Intervento di Guido Masnata / Chiara Cavazzini (Civitas Vitae)nel corso dell'evento "Healthy ageing: il futuro della longevità", parte integrante del palinsesto di Expo Women Global Forum (http://www.ewgf.eu). I temi affrontati:
1. Che cosa rappresenta il Civitas Vitae e chi sono i suoi ospiti ?
2. Come avviene il contatto intergenerazionale e che effetti ha sugli ospiti ?
3. Quali iniziative sono state intraprese per aumentare l’inclusione sociale ?
4. Quali iniziative per permettere una alimentazione adeguata anche nelle persone più fragili ? quale il ruolo degli operatori- caregivers ?
5. Quale è l’impatto delle nuove tecnologie sugli ospiti ?
6. Esistono differenze di genere che portano a modulare diversamente l’approccio negli uomini e nelle donne?
7. Quale attenzione alle problematiche motorie ?
La Coop. “ IL GIRASOLE DEL MARE” nasce con l’intento di rispondere alle esigenze della popolazione presente sul territorio, quale l’input per la creazione di strutture e di centri adeguati, volti all’offerta di servizi innovativi per minori e famiglie, ossia la creazione di un processo che si integra in una prospettiva di rete e di reciproca collaborazione con altre iniziative e servizi operanti nel territorio quali: centri sportivi, attività giovanili offerti da associazioni o da parrocchie, attività extrascolastiche.
Un’idea imprenditoriale potrebbe essere quella di valorizzare e/o recuperare le masserie presenti sul territorio tarantino in modo da realizzare delle masserie didattiche, un formidabile terreno di apprendimento attivo, in cui i minori possono partecipare alle attività agricole con la possibilità di osservare da vicino quello che si apprende solo sui libri o in tv; di concretizzare il loro sapere sul campo e apprendere concetti a loro sconosciuti, e allo stesso tempo conoscere e socializzare con gli altri minori.
Trasformare le strutture inutilizzate di proprietà comunale dell’ex Sercom e del centro polifunzionale di Paganica in poli della Solidarietà: incubatori sociali in cui ospitare le associazioni culturali che hanno perso la propria sede con il terremoto, associazioni di disabili e gruppi di giovani, ma anche da utilizzare come “rifugi sicuri” in caso di sciame sismico da parte di tutta la popolazione. È la proposta di «L’Aquila che vogliamo» contenuta in una deliberazione che «aspetta da cinque mesi di essere valutata dalla giunta comunale», come spiega il capogruppo in consiglio, Vincenzo Vittorini. Un passaggio fondamentale per l’approvazione definitiva del progetto che dovrà passare prima alle commissioni e poi allo stesso consiglio comunale. Nella delibera si chiede anche la valorizzazione dei progetti Case di Pagliare di Sassa e Paganica 2, che insistono nelle due aree prese in esame, quella dell’ex Sercom e del centro polifunzionale, appunto. «Le abitazioni, una volta lasciate dagli sfollati dopo il terremoto, potranno essere date con priorità a disabili e giovani coppie», continua Vittorini, «in modo da creare centri di aggregazione sociale a 360 gradi». Proprio per illustrare la proposta alla città, ieri i rappresentanti del movimento hanno incontrato alcune associazioni a Scoppito. «Il documento va nella direzione di tutela dei diritti delle persone più deboli, dei giovani privi di punti di riferimento e degli anziani», spiega Dario Verzulli, che si occupa dei problemi del sociale per il gruppo. «Riteniamo indispensabile recuperare strutture inutilizzate di proprietà comunale in luoghi strategici anche in funzione delle esigenze della popolazione dopo il sisma. I poli della Solidarietà sorgeranno uno nella parte Est e l’altro a Ovest della città». Le strutture saranno dedicate ai giovani e all’arte, con laboratori e spazi per prove ed esibizioni e ospiteranno anche attività di aggregazione sociale. Un sogno realizzabile, secondo i rappresentanti dell’Aquila che vogliamo. «Il nostro obiettivo è il recupero di due luoghi dimenticati, anche perché in queste zone, nel dopo-sisma, si sono già formate piccole città.
