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Istituto Sistemi Agricoli e Forestali Mediterranei
IL	FUNZIONARIO	DELEGATO	
ex		O.C.D.P.C.	n.	425/2016	
BioQuAr
BioGas e qualità dell’aria nell’area vasta di Giugliano
Relazione finale
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria
delle emissioni delle discariche di Giugliano
G. Agrillo, R. Baraldi, G. Brusasca P. Carlucci, G. Carriero, P. Ciccioli, A. Chirico, S. Di Lonardo, P. Di Tommasi, A.
Esposito, O. Facini, D. Famulari, C. Ferrara, S. Finardi, D. Gasbarra, B. Gioli, D. Guadagnuolo, V. Magliulo, A.
Manco, L. Neri, D. Piscitelli, R. Prandi, A. Riccio, G. Tinarelli, M. Tosca, P. Toscano, L. Vitale, A. Zaldei
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 I
INDICE
1 Premessa......................................................................................................... 2
2 Introduzione..................................................................................................... 2
3 Ricostruzione della meteorologia locale ............................................................... 5
3.1 Il sistema di previsione della qualità dell’aria del progetto AriaSaNa .................5
3.2 Verifica delle simulazioni del modello WRF.....................................................7
3.3 Adattamento dei campi meteorologici alle caratteristiche geografiche locali.....12
4 Emissioni di inquinanti dalle discariche localizzate nel territorio di Giugliano........... 14
4.1 Emissioni di metano...................................................................................14
4.2 Emissioni di composti organici volatili ..........................................................17
5 Simulazione annuale della dispersione atmosferica degli inquinanti emessi
dalle discariche .............................................................................................. 21
5.1 Archivio dei campi di concentrazione di metano............................................22
6 Analisi dell’impatto sulla qualità dell’aria delle emissioni di Metano....................... 23
7 Analisi dell’impatto sulla qualità dell’aria delle emissioni di VOC .......................... 29
8 Conclusioni ................................................................................................... 51
9 Bibliografia.................................................................................................... 51
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 2
1Premessa
Il CNR-ISAFOM, coadiuvato da CNR-IBIMET e dall’Università di Napoli “Parthenope”, nell’ambito
del progetto BioQuAr (Biogas e Qualità dell’Aria; http://bioquar.isafom.cnr.it) ha svolto campagne
intensive di monitoraggio nell’area vasta di Giugliano (NA), dove sono presenti diverse discariche
di rifiuti. L’attività di monitoraggio delle discariche ha compreso la raccolta di parametri chimici e
meteorologici ed è stata realizzata sia attraverso misure al suolo sia per mezzo di strumenti
aerotrasportati. Le campagne sperimentali hanno coperto un arco temporale di più di un anno. Le
osservazioni realizzate hanno consentito di quantificare l’emissione degli inquinanti da ognuna
delle discariche monitorate. La conoscenza dei ratei emissivi e della meteorologia locale ha
guidato l’utilizzo di modelli numerici per calcolare la dispersione degli inquinanti in atmosfera ed
ottenere una stima dell’impatto sulla qualità dell’aria nella zona circostante le discariche. Mediante
l’integrazione di modelli numerici e dati sperimentali, è possibile migliorare la descrizione dei
fenomeni che determinano la qualità dell’aria intorno alle discariche e porre le basi per valutarne
l’impatto sulla salute dei residenti.
Lo studio d’impatto atmosferico in situazioni complesse, come l’area vasta di Giugliano, richiede
l’applicazione di modelli tridimensionali in grado di ricostruire la dinamica dell’evoluzione degli
inquinanti all’interno del flusso atmosferico. Nel caso in esame si devono considerare le emissioni
simultanee di diverse discariche (sorgenti al suolo di tipo areale) esposte ai fenomeni
meteorologici non-stazionari tipici delle aree costiere (brezze mare/terra-terra/mare), allo sviluppo
di turbolenza atmosferica di forte intensità durante la stagione estiva, ed infine a possibili situazioni
di stagnazione durante l’inverno. A questo scopo possono essere utilizzati i modelli di dispersione
di tipo “lagrangiano” che consentono di descrivere in dettaglio le singole emissioni, la dispersione
degli inquinanti in atmosfera e il loro impatto al suolo in ogni situazione meteorologica. In
particolare, l’utilizzo del modello lagrangiano “a particelle” SPRAY (Anfossi et al., 2010; Tinarelli et
al., 2013) consente di simulare correttamente fenomeni non stazionari e non omogenei quali le
brezze e le calme di vento.
2Introduzione
Il metano non è considerato una sostanza nociva per la salute umana o per i suoi effetti diretti sugli
ecosistemi, quindi le normative sull’inquinamento atmosferico non includono limiti specifici per le
concentrazioni di questa sostanza. Ciononostante, le emissioni di metano sono di grande interesse
perché è un gas serra tra i più potenti presenti in atmosfera. Il suo potenziale di riscaldamento
globale (global warming potential, GWP) su 100 anni è 28 (IPCC Fifth Assessment Report, 2014
(AR5)), questo significa che su un periodo di cento anni una molecola di metano ha un potenziale
effetto serra in atmosfera equivalente a ventotto molecole di anidride carbonica. Attualmente i livelli
medi globali di concentrazione di metano sono di circa 1.8 ppm e sono cresciuti di un fattore 2.5
rispetto al periodo pre-industriale. Le concentrazioni di metano sono generalmente più elevate
nell’emisfero nord poiché la gran parte delle sorgenti (antropogeniche e naturali) sono localizzate
sulla terraferma e l’emisfero nord concentra la maggior parte delle terre emerse. In questo
contesto, le discariche di rifiuti sono di grande interesse perché costituiscono una delle principali
sorgenti antropogeniche di metano in atmosfera.
Nel 2014, in Italia le emissioni di metano hanno rappresentato il 10.3% delle emissioni totali di gas
serra, pari a 43.2 Mt in CO2 equivalente, e sono state originate prevalentemente dai seguenti
settori: agricolo con il 42.7%; rifiuti con il 37.2%; ed energia con il 20.0% del totale. Nel settore
rifiuti le discariche costituiscono il contributo principale alle emissioni di CH4 con il 73.1% (ISPRA,
2016).
La valutazione dell’impatto degli inquinanti gassosi emessi dalle discariche localizzate nel territorio
del comune di Giugliano è stata realizzata con una simulazione modellistica di durata annuale. Le
mappe ottenute rappresentano gli effetti della dispersione sui gas emessi in atmosfera e ne
individuano l’impatto sul territorio sia in termini di concentrazioni medie che di picchi orari. Nello
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ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 3
specifico caso in esame, considerata la potenziale pericolosità di alcuni composti organici emessi
in atmosfera, la simulazione è stata impostata per garantire un’alta risoluzione spaziale in
prossimità delle discariche ed analizzare contemporaneamente i valori di concentrazione su di
un’area che includesse i centri abitati più vicini e potenzialmente esposti agli inquinanti.
La simulazione modellistica è stata realizzata utilizzando il modello Lagrangiano a particelle
SPRAY (Anfossi et al., 2010; Tinarelli et al., 2013), sviluppato per descrivere i fenomeni dispersivi
caratterizzati da una rilevante variabilità spazio-temporale e calcolare i campi di concentrazione
degli inquinanti atmosferici ad elevata risoluzione spaziale. Il dominio di calcolo considerato copre
un’area di circa 12x12 km2
(Figura 1), sulla quale i campi di concentrazione sono stati calcolati con
una risoluzione orizzontale di 100 metri (Figura 2). Data la natura degli inquinanti emessi dalle
discariche ed i limitati tempi di trasporto sull’aerea presa in considerazione, gli inquinanti sono stati
considerati chimicamente non reattivi. Questa scelta offre le seguenti possibilità: determinare in
maniera immediata l’impatto delle singole discariche; stimare l’impatto negli anni futuri ipotizzando
scenari di coltivazione delle discariche; calcolare in un secondo momento le concentrazioni di altri
inquinanti, utilizzando il metano come tracciante.
Figura 1. Dominio di calcolo per la simulazione annuale dell’impatto sulla qualità dell’aria delle
emissioni delle discariche di rifiuti localizzate sul territorio di Giugliano. Le discariche prese in
considerazione sono evidenziate dalle aree di colore localizzate nella parte centrale del
dominio di calcolo.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 4
Figura 2. Dettaglio del dominio di calcolo circostante alle discariche, che sono state
considerate come sorgenti inquinanti areali. Il grigliato sovrapposto all’immagine evidenzia la
risoluzione spaziale del calcolo effettuato (passo griglia di 100 metri).
I campi meteorologici necessari a descrivere le condizioni di trasporto e dispersione degli
inquinanti sono stati ricostruiti a partire da campi meteorologici tridimensionali prodotti dal sistema
di previsione del progetto AriaSaNa (http://ariasana.isafom.cnr.it), che include il modello
meteorologico prognostico WRF (http://wrf-model.org).
La rappresentatività dei risultati delle simulazioni meteorologiche è stata preliminarmente verificata
attraverso il confronto con i dati meteorologici rilevati in loco durante le campagne di misura del
progetto BioQuAr. I campi meteorologici previsti dal sistema AriaSaNa, alla risoluzione di 1 km su
tutta la provincia di Napoli, sono stati quindi rielaborati con il modello meteorologico diagnostico
SWIFT (Capitolo 3). In questo modo è stato possibile produrre un miglior adattamento alle
caratteristiche orografiche e di copertura del terreno dell’area in esame (Figura 1), alla risoluzione
spaziale di 100 metri.
La simulazione annuale di dispersione degli inquinanti prende in considerazione le emissioni di
metano e dei VOC di maggior interesse identificati durante campagne di osservazione in loco. Il
calcolo è stato impostato in modo da conservare memoria degli inquinanti dispersi dalle singole
discariche separatamente, questo consente di distinguere le aree d’impatto delle emissioni
prodotte da ognuna di esse e di valutare i singoli contributi alle concentrazioni d’inquinanti in
atmosfera. I ratei di emissione delle singole discariche sono definiti sulla base dei valori stimati
dalle campagne di monitoraggio al suolo e dai voli aerei, come descritto nel Capitolo 4. Le
simulazioni di dispersione sono state realizzate utilizzando i valori emissivi del metano,
caratterizzato dal rateo di emissione più elevato fra tutti gli inquinanti considerati (Capitolo 5).
L’impatto sulla qualità dell’aria è stato valutato partendo dalla stima delle concentrazioni prodotte
sul territorio sia in termini di valori medi mensili e annuali, che analizzando i picchi orari (Capitolo
6).
In seguito, i risultati sono stati rielaborati per valutare le concentrazioni in atmosfera dei diversi
composti organici volatili emessi dalle discariche, con particolare interesse per le sostanze di
maggior nocività (Capitolo 7). Questa valutazione è stata ottenuta considerando i valori emissivi
caratteristici di ogni discarica per ogni specie VOC considerata (Capitolo 4).
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
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3Ricostruzione della meteorologia locale
Le campagne di misura del progetto BioQuAr hanno incluso osservazioni meteorologiche
realizzate con una stazione meteorologica tradizionale e con una stazione eddy-covariance
equipaggiata con un anemometro ad ultrasuoni, per raccogliere i dati di vento con maggiore
risoluzione temporale e consentire l’analisi della turbolenza atmosferica. Entrambe le stazioni di
monitoraggio sono state installate all’interno degli impianti della GESEN, nel complesso di
discariche Masseria del Pozzo. Le osservazioni meteorologiche raccolte offrono un’ottima
descrizione delle condizioni meteorologiche e dei fenomeni di dispersione locale. L’elaborazione
delle misure effettuate per mezzo dell’anemometro sonico permette di ottenere, oltre alla misura
del vento, una stima dei parametri che caratterizzano l’intensità della turbolenza atmosferica. La
variabilità spaziale locale dei parametri meteorologici è stata verificata attraverso il confronto tra le
misure dell’anemometro sonico (torre “eddy” GESEN) e i dati meteorologici degli aeroporti di
Capodichino e Grazzanise (bollettini METAR). Le rose dei venti riportate in Figura 3 mostrano
come la variabilità spaziale dei venti sia significativa sull’area in esame e possa avere effetti non
trascurabili sulla dispersione degli inquinanti. Le osservazioni sperimentali dell’unica postazione
disponibile nelle non risultano quindi sufficienti a descrivere la variabilità spaziale dei parametri
meteorologici, che non possono essere considerati uniformi su tutto il dominio di calcolo (Figura 1).
Figura 3. Rose dei venti annuali (01/11/2015-31/10/2016) nelle postazioni di Grazzanise
(sinistra), Giugliano-GESEN (centro) e Napoli-Capodichino (destra).
È stata quindi considerata la possibilità di utilizzare le previsioni meteorologiche del sistema di
previsione della qualità dell’aria del progetto AriaSaNa, effettuate con il modello WRF. Tale scelta
implica la necessità di confrontare i risultati del modello WRF con le osservazioni meteorologiche
disponibili al fine di poterne accertare la rappresentatività.
3.1 Il sistema di previsione della qualità dell’aria del progetto AriaSaNa
Il progetto AriaSaNa ha realizzato un sistema di previsione della qualità dell’aria per la Regione
Campania e l’area metropolitana di Napoli. Il sistema modellistico, in grado di fornire
quotidianamente previsioni delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici, è stato sviluppato
attraverso l’integrazione di più componenti software quali: il modello meteorologico WRF
(http://www.wrf-model.org/; http://www.mmm.ucar.edu/wrf/users/); il modulo per il trattamento delle
emissioni Emission Manager (EMMA); ed infine, il modello di trasporto, dispersione e
trasformazione chimica degli inquinanti FARM (Silibello et al., 2008; Kukkonen et al., 2012). Per
una descrizione dettagliata della sua struttura, dei modelli, dei moduli intermedie dei dati utilizzati
come input, si rimanda alle relazioni tecniche prodotte per il progetto AriaSaNa (Finardi et al.,
2014a; 2014b; 2015). Il sistema di previsione della qualità dell’aria è operativo da luglio 2014 e le
previsioni sono pubblicate quotidianamente sul sito web del progetto: http://www.ariasana.org/. I
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risultati prodotti quotidianamente dal sistema sono archiviati presso il CNR-ISAFOM. Il sistema di
previsione è tuttora in funzione, anche se data la conclusione del progetto AriaSaNa a fine 2015,
non è garantita la continuità del servizio.
La previsione dei campi meteorologici necessari in input al modello di qualità dell’aria è ottenuta
dall’applicazione del modello meteorologico prognostico ad area limitata WRF. Il modello è
inizializzato e guidato dalle condizioni al contorno estratte dalle previsioni a scala sinottica del
National Center for Environmental Prediction (NCEP). Le previsioni sinottiche sono realizzate con il
modello GFS (Global Forecast System) e liberamente distribuite dal Servizio Meteorologico degli
Stati Uniti attraverso i suoi servizi web (http://www.ncep.noaa.gov). Il modello WRF permette
(attraverso l’utilizzo di tecniche di nesting dei domini di calcolo) di compiere una discesa di scala
dalla bassa risoluzione delle previsioni meteorologiche sinottiche fino all’alta risoluzione della scala
locale. L’aumento progressivo della risoluzione spaziale è necessaria per risolvere i fenomeni di
circolazione indotti delle caratteristiche geografiche ed orografiche locali, quali ad esempio la
circolazione a carattere di brezza. La configurazione del modello WRF usata in questo lavoro si
basa su 4 domini di calcolo innestati aventi maglie di risoluzione orizzontale pari a 27, 9, 3 e 1 km,
rispettivamente per Europa, Italia, regione Campania e provincia di Napoli (Figura 4).
Figura 4. Configurazione dei domini di calcolo innestati del modello meteorologico WRF (blu) e
del modello di trasporto chimico degli inquinanti FARM (rosso).
La configurazione del sistema di previsione della qualità dell’aria è stata predisposta in modo da
permettere la descrizione dei fenomeni di trasporto e dispersione degli inquinanti sull’intero
territorio della regione Campania e, con un più elevato dettaglio spaziale, sull’area urbana di
Napoli. In Figura 5 sono riportati i confini dei domini di calcolo del modello meteorologico WRF e
del modello di trasporto chimico degli inquinanti FARM sulla Campania.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
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Figura 5. Domini di calcolo dei modelli WRF (in blu) e FARM (in rosso) sulla regione
Campania e sull’area metropolitana di Napoli.
È possibile notare come l’area oggetto dell’indagine (Figura 1) risulti è compresa all’interno del
dominio di massima risoluzione spaziale del modello WRF. L’archivio delle previsioni
meteorologiche è stato analizzato per verificare la possibile mancanza di dati durante eventuali
periodi d’interruzione accidentale del servizio. A seguito di tale verifica è stata riscontrata la
mancanza in archivio delle previsioni relative alle seguenti scadenze temporali:
4,6,7,13,14,20,21,24-26/11/2015; 4-7,9,13,19,23-25,31/12/2015; 1-3,23-25,29-31/01/2016; 1-
29/02/2016; 20/03/2016; 22-25/06/2016; 20-30/08/2016; 10,11,21/09/2016. Le previsioni
meteorologiche mancanti sono state recuperate eseguendo le simulazioni di WRF per i giorni
mancanti. Per raggiungere tale obiettivo è stato necessario ottenere dagli archivi NCEP, le analisi
meteorologiche necessarie alla costruzione delle condizioni iniziali e al contorno. In questo modo è
stato possibile costruire un set di dati completo per il periodo di durata annuale compreso fra il
01/11/2015 ed il 31/10/2016. La qualità delle simulazioni del modello WRF è stata quindi verificata
attraverso il confronto con le osservazioni meteorologiche disponibili sul territorio d’interesse.
3.2 Verifica delle simulazioni del modello WRF
La capacità del modello WRF di ricostruire la meteorologia locale e la sua variabilità spaziale e
temporale è stata verificata attraverso il confronto con le rose dei venti osservate nelle postazioni
di Grazzanise, Napoli-Capodichino e GESEN-Giugliano. I valori simulati dal modello sono stati
estratti in corrispondenza del punto di misura tramite interpolazione bilineare fra i quattro punti del
grigliato di calcolo ad esso circostanti e considerando il livello verticale di calcolo del modello più
prossimo al suolo. In Figura 6 è illustrato in confronto fra le rose dei venti annuali, che mostra la
generale congruenza dei venti ricostruiti da WRF con le osservazioni.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 8
Figura 6. Rose dei venti calcolate (sopra) e misurate (sotto) nelle postazioni di Grazzanise,
GESEN-Giugliano e Napoli-Capodichino per il periodo annuale 01/11/2015-31/10/2016.
Le differenze fra i settori dominanti delle rose calcolate e osservate sono generalmente limitate ad
un singolo settore di 22.5°. Nell’analizzare il confronto si tenga conto che: le osservazioni delle
postazioni GESEN e NA-Capodichino hanno dati con frequenza mezz’oraria, le osservazioni di
Grazzanise hanno frequenza oraria e i risultati del modello WRF sono archiviati con frequenza
oraria. La percentuale di dati sperimentali mancanti sul periodo annuale considerato è stata del
3.2% per la postazione GESEN, dell’11.7% per Grazzanise e del 28.2% per NA-Capodichino. In
Figura 7 sono illustrate le distribuzioni annuali delle velocità del vento confrontate mediante
istogrammi. La distribuzione in frequenza dei dati sperimentali è stata normalizzata in funzione del
numero di dati validi per ottenere frequenze confrontabili con quelle del modello. L’approccio
descritto potrebbe portare ad una parziale sottostima dei venti deboli, che spesso danno origine a
condizioni di “dato mancante” per le osservazioni degli anemometri tradizionali.
Figura 7. Istogrammi di frequenza della velocità del vento nelle postazioni di Grazzanise,
GESEN-Giugliano e Napoli-Capodichino per il periodo annuale 01/11/2015-31/10/2016. In blu, in
primo piano, sono riportate le osservazioni sperimentali, in rosso, sullo sfondo, i risultati di
WRF.
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È di particolare interesse il confronto dei venti a livello mensile, che ha messo in risalto la buona
prestazione del modello nel descrivere la rilevante variabilità temporale messa in luce dalla
circolazione locale durante il periodo annuale analizzato. Di seguito sono riportati, a titolo di
esempio, i confronti fra le rose dei venti dei mesi di dicembre 2015 (Figura 8), marzo 2016 (Figura
9) e luglio 2016 (Figura 10).
Figura 8. Rose dei venti calcolate (sopra) e misurate (sotto) nelle postazioni di Grazzanise,
GESEN-Giugliano e Napoli-Capodichino per il mese di dicembre 2015.
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ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 10
Figura 9. Rose dei venti calcolate (sopra) e misurate (sotto) nelle postazioni di Grazzanise,
GESEN-Giugliano e Napoli-Capodichino per il mese di marzo 2016.
Figura 10. Rose dei venti calcolate (sopra) e misurate (sotto) nelle postazioni di Grazzanise,
GESEN-Giugliano e Napoli-Capodichino per il mese di luglio 2016.
Nel confronto delle rose dei venti è possibile notare a dicembre la prevalenza di venti deboli con
provenienza da NE-NNE a Grazzanise, da E-ENE a Giugliano e da N-NNW a Capodichino. A
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ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 11
marzo si rileva la prevalenza di venti da NE-ENE in tutte le postazioni con correnti di moderata
intensità, si nota anche la presenza di un contributo secondario di venti da W-SW a Grazzanise,
fra SSW e SSE a Giugliano e da SSW-S a Capodichino. A luglio le rose dei venti mostrano la
prevalenza di condizioni di circolazione tipiche della brezza di mare durante il giorno e della brezza
di terra durante la notte. La brezza di mare spira fra W e SW a Grazzanise e Giugliano e da S-
SSW a NA-Capodichino. I venti provenienti da terra hanno direzioni fra N e E a Grazzanise e
Giugliano, mentre sono orientati da N a Capodichino.
