- loppano. Il paragone equestre rende bene l’idea dell’anda- mento, nell’ultimo decennio, di questo segmento del comparto siderurgico che sta guadagnan- do sempre più terreno. Se, infat- ti, tra il 2003 ed il 2011 il settore mondiale dell’acciaio è pas- sato da una produzione di 971 milioni di tonnellate a 1,536 mi- liardi di tonnellate, con un incre- mento percentuale del 58,3%, i tubolari (tubi saldati e tubi sen- za saldatura), invece, hanno messo a segno un aumento ben più marcato, pari al 91,4%. In volumi, mentre nel 2003 l’ou- tput complessivo si attestava a 63,551 milioni di tonnellate, nel 2011 si è arrivati a 121,645 milio- ni di tonnellate. Purtroppo i dati diffusi dalla World Steel Associa- tion non consentono di andare più in là nel tempo: per il 2012, infatti, mancano i dati dell’Unio- ne Europea, quindi il confronto con l’anno precedente è in- completo. Se si considerano i dati al netto dell’Ue, però, nel 2012 si nota un altro passo deci- so dei tubolari nel confronto con l’acciaio: mentre la produzione del secondo, rispetto all’anno precedente, è salita dello 0,5%, quella dei primi è balzata del +8,1%. La parte del leone, come al so- lito, è della Cina, che dal 2003 al 2011 ha visto il proprio output salire del 287,3%, arrivando a 68,3 milioni di tonnellate, pari al 56,2% del totale mondiale. L’Eu- ropa, nel medesimo periodo, è invece arretrata leggermen- te, passando da 14,130 milioni di tonnellate a 14,095 milioni di tonnellate, con una quota di mercato dell’11,6%. Parlando dei singoli paesi, ad inseguire a grande distanza la Cina c’è la Russia, che supera i 10 milioni di tonnellate di produzione, che precede il Giappone (7,8 milio- ni di tonnellate), la Corea del Sud (5,073 milioni di tonnellate) e l’Italia (3,276 milioni di tonnel- late), che si posiziona al quinto posto a livello mondiale. Produzione mondiale di tubolari per area geografica (2011; fonte: WSA)
  • 9. 8 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Entrando maggiormente nel dettaglio, il sottosegmento più dinamico tra i tubi appare quel- lo dei senza saldatura. Nei nove anni presi in considerazione la produzione di ss è passata da poco più di 19 milioni di tonnel- late ad oltre 40, con una cresci- ta del 108,3%. Il motore del bal- zo dei senza saldatura, ancora una volta, è la Cina, che nel 2003 ne realizzava 7,332 milioni di tonnellate, mentre nel 2011 è salita a 25,909 milioni di tonnel- late e nel 2012 a 28,197 milioni di tonnellate. Il nostro Paese è l’ot- tavo produttore mondiale del 2011, con 672.000 tonnellate. Nei tubi saldati, si è passati da 42 a 78 milioni di tonnellate tra il 2003 ed il 2011, con un balzo del +87,3%. La Cina conta per il 53,7% del mercato mondiale, mentre il nostro Paese è il quinto player globale con 2,616 milioni di tonnellate, dietro a Cina, Rus- sia (7,127 milioni di tonnellate), Corea del Sud (5,057 milioni di tonnellate) e Giappone (4,946 milioni di tonnellate). Commercio estero: cresce la fame americana Sono i clienti statunitensi gli ope- ratori più «voraci» a livello mon- diale, almeno per ciò che con- cerne le importazioni di tubolari. Secondo i dati della World Steel Association, nel 2012 gli acqui- sti americani di questi prodotti sono stati pari a 8,349 milioni di tonnellate, con una quota di mercato globale del 18%. La ri- chiesta a stelle e strisce è traina- ta dal comparto dell’energia, in particolare dalle richieste legate allo shale gas, che hanno porta- to l’import degli USA al record storico, con un incremento del 17,0% rispetto al precedente pri- mato del 2006 ed addirittura del 129,9% rispetto al 2003. E che il settore dell’energia e delle estrazioni sia cruciale nel- la domanda di tubi è dimostra- to anche dalla presenza nella top ten dei maggiori importa- tori mondiali del Canada (al se- condo posto con 2,203 milioni di tonnellate), Paese che vanta enormi riserve di shale gas e di shale oil, dell’Indonesia (4° con 1,264 milioni di tonnellate), degli Emirati Arabi Uniti (5° con 1,258 milioni di tonnellate), dell’Iraq (7° a 1,051 milioni di tonnellate) e dell’Australia (8° a 1,048 milioni di tonnellate). Tra gli importatori a vocazione industriale, invece, svetta la Germania (2,022 milioni di tonnellate e 3° posto) davanti alla Francia (1,186 milioni di ton- nellate e 6° posto). Maggiori importatori mondiali di tubolari (fonte: WSA; 2012) USA Resto del mondo Germania Canada Iraq Regno Unito Indonesia Francia Singapore Emirati Arabi Uniti Australia
  • 10. 9 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Maggiori esportatori mondiali di tubolari (fonte: WSA; 2012) L’export, invece, vede come grande protagonista la Cina, che nel 2012 sfiora i 10 milioni di tonnellate, con una quota di mercato di oltre il 21%. L’Italia, a dimostrazione della sua grande vocazione alle esportazioni, è al secondo posto con quasi 3,5 milioni di tonnellate ed uno sha- re del 7,4%. A poca distanza la Germania (3,298 milioni di ton- nellate), che precede Corea del Sud, Giappone, USA, India, Turchia, Ucraina e Canada. Da segnalare che, tra il 2003 ed il 2012, l’Italia ha aumenta- to l’export di tubolari del 57,6%, una percentuale molto con- sistente ma inferiore a quella della crescita delle esportazio- ni globali (90,1%). Rispetto alla media dell’Ue (+32,2%), invece, il nostro Paese risulta avere una performance nettamente mi- gliore. Tra i Paesi che, nel corso del decennio preso in esame, sono saliti di più segnaliamo, ol- tre alla Cina (+601,4%), Singapo- re (+344,5% e 569.000 tonnellate nel 2012), l’Indonesia (+281,9% e 527.000 tonnellate), gli USA (+127,6% e 2,108 milioni di ton- nellate), la Turchia (+117,4% e 1,922 milioni di tonnellate), la Polonia (+109,1% e 366.000 ton- nellate), e l’India e il Vietnam, che in questo periodo si sono «inventati» esportatori: la prima nazione è salita da 49.000 ton- nellate nel 2003 a 1,989 milioni di tonnellate, la seconda da 8.000 tonnellate a 348.000. Le prospettive per i tubi europei nel 2014 Dopo un 2013 da dimenticare, il 2014 vedrà un recupero del comparto europeo dei tubi. Se- condo le previsioni di Eurofer, infatti, l’anno scorso l’attività dei tubifici dell’Unione si è ri- dotta del 4,4% rispetto all’anno precedente, a causa soprattut- to del rallentamento nel primo (-7,6%) e nel terzo (-6,8%) trime- stre. Nell’anno in corso, invece, l’output salirà del 3,1%, grazie ad una progressione che inizierà a partire dal secondo trimestre (+2,8%), dopo il quale il settore farà registrare incrementi supe- riori al 4%. Nel 2015 la produzio- ne di tubi salirà ancora, con un +5,2% rispetto al 2014. Cina Resto del mondo Germania Italia India Canada Corea del Sud Usa Ucraina Giappone Turchia
  • 11. 10 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Italia: dati statistici Secondo i dati diffusi da Fede- racciai, nel 2012 la produzione totale italiana di tubolari si è at- testata a 3,112 milioni di tonnel- late, con una riduzione del 5% rispetto al 2011. In particolare, i tubi saldati di grande diametro sono letteralmente crollati, per- dendo ben il 45% e scendendo a 185.000 tonnellate, mentre quelli di minori dimensioni si sono confermati sui livelli dell’anno precedente. Il consumo ap- parente di tubolari, invece, ha subito una riduzione del 27,5% rispetto al 2011, con i tubi ss che hanno visto i volumi scendere del 23% ed i tubi saldati inferio- ri o uguali a 406,4 millimetri che hanno ceduto il 23,2%. Per quanto concerne il com- mercio estero di tubi, l’Italia, nel 2013, ha avuto un’importazione complessiva di 754.000 tonnella- te a fronte di un export di 2,997 milioni di tonnellate. Il surplus commerciale, quindi, si è atte- statoa2,243milioniditonnellate. Entrando più nel dettaglio, i tubi in ghisa hanno visto importazio- ni per 67.496 tonnellate (+21,9% rispetto al 2012) ed esportazioni per 16.182 tonnellate (-31,9%), i tubi senza saldatura un import di 465.490 tonnellate (-4,1%) ed un export di 558.836 tonnella- te (-21,8%), i tubi saldati arrivi per 221.412 tonnellate (+3,2%) e partenze per 2,422 milioni di tonnellate (-3,6%). In valore, le importazioni complessive di tu- bolari sono ammontate a 1,059 miliardi di euro, mentre le espor- tazioni sono state di 4,102 miliar- di di euro. Italia: ripartizione del valore dell'export nel 2013 (fonte: ISTAT) Poli territoriali: Bergamo re dell’export, Milano dell’import La Lombardia è la capitale ita- liana dei tubolari. Secondo i dati dell’Istat, infatti, nella regione ci sono sia il leader dell’export di tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio (la categoria doganale è legger- mente diversa rispetto a quella vista in precedenza, ma è l’uni- ca che consente di visualizzare i dati a livello provinciale), sia quello dell’import. Per ciò che concerne l’export, la provincia più attiva è quella di Bergamo, con vendite all’estero per 918 milioni di euro nel 2013 (-9,6%). Seguono Reggio Emilia (520 milioni), che supera Cremona, scesa al terzo posto. Al quarto Milano (420 milioni, -12,3%), poi Mantova (301 milioni, -10,3%), Piacenza, Lecco, Como, Vicen- za e Forlì-Cesena. Esportazione di tubi per provincia (fonte: ISTAT) Tubi in ghisa Tubi ss Tubi saldati
  • 12. 11 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Sul versante dell’import, invece, è Milano a comandare con 237 milioni di controvalore impor- tato nel 2013 (-8,0%), davanti a Bergamo (211 milioni, -6,2%), Piacenza (94 milioni, +7,2%), Pa- via (84 milioni, -1,4%), Torino (63 milioni, -9,0%), Brescia (54 milioni, +2,6%),Varese(39milioni,+6,0%), Livorno (33 milioni, +17,5%), Bolo- gna (26 milioni, +36%) e Vicenza (24 milioni, -0,7%). Importazione di tubi per provincia (fonte: ISTAT) Bilanci dei tubifici: ok il valore aggiunto Il comparto italiano della pro- duzione di tubi comprende una ventina di aziende con circa 5 mila addetti e un fatturato com- plessivo di 3,2 miliardi di euro, per la maggior parte costituito da vendite all’estero. Il valore aggiunto dei tubifici italiani è pari al 21% del fattura- to, una percentuale superiore di 5 punti percentuali alla me- dia delle imprese siderurgiche e della prima trasformazione dell’acciaio. Il margine operativo lordo della gestione industriale (Ebitda) è intorno al 10%, mentre il margi- ne operativo netto (Ebit) è pari al 6%, contro il 2,5% delle impre- se siderurgiche e della prima trasformazione dell’acciaio. La redditività della gestione ca- ratteristica (ROI) è del 10%, la redditività delle vendite (ROS) è di poco superiore al 6%, men- tre la redditività dei mezzi propri (ROE) è intorno al 4%. I mezzi propri rappresentano il 50% del- le fonti di finanziamento totali e coprono ampiamente le at- tività immobilizzate. Il rapporto di indebitamento complessivo è pari a 1, mentre il rapporto di indebitamento finanziario è in- feriore a 0,5.
