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Sivadis 3: una nuova sperimentazione
Si modifica l’oggetto della valutazione: dal rapporto
obbiettivi-risultati, alla valutazione di prestazioni,
comportamenti, competenze.
Dalla valutazione annuale alla valutazione pluriennale.
Si modificano le aree di attività del Dirigente considerate nella
valutazione.
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Le quattro aree di valutazione…
• Promozione della qualità dei processi formativi
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umane dell’istituto.
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• Organizzazione e gestione delle risorse finanziarie e
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Quale “interpretazione” dell’Autonomia delle
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profilo di ruolo?
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Autonomia come declinazione della sussidiarietà
Costituzionalizzazione
(le titolarità “plurime e concorrenti”)
Il principio di sussidiarietà
La sussidiarietà non è solo un limite all’intervento dell’autorità
superiore nei confronti di una persona o di una comunità locale
in grado di agire autonomamente, ma rappresenta anche un
dovere per la stessa autorità ad agire in favore di esse in modo
da permettere loro di potersi pienamente realizzare (Jaques
Delors)
..con l’attribuzione della generalità dei compiti e delle funzioni
amministrative ai comuni, province e comunità montane…
secondo le rispettive dimensioni territoriali…attribuendo le
responsabilità pubbliche alle autorità territorialmente e
funzionalmente più vicina ai cittadini…anche al fine di favorire
l’assolvimento di compiti di rilevanza sociale da parte di
famiglie,associazioni e comunità…. (Bassanini)
Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: ….
Istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche…..(art
117 Costituzione)
Il sistema di governance
Stato
(MIUR e articolazioni
periferiche)
Regione
(sistema delle
autonomie locali)
Istituzioni scolastiche
Autonome
Strategia
pubblica
Per un profilo di ruolo del DS
 Il DS è un “dirigente pubblico” responsabile di una
“strategia pubblica” a titolarità concorrente
 Il DS è un dirigente di una organizzazione che produce
servizi alla persona
 Il DS è un professionista le cui funzioni non sono
complessivamente “ordinabili”
 Il DS è un dirigente di una organizzazione a “legami
deboli”
 Il DS è dirigente di una organizzazione a elevatissima
permeabilità sociale
 Il DS è un dirigente orientato al “prodotto”
 Il DS è un dirigente di una organizzazione ad alta
intensità di personale e a basso tasso di gerarchia
 Il DS è un professionista il cui profilo ha un elevato
contenuto deontologico
Problemi 3 Il quadro dei valutatori
Problemi 3 Il quadro dei valutatori
Il vincolo quantitativo è superabile solo se:
 Il valutatore di prima istanza non è
necessariamente un Dirigente
 Il valutatore di prima istanza è un assessor
professionale con funzione istruttorio-diagnostica
Dunque:
 Un assessor con formazione specialistica e
certificata
La sperimentazione 2006
 Simulazione che mantiene congiunta la
valutazione annuale (self assessment) e
pluriennale
 Orientata all’applicazione delle metodologie e
degli strumenti piuttosto che ai risultati
 Campione ridotto su base di adesione
volontaria (un non-campione sotto il profilo
statistico)
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Problemi 4
 Accompagnare la sperimentazione socializzandone i
processi ed i risultati oltre il piccolo gruppo di
volontari
Per esempio allargando il numero di coloro che, pur non
partecipando alla sperimentazione adottano il fascicolo
individuale come proprio planning
 Organizzare e consolidare la struttura organizzativa
prevista presso USR
 Individuare il team, e in particolare il Dirigente
Scolastico che ne fa parte
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  • 1. Sivadis 3: una nuova sperimentazione Si modifica l’oggetto della valutazione: dal rapporto obbiettivi-risultati, alla valutazione di prestazioni, comportamenti, competenze. Dalla valutazione annuale alla valutazione pluriennale. Si modificano le aree di attività del Dirigente considerate nella valutazione. Dalla valutazione uno a uno alla valutazione in team
  • 2. Le quattro aree di valutazione… • Promozione della qualità dei processi formativi (progettazione e innovazione dei processi di apprendimento individuali e collettivi). • Direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane dell’istituto. • Relazioni esterne, collaborazione con i soggetti istituzionali, culturali, professionali, sociali ed economici del territorio. • Organizzazione e gestione delle risorse finanziarie e strumentali e controllo di gestione. Da tassonomia degli obiettivi A griglia delle osservazioni valutative
  • 3. Dalla valutazione annuale alla valutazione pluriennale… Valutazione annuale: Autovalutazione controllata Retribuzione di risultato Valutazione pluriennale: Valutazione diagnostica Miglioramento Formazione Sviluppo professionale Mandato del contratto individuale?