La capacità di WRF di riprodurre la variabilità temporale delle principali grandezze meteorologiche
è illustrata anche attraverso il confronto diretto con le osservazioni di vento, temperatura e umidità
rilevate nel mese di luglio 2016 nelle postazioni di Grazzanise (Figura 11 e Figura 12) e GESEN-
Giugliano (Figura 13 e Figura 14). Osservando i grafici, è possibile evidenziare il ruolo dominante
delle condizioni di circolazione a carattere di brezza, interrotte nei giorni 14-16 dal passaggio di
una perturbazione che causa una parziale intensificazione dei venti durante la notte, con
persistenza di direzioni da N-NE, ed una netta riduzione delle temperature.
I risultati positivi ottenuti dal confronto della simulazione meteorologica annuale del modello WRF
con le osservazioni disponibili consente di utilizzare gli output del modello come informazione
meteorologica di riferimento per la ricostruzione delle condizioni di trasporto e diffusione degli
inquinanti nell’area circostante le discariche di Giugliano.
Figura 11. Confronto fra velocità e direzione del vento calcolate da WRF (linea viola e simboli
verdi) e misurate a Grazzanise (linea rossa e simboli blu) durante il mese di luglio 2016.
Figura 12. Confronto fra temperatura e umidità dell’aria calcolate da WRF (linee viola e verde) e
misurate a Grazzanise (linee rossa e blu) durante il mese di luglio 2016.
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Figura 13. Confronto fra velocità e direzione del vento calcolate da WRF (linea viola e simboli
verdi) e misurate nella postazione GESEN di Giugliano (linea rossa e simboli blu) durante il
mese di luglio 2016.
Figura 14. Confronto fra temperatura calcolata da WRF (linea viola) e misurata nella postazione
GESEN di Giugliano (linee rossa) durante il mese di luglio 2016.
3.3 Adattamento dei campi meteorologici alle caratteristiche geografiche locali
I campi meteorologici calcolati dal modello WRF forniscono la descrizione della circolazione
atmosferica locale con passo griglia di 1 km. Tuttavia, si è ritenuto necessario utilizzare una
maggior risoluzione spaziale, di 100 m, per poter calcolare con sufficiente dettaglio la dispersione
atmosferica degli inquinanti nell’area circostante le discariche. La massima risoluzione spaziale
raggiunta da WRF, pur non essendo sufficiente a supportare direttamente i calcoli di dispersione
con il dettaglio richiesto, permette di utilizzare modelli meteorologici diagnostici per incrementare la
risoluzione e raggiungere l’obiettivo richiesto. I campi meteorologici sono stati quindi rielaborati in
modo da produrre un adattamento alle caratteristiche orografiche e di copertura del terreno
sull’aerea in esame attraverso l’applicazione del modello meteorologico diagnostico SWIFT. Oltre
a produrre i campi meteorologici tridimensionali alla risoluzione richiesta in input dal modello di
dispersione lagrangiano a particelle SPRAY, SWIFT garantisce che i campi di vento rispettino il
principio di conservazione della massa, requisito fondamentale che consente di evitare artefatti
quali accumuli artificiali di concentrazione degli inquinanti dispersi. La copertura del terreno sul
dominio di calcolo dei modelli SWIFT e SPRAY è illustrata in Figura 15.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 13
Figura 15. Classi di uso del suolo CORINE 2006 (falsi colori) presenti all’interno del dominio di
calcolo per la simulazione annuale dell’impatto sulla qualità dell’aria delle emissioni delle
discariche di rifiuti localizzate sul territorio di Giugliano.
I risultati delle simulazioni di WRF nei primi 3000 m di quota dell’atmosfera sono stati forniti in input
al modello SWIFT che, in una prima fase, ha prodotto campi tridimensionali delle componenti
orizzontali del vento e della temperatura attraverso una procedura di interpolazione in grado di
considerare gli effetti della rugosità superficiale. Successivamente il campo di vento è stato
“aggiustato” in modo da garantirne la non divergenza, cioè il rispetto del principio di conservazione
della massa. Questo risultato si ottiene attraverso una procedura per la ricerca di minimi vincolati
che consente di costruire la componente verticale del vento in modo coerente con l’orografia locale
e di considerare gli effetti della stabilità atmosferica dedotta dalle caratteristiche del campo di
temperatura. In Figura 16 è riportato un esempio del campo di vento prodotto da SWIFT in
prossimità del suolo a partire dall’input fornito dalla simulazione di WRF a risoluzione spaziale più
lasca.
Figura 16. Campo di vento in prossimità del suolo simulato da WRF (sinistra), con passo griglia
di 1 km, ed adattato ad orografia e rugosità superficiale locale attraverso l’applicazione del
modello SWIFT (destra), alla risoluzione di 100 m, il 05/07/2016 alle ore 11:00. Le isolinee
indicano le quote orografiche a passo 50m.
Oltre ai campi di vento e temperatura il modello a particelle SPRAY richiede in input i parametri
micrometeorologici di scala che caratterizzano i moti turbolenti all’interno dello strato limite
atmosferico (rugosità superficiale, lunghezza di Monin-Obukhov, u*, altezza di mescolamento, w*).
I parametri citati sono stati stimati attraverso l’applicazione del processore meteorologico SurfPRO
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ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 14
che riceve in input i campi meteorologici prodotti da SWIFT oltre alle informazioni accessorie che
riguardano l’orografia e l’uso del suolo alla risoluzione scelta per il calcolo. In Figura 17 è riportato
un esempio dei campi bidimensionali della velocità di frizione e della lunghezza di Monin-Obukhov
che evidenziano la dipendenza di questi parametri sia dall’intensità del vento sia dalle
caratteristiche della superficie (Figura 15 e Figura 16).
Figura 17. Velocità di frizione u* (sinistra) e lunghezza di Monin-Obukhov (destra) prodotti dal
modello SurfPRO, alla risoluzione di 100 m, il 05/07/2016 alle ore 11:00. Le isolinee indicano le
quote orografiche a passo 50m.
4Emissioni di inquinanti dalle discariche localizzate nel
territorio di Giugliano
4.1 Emissioni di metano
La stima delle emissioni di metano dalle discariche localizzate nell’area vasta di Giugliano è stata
realizzata utilizzando le osservazioni raccolte con tecniche differenti durante le campagne di
misura del progetto BioQuar. In particolate, sono stati utilizzati i risultati di:
• rilievi al suolo eseguiti sul corpo delle discariche,
• campagne di monitoraggio aereo,
• flussi di metano stimati a partire dalle misure effettuate con la tecnica “eddy correlation”
sulla torre GESEN.
La stima delle emissioni ottenuta dai rilievi sperimentali è stata eseguita, a cura degli istituti CNR-
ISAFOM e CNR-IBIMET, considerando le discariche accorpate territorialmente nei quattro gruppi
indicati in Figura 18.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 15
Figura 18. Discariche raggruppate per vicinanza territoriale e storia: Masseria (giallo), RESIT
(rosso), FIBE (verde), Ponte Riccio (blu).
Per il gruppo di discariche Masseria (Masseria del pozzo, Ampliamento Masseria del pozzo –
Schiavi, Novambiente ed Eredi di Giuliani) è stata stimata un’emissione media di metano di 0.312
g m-2
h-1
, pari a 1036 tonnellate/anno. Le emissioni per unità d’area degli altri gruppi di discariche
sono state valutate in rapporto al gruppo di Masseria come riportato in Tabella 1. Data la natura e
l’età delle discariche in esame, il rateo di emissione trovato è inferiore a quelli pubblicati per altre
discariche, i cui valori ricadono nell’intervallo 1-5 g m-2
h-1
(Riddick et al., 2016; Soporan et al.,
2015; Di Bella et al., 2011).
Tabella 1. Emissioni totali annuali di CH4 dai gruppi di discariche localizzate sul territorio del
comune di Giugliano, estensione complessiva e rateo emissivo per unità di area normalizzato.
Gruppo discariche
Ratei di emissione
normalizzati
Area (m2
)
Emissioni
(tons/year)
MASSERIA 1 378560 1035.9
FIBE 1.29 100570 356.2
RESIT 1.25 66502 226.7
PONTE RICCIO 0.5 85082 116.4
I valori di emissione sono stati quindi attribuiti alle singole discariche appartenenti ai gruppi sopra
citati disaggregandone i valori in funzione delle aree, mantenendo costante il valore di emissione
per unità d’area relativo ad ogni gruppo. Il risultato della disaggregazione è riportato in Tabella 2.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 16
Tabella 2. Emissioni totali annuali di CH4 delle discariche localizzate sul territorio del comune
di Giugliano
Nome ID Area (m2
)
Emissione
(tons/year)
Resit Z 1 19358 105.90
Resit categoria 1 2 5041 27.58
Resit categoria 2b 3 7915 43.30
Resit ante 78 4 1710 9.35
Resit X 5 7408 40.53
Discarica Fibe - Giuliani 6 46529 207.33
Masseria del Pozzo 7 125153 393.23
Ampliamento Masseria del Pozzo - Schiavi 8 137453 431.88
Novambiente 9 50135 157.52
Eredi di Giuliani 10 16938 53.22
Ecoballe Ponte Riccio 11 88942 116.37
Ecoballe Fibe - Giuliani 12 33421 148.92
Le elaborazioni dei flussi di metano ottenute dalla torre eddy in GESEN hanno permesso di
analizzare la variazione temporale delle emissioni per l’anno considerato. La variazione stagionale
è risultata di debole entità e di conseguenza le simulazioni di dispersione sono state impostate
trascurando questa modulazione temporale. È risultata invece significativa la variazione temporale
giornaliera. I flussi medi diurni di metano dell’area di Masseria mostrano valori massimi diurni sei
volte superiori ai valori minimi notturni (Figura 19), la variabilità osservata è stata utilizzata per
costruire la curva di modulazione giornaliera delle emissioni.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 17
Figura 19. Variazione temporale media giornaliera del flusso di metano stimato dalle misure
della torre eddy correlation in GESEN-Giugliano.
4.2 Emissioni di composti organici volatili
La stima delle emissioni di VOCs dalle discariche localizzate nell’area vasta di Giugliano è stata
ottenuta dall’analisi dei composti presenti nel biogas prelevato dai tubi di captazione e/o sulla
superficie delle discariche non cappate. Sono stati stimati, in particolare, i rapporti all’emissione fra
le singole specie VOC ed il metano nei campioni utilizzati per le analisi sopra citate. Per ogni
specie VOC considerata, l’emissione relativa alla singola discarica è stata quindi ottenuta
moltiplicando il valore di emissione del metano (stimato con la metodologia presentata nel
Paragrafo 4.1) per il rapporto specie_VOC/CH4 misurato all’emissione. I campionamenti di biogas di
discarica utilizzato per le analisi dei VOC non metanici hanno riguardato i siti seguenti: Resit Z,
Resit cat. 1b, Resit cat. 2b, Resit X, Masseria del Pozzo, Ampliamento Masseria del Pozzo,
Ampliamento Schiavi, Novambiente. E’ opportuno notare che: la discarica Resit Z non è dotata di
tubi di captazione e le analisi hanno riguardato il gas che filtra attraverso il terreno non cappato; le
misure realizzate sulla discarica Resit X non hanno incluso il metano, per questa discarica non è
stato quindi possibile valutare il rapporto all’emissione fra le specie VOC ed il metano; si disponeva
di rilievi separati per Ampliamento Masseria del Pozzo ed Ampliamento Schiavi, mentre queste
discariche sono state considerate accorpate nelle stime di emissione del metano (Paragrafo 4.1);
non si dispone di misure dirette di VOC per le discariche Resit ante 78; Fibe – Giuliani; Eredi di
Giuliani e per i depositi di ecoballe Fibe – Giuliani e Ponte Riccio.
La Tabella 3 riporta i valori di emissione complessivi per la somma di tutte le specie VOC
analizzate insieme al rapporto all’emissione fra la concentrazione di composti organici non
metanici e la concentrazione di metano. I valori di emissione relativi alle discariche per le quali non
si disponeva di misure dirette o per le quali si disponeva di più di una valutazione sono stati valutati
sulla base delle seguenti assunzioni:
• Resit Ante 78 = rapporto all’emissione uguale a quello stimato per Resit cat. 2b;
• Resit X = media pesata sui flussi di CH4 fra le emissioni misurate per Resit cat. 1 e Resit
cat. 2b;
• FIBE-Giuliani = media pesata sui flussi di CH4 fra le emissioni misurate per Masseria del
Pozzo, Ampliamento Masseria del Pozzo, Ampliamento Schiavi e Novambiente;
• Ampliamento Masseria del Pozzo - Schiavi = media pesata sui flussi di CH4 fra le emissioni
misurate per Ampliamento Masseria del Pozzo e Ampliamento Schiavi;
• Eredi di Giuliani = rapporto all’emissione uguale a quello stimato per Masseria del Pozzo;
• nessuna emissione di VOC per i depositi di ecoballe Fibe e Ponte Riccio.
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
0 6 12 18 24
FCH4[gm-2h-1]
Hour
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Tabella 3. Emissioni totali annuali di VOC e rapporti VOC/CH4 all’emissione per le discariche
localizzate sul territorio del comune di Giugliano
Discarica ID Area
CH4
(tons/year)
VOC/CH4
VOC
(Kg/year)
VOC
(kg/year/m2)
Resit Z 1 19358 105.90 4.21E-02 4458.86 0.2303
Resit categoria 1 2 5041 27.58 4.27E-03 117.82 0.0234
Resit categoria 2b 3 7915 43.30 1.83E-03 79.39 0.0100
Resit ante 78 4 1710 9.35 1.83E-03 17.15 0.0100
Resit X 5 7408 40.53 4.27E-03 173.14 0.0234
Fibe - Giuliani 6 46529 207.33 1.23E-03 254.93 0.0055
Masseria del Pozzo 7 125153 393.23 1.74E-03 686.36 0.0055
Ampliamento Masseria del
Pozzo - Schiavi
8 137453 431.88 1.23E-03 531.04 0.0039
Novambiente 9 50135 157.52 1.02E-03 160.46 0.0032
Eredi di Giuliani 10 16938 53.22 1.74E-03 92.89 0.0055
Ecoballe Ponte Riccio 11 88942 116.37
Ecoballe Fibe - Giuliani 12 33421 148.92
I rapporti all’emissione risultano compresi nell’intervallo 1.0-4.3 10-3
, con la sola eccezione della
discarica Resit Z, per la quale il rapporto VOC/CH4 risulta più grande di un ordine di grandezza. Le
discariche del gruppo Resit risultano caratterizzare da emissioni medie annuali per unità d’area
superiori a quelle attribuite alle discariche del gruppo di Masseria.
Le stime di emissione, realizzate a cura di CNR-IBIMET, hanno riguardato 80 specie VOC
appartenenti a sette differenti classi chimiche che includono composti tossici e cancerogeni quali
gli idrocarburi aromatici (BTEX: benzene, toluene, ethylbenzene e isomeri dello xylene), composti
non-alogenati (stirene, metil etil ketone, tetraidrofurano) e alogenati (tricloroetilene,
tetracloroetilene) e terpeni (come limonene, p-cimene e α-pinene), che sono responsabili di odori
molesti.
Per ragioni di praticità le valutazioni incluse in questa relazione sono state limitate ad un
sottoinsieme di specie selezionate per la loro rilevanza in termini di nocività e/o molestia odorosa.
Di questa selezione fanno parte undici specie tossiche, le cui emissioni sono riportate in Tabella 4,
e cinque aggregati di specie responsabili di odori indesiderati e potenziali precursori dell’ozono, le
cui emissioni sono riportate in Tabella 5.
La presenza fra le sostanze emesse di idrocarburi aromatici e di composti clorurati, come rilevato
per le discariche di Giugliano, può essere considerata un indicatore della presenza di rifiuti di
origine industriale all’interno della discarica. In Figura 20 è riportato un confronto qualitativo fra le
specie VOC presenti nel biogas emesso dalle discariche di Malagrotta (Roma) e Giugliano. Le
misure ed analisi dei campioni di biogas di Malagrotta sono state realizzate e da CNR-IIA che ha
gentilmente messo a disposizione le informazioni. Il confronto mostra la rilevanza delle diverse
specie come frazione rispetto alla massa totale dei VOC misurati in entrambi i siti monitorati.
Nonostante l’età delle discariche di Giugliano (chiuse all’inizio degli anni 2000), la frazione di
idrocarburi aromatici appare più elevata di quella di Malagrotta, in particolare per le discariche
Resit. La frazione di composti clorurati quali dicloro, tricloro e tetracloro etilene mostra a Giugliano,
nelle discariche del gruppo Masseria del Pozzo, rilevanza analoga o superiore che a Malagrotta.
Le discariche Resit hanno emissioni limitate di terpeni, che possono dipendere dal tempo trascorso
dalla chiusura della discarica e dalla scarsa presenza di rifiuti urbani.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
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Tabella 4. Emissioni totali annuali (kg/anno) di una selezione di specie VOC tossiche per le
discariche localizzate sul territorio del comune di Giugliano
Discarica
benzene
toluene
etilbenzene
p-xilene
o-xilene
etenilbenzene
(stirene)
1,1,dicloro
etilene
Tetracloro
etilene
Tricloroetilene
1,2dicloro
benzene
mek
(butanone)
Resit Z 10.87 40.44 23.32 90.90 24.97 1.667 97.11
Resit cat. 1 0.41 21.19 26.85 36.86 6.87 0.022
Resit cat. 2b 3.37 13.25 11.48 7.42 0.98
Resit ante 78 0.73 2.86 2.48 1.60 0.21
Resit X 3.06 13.11 11.83 8.73 1.27 0.001
Fibe - Giuliani 2.76 33.84 26.99 57.10 16.38 0.177 1.741 1.046 0.062 0.014 26.83
Masseria del
Pozzo
6.45 68.52 68.35 125.41 32.45 0.479 4.092 2.093 0.144 0.023 36.04
Ampliamento
Masseria del
Pozzo - Schiavi
3.14 64.63 19.35 87.81 33.07 0.073 2.098 2.069 0.075 0.033 92.17
Novambiente 1.66 3.41 14.09 3.53 0.74 0.020 0.024 0.024
Eredi di
Giuliani
0.87 9.27 9.25 16.97 4.39 0.065 0.554 0.283 0.020 0.003 4.88
Ecoballe Ponte
Riccio
Ecoballe Fibe -
Giuliani
Tabella 5. Emissioni totali annuali (kg/anno) di una selezione di specie VOC odorigene e
precursori dell’ozono per le discariche localizzate sul territorio del comune di Giugliano
Discarica terpeni aldeidi alcani
tri-
tetramethil
benzeni
tetraidrofurano
Resit Z 3294.43 7.3144 818.51 20.5376
Resit categoria 1 0.49 0.0265 13.24 3.3400
Resit categoria 2b 0.89 0.0000 30.60 1.0003 0.0053
Resit ante 78 0.14 0.0000 6.61 0.2161 0.0012
Resit X 0.82 0.0015 28.29 1.0868 0.0048
Discarica Fibe - Giuliani 39.35 0.0031 36.20 15.5972 0.3129
Masseria del Pozzo 82.99 0.0000 85.82 28.0146 0.9058
Ampliamento Masseria
del Pozzo - Schiavi
67.87 0.0098 26.32 37.7704 0.0003
Novambiente 3.71 0.0582 93.33 1.1011
Eredi di Giuliani 11.23 0.0000 11.62 3.7914 0.1226
Ecoballe Ponte Riccio
Ecoballe Fibe - Giuliani
Dove: terpeni = a-pinene; canfene; b-pinene; delta 3 carene; limonene; trans sabinene; alfa terpinene;
terpinolene; camfora; mentone; aldeidi = benzaldeide; esanale; eptanale; nonanale; decanale; tri-
tetramethil-benzeni = mesitilene (benzene, 1,3,5 trimethyl); benzene, 1,2,3 trimetil; benzene, 1,2,4 trimetil;
benzene, 1,2,3,4 tetrametil; durene (benzene, 1,2,4,5 tetrametil).
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ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 20
Figura 20. Rilevanza delle specie VOC misurate nel biogas emesso dalle discariche di
Malagrotta (Roma), Masseria del Pozzo (Giugliano) e Resit (Giugliano).
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5Simulazione annuale della dispersione atmosferica
degli inquinanti emessi dalle discariche
Il modello Lagrangiano a particelle SPRAY è stato utilizzato per descrivere la dispersione degli
inquinanti emessi dalle 12 discariche elencate in Tabella 2. La simulazione ha coperto il periodo di
durata annuale compreso fra il 01/11/2015 ed il 31/10/2016 ed ha considerato esplicitamente le
sole emissioni di metano riportate in Tabella 2. Le emissioni delle diverse sorgenti sono state
considerate separatamente in modo da conservare memoria dell’impatto di ogni singola discarica.
Per tutte le sorgenti è stata utilizzata la stessa modulazione temporale delle emissioni, il cui ciclo
giornaliero è stato ricavato dalle misure illustrate in Figura 19. L’approccio utilizzato consente la
massima flessibilità dal punto di vista della post-elaborazione dei risultati, permette infatti sia una
eventuale correzione a posteriori delle emissioni di metano, sia la stima delle concentrazioni di altri
inquinanti (ad esempio: le specie VOC di interesse) attraverso una opportuna ri-normalizzazione
dei risultati a partire dal rapporto fra i ratei di emissione del metano e della sostanza di interesse
che caratterizzano ognuna delle sorgenti considerate. La possibilità di realizzare questa post-
elaborazione dei risultati ottenuti per il metano è garantita purché:
• le sostanze analizzate possano essere considerate chimicamente inerti rispetto ai tempi di
trasporto considerati dalla simulazione;
• non si debbano modificare le modulazioni temporali delle emissioni utilizzate per la
simulazione di riferimento.
In perito al primo punto, considerando la dimensione fisica del dominio (12 x 12 km2
) e la velocità
media annuale del vento rilevata dall’anemometro sonico localizzato sulla torre eddy in GESEN
(pari a 3.3 m/s), il tempo caratteristico di trasporto degli inquinanti all’interno del dominio di calcolo
può essere considerato dell’ordine di un 1 ora. In condizioni stazionarie della direzione del vento,
le sostanze emesse sono trasportate fuori dal dominio di calcolo in circa mezz’ora (30 minuti).
Partendo dai rapporti all’emissione fra le specie VOC ed il metano stimate per ognuna delle
discariche, è stata costruita una procedura di post-processing delle simulazioni relative al metano
che ha permesso di valutare le concentrazioni medie orarie delle specie VOC prescelte, per l’intero
anno considerato. Si è trattato in pratica di ricalcolare le concentrazioni medie orarie della specie in
considerazione come combinazione lineare delle concentrazioni di metano relative alle differenti
discariche, utilizzando come coefficienti i rapporti all’emissione VOC/CH4 riportati in Tabella 6 e
Tabella 7.
Tabella 6. Rapporti all’emissione VOC/CH4 per una selezione di specie VOC tossiche per le
discariche localizzate sul territorio del comune di Giugliano
Resit Z
Resit
cat. 1
Resit
cat. 2b
Resit
ante 78
Resit X
Fibe -
Giuliani
Masseria
del Pozzo
Ampl.
Mass. del
Pozzo-
Schiavi
Novambiente
Eredi di
Giuliani
benzene 1.0E-04 1.5E-05 7.8E-05 7.8E-05 7.5E-05 1.3E-05 1.6E-05 7.3E-06 1.1E-05 1.6E-05
toluene 3.8E-04 7.7E-04 3.1E-04 3.1E-04 3.2E-04 1.6E-04 1.7E-04 1.5E-04 2.2E-05 1.7E-04
etilbenzene 2.2E-04 9.7E-04 2.7E-04 2.7E-04 2.9E-04 1.3E-04 1.7E-04 4.5E-05 8.9E-05 1.7E-04
p-xilene 8.6E-04 1.3E-03 1.7E-04 1.7E-04 2.2E-04 2.8E-04 3.2E-04 2.0E-04 2.2E-05 3.2E-04
o-xilene 2.4E-04 2.5E-04 2.3E-05 2.3E-05 3.1E-05 7.9E-05 8.3E-05 7.7E-05 4.7E-06 8.3E-05
stirene 1.6E-05 8.5E-07 1.2E-06 1.7E-07 1.2E-07 1.2E-06
1-1-dicloro
etilene
8.4E-06 1.0E-05 4.9E-06 1.5E-07 1.0E-05
tetracloroetilene 5.0E-06 5.3E-06 4.8E-06 5.3E-06
tricloroetilene 3.0E-07 3.7E-07 1.7E-07 3.7E-07
1-2-dicloro
benzene
7.8E-07 3.0E-08 6.6E-08 5.7E-08 7.7E-08 1.5E-07 5.7E-08
mek 9.2E-04 1.3E-04 9.2E-05 2.1E-04 9.2E-05
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ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 22
Tabella 7. Rapporti all’emissione VOC/CH4 per una selezione di specie VOC odorigene e
reattive per le discariche localizzate sul territorio del comune di Giugliano
Resit Z
Resit
cat. 1
Resit
cat. 2b
Resit
ante 78
Resit X
Fibe -
Giuliani
Masseria
del Pozzo
Ampl.
Mass. del
Pozzo-
Schiavi
Novambiente
Eredi di
Giuliani
terpeni 3.1E-02 1.8E-05 2.0E-05 1.5E-05 2.0E-05 1.9E-04 2.1E-04 1.6E-04 2.4E-05 2.1E-04
aldeidi 6.9E-05 9.6E-07 3.6E-08 1.5E-08 2.3E-08 3.7E-07
alcani 7.7E-03 4.8E-04 7.1E-04 7.1E-04 7.0E-04 1.7E-04 2.2E-04 6.1E-05 5.9E-04 2.2E-04
tri-tetramethil
benzeni
1.9E-04 1.2E-04 2.3E-05 2.3E-05 2.7E-05 7.5E-05 7.1E-05 8.7E-05 7.0E-06 7.1E-05
tetraidrofurano 1.2E-07 1.2E-07 1.2E-07 1.5E-06 2.3E-06 7.6E-10 2.3E-06
5.1 Archivio dei campi di concentrazione di metano
La procedura utilizzata per il calcolo delle concentrazioni di VOC ha permesso di limitare
l’archiviazione dei risultati alle sole concentrazioni di metano.
I risultati completi della simulazione sono stati archiviati in file binari contenenti le concentrazioni
dovute alle 12 sorgenti considerate su di un grigliato tridimensionale di 121x121x11 punti. Il
grigliato copre l’area del dominio di calcolo indicato in Figura 1 con un passo griglia orizzontale di
100 m, una profondità verticale di 2000 m discretizzata con i seguenti livelli verticali al di sopra del
terreno: 0., 10., 36., 90., 179., 314., 504., 758., 1086., 1497., 2000 m. Le concentrazioni calcolate
sono state archiviate in 366 file giornalieri ognuno dei quali contiene 24 sequenze orarie.
Poiché la gestione dell’archivio completo dei file risulta oneroso dal punto di vista dello spazio
disco occupato dai file (circa 71 Gigabyte), i risultati della simulazione sono stati elaborati in modo
da estrarre unicamente i valori di concentrazione in prossimità del suolo. In questo modo è stata
costruita una base dati formata da 366 file geo-referenziati in formato netCDF (con convenzione
CF) i cui nomi sono costruiti secondo lo schema seguente: “conc_<AAAAMMDD>_surf.nc”. Ogni
file ha la dimensione di 17 Megabyte (riducibili a 1.7 Mb se compressi con gzip) per un totale di
circa 6.2 Gigabyte complessivi.È stata costruita anche una base dati supplementare con le
concentrazioni al suolo complessive, ottenute sommando i contributi delle 12 sorgenti considerate.
Si tratta di 366 files georeferenziati in formato netCDF (con convenzione CF) i cui nomi sono
costruiti secondo lo schema seguente: “conc_<AAAAMMDD>_sum_surf.nc”. Ogni file ha la
dimensione di 1.6 Mb (riducibili a 262 Kb se compressi con gzip) per circa 585 Mb complessivi.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 23
6Analisi dell’impatto sulla qualità dell’aria delle
emissioni di Metano
Le normative europee e nazionali sull’inquinamento atmosferico non definiscono limiti specifici per
le concentrazioni di metano in quanto questa sostanza non è considerata nociva per la salute
umana. Il metano è però un importante gas serra e può essere considerato un tracciante di altre
sostanze nocive emesse dalle discariche di rifiuti ed anche un indicatore di emissioni odorigene
che risultano moleste per la popolazione esposta. Per valutare l’entità dell’incremento dei valori di
concentrazione di metano in atmosfera provocato dalle emissioni delle discariche, è possibile
considerare come riferimento il valore del fondo medio atmosferico globale pari a circa 1.8 ppm,
equivalente a 1.18 mg/m3
.
In Figura 21 è illustrato l’incremento del valore medio annuale di concentrazione di metano dovuto
alle emissioni di tutte le discariche. L’incremento medio della concentrazione risulta piuttosto
limitato e supera i 200 µg/m3
solo nelle immediate vicinanze delle discariche, a distanze inferiori ai
500 m dalle stesse. Questo valore è pari a circa 1/6 della concentrazione media atmosferica. Il
valore massimo, pari a 1081 µg/m3
è localizzato al di sopra del corpo della discarica di Masseria
del Pozzo. L’area abitata esposta alle concentrazioni più alte è quella di Parete, a circa 4 Km di
distanza dalla zona delle discariche, che è interessata da valori medi annuali che superano di poco
i 10 µg/m3
.
Figura 21. Concentrazioni medie annuali di CH4 (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Di maggior interesse sono i valori massimi orari illustrati in Figura 22, che corrispondono ai valori
massimi degli incrementi medi orari delle concentrazioni di metano dovute alle emissioni delle
discariche, durante l’intero anno considerato nelle simulazioni. I valori massimi orari, su di un’area
significativa di territorio, approssimativamente all’interno di un raggio di 4 km dalle discariche,
superano i 1000 µg/m3
. Nelle condizioni di maggior impatto si può quindi considerare di avere un
raddoppio delle concentrazioni di fondo atmosferico del metano. Questo livello di incremento delle
concentrazioni arriva ad interessare i centri abitati di Parete, Trentola-Ducenta e Qualiano.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 24
Sull’area immediatamente circostante le discariche i valori massimi orari di incremento delle
concentrazioni di metano superano i 3 mg/m3
e raggiungono i 10 mg/m3
sul corpo delle discariche
di Masseria del Pozzo, Ampliamento Masseria del Pozzo e Novambiente, che sono le sorgenti
caratterizzate dalle emissioni più elevate (Tabella 2). Questi valori sono confrontabili con le
concentrazioni misurate al disopra o nelle immediate vicinanze di altre discariche, ad esempio da
Galle et al. (2001) con valori compresi fra 1.7 e 13.5 ppm (1.1-8.8 mg/m3
) e da Tagaris et al.
(2003) con valori nel range 5-30 ppm (3.2-19.6 mg/m3
).
Figura 22. Concentrazioni massime orarie di CH4 (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
L’analisi degli incrementi massimi orari calcolati nei diversi mesi dell’anno (Figura 23, Figura 24 e
Figura 25) permette di identificare i periodi durante i quali gli impatti al suolo sono di maggior rilievo
e le condizioni di dispersione risultano più critiche. Le concentrazioni più elevate si registrano
durante i mesi autunnali e invernali. In particolare i valori più elevati nella zona di Parete e
Trentola-Ducenta sono stati ottenuti durante i mesi di novembre e dicembre, ed a Qualiano in
dicembre (Figura 23). A differenza dei campi delle concentrazioni medie, le distribuzioni spaziali
dei massimi non rispecchiano le direzioni dei venti dominanti poiché sono dovute alle situazioni
dispersive più sfavorevoli (ad esempio caratterizzate da venti deboli in condizioni di stabilità
atmosferica) e non alle condizioni più frequenti. Le concentrazioni più elevate a NE delle discariche
sono state ottenute a dicembre, quando è stata riscontrata una netta prevalenza di venti da ENE
ed una frequenza molto limitata di venti provenienti da W (Figura 8) potenzialmente responsabili di
queste condizioni di trasporto. Le concentrazioni più elevate a SW delle discariche sono state
riscontrate durante il mese di gennaio (Figura 23). Al sopraggiungere del periodo primaverile e con
la prima parte dell’estate le concentrazioni più elevate (maggiori di 1000 µg/m3
) interessano
unicamente le aree prossime alle discariche grazie alle più favorevoli condizioni dispersive ed alla
maggior frequenza di venti di moderata intensità (Figura 24 e Figura 9). Durante i mesi di agosto e
settembre si nota nuovamente l’estensione delle concentrazioni più elevate a distanze maggiori
dalle sorgenti a causa della riduzione d’intensità dei venti e della diminuzione d’intensità della
turbolenza atmosferica. Durante le stagioni primaverile ed estiva, si nota che le concentrazioni più
elevate tendono ad estendersi soprattutto a SW delle discariche (Figura 24 e Figura 25), questa
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 25
direzione di trasporto degli inquinanti è associata alle condizioni di brezza di terra caratterizzate
generalmente da venti deboli e condizioni di stabilità atmosferica.
Figura 23. Concentrazioni massime orarie di CH4 (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche nei mesi di novembre e dicembre 2015, gennaio e febbraio 2016.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 26
Figura 24. Concentrazioni massime orarie di CH4 (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno 2016.
Figura 25. Concentrazioni massime orarie di CH4 (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre 2016.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 27
I contributi di ognuna delle 12 discariche alle concentrazioni medie annuali di metano (assumendo
le emissioni annue riportate in Tabella 2) sono illustrati singolarmente in Figura 26, Figura 27 e
Figura 28. L’estensione dell’area d’influenza delle singole discariche è proporzionale al loro
contributo alle emissioni ed alla loro estensione superficiale (Tabella 1 e Tabella 2). Le discariche
che maggiormente contribuiscono alle concentrazioni di metano in atmosfera sono quindi Masseria
del Pozzo, Ampliamento Masseria del Pozzo e FIBE-Giuliani, seguite da RESIT Z e dai depositi di
ecoballe FIBE e Ponte Riccio (Figura 28). Scarsa influenza spaziale è invece attribuita alle altre
discariche RESIT (Figura 27). Per altri composti le cui emissioni potrebbero essere influenzate non
solo dalla superficie delle discariche e dalla massa di rifiuti in esse contenute, ma anche delle
specifiche sostanze presenti fra i rifiuti, l’importanza relativa delle emissioni delle singole discariche
potrebbe essere differente (vedi Capitolo 7).
Figura 26. Concentrazioni medie annuali di CH4 (µg/m3
) dovute alle emissioni delle discariche
di Masseria del Pozzo (in alto a sinistra), Ampliamento Mass. del Pozzo–Schiavi (in alto a
destra), Novambiente (in basso a sinistra) Eredi di Giuliani (in basso a destra).
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 28
Figura 27. Concentrazioni medie annuali di CH4 (µg/m3
) dovute alle emissioni delle discariche
RESIT X (in alto a sinistra), RESIT Ante78 (in alto a destra), RESIT Cat. 2b (in basso a sinistra),
RESIT Cat. 1 (in basso a destra).
Figura 28. Concentrazioni medie annuali di CH4 (µg/m3
) dovute alle emissioni delle discariche
RESIT Z (in alto a sinistra), Ecoballe di Ponte Riccio (in alto a destra), FIBE-Giuliani (in basso a
sinistra), Ecoballe FIBE- Giuliani (in basso a destra).
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 29
7Analisi dell’impatto sulla qualità dell’aria delle
emissioni di VOC
Fra le 80 specie VOC incluse nelle attività di monitoraggio sono presenti numerosi composti la cui
nocività è riconosciuta dai principali organismi internazionali che si occupano degli effetti sulla
salute dell’esposizione alle sostanze chimiche in atmosfera. Fra queste composti organici, l’unica
sostanza per la quale le normative europee ed italiane prevedono un limite alle concentrazioni in
aria è il benzene. La direttiva 2008/50/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativa alla
qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa, recepita dal parlamento italiano con il
Decreto Legislativo italiano 155/2010, prevede per il benzene il limite di 5 μg/m3
per la
concentrazione media annuale. Per il benzene stesso e per altri composti di riconosciuta nocività
per la salute sono riconosciuti i fattori di rischio sia cancerogeno che non-cancerogeno riportati in
Tabella 8 (ISS/INAIL, 2014; US/EPA, https://epa-prgs.ornl.gov/cgi-bin/chemicals/csl_search)
insieme ai valori guida WMO (WHO, 2000), se disponibili.
I campi di concentrazione media annuale e le distribuzioni spaziali dei valori massimi orari calcolati
nel corso dell’anno sono illustrati nelle figure comprese fra Figura 29 e Figura 48, per tutte le
specie VOC riportate in Tabella 4. Gli analoghi campi di concentrazione relativi agli insiemi di
composti reattivi, precursori dell’ozono e potenziali cause di odori, riportati in Tabella 5, sono
illustrati dalle figure comprese fra Figura 51 e Figura 60. Si noti che le concentrazioni sono
riportate in ng/m3
sulle mappe relative alle concentrazioni medie annuali ed in µg/m3
sulle mappe
relative ai massimi delle concentrazioni orarie.
Tabella 8. Fattori di rischio cancerogeno e tossico per i composti organici considerati nella
valutazione di impatto sulla qualità dell’aria delle emissioni delle discariche localizzate
nell’area vasta di Giugliano.
Rischio cancerogeno
Rischio
tossico
Linee Guida
WHO
IUR [µg/m3
]-1 SL TR=1.0E-6
[µg/m3
]
RfC [µg/m3
] [µg/m3
]
benzene 7.80E-06 0.36 30 no safe level
toluene 5000 260 *
etilbenzene 2.50E-06 1000
p-xilene 1.12 100
o-xilene 100
stirene 1000 260 *
1,1-dicloro etilene 10.80 200
tetracloro etilene 2.60E-07 40 250
tricloro etilene 4.10E-06 0.48 2 no safe level
1,2-dicloro benzene 200
Methyl Ethyl Ketone 5000
*(media settimanale)
IUR: Inhalation Unit Risk
SL TR=1.0E-6: Screening level Target Risk 10-6
RfC: Reference Concentration
Le concentrazioni medie annuali di Benzene sono risultate inferiori a 40 ng/m3
(Figura 29), questo
valore è stato raggiunto sul corpo della discarica Resit Z, caratterizzata dal rateo di emissione più
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 30
elevato fra quelli delle discariche monitorate. Nell’area immediatamente circostante le discariche,
nel raggio di poche centinaia di metri, le concentrazioni medie annuali sono risultate di circa 5-10
ng/m3
, mentre su di un’area più vasta, fino a distanze di circa 1-1.5 km, i valori medi sono
compresi fra 1 e 5 ng/m3
. I centri abitati più prossimi alle discariche non sono interessati a
concentrazioni medie di benzene significative (Figura 29). I valori massimi orari calcolati durante
l’anno considerato hanno superato i 100 ng/m3
nell’area attorno alle discariche, non oltre un raggio
di 500 m dalle stesse, raggiungendo i 480 ng/m3
al di sopra della Resit Z. Su una porzione più
significativa del territorio, che raggiunge i centri abitati di Parete, Trentola-Ducenta e Qualiano, i
valori massimi mostrano un intervallo di valori compreso fra 10 e 50 ng/m3
(Figura 30). I valori di
concentrazione calcolati, sia medi sia di picco, risultano inferiori di almeno un ordine di grandezza
al valore limite per le concentrazioni medie annuali. Tali valori risultano inferiori del valore di
esposizione di 360 ng/m3
che determina un rischio cancerogeno di riferimento di uno su un
milione, e largamente inferiori del valore di riferimento di 30 µg/m3
per il rischio non cancerogeno
(Tabella 8).
Figura 29. Concentrazioni medie annuali di Benzene (ng/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 31
Figura 30. Concentrazioni massime orarie di Benzene (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Per il toluene sono stati calcolati valori di concentrazione di circa un ordine di grandezza superiori
a quelli del benzene (Figura 31), con medie annuali superiori a 100 ng/m3
al di sopra delle
discariche principali e superiori a 10 ng/m3
ad una distanza compresa fra 500 m e 1.5 km dalle
discariche. Concentrazioni dello stesso livello raggiungono distanze maggiori dalle sorgenti in
direzione WSW e ENE lungo le direzioni dei venti prevalenti. Il centro abitato di Parete è
interessato da una concentrazione media di 1 ng/m3
, mentre gli altri centri abitati sono raggiunti da
concentrazioni più basse. Le concentrazioni massime orarie superano il valore di 1 μg/m3
sul corpo
delle discariche di Masseria e nelle immediate adiacenze delle discariche Resit. Le aree abitate di
Qualiano e Parete sono interessate da valori di concentrazione massima oraria di 100 e 200 ng/m3
rispettivamente. Tali valori risultano comunque molto lontani dalle soglie di riferimento per il rischio
tossico non-cancerogeno (5000 μg/m3
) e dal valore guida del WHO (260 μg/m3
).
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ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 32
Figura 31. Concentrazioni medie annuali di Toluene (ng/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Figura 32. Concentrazioni massime orarie di Toluene (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Gli isomeri dello Xilene (p-Xilene e o-Xilene) mostrano valori di concentrazione dello stesso ordine
di grandezza di quelli calcolati per il Toluene ed una distribuzione spaziale delle concentrazioni
molto simile. Il p-Xilene raggiunge valori di concentrazione media annuale superiori a 200 ng/m3
sopra le discariche di Masseria del Pozzo e Resit Z (Figura 33). A distanze dalle discariche inferiori
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 33
a 500 m (in direzione SE e NW) e 1.5 km (in direzione SW e NE) le concentrazioni medie annuali
mostrano valori compresi fra 20 e 100 ng/m3
. I centri abitati di Parete e Trentola-Druenta sono
interessati da concentrazioni medie annuali comprese fra 1 e 5 ng/m3
. Le concentrazioni massime
orarie raggiungono il valore di 4 μg/m3
sul corpo della discarica Resit Z (Figura 34). A distanze
inferiori a 1 km, in direzione NW e SE, e inferiori a 1.5 km, in direzione SW e NE) le concentrazioni
massime orarie raggiungono valori superiori a 500 ng/m3
, mentre i centri abitati di Qualiano e
Parete sono interessati da valori di concentrazione massima oraria compresi fra 100 e 400 ng/m3
.
Le distribuzioni spaziali delle concentrazioni medie annuali e massime orarie del o-Xilene (Figura
35 e Figura 36) risultano molto simili a quelle descritte per il p-Xilene, con valori di concentrazione
compresi fra 1/3 ed 1/4 di quelli riportati per quest’ultimo isomero. Le soglie di rischio tossico non-
cancerogeno per gli isomeri dello Xilene sono di 100 μg/m3
, per esposizioni di lungo periodo,
superiori di diversi ordini di grandezza anche alle concentrazioni di picco orarie calcolate dalle
simulazioni modellistiche.