Il nostro progetto si propone di creare un ambiente innovativo in grado di offrire sia ai turisti che ai residenti del luogo la possibilità di provare le specialità del Salento e anche quelle di alcuni Paesi stranieri. L'obiettivo è quello di creare un fast-food dove i clenti possano scegliere cosa mangiare non solo secondo i propri gusti,ma anche secondo la loro nazionalità e/oo provare specialità di altri Paesi restando comodamente nella propria città!
I nostri principali presupposti sono:
1. Creare un luogo alternativo non presente sul territorio
2. Far conoscere le specialità etniche
3. Garantire una serata diversa a giovani e famiglie
Intervento di Guido Masnata / Chiara Cavazzini (Civitas Vitae)nel corso dell'evento "Healthy ageing: il futuro della longevità", parte integrante del palinsesto di Expo Women Global Forum (http://www.ewgf.eu). I temi affrontati:
1. Che cosa rappresenta il Civitas Vitae e chi sono i suoi ospiti ?
2. Come avviene il contatto intergenerazionale e che effetti ha sugli ospiti ?
3. Quali iniziative sono state intraprese per aumentare l’inclusione sociale ?
4. Quali iniziative per permettere una alimentazione adeguata anche nelle persone più fragili ? quale il ruolo degli operatori- caregivers ?
5. Quale è l’impatto delle nuove tecnologie sugli ospiti ?
6. Esistono differenze di genere che portano a modulare diversamente l’approccio negli uomini e nelle donne?
7. Quale attenzione alle problematiche motorie ?
La Coop. “ IL GIRASOLE DEL MARE” nasce con l’intento di rispondere alle esigenze della popolazione presente sul territorio, quale l’input per la creazione di strutture e di centri adeguati, volti all’offerta di servizi innovativi per minori e famiglie, ossia la creazione di un processo che si integra in una prospettiva di rete e di reciproca collaborazione con altre iniziative e servizi operanti nel territorio quali: centri sportivi, attività giovanili offerti da associazioni o da parrocchie, attività extrascolastiche.
Un’idea imprenditoriale potrebbe essere quella di valorizzare e/o recuperare le masserie presenti sul territorio tarantino in modo da realizzare delle masserie didattiche, un formidabile terreno di apprendimento attivo, in cui i minori possono partecipare alle attività agricole con la possibilità di osservare da vicino quello che si apprende solo sui libri o in tv; di concretizzare il loro sapere sul campo e apprendere concetti a loro sconosciuti, e allo stesso tempo conoscere e socializzare con gli altri minori.
Trasformare le strutture inutilizzate di proprietà comunale dell’ex Sercom e del centro polifunzionale di Paganica in poli della Solidarietà: incubatori sociali in cui ospitare le associazioni culturali che hanno perso la propria sede con il terremoto, associazioni di disabili e gruppi di giovani, ma anche da utilizzare come “rifugi sicuri” in caso di sciame sismico da parte di tutta la popolazione. È la proposta di «L’Aquila che vogliamo» contenuta in una deliberazione che «aspetta da cinque mesi di essere valutata dalla giunta comunale», come spiega il capogruppo in consiglio, Vincenzo Vittorini. Un passaggio fondamentale per l’approvazione definitiva del progetto che dovrà passare prima alle commissioni e poi allo stesso consiglio comunale. Nella delibera si chiede anche la valorizzazione dei progetti Case di Pagliare di Sassa e Paganica 2, che insistono nelle due aree prese in esame, quella dell’ex Sercom e del centro polifunzionale, appunto. «Le abitazioni, una volta lasciate dagli sfollati dopo il terremoto, potranno essere date con priorità a disabili e giovani coppie», continua Vittorini, «in modo da creare centri di aggregazione sociale a 360 gradi». Proprio per illustrare la proposta alla città, ieri i rappresentanti del movimento hanno incontrato alcune associazioni a Scoppito. «Il documento va nella direzione di tutela dei diritti delle persone più deboli, dei giovani privi di punti di riferimento e degli anziani», spiega Dario Verzulli, che si occupa dei problemi del sociale per il gruppo. «Riteniamo indispensabile recuperare strutture inutilizzate di proprietà comunale in luoghi strategici anche in funzione delle esigenze della popolazione dopo il sisma. I poli della Solidarietà sorgeranno uno nella parte Est e l’altro a Ovest della città». Le strutture saranno dedicate ai giovani e all’arte, con laboratori e spazi per prove ed esibizioni e ospiteranno anche attività di aggregazione sociale. Un sogno realizzabile, secondo i rappresentanti dell’Aquila che vogliamo. «Il nostro obiettivo è il recupero di due luoghi dimenticati, anche perché in queste zone, nel dopo-sisma, si sono già formate piccole città.