  • 4. Dalla valutazione uno a uno alla valutazione in team… Team di valutazione Ispettore Dirigente amministrativo Dirigente scolastico Struttura dedicata USR Coordinamento team Back office Banche dati
  • 5. La mappa della valutazione
  • 6. Dal rapporto obbiettivi-risultati, alla valutazione di prestazioni, comportamenti, competenze.. Repertorio Obiettivi/Indicatori Prodotto da INVALSI su analisi fascicoli degli anni precedenti Repertorio Azioni professionali/competenze Prodotto da gruppo di ricerca Irre Toscana Aree di attività Repertorio di azioni professionali Competenze connesse Valori Descrittivo Diagnostico Conoscenze Capacità 1 2 3 4
  • 7. Problemi 1 La valutazione obiettivi/risultati in chiave triennale richiede la ricostruzione della catena di senso della gestione per obiettivi Macro obiettivi Obiettivi di settore/ di area OBBIETTIVI INDICATORI Politiche e strategia Decisore politico Top management amministrativo Dirigenti scolastici Contrattoindividuale
  • 8. Problemi 2 Il passaggio ad un sistema di valutazione “misto” (parametri variabili=obiettivi; parametri fissi=prestazioni, comportamenti di ruolo, competenze) Richiede  Molta osservazione sul campo  Utilizzazione di strumenti “sintomatici”  Adozione di un paradigma “indiziario”  Molta ricerca sul campo Rischia  Di produrre profili di ruolo “formali” (idealtipi di DS)  Di conformizzare i dichiarati
  • 9. Problemi 2bis  La chiave di volta della valutazione delle prestazioni è la definizione del profilo di ruolo  Il profilo di ruolo, nella cultura organizzativa, è “ciò che l’organizzazione si attende da una persona” Nel caso del Dirigente Scolastico chi definisce il “profilo di ruolo”? Quale “interpretazione” dell’Autonomia delle istituzioni scolastiche presiede alla definizione del profilo di ruolo? A chi da conto delle proprie prestazioni il Dirigente Scolastico?
  • 10. Interpretazioni dell’autonomia Autonomia “funzionale e strumentale” Paradigma “storico” della P.A. (entismo) (involucro costituzionale dell’A. di cultura e scienza) La riforma delle “bassanini” (Il federalismo amministrativo e il principio di sussidiarietà istituzionale) Autonomia come declinazione della sussidiarietà Costituzionalizzazione (le titolarità “plurime e concorrenti”)
  • 11. Il principio di sussidiarietà La sussidiarietà non è solo un limite all’intervento dell’autorità superiore nei confronti di una persona o di una comunità locale in grado di agire autonomamente, ma rappresenta anche un dovere per la stessa autorità ad agire in favore di esse in modo da permettere loro di potersi pienamente realizzare (Jaques Delors) ..con l’attribuzione della generalità dei compiti e delle funzioni amministrative ai comuni, province e comunità montane… secondo le rispettive dimensioni territoriali…attribuendo le responsabilità pubbliche alle autorità territorialmente e funzionalmente più vicina ai cittadini…anche al fine di favorire l’assolvimento di compiti di rilevanza sociale da parte di famiglie,associazioni e comunità…. (Bassanini) Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: …. Istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche…..(art 117 Costituzione)
  • 12. Il sistema di governance Stato (MIUR e articolazioni periferiche) Regione (sistema delle autonomie locali) Istituzioni scolastiche Autonome Strategia pubblica
  • 13. Per un profilo di ruolo del DS  Il DS è un “dirigente pubblico” responsabile di una “strategia pubblica” a titolarità concorrente  Il DS è un dirigente di una organizzazione che produce servizi alla persona  Il DS è un professionista le cui funzioni non sono complessivamente “ordinabili”  Il DS è un dirigente di una organizzazione a “legami deboli”  Il DS è dirigente di una organizzazione a elevatissima permeabilità sociale  Il DS è un dirigente orientato al “prodotto”  Il DS è un dirigente di una organizzazione ad alta intensità di personale e a basso tasso di gerarchia  Il DS è un professionista il cui profilo ha un elevato contenuto deontologico
  • 14. Problemi 3 Il quadro dei valutatori
  • 15. Problemi 3 Il quadro dei valutatori Il vincolo quantitativo è superabile solo se:  Il valutatore di prima istanza non è necessariamente un Dirigente  Il valutatore di prima istanza è un assessor professionale con funzione istruttorio-diagnostica Dunque:  Un assessor con formazione specialistica e certificata
  • 16. La sperimentazione 2006  Simulazione che mantiene congiunta la valutazione annuale (self assessment) e pluriennale  Orientata all’applicazione delle metodologie e degli strumenti piuttosto che ai risultati  Campione ridotto su base di adesione volontaria (un non-campione sotto il profilo statistico)  Per le Marche Un team di valutazione 19 Dirigenti Scolastici in valutazione
  • 17. Problemi 4  Accompagnare la sperimentazione socializzandone i processi ed i risultati oltre il piccolo gruppo di volontari Per esempio allargando il numero di coloro che, pur non partecipando alla sperimentazione adottano il fascicolo individuale come proprio planning  Organizzare e consolidare la struttura organizzativa prevista presso USR  Individuare il team, e in particolare il Dirigente Scolastico che ne fa parte Esperienze di valutazione, autovalutazione, processi di qualità ecc..  Raccogliere le adesioni alla sperimentazione utilizzando i criteri di composizione per territorio e ordine di scuola.