Figura 33. Concentrazioni medie annuali di p-Xilene (ng/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 34
Figura 34. Concentrazioni massime orarie di p-Xilene (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Figura 35. Concentrazioni medie annuali di o-Xilene (ng/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 35
Figura 36. Concentrazioni massime orarie di o-Xilene (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Le concentrazioni calcolate per l’etilbenzene mostrano distribuzione spaziale e valori quasi
coincidenti con quelli analizzati per il toluene (Figura 37 e Figura 38). Questa corrispondenza è
spiegabile con la grande similitudine fra i valori di emissione di questi due composti per le diverse
discariche sottoposte ad indagine (Tabella 4). L’etilbenzene è sostanza cancerogena caratterizzata
da un fattore di rischio per l’esposizione ad 1 μg/m3
pari a circa un terzo di quello del Benzene
(Tabella 8). Come parametro di confronto delle concentrazioni calcolate, possiamo quindi
considerare che il valore di concentrazione di questo inquinante corrispondente ad un rischio di 1
su un milione è di 1.12 μg/m3
, superiore di un fattore 5 al valore massimo delle concentrazioni
medie annuali al di sopra delle discariche, pari a 220 ng/m3
. Le concentrazioni che interessano i
centri abitati più prossimi alle discariche risultano largamente inferiori al valore di riferimento sia nei
loro valori medi annuali, che non superano i 2 ng/m3
, sia per le concentrazioni orarie di picco, che
raggiungono, a Parete, i 200 ng/m3
. Il valore di riferimento per il rischio non cancerogeno relativo
all’esposizione all’etilbenzene è pari a 1000 μg/m3
e risulta quindi di diversi ordini di grandezza più
elevato rispetto alle concentrazioni calcolate sull’area in esame per effetto delle emissioni delle
discariche.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 36
Figura 37. Concentrazioni medie annuali di Etilbenzene (ng/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Figura 38. Concentrazioni massime orarie di Etilbenzene (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte
le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Lo stirene è caratterizzato da emissioni inferiori a quelle relative ai composti precedentemente
analizzati e provenienti solo da alcune delle discariche sottoposte ad indagine (Tabella 4). Di
conseguenza le concentrazioni in aria di stirene sono caratterizzate da valori decisamente inferiori
rispetto a quelli degli altri composti aromatici. I campi di concentrazione mostrano valori medi
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 37
annuali che raggiungono 5 ng/m3
e valori medi orarii di picco di 73 ng/m3
entrambi localizzati sulla
discarica Resit Z. Il valore delle linee guida WHO (260 µg/m3
per il valore medio su una settimana)
ed il valore di riferimento per il rischio non cancerogeno (1000 µg/m3
) sono largamente superiori ai
valori calcolati.
Figura 39. Concentrazioni medie annuali di Stirene (ng/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Figura 40. Concentrazioni massime orarie di Stirene (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 38
Fra i composti clorurati considerati nella presente analisi, quelli caratterizzati dalle emissioni di
maggior rilievo sono il dicloro etilene ed il tetracloro etilene (Tabella 4). Emissioni di composti
clorurati sono state rilevate solo per le discariche della zona di Masseria del Pozzo, unicamente
per il dicloro benzene è stato misurata una limitata emissione dalle discariche Resit categoria 1 e
Resit X. Le concentrazioni medie annuali di 1,1 dicloro etilene superano i 5 ng/m3
sopra le
discariche di Masseria del Pozzo e Fibe, con un valore massimo di 9.7 ng/m3
(Figura 41). La
concentrazione media annuale di 1 ng/m3
è superata unicamente a distanze inferiori a 500 m dalle
discariche del gruppo di Masseria. I valori massimi delle concentrazioni medie orarie non superano
i 92 ng/m3
su tutto il territorio esaminato (Figura 42). I centri abitati sono interessati da
concentrazioni medie annuali inferiori a 0.1 ng/m3
e valori massimi orari inferiori a 10 ng/m3
. Tali
valori risultano di scarso rilievo rispetto al valore di riferimento per il rischio non-cancerogeno, pari
a 200 µg/m3
.
Il tetracloro etilene mostra valori di concentrazione simili a quelli commentati per il dicloro etilene,
con una riduzione dei valori massimi e delle aree coperte dalle curve di isoconcentrazione
corrispondenti (Figura 45 e Figura 46). Le concentrazioni medie annuali raggiungono un valore
massimo di 5.3 ng/m3
, mentre i valori massimi orari mostrano come valore più alto 49 ng/m3
. Le
concentrazioni più elevate sono calcolate al di sopra della discarica di Masseria del Pozzo. Anche
per il tetracloro etilene le concentrazioni calcolate in prossimità dei centri abitati più vicini sono
risultate inferiori a 0.1 ng/m3
per i valori medi annuali e inferiori a 10 ng/m3
per i valori massimi
orari. Il tetracloro etilene è sostanza cancerogena caratterizzata da un IUR (fattore di rischio per
l’esposizione ad 1 μg/m3
) pari a 2.6E-07 (Tabella 8). Si può quindi considerare che il valore di
concentrazione di questo inquinante corrispondente ad un rischio di 1 su un milione è di 10.8
μg/m3
, largamente superiore ai valori di concentrazione stimati dalle simulazioni modellistiche così
come il valore di riferimento per il rischio non cancerogeno, pari a 40 μg/m3
. Il valore guida indicato
dal WHO per il tetracloro etilene è di 250 μg/m3
.
Le emissioni di tricloro etilene e dicloro benzene, essendo caratterizzate da valori decisamente
inferiori rispetto a quelle degli altri composti tossici considerati (Tabella 4), hanno prodotto valori di
concentrazione molto limitati su tutto il territorio in esame. Le concentrazioni medie annuali hanno
raggiunto valori massimi di 0.3 ng/m3
per il tricloro etilene (Figura 43) e di 0.1 ng/m3
per il dicloro
benzene (Figura 47). Le concentrazioni medie orarie hanno mostrano valori massimi di 3 ng/m3
per il tricloro etilene (Figura 44) e di 1 ng/m3
per il dicloro benzene (Figura 48).
Il tricloro etilene è sostanza cancerogena caratterizzata da un IUR (fattore di rischio per
l’esposizione ad 1 μg/m3
) pari a 4.1E-07 (Tabella 8). Si può quindi considerare che il valore di
concentrazione di questo inquinante corrispondente ad un rischio di 1 su un milione è di 478
ng/m3
. Il valore di riferimento per il rischio non cancerogeno del tricloro etilene è di 2 μg/m3
, mentre
il WHO non riconosce valori di concentrazione che si possano considerare sicuri per questa
sostanza. Nonostante la pericolosità elevata del tricloro etilene, i valori di riferimento per il rischio
cancerogeno e non cancerogeno risultano largamente superiori ai valori di concentrazione stimati
dalle simulazioni modellistiche. Il dicloro etilene non è riconosciuto come sostanza cancerogena,
ed il valore di riferimento per il rischio non cancerogeno è di 200 μg/m3
.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 39
Figura 41. Concentrazioni medie annuali di 1-1 dicloro etilene (ng/m3
) dovute alle emissioni di
tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra).
Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Figura 42. Concentrazioni massime orarie di 1-1 dicloro etilene (µg/m3
) dovute alle emissioni di
tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra).
Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 40
Figura 43. Concentrazioni medie annuali di Tricloro etilene (ng/m3
) dovute alle emissioni di
tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra).
Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Figura 44. Concentrazioni massime orarie di Tricloro etilene (µg/m3
) dovute alle emissioni di
tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra).
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ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 41
Figura 45. Concentrazioni medie annuali di Tetracloro etilene (ng/m3
) dovute alle emissioni di
tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra).
Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Figura 46. Concentrazioni massime orarie di Tetracloro etilene (µg/m3
) dovute alle emissioni di
tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra).
Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
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Figura 47. Concentrazioni medie annuali di 1-2 dicloro benzene (ng/m3
) dovute alle emissioni di
tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra).
Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Figura 48. Concentrazioni massime orarie di 1-2 dicloro benzene (µg/m3
) dovute alle emissioni
di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Il metiletilchetone (MEK) mostra valori di concentrazione calcolati simili a quelli descritti per
toluene, etilbenzene e p-Xilene, fra i più elevati fra quelli delle sostanze tossiche considerate
(Figura 49 e Figura 50). Le concentrazioni medie annuali mostrano valori superiori a 100 ng/m3
al
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ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 43
di sopra delle discariche del gruppo Masseria e di Resit Z, con un valore massimo di 360 ng/m3
. A
distanze dalle discariche inferiori a 500 m (in direzione SE e NW) e 1.5 km (in direzione SW e NE)
le concentrazioni medie annuali mostrano valori compresi fra 10 e 50 ng/m3
(Figura 49). Il centro
abitato di Parete è interessato da una concentrazione media di 1 ng/m3
, mentre gli altri centri
abitati sono raggiunti da concentrazioni medie annuali più basse. Le concentrazioni massime
orarie superano il valore di 1 μg/m3
sul corpo delle discariche di Masseria e nelle immediate
adiacenze della discarica Resit Z, dove si rileva il valore massimo assoluti di 4 μg/m3
(Figura 50).
Le aree abitate di Parete e Trentola-Ducenta sono interessate da valori di concentrazione
massima oraria di circa 100 e 200 ng/m3
rispettivamente. A Qualiano i valori massimi delle
concentrazioni medie orarie rimangono inferiori a 100 ng/m3
. I valori calcolati per le concentrazioni
medie annuali e di picco orario per il MEK sono molto lontani dalle soglie di riferimento per il rischio
tossico non-cancerogeno (5000 μg/m3
).
Figura 49. Concentrazioni medie annuali di MEK (ng/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
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ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 44
Figura 50. Concentrazioni massime orarie di MEK (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
I terpeni vengono emessi in quantità significative da Resit Z e dalle discariche del gruppo Masseria
(Tabella 5) e danno origini a concentrazioni in atmosfera complessivamente più elevate di quelle
precedentemente discusse per i composti tossici. I campi di concentrazione medi annuali mostrano
valori maggiori di 1 µg/m3
nel raggio di circa 500 m dalla discarica Resit Z, al di sopra della quale si
osserva il valore massimo di 11.6 µg/m3
(Figura 51). Concentrazioni superiori a 100 ng/m3
interessano un’area che si estende per circa 1 km a NW, 500 m a NE e SE, e oltre 2 km a SW
dell’area occupata dalle discariche. I centri abitati di Parete, Trentola-Ducenta e Qualiano sono
interessati da concentrazioni medie annuali comprese rispettivamente negli intervalli 10-20 ng/m3
,
5-10 ng/m3
, 1-5 ng/m3
. Le concentrazioni massime orarie raggiungono i 145 µg/m3
sopra la
discarica Resit Z e mostrano valori superiori a 20 µg/m3
nel raggio di 1 km da questa discarica
(Figura 52). I centri abitati di Qualiano, Trentola-Ducenta e Parete sono interessati da valori
massimi delle concentrazioni medie orarie rispettivamente di circa 1 µg/m3
, 2 µg/m3
e 5 µg/m3
.
Le concentrazioni di alcani sono dello stesso ordine di grandezza, anche se di valore inferiore,
delle concentrazioni di Terpeni (Figura 53 e Figura 54). Anche la distribuzione spaziale dei campi
di concentrazione è molto simile a quella relativa ai Terpeni. I campi di concentrazione medi
annuali mostrano valori maggiori di 1 µg/m3
nelle immediate vicinanze della discarica Resit Z, al di
sopra della quale si osserva il valore massimo di 2.9 µg/m3
(Figura 53). Le concentrazioni
massime orarie raggiungono i 36 µg/m3
sopra la discarica Resit Z e mostrano valori superiori a 10
µg/m3
nel raggio di 500 m dalla stessa (Figura 54). Il solo centro abitato di Parete è interessato da
concentrazioni medie annuali superiori a 5 ng/m3
e valori massimi delle concentrazioni medie
orarie compresi fra 2 e 5 µg/m3
.
Le concentrazioni atmosferiche calcolate di Aldeidi risultano molto limitate sia in termini di medie di
lungo periodo (Figura 55) che di valori di picco orari (Figura 56). Unicamente a distanze di meno di
1 km dalla discarica Resit Z sono superati valori di concentrazione di 1 ng/m3
, mentre i massimi
delle concentrazioni medie orarie superano i 200 ng/m3
nelle immediate vicinanze della discarica.
Il centro abitato di Parete è interessato da valori massimi delle concentrazioni medie orarie di 10
ng/m3
, mentre non registrano valori significativi per le concentrazioni medie di lungo periodo in
prossimità dei centri abitati.
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ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 45
Più significative risultano le concentrazioni di trimetil e tetrametil benzeni i cui valori medi annuali
assumono valori superiori a 20 ng/m3
nell’area limitrofa alle discariche e raggiungono gli 82 ng/m3
al di sopra delle stesse (Figura 57). In corrispondenza dei centri urbani di Parete, Trentola-Ducenta
e Casapesenna si osservano concentrazioni medie annuali comprese rispettivamente negli
intervalli 10-20 ng/m3
e 5-10 ng/m3
. I valori massimi delle concentrazioni medie orarie superano i
0.5 µg/m3
solo nell’area immediatamente adiacente alle discariche (Figura 58) ed in
corrispondenza del centro abitato di Parete raggiungono valori di circa 100 ng/m3
.
Le concentrazioni calcolate di tetraidrofurano assumono valori di scarso rilievo sia per quanto
riguarda le concentrazioni medie di lungo periodo (Figura 59) sia per quanto concerne i valori
massimi delle concentrazioni medie orarie (Figura 60).
Figura 51. Concentrazioni medie annuali di Terpeni (ng/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
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ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 46
Figura 52. Concentrazioni massime orarie di Terpeni (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Figura 53. Concentrazioni medie annuali di Alcani (ng/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
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Figura 54. Concentrazioni massime orarie di Alcani (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Figura 55. Concentrazioni medie annuali di Aldeidi (ng/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
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Figura 56. Concentrazioni massime orarie di Aldeidi (µg/m3
) dovute alle emissioni di tutte le
discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra). Le
isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Figura 57. Concentrazioni medie annuali di Tri-tetramethil benzeni (ng/m3
) dovute alle
emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4
km2
(destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
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Figura 58. Concentrazioni massime orarie di Tri-tetramethil benzeni (µg/m3
) dovute alle
emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4
km2
(destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Figura 59. Concentrazioni medie annuali di Tetraidrofurano (ng/m3
) dovute alle emissioni di
tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra).
Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 50
Figura 60. Concentrazioni massime orarie di Tetraidrofurano (µg/m3
) dovute alle emissioni di
tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2
(destra).
Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
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ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 51
8Conclusioni
Le attività di monitoraggio realizzate nell’ambito del progetto BioQuAr (Biogas e Qualità dell’Aria;
http://bioquar.isafom.cnr.it) hanno permesso di ottenere una stima di sintesi delle emissioni di
metano e di composti organici volatili non metanici dalle discariche localizzate nell’area vasta di
Giugliano. L’analisi relativa ai VOC ha permesso di ottenere una stima delle emissioni di 80 specie
e di fornisce quindi indicazioni sulla presenza di sostanze tossiche all’interno delle discariche
monitorate. La presenza di alcune sostanze, quali i composti aromatici e clorurati, nel biogas
costituisce un indicatore diretto dello smaltimento di rifiuti di origine industriale. La frazione
attribuibile ad ognuno dei composti di interesse rispetto alla massa totale dei VOC campionati può
essere confrontata con misure analoghe realizzate in altre discariche controllate per mettere in
luce differenze attribuibili al contenuto delle discariche stesse.
Le stime effettuate hanno permesso di evidenziare l’emissione di idrocarburi aromatici e composti
clorurati in percentuale rilevante rispetto al totale dei VOC. Questa valutazione conferma la
pericolosità delle sostanze contenute all’interno dei rifiuti stoccati e la loro dispersione attraverso i
diversi vettori ambientali.
L’applicazione di un sistema modellistico per la stima della dispersione degli inquinanti in
atmosfera ha permesso di valutare l’impatto sulla qualità dell’aria delle sostanze emesse in
atmosfera. Va ricordato che le simulazioni modellistiche sono state impostate in modo da
ricostruire la meteorologia locale e le concentrazioni medie orarie degli inquinanti su di un intero
anno che ha incluso i periodi di campagna di misura.
Le concentrazioni di metano mostrano valori medi annuali limitati, che portano
approssimativamente ad un raddoppio delle concentrazioni di fondo atmosferico solo al di sopra
delle discariche, con valori che superano 1 mg/m3
. Non paiono significativi i contributi ai valori
medi di lungo periodo in corrispondenza dei centri abitati. I valori di picco delle concentrazioni di
metano, valutati attraverso l’analisi dei massimi delle concentrazioni medie orarie, risultano
compresi fra 5 e 10 mg/m3
al di sopra delle discariche e di circa 1 mg/m3
a Parete, il centro abitato
interessato dalle concentrazioni di picco più elevate.
Le analisi della variabilità stagionale delle concentrazioni mostra che i valori più elevati si
osservano durante l’inverno, quando condizioni di stabilità atmosferica e vento debole sfavoriscono
la dispersione degli inquinanti emessi in prossimità del suolo.
Le concentrazioni stimate per le specie VOC di maggior interesse sono state confrontate con i
livelli di screening per il rischio cancerogeno e con i livelli di riferimento per il rischio non
cancerogeno. Se disponibili sono stati utilizzati anche i livelli delle linee guida WHO e, per il solo
benzene, il limite europeo alle concentrazioni in aria.
Non sono state riscontrate criticità relative ai livelli di concentrazione in aria stimati per tutte le
specie VOC prese in considerazione. Per tutti i composti considerati le concentrazioni in aria sono
risultate significativamente inferiori alle soglie di riferimento per la nocività sulla salute umana.
Questo risultato può essere considerato in larga misura atteso in quanto la dispersione atmosferica
non è il vettore principale di diffusione degli inquinanti dalle discariche, in particolar modo per
impianti chiusi da più di un decennio.
Ciononostante, va considerato che le sostanze che danno origine alle concentrazioni relativamente
più elevate (toluene, xilene, etilbenzene, 1-1 dicloro etilene, tetracloro etilene e metiletilchetone)
sono composti di provata nocività e che il contributo delle emissioni delle discariche va a sommarsi
a valori di fondo, potenzialmente non trascurabili, dovuti all’insieme delle sorgenti presenti sul
territorio dell’agglomerato Napoli-Caserta.
9Bibliografia
Anfossi, D., Tinarelli, G., Trini Castelli, S., Nibart, M., Olry, C., Commanay, J. (2010) A new Lagrangian
particle model for the simulation of dense gas dispersion, Atmospheric Environment, 44, 753-762.
Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano
ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 52
Di Bella, G., Di Trapani, D., Viviani, G. Evaluation of methane emissions from Palermo municipal landfill:
Comparison between field measurements and models. Waste Management 31 (2011) 1820–1826
Finardi S., Calori G., D’Allura A., Brusasca G., Magliulo V. (2014a) Configurazione del sistema di previsione
della qualità dell'aria ed installazione preliminare. Report AriaSaNa relativo alla Milestone M5.2.1 del 2014.
Finardi S., Calori G., Radice P., Pozzi C., Brusasca G., Magliulo V. (2014b) Valutazione annuale della
qualità dell'aria e verifica di affidabilità dell'inventario. Report AriaSaNa relativo al Deliverable D5.1.2 del
2014.
Finardi S., Calori G., D’Allura A., Brusasca G., Agrillo G., Magliulo V. (2015) Installazione e verifica
dell'operatività del sistema di previsione della qualità dell'aria. Report AriaSaNa relativo al Deliverable
D5.2.1 del 2015.
Galle, B., Samuelsson, J., Svensson H.B. & Borjesson, G. (2001) Measurements of methane emissions from
landfills using a time correlation tracer method based on FTIR absorption spectroscopy, Environmental
science and technology 35, pp. 21–25.
ISPRA (2016) Italian Greenhouse Gas Inventory 1990-2014, National Inventory Report 2016. Rapporto
ISPRA 239/2016, ISBN 978-88-448-0764-1
ISS/INAIL (2014) Protocollo per il monitoraggio dell’aria indoor/outdoor ai fini della valutazione
dell’esposizione inalatoria nei siti contaminati. Sito di Venezia – Porto Marghera, Rapporto ISS 2014
Elaborato da: Musmeci L., Berardi S., Beccaloni E., Bemporad E., Scaini F., Gregio M., Settimo G.,
Formenton G.
Kukkonen J, Olsson T, Schultz M, Baklanov A, Klein T, Miranda I, Monteiro A, Hirtl M, Tarvainen V, Boy M,
Peuch V.-H., Poupkou A, Kioutsioukis I, Finardi S, Sofiev M, Sokhi R, Lehtinen J, Karatzas K, San Josè R,
Astitha M, Kallos G, Schaap M, Reimer E, Jakobs H, Eben K (2012). A review of operational, regional-
scale, chemical weather forecasting models in Europe. Atmospheric Chemistry and Physics, vol. 12, p. 1-
87, ISSN: 1680-7316, doi: 10.5194/acp-12-1-2012; http://www.atmos-chem-phys.net/12/1/2012/
Riddick, S.N., and coauthors (2016) Development of a low-maintenance measurement approach to
continuously estimate methane emissions: A case study. Waste Management,
http://dx.doi.org/10.1016/j.wasman.2016.12.006
Silibello, C., Calori, G., Brusasca, G., Giudici, A., Angelino, E., Fossati, G., Peroni, E., Buganza, E. (2008)
Modelling of PM10 Concentrations Over Milano Urban Area Using Two Aerosol Modules, Environmental
Modelling and Software, 23, 333-343.