  • 13. 12 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE
  • 14. 13 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Produzione: un raddoppio targato Cina Dieci anni per raddoppiare. È questo il lasso di tempo impie- gato dai siderurgici mondiali per passare da poco meno di 91 milioni di tonnellate annue di vergella prodotte ad oltre 182 milioni di tonnellate. Tra il 2003 ed il 2012 il mercato ha assisti- to ad un vero e proprio «boom» del prodotto lungo, il cui tasso di sviluppo (+100,7%) è stato nettamente superiore a quello della media dei prodotti siderur- gici (+59,1%). Come in molti altri segmenti del settore acciaio, il protagonista assoluto di questa escalation è la Cina, salita da 40,7 milioni di tonnellate a 136,1 milioni di tonnellate nel periodo considerato, con un incremen- to del 224,5%. Tra la produzione cinese e quella del secondo Paese nella classifica mondia- le, il Giappone, c’è un vero e proprio abisso: basti infatti con- siderare che l’output nipponico di vergella rappresenta solo il 4,2% del totale di quello cinese. Scendendo la classifica (dove, ad onor del vero, manca la Germania, che dal 2009 non comunica più alla World Ste- el Association i propri dati sulla produzione di vergella, ma che storicamente è sempre sopra i 6 milioni di tonnellate annue), al terzo posto troviamo l’Italia, con 3,687 milioni di tonnellate, che nell’ultimo decennio ha avuto un output sostanzialmente sta- bile. Vergella e filo: la radiografia del settore Produzione, import, export e dati di bilancio nell’approfondimento del Centro Studi Siderweb
  • 15. 14 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Commercio internazionale: USA e Cina protagonisti Vista l’enorme produzione cine- se di vergella, non stupisce sco- prire che nel 2012 (ultimo anno del quale esistono banche dati complete) il maggior esporta- tore mondiale del prodotto sia stato il Paese asiatico. Due anni or sono, la Cina ha venduto all’estero vergella per un contro- valore di 3,589 miliardi di dollari, precedendo Germania (1,963 miliardi di dollari), Giappone, Spagna ed Ucraina. All’importa- zione, invece, il leader è l’Ameri- ca, con acquisti per 1,604 miliar- di di dollari. L’Italia è al quarto posto globale, con un import di 1,040 miliardi di dollari. Per ciò che concerne il prodotto «figlio» della vergella, ovvero il filo in ac- ciaio, i protagonisti rimangono gli stessi: Cina e USA. La prima nazione è il maggior esportato- re globale del prodotto, con un controvalore di oltre 2 miliardi di dollari, più del doppio rispetto al secondo in classifica, la Corea del Sud. Seguono Germania, Giappone ed Italia. Il quinto posto del nostro Paese confer- ma la vocazione dell’industria italiana, votata alla trasforma- zione. Tra i maggiori importatori internazionali di filo svettano gli Stati Uniti, con 1,114 miliardi di dollari di controvalore, 24 milioni di dollari in più della Germania (seconda) e 490 milioni di dollari in più del Giappone (terzo). Al quarto e quinto posto in classifi- ca la Cina e la Francia.
  • 16. 15 Import-export: destinazione Algeria L’Algeria è il miglior cliente in- ternazionale dei produttori ita- liani di vergella. Nel 2013, infatti, il Paese africano ha comprato dalle nostre acciaierie 155.165 tonnellate del prodotto, supe- rando l’Austria (127.413 tonnel- late), la Svizzera (97.230 ton- nellate) e la Germania (80.311 tonnellate). Questi quattro Pa- esi hanno rappresentato, l’an- no scorso, il 52,7% dell’export nazionale di vergella, pari a 872.528 tonnellate (+5,1% rispet- to al 2012).In termini monetari, le esportazioni di vergella hanno fruttato 596,869 milioni di euro, per un valore medio di 684,1 euro la tonnellata. Sul versante delle importazioni, il principale fornitore è la Germa- nia, con 211.376 tonnellate, da- vanti alla Spagna (165.985 ton- nellate), alla Repubblica Ceca (136.822 tonnellate) ed alla Svizzera (125.439 tonnellate). Il totale delle importazioni italia- ne di vergella è ammontato a 1,060 milioni di tonnellate, con un incremento del 7,8% rispetto all’anno precedente. Il contro- valore economico dell’import, nel 2013, è stato pari ad 802,233 milioni di euro (-0,8%), per un costo medio alla tonnellata di 756,5 euro la tonnellata. Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Italia: un comparto che soffre alla produzione La vergella ed il filo in acciaio, in Italia, soffrono più della me- dia del settore siderurgico. Men- tre sino al 2004 l’andamento dell’output di questi prodotti è stato perfettamente sovrappo- nibile a quello della media del settore siderurgico, dal 2005 in poi (con la sola eccezione del 2007 e 2009) la produzione di vergella e filo ha avuto tassi di sviluppo costantemente inferiori alla media. Se poniamo uguale a 100 la produzione del 2002, l’output di acciaio nel 2012 è arrivato a quota 103,6, men- tre quello di vergella è sceso a 92,4 e quello di filo, addirittura, a 83,0. Ma se il trend della produzione è deficitario, lo stesso non si può dire per il consumo. La doman- da apparente di vergella, no- nostante sia scesa da quota 100 nel 2002 a 82,5 nel 2012, rimane da un triennio costantemente superiore alla media della richie- sta di acciaio e di lunghi, fermi rispettivamente a 76,0 e 78,3.
  • 17. 16 Dati di bilancio: l’andamento del settore nel 2012 Il comparto italiano della pro- duzione di vergella comprende 15 aziende, con circa 4 mila ad- detti e un fatturato complessivo di 2,5 miliardi di euro, per il 24% costituito da vendite all’estero. Il valore aggiunto delle imprese produttrici di vergella è pari al 16% del fatturato, una percen- tuale superiore di mezzo punto alla media delle imprese side- rurgiche e della prima trasfor- mazione dell’acciaio. Il margine operativo lordo della gestione industriale (Ebitda) è pari al 4,2%, mentre il margine operativo netto (Ebit) è di poco superiore all’1,5%, contro il 2,5% delle im- prese siderurgiche e della prima trasformazione dell’acciaio. La redditività della gestione ca- ratteristica (ROI) è pari al 2,2%, la redditività delle vendite (ROS) è intorno all’1,6%, mentre la red- ditività dei mezzi propri (ROE) ri- sulta pari al 12,7% per effetto dei risultati della gestione finanziaria e straordinaria. I mezzi propri rap- presentano il 43% delle fonti di finanziamento totali e coprono il 99% delle attività immobilizza- te. Il rapporto di indebitamento complessivo è pari a 1,3, mentre il rapporto di indebitamento fi- nanziario è pari a 0,7. Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE
  • 18. 17 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE
  • 19. 18 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE «Primo trimestre positivo: +5% sul 2013» «Abbiamo presentato la nostra proposta per Sider Vasto» │8 aprile Matteo Buoli (Siderinox) «Finalmente un po’ di ottimismo. Dopo tanta tristezza un opera- tore che si dice soddisfatto». Questo il pensiero fatto dal vo- stro umile cronista, che aspetta- va un’intervista del genere dal 2009, anche se pare essere una «mosca bianca». «Partecipia- mo al Tube dal ‘94 - racconta Matteo Buoli della Siderinox - e comunque la fiera si rivela sem- pre proficua. Il 2014, almeno per i nostri prodotti, vale a dire tubi inox per decorazione e corro- sione, utilizzati nell’alimentare e nella meccanica, ha avuto un avvio positivo. Rispetto al 2013, nel primo trimestre, l’incremen- to è calcolabile nel 5/7%. Tutto è cambiato a partire dallo scor- so settembre, anche se allora abbiamo faticato a crederci, perdendo qualche opportunità. Ora la crescita si è stabilizzata e l’ottimismo è cresciuto. Speria- mo continui così. A contribuire a questo trend positivo è senza dubbio la stabilità del nichel, che ha fornito maggiori certez- ze al mercato stimolando i con- sumi, anche se a mio avviso un extra lega trimestrale potrebbe essere la mossa definitiva per il rilancio e l’allungamento del portafoglio ordini». Michele Amenduni (Tecnotubi) «Abbiamo presentato la nostra proposta per Sider Vasto, ora però aspettiamo la nomina del commissario liquidatore». Michele Amenduni, patron di Tecnotubi, conferma a Sider- web l’interesse per la realtà abruzzese. Una voce che era già circolata nei mesi scorsi, ma che ora diventa una certezza, con la conferma ufficiale della presentazione di un’offerta con- creta. Amenduni preferisce non entrare nei dettagli dell’ope- razione, ora tuttavia spera che al più presto si proceda con la nomina di un commissario che porti a conclusione nel più bre- ve tempo possibile l’iter di con- cordato: «ci sono in ballo 50 persone in attesa di conoscere il proprio destino» spiega il nume- ro uno del tubificio bresciano. «Tornando alla fiera - dichiara Amenduni - è un evento che regala sempre soddisfazioni, e credo che ci torneremo anco- ra, nonostante ieri sia stata una giornata calma, mentre oggi è più intensa. Il mercato resta an- cora difficile, anche alla luce dei comportamenti al limite della follia di alcuni operatori. Noi for- tunatamente continuiamo, per quanto possibile, a mantenere una politica corretta e che pun- ta su qualità e servizio, anche se in situazioni particolari dob- biamo adeguarci anche noi. La scelta che perseguiamo al mo- mento, e che sembra pagare, è quella della diversificazione e dell’inserimento di valore ag- giunto alle produzioni. Il proble- ma principale che vorrei riba- dire è quello di coloro i quali io chiamo “inquinatori”, operatori privi di scrupoli che non esitano a proporre materiale scadente pur di ottenere la commessa. Questa è una situazione a cui si deve porre rimedio, soprattut- to se, in aggiunta, sommiamo l’influenza degli importatori tur- chi, che anche grazie ad artifici monetari sul valore della valuta riescono ad evitare i dazi, no- nostante abbiano condizioni di produzione ben diverse dalle nostre. La speranza che rinnovo è che queste distorsioni venga- no corrette il prima possibile».
  • 20. 19 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE La parola d’ordine è flessibilità Cromsteel, l’opportunità nasce dall’integrazione Giuseppe Mercurelli (ASO Siderurgica) L’operazione sulla rumena Cromsteel messa in campo dalla bresciana Aso non è ca- suale, ma frutto di uno studio particolare durato due anni, come confermato a Siderweb da Giuseppe Mercurelli nel cor- so dell’edizione 2014 del Tube & Wire. «L’integrazione nata dalla sinergia che abbiamo voluto costituire tra Sps e Cromsteel non è casuale - spiega Mercu- relli - ma frutto di un’operazione di studio e valutazione durata due anni, vale a dire sin dall’ac- quisizione di Sps nel 2011. Nel momento in cui abbiamo deci- so di diversificare investendo su di un’acciaieria inox, abbiamo poi cercato soluzioni di ottimiz- zazione dei costi. In un mercato in contrazione per volumi e prez- zi e che presto potrebbe non es- sere in grado di mantenere tutti, abbiamo deciso di investire co- munque perché l’ottimizzazione dei costi può arrivare solo con la sinergia tra le due aziende. In- fatti, se produco barra di gran- de diametro a Vallese, ho dei costi migliori rispetto ai compe- titor, ma non è così per i diame- tri minori. In Romania, invece, avviene l’esatto opposto. Ecco perché i due siti insieme diven- tano iper performanti. Quindi, quello che vogliamo mettere in atto non è in alcun modo una delocalizzazione, anzi si può ad- dirittura sfruttare la rete di ven- dita di entrambe le società per raggiungere ben 80 paesi nel mondo. E la presenza a Düsseldorf, scel- ta ancora dal vecchio proprie- tario, rappresenta il primo e im- portante passo per il rilancio». Marco Capello (Capello Tubi) «Bisogna esser flessibili e ca- valcare di volta in volta l’onda dei prodotti più performanti»: questo uno dei segreti della so- pravvivenza rimarcati da Marco Capello nella sua intervista a Si- derweb nel corso del Tube 2014. «Venendo qui fa comunque una certa impressione - spiega Capello - sentire che il mercato in Germania per il tubo struttu- rale è calato del 30%. È chiaro che in queste condizioni la pa- rola ottimismo deve essere usa- ta con cautela. Il clima di fondo comunque resta buono, anche se non si vede ancora quell’ot- timismo generalizzato in grado di trasmettere positività a tutti. A complicare le cose ci pensano anche i produttori asiatici. Tutta- via, in un mercato come quello attuale, il segreto del successo è ancora la flessibilità».
  • 21. 20 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE │9 aprile A breve l’avvio della produzione per il progetto Ilva Contatti e opportunità Carmelo Bottecchia (Cimolai) Si presenta in duplice veste il colosso friulano Cimolai al Tube 2014. Oltre alla nota esperienza in carpenteria speciale – famo- sa a livello globale per le com- messe di straordinarie dimensio- ni e prestigio - a Düsseldorf viene anche mostrando la produzione di tubi di grande spessore strut- turale per l’oil & gas e di diame- tro sino a 16 pollici. «Per noi la fiera è sempre un’occasione di incontro ampia, proficua e co- struttiva -racconta l’ingegner Carmelo Bottecchia -. Un’occasione in cui mostrare prodotti che fanno parte della nostra esperienza quotidiana, perché permettono di realizza- re opere importanti come il sar- cofago della centrale di Cher- nobyl, i numerosi stadi fatti, ed anche le copertura dei parchi minerali Ilva, la cui componenti- stica presto manderemo in pro- duzione. Ma qui portiamo an- che tramite la nostra controllata Zwahlen & Mayr tubi di piccolo diametro in inox dedicati alla meccanica, alla farmaceutica e all’alimentare. Fortunatamente già in questi primi due giorni l’agenda è sta- ta fitta e speriamo continui così. Anche il trimestre appena con- cluso è stato positivo e speria- mo si mantenga a questi livelli almeno nel medio - lungo ter- mine. Ci sono poi possibilità di una nostra partecipazione im- portante ai lavori dell’Expo oltre ai diversi progetti di ponti a cui prendiamo parte, anche se, in questa fase, sarebbe prematu- ro svelare qualche dettaglio di più». Enzo Zappa (Tecnofar) È una visione ottimistica quel- la fornita da Enzo Zappa di Tecnofar. «Per il momento, ed intendo nel primo trimestre - spiega Zappa - abbiamo rag- giunto tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Ovviamen- te il mercato è ben lontano da quello dei tempi d’oro, tuttavia siamo in crescita rispetto allo scorso anno, anche se è chia- ro che la nostra è una visione da mercato di nicchia. I nostri tubi in inox di piccolo diame- tro hanno impieghi particolari e attraversano trasversalmen- te i diversi settori utilizzatori. Riguardo al Tube & Wire, noi siamo alla nona partecipa- zione e come sempre questa fiera ha finora portato contat- ti e opportunità ottimi. È per noi strategica anche la scelta di posizionarci nella zona dei macchinari che attira poten- zialmente clienti più vicini al nostro mercato. Anche per il 2014 l’impressione è positiva»