Il nostro progetto si propone di creare un ambiente innovativo in grado di offrire sia ai turisti che ai residenti del luogo la possibilità di provare le specialità del Salento e anche quelle di alcuni Paesi stranieri. L'obiettivo è quello di creare un fast-food dove i clenti possano scegliere cosa mangiare non solo secondo i propri gusti,ma anche secondo la loro nazionalità e/oo provare specialità di altri Paesi restando comodamente nella propria città!
I nostri principali presupposti sono:
1. Creare un luogo alternativo non presente sul territorio
2. Far conoscere le specialità etniche
3. Garantire una serata diversa a giovani e famiglie
Trasformare le strutture inutilizzate di proprietà comunale dell’ex Sercom e del centro polifunzionale di Paganica in poli della Solidarietà: incubatori sociali in cui ospitare le associazioni culturali che hanno perso la propria sede con il terremoto, associazioni di disabili e gruppi di giovani, ma anche da utilizzare come “rifugi sicuri” in caso di sciame sismico da parte di tutta la popolazione. È la proposta di «L’Aquila che vogliamo» contenuta in una deliberazione che «aspetta da cinque mesi di essere valutata dalla giunta comunale», come spiega il capogruppo in consiglio, Vincenzo Vittorini. Un passaggio fondamentale per l’approvazione definitiva del progetto che dovrà passare prima alle commissioni e poi allo stesso consiglio comunale. Nella delibera si chiede anche la valorizzazione dei progetti Case di Pagliare di Sassa e Paganica 2, che insistono nelle due aree prese in esame, quella dell’ex Sercom e del centro polifunzionale, appunto. «Le abitazioni, una volta lasciate dagli sfollati dopo il terremoto, potranno essere date con priorità a disabili e giovani coppie», continua Vittorini, «in modo da creare centri di aggregazione sociale a 360 gradi». Proprio per illustrare la proposta alla città, ieri i rappresentanti del movimento hanno incontrato alcune associazioni a Scoppito. «Il documento va nella direzione di tutela dei diritti delle persone più deboli, dei giovani privi di punti di riferimento e degli anziani», spiega Dario Verzulli, che si occupa dei problemi del sociale per il gruppo. «Riteniamo indispensabile recuperare strutture inutilizzate di proprietà comunale in luoghi strategici anche in funzione delle esigenze della popolazione dopo il sisma. I poli della Solidarietà sorgeranno uno nella parte Est e l’altro a Ovest della città». Le strutture saranno dedicate ai giovani e all’arte, con laboratori e spazi per prove ed esibizioni e ospiteranno anche attività di aggregazione sociale. Un sogno realizzabile, secondo i rappresentanti dell’Aquila che vogliamo. «Il nostro obiettivo è il recupero di due luoghi dimenticati, anche perché in queste zone, nel dopo-sisma, si sono già formate piccole città.
La Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile vedrà quest’anno la sua settima edizione, con la partecipazione di centinaia di aderenti da ogni regione d’Italia che, sotto l’egida di questa Commissione, dedicheranno le loro iniziative al tema “Madre Terra: Alimentazione, Agricoltura ed Ecosistema”.
la sostenibilità turistica italiana e la valorizzazione della Dieta MediterraneaGiovanna Ceccherini
cos'è l'accoglienza sostenibile e come questa influenza la durabilità delle destinazioni? In Italia esiste un modello culturale e storico perseguibile, che partendo dalla biodiversità alimentare si apre alla sostenibilità sociale ed ai temi dell'inclusione. Un modello che ci appartiene, ma che riconosciamo come nostro con difficoltà
Nell'anno dedicato, dall'Unesco, all'agricoltura famigliare è stato organizzato un convegno a tema al Sondrio Festival - 2014. La presentazione inquadra la realtà degli orti urbani a Milano raccontando progetti di orti di zona, didattici, multietnici e sociali; tutti accomunati da una conduzione secondo metodi biologici.
Pane nuovo da grani antichi - Evoluzione delle varietà di grano, della tecni...ciboprossimo
La crisi globale che stiamo ancora vivendo ha avuto l’unico merito di farci interrogare sul nostro modello di sviluppo, sulla sua sostenibilità. In un quadro globalizzato, segnato da mutazioni rapide e profonde all’interno degli Stati e dei Continenti, le s de che abbiamo di fronte sono di non poco conto: lotta al cambiamento climatico, tutela delle risorse naturali, in primis terra ed acqua, e della biodiversità; accesso al cibo e sicurezza alimentare.
Il progetto a cui fa riferimento questa pubblicazione non è che un altro passo di quel cammino sostenuto nel tempo da questa Provincia: dalla costituzione dello Sportello Biologico, oggi impegnato anche sul fronte della Filiera Corta e sulla costruzione di una Rete stabile dei Mercatali e degli Spacci, oramai diffusi su tutto il territorio; l’introduzione nelle mense scolastiche di produzioni locali, partita con il progetto “Olio a Scuola” e accompagnata da iniziative educative come “Il cibo senza valigia”; la salvaguardia di varietà autoctone, come la Cinta Senese - da razza in via d’estinzione alla recente DOP - o antiche piante da frutto e varietà vegetali a rischio, che ritrovano dignità in quella “fabbrica di biodiversità” rappre- sentata dal Vivaio provinciale “Il Campino”; solo per citare azioni ed espe- rienze fra le più signi cative in ambito agricolo. Un progetto che è dunque parte di un processo; che lo fa avanzare intrecciandosi con altri - in campo non solo agricolo, ma anche ambientale, sociale e dell’accoglienza - guidati da identici valori ed oggi riconoscibili sotto il marchio provinciale “Terre di Siena Green”.
“Slow Construction” può essere definito come un approccio in linea con i principi di Slow Food e Living Building Challenge, che mira a sintonizzare gli edifici con l’ambiente locale che li circonda, utilizzando materiali locali, eliminando prodotti e materiali con sostanze tossiche, adattando la progettazione alle specifiche condizioni climatiche ed ecologiche. L’obiettivo è quello di impiegare le tecnologie in modo appropriato, abbattendo l’impatto ambientale degli edifici e potenziandone l’utilità sociale.
TRACCE [di sostenibilità per un nuovo marketing]Alessio Alberini
TRACCE è un brainstorming guidato per riconoscere lo “stato dell’arte” e individuare possibili strade innovative per raggiungere un reale vantaggio competitivo, dando risposte concrete alle nuove esigenze di consumo.
Quali sono questi bisogni? TRACCE vuole rispondere a questa domanda aiutando le funzioni chiave dell’azienda a comprendere e condividere strategie, linguaggi e punti di vista. Creando engagement e favorendo la produzione di idee per rafforzare e proteggere il valore della marca.
La dieta mediterranea racchiude in sè un sistema di valori che sono alla base del concetto di ospitalità. La loro analisi secondo gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile ne fanno un valore attuale
Condomini solidali e servizi innovativi per le persone anziane - Programma Cu...Associazione HousingLab
Una tavola rotonda che ha messo a confronto esperienze innovative in Italia che si muovono sui temi legati a all'invecchiamento attivo, la solidarietà tra le generazioni e i servizi abitativi.
A cura di ABITARESOCIALE, gruppo esperto nella progettazione di soluzioni abitative per anziani.
Trasformare le strutture inutilizzate di proprietà comunale dell’ex Sercom e del centro polifunzionale di Paganica in poli della Solidarietà: incubatori sociali in cui ospitare le associazioni culturali che hanno perso la propria sede con il terremoto, associazioni di disabili e gruppi di giovani, ma anche da utilizzare come “rifugi sicuri” in caso di sciame sismico da parte di tutta la popolazione. È la proposta di «L’Aquila che vogliamo» contenuta in una deliberazione che «aspetta da cinque mesi di essere valutata dalla giunta comunale», come spiega il capogruppo in consiglio, Vincenzo Vittorini. Un passaggio fondamentale per l’approvazione definitiva del progetto che dovrà passare prima alle commissioni e poi allo stesso consiglio comunale. Nella delibera si chiede anche la valorizzazione dei progetti Case di Pagliare di Sassa e Paganica 2, che insistono nelle due aree prese in esame, quella dell’ex Sercom e del centro polifunzionale, appunto. «Le abitazioni, una volta lasciate dagli sfollati dopo il terremoto, potranno essere date con priorità a disabili e giovani coppie», continua Vittorini, «in modo da creare centri di aggregazione sociale a 360 gradi». Proprio per illustrare la proposta alla città, ieri i rappresentanti del movimento hanno incontrato alcune associazioni a Scoppito. «Il documento va nella direzione di tutela dei diritti delle persone più deboli, dei giovani privi di punti di riferimento e degli anziani», spiega Dario Verzulli, che si occupa dei problemi del sociale per il gruppo. «Riteniamo indispensabile recuperare strutture inutilizzate di proprietà comunale in luoghi strategici anche in funzione delle esigenze della popolazione dopo il sisma. I poli della Solidarietà sorgeranno uno nella parte Est e l’altro a Ovest della città». Le strutture saranno dedicate ai giovani e all’arte, con laboratori e spazi per prove ed esibizioni e ospiteranno anche attività di aggregazione sociale. Un sogno realizzabile, secondo i rappresentanti dell’Aquila che vogliamo. «Il nostro obiettivo è il recupero di due luoghi dimenticati, anche perché in queste zone, nel dopo-sisma, si sono già formate piccole città.
La Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile vedrà quest’anno la sua settima edizione, con la partecipazione di centinaia di aderenti da ogni regione d’Italia che, sotto l’egida di questa Commissione, dedicheranno le loro iniziative al tema “Madre Terra: Alimentazione, Agricoltura ed Ecosistema”.
la sostenibilità turistica italiana e la valorizzazione della Dieta MediterraneaGiovanna Ceccherini
cos'è l'accoglienza sostenibile e come questa influenza la durabilità delle destinazioni? In Italia esiste un modello culturale e storico perseguibile, che partendo dalla biodiversità alimentare si apre alla sostenibilità sociale ed ai temi dell'inclusione. Un modello che ci appartiene, ma che riconosciamo come nostro con difficoltà
Nell'anno dedicato, dall'Unesco, all'agricoltura famigliare è stato organizzato un convegno a tema al Sondrio Festival - 2014. La presentazione inquadra la realtà degli orti urbani a Milano raccontando progetti di orti di zona, didattici, multietnici e sociali; tutti accomunati da una conduzione secondo metodi biologici.
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La crisi globale che stiamo ancora vivendo ha avuto l’unico merito di farci interrogare sul nostro modello di sviluppo, sulla sua sostenibilità. In un quadro globalizzato, segnato da mutazioni rapide e profonde all’interno degli Stati e dei Continenti, le s de che abbiamo di fronte sono di non poco conto: lotta al cambiamento climatico, tutela delle risorse naturali, in primis terra ed acqua, e della biodiversità; accesso al cibo e sicurezza alimentare.
Il progetto a cui fa riferimento questa pubblicazione non è che un altro passo di quel cammino sostenuto nel tempo da questa Provincia: dalla costituzione dello Sportello Biologico, oggi impegnato anche sul fronte della Filiera Corta e sulla costruzione di una Rete stabile dei Mercatali e degli Spacci, oramai diffusi su tutto il territorio; l’introduzione nelle mense scolastiche di produzioni locali, partita con il progetto “Olio a Scuola” e accompagnata da iniziative educative come “Il cibo senza valigia”; la salvaguardia di varietà autoctone, come la Cinta Senese - da razza in via d’estinzione alla recente DOP - o antiche piante da frutto e varietà vegetali a rischio, che ritrovano dignità in quella “fabbrica di biodiversità” rappre- sentata dal Vivaio provinciale “Il Campino”; solo per citare azioni ed espe- rienze fra le più signi cative in ambito agricolo. Un progetto che è dunque parte di un processo; che lo fa avanzare intrecciandosi con altri - in campo non solo agricolo, ma anche ambientale, sociale e dell’accoglienza - guidati da identici valori ed oggi riconoscibili sotto il marchio provinciale “Terre di Siena Green”.
“Slow Construction” può essere definito come un approccio in linea con i principi di Slow Food e Living Building Challenge, che mira a sintonizzare gli edifici con l’ambiente locale che li circonda, utilizzando materiali locali, eliminando prodotti e materiali con sostanze tossiche, adattando la progettazione alle specifiche condizioni climatiche ed ecologiche. L’obiettivo è quello di impiegare le tecnologie in modo appropriato, abbattendo l’impatto ambientale degli edifici e potenziandone l’utilità sociale.
TRACCE [di sostenibilità per un nuovo marketing]Alessio Alberini
TRACCE è un brainstorming guidato per riconoscere lo “stato dell’arte” e individuare possibili strade innovative per raggiungere un reale vantaggio competitivo, dando risposte concrete alle nuove esigenze di consumo.
Quali sono questi bisogni? TRACCE vuole rispondere a questa domanda aiutando le funzioni chiave dell’azienda a comprendere e condividere strategie, linguaggi e punti di vista. Creando engagement e favorendo la produzione di idee per rafforzare e proteggere il valore della marca.
La dieta mediterranea racchiude in sè un sistema di valori che sono alla base del concetto di ospitalità. La loro analisi secondo gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile ne fanno un valore attuale
Condomini solidali e servizi innovativi per le persone anziane - Programma Cu...Associazione HousingLab
Una tavola rotonda che ha messo a confronto esperienze innovative in Italia che si muovono sui temi legati a all'invecchiamento attivo, la solidarietà tra le generazioni e i servizi abitativi.
A cura di ABITARESOCIALE, gruppo esperto nella progettazione di soluzioni abitative per anziani.
PIL 2017 - Outline of Strategy C/O TIM #WCAP BOLOGNAMarco_Lotito
UN EVENTO ORGANIZZATO DA TIM #WCAP ACCELERATOR BOLOGNA PER RIUNIRE E STIMOLARE IL CONFRONTO SULLE ESPERIENZE DEI TIROCINI AL TERMINE DEL PERCORSO INSERIMENTO LAVORATIVO 2017
La mia esperienza in TIM #Wcap Bologna: visione e sintesi di alcuni dei risultati raggiunti nei primi 3 anni come Head of TIM #Wcap Accelerator, interpretando la mission di uno dei più importanti programmi di Open Innovation in empatia con il territorio.
Abitando si impara - coLiving as a ServiceMarco_Lotito
Progetto frutto della partecipazione a CoopUpBo 2016, sul tema dell'abitare collaborativo: una rete di case piattaforma, laboratori di welfare di comunità, cooperativa di piattaforma, economia collaborativa, apprendimento collaborativo.
[versione short]
Le startup, le imprese e l'innovazione in Italia (Lotito - Mezzetti)Marco_Lotito
Le startup, le imprese e l'innovazione in Italia - Giardino delle Imprese 2016 -Bologna, Marco Lotito Accelerator Leader e Nicola Mezzetti Mentor di TIM #WCAP Bologna
Food Hackaton - Bibimbap - Bologna Alma GraduateMarco_Lotito
In apertura di BIBIMBAP - 8 e 9 maggio 2014 presso Alma Graduate, organizzato da Youcangroup e dal FUTURE FOOD INSTITUTE, ho raccontato come è cambiato il mio work-life balance negli ultimi anni spaziando tra temi come consumi, cibo, innovazione e ruralità. In questa occasione ho presentato la Call For Ideas 2014 di Working Capital.
L'azienda 'social' fa più affari - L’espressoMarco_Lotito
L'Espresso intervista Emanuele Quintarelli in attesa dei risultati della survey lanciata per mappare lo stato dell'arte delle social enterprises in Italia.
La mia esperienza in Campus, un complesso ambiente di social learning in continua evoluzione progettato per il 119 (servizio clienti di TIM). Una palestra comportamentale che ha reso meno ripida la strada che porta al sCRM. (ringraziamenti: Giacomo Mason, Leuca Allison, Gianluca Affinito, Michela Di Bitonto, Edoardo Paglialunga, Giuseppe De Nicolellis).
This is a case study about Campus, a social intranet developed in Italy for a TIM (Telcom Italia Mobile). The coach of this project is Giacomo Mason. I am the cty manager since 2008. Feel free to ask more details.
2. IL TERRITORIO
Il territorio di Castell’Azzara è integro, rimasto a margine degli sfruttamenti e
degli abusi di qualche decennio fa.
L’economia mineraria locale fortunatamente ha consumato poco il territorio, e
quella che oggi si presenta è un’area dalle enormi ricchezze paesaggistiche,
agricole, idriche, storico-culturali.
Ma sono soprattutto le risorse umane, i saperi sociali, le conoscenze
consolidatesi nei prodotti e nei processi produttivi, i perni sui quali
innescare i percorsi per costruire un futuro di sviluppo e di benessere
sociale.
3. IL CONTESTO SOCIALE
L’area è al centro di un’idea di sviluppo meglio nota come Patto per
Castell’Azzara, che vede coinvolte sia le istituzioni che le aziende private .
Questo indirizzo di sviluppo riguarda una nuova concezione turistica che
sposa i caratteri di naturalità e di ruralità del territorio ed intende
promuovere un sistema ospitale costruito intorno alla Riserva naturale del
Monte Penna, confinante con la Contea degli Angeli.
4. DA AGRITURISMO A STARTUP NEO RURALE
In questo angolo della Toscana stiamo sviluppando un nuovo progetto
abitativo, agricolo, didattico e turistico che, attualizzando il concetto di
Ecovillaggio, favorisca la diffusione della Nuova Ruralità, attraverso una
gestione imprenditoriale sensibile alla cosiddetta Decrescita, Equa Sostenibile
e Solidale.
5. “ENABLE LOCAL COMMUNITY”
La Contea intende ampliare
collaborazione e scambi con la comunità
locale e le Aziende favorendo un indotto
di persone attente e rispettose di ciò che
può offrire questo territorio e la sua
gente.
Queste relazioni non sono e non devono
essere esclusivamente di natura
commerciale.
7. LA CONTEA DEGLI ANGELI E’ UN PROGETTO…
abitativo
didattico
agricolo
turistico
8. IL PROGETTO ABITATIVO
Ad oggi nella Contea vivono già stabilmente
alcune famiglie con bambini. Gli abitanti sono
operatori del benessere, massaggiatori
olistici, naturopati, un’infermiera, una cuoca di
cucina naturale e macrobiotica, artisti.
L’obiettivo è di coinvolgere in questo
progetto altre persone (single e famiglie)
di varie età, al fine di dare un impulso
costante alla diffusione di uno stile di vita
neo rurale.
9. IL PROGETTO AGRICOLO
L’attività agricola sarà orientata a metodi di coltivazioni ed allevamento che
favoriscano la salvaguardia della biodiversità:
•Frutti “dimenticati” , erbe officinali, erbe aromatiche, canapa, ulivi, ortaggi (orto
sinergico, permacultura e biodinamica), giardino botanico e sensoriale, cereali
antichi
•Trasformazione in confetture, oleoliti, sottoli
•Metodologia di coltivazione e allevamento rigorosamente Biologica e
Biodinamica.
•Ristrutturazione di un piccolo mulino per ospitare un forno per la panificazione
•Animali da cortile
10. IL PROGETTO DIDATTICO
Si vogliono recuperare saperi antichi dando vita a laboratori artigianali e dare
enfasi alle discipline olistiche
L'aspetto didattico sarà orientato prevalentemente verso corsi di:
• permacultura
• conoscenza ed uso delle erbe spontanee e di quelle officinali
• alimentazione e cucina naturale
• discipline Bionaturali ed Olistiche per il benessere e la salute dell'uomo
• bioarchitettura e progetto impatto zero, valorizzazione del territorio
• laboratorio degli antichi mestieri, recupero delle tradizioni locali
• laboratori d'arte, recitazione, musica e canto
• fattoria didattica rivolta alle scuole con giornate a tema
• centro di diffusione dell'equitazione naturale (metodo Parelli)
11. IL PROGETTO TURISTICO
Le attività didattiche proposte necessitano di strutture per l'accoglienza dei gruppi a
cui sono rivolte: tali strutture permetteranno anche lo sviluppo dell'aspetto turistico
principalmente in abbinamento ai corsi (residenziali).
Si prevedono, quindi:
• Locale per ristorazione atto ad ospitare circa 70 coperti con cucina interattiva a
vista. Tale locale sarà sfruttato anche per l'aspetto didattico con i corsi di cucina
naturale
• Centro per il benessere di circa 100 mq + servizi (spogliatoi, bagni, docce) e
Erboristeria
• Centro culturale (biblioteca, cineforum, sala convegni, sala ricreativa) di circa 100
mq + servizi
• Strutture in bioedilizia per 50 posti letto.
13. TERZA E QUARTA ETA’
Oggi gli anziani non vogliono più sentirsi isolati e non accettano uno status di
“emarginati”. Stanno diventando una categoria sociale rilevante, con nuove esigenze
particolari, sempre più sensibile all’interazione con l’ambiente e la natura, con le
generazioni più giovani, con la tecnologia, con il lavoro in quanto “sapere” e soprattutto
con la voglia di continuare a dare.
L’Italia ha la possibilità di elaborare nuove soluzioni per questo target.
E’ proprio pensando alla terza e quarta età (anche alla nostra!) che vogliamo
costruire nuove prospettive di integrazione tra generazioni, inserendo nelle nostre
attività un nuovo progetto di #coliving.
15. RITROVARE LA MEMORIA RURALE
Gli anziani hanno grande rispetto per la Natura e per i
suoi insegnamenti fatti di continue trasformazioni, dei
cicli legati alle stagioni, alle lune, ai solstizi e che
richiamano sapientemente il nascere e l’invecchiare.
Nel merviglioso ambiente della Contea degli Angeli
potranno passeggiare nei campi, condividere con abitanti
e ospiti consigli su come coltivare l’orto sinergico e
biodinamico, insegnare ai più giovani l’utilizzo degli
strumenti e vivere a contatto con gli animali.
16. CREARE RELAZIONI
Proprio la condivisione e la cooperazione con
i vari abitanti della Contea crea nuove
amicizie e rapporti confidenziali, ampliando
così le possibilità di entrare in contatto con il
network del Rural Hub attraverso i suoi
ambassadors.
17. CREARE OPPORTUNITÀ DI LAVORO RURALE
Ampi spazi coperti e all’aperto consentono
di rimanere attivi fisicamente e
mentalmente, e di coltivare le proprie
passioni o di sviluppare i propri talenti.
Laboratori di artigianato, musica, pittura:
tutto ciò che è arte e cultura può trovare
stimoli nuovi e aiuti inaspettati.
18. FAVORIRE IL TRASFERIMENTO DI CONOSCENZE
TRA GENERAZIONI
Offriremo agli ospiti la possibilità di integrarsi
nella comunità condividendo con altri le proprie
esperienze attraverso l’insegnamento.
Organizzeremo workshops a cui potranno
partecipare non solo gli abitanti della Contea ma
anche ospiti esterni e abitanti del territorio che
abbiano voglia di apprendere da coloro che
custodiscono la saggezza di un’intera vita.
19. A VOLTE IMPARI A VOLTE INSEGNI, OGNI VOLTA CRESCI
Anche il rapporto con i numerosi bambini presenti
all’interno della Contea è molto importante: il sentirsi
un po’ nonni e un po’ bambini nella condivisione dei
giochi, un po’ maestri e un po’ allievi anche
nell’aiutarli a fare i compiti della scuola o scambiarsi
consigli nell’uso “basic” del computer crea un
profondo legame di condivisione, di complicità e il
senso della rinascita e della continuità della vita.
20. MAI PIU’ SOLI
Il ripristino della vitalità attraverso i punti
indicati nelle finalità del progetto è alla
base del Silver Cohousing.
A questo si aggiunge la