Soporan, V.F., Nascutiu, L., Soporan, B., Pavai, C. (2015) Case studies of methane dispersion patterns and
odor strength in vicinity of municipal solid waste landfill of Cluj–Napoca, Romania, using numerical
modeling. Atmospheric Pollution Research 6 (2015) 312-321
Tinarelli, G., Mortarini, L., Trini Castelli, S., Carlino, G., Moussafir, J., Armand, P., Anfossi, D. (2013)
Microspray, a Lagrangian Particle Model of Turbulent Dispersion. Review and Validation, In: Lagrangian
Modeling of the Atmosphere, Geophysical Monograph Series, American Geophysical Union (AGU), 200,
311-326.
WHO (2000) Air Quality Guidelines for Europe - Second Edition, WHO Regional Publications, European
Series, No. 91

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Simulazione annuale delle emissioni gassose delle discariche di giugliano

  • 1. Istituto Sistemi Agricoli e Forestali Mediterranei IL FUNZIONARIO DELEGATO ex O.C.D.P.C. n. 425/2016 BioQuAr BioGas e qualità dell’aria nell’area vasta di Giugliano Relazione finale Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano G. Agrillo, R. Baraldi, G. Brusasca P. Carlucci, G. Carriero, P. Ciccioli, A. Chirico, S. Di Lonardo, P. Di Tommasi, A. Esposito, O. Facini, D. Famulari, C. Ferrara, S. Finardi, D. Gasbarra, B. Gioli, D. Guadagnuolo, V. Magliulo, A. Manco, L. Neri, D. Piscitelli, R. Prandi, A. Riccio, G. Tinarelli, M. Tosca, P. Toscano, L. Vitale, A. Zaldei
  • 2. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 I INDICE 1 Premessa......................................................................................................... 2 2 Introduzione..................................................................................................... 2 3 Ricostruzione della meteorologia locale ............................................................... 5 3.1 Il sistema di previsione della qualità dell’aria del progetto AriaSaNa .................5 3.2 Verifica delle simulazioni del modello WRF.....................................................7 3.3 Adattamento dei campi meteorologici alle caratteristiche geografiche locali.....12 4 Emissioni di inquinanti dalle discariche localizzate nel territorio di Giugliano........... 14 4.1 Emissioni di metano...................................................................................14 4.2 Emissioni di composti organici volatili ..........................................................17 5 Simulazione annuale della dispersione atmosferica degli inquinanti emessi dalle discariche .............................................................................................. 21 5.1 Archivio dei campi di concentrazione di metano............................................22 6 Analisi dell’impatto sulla qualità dell’aria delle emissioni di Metano....................... 23 7 Analisi dell’impatto sulla qualità dell’aria delle emissioni di VOC .......................... 29 8 Conclusioni ................................................................................................... 51 9 Bibliografia.................................................................................................... 51
  • 3. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 2 1Premessa Il CNR-ISAFOM, coadiuvato da CNR-IBIMET e dall’Università di Napoli “Parthenope”, nell’ambito del progetto BioQuAr (Biogas e Qualità dell’Aria; http://bioquar.isafom.cnr.it) ha svolto campagne intensive di monitoraggio nell’area vasta di Giugliano (NA), dove sono presenti diverse discariche di rifiuti. L’attività di monitoraggio delle discariche ha compreso la raccolta di parametri chimici e meteorologici ed è stata realizzata sia attraverso misure al suolo sia per mezzo di strumenti aerotrasportati. Le campagne sperimentali hanno coperto un arco temporale di più di un anno. Le osservazioni realizzate hanno consentito di quantificare l’emissione degli inquinanti da ognuna delle discariche monitorate. La conoscenza dei ratei emissivi e della meteorologia locale ha guidato l’utilizzo di modelli numerici per calcolare la dispersione degli inquinanti in atmosfera ed ottenere una stima dell’impatto sulla qualità dell’aria nella zona circostante le discariche. Mediante l’integrazione di modelli numerici e dati sperimentali, è possibile migliorare la descrizione dei fenomeni che determinano la qualità dell’aria intorno alle discariche e porre le basi per valutarne l’impatto sulla salute dei residenti. Lo studio d’impatto atmosferico in situazioni complesse, come l’area vasta di Giugliano, richiede l’applicazione di modelli tridimensionali in grado di ricostruire la dinamica dell’evoluzione degli inquinanti all’interno del flusso atmosferico. Nel caso in esame si devono considerare le emissioni simultanee di diverse discariche (sorgenti al suolo di tipo areale) esposte ai fenomeni meteorologici non-stazionari tipici delle aree costiere (brezze mare/terra-terra/mare), allo sviluppo di turbolenza atmosferica di forte intensità durante la stagione estiva, ed infine a possibili situazioni di stagnazione durante l’inverno. A questo scopo possono essere utilizzati i modelli di dispersione di tipo “lagrangiano” che consentono di descrivere in dettaglio le singole emissioni, la dispersione degli inquinanti in atmosfera e il loro impatto al suolo in ogni situazione meteorologica. In particolare, l’utilizzo del modello lagrangiano “a particelle” SPRAY (Anfossi et al., 2010; Tinarelli et al., 2013) consente di simulare correttamente fenomeni non stazionari e non omogenei quali le brezze e le calme di vento. 2Introduzione Il metano non è considerato una sostanza nociva per la salute umana o per i suoi effetti diretti sugli ecosistemi, quindi le normative sull’inquinamento atmosferico non includono limiti specifici per le concentrazioni di questa sostanza. Ciononostante, le emissioni di metano sono di grande interesse perché è un gas serra tra i più potenti presenti in atmosfera. Il suo potenziale di riscaldamento globale (global warming potential, GWP) su 100 anni è 28 (IPCC Fifth Assessment Report, 2014 (AR5)), questo significa che su un periodo di cento anni una molecola di metano ha un potenziale effetto serra in atmosfera equivalente a ventotto molecole di anidride carbonica. Attualmente i livelli medi globali di concentrazione di metano sono di circa 1.8 ppm e sono cresciuti di un fattore 2.5 rispetto al periodo pre-industriale. Le concentrazioni di metano sono generalmente più elevate nell’emisfero nord poiché la gran parte delle sorgenti (antropogeniche e naturali) sono localizzate sulla terraferma e l’emisfero nord concentra la maggior parte delle terre emerse. In questo contesto, le discariche di rifiuti sono di grande interesse perché costituiscono una delle principali sorgenti antropogeniche di metano in atmosfera. Nel 2014, in Italia le emissioni di metano hanno rappresentato il 10.3% delle emissioni totali di gas serra, pari a 43.2 Mt in CO2 equivalente, e sono state originate prevalentemente dai seguenti settori: agricolo con il 42.7%; rifiuti con il 37.2%; ed energia con il 20.0% del totale. Nel settore rifiuti le discariche costituiscono il contributo principale alle emissioni di CH4 con il 73.1% (ISPRA, 2016). La valutazione dell’impatto degli inquinanti gassosi emessi dalle discariche localizzate nel territorio del comune di Giugliano è stata realizzata con una simulazione modellistica di durata annuale. Le mappe ottenute rappresentano gli effetti della dispersione sui gas emessi in atmosfera e ne individuano l’impatto sul territorio sia in termini di concentrazioni medie che di picchi orari. Nello
  • 4. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 3 specifico caso in esame, considerata la potenziale pericolosità di alcuni composti organici emessi in atmosfera, la simulazione è stata impostata per garantire un’alta risoluzione spaziale in prossimità delle discariche ed analizzare contemporaneamente i valori di concentrazione su di un’area che includesse i centri abitati più vicini e potenzialmente esposti agli inquinanti. La simulazione modellistica è stata realizzata utilizzando il modello Lagrangiano a particelle SPRAY (Anfossi et al., 2010; Tinarelli et al., 2013), sviluppato per descrivere i fenomeni dispersivi caratterizzati da una rilevante variabilità spazio-temporale e calcolare i campi di concentrazione degli inquinanti atmosferici ad elevata risoluzione spaziale. Il dominio di calcolo considerato copre un’area di circa 12x12 km2 (Figura 1), sulla quale i campi di concentrazione sono stati calcolati con una risoluzione orizzontale di 100 metri (Figura 2). Data la natura degli inquinanti emessi dalle discariche ed i limitati tempi di trasporto sull’aerea presa in considerazione, gli inquinanti sono stati considerati chimicamente non reattivi. Questa scelta offre le seguenti possibilità: determinare in maniera immediata l’impatto delle singole discariche; stimare l’impatto negli anni futuri ipotizzando scenari di coltivazione delle discariche; calcolare in un secondo momento le concentrazioni di altri inquinanti, utilizzando il metano come tracciante. Figura 1. Dominio di calcolo per la simulazione annuale dell’impatto sulla qualità dell’aria delle emissioni delle discariche di rifiuti localizzate sul territorio di Giugliano. Le discariche prese in considerazione sono evidenziate dalle aree di colore localizzate nella parte centrale del dominio di calcolo.
  • 5. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 4 Figura 2. Dettaglio del dominio di calcolo circostante alle discariche, che sono state considerate come sorgenti inquinanti areali. Il grigliato sovrapposto all’immagine evidenzia la risoluzione spaziale del calcolo effettuato (passo griglia di 100 metri). I campi meteorologici necessari a descrivere le condizioni di trasporto e dispersione degli inquinanti sono stati ricostruiti a partire da campi meteorologici tridimensionali prodotti dal sistema di previsione del progetto AriaSaNa (http://ariasana.isafom.cnr.it), che include il modello meteorologico prognostico WRF (http://wrf-model.org). La rappresentatività dei risultati delle simulazioni meteorologiche è stata preliminarmente verificata attraverso il confronto con i dati meteorologici rilevati in loco durante le campagne di misura del progetto BioQuAr. I campi meteorologici previsti dal sistema AriaSaNa, alla risoluzione di 1 km su tutta la provincia di Napoli, sono stati quindi rielaborati con il modello meteorologico diagnostico SWIFT (Capitolo 3). In questo modo è stato possibile produrre un miglior adattamento alle caratteristiche orografiche e di copertura del terreno dell’area in esame (Figura 1), alla risoluzione spaziale di 100 metri. La simulazione annuale di dispersione degli inquinanti prende in considerazione le emissioni di metano e dei VOC di maggior interesse identificati durante campagne di osservazione in loco. Il calcolo è stato impostato in modo da conservare memoria degli inquinanti dispersi dalle singole discariche separatamente, questo consente di distinguere le aree d’impatto delle emissioni prodotte da ognuna di esse e di valutare i singoli contributi alle concentrazioni d’inquinanti in atmosfera. I ratei di emissione delle singole discariche sono definiti sulla base dei valori stimati dalle campagne di monitoraggio al suolo e dai voli aerei, come descritto nel Capitolo 4. Le simulazioni di dispersione sono state realizzate utilizzando i valori emissivi del metano, caratterizzato dal rateo di emissione più elevato fra tutti gli inquinanti considerati (Capitolo 5). L’impatto sulla qualità dell’aria è stato valutato partendo dalla stima delle concentrazioni prodotte sul territorio sia in termini di valori medi mensili e annuali, che analizzando i picchi orari (Capitolo 6). In seguito, i risultati sono stati rielaborati per valutare le concentrazioni in atmosfera dei diversi composti organici volatili emessi dalle discariche, con particolare interesse per le sostanze di maggior nocività (Capitolo 7). Questa valutazione è stata ottenuta considerando i valori emissivi caratteristici di ogni discarica per ogni specie VOC considerata (Capitolo 4).
  • 6. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 5 3Ricostruzione della meteorologia locale Le campagne di misura del progetto BioQuAr hanno incluso osservazioni meteorologiche realizzate con una stazione meteorologica tradizionale e con una stazione eddy-covariance equipaggiata con un anemometro ad ultrasuoni, per raccogliere i dati di vento con maggiore risoluzione temporale e consentire l’analisi della turbolenza atmosferica. Entrambe le stazioni di monitoraggio sono state installate all’interno degli impianti della GESEN, nel complesso di discariche Masseria del Pozzo. Le osservazioni meteorologiche raccolte offrono un’ottima descrizione delle condizioni meteorologiche e dei fenomeni di dispersione locale. L’elaborazione delle misure effettuate per mezzo dell’anemometro sonico permette di ottenere, oltre alla misura del vento, una stima dei parametri che caratterizzano l’intensità della turbolenza atmosferica. La variabilità spaziale locale dei parametri meteorologici è stata verificata attraverso il confronto tra le misure dell’anemometro sonico (torre “eddy” GESEN) e i dati meteorologici degli aeroporti di Capodichino e Grazzanise (bollettini METAR). Le rose dei venti riportate in Figura 3 mostrano come la variabilità spaziale dei venti sia significativa sull’area in esame e possa avere effetti non trascurabili sulla dispersione degli inquinanti. Le osservazioni sperimentali dell’unica postazione disponibile nelle non risultano quindi sufficienti a descrivere la variabilità spaziale dei parametri meteorologici, che non possono essere considerati uniformi su tutto il dominio di calcolo (Figura 1). Figura 3. Rose dei venti annuali (01/11/2015-31/10/2016) nelle postazioni di Grazzanise (sinistra), Giugliano-GESEN (centro) e Napoli-Capodichino (destra). È stata quindi considerata la possibilità di utilizzare le previsioni meteorologiche del sistema di previsione della qualità dell’aria del progetto AriaSaNa, effettuate con il modello WRF. Tale scelta implica la necessità di confrontare i risultati del modello WRF con le osservazioni meteorologiche disponibili al fine di poterne accertare la rappresentatività. 3.1 Il sistema di previsione della qualità dell’aria del progetto AriaSaNa Il progetto AriaSaNa ha realizzato un sistema di previsione della qualità dell’aria per la Regione Campania e l’area metropolitana di Napoli. Il sistema modellistico, in grado di fornire quotidianamente previsioni delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici, è stato sviluppato attraverso l’integrazione di più componenti software quali: il modello meteorologico WRF (http://www.wrf-model.org/; http://www.mmm.ucar.edu/wrf/users/); il modulo per il trattamento delle emissioni Emission Manager (EMMA); ed infine, il modello di trasporto, dispersione e trasformazione chimica degli inquinanti FARM (Silibello et al., 2008; Kukkonen et al., 2012). Per una descrizione dettagliata della sua struttura, dei modelli, dei moduli intermedie dei dati utilizzati come input, si rimanda alle relazioni tecniche prodotte per il progetto AriaSaNa (Finardi et al., 2014a; 2014b; 2015). Il sistema di previsione della qualità dell’aria è operativo da luglio 2014 e le previsioni sono pubblicate quotidianamente sul sito web del progetto: http://www.ariasana.org/. I
  • 7. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 6 risultati prodotti quotidianamente dal sistema sono archiviati presso il CNR-ISAFOM. Il sistema di previsione è tuttora in funzione, anche se data la conclusione del progetto AriaSaNa a fine 2015, non è garantita la continuità del servizio. La previsione dei campi meteorologici necessari in input al modello di qualità dell’aria è ottenuta dall’applicazione del modello meteorologico prognostico ad area limitata WRF. Il modello è inizializzato e guidato dalle condizioni al contorno estratte dalle previsioni a scala sinottica del National Center for Environmental Prediction (NCEP). Le previsioni sinottiche sono realizzate con il modello GFS (Global Forecast System) e liberamente distribuite dal Servizio Meteorologico degli Stati Uniti attraverso i suoi servizi web (http://www.ncep.noaa.gov). Il modello WRF permette (attraverso l’utilizzo di tecniche di nesting dei domini di calcolo) di compiere una discesa di scala dalla bassa risoluzione delle previsioni meteorologiche sinottiche fino all’alta risoluzione della scala locale. L’aumento progressivo della risoluzione spaziale è necessaria per risolvere i fenomeni di circolazione indotti delle caratteristiche geografiche ed orografiche locali, quali ad esempio la circolazione a carattere di brezza. La configurazione del modello WRF usata in questo lavoro si basa su 4 domini di calcolo innestati aventi maglie di risoluzione orizzontale pari a 27, 9, 3 e 1 km, rispettivamente per Europa, Italia, regione Campania e provincia di Napoli (Figura 4). Figura 4. Configurazione dei domini di calcolo innestati del modello meteorologico WRF (blu) e del modello di trasporto chimico degli inquinanti FARM (rosso). La configurazione del sistema di previsione della qualità dell’aria è stata predisposta in modo da permettere la descrizione dei fenomeni di trasporto e dispersione degli inquinanti sull’intero territorio della regione Campania e, con un più elevato dettaglio spaziale, sull’area urbana di Napoli. In Figura 5 sono riportati i confini dei domini di calcolo del modello meteorologico WRF e del modello di trasporto chimico degli inquinanti FARM sulla Campania.
  • 8. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 7 Figura 5. Domini di calcolo dei modelli WRF (in blu) e FARM (in rosso) sulla regione Campania e sull’area metropolitana di Napoli. È possibile notare come l’area oggetto dell’indagine (Figura 1) risulti è compresa all’interno del dominio di massima risoluzione spaziale del modello WRF. L’archivio delle previsioni meteorologiche è stato analizzato per verificare la possibile mancanza di dati durante eventuali periodi d’interruzione accidentale del servizio. A seguito di tale verifica è stata riscontrata la mancanza in archivio delle previsioni relative alle seguenti scadenze temporali: 4,6,7,13,14,20,21,24-26/11/2015; 4-7,9,13,19,23-25,31/12/2015; 1-3,23-25,29-31/01/2016; 1- 29/02/2016; 20/03/2016; 22-25/06/2016; 20-30/08/2016; 10,11,21/09/2016. Le previsioni meteorologiche mancanti sono state recuperate eseguendo le simulazioni di WRF per i giorni mancanti. Per raggiungere tale obiettivo è stato necessario ottenere dagli archivi NCEP, le analisi meteorologiche necessarie alla costruzione delle condizioni iniziali e al contorno. In questo modo è stato possibile costruire un set di dati completo per il periodo di durata annuale compreso fra il 01/11/2015 ed il 31/10/2016. La qualità delle simulazioni del modello WRF è stata quindi verificata attraverso il confronto con le osservazioni meteorologiche disponibili sul territorio d’interesse. 3.2 Verifica delle simulazioni del modello WRF La capacità del modello WRF di ricostruire la meteorologia locale e la sua variabilità spaziale e temporale è stata verificata attraverso il confronto con le rose dei venti osservate nelle postazioni di Grazzanise, Napoli-Capodichino e GESEN-Giugliano. I valori simulati dal modello sono stati estratti in corrispondenza del punto di misura tramite interpolazione bilineare fra i quattro punti del grigliato di calcolo ad esso circostanti e considerando il livello verticale di calcolo del modello più prossimo al suolo. In Figura 6 è illustrato in confronto fra le rose dei venti annuali, che mostra la generale congruenza dei venti ricostruiti da WRF con le osservazioni.
  • 9. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 8 Figura 6. Rose dei venti calcolate (sopra) e misurate (sotto) nelle postazioni di Grazzanise, GESEN-Giugliano e Napoli-Capodichino per il periodo annuale 01/11/2015-31/10/2016. Le differenze fra i settori dominanti delle rose calcolate e osservate sono generalmente limitate ad un singolo settore di 22.5°. Nell’analizzare il confronto si tenga conto che: le osservazioni delle postazioni GESEN e NA-Capodichino hanno dati con frequenza mezz’oraria, le osservazioni di Grazzanise hanno frequenza oraria e i risultati del modello WRF sono archiviati con frequenza oraria. La percentuale di dati sperimentali mancanti sul periodo annuale considerato è stata del 3.2% per la postazione GESEN, dell’11.7% per Grazzanise e del 28.2% per NA-Capodichino. In Figura 7 sono illustrate le distribuzioni annuali delle velocità del vento confrontate mediante istogrammi. La distribuzione in frequenza dei dati sperimentali è stata normalizzata in funzione del numero di dati validi per ottenere frequenze confrontabili con quelle del modello. L’approccio descritto potrebbe portare ad una parziale sottostima dei venti deboli, che spesso danno origine a condizioni di “dato mancante” per le osservazioni degli anemometri tradizionali. Figura 7. Istogrammi di frequenza della velocità del vento nelle postazioni di Grazzanise, GESEN-Giugliano e Napoli-Capodichino per il periodo annuale 01/11/2015-31/10/2016. In blu, in primo piano, sono riportate le osservazioni sperimentali, in rosso, sullo sfondo, i risultati di WRF.
  • 10. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 9 È di particolare interesse il confronto dei venti a livello mensile, che ha messo in risalto la buona prestazione del modello nel descrivere la rilevante variabilità temporale messa in luce dalla circolazione locale durante il periodo annuale analizzato. Di seguito sono riportati, a titolo di esempio, i confronti fra le rose dei venti dei mesi di dicembre 2015 (Figura 8), marzo 2016 (Figura 9) e luglio 2016 (Figura 10). Figura 8. Rose dei venti calcolate (sopra) e misurate (sotto) nelle postazioni di Grazzanise, GESEN-Giugliano e Napoli-Capodichino per il mese di dicembre 2015.
  • 11. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 10 Figura 9. Rose dei venti calcolate (sopra) e misurate (sotto) nelle postazioni di Grazzanise, GESEN-Giugliano e Napoli-Capodichino per il mese di marzo 2016. Figura 10. Rose dei venti calcolate (sopra) e misurate (sotto) nelle postazioni di Grazzanise, GESEN-Giugliano e Napoli-Capodichino per il mese di luglio 2016. Nel confronto delle rose dei venti è possibile notare a dicembre la prevalenza di venti deboli con provenienza da NE-NNE a Grazzanise, da E-ENE a Giugliano e da N-NNW a Capodichino. A
  • 12. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 11 marzo si rileva la prevalenza di venti da NE-ENE in tutte le postazioni con correnti di moderata intensità, si nota anche la presenza di un contributo secondario di venti da W-SW a Grazzanise, fra SSW e SSE a Giugliano e da SSW-S a Capodichino. A luglio le rose dei venti mostrano la prevalenza di condizioni di circolazione tipiche della brezza di mare durante il giorno e della brezza di terra durante la notte. La brezza di mare spira fra W e SW a Grazzanise e Giugliano e da S- SSW a NA-Capodichino. I venti provenienti da terra hanno direzioni fra N e E a Grazzanise e Giugliano, mentre sono orientati da N a Capodichino. La capacità di WRF di riprodurre la variabilità temporale delle principali grandezze meteorologiche è illustrata anche attraverso il confronto diretto con le osservazioni di vento, temperatura e umidità rilevate nel mese di luglio 2016 nelle postazioni di Grazzanise (Figura 11 e Figura 12) e GESEN- Giugliano (Figura 13 e Figura 14). Osservando i grafici, è possibile evidenziare il ruolo dominante delle condizioni di circolazione a carattere di brezza, interrotte nei giorni 14-16 dal passaggio di una perturbazione che causa una parziale intensificazione dei venti durante la notte, con persistenza di direzioni da N-NE, ed una netta riduzione delle temperature. I risultati positivi ottenuti dal confronto della simulazione meteorologica annuale del modello WRF con le osservazioni disponibili consente di utilizzare gli output del modello come informazione meteorologica di riferimento per la ricostruzione delle condizioni di trasporto e diffusione degli inquinanti nell’area circostante le discariche di Giugliano. Figura 11. Confronto fra velocità e direzione del vento calcolate da WRF (linea viola e simboli verdi) e misurate a Grazzanise (linea rossa e simboli blu) durante il mese di luglio 2016. Figura 12. Confronto fra temperatura e umidità dell’aria calcolate da WRF (linee viola e verde) e misurate a Grazzanise (linee rossa e blu) durante il mese di luglio 2016.
  • 13. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 12 Figura 13. Confronto fra velocità e direzione del vento calcolate da WRF (linea viola e simboli verdi) e misurate nella postazione GESEN di Giugliano (linea rossa e simboli blu) durante il mese di luglio 2016. Figura 14. Confronto fra temperatura calcolata da WRF (linea viola) e misurata nella postazione GESEN di Giugliano (linee rossa) durante il mese di luglio 2016. 3.3 Adattamento dei campi meteorologici alle caratteristiche geografiche locali I campi meteorologici calcolati dal modello WRF forniscono la descrizione della circolazione atmosferica locale con passo griglia di 1 km. Tuttavia, si è ritenuto necessario utilizzare una maggior risoluzione spaziale, di 100 m, per poter calcolare con sufficiente dettaglio la dispersione atmosferica degli inquinanti nell’area circostante le discariche. La massima risoluzione spaziale raggiunta da WRF, pur non essendo sufficiente a supportare direttamente i calcoli di dispersione con il dettaglio richiesto, permette di utilizzare modelli meteorologici diagnostici per incrementare la risoluzione e raggiungere l’obiettivo richiesto. I campi meteorologici sono stati quindi rielaborati in modo da produrre un adattamento alle caratteristiche orografiche e di copertura del terreno sull’aerea in esame attraverso l’applicazione del modello meteorologico diagnostico SWIFT. Oltre a produrre i campi meteorologici tridimensionali alla risoluzione richiesta in input dal modello di dispersione lagrangiano a particelle SPRAY, SWIFT garantisce che i campi di vento rispettino il principio di conservazione della massa, requisito fondamentale che consente di evitare artefatti quali accumuli artificiali di concentrazione degli inquinanti dispersi. La copertura del terreno sul dominio di calcolo dei modelli SWIFT e SPRAY è illustrata in Figura 15.
  • 14. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 13 Figura 15. Classi di uso del suolo CORINE 2006 (falsi colori) presenti all’interno del dominio di calcolo per la simulazione annuale dell’impatto sulla qualità dell’aria delle emissioni delle discariche di rifiuti localizzate sul territorio di Giugliano. I risultati delle simulazioni di WRF nei primi 3000 m di quota dell’atmosfera sono stati forniti in input al modello SWIFT che, in una prima fase, ha prodotto campi tridimensionali delle componenti orizzontali del vento e della temperatura attraverso una procedura di interpolazione in grado di considerare gli effetti della rugosità superficiale. Successivamente il campo di vento è stato “aggiustato” in modo da garantirne la non divergenza, cioè il rispetto del principio di conservazione della massa. Questo risultato si ottiene attraverso una procedura per la ricerca di minimi vincolati che consente di costruire la componente verticale del vento in modo coerente con l’orografia locale e di considerare gli effetti della stabilità atmosferica dedotta dalle caratteristiche del campo di temperatura. In Figura 16 è riportato un esempio del campo di vento prodotto da SWIFT in prossimità del suolo a partire dall’input fornito dalla simulazione di WRF a risoluzione spaziale più lasca. Figura 16. Campo di vento in prossimità del suolo simulato da WRF (sinistra), con passo griglia di 1 km, ed adattato ad orografia e rugosità superficiale locale attraverso l’applicazione del modello SWIFT (destra), alla risoluzione di 100 m, il 05/07/2016 alle ore 11:00. Le isolinee indicano le quote orografiche a passo 50m. Oltre ai campi di vento e temperatura il modello a particelle SPRAY richiede in input i parametri micrometeorologici di scala che caratterizzano i moti turbolenti all’interno dello strato limite atmosferico (rugosità superficiale, lunghezza di Monin-Obukhov, u*, altezza di mescolamento, w*). I parametri citati sono stati stimati attraverso l’applicazione del processore meteorologico SurfPRO
  • 15. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 14 che riceve in input i campi meteorologici prodotti da SWIFT oltre alle informazioni accessorie che riguardano l’orografia e l’uso del suolo alla risoluzione scelta per il calcolo. In Figura 17 è riportato un esempio dei campi bidimensionali della velocità di frizione e della lunghezza di Monin-Obukhov che evidenziano la dipendenza di questi parametri sia dall’intensità del vento sia dalle caratteristiche della superficie (Figura 15 e Figura 16). Figura 17. Velocità di frizione u* (sinistra) e lunghezza di Monin-Obukhov (destra) prodotti dal modello SurfPRO, alla risoluzione di 100 m, il 05/07/2016 alle ore 11:00. Le isolinee indicano le quote orografiche a passo 50m. 4Emissioni di inquinanti dalle discariche localizzate nel territorio di Giugliano 4.1 Emissioni di metano La stima delle emissioni di metano dalle discariche localizzate nell’area vasta di Giugliano è stata realizzata utilizzando le osservazioni raccolte con tecniche differenti durante le campagne di misura del progetto BioQuar. In particolate, sono stati utilizzati i risultati di: • rilievi al suolo eseguiti sul corpo delle discariche, • campagne di monitoraggio aereo, • flussi di metano stimati a partire dalle misure effettuate con la tecnica “eddy correlation” sulla torre GESEN. La stima delle emissioni ottenuta dai rilievi sperimentali è stata eseguita, a cura degli istituti CNR- ISAFOM e CNR-IBIMET, considerando le discariche accorpate territorialmente nei quattro gruppi indicati in Figura 18.
  • 16. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 15 Figura 18. Discariche raggruppate per vicinanza territoriale e storia: Masseria (giallo), RESIT (rosso), FIBE (verde), Ponte Riccio (blu). Per il gruppo di discariche Masseria (Masseria del pozzo, Ampliamento Masseria del pozzo – Schiavi, Novambiente ed Eredi di Giuliani) è stata stimata un’emissione media di metano di 0.312 g m-2 h-1 , pari a 1036 tonnellate/anno. Le emissioni per unità d’area degli altri gruppi di discariche sono state valutate in rapporto al gruppo di Masseria come riportato in Tabella 1. Data la natura e l’età delle discariche in esame, il rateo di emissione trovato è inferiore a quelli pubblicati per altre discariche, i cui valori ricadono nell’intervallo 1-5 g m-2 h-1 (Riddick et al., 2016; Soporan et al., 2015; Di Bella et al., 2011). Tabella 1. Emissioni totali annuali di CH4 dai gruppi di discariche localizzate sul territorio del comune di Giugliano, estensione complessiva e rateo emissivo per unità di area normalizzato. Gruppo discariche Ratei di emissione normalizzati Area (m2 ) Emissioni (tons/year) MASSERIA 1 378560 1035.9 FIBE 1.29 100570 356.2 RESIT 1.25 66502 226.7 PONTE RICCIO 0.5 85082 116.4 I valori di emissione sono stati quindi attribuiti alle singole discariche appartenenti ai gruppi sopra citati disaggregandone i valori in funzione delle aree, mantenendo costante il valore di emissione per unità d’area relativo ad ogni gruppo. Il risultato della disaggregazione è riportato in Tabella 2.
  • 17. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 16 Tabella 2. Emissioni totali annuali di CH4 delle discariche localizzate sul territorio del comune di Giugliano Nome ID Area (m2 ) Emissione (tons/year) Resit Z 1 19358 105.90 Resit categoria 1 2 5041 27.58 Resit categoria 2b 3 7915 43.30 Resit ante 78 4 1710 9.35 Resit X 5 7408 40.53 Discarica Fibe - Giuliani 6 46529 207.33 Masseria del Pozzo 7 125153 393.23 Ampliamento Masseria del Pozzo - Schiavi 8 137453 431.88 Novambiente 9 50135 157.52 Eredi di Giuliani 10 16938 53.22 Ecoballe Ponte Riccio 11 88942 116.37 Ecoballe Fibe - Giuliani 12 33421 148.92 Le elaborazioni dei flussi di metano ottenute dalla torre eddy in GESEN hanno permesso di analizzare la variazione temporale delle emissioni per l’anno considerato. La variazione stagionale è risultata di debole entità e di conseguenza le simulazioni di dispersione sono state impostate trascurando questa modulazione temporale. È risultata invece significativa la variazione temporale giornaliera. I flussi medi diurni di metano dell’area di Masseria mostrano valori massimi diurni sei volte superiori ai valori minimi notturni (Figura 19), la variabilità osservata è stata utilizzata per costruire la curva di modulazione giornaliera delle emissioni.
  • 18. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 17 Figura 19. Variazione temporale media giornaliera del flusso di metano stimato dalle misure della torre eddy correlation in GESEN-Giugliano. 4.2 Emissioni di composti organici volatili La stima delle emissioni di VOCs dalle discariche localizzate nell’area vasta di Giugliano è stata ottenuta dall’analisi dei composti presenti nel biogas prelevato dai tubi di captazione e/o sulla superficie delle discariche non cappate. Sono stati stimati, in particolare, i rapporti all’emissione fra le singole specie VOC ed il metano nei campioni utilizzati per le analisi sopra citate. Per ogni specie VOC considerata, l’emissione relativa alla singola discarica è stata quindi ottenuta moltiplicando il valore di emissione del metano (stimato con la metodologia presentata nel Paragrafo 4.1) per il rapporto specie_VOC/CH4 misurato all’emissione. I campionamenti di biogas di discarica utilizzato per le analisi dei VOC non metanici hanno riguardato i siti seguenti: Resit Z, Resit cat. 1b, Resit cat. 2b, Resit X, Masseria del Pozzo, Ampliamento Masseria del Pozzo, Ampliamento Schiavi, Novambiente. E’ opportuno notare che: la discarica Resit Z non è dotata di tubi di captazione e le analisi hanno riguardato il gas che filtra attraverso il terreno non cappato; le misure realizzate sulla discarica Resit X non hanno incluso il metano, per questa discarica non è stato quindi possibile valutare il rapporto all’emissione fra le specie VOC ed il metano; si disponeva di rilievi separati per Ampliamento Masseria del Pozzo ed Ampliamento Schiavi, mentre queste discariche sono state considerate accorpate nelle stime di emissione del metano (Paragrafo 4.1); non si dispone di misure dirette di VOC per le discariche Resit ante 78; Fibe – Giuliani; Eredi di Giuliani e per i depositi di ecoballe Fibe – Giuliani e Ponte Riccio. La Tabella 3 riporta i valori di emissione complessivi per la somma di tutte le specie VOC analizzate insieme al rapporto all’emissione fra la concentrazione di composti organici non metanici e la concentrazione di metano. I valori di emissione relativi alle discariche per le quali non si disponeva di misure dirette o per le quali si disponeva di più di una valutazione sono stati valutati sulla base delle seguenti assunzioni: • Resit Ante 78 = rapporto all’emissione uguale a quello stimato per Resit cat. 2b; • Resit X = media pesata sui flussi di CH4 fra le emissioni misurate per Resit cat. 1 e Resit cat. 2b; • FIBE-Giuliani = media pesata sui flussi di CH4 fra le emissioni misurate per Masseria del Pozzo, Ampliamento Masseria del Pozzo, Ampliamento Schiavi e Novambiente; • Ampliamento Masseria del Pozzo - Schiavi = media pesata sui flussi di CH4 fra le emissioni misurate per Ampliamento Masseria del Pozzo e Ampliamento Schiavi; • Eredi di Giuliani = rapporto all’emissione uguale a quello stimato per Masseria del Pozzo; • nessuna emissione di VOC per i depositi di ecoballe Fibe e Ponte Riccio. 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 0 6 12 18 24 FCH4[gm-2h-1] Hour
  • 19. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 18 Tabella 3. Emissioni totali annuali di VOC e rapporti VOC/CH4 all’emissione per le discariche localizzate sul territorio del comune di Giugliano Discarica ID Area CH4 (tons/year) VOC/CH4 VOC (Kg/year) VOC (kg/year/m2) Resit Z 1 19358 105.90 4.21E-02 4458.86 0.2303 Resit categoria 1 2 5041 27.58 4.27E-03 117.82 0.0234 Resit categoria 2b 3 7915 43.30 1.83E-03 79.39 0.0100 Resit ante 78 4 1710 9.35 1.83E-03 17.15 0.0100 Resit X 5 7408 40.53 4.27E-03 173.14 0.0234 Fibe - Giuliani 6 46529 207.33 1.23E-03 254.93 0.0055 Masseria del Pozzo 7 125153 393.23 1.74E-03 686.36 0.0055 Ampliamento Masseria del Pozzo - Schiavi 8 137453 431.88 1.23E-03 531.04 0.0039 Novambiente 9 50135 157.52 1.02E-03 160.46 0.0032 Eredi di Giuliani 10 16938 53.22 1.74E-03 92.89 0.0055 Ecoballe Ponte Riccio 11 88942 116.37 Ecoballe Fibe - Giuliani 12 33421 148.92 I rapporti all’emissione risultano compresi nell’intervallo 1.0-4.3 10-3 , con la sola eccezione della discarica Resit Z, per la quale il rapporto VOC/CH4 risulta più grande di un ordine di grandezza. Le discariche del gruppo Resit risultano caratterizzare da emissioni medie annuali per unità d’area superiori a quelle attribuite alle discariche del gruppo di Masseria. Le stime di emissione, realizzate a cura di CNR-IBIMET, hanno riguardato 80 specie VOC appartenenti a sette differenti classi chimiche che includono composti tossici e cancerogeni quali gli idrocarburi aromatici (BTEX: benzene, toluene, ethylbenzene e isomeri dello xylene), composti non-alogenati (stirene, metil etil ketone, tetraidrofurano) e alogenati (tricloroetilene, tetracloroetilene) e terpeni (come limonene, p-cimene e α-pinene), che sono responsabili di odori molesti. Per ragioni di praticità le valutazioni incluse in questa relazione sono state limitate ad un sottoinsieme di specie selezionate per la loro rilevanza in termini di nocività e/o molestia odorosa. Di questa selezione fanno parte undici specie tossiche, le cui emissioni sono riportate in Tabella 4, e cinque aggregati di specie responsabili di odori indesiderati e potenziali precursori dell’ozono, le cui emissioni sono riportate in Tabella 5. La presenza fra le sostanze emesse di idrocarburi aromatici e di composti clorurati, come rilevato per le discariche di Giugliano, può essere considerata un indicatore della presenza di rifiuti di origine industriale all’interno della discarica. In Figura 20 è riportato un confronto qualitativo fra le specie VOC presenti nel biogas emesso dalle discariche di Malagrotta (Roma) e Giugliano. Le misure ed analisi dei campioni di biogas di Malagrotta sono state realizzate e da CNR-IIA che ha gentilmente messo a disposizione le informazioni. Il confronto mostra la rilevanza delle diverse specie come frazione rispetto alla massa totale dei VOC misurati in entrambi i siti monitorati. Nonostante l’età delle discariche di Giugliano (chiuse all’inizio degli anni 2000), la frazione di idrocarburi aromatici appare più elevata di quella di Malagrotta, in particolare per le discariche Resit. La frazione di composti clorurati quali dicloro, tricloro e tetracloro etilene mostra a Giugliano, nelle discariche del gruppo Masseria del Pozzo, rilevanza analoga o superiore che a Malagrotta. Le discariche Resit hanno emissioni limitate di terpeni, che possono dipendere dal tempo trascorso dalla chiusura della discarica e dalla scarsa presenza di rifiuti urbani.
  • 20. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 19 Tabella 4. Emissioni totali annuali (kg/anno) di una selezione di specie VOC tossiche per le discariche localizzate sul territorio del comune di Giugliano Discarica benzene toluene etilbenzene p-xilene o-xilene etenilbenzene (stirene) 1,1,dicloro etilene Tetracloro etilene Tricloroetilene 1,2dicloro benzene mek (butanone) Resit Z 10.87 40.44 23.32 90.90 24.97 1.667 97.11 Resit cat. 1 0.41 21.19 26.85 36.86 6.87 0.022 Resit cat. 2b 3.37 13.25 11.48 7.42 0.98 Resit ante 78 0.73 2.86 2.48 1.60 0.21 Resit X 3.06 13.11 11.83 8.73 1.27 0.001 Fibe - Giuliani 2.76 33.84 26.99 57.10 16.38 0.177 1.741 1.046 0.062 0.014 26.83 Masseria del Pozzo 6.45 68.52 68.35 125.41 32.45 0.479 4.092 2.093 0.144 0.023 36.04 Ampliamento Masseria del Pozzo - Schiavi 3.14 64.63 19.35 87.81 33.07 0.073 2.098 2.069 0.075 0.033 92.17 Novambiente 1.66 3.41 14.09 3.53 0.74 0.020 0.024 0.024 Eredi di Giuliani 0.87 9.27 9.25 16.97 4.39 0.065 0.554 0.283 0.020 0.003 4.88 Ecoballe Ponte Riccio Ecoballe Fibe - Giuliani Tabella 5. Emissioni totali annuali (kg/anno) di una selezione di specie VOC odorigene e precursori dell’ozono per le discariche localizzate sul territorio del comune di Giugliano Discarica terpeni aldeidi alcani tri- tetramethil benzeni tetraidrofurano Resit Z 3294.43 7.3144 818.51 20.5376 Resit categoria 1 0.49 0.0265 13.24 3.3400 Resit categoria 2b 0.89 0.0000 30.60 1.0003 0.0053 Resit ante 78 0.14 0.0000 6.61 0.2161 0.0012 Resit X 0.82 0.0015 28.29 1.0868 0.0048 Discarica Fibe - Giuliani 39.35 0.0031 36.20 15.5972 0.3129 Masseria del Pozzo 82.99 0.0000 85.82 28.0146 0.9058 Ampliamento Masseria del Pozzo - Schiavi 67.87 0.0098 26.32 37.7704 0.0003 Novambiente 3.71 0.0582 93.33 1.1011 Eredi di Giuliani 11.23 0.0000 11.62 3.7914 0.1226 Ecoballe Ponte Riccio Ecoballe Fibe - Giuliani Dove: terpeni = a-pinene; canfene; b-pinene; delta 3 carene; limonene; trans sabinene; alfa terpinene; terpinolene; camfora; mentone; aldeidi = benzaldeide; esanale; eptanale; nonanale; decanale; tri- tetramethil-benzeni = mesitilene (benzene, 1,3,5 trimethyl); benzene, 1,2,3 trimetil; benzene, 1,2,4 trimetil; benzene, 1,2,3,4 tetrametil; durene (benzene, 1,2,4,5 tetrametil).
  • 21. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 20 Figura 20. Rilevanza delle specie VOC misurate nel biogas emesso dalle discariche di Malagrotta (Roma), Masseria del Pozzo (Giugliano) e Resit (Giugliano).
  • 22. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 21 5Simulazione annuale della dispersione atmosferica degli inquinanti emessi dalle discariche Il modello Lagrangiano a particelle SPRAY è stato utilizzato per descrivere la dispersione degli inquinanti emessi dalle 12 discariche elencate in Tabella 2. La simulazione ha coperto il periodo di durata annuale compreso fra il 01/11/2015 ed il 31/10/2016 ed ha considerato esplicitamente le sole emissioni di metano riportate in Tabella 2. Le emissioni delle diverse sorgenti sono state considerate separatamente in modo da conservare memoria dell’impatto di ogni singola discarica. Per tutte le sorgenti è stata utilizzata la stessa modulazione temporale delle emissioni, il cui ciclo giornaliero è stato ricavato dalle misure illustrate in Figura 19. L’approccio utilizzato consente la massima flessibilità dal punto di vista della post-elaborazione dei risultati, permette infatti sia una eventuale correzione a posteriori delle emissioni di metano, sia la stima delle concentrazioni di altri inquinanti (ad esempio: le specie VOC di interesse) attraverso una opportuna ri-normalizzazione dei risultati a partire dal rapporto fra i ratei di emissione del metano e della sostanza di interesse che caratterizzano ognuna delle sorgenti considerate. La possibilità di realizzare questa post- elaborazione dei risultati ottenuti per il metano è garantita purché: • le sostanze analizzate possano essere considerate chimicamente inerti rispetto ai tempi di trasporto considerati dalla simulazione; • non si debbano modificare le modulazioni temporali delle emissioni utilizzate per la simulazione di riferimento. In perito al primo punto, considerando la dimensione fisica del dominio (12 x 12 km2 ) e la velocità media annuale del vento rilevata dall’anemometro sonico localizzato sulla torre eddy in GESEN (pari a 3.3 m/s), il tempo caratteristico di trasporto degli inquinanti all’interno del dominio di calcolo può essere considerato dell’ordine di un 1 ora. In condizioni stazionarie della direzione del vento, le sostanze emesse sono trasportate fuori dal dominio di calcolo in circa mezz’ora (30 minuti). Partendo dai rapporti all’emissione fra le specie VOC ed il metano stimate per ognuna delle discariche, è stata costruita una procedura di post-processing delle simulazioni relative al metano che ha permesso di valutare le concentrazioni medie orarie delle specie VOC prescelte, per l’intero anno considerato. Si è trattato in pratica di ricalcolare le concentrazioni medie orarie della specie in considerazione come combinazione lineare delle concentrazioni di metano relative alle differenti discariche, utilizzando come coefficienti i rapporti all’emissione VOC/CH4 riportati in Tabella 6 e Tabella 7. Tabella 6. Rapporti all’emissione VOC/CH4 per una selezione di specie VOC tossiche per le discariche localizzate sul territorio del comune di Giugliano Resit Z Resit cat. 1 Resit cat. 2b Resit ante 78 Resit X Fibe - Giuliani Masseria del Pozzo Ampl. Mass. del Pozzo- Schiavi Novambiente Eredi di Giuliani benzene 1.0E-04 1.5E-05 7.8E-05 7.8E-05 7.5E-05 1.3E-05 1.6E-05 7.3E-06 1.1E-05 1.6E-05 toluene 3.8E-04 7.7E-04 3.1E-04 3.1E-04 3.2E-04 1.6E-04 1.7E-04 1.5E-04 2.2E-05 1.7E-04 etilbenzene 2.2E-04 9.7E-04 2.7E-04 2.7E-04 2.9E-04 1.3E-04 1.7E-04 4.5E-05 8.9E-05 1.7E-04 p-xilene 8.6E-04 1.3E-03 1.7E-04 1.7E-04 2.2E-04 2.8E-04 3.2E-04 2.0E-04 2.2E-05 3.2E-04 o-xilene 2.4E-04 2.5E-04 2.3E-05 2.3E-05 3.1E-05 7.9E-05 8.3E-05 7.7E-05 4.7E-06 8.3E-05 stirene 1.6E-05 8.5E-07 1.2E-06 1.7E-07 1.2E-07 1.2E-06 1-1-dicloro etilene 8.4E-06 1.0E-05 4.9E-06 1.5E-07 1.0E-05 tetracloroetilene 5.0E-06 5.3E-06 4.8E-06 5.3E-06 tricloroetilene 3.0E-07 3.7E-07 1.7E-07 3.7E-07 1-2-dicloro benzene 7.8E-07 3.0E-08 6.6E-08 5.7E-08 7.7E-08 1.5E-07 5.7E-08 mek 9.2E-04 1.3E-04 9.2E-05 2.1E-04 9.2E-05
  • 23. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 22 Tabella 7. Rapporti all’emissione VOC/CH4 per una selezione di specie VOC odorigene e reattive per le discariche localizzate sul territorio del comune di Giugliano Resit Z Resit cat. 1 Resit cat. 2b Resit ante 78 Resit X Fibe - Giuliani Masseria del Pozzo Ampl. Mass. del Pozzo- Schiavi Novambiente Eredi di Giuliani terpeni 3.1E-02 1.8E-05 2.0E-05 1.5E-05 2.0E-05 1.9E-04 2.1E-04 1.6E-04 2.4E-05 2.1E-04 aldeidi 6.9E-05 9.6E-07 3.6E-08 1.5E-08 2.3E-08 3.7E-07 alcani 7.7E-03 4.8E-04 7.1E-04 7.1E-04 7.0E-04 1.7E-04 2.2E-04 6.1E-05 5.9E-04 2.2E-04 tri-tetramethil benzeni 1.9E-04 1.2E-04 2.3E-05 2.3E-05 2.7E-05 7.5E-05 7.1E-05 8.7E-05 7.0E-06 7.1E-05 tetraidrofurano 1.2E-07 1.2E-07 1.2E-07 1.5E-06 2.3E-06 7.6E-10 2.3E-06 5.1 Archivio dei campi di concentrazione di metano La procedura utilizzata per il calcolo delle concentrazioni di VOC ha permesso di limitare l’archiviazione dei risultati alle sole concentrazioni di metano. I risultati completi della simulazione sono stati archiviati in file binari contenenti le concentrazioni dovute alle 12 sorgenti considerate su di un grigliato tridimensionale di 121x121x11 punti. Il grigliato copre l’area del dominio di calcolo indicato in Figura 1 con un passo griglia orizzontale di 100 m, una profondità verticale di 2000 m discretizzata con i seguenti livelli verticali al di sopra del terreno: 0., 10., 36., 90., 179., 314., 504., 758., 1086., 1497., 2000 m. Le concentrazioni calcolate sono state archiviate in 366 file giornalieri ognuno dei quali contiene 24 sequenze orarie. Poiché la gestione dell’archivio completo dei file risulta oneroso dal punto di vista dello spazio disco occupato dai file (circa 71 Gigabyte), i risultati della simulazione sono stati elaborati in modo da estrarre unicamente i valori di concentrazione in prossimità del suolo. In questo modo è stata costruita una base dati formata da 366 file geo-referenziati in formato netCDF (con convenzione CF) i cui nomi sono costruiti secondo lo schema seguente: “conc_<AAAAMMDD>_surf.nc”. Ogni file ha la dimensione di 17 Megabyte (riducibili a 1.7 Mb se compressi con gzip) per un totale di circa 6.2 Gigabyte complessivi.È stata costruita anche una base dati supplementare con le concentrazioni al suolo complessive, ottenute sommando i contributi delle 12 sorgenti considerate. Si tratta di 366 files georeferenziati in formato netCDF (con convenzione CF) i cui nomi sono costruiti secondo lo schema seguente: “conc_<AAAAMMDD>_sum_surf.nc”. Ogni file ha la dimensione di 1.6 Mb (riducibili a 262 Kb se compressi con gzip) per circa 585 Mb complessivi.
  • 24. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 23 6Analisi dell’impatto sulla qualità dell’aria delle emissioni di Metano Le normative europee e nazionali sull’inquinamento atmosferico non definiscono limiti specifici per le concentrazioni di metano in quanto questa sostanza non è considerata nociva per la salute umana. Il metano è però un importante gas serra e può essere considerato un tracciante di altre sostanze nocive emesse dalle discariche di rifiuti ed anche un indicatore di emissioni odorigene che risultano moleste per la popolazione esposta. Per valutare l’entità dell’incremento dei valori di concentrazione di metano in atmosfera provocato dalle emissioni delle discariche, è possibile considerare come riferimento il valore del fondo medio atmosferico globale pari a circa 1.8 ppm, equivalente a 1.18 mg/m3 . In Figura 21 è illustrato l’incremento del valore medio annuale di concentrazione di metano dovuto alle emissioni di tutte le discariche. L’incremento medio della concentrazione risulta piuttosto limitato e supera i 200 µg/m3 solo nelle immediate vicinanze delle discariche, a distanze inferiori ai 500 m dalle stesse. Questo valore è pari a circa 1/6 della concentrazione media atmosferica. Il valore massimo, pari a 1081 µg/m3 è localizzato al di sopra del corpo della discarica di Masseria del Pozzo. L’area abitata esposta alle concentrazioni più alte è quella di Parete, a circa 4 Km di distanza dalla zona delle discariche, che è interessata da valori medi annuali che superano di poco i 10 µg/m3 . Figura 21. Concentrazioni medie annuali di CH4 (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Di maggior interesse sono i valori massimi orari illustrati in Figura 22, che corrispondono ai valori massimi degli incrementi medi orari delle concentrazioni di metano dovute alle emissioni delle discariche, durante l’intero anno considerato nelle simulazioni. I valori massimi orari, su di un’area significativa di territorio, approssimativamente all’interno di un raggio di 4 km dalle discariche, superano i 1000 µg/m3 . Nelle condizioni di maggior impatto si può quindi considerare di avere un raddoppio delle concentrazioni di fondo atmosferico del metano. Questo livello di incremento delle concentrazioni arriva ad interessare i centri abitati di Parete, Trentola-Ducenta e Qualiano.
  • 25. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 24 Sull’area immediatamente circostante le discariche i valori massimi orari di incremento delle concentrazioni di metano superano i 3 mg/m3 e raggiungono i 10 mg/m3 sul corpo delle discariche di Masseria del Pozzo, Ampliamento Masseria del Pozzo e Novambiente, che sono le sorgenti caratterizzate dalle emissioni più elevate (Tabella 2). Questi valori sono confrontabili con le concentrazioni misurate al disopra o nelle immediate vicinanze di altre discariche, ad esempio da Galle et al. (2001) con valori compresi fra 1.7 e 13.5 ppm (1.1-8.8 mg/m3 ) e da Tagaris et al. (2003) con valori nel range 5-30 ppm (3.2-19.6 mg/m3 ). Figura 22. Concentrazioni massime orarie di CH4 (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. L’analisi degli incrementi massimi orari calcolati nei diversi mesi dell’anno (Figura 23, Figura 24 e Figura 25) permette di identificare i periodi durante i quali gli impatti al suolo sono di maggior rilievo e le condizioni di dispersione risultano più critiche. Le concentrazioni più elevate si registrano durante i mesi autunnali e invernali. In particolare i valori più elevati nella zona di Parete e Trentola-Ducenta sono stati ottenuti durante i mesi di novembre e dicembre, ed a Qualiano in dicembre (Figura 23). A differenza dei campi delle concentrazioni medie, le distribuzioni spaziali dei massimi non rispecchiano le direzioni dei venti dominanti poiché sono dovute alle situazioni dispersive più sfavorevoli (ad esempio caratterizzate da venti deboli in condizioni di stabilità atmosferica) e non alle condizioni più frequenti. Le concentrazioni più elevate a NE delle discariche sono state ottenute a dicembre, quando è stata riscontrata una netta prevalenza di venti da ENE ed una frequenza molto limitata di venti provenienti da W (Figura 8) potenzialmente responsabili di queste condizioni di trasporto. Le concentrazioni più elevate a SW delle discariche sono state riscontrate durante il mese di gennaio (Figura 23). Al sopraggiungere del periodo primaverile e con la prima parte dell’estate le concentrazioni più elevate (maggiori di 1000 µg/m3 ) interessano unicamente le aree prossime alle discariche grazie alle più favorevoli condizioni dispersive ed alla maggior frequenza di venti di moderata intensità (Figura 24 e Figura 9). Durante i mesi di agosto e settembre si nota nuovamente l’estensione delle concentrazioni più elevate a distanze maggiori dalle sorgenti a causa della riduzione d’intensità dei venti e della diminuzione d’intensità della turbolenza atmosferica. Durante le stagioni primaverile ed estiva, si nota che le concentrazioni più elevate tendono ad estendersi soprattutto a SW delle discariche (Figura 24 e Figura 25), questa
  • 26. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 25 direzione di trasporto degli inquinanti è associata alle condizioni di brezza di terra caratterizzate generalmente da venti deboli e condizioni di stabilità atmosferica. Figura 23. Concentrazioni massime orarie di CH4 (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche nei mesi di novembre e dicembre 2015, gennaio e febbraio 2016.
  • 27. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 26 Figura 24. Concentrazioni massime orarie di CH4 (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno 2016. Figura 25. Concentrazioni massime orarie di CH4 (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre 2016.
  • 28. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 27 I contributi di ognuna delle 12 discariche alle concentrazioni medie annuali di metano (assumendo le emissioni annue riportate in Tabella 2) sono illustrati singolarmente in Figura 26, Figura 27 e Figura 28. L’estensione dell’area d’influenza delle singole discariche è proporzionale al loro contributo alle emissioni ed alla loro estensione superficiale (Tabella 1 e Tabella 2). Le discariche che maggiormente contribuiscono alle concentrazioni di metano in atmosfera sono quindi Masseria del Pozzo, Ampliamento Masseria del Pozzo e FIBE-Giuliani, seguite da RESIT Z e dai depositi di ecoballe FIBE e Ponte Riccio (Figura 28). Scarsa influenza spaziale è invece attribuita alle altre discariche RESIT (Figura 27). Per altri composti le cui emissioni potrebbero essere influenzate non solo dalla superficie delle discariche e dalla massa di rifiuti in esse contenute, ma anche delle specifiche sostanze presenti fra i rifiuti, l’importanza relativa delle emissioni delle singole discariche potrebbe essere differente (vedi Capitolo 7). Figura 26. Concentrazioni medie annuali di CH4 (µg/m3 ) dovute alle emissioni delle discariche di Masseria del Pozzo (in alto a sinistra), Ampliamento Mass. del Pozzo–Schiavi (in alto a destra), Novambiente (in basso a sinistra) Eredi di Giuliani (in basso a destra).
  • 29. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 28 Figura 27. Concentrazioni medie annuali di CH4 (µg/m3 ) dovute alle emissioni delle discariche RESIT X (in alto a sinistra), RESIT Ante78 (in alto a destra), RESIT Cat. 2b (in basso a sinistra), RESIT Cat. 1 (in basso a destra). Figura 28. Concentrazioni medie annuali di CH4 (µg/m3 ) dovute alle emissioni delle discariche RESIT Z (in alto a sinistra), Ecoballe di Ponte Riccio (in alto a destra), FIBE-Giuliani (in basso a sinistra), Ecoballe FIBE- Giuliani (in basso a destra).
  • 30. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 29 7Analisi dell’impatto sulla qualità dell’aria delle emissioni di VOC Fra le 80 specie VOC incluse nelle attività di monitoraggio sono presenti numerosi composti la cui nocività è riconosciuta dai principali organismi internazionali che si occupano degli effetti sulla salute dell’esposizione alle sostanze chimiche in atmosfera. Fra queste composti organici, l’unica sostanza per la quale le normative europee ed italiane prevedono un limite alle concentrazioni in aria è il benzene. La direttiva 2008/50/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa, recepita dal parlamento italiano con il Decreto Legislativo italiano 155/2010, prevede per il benzene il limite di 5 μg/m3 per la concentrazione media annuale. Per il benzene stesso e per altri composti di riconosciuta nocività per la salute sono riconosciuti i fattori di rischio sia cancerogeno che non-cancerogeno riportati in Tabella 8 (ISS/INAIL, 2014; US/EPA, https://epa-prgs.ornl.gov/cgi-bin/chemicals/csl_search) insieme ai valori guida WMO (WHO, 2000), se disponibili. I campi di concentrazione media annuale e le distribuzioni spaziali dei valori massimi orari calcolati nel corso dell’anno sono illustrati nelle figure comprese fra Figura 29 e Figura 48, per tutte le specie VOC riportate in Tabella 4. Gli analoghi campi di concentrazione relativi agli insiemi di composti reattivi, precursori dell’ozono e potenziali cause di odori, riportati in Tabella 5, sono illustrati dalle figure comprese fra Figura 51 e Figura 60. Si noti che le concentrazioni sono riportate in ng/m3 sulle mappe relative alle concentrazioni medie annuali ed in µg/m3 sulle mappe relative ai massimi delle concentrazioni orarie. Tabella 8. Fattori di rischio cancerogeno e tossico per i composti organici considerati nella valutazione di impatto sulla qualità dell’aria delle emissioni delle discariche localizzate nell’area vasta di Giugliano. Rischio cancerogeno Rischio tossico Linee Guida WHO IUR [µg/m3 ]-1 SL TR=1.0E-6 [µg/m3 ] RfC [µg/m3 ] [µg/m3 ] benzene 7.80E-06 0.36 30 no safe level toluene 5000 260 * etilbenzene 2.50E-06 1000 p-xilene 1.12 100 o-xilene 100 stirene 1000 260 * 1,1-dicloro etilene 10.80 200 tetracloro etilene 2.60E-07 40 250 tricloro etilene 4.10E-06 0.48 2 no safe level 1,2-dicloro benzene 200 Methyl Ethyl Ketone 5000 *(media settimanale) IUR: Inhalation Unit Risk SL TR=1.0E-6: Screening level Target Risk 10-6 RfC: Reference Concentration Le concentrazioni medie annuali di Benzene sono risultate inferiori a 40 ng/m3 (Figura 29), questo valore è stato raggiunto sul corpo della discarica Resit Z, caratterizzata dal rateo di emissione più
  • 31. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 30 elevato fra quelli delle discariche monitorate. Nell’area immediatamente circostante le discariche, nel raggio di poche centinaia di metri, le concentrazioni medie annuali sono risultate di circa 5-10 ng/m3 , mentre su di un’area più vasta, fino a distanze di circa 1-1.5 km, i valori medi sono compresi fra 1 e 5 ng/m3 . I centri abitati più prossimi alle discariche non sono interessati a concentrazioni medie di benzene significative (Figura 29). I valori massimi orari calcolati durante l’anno considerato hanno superato i 100 ng/m3 nell’area attorno alle discariche, non oltre un raggio di 500 m dalle stesse, raggiungendo i 480 ng/m3 al di sopra della Resit Z. Su una porzione più significativa del territorio, che raggiunge i centri abitati di Parete, Trentola-Ducenta e Qualiano, i valori massimi mostrano un intervallo di valori compreso fra 10 e 50 ng/m3 (Figura 30). I valori di concentrazione calcolati, sia medi sia di picco, risultano inferiori di almeno un ordine di grandezza al valore limite per le concentrazioni medie annuali. Tali valori risultano inferiori del valore di esposizione di 360 ng/m3 che determina un rischio cancerogeno di riferimento di uno su un milione, e largamente inferiori del valore di riferimento di 30 µg/m3 per il rischio non cancerogeno (Tabella 8). Figura 29. Concentrazioni medie annuali di Benzene (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 32. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 31 Figura 30. Concentrazioni massime orarie di Benzene (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Per il toluene sono stati calcolati valori di concentrazione di circa un ordine di grandezza superiori a quelli del benzene (Figura 31), con medie annuali superiori a 100 ng/m3 al di sopra delle discariche principali e superiori a 10 ng/m3 ad una distanza compresa fra 500 m e 1.5 km dalle discariche. Concentrazioni dello stesso livello raggiungono distanze maggiori dalle sorgenti in direzione WSW e ENE lungo le direzioni dei venti prevalenti. Il centro abitato di Parete è interessato da una concentrazione media di 1 ng/m3 , mentre gli altri centri abitati sono raggiunti da concentrazioni più basse. Le concentrazioni massime orarie superano il valore di 1 μg/m3 sul corpo delle discariche di Masseria e nelle immediate adiacenze delle discariche Resit. Le aree abitate di Qualiano e Parete sono interessate da valori di concentrazione massima oraria di 100 e 200 ng/m3 rispettivamente. Tali valori risultano comunque molto lontani dalle soglie di riferimento per il rischio tossico non-cancerogeno (5000 μg/m3 ) e dal valore guida del WHO (260 μg/m3 ).
  • 33. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 32 Figura 31. Concentrazioni medie annuali di Toluene (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Figura 32. Concentrazioni massime orarie di Toluene (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Gli isomeri dello Xilene (p-Xilene e o-Xilene) mostrano valori di concentrazione dello stesso ordine di grandezza di quelli calcolati per il Toluene ed una distribuzione spaziale delle concentrazioni molto simile. Il p-Xilene raggiunge valori di concentrazione media annuale superiori a 200 ng/m3 sopra le discariche di Masseria del Pozzo e Resit Z (Figura 33). A distanze dalle discariche inferiori
  • 34. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 33 a 500 m (in direzione SE e NW) e 1.5 km (in direzione SW e NE) le concentrazioni medie annuali mostrano valori compresi fra 20 e 100 ng/m3 . I centri abitati di Parete e Trentola-Druenta sono interessati da concentrazioni medie annuali comprese fra 1 e 5 ng/m3 . Le concentrazioni massime orarie raggiungono il valore di 4 μg/m3 sul corpo della discarica Resit Z (Figura 34). A distanze inferiori a 1 km, in direzione NW e SE, e inferiori a 1.5 km, in direzione SW e NE) le concentrazioni massime orarie raggiungono valori superiori a 500 ng/m3 , mentre i centri abitati di Qualiano e Parete sono interessati da valori di concentrazione massima oraria compresi fra 100 e 400 ng/m3 . Le distribuzioni spaziali delle concentrazioni medie annuali e massime orarie del o-Xilene (Figura 35 e Figura 36) risultano molto simili a quelle descritte per il p-Xilene, con valori di concentrazione compresi fra 1/3 ed 1/4 di quelli riportati per quest’ultimo isomero. Le soglie di rischio tossico non- cancerogeno per gli isomeri dello Xilene sono di 100 μg/m3 , per esposizioni di lungo periodo, superiori di diversi ordini di grandezza anche alle concentrazioni di picco orarie calcolate dalle simulazioni modellistiche. Figura 33. Concentrazioni medie annuali di p-Xilene (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 35. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 34 Figura 34. Concentrazioni massime orarie di p-Xilene (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Figura 35. Concentrazioni medie annuali di o-Xilene (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 36. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 35 Figura 36. Concentrazioni massime orarie di o-Xilene (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Le concentrazioni calcolate per l’etilbenzene mostrano distribuzione spaziale e valori quasi coincidenti con quelli analizzati per il toluene (Figura 37 e Figura 38). Questa corrispondenza è spiegabile con la grande similitudine fra i valori di emissione di questi due composti per le diverse discariche sottoposte ad indagine (Tabella 4). L’etilbenzene è sostanza cancerogena caratterizzata da un fattore di rischio per l’esposizione ad 1 μg/m3 pari a circa un terzo di quello del Benzene (Tabella 8). Come parametro di confronto delle concentrazioni calcolate, possiamo quindi considerare che il valore di concentrazione di questo inquinante corrispondente ad un rischio di 1 su un milione è di 1.12 μg/m3 , superiore di un fattore 5 al valore massimo delle concentrazioni medie annuali al di sopra delle discariche, pari a 220 ng/m3 . Le concentrazioni che interessano i centri abitati più prossimi alle discariche risultano largamente inferiori al valore di riferimento sia nei loro valori medi annuali, che non superano i 2 ng/m3 , sia per le concentrazioni orarie di picco, che raggiungono, a Parete, i 200 ng/m3 . Il valore di riferimento per il rischio non cancerogeno relativo all’esposizione all’etilbenzene è pari a 1000 μg/m3 e risulta quindi di diversi ordini di grandezza più elevato rispetto alle concentrazioni calcolate sull’area in esame per effetto delle emissioni delle discariche.
  • 37. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 36 Figura 37. Concentrazioni medie annuali di Etilbenzene (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Figura 38. Concentrazioni massime orarie di Etilbenzene (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Lo stirene è caratterizzato da emissioni inferiori a quelle relative ai composti precedentemente analizzati e provenienti solo da alcune delle discariche sottoposte ad indagine (Tabella 4). Di conseguenza le concentrazioni in aria di stirene sono caratterizzate da valori decisamente inferiori rispetto a quelli degli altri composti aromatici. I campi di concentrazione mostrano valori medi
  • 38. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 37 annuali che raggiungono 5 ng/m3 e valori medi orarii di picco di 73 ng/m3 entrambi localizzati sulla discarica Resit Z. Il valore delle linee guida WHO (260 µg/m3 per il valore medio su una settimana) ed il valore di riferimento per il rischio non cancerogeno (1000 µg/m3 ) sono largamente superiori ai valori calcolati. Figura 39. Concentrazioni medie annuali di Stirene (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Figura 40. Concentrazioni massime orarie di Stirene (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 39. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 38 Fra i composti clorurati considerati nella presente analisi, quelli caratterizzati dalle emissioni di maggior rilievo sono il dicloro etilene ed il tetracloro etilene (Tabella 4). Emissioni di composti clorurati sono state rilevate solo per le discariche della zona di Masseria del Pozzo, unicamente per il dicloro benzene è stato misurata una limitata emissione dalle discariche Resit categoria 1 e Resit X. Le concentrazioni medie annuali di 1,1 dicloro etilene superano i 5 ng/m3 sopra le discariche di Masseria del Pozzo e Fibe, con un valore massimo di 9.7 ng/m3 (Figura 41). La concentrazione media annuale di 1 ng/m3 è superata unicamente a distanze inferiori a 500 m dalle discariche del gruppo di Masseria. I valori massimi delle concentrazioni medie orarie non superano i 92 ng/m3 su tutto il territorio esaminato (Figura 42). I centri abitati sono interessati da concentrazioni medie annuali inferiori a 0.1 ng/m3 e valori massimi orari inferiori a 10 ng/m3 . Tali valori risultano di scarso rilievo rispetto al valore di riferimento per il rischio non-cancerogeno, pari a 200 µg/m3 . Il tetracloro etilene mostra valori di concentrazione simili a quelli commentati per il dicloro etilene, con una riduzione dei valori massimi e delle aree coperte dalle curve di isoconcentrazione corrispondenti (Figura 45 e Figura 46). Le concentrazioni medie annuali raggiungono un valore massimo di 5.3 ng/m3 , mentre i valori massimi orari mostrano come valore più alto 49 ng/m3 . Le concentrazioni più elevate sono calcolate al di sopra della discarica di Masseria del Pozzo. Anche per il tetracloro etilene le concentrazioni calcolate in prossimità dei centri abitati più vicini sono risultate inferiori a 0.1 ng/m3 per i valori medi annuali e inferiori a 10 ng/m3 per i valori massimi orari. Il tetracloro etilene è sostanza cancerogena caratterizzata da un IUR (fattore di rischio per l’esposizione ad 1 μg/m3 ) pari a 2.6E-07 (Tabella 8). Si può quindi considerare che il valore di concentrazione di questo inquinante corrispondente ad un rischio di 1 su un milione è di 10.8 μg/m3 , largamente superiore ai valori di concentrazione stimati dalle simulazioni modellistiche così come il valore di riferimento per il rischio non cancerogeno, pari a 40 μg/m3 . Il valore guida indicato dal WHO per il tetracloro etilene è di 250 μg/m3 . Le emissioni di tricloro etilene e dicloro benzene, essendo caratterizzate da valori decisamente inferiori rispetto a quelle degli altri composti tossici considerati (Tabella 4), hanno prodotto valori di concentrazione molto limitati su tutto il territorio in esame. Le concentrazioni medie annuali hanno raggiunto valori massimi di 0.3 ng/m3 per il tricloro etilene (Figura 43) e di 0.1 ng/m3 per il dicloro benzene (Figura 47). Le concentrazioni medie orarie hanno mostrano valori massimi di 3 ng/m3 per il tricloro etilene (Figura 44) e di 1 ng/m3 per il dicloro benzene (Figura 48). Il tricloro etilene è sostanza cancerogena caratterizzata da un IUR (fattore di rischio per l’esposizione ad 1 μg/m3 ) pari a 4.1E-07 (Tabella 8). Si può quindi considerare che il valore di concentrazione di questo inquinante corrispondente ad un rischio di 1 su un milione è di 478 ng/m3 . Il valore di riferimento per il rischio non cancerogeno del tricloro etilene è di 2 μg/m3 , mentre il WHO non riconosce valori di concentrazione che si possano considerare sicuri per questa sostanza. Nonostante la pericolosità elevata del tricloro etilene, i valori di riferimento per il rischio cancerogeno e non cancerogeno risultano largamente superiori ai valori di concentrazione stimati dalle simulazioni modellistiche. Il dicloro etilene non è riconosciuto come sostanza cancerogena, ed il valore di riferimento per il rischio non cancerogeno è di 200 μg/m3 .
  • 40. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 39 Figura 41. Concentrazioni medie annuali di 1-1 dicloro etilene (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Figura 42. Concentrazioni massime orarie di 1-1 dicloro etilene (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 41. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 40 Figura 43. Concentrazioni medie annuali di Tricloro etilene (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Figura 44. Concentrazioni massime orarie di Tricloro etilene (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 42. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 41 Figura 45. Concentrazioni medie annuali di Tetracloro etilene (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Figura 46. Concentrazioni massime orarie di Tetracloro etilene (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 43. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 42 Figura 47. Concentrazioni medie annuali di 1-2 dicloro benzene (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Figura 48. Concentrazioni massime orarie di 1-2 dicloro benzene (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Il metiletilchetone (MEK) mostra valori di concentrazione calcolati simili a quelli descritti per toluene, etilbenzene e p-Xilene, fra i più elevati fra quelli delle sostanze tossiche considerate (Figura 49 e Figura 50). Le concentrazioni medie annuali mostrano valori superiori a 100 ng/m3 al
  • 44. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 43 di sopra delle discariche del gruppo Masseria e di Resit Z, con un valore massimo di 360 ng/m3 . A distanze dalle discariche inferiori a 500 m (in direzione SE e NW) e 1.5 km (in direzione SW e NE) le concentrazioni medie annuali mostrano valori compresi fra 10 e 50 ng/m3 (Figura 49). Il centro abitato di Parete è interessato da una concentrazione media di 1 ng/m3 , mentre gli altri centri abitati sono raggiunti da concentrazioni medie annuali più basse. Le concentrazioni massime orarie superano il valore di 1 μg/m3 sul corpo delle discariche di Masseria e nelle immediate adiacenze della discarica Resit Z, dove si rileva il valore massimo assoluti di 4 μg/m3 (Figura 50). Le aree abitate di Parete e Trentola-Ducenta sono interessate da valori di concentrazione massima oraria di circa 100 e 200 ng/m3 rispettivamente. A Qualiano i valori massimi delle concentrazioni medie orarie rimangono inferiori a 100 ng/m3 . I valori calcolati per le concentrazioni medie annuali e di picco orario per il MEK sono molto lontani dalle soglie di riferimento per il rischio tossico non-cancerogeno (5000 μg/m3 ). Figura 49. Concentrazioni medie annuali di MEK (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 45. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 44 Figura 50. Concentrazioni massime orarie di MEK (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. I terpeni vengono emessi in quantità significative da Resit Z e dalle discariche del gruppo Masseria (Tabella 5) e danno origini a concentrazioni in atmosfera complessivamente più elevate di quelle precedentemente discusse per i composti tossici. I campi di concentrazione medi annuali mostrano valori maggiori di 1 µg/m3 nel raggio di circa 500 m dalla discarica Resit Z, al di sopra della quale si osserva il valore massimo di 11.6 µg/m3 (Figura 51). Concentrazioni superiori a 100 ng/m3 interessano un’area che si estende per circa 1 km a NW, 500 m a NE e SE, e oltre 2 km a SW dell’area occupata dalle discariche. I centri abitati di Parete, Trentola-Ducenta e Qualiano sono interessati da concentrazioni medie annuali comprese rispettivamente negli intervalli 10-20 ng/m3 , 5-10 ng/m3 , 1-5 ng/m3 . Le concentrazioni massime orarie raggiungono i 145 µg/m3 sopra la discarica Resit Z e mostrano valori superiori a 20 µg/m3 nel raggio di 1 km da questa discarica (Figura 52). I centri abitati di Qualiano, Trentola-Ducenta e Parete sono interessati da valori massimi delle concentrazioni medie orarie rispettivamente di circa 1 µg/m3 , 2 µg/m3 e 5 µg/m3 . Le concentrazioni di alcani sono dello stesso ordine di grandezza, anche se di valore inferiore, delle concentrazioni di Terpeni (Figura 53 e Figura 54). Anche la distribuzione spaziale dei campi di concentrazione è molto simile a quella relativa ai Terpeni. I campi di concentrazione medi annuali mostrano valori maggiori di 1 µg/m3 nelle immediate vicinanze della discarica Resit Z, al di sopra della quale si osserva il valore massimo di 2.9 µg/m3 (Figura 53). Le concentrazioni massime orarie raggiungono i 36 µg/m3 sopra la discarica Resit Z e mostrano valori superiori a 10 µg/m3 nel raggio di 500 m dalla stessa (Figura 54). Il solo centro abitato di Parete è interessato da concentrazioni medie annuali superiori a 5 ng/m3 e valori massimi delle concentrazioni medie orarie compresi fra 2 e 5 µg/m3 . Le concentrazioni atmosferiche calcolate di Aldeidi risultano molto limitate sia in termini di medie di lungo periodo (Figura 55) che di valori di picco orari (Figura 56). Unicamente a distanze di meno di 1 km dalla discarica Resit Z sono superati valori di concentrazione di 1 ng/m3 , mentre i massimi delle concentrazioni medie orarie superano i 200 ng/m3 nelle immediate vicinanze della discarica. Il centro abitato di Parete è interessato da valori massimi delle concentrazioni medie orarie di 10 ng/m3 , mentre non registrano valori significativi per le concentrazioni medie di lungo periodo in prossimità dei centri abitati.
  • 46. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 45 Più significative risultano le concentrazioni di trimetil e tetrametil benzeni i cui valori medi annuali assumono valori superiori a 20 ng/m3 nell’area limitrofa alle discariche e raggiungono gli 82 ng/m3 al di sopra delle stesse (Figura 57). In corrispondenza dei centri urbani di Parete, Trentola-Ducenta e Casapesenna si osservano concentrazioni medie annuali comprese rispettivamente negli intervalli 10-20 ng/m3 e 5-10 ng/m3 . I valori massimi delle concentrazioni medie orarie superano i 0.5 µg/m3 solo nell’area immediatamente adiacente alle discariche (Figura 58) ed in corrispondenza del centro abitato di Parete raggiungono valori di circa 100 ng/m3 . Le concentrazioni calcolate di tetraidrofurano assumono valori di scarso rilievo sia per quanto riguarda le concentrazioni medie di lungo periodo (Figura 59) sia per quanto concerne i valori massimi delle concentrazioni medie orarie (Figura 60). Figura 51. Concentrazioni medie annuali di Terpeni (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 47. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 46 Figura 52. Concentrazioni massime orarie di Terpeni (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Figura 53. Concentrazioni medie annuali di Alcani (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 48. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 47 Figura 54. Concentrazioni massime orarie di Alcani (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Figura 55. Concentrazioni medie annuali di Aldeidi (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 49. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 48 Figura 56. Concentrazioni massime orarie di Aldeidi (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Figura 57. Concentrazioni medie annuali di Tri-tetramethil benzeni (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 50. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 49 Figura 58. Concentrazioni massime orarie di Tri-tetramethil benzeni (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale. Figura 59. Concentrazioni medie annuali di Tetraidrofurano (ng/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 51. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 50 Figura 60. Concentrazioni massime orarie di Tetraidrofurano (µg/m3 ) dovute alle emissioni di tutte le discariche sull’intero dominio di calcolo (sinistra) e su di uno zoom di 4x4 km2 (destra). Le isolinee di concentrazione sono sovrapposte alla carta tecnica regionale.
  • 52. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 51 8Conclusioni Le attività di monitoraggio realizzate nell’ambito del progetto BioQuAr (Biogas e Qualità dell’Aria; http://bioquar.isafom.cnr.it) hanno permesso di ottenere una stima di sintesi delle emissioni di metano e di composti organici volatili non metanici dalle discariche localizzate nell’area vasta di Giugliano. L’analisi relativa ai VOC ha permesso di ottenere una stima delle emissioni di 80 specie e di fornisce quindi indicazioni sulla presenza di sostanze tossiche all’interno delle discariche monitorate. La presenza di alcune sostanze, quali i composti aromatici e clorurati, nel biogas costituisce un indicatore diretto dello smaltimento di rifiuti di origine industriale. La frazione attribuibile ad ognuno dei composti di interesse rispetto alla massa totale dei VOC campionati può essere confrontata con misure analoghe realizzate in altre discariche controllate per mettere in luce differenze attribuibili al contenuto delle discariche stesse. Le stime effettuate hanno permesso di evidenziare l’emissione di idrocarburi aromatici e composti clorurati in percentuale rilevante rispetto al totale dei VOC. Questa valutazione conferma la pericolosità delle sostanze contenute all’interno dei rifiuti stoccati e la loro dispersione attraverso i diversi vettori ambientali. L’applicazione di un sistema modellistico per la stima della dispersione degli inquinanti in atmosfera ha permesso di valutare l’impatto sulla qualità dell’aria delle sostanze emesse in atmosfera. Va ricordato che le simulazioni modellistiche sono state impostate in modo da ricostruire la meteorologia locale e le concentrazioni medie orarie degli inquinanti su di un intero anno che ha incluso i periodi di campagna di misura. Le concentrazioni di metano mostrano valori medi annuali limitati, che portano approssimativamente ad un raddoppio delle concentrazioni di fondo atmosferico solo al di sopra delle discariche, con valori che superano 1 mg/m3 . Non paiono significativi i contributi ai valori medi di lungo periodo in corrispondenza dei centri abitati. I valori di picco delle concentrazioni di metano, valutati attraverso l’analisi dei massimi delle concentrazioni medie orarie, risultano compresi fra 5 e 10 mg/m3 al di sopra delle discariche e di circa 1 mg/m3 a Parete, il centro abitato interessato dalle concentrazioni di picco più elevate. Le analisi della variabilità stagionale delle concentrazioni mostra che i valori più elevati si osservano durante l’inverno, quando condizioni di stabilità atmosferica e vento debole sfavoriscono la dispersione degli inquinanti emessi in prossimità del suolo. Le concentrazioni stimate per le specie VOC di maggior interesse sono state confrontate con i livelli di screening per il rischio cancerogeno e con i livelli di riferimento per il rischio non cancerogeno. Se disponibili sono stati utilizzati anche i livelli delle linee guida WHO e, per il solo benzene, il limite europeo alle concentrazioni in aria. Non sono state riscontrate criticità relative ai livelli di concentrazione in aria stimati per tutte le specie VOC prese in considerazione. Per tutti i composti considerati le concentrazioni in aria sono risultate significativamente inferiori alle soglie di riferimento per la nocività sulla salute umana. Questo risultato può essere considerato in larga misura atteso in quanto la dispersione atmosferica non è il vettore principale di diffusione degli inquinanti dalle discariche, in particolar modo per impianti chiusi da più di un decennio. Ciononostante, va considerato che le sostanze che danno origine alle concentrazioni relativamente più elevate (toluene, xilene, etilbenzene, 1-1 dicloro etilene, tetracloro etilene e metiletilchetone) sono composti di provata nocività e che il contributo delle emissioni delle discariche va a sommarsi a valori di fondo, potenzialmente non trascurabili, dovuti all’insieme delle sorgenti presenti sul territorio dell’agglomerato Napoli-Caserta. 9Bibliografia Anfossi, D., Tinarelli, G., Trini Castelli, S., Nibart, M., Olry, C., Commanay, J. (2010) A new Lagrangian particle model for the simulation of dense gas dispersion, Atmospheric Environment, 44, 753-762.
  • 53. Studio modellistico dell'impatto sulla qualità dell'aria delle emissioni delle discariche di Giugliano ARIANET, febbraio 2017, R2017.04 52 Di Bella, G., Di Trapani, D., Viviani, G. Evaluation of methane emissions from Palermo municipal landfill: Comparison between field measurements and models. Waste Management 31 (2011) 1820–1826 Finardi S., Calori G., D’Allura A., Brusasca G., Magliulo V. (2014a) Configurazione del sistema di previsione della qualità dell'aria ed installazione preliminare. Report AriaSaNa relativo alla Milestone M5.2.1 del 2014. Finardi S., Calori G., Radice P., Pozzi C., Brusasca G., Magliulo V. (2014b) Valutazione annuale della qualità dell'aria e verifica di affidabilità dell'inventario. Report AriaSaNa relativo al Deliverable D5.1.2 del 2014. Finardi S., Calori G., D’Allura A., Brusasca G., Agrillo G., Magliulo V. (2015) Installazione e verifica dell'operatività del sistema di previsione della qualità dell'aria. Report AriaSaNa relativo al Deliverable D5.2.1 del 2015. Galle, B., Samuelsson, J., Svensson H.B. & Borjesson, G. (2001) Measurements of methane emissions from landfills using a time correlation tracer method based on FTIR absorption spectroscopy, Environmental science and technology 35, pp. 21–25. ISPRA (2016) Italian Greenhouse Gas Inventory 1990-2014, National Inventory Report 2016. Rapporto ISPRA 239/2016, ISBN 978-88-448-0764-1 ISS/INAIL (2014) Protocollo per il monitoraggio dell’aria indoor/outdoor ai fini della valutazione dell’esposizione inalatoria nei siti contaminati. Sito di Venezia – Porto Marghera, Rapporto ISS 2014 Elaborato da: Musmeci L., Berardi S., Beccaloni E., Bemporad E., Scaini F., Gregio M., Settimo G., Formenton G. Kukkonen J, Olsson T, Schultz M, Baklanov A, Klein T, Miranda I, Monteiro A, Hirtl M, Tarvainen V, Boy M, Peuch V.-H., Poupkou A, Kioutsioukis I, Finardi S, Sofiev M, Sokhi R, Lehtinen J, Karatzas K, San Josè R, Astitha M, Kallos G, Schaap M, Reimer E, Jakobs H, Eben K (2012). A review of operational, regional- scale, chemical weather forecasting models in Europe. Atmospheric Chemistry and Physics, vol. 12, p. 1- 87, ISSN: 1680-7316, doi: 10.5194/acp-12-1-2012; http://www.atmos-chem-phys.net/12/1/2012/ Riddick, S.N., and coauthors (2016) Development of a low-maintenance measurement approach to continuously estimate methane emissions: A case study. Waste Management, http://dx.doi.org/10.1016/j.wasman.2016.12.006 Silibello, C., Calori, G., Brusasca, G., Giudici, A., Angelino, E., Fossati, G., Peroni, E., Buganza, E. (2008) Modelling of PM10 Concentrations Over Milano Urban Area Using Two Aerosol Modules, Environmental Modelling and Software, 23, 333-343. Soporan, V.F., Nascutiu, L., Soporan, B., Pavai, C. (2015) Case studies of methane dispersion patterns and odor strength in vicinity of municipal solid waste landfill of Cluj–Napoca, Romania, using numerical modeling. Atmospheric Pollution Research 6 (2015) 312-321 Tinarelli, G., Mortarini, L., Trini Castelli, S., Carlino, G., Moussafir, J., Armand, P., Anfossi, D. (2013) Microspray, a Lagrangian Particle Model of Turbulent Dispersion. Review and Validation, In: Lagrangian Modeling of the Atmosphere, Geophysical Monograph Series, American Geophysical Union (AGU), 200, 311-326. WHO (2000) Air Quality Guidelines for Europe - Second Edition, WHO Regional Publications, European Series, No. 91