  • 22. 21 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Fabio Bernieri (Baumann) «La prima esperienza di due anni fa era stata molto positi- va anche per chi come noi ha dei prodotti a servizio dell’in- dustria dell’acciaio. Quest’an- no, almeno finora, il tono è un po’ più basso». Ha l’obiettività di chi parla con trasparenza il sales manager di Baumann, Fabio Bernieri, azienda spe- cializzata nella realizzazione di carrelli e piattaforme elevatrici longitudinali. «Ovviamente per chi come noi realizza il 95% del proprio fatturato all’estero, que- sta è una piazza su cui non si può mancare, anche perché poter diversificare ulteriormen- te i nostri mercati di sbocco è certamente una strada da per- correre. Il Tube & Wire è anche un’occasione di incontro e con- fronto con i clienti storici, al fine di rinsaldare i rapporti e riceve- re qualche suggerimento sulla customizzazione ulteriore delle nostre macchine. Suggerimenti che sono sempre ben accetti. Si può sempre migliorare anche quando si è da 45 anni sul mer- cato. Mercato che in questo primo trimestre 2014 ha rispec- chiato le aspettative. Speriamo prosegua così». Fabio Cappelletti (Stilma) «Far passare il messaggio del cambiamento: da un’azienda dedicata soprattutto ad acciai comuni, ad una votata anche agli acciai inossidabili ed alto legati». Questo, come rimarca- to da Fabio Cappelletti, uno degli obiettivi principali che Stilma si è data per la parteci- pazione all’edizione 2014 del Tube & Wire di Düsseldorf. «La novità proprio di quest’anno - prosegue Cappelletti - è la pre- sentazione nella nostra gam- ma anche di prodotti come il 100Cr6 il 58CrV4 e il 73MoV5.2 che rappresentano il primo pas- so della nostra azienda negli acciai inossidabili e alto legati. A testimonianza che Stilma non è più solo un brand legato al carbonio, ma anche a prodot- ti di maggior valore aggiunto e di qualità. Proprio per questa ragione, sta per essere avviato l’iter per il riconoscimento della certificazione come fornitori del comparto automotive, al fine di poter vedere riconosciuta la qualità dei nostri prodotti, di cui siamo sicuri. Anche in questi pe- riodi di difficoltà abbiamo volu- to dimostrare di saper cambia- re, pur mantenendo il cavallo di battaglia, rappresentato dalle 40 mila tonnellate di magazzi- no dal pronto a disposizione del cliente. Per il momento, sia la fie- ra che il primo trimestre dell’an- no sono positivi. La speranza è che entrambi si mantengano su questo terreno positivo». Tube: un’occasione importante anche se un po’ sotto tono rispetto al 2012 Nuovi prodotti per continuare a crescere
  • 23. 22 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Giovanni Pighi (Siderpighi) All’inizio del terzo giorno del Tube & Wire di Dusseldorf si può tracciare un primo bilancio ed è quello che ha fatto Giovan- ni Pighi, Ceo di Siderpighi. «Per quanto abbiamo potuto vede- re fino ad ora, la fiera si confer- ma in linea con l’edizione pre- cedente - spiega Pighi - il lunedì è stato calmo, mentre martedì l’affluenza è aumentata. Forse l’impressione di un’affluenza mi- nore rispetto due anni fa è do- vuta alla crescita della manife- stazione che diluisce in parte il traffico tra gli stand. Anche la ti- pologia di visitatori è pressoché la stessa, molti europei, un pò meno asiatici ed esteri di quello che ci aspetterebbe, almeno in termini di visitatori. Tra gli esposi- tori la crescita rispetta le statisti- che mondiali di produzione che tutti conosciamo. Sul tema del mercato, quel- lo che è emerso nel confronto con clienti, fornitori ed anche competitor è il fatto che la fase è difficile sia come richiesta che come prezzi. In Italia il proble- ma aggiuntivo è rappresentato dai tempi di pagamento, cosa che a livello europeo si riscontra meno. La nostra azienda, che punta all’internazionalizzazione, ci porta a guardare e lavorare spesso con la Turchia, anche se il mercato è un po’ confuso. Quando le richieste sono di una precisa qualità, si riesce a lavo- rare molto bene, quando sono più generiche, si genera spesso la confusione tra prime e secon- de scelte che fanno perdere delle opportunità. Per il futuro stiamo iniziando a valutare l’av- vio di rapporti con l’Africa occi- dentale, ma non è semplice». Momento difficile, ma il Tube resta un punto di incontro importante Guido Bonaiti (Giuseppe e F.lli Bonaiti) «Cauto ottimismo». Così Guido Bonaiti della Giuseppe e F.lli Bonaiti risponde alla domanda sull’andamento del primo tri- mestre dell’anno, nell’intervista realizzata da Siderweb nell’edi- zione 2014 del Tube & Wire di Düsseldorf. «Sull’andamento dell’azienda nel suo insieme non ci possiamo lamentare di questi primi tre mesi del 2014 - dice Bo- naiti – tuttavia, il sentimento di ansia per i mesi passati è ben lungi dal passare. Il portafoglio d’ordini con visibilità a 30 gior- ni crea un po’ di apprensione, anche se, a periodo concluso, ci si accorge che i numeri rispet- to allo scorso anno sono positi- vi. Devo anche dire che questa ansia di fondo un po’ fa bene. Permette di non adagiarsi e di ricercare sempre la strategia migliore. Sulla nostra presenza in Germania devo anche dire che il cliente sia italiano o straniero non conta, l’importante è che sia buono. L’obiettivo è e resta però quel- lo di vendere rispettando i piani dell’azienda e mantenere una redditività sostenibile». Che il cliente sia italiano o straniero non conta. L’importante è che sia buono
  • 24. 23 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE │10 aprile Massimo Amenduni Nel breve, le prospettive sono tutt’altro che negative. Nel medio-lungo periodo, però, per continuare a produrre inox in Europa con soddisfazione sarà necessario un impegno mag- giore di sistema, partendo dalle acciaierie per arrivare all’Unio- ne europea. Questo il parere espresso da Massimo Amendu- ni, amministratore delegato di Acciaierie Valbruna, intervistato da Siderweb durante la mani- festazione Tube & Wire. Qual è stato l’andamento del mercato dei lunghi inox nel primo trime- stre? Quali sono le prospettive per il 2014? «Nei primi tre mesi dell’anno il mercato italiano ed europeo ha dato segnali interes- santi di ripresa, che continuano anche nel secondo trimestre. Le prospettive sono buone: le con- segne cominciano ad allungar- si, è il segnale che il lavoro au- menta. Inoltre, grazie anche alla ripresa del nickel, gli operatori stanno tornando all’acquisto: è possibile che questo fenomeno sia anche dovuto alla crisi russo- ucraina, ma sicuramente, al di là delle ragioni che l’hanno in- nescato, è un elemento che sta condizionando il settore». In che modo si sono modificate le richieste dei clienti negli ultimi anni? Quali sono i prodotti che stanno soffrendo maggiormente la crisi? «Negli ultimi anni notiamo, tra i clienti, una sempre maggiore attenzione al servizio. I tempi di consegna si accorciano e le richieste aumentano. Per ciò che concerne i singoli prodotti, secondo me bisogna divide- re il mercato in due: quello più orientato alla qualità e quello più attento al prezzo. Mente il primo vive una fase meno criti- ca, nel secondo si soffre molto, specialmente per la concorren- za indiana, a volte al limite del dumping». Quali sono le problematiche più scottanti per il mercato italiano dell’inox? «Credo che molti problemi na- scano dalla spasmodica ricerca del prezzo a scapito della qua- lità, soprattutto al commercio. Penso che questa impostazione sia, però, troppo di corto raggio: in questo mercato sopravvivran- no solo le imprese che puntano alla qualità». Dal punto di vista industriale, in- vece, qual è la situazione? Cosa chiedete all’Europa? «Le spine sono molte. Innanzi tutto, visto che ci muoviamo in un mercato globale, ci troviamo penalizzati da costi più elevati dell’ener- gia, del lavoro e per tutta una serie di adempimenti che i no- stri concorrenti non sono tenuti a rispettare. Inoltre l’euro forte ci danneggia all’export e l’Ue non ci difende all’import. Infine, notiamo anche che si dovreb- bero riformare molti enti di certi- ficazione, che spesso rilasciano troppo facilmente importanti at- testati ai produttori di Paesi terzi. C’è molto da fare, insomma: le possibilità di azione sono molte, dovremmo però, noi produttori, presentarci all’Unione in modo più coeso e pretendere la dife- sa della nostra industria». Mercato e prospettive industriali nell’intervista all’Ad di Acciaierie Valbruna
  • 25. 24 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Tubi «sartoriali» per sconfiggere la crisi Sergio Dal Pio (OCSA) Specializzazione, qualità e «tubi su misura». Questa la ricetta con la quale OCSA, produttore di tubi saldati di precisione e nastri rilaminati appartenente al Grup- po Gabrielli, sta affrontando le secche della crisi. Lo ha spie- gato a Siderweb Sergio Dal Pio, sales director dell’azienda. «Per nostra impostazione abbiamo deciso, ormai da anni, di lavo- rare su commessa e pochissimo con il commercio -ha detto-. Ab- biamo investito molto e puntato su qualità e servizio, lavorando con mercati che oggi stanno dando buone soddisfazioni, come quello dell’automotive, del mobilio e del packaging. Le richieste di questi comparti sono per prodotti di maggior qualità, con una superficie più curata o particolari caratteristiche mec- caniche, spesso con misure o spessori che noi realizziamo “su misura”. La maggiore difficoltà nel soddisfare questa doman- da ci consente di non essere travolti dalla guerra dei prezzi, che sta distruggendo margina- lità nei prodotti commodity». Per quanto riguarda il mercato, Dal Pio ha rilevato, durante la fiera Tube & Wire, «un’atmosfe- ra diversa rispetto al 2012, più positiva. Vedo più dinamismo e si sente parlare di progetti e la- vori pronti a partire. Penso che per le aziende orientate all’ex- port, come la nostra, il 2014 sarà migliore del 2013. Ad onor del vero, l’ottimismo si respira più a livello internazionale che italia- no: i nostri connazionali vivono una congiuntura ancora diffici- le e sono più cauti rispetto agli stranieri». Anche il secondo bu- siness di OCSA, i nastri rilaminati, «sta dando soddisfazioni. Ab- biamo una quota importante all’export e le difficoltà di alcuni concorrenti stanno lasciando più spazio - ha dichiarato Dal Pio -. Spazio che controbilancia parzialmente quello che è stato eroso negli ultimi anni dai miglio- ramenti qualitativi del prodotto delle acciaierie: la parte bassa del mercato, quella legata ai lavori più semplici, si è contrat- ta. Anche per i nastri rilaminati, quindi, il futuro (ed il presente) è nella qualità, nel servizio e nella flessibilità» Da sinistra: Marina Rebellato (export sales manager tubes), Sergio Dal Pio (sales direc- tor) e Nicola Rossi (area manager)
  • 26. 25 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE «Prospettive positive per un quinquennio. Focus sul valore aggiunto» Maurizio Romani (Lech-Stahlwerke) Un’acciaieria per certi versi ano- mala, che punta anche su un prodotto di massa come il tondi- no, ma soprattutto sulla nicchia e la specializzazione nelle barre. E che non ferma la propria at- tività pochi metri dopo il forno, ma, grazie a filiali e consociate, effettua la prima e la seconda trasformazione dei prodotti da essa stessa realizzati. Stiamo parlando di Lech-Stahl- werke, acciaieria del Gruppo Max Aicher con sede a Meitin- gen, in Baviera.Siderweb ha in- contrato, durante la fiera Wire di Düsseldorf, il responsabile ven- dite Italia dell’azienda, Maurizio Romani. La vostra produzione è divisa tra prodotti lunghi speciali ed in qualità e tondo per cemen- to armato. Come è stato il 2013 per queste due divisioni di busi- ness? Quali sono le prospettive del 2014? «Dal punto di vista del volume senz’altro soddisfacente. Diver- so è il discorso se si analizzano i ricavi, perché qui i costi ener- getici e relativi alla tutela am- bientale sono saliti. Un lieve in- nalzamento delle basi non ha coperto il gap. Il 2014 dovrebbe portare di nuovo un moderato aumento dei volumi, almeno per quello che ci riguarda, men- tre le problematiche relative ai costi e ai ricavi non sembrano in via di facile risoluzione». I vostri prodotti speciali sono de- stinati soprattutto (80%) al setto- re dell’automotive. Quali sono le richieste dei vostri clienti? Qua- li prodotti o qualità d’acciaio stanno guadagnando mercato negli ultimi anni e quali stanno perdendo mercato? «Il settore auto è trainante in Germania. Soprattutto nei seg- menti premium le case auto- mobilistiche (i cosiddetti OEM) stanno facendo grandi risultati e ciò si ripercuote positivamen- te sia sull’industria dell’accia- io che sull’indotto. Non c’è un tipo d’acciaio che tira in modo particolare rispetto agli altri, ma sicuramente tutto ciò che fini- sce nei motori, dagli alberi, alle bielle, agli ingranaggi, sta tiran- do. Ovviamente il settore delle utilitarie è al ribasso per via della crisi, come in tutta Europa, ma ne risentono maggiormente i produttori italiani e francesi ri- spetto alle grandi marche tede- sche come Daimler, VW, BMW e Audi». La vostra sede produttiva, in Ba- viera, vi consente di avere uno sguardo privilegiato sui mercati tedesco ed italiano. Quali sono le differenze nelle richieste tra i clienti italiani e tedeschi? Come giudica lo stato di salute dell’in- dustria italiana che utilizza que- sti prodotti? «La richiesta italiana va un po’ a rilento, ma chi lavora per i te- deschi, come molti stampato- ri del nord, non ha problemi di cassa integrazione. Le acciaie- rie italiane sembrano reagire in maniera diversa alla cosiddetta crisi economica, ma anche in Germania non tutti hanno chiu- so il 2013 in nero. Bisogna distin- guere dal settore di impiego dei prodotti da acciaieria, LSW è un’azienda di nicchia nell’ac- ciaio e sfrutta la situazione al meglio. Dal nostro punto di vista, il fatto che il rottame e le leghe si siano mantenute relativamen- te stabili negli ultimi mesi è posi- tivo ed ha garantito tranquillità agli operatori che si sono potuti concentrare sul consolidamen- to dei volumi dopo un anno re- cord come il 2012». Quali saranno le direttrici di svi- luppo per Lech-Stahlwerke nei prossimi anni? «Puntiamo al consolidamento e le prospettive sono positive per almeno un quinquennio. In ge- nerale cerchiamo di aumentare la creazione di valore aggiunto dei nostri prodotti non ferman- doci all’acciaio in barre ma of- frendo anche, magari tramite filiali e consociate, trattamenti termici e lavorazioni, oppure la spezzonatura di precisione. In settori diversi dallo stampaggio c’è spazio per prodotti lavo- rati dalle barre in acciaio, ad esempio dopo la pelatura. È soprattutto qui che c’è spazio per svilupparsi. Poi ci sono i mo- tori elettrici, l’eolico, e molti altri settori con grande potenziale. Il nostro nuovo depliant raffigura già la nostra visione del futuro. Un mondo tecnologico, ma ver- de al tempo stesso o, come si dice in tedesco, umweltfreun- dlich (amico dell’ambiente)». Quali sono le novità che Lech- Stahlwerke presenta durante la fiera di Düsseldorf? «Novità vere e proprie da parte nostra e, in generale, nel settore non ce ne sono. L’attenzione si concentra sull’aumento dell’ef- ficienza, sul contenimento delle emissioni di CO2 rispetto ad altri metalli o prodotti, sulla riduzione del peso nelle componenti dei motori per permettere minori consumi e quindi salvaguarda- re l’ambiente. Per ciò che con- cerne quest’ultimo elemento, la riduzione del peso, 9 produttori di acciaio e 15 stampatori tede-
  • 27. 26 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE schi hanno lanciato un’iniziativa per giungere alla diminuzione di oltre 40 kg del peso dei veicoli puntando sull’acciaio. La nostra azienda è partner dell’iniziativa: questa, per noi, è la vera sfida che ci vede impegnati in prima linea. Aver chiaro un obiettivo e perseguirlo a tutti i livelli produt- tivi, questa è la risposta alle sfide del futuro». Stefano Gobbi (ABS) Pur con andamenti diversi da settore a settore, «si respira un certo ottimismo». Questa l’im- pressione di Stefano Gobbi, direttore commerciale di ABS, dopo tre giorni della fiera Tube & Wire. «Alcuni segmenti, come l’automotive e l’energetico - ha spiegato - vivono una congiun- tura migliore, mentre altri, come gli yellow goods e l’eolico, sono meno brillanti, ma comunque il sentiment é positivo ed i volumi complessivi sembrano migliora- re». Un filo meno ottimista é la visione degli operatori italiani, che risentono di un contesto ancora convalescente rispetto al resto d’Europa. Per ciò che concerne i prezzi «la ripresa del rottame sta portando a richie- ste di aumenti da 10 a 20 euro la tonnellata, necessarie per ripo- sizionarsi su margini più consoni al nostro lavoro». Per ciò che ri- guarda ABS, Gobbi ha spiegato che «nel terzo trimestre dell’an- no avverrà un fermo significativo nel nostro stabilimento friulano per un intervento sulla macchi- na di colata continua Hercules, che dopo i lavori produrrà ton- di fino al diametro di 850 mm. Ciò ci permetterà di ampliare la nostra offerta e di seguire le ri- chieste dei nostri clienti, che do- mandano prodotti di dimensioni sempre maggiori». La produzio- ne inizierà a novembre. L’altro grande investimento di ABS, ovvero lo stabilimento croato, «sta procedendo secondo i pia- ni. Siamo in fase di incremento di produzione, senza forzare sui volumi, ma seguendo le evolu- zioni del mercato». «Mercato positivo sino alle vacanze estive»
  • 28. 27 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE │11 aprile Non si vive di soli prodotti: servizio e ricerca per l´internazionalizzazione Giorgio Buzzi Vittorio Boneschi (Lucefin) Il tempo del mero prodotto sembra ormai essere alle spal- le. Vendere l´acciaio non ba- sta più, ci vuole servizio, ricerca e soluzioni su misura. Questo è ciò di cui è convinto Giorgio Buzzi, vicepresidente di Lucefin. «Oggi, per poter andare avan- ti, è necessaria una presenza internazionale, di qualità, con personale competente non solo a livello commerciale, ma anche tecnico. Noi stiamo an- dando in questa direzione, con una crescente quota di perso- nale tecnico-commerciale, che non vende solo un prodotto, ma che si affianca al cliente per for- nire anche tutti i servizi a lui ne- cessari». Ciò si unisce ad un altro elemento della strategia di Lu- cefin, ovvero la ricerca. «Ci stia- mo muovendo in molte direzioni – ha spiegato Vittorio Boneschi, responsabile tecnico-commer- ciale di Lucefin -. Stiamo infatti studiando degli aspetti tecnici legati alla domanda del setto- re automotive, abbiamo iniziato ad organizzare due laboratori interni per la ricerca sui nuovi acciai, abbiamo una collabo- razione aperta con il Politecni- co di Milano, che si concretiz- zerà nella pubblicazione di un manuale sugli acciai inossidabili e nella ricezione di studenti per stage aziendali, ed infine stiamo facendo tutti i passaggi neces- sari ad ottenere la certificazione ISO-TS per l´automotive». Oltre a questi passi, dal punto di vista strategico «credo sia sempre più importante una presenza in loco nello stato dove si vende acciaio – ha proseguito Buzzi -. Per questo motivo amplieremo la nostra presenza polacca, che oggi si concretizza in un ufficio commerciale, aprendo un magazzino alimentato dalla nostra filiale nella Repubblica Ceca». Per quanto riguarda il mercato, Buzzi ha rilevato «un primo trimestre in ripresa: a li- vello internazionale si vedono progetti e piani di investimento che ci rendono fiduciosi. L´Italia, invece, stenta un po´, anche se credo che presto sarà trainata dal miglioramento economico dei Paesi europei». Nei settori che Lucefin serve «la richiesta va un po´ a macchia d´olio, certamente per l´automotive la domanda appare migliore, ma anche la meccanica procede su discreti livelli». Per l´esercizio in corso «l´obiettivo della siderur- gia dovrà essere il recupero del- la marginalità: nel 2013 la com- pressione dei margini è stata incredibile e a questa situazione va dato rimedio quest´anno».
  • 29. 28 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Qualità e maggior offerta: la panoramica sugli investimenti del produttore Alberto Franchi Giulio Gadaldi (ORI Martin) Qualità ed incremento di gam- ma. Vanno in questa direzione gli investimenti di ORI Martin, che si appresta ad affrontare il mercato con qualche freccia in più al proprio arco. Lo ha con- fermato durante la manifesta- zione Tube & Wire di Düsseldorf Alberto Franchi, export mana- ger del produttore siderurgico bresciano. «Dopo il rifacimento dell´impianto di colata conti- nua di Brescia nel 2010 – ha det- to -, ora stiamo intervenendo sul forno di riscaldo. I lavori sono in corso, e nei primi mesi del 2015 saremo in grado di impiegare billette da 160 mm (contro quel- le da 140 attuali). Ciò ci per- metterà di migliorare la qualità dei nostri prodotti e di ampliare la gamma, fornendo bobine di vergella da 2.400 kg e barre con un diametro di oltre 60 mm. L´impianto ci permetterà anche di aumentare la flessibilità della nostra produzione. Inoltre, entro settembre saranno pronti i nuovi forni di ricottura per la vergel- la, che porteranno un ulteriore passo avanti della qualità ed un risparmio energetico». Per quan- to riguarda l´impianto di Cepra- no del gruppo, Giulio Gadaldi, responsabile della produzione, ha spiegato che gli interventi impiantistici si sono concretizza- ti nell´avvio della produzione di fili per molle da impiegare nel settore meccanico senza trat- tamento termico dopo la trafila e nell´installazione di una mac- china per la ribobinatura spira per spira, che consente la pro- duzione di rotoli da 2.400 kg. Sul versante del mercato, mentre Gadaldi ha constatato le diffi- cili condizioni della domanda del settore edile «dove l´Italia è testimone di un´ulteriore ridu- zione della domanda interna e l´Algeria ha sì un buon con- sumo, ma a prezzi compressi», Franchi ha invece segnalato che «l´automotive e la mecca- nica mostrano prospettive inte- ressanti. In termini geografici, ho visto, rispetto agli anni prece- denti, fermento dalla Polonia, dove stanno nascendo molte realtà imprenditoriali autocto- ne, mentre in passato la pre- senza di filiali di multinazionali estere era dominante. Anche dalla Corea ci sono state visite interessanti, mentre mi sembra in calo la presenza indiana».
  • 30. 29 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Mercato, prodotti e prospettive Tommy Grahn (Outokumpu) Qual é il punto di vista di Outo- kumpu sul settore dei prodot- ti lunghi in acciaio inox? Quali sono le prospettive nel prossimo futuro? Siderweb l’ha chiesto a Tommy Grahn, senior vice pre- sident della divisione lunghi di Outokumpu. La divisione lunghi di Outokum- pu produce barre, tondo e ver- gella. Quale prodotto ha avuto le migliori performance nel pri- mo trimestre? Quali sono le at- tese per il resto del 2014? «In generale c’é stato un miglio- ramento. Tra questi tre prodot- ti, però, credo che le barre sul mercato statunitense abbiano fatto registrare le performance migliori, grazie alla domanda soprattutto dell’automotive e dei settori energetico, dell’avia- zione ed aerospaziale. Anche le vergelle hanno discreti vo- lumi, con però un livello basso dei prezzi. La ripresa del nickel, attualmente in atto, potrebbe comunque dare un po’ di respi- ro sul versante delle quotazioni». Una nicchia produttiva di Outo- kumpu é quella del tondo per cemento armato duplex. Quali sono i vantaggi di questo pro- dotto? Quali i mercati più pro- mettenti? «I vantaggi sono collegati al life cycle cost. Il tondo per cemen- to armato in acciaio al carbo- nio, se impiegato su terreni o ambienti molto umidi, nel corso degli anni rischia di arrugginire a causa dell’umidità che filtra at- traverso il cemento. Quando ciò succede, il cemento a contatto con il tondo arrugginito si può rompere, provocando anche cedimenti strutturali. Con il ton- do inossidabile o duplex ciò non accade, e la durata del ma- nufatto si allunga moltissimo. Il mercato in cui si sta sviluppando maggiormente questo prodotto é quello statunitense: in alcuni stati sono passate o stanno pas- sando leggi per imporre l’uso di questi prodotti nelle costruzio- ni a contatto con l’acqua o in ambienti marini. Le prospettive sono positive, anche se credo che gli impieghi futuri saranno legati soprattutto alle infrastrut- ture, come ponti o porti». Quali cambiamenti ha registra- to, negli ultimi anni, nelle richie- ste dei clienti? «Noto una maggiore propensio- ne all’acquisto di duplex. Pur ri- manendo una nicchia nel setto- re inox, il duplex sta sostituendo in misura crescente alcuni tipi di austenitici e di ferritici. É un pro- cesso interessante, che coinvol- ge molte applicazioni diverse tra loro». Produrre acciaio inox in Euro- pa é sempre più difficile. Qual é la condizione necessaria per continuare a lavorare in Euro- pa e competere globalmente? «Innanzi tutto vorrei dire che io credo che sia ancora possibile produrre in Europa acciaio inos- sidabile ed affrontare i concor- renti extra-europei. Per far ciò é però fondamentale avere una solida base interna: il mer- cato europeo deve continuare a consumare ed a crescere. In quest’ottica le persone e l’Unio- ne europea devono continuare a credere nel nostro continen- te, facendo politiche a soste- gno dello sviluppo e dei consu- mi, cercando di puntare sulla qualità delle nostre produzioni interne». Qual é il suo punto di vista sul mercato italiano dei lunghi in inox? Quali sono le prospettive per il nostro Paese? «L’Italia é un mercato di prima- ria importanza nell’Unione euro- pea e rappresenta il secondo Paese per consumi di lunghi in inox. Noi siamo presenti sia con vendite alla distribuzione sia ai clienti finali, e siamo convinti che rimarrà un mercato di riferimen- to anche nei prossimi anni».
  • 31. 30 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE A Düsseldorf «debutto» del nuovo CEO Iller Schmolz+Bickenbach Ha scelto la platea più qualifi- cata, i visitatori del Tube & Wire di Düsseldorf, Clemens Iller per il proprio «debutto» nel ruolo di CEO di Schmolz+Bickenbach. Il dirigente, che vanta una ven- tennale esperienza nel com- parto dell’inox, nella quale ha ricoperto ruoli apicali in Inoxum, ha esordito spiegando che «si è letto molto negli ultimi giorni sulla nostra azienda. Siamo in un processo di profondo cam- biamento e, con il board e tutti i dipendenti, vogliamo portare Schmolz+Bickenbach al prossi- mo livello, operando in modo più efficiente con i clienti per la reciproca soddisfazione». Il motto che Iller ha scelto e che spiega in maniera migliore il proprio credo è «together stron- ger»: «siamo un gruppo grande e coeso - ha proseguito - con una gamma completa di lunghi in inox e speciali. Sappiamo che le richieste da parte dei clienti nel nostro settore stanno dive- nendo sempre più complesse, ma noi siamo ben intenzionati a sviluppare le risposte adat- te. Ci sono delle sfide a livello internazionale, dei megatrend in atto che stanno cambiando gli scenari: i prodotti che i nostri clienti creano contribuiscono a dare risposta a questi fenome- ni, a costruire il nostro futuro. Noi vogliamo contribuire al cam- biamento con i nostri clienti, fornendo il materiale che finirà in questi prodotti, con un servi- zio elevato, consegne on-time e affidabilità. Questo è il nostro obiettivo».
  • 32. 31 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE I segreti di una «multinazionale tascabile» spiegati dal presidente Chini Riccardo Chini (Calvi Holding) Una multinazionale tascabile. Così si autodefinisce Calvi Hol- ding, un gruppo articolato at- torno a due Network (Calvi Net- work Special Steel Profiles e Calvi Network for Material Handling), che conta 10 aziende e che, nel 2012, ha avuto un fatturato di 305 milioni di euro ed un mar- gine operativo lordo dell’8%. In occasione della manifestazione Wire & Tube di Düsseldorf, Si- derweb ha chiesto a Riccardo Chini (nella foto), presidente di Calvi Holding, il suo punto di vi- sta su attualità e prospettive del mercato. Il Gruppo opera, con attivi- tà produttive, in quattro Paesi. Quali sono, al momento, le real- tà produttive che stanno facen- do fronte al mercato in maniera più positiva? Quali invece stan- no affrontando problematiche maggiori? «Nel nostro caso è difficile parla- re delle performance delle sin- gole aziende, perché sostanzial- mente noi vendiamo un servizio di deformazione dell’acciaio su specifiche del cliente. Si può dire che le realtà ope- ranti nel settore della trafilatu- ra a freddo stanno incremen- tando nel 2014 i propri livelli di attività grazie alla ripartenza degli investimenti in alcuni set- tori come l’automazione, la macchina utensile speciale e l’impiantistica per l’industria au- tomobilistica. Le realtà operanti nel settore dell’estrusione a cal- do, grazie alla flessibilità dei loro processi, riescono a far fronte a una domanda discontinua, determinata per lo più da pro- getti nel settore del retro-fitting di impianti per la produzione di energia e dell’impiantistica nel settore oil and gas. L’impianto tedesco di laminazione a cal- do, dopo un difficile esercizio 2013, ha recuperato buoni li- velli di attività grazie al positivo andamento del settore della logistica; ciò vale anche per la nostra branch meccanica che produce – a partire da profilati laminati a caldo – gruppi di sol- levamento per carrelli elevatori. Nel primo quadrimestre, i nume- ri del gruppo sono in linea con le previsioni». Il Gruppo è specializzato nella realizzazione di profili speciali a caldo e a freddo, fabbricati su disegno e specifiche del cliente. In che direzione stanno andan- do, negli ultimi anni, le richieste dei clienti finali? «In tutti i settori, i clienti ci spin- gono sempre maggiormente a integrarci nella loro catena del valore stimolandoci a innovare continuamente i nostri processi per produrre soluzioni sempre più competitive e più avanza- te». Può descrivere in che modo il gruppo sta affrontando il pro- cesso di internazionalizzazione? Quali sono i mercati ai quali il Gruppo punta? «Il nostro gruppo, Calvi Holding, è perfettamente identificabile con la definizione di multina- zionale tascabile. La strategia è quella di creare valore per il mercato mettendo a fattor co- mune le tradizioni e la cultura metallurgica elaborata dalle diverse realtà che fanno parte del gruppo che sono caratteriz- zate da dimensioni, storie e tec- nologie diverse e tra loro com- plementari». Quali sono le prospettive del- la siderurgia italiana secon- do il vostro punto di vista? Su che cosa dovranno puntare le aziende del settore? «La siderurgia in generale è un settore di importanza fonda- mentale per il supporto dell’in- dustria manifatturiera di media e alta tecnologia, che è quel- lo su cui il nostro paese deve puntare, anche perché ciò può contribuire a creare un’occu- pazione stabile. Nella siderurgia italiana è necessario dunque dare una robusta accelera- zione all’ammodernamento e all’innovazione di impianti e pro- cessi per mettere a disposizione del sistema produttivo materiali avanzati e competitivi». Quali sono le novità con cui Calvi Holding si è presentato a Wire & Tube 2014? «Più che di novità, non facendo prodotti ma operando su com- messe, nel nostro caso si deve parlare di investimenti e di inno- vazione di processo e in tutte le nostre aziende si sta lavorando in questa direzione. Tra le inno- vazioni più significative, cito l’in- serimento di impianti specifici per la stiratura a caldo di leghe di titanio e l’avvio della produ- zione di tubi bimetallici estrusi a caldo».
  • 33. 32 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Gunther Voswinckel (ITA) Un settore che continuerà a cre- scere. Anche se su ritmi meno estremi rispetto a quelli del re- cente passato. Queste sono le prospettive del comparto glo- bale dei tubi. Lo ha dichiarato a Siderweb Gunther Voswinckel, presidente dell’International Tube Association. Nel 2012 la produzione mondia- le di tubolari é stata di circa 150 milioni di tonnellate, con una crescita di oltre il 100% rispetto al 2003. Quali sono le attese, in termini di sviluppo del mercato, per il prossimo futuro? «Negli scorsi anni c’è stato un forte sviluppo del comparto tubi globale, trainato dalle perfor- mance del settore energetico, in particolare del segmento le- gato allo shale gas. Nei prossimi anni credo che questa spinta si attenuerà, ed il settore tubi con- tinuerà a crescere, ma con tassi in linea con la media della side- rurgia». In molti settori, i tubolari stanno rimpiazzando altri prodotti in acciaio. Quali sono le sue atte- se per i prossimi anni? «Nell’edilizia c’è stato un pro- cesso di sostituzione dei profili a T o ad I con i tubi. Credo che sia una soluzione ragionevole, che consente alle costruzioni di essere più leggere e di poter beneficiare delle caratteristiche meccaniche dei tubi. Mi aspet- to che nei prossimi anni questo trend continui». Quali prodotti cresceranno di più? I tubi saldati, senza salda- tura o quelli in inox? «Il segmento dei tubi in inox è una nicchia nella quale penso nei prossimi anni la tendenza sarà di impiegare l’acciaio inos- sidabile unito ad altri materiali, magari meno nobili, per ottimiz- zare i costi. Tra i tubi al carbonio, le prospettive migliori sono per i senza saldatura, specialmente quelli legati al settore dell’ener- gia, mentre per i saldati ci sarà una crescita, ma a tassi inferiori. Un elemento che potrebbe in- fluire, però, è il prezzo dei nastri: se rimarrà basso i saldati faran- no una maggiore concorrenza ai senza saldatura, viceversa ci sarà più spazio per i tubi ss». Le prospettive del mercato mondiale secondo l’International Tube Association
  • 34. 33 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE «Da Düsseldorf ottimismo e addio alle commodity» Fausto Capelli (Centro Inox) Addio commodity. Questo uno dei segnali più forti arrivati dal- la recente fiera Tube & Wire di Düsseldorf: bastava scorrere l’elenco dei partecipanti alla manifestazione e visitare gli stand per notare una crescen- te tendenza dell’industria side- rurgica, soprattutto europea, verso la specializzazione e la qualità. Questo trend, secondo l’amministratore delegato del Centro Inox, Fausto Capelli, sta contagiando anche il compar- to dell’inossidabile. «I produttori, i grossi centri di servizio ed alcuni trasformatori – ha spiegato Ca- pelli – si stanno dirigendo sem- pre più verso prodotti di nicchia, come per esempio acciai inossi- dabili particolari, superleghe di nichel e leghe di titanio. Le serie classiche, ormai, sono quasi da considerarsi delle commodity, con un andamento del mer- cato stabile, mentre i prodotti più specifici, e di più alto valo- re aggiunto, hanno prospetti- ve migliori». La spinta a questi cambiamenti arriva soprattut- to «dalle aziende occidentali», mentre quelle dei Paesi emer- genti si stanno concentrando sui prodotti base. In quest’ottica si sta muovendo anche il Centro Inox, che «tenderà a soddisfa- re anche le esigenze di questo particolare tipo di settore». Dal punto di vista del mercato, Capelli ha rilevato «un cauto ottimismo. Si nota una ripresa della domanda, dell’interesse e degli ordini. Dopo un gennaio- febbraio buono ed un marzo dif- ficile, per l’Italia, aprile sembra essere partito con il piede giu- sto». A livello internazionale «ho notato delle buone potenzialità nell’est Europa. Turchia, Bulga- ria e Romania, in particolare, presentano in alcuni comparti un panorama simile a quello ita- liano degli anni ’60, quindi con grosse potenzialità di sviluppo. Se la situazione socio-politica terrà, i consumi di questi Pae- si nei prossimi anni potrebbero incrementarsi notevolmente. Ho verificato, poi, una minore presenza degli espositori cinesi, mentre ho trovato un incremen- to di realtà indiane». Per concludere, infine, Capelli ha illustrato i dati della produ- zione italiana di acciaio inossi- dabile nel 2013. L’anno scorso «l’output complessivo per la produzione di prodotti finiti di acciaieria, è stato di 1.288.000 tonnellate più circa 7.600 tubi senza saldatura. Rispetto al 2012, quando ci fu un output di poco superiore a 1.400.000 tonnellate compresi i tubi senza saldatura, si è verificato un calo dovuto alla diminuzione della produzione di piani. I lunghi, in- vece, hanno mostrato un anda- mento positivo». Quali sono i settori che consu- meranno più tubi nei prossimi anni? «Come detto prima, le prospetti- ve per l’edilizia sono buone, così come quelle per le grandi con- dotte ed il comparto del gas. Per la meccanica il trend sarà moderatamente positivo, men- tre nell’automotive la maggior domanda dovrà far fronte alla riduzione del peso per i tubi im- piegati nelle auto, e come risul- tato non mi aspetto incrementi di volumi. Comunque oggi in un’automobile vanno media- mente solo 10 kg di tubi, é quindi un settore relativamente picco- lo per noi». Ci sono dei materiali alternativi all’acciaio che rappresentano una minaccia per il settore dei tubi? «Al momento non ne vedo. I tubi in plastica possono rappresen- tare un competitor solo per il trasporto di acqua, mentre con gli altri materiali i punti di conflit- to sono veramente pochi. I tubi sono un prodotto, in questo sen- so, relativamente “sicuro”: sono ottimista per l’evoluzione del comparto nei prossimi anni».
  • 35. 34 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE Quale futuro per l’impiantistica? Loris Maestrutti (DANIELI & C.) Quali sono le prospettive futu- re per il comparto europeo dei tubi? Siderweb lo ha chiesto, a pochi giorni di distanza dalla fiera Tube & Wire di Düsseldorf, a Loris Maestrutti, Vice President di Danieli & C. Officine Mecca- niche. Il settore dei tubi è un asset im- portante della siderurgia euro- pea. Quali sono le prospettive per questo comparto nei pros- simi anni dal vostro punto di vi- sta? «Il 2014 è un anno molto impor- tante per DANIELI & C., che fe- steggia il centenario dalla fon- dazione, e per Danieli Centro Tube, la linea di prodotto di DA- NIELI & C. nata nel 2004, ormai un decennio fa, per soddisfare la crescente domanda mon- diale di tubi senza saldatura. Gli anni passati sono stati molto intensi, coronati da impressio- nanti successi che hanno visto una progressiva affermazione di DCT come fornitore di riferi- mento per questa tipologia di impianti. La tecnologia FQMTM per la laminazione a mandrino trattenuto di tubi in acciaio al carbonio per il settore OCTG rappresenta ormai uno stan- dard per qualità finale dei tubi prodotti e per produttività della linea di laminazione a caldo. L’efficienza di DANIELI & C. nel- la gestione chiavi in mano di progetti di enorme complessità anche nelle più difficili situazio- ni ambientali ha consentito in questi anni ai clienti che si sono affidati a DANIELI & C. il sostan- ziale rispetto delle tempistiche di progetto unito ad un rapido ri- torno dell’investimento. Purtrop- po nel mondo dei tubi OCTG la quasi totalità dei nuovi impianti è stata realizzata in paesi emer- genti o in prossimità dalle zone di estrazione di petrolio e gas, quindi al di fuori dell’Europa. Ka- zakistan, Russia, Arabia Saudita, Cina, India, Venezuela e negli ultimi anni Stati Uniti sono i pae- si che ci hanno visti protagonisti con l’installazione di impianti in grado di produrre più di 5 milio- ni di tonnellate all’anno di tubi senza saldatura». Ma cosa ha determinato una così elevata domanda di nuo- vi impianti per la produzione di tubi senza saldatura? «Su scala mondiale la domanda di energia continua a crescere. Le fonti di energia fossile resta- no predominanti con un market share stabilmente al di sopra del 80%. Di conseguenza la doman- da di tubi OCTG impiegati nel- le attività estrattive è destinata a crescere stabilmente del 5% all’anno. Sfortunatamente negli ultimi anni la nuova capacità produttiva installata è cresciu- ta molto più rapidamente della domanda e per questo motivo in questo momento il mercato delle commodities è caratteriz- zato da un notevole squilibrio. Per lo stesso motivo paesi come gli Stati Uniti hanno dovuto intro- durre misure antidumping per tutelare la loro produzione loca- le dalla concorrenza di prodot- ti a basso costo provenienti da paesi come la Cina. L’elevato livello di prezzo degli idrocarburi ha reso però possi- bile negli Stati Uniti una vera e propria rivoluzione. Shale Gas e Shale Oil sono termini che tut- ti ormai stiamo cominciando a conoscere anche in Europa e rappresentano un fattore di estrema dinamicità per il mer- cato dei tubi OCTG. Lo sfrutta- mento delle fonti di energia non convenzionale richiede infatti tecniche di perforazione sofi- sticate come la perforazione orizzontale e l’hydrostatic frac- turing. Per ogni singolo pozzo servono quantità più elevate di prodotti tubolari di migliore qua- lità, con una elevata incidenza percentuale di connessioni di tipo Premium. Nell’ambito delle perforazioni off-shore tali con- nessioni sono imprescindibili, unitamente alla necessità di im- piegare gradi acciaio caratte- rizzati da una elevata resistenza alla corrosione. Il market share di questa tipo- logia di prodotti inizialmente di nicchia sta progressivamente crescendo fino a raggiungere un 35% del mercato e rappre- senta un’ottima opportunità per i produttori di tubi europei e nord americani per restare competitivi. Attualmente il remunerativo mercato delle connessioni Pre- mium è dominato da produt- tori come Vallourec, Sumito- mo, Tenaris e TMK. Per ciò che concerne i materiali resistenti alla corrosione, il mercato vede protagoniste le alleanze tra pro- duttori di connessioni Premium e gradi acciaio proprietari Val- lourec-Sumitomo-Tubacex e Tenaris-Sandvik. Si tratta quindi di un mercato nel quale produt- tori globali con una solida pre-
  • 36. 35 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE senza europea possono essere competitivi, considerando gli elevati contenuti tecnologici di tali prodotti che richiedono no- tevolissimi investimenti in termini di ricerca e sviluppo sia nella fase di progettazione sia nella fase di qualificazione della con- nessione e del materiale». Quali sono le richieste emer- genti in termini di impianti da parte dei vostri clienti europei? In che direzione si sta evolven- do l’offerta, relativamente agli impianti per tubi? «Chiaramente nel settore dei tubi OCTG la produzione euro- pea è in larga parte destinata all’esportazione. I produttori de- vono quindi essere in grado di competere a livello globale. Tenendo conto dell’elevato costo della manodopera e dell’energia per i produttori europei è fondamentale con- centrarsi quindi su prodotti di qualità elevata con una ele- vato contenuto tecnologico in grado di giustificare un prezzo elevato ed una produzione eu- ropea. n pratica produzioni di tipo Premium. Questa tipologia di prodotti richiede impianti di finitura all’avanguardia e per questo motivo tutti i produtto- ri europei hanno l’esigenza di continuare ad investire nell’am- modernamento dei loro impian- ti. Il passaggio massiccio poi dalle connessioni API alle con- nessioni Premium richiede filet- tatrici CNC per tubi e manicotti di qualità superiore capaci di realizzare con una elevatissima ripetibilità e precisione le sofi- sticate geometrie che caratte- rizzano filetto, sede di tenuta e spallamento della connessione stessa. La certificazione dei pro- dotti presuppone sofisticati siste- mi di tracking e l’investimento in controlli non distruttivi installati on-line. La flessibilità con produ- zioni di piccoli lotti just-in-time rappresenta un’ulteriore oppor- tunità per incrementare margini e profitti. Prodotti più sofisticati richiedono procedure di qualifi- ca stringenti come la ISO 13679 CAL IV relativa alle connessio- ni Premium. Per validare questi prodotti sono quindi necessari laboratori equipaggiati con at- trezzature di prova sofisticate che spesso devono essere pro- gettate e realizzate ad hoc». Spesso, per la siderurgia euro- pea, si sostiene che la il futuro sia rappresentato dalla qualità e dai prodotti di nicchia. Dato che Danieli è un fornitore globale di impianti, lei crede che questa impostazione per la siderurgia europea possa rappresentare un futuro sostenibile e credibile? Viceversa quali crede possano essere le armi su cui i siderurgici europei possono puntare? «I produttori europei non sono in condizione di impostare la loro competizione a livello globale sul prezzo. Da qui la necessità di investire nell’innovazione. Nel campo dell’esplorazione petro- lifera la sicurezza dell’installa- zione rappresenta un’esigenza imprescindibile. Per questo mo- tivo gli utilizzatori finali sono di- sposti a riconoscere un premio in termini di prezzo per prodot- ti di qualità elevata capaci di garantire un elevato standard di sicurezza. Condizioni di lavo- ro sempre più estreme in termini di pressione, temperatura, am- biente corrosivo, elevati carichi statici e dinamici caratterizzano lo sfruttamento delle sorgenti di energia non convenzionale. Da qui il continuo impulso alla svi- luppo di nuovi prodotti capaci di garantire una leadership tec- nologica nel mercato. La mag- gior parte delle connessioni e dei gradi acciaio attualmente impiegatiti nelle esplorazioni off- shore a profondità elevate dieci anni fa non esistevano. E la fron- tiera di anno in anno continua a spostarsi ogni qual volta una nuova applicazione si rende ne- cessaria. Per gruppi come Val- lourec e Tenaris è poi estrema- mente importante la possibilità di garantire indipendentemen- te dal sito produttivo la massima uniformità in termini di qualità finale del prodotto, ripetibilità del processo e uniformità delle pratiche operative. Proprio per questo Head Quarters e Centri di Ricerca localizzati presso im- pianti europei sono la soluzione ideale per sperimentazione su nuovi prodotti, innovazioni nel processo e formazione del per- sonale impiegato nelle plants e nei centri di riparazione localiz- zati worldwide».
  • 37. 36 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE È possibile quantificare la diffe- renza, in termini di prestazioni e qualità tra gli impianti installati, tra i tubifici e le trafilerie euro- pee e quelli dei paesi emergenti (Cina, Turchia ed India in testa)? A quanto ammonta, secondo lei, il gap impiantistico tra i nostri produttori e quelli di questi Pa- esi? Per quanti anni sarà anco- ra possibile mantenere questo vantaggio? «Tecnologicamente gli impianti realizzati negli ultimi anni da Da- nieli al di fuori dell’Europa sono spesso qualitativamente supe- riori a quelli installati in Europa. A livello tecnologico la diffe- renza è determinata dal fatto che molto spesso gli impianti europei sono stati realizzati al- cuni decenni fa. Ad esempio la tecnologia del laminazione a mandrino trattenuto sviluppata per la prima volta nell’impianto Tenaris di Dalmine si è da lì dif- fusa worldwide. Per i produttori europei, nell’ottica di mantene- re la loro competitività, è fon- damentale una corretta manu- tenzione e set-up degli impianti unita all’esperienza del perso- nale, acquisita in anni ed anni di pratica nella realizzazione di un certo prodotto. Tutto ciò ren- de possibile un elevato fattore di utilizzo della linea, elevate produttività ma soprattutto la grande flessibilità che è neces- saria nell’implementare sempre nuovi prodotti. Per mantenere il gap tecnologico e qualitativo con i Paesi emergenti è quindi necessario continuare ad inve- stire in tecnologia, producendo manufatti con un elevato va- lore aggiunto la cui qualità è garantita dall’adozione di pra- tiche operative continuamente migliorate». Quali sono le novità che Danie- li ha presentato a Tube & Wire 2014? «Nel settore delle linee di finitura Danieli Centro Tube ha presen- tato durante il Tube & Wire 2014 il prototipo attualmente in fase di sviluppo della nuova filettatri- ce per connessioni di tipo Pre- mium. Si tratta di un prodotto di importanza strategica sul qua- le Danieli ha deciso di investire massicciamente considerando la fondamentale importanza delle connessioni Premium nel mercato OCTG. Per Danieli in- fatti la possibilità di supportare i produttori di tubi OCTG in tut- te le fasi del processo di finitura dei tubi è la chiave di volta per poter fornire equipaggiamenti tecnologicamente avanzati ed un efficace servizio di assistenza after sales capace di soddisfa- re i clienti più esigenti. Anche nelle linee di finitura non è in- fatti più il tempo di integratori o produttori di equipaggiamenti generalisti. L’innovazione e lo sviluppo di equipment con un elevato valore aggiunto si fon- da sulla capacità dei produtto- ri di macchine e dei produttori di tubi di stabilire un rapporto sinergico ed una win-win coo- peration. Solo vivendo a con- tatto con gli utilizzatori finali è possibile capire a pieno le loro esigenze nell’ottica di proget- tare equipaggiamenti tecnolo- gicamente sempre più avanzati capaci di anticipare le esigenze del mercato ancora prima che si manifestino. Danieli W+K, la linea di prodotto che si occupa dei tubi saldati ha invece portato al Tube & Wire 2014 un innovativo misuratore di diametro laser per tubi saldati a spirale. Si tratta di un dispositivo destinato ad essere installato on line a valle della gabbia di formatura e prima degli stand di saldatura a piena penetrazione, nell’ottica di dare un feedback continuo sulla bontà del pro- cesso di formatura. Si tratta di un equipaggiamento che sta ri- scuotendo un estremo interesse nel mondo dei tubi saldati. Rap- presenta un efficace esempio di come un approccio innovativo ad un problema noto può dare enormi vantaggi permettendo un incremento radicale della qualità con costi relativamente contenuti».
  • 38. 37 Tube & Wire Düsseldorf Aprile 2014SPECIALE www.sideralba.it sideralba@grupporapullino.it