Al Tesla Revolution 2017: "L’inquinamento atmosferico: principali sorgenti, t...Tesla Club Italy
L'inquinamento dell'aria in Italia è una emergenza ambientale, sanitaria ed economica. Il miglioramento degli ultimi anni non è stato sufficiente a garantire il rispetto dei limiti europei di concentrazione, con la probabile conseguenza di procedure di infrazione e pesanti sanzioni economiche. Circa 84000 morti premature all’anno in Italia sono state attribuite all’inquinamento atmosferico (Agenzia Europea dell'Ambiente, 2015), con costi sociali ed economici elevatissimi. Negli inverni 2016 e 2017 si sono inoltre ripresentati superamenti diffusi dei limiti giornalieri delle polveri sottili, specialmente nelle aree urbane e in buona parte del nord Italia con importanti impatti sanitari di breve periodo. Nell'intervento saranno esaminate le cause di questi fenomeni e descritti gli strumenti metodologici stato dell'arte che sono utilizzati per indirizzare le politiche di qualità dell'aria e per verificarne l'efficacia.
C N R Inquinamento Da Traffico 18 Aprile 2010Renato Plati
Le slides dell\'intervento tenuto il 18 aprile 2011 presso la sala del CNR dal Dott. Invernizzi, epidemiologo che ha condotto uno studio sui danni prodotti dal traffico di prossimità a Milano. Questi dati dovrebbero essere conosciuti da tutti, a cominciare dagli amministratori pubblici. L\'evento è stato organizzato dal Movimento 5 Stelle di Milano.
Le ricadute sanitarie sulle popolazioni residenti nei pressi degli impianti d...boma21
Convegno: Nuovo inceneritore di Desio. Rischi per la salute da incenerimento dei rifiuti, buone pratiche e tecnologie sostenibili per andare oltre. Iinternetional Society Doctors for the Environment (ISDE). 20 Aprile 2009.
L’aria è elemento essenziale per la vita dell’uomo.La “mission” di questo blog è quello di soddisfare le esigenze di ricerca e di conoscenza delle tecnologie che possono permettere alle persone di respirare ogni giorno un’aria più pulita e sana, migliorando la qualità e la durata della loro vita.
LA QUALITA’ DELL’ARIA NELLA PROVINCIA DI SIRACUSA: CONTRIBUTI SCIENTIFICI PER...riskmanagementproject
La salute, bene più prezioso dell’umanità, è considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, come “uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”. Essa può esser interpretata, data la complessa ed inscindibile interazione fra molteplici variabili che entrano in connessione fra loro, come la commistione di una serie di differenti e variegati determinanti di tipo socio-ambientale, economico, genetico, biologico. Partendo da tale considerazione e da un punto di vista cognitivo, è maturata sotto l’approccio scientifico e sociale, sempre più, la valutazione che la prevenzione, finalizzata alla tutela della salute, non possa prescindere dalla salvaguardia dell’ambiente e/o dal territorio di qualsivoglia società politica organizzata. Articolo completo: http://www.riskmanagementproject.eu/rm/?p=271
Al Tesla Revolution 2017: "L’inquinamento atmosferico: principali sorgenti, t...Tesla Club Italy
L'inquinamento dell'aria in Italia è una emergenza ambientale, sanitaria ed economica. Il miglioramento degli ultimi anni non è stato sufficiente a garantire il rispetto dei limiti europei di concentrazione, con la probabile conseguenza di procedure di infrazione e pesanti sanzioni economiche. Circa 84000 morti premature all’anno in Italia sono state attribuite all’inquinamento atmosferico (Agenzia Europea dell'Ambiente, 2015), con costi sociali ed economici elevatissimi. Negli inverni 2016 e 2017 si sono inoltre ripresentati superamenti diffusi dei limiti giornalieri delle polveri sottili, specialmente nelle aree urbane e in buona parte del nord Italia con importanti impatti sanitari di breve periodo. Nell'intervento saranno esaminate le cause di questi fenomeni e descritti gli strumenti metodologici stato dell'arte che sono utilizzati per indirizzare le politiche di qualità dell'aria e per verificarne l'efficacia.
C N R Inquinamento Da Traffico 18 Aprile 2010Renato Plati
Le slides dell\'intervento tenuto il 18 aprile 2011 presso la sala del CNR dal Dott. Invernizzi, epidemiologo che ha condotto uno studio sui danni prodotti dal traffico di prossimità a Milano. Questi dati dovrebbero essere conosciuti da tutti, a cominciare dagli amministratori pubblici. L\'evento è stato organizzato dal Movimento 5 Stelle di Milano.
Le ricadute sanitarie sulle popolazioni residenti nei pressi degli impianti d...boma21
Convegno: Nuovo inceneritore di Desio. Rischi per la salute da incenerimento dei rifiuti, buone pratiche e tecnologie sostenibili per andare oltre. Iinternetional Society Doctors for the Environment (ISDE). 20 Aprile 2009.
L’aria è elemento essenziale per la vita dell’uomo.La “mission” di questo blog è quello di soddisfare le esigenze di ricerca e di conoscenza delle tecnologie che possono permettere alle persone di respirare ogni giorno un’aria più pulita e sana, migliorando la qualità e la durata della loro vita.
LA QUALITA’ DELL’ARIA NELLA PROVINCIA DI SIRACUSA: CONTRIBUTI SCIENTIFICI PER...riskmanagementproject
La salute, bene più prezioso dell’umanità, è considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, come “uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”. Essa può esser interpretata, data la complessa ed inscindibile interazione fra molteplici variabili che entrano in connessione fra loro, come la commistione di una serie di differenti e variegati determinanti di tipo socio-ambientale, economico, genetico, biologico. Partendo da tale considerazione e da un punto di vista cognitivo, è maturata sotto l’approccio scientifico e sociale, sempre più, la valutazione che la prevenzione, finalizzata alla tutela della salute, non possa prescindere dalla salvaguardia dell’ambiente e/o dal territorio di qualsivoglia società politica organizzata. Articolo completo: http://www.riskmanagementproject.eu/rm/?p=271
VEG-GAP LIFE+: Vegetation for urban green air quality plansARIANET
The document discusses the VEG-GAP project which aims to evaluate the impact of urban vegetation on air quality through comprehensive modeling. It presents preliminary results from the cities of Bologna, Madrid, and Milan that integrate land cover data at various scales to map urban vegetation. Sensitivity scenarios are used to reconstruct the effects of vegetation on pollutant concentrations and depositions, as well as temperature and wind speed. Future scenarios are also constructed based on cities' vegetation development plans to evaluate the impact of current and future urban vegetation.
The document summarizes modeling work done to simulate the dispersion of lead particles from the Notre Dame fire in Paris in April 2019. It describes the estimation of emission source terms based on observations of the fire. Computational fluid dynamics (CFD) modeling was used to model the near-field plume dispersion and validate the source terms. Sensitivity tests were performed using different meteorological data sources and source configurations. Validation efforts included visual comparison to photographs taken of the plume.
1. The study analyzed changes in air quality and population exposure to air pollution in 62 global cities resulting from COVID-19 lockdown measures.
2. It found reductions of 20-60% for NO2 and up to 40% for PM2.5 in some cities, but also increases for PM2.5 in other cities. Ozone increased in most cities due to decreased titration from other pollutants.
3. While lockdown measures were effective at reducing NO2 levels to comply with EU and WHO guidelines, PM2.5 reductions were more limited and regional cooperation is still needed to reach WHO PM guidelines due to factors like long-range transport and biomass burning.
Source apportionment approaches and non-linearitiesARIANET
This document compares source apportionment approaches for PM10 using tagged species (TS) contributions and brute force impacts (BF) simulations with the CAMx and FARM air quality models. Non-linear responses of PM10 concentrations to emission reductions, particularly for agriculture, are highlighted by the dependence on emission reduction levels and differences between TS and BF results. The gas ratio and Stein and Alpert decomposition indicate relationships between changes in secondary inorganic aerosol formation chemistry and non-linear responses to precursor emission reductions. Differences between linear and non-linear sources suggest limitations in using TS to infer emission change responses.
Source apportionment spaziale e settoriale con Sherpa e FARM
Esposizione all'inquinamento di origine industriale
1. V giornata sulla Modellistica in ARIA(NET)
Milano – 31 Gennaio 2018
La valutazione dell’esposizione della popolazione all’inquinamento
di origine industriale:
l’esperienza di ARPA PUGLIA
2. Applicazioni Modellistiche di Arpa Puglia:
la valutazione del contributo industriale
ü Piano di risanamento nel comune di Torchiarolo
(D.G.R. 1093 del 11/06/2013)
ü Piano di risanamento nel quartiere Tamburi (D.G.R.
1473 del 17/07/2012)
ü Rapporti VDS ai sensi della L.R. 21/2012
http://www.arpa.puglia.it/web/guest/vds
ü Studi di coorte residenziale di Brindisi e Taranto
(Macroarea 5 – Sorveglianza Epidemiologica
Progetto CSA – Accordo di collaborazione con il
dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio).
Ricostruzione dei campi
3d orari di vento medio
e di temperatura per
l’anno 2007 sul dominio
di simulazione
MINERVE
SURFPRO
SPRAY
Calcolo dei parametri
turbolenti orari per il
2007
Mappe orarie a + 72
ore di concentrazione
3d di inquinanti per i
comparti emissivi
simulati per l’intero
anno
Emissioni
Orografia, uso
del suolo,
albedo,etc.
ANALISI
METEOROLOGiCHE
MINNI 2007
3. La Legge regionale 24 luglio 2012, N. 21 “Norme a tutela della salute, dell'ambiente e del territorio sulle
emissioni industriali inquinanti per le aree pugliesi già dichiarate a elevato rischio ambientale”, prevede
l’effettuazione di una valutazione del danno sanitario (VDS) per stabilimenti industriali insistenti su aree
ad elevato rischio di crisi ambientale e/o SIN della Regione Puglia soggetti ad AIA e che presentino il
requisito aggiuntivo di essere fonti di idrocarburi policiclici aromatici, di produrre polveri o di scaricare
reflui nei corpi idrici.
Il campo di applicazione della citata legge, disciplinato dall’art. 1 comma 2 della stessa, si estende alle aree
di Brindisi e Taranto, già dichiarate “aree a elevato rischio di crisi ambientale” e oggetto dei piani di
risanamento approvati con decreti del Presidente della Repubblica 23 aprile 1998 e confermati
dall’articolo 6 (Piano regionale di intervento) della legge regionale 7 maggio 2008, n. 6 (Disposizioni in
materia di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose), nonché alle aree dichiarate
Siti di interesse nazionale di bonifica ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
I criteri metodologici sono stati stabiliti dal Regolamento attuativo pubblicato sul Bollettino Ufficiale della
Regione Puglia - n. 145 del 05-10-2012.
La Valutazione del Danno Sanitario (1)
4. Come schematizzato nel diagramma di flusso la VDS consta
di due componenti:
1) una valutazione epidemiologica di area, rivolta in
particolare alle patologie a breve latenza potenzialmente
attribuibili ad esposizioni ambientali (es. malattie
cardiovascolari, malattie respiratorie acute e croniche,
neoplasie infantili);
2) una valutazione di impatto sanitario impianto-specifica che
si avvale delle procedure di risk assessment con particolare
attenzione agli effetti cancerogeni delle sostanze.
La Valutazione del Danno Sanitario (2)
5. Analisi del rischio
1° STEP
CARATTERIZZAZIONE E
QUANTIFICAZIONE EMISSIONI
2° STEP
SIMULAZIONE DELLA
DISPERSIONE CON MODELLI
NUMERICI
3° STEP
VALUTAZIONE ESPOSIZIONE
INALATORIA DELLA
POPOLAZIONE
4° STEP
STIMA DELL’IMPATTO SULLA
SALUTE
7. INQUINANTI
EMISSIONI
CONVOGLIATE (SME)
CARBONILE
(ridotte al 10%)
MOVIMENTAZIONE
(carbone+ceneri e
gessi) SOLLEVAMENTO TRAFFICO
EMISSIONI
PORTO Unità di misura
SO2 7596 0.0012 188 tonn/anno
NOx 7812 0.34 216 tonn/anno
CO 2249 0.66 tonn/anno
PM10 546* 34.1 0.79 0.42 0.068 23.89 tonn/anno
PM2.5 546** 11.3 0.12 0.1 0.061 22.29 tonn/anno
HF 205 tonn/anno
HCl 80 tonn/anno
NH3 6.2 0.001 tonn/anno
C6H6 0.00007 tonn/anno
Benzo(a)pirene 0.18 1.10E-06 0.0003 kg/anno
Naftalene 7.91 1.10E-06 kg/anno
Be 12.5 0.17 0.004 kg/anno
As 72.2 0.017 0.0005 0.00064 kg/anno
Cd 12.53 0.034 0.0008 0.0009 0.00016 kg/anno
Cr totale 737 1.13 0.03 0.013 0.0008 kg/anno
Cr (VI) 11.79 0.0068 0.0002 0.0002 0.00001 kg/anno
Cu 1042 0.33 0.014 kg/anno
Hg 45.62 0.003 0.00009 0.00048 kg/anno
Ni 742 1.11 0.024 0.007 0.016 kg/anno
Pb 792 0.34 0.008 0.022 0.0021 kg/anno
Se 650 0.02 0.0008 0.001 0.0016 kg/anno
Zn 1298 0.48 0.015 0.15 0.019 kg/anno
Tl 12.5 kg/anno
Co 45.1 kg/anno
Te 12.5 kg/anno
Sb 12.5 kg/anno
Mn 1538 1.31 0.032 kg/anno
Pd 3.77 kg/anno
Pt 2.63 kg/anno
Rh 2.63 kg/anno
Sn 509 kg/anno
V 298 1.28 0.03 kg/anno
PCDD+PCDF 0.46 gr I-TEQ /anno
PCB 1.75 kg/anno
(*) Cautelativamente si è assunto che l’emissione totale annuale di PTS dalle sorgenti convogliate (misurata da SME)
fosse costituita per intero da PM10
(**)Cautelativamente si è assunto che l’emissione totale annuale di PTS dalle sorgenti convogliate (misurata da SME)
fosse costituita per intero da PM2.5
EMISSIONI LINEARIEMISSIONI AREALI
Emissioni totali per comparto –
Scenario 2010
1° STEP
EMISSIONI INQUINANTI IN
ATMOSFERA
2° STEP
DISPERSIONE ATTRAVERSO
MODELLI DIFFUSIONALI
3° STEP
ESPOSIZIONE DELLA
POPOLAZIONE
4° STEP
IMPATTO SULLA SALUTE
8. Il sistema di modelli per la VDS
Ricostruzione dei campi 3d
orari di vento medio e di
temperatura per l’anno 2007
sul dominio di simulazione
Minerve
SurfPro
Spray
Calcolo dei parametri
turbolenti orari per il 2007
Mappe orarie di
concentrazione 3d di
inquinanti per i comparti
emissivi simulati per l’intero
anno
Emissioni
Orografia,
uso del
suolo,
albedo,etc.
DATASET METEOROLOGICO ANNO DI RIFERIMENTO
Dati meteorologici al suolo e profili verticali orari
di vento e temperatura
ad una risoluzione di 4Km
Estensione 50km x 65km
Risoluzione 500m
Coordinate X, Y del punto SO UTM33 WGS34 740000m, 4455000m
Numero punti nella direzione X e Y 101x131
1° STEP
EMISSIONI INQUINANTI IN
ATMOSFERA
2° STEP
DISPERSIONE ATTRAVERSO
MODELLI DIFFUSIONALI
3° STEP
ESPOSIZIONE DELLA
POPOLAZIONE
4° STEP
IMPATTO SULLA SALUTE
10. Stima del rischio cancerogeno per via inalatoria
La valutazione dose-risposta quantifica il prodotto tra l’esposizione in termini di dose inalatoria e la risposta in termini di effetto
sanitario avverso
Unit Risk (μg/m3 ): rischio addizionale di sviluppare un tumore nel tempo di vita all’interno di una ipotetica popolazione nella quale
tutti gli individui sono sottoposti continuamente alla concentrazione di 1 μg/m3 di sostanza cancerogena nell’aria che respiriamo.
Slope factor o potenziale cancerogeno di una sostanza (mg/Kg‐day)-1: rischio che la sostanza causi un tumore nel corso di tutta la
vita, per unità di assunzione giornaliera, per unità di peso corporeo.
Cancer Risk =
Inhalation Dose SF 1 x 10
1° STEP
EMISSIONI INQUINANTI IN
ATMOSFERA
2° STEP
DISPERSIONE ATTRAVERSO
MODELLI DIFFUSIONALI
3° STEP
ESPOSIZIONE DELLA
POPOLAZIONE
4° STEP
IMPATTO SULLA SALUTE
11. 1° STEP
EMISSIONI INQUINANTI IN
ATMOSFERA
2° STEP
DISPERSIONE ATTRAVERSO
MODELLI DIFFUSIONALI
3° STEP
ESPOSIZIONE DELLA
POPOLAZIONE
4° STEP
IMPATTO SULLA SALUTE
Stima del rischio NON cancerogeno per via inalatoria
Rfc (mg/m3 ): concentrazioni di riferimento inalatoria
La stima viene effettuata
mediante il calcolo degli
Hazard Quotients (HQ) e
degli Hazard Index (HI)*
*Fonte: Risk Assessment Document for CokeOvenMACT Residual Risk, December22, 2003)
Rfc
ionconcentrat
HQ =
å= )(HQHI
Se HI<1 il rischio non cancerogeno è accettabile
12. Il range di rischio c. 10-6 ÷ 10-4
fonti EPA di riferimento:
• http://www.epa.gov/region4/superfund/programs/riskassess/rml/rml.html
• http://www.epa.gov/hudson/hhra.htm
• Risk Assessment Guidance for Superfund: Volume I -Human Health Evaluation Manual (Part B, Development
of Risk-based preliminary Remediation Goals) EPA/540/R-92/003 Publication 9285.7-01 B
•
13. Valutazione delle incertezze
Incertezza nella stima delle emissioni
Incertezza nelle simulazioni modellistiche
Incertezza nella definizione dei coefficienti di
tossicità
14. Prof. Giorgio Assennato
Brindisi
Confronto tra le mappe del rischio cancerogeno totale per via inalatoria relative
all’area di Taranto e l’area di Brindisi
Taranto
Area di Taranto: concordanza tra analisi di rischio e
valutazione epidemiologica.
Riduzione delle emissioni di BaP e di benzene
15. I risultati della valutazione del rischio hanno evidenziato un livello massimo per il rischio cancerogeno inalatorio pari a
30 per milione (0,3·10-4), inferiore rispetto al riferimento EPA (1·10-4), ed un Hazard Index >1 per quanto riguarda il
rischio inalatorio non cancerogeno.
Per quanto riguarda il quadro epidemiologico, le stime di mortalità, ospedalizzazione e incidenza indicano la
permanenza di alcune criticità sanitarie, rispetto a quanto già noto sulla base di precedenti studi e segnalano, in
conclusione, la presenza di criticità in ordine alle patologie a breve latenza (cardiovascolari e respiratorie) nell’area a
rischio e nel comune di Brindisi.
Tali dati mostrano pertanto:
una concordanza tra i dati epidemiologici e il risultato della valutazione del rischio non cancerogeno inalatorio per
malattie respiratorie, legato all’effetto dell’esposizione ad H2S e ammoniaca, rilasciati delle due discariche incluse nello
studio;
una discordanza fra il risultato della valutazione del rischio cancerogeno inalatorio e i dati epidemiologici.
Si ritiene pertanto necessario applicare la procedura prevista dalla normativa, in particolare per quanto riguarda:
la diminuzione del rischio non cancerogeno inalatorio, con la gestione e il controllo delle emissioni in aria delle aziende
all’origine di tale rischio (le due discariche Formica ambiente e comunale di Autigno), con particolare riferimento alle
emissioni di H2S e ammoniaca;
l’approfondimento epidemiologico sul rischio cancerogeno per via inalatoria attraverso la realizzazione di uno studio di
coorte.
RISULTATI
16. Periodo 1991-2014
Studio di coorte
Ricostruzione retrospettivadelleemissioni e dell’impatto
prodotto dalle centrali e dal petrolchimico di Brindisi
17. Studio residenziale di coorte
Lo studio di coorte si basa sulla ricostruzione della storia anagrafica di tutti gli individui
residenti nell’area in studio. Tali individui vengono seguiti nel tempo.
Ogni individuo è stato georeferenziato in corrispondenza del proprio indirizzo di residenza.
Ad ogni individuo della coorte, sulla base dell’indirizzo di residenza, è attribuita quale
esposizione la concentrazione media annuale ivi estratta dei traccianti delle fonti di
inquinamento considerate.
Ogni individuo è seguito anche dal punto di vista degli esiti sanitari indagati:
a) record – linkage con il Registro Regionale delle Cause di Morte (2000-2013);
b) ricorso alle cure ospedaliere (2001-2013);
c) dati di incidenza tumorale (2006-2010).
L’associazione tra l’esposizione ai traccianti delle fonti inquinanti e la
mortalità/morbosità/incidenza tumorale sulla coorte è stata valutata mediante un modello di
sopravvivenza di Cox, che stima i rischi relativi dei diversi esiti mediante un’analisi di
sopravvivenza. I risultati sono al netto di fattori confondenti quali età, genere, indicatore di
stato socio economico dei residenti e la esposizione professionale.
18. Area in studio e
localizzazione degli
impianti industriali
trattati:
- Centrale ENEL;
- Centrale EDIPOWER;
- Centrale ENIPOWER;
- Polo Petrolchimico
19. FASE 1:
Identificazione
delle sorgenti
emissive e dei
relativi
traccianti
E’ stato svolta una complessa attività di ricerca ed
analisi documentale (studi di impatto ambientale,
domande di autorizzazione DPR 203/88,
documentazione AIA, rapporti di impatto d’area,
riscontri dei gestori alle richieste di ARPA ecc.) per
ricostruire gli avvicendamenti societari delle società
che hanno gestito le centrali ed il polo petrolchimico
e l’evoluzione degli impianti.
21. I traccianti sono composti utili a rivelare il
comportamento/percorso di alcune classi di
contaminati.
I traccianti sono stati identificati in modo:
a) da essere rappresentativi di quei processi
produttivi che hanno determinato nel tempo
un rilascio ingente di emissioni inquinanti in
atmosfera;
b) da garantire un’adeguata copertura temporale
del periodo in esame.
Sorgenti emissive Traccianti
Camini SO2, PM10
Carbonili PM10
Centrali termoelettriche
Sorgenti emissive Traccianti
Emissioni diffuse COV
Polo petrolchimico
FASE 1:
Identificazion
e delle
sorgenti
emissive e dei
relativi
traccianti
22. FASE 2:
Stima
delle
emissioni
massiche
La stima delle emissioni massiche su base annuale è avvenuta
utilizzando:
a) direttamente i dati emissivi, laddove disponibili (SME, stime,
controlli e/o autocontrolli, dichiarazioni e dati del gestore,
dati degli inventari nazionale e regionale, ecc. );
b) i dati di produzione, i quantitativi di materie prime (ad es.
combustibile stoccato a parco), i consumi combustibile da
usare come variabili proxy per la ricostruzione dei dati
emissivi mancanti.
24. Andamento delle
emissioni annuali di COV
prodotte dalle aziende
del Petrolchimico
1991- 2014
Classi emissive SNAP Produzione Azienda Attività
040505 1,2 Dicloroetano +
CVM
EVC Dicembre 1999
040508 PVC EVC Dicembre 1999
040501 etilene Polimeri/Versalis Ad oggi
040502 propilene Polimeri/Versalis Ad oggi
040506 polietilene a bassa ed
alta densità
Polimeri/Versalis Ad oggi
040509 polipropilene BASELL Ad oggi
26. Metodologia per
la ricostruzione
retrospettiva
dell’impatto
medio annuale
totale per
tracciante
• Anno meteorologico di riferimento per le simulazioni è il
2007.
• Per alcune sorgenti emissive sono state condotte più
simulazioni per tenere conto di modifiche nei parametri
strutturali e/o fluidodinamici.
• Per una determinata configurazione della sorgente emissiva
la simulazione è stata condotta considerando una
emissione di riferimento, identificata come caso base.
• L’impatto medio annuale relativo ad uno specifico anno
della stessa sorgente è stato quindi calcolato moltiplicando
l’impatto medio riferito al caso base per un fattore dato dal
rapporto tra l’emissione specifica dell’anno e l’emissione di
riferimento.
• Per un dato anno e per uno specifico inquinante l’impatto
medio totale, prodotto dal polo energetico o dal polo
petrolchimico, è stato quindi ottenuto come somma degli
impatti medi delle singole sorgenti attive.
29. 1) Per la prima volta è stata svolta sull’area di Brindisi una ricostruzione storica delle emissioni e
dell’impatto primario prodotto dalle emissioni delle centrali termoelettriche e del polo petrolchimico nel
periodo. Non esistono studi/ricostruzioni analoghi per ampiezza del periodo considerato.
2) La ricostruzione retrospettiva delle emissioni è avvenuta grazie ad una imponente ricerca ed analisi
documentale.
3) La ricostruzione dell’impatto è avvenuta con l’ausilio di un modello di dispersione tridimensionale di
tipo avanzato particolarmente adatto a ricostruire sulla scala locale gli effetti dell’inquinamento
industriale.
4) Per il tracciante SO2 è stato possibile verificare che la ricostruzione modellistica dell’impatto prodotto
dalle centrali possa considerarsi soddisfacentemente rappresentativa dello stato della QA misurato.
Attività di ARPA Puglia
30. Anno 1997
Mappa della
concentrazione media
annuale totale di SO2,
PM10 e COV
per lo studio degli
effetti a lungo termine
sulla mortalità per
causa e sulla incidenza
tumorale
CENTRALI TERMOELETTRICHE
POLO PETROLCHIMICO
31. SO2
Esposizione a lag 0
(2000-2013)
per la mortalità per cause
non tumorali e per i
ricoveri ospedalieri per
cause non tumorali
32. Risultati dello studio di coorte (1/2)
Le emissioni industriali risultano associate ad un aumento della morbosità e della mortalità
nell’area in studio.
In particolare:
a) è stata riscontrata una relazione tra i livelli espositivi del passato (stimate al 1997) a PM10
ed SO2 di origine industriale (centrali termoelettriche) e COV (petrolchimico) e mortalità per
cause specifiche (tumori, malattie cardiovascolari e respiratorie) ed incidenza di alcune forme
tumorali (polmone).
b) L’esame dei ricoveri ospedalieri in rapporto con le esposizioni ambientali stimate per ogni
anno dello studio mostra un’associazione tra inquinanti e malattie cardiovascolari, respiratorie
(centrali elettriche) e le malformazioni congenite (petrolchimico).
33. Risultati dello studio di coorte (2/2)
L’associazione tra emissioni da centrali termoelettriche e ricoveri ospedalieri per malattie
cardiovascolari e respiratorie è stata esaminata per tre periodi dello studio 2000-2004, 2005-
2009 e 2010-2013.
Al diminuire delle esposizioni ambientali (e del contrasto tra i livelli di esposizione in ogni
periodo) si è osservata una diminuzione della forza della associazione, pur rimanendo presente
una relazione statisticamente significativa per il periodo più recente tra le emissioni da centrali
elettriche e le malattie cardiovascolari e respiratorie. Dati la riduzione dei livelli di esposizione
ambientale nell’ultimo periodo, è presumibile che le persone che vivono nelle stesse aree che
hanno avuto una esposizione più alta nel passato continuino a manifestare effetti sanitari in
rapporto alle esposizioni pregresse.
I risultati dello studio suggeriscono la necessità di proseguire l’osservazione epidemiologica e
l’attuazione di tutte le misure preventive atte a tutelare la salute della popolazione, compresa
l’adozione delle migliori tecniche disponibili per il contenimento delle emissioni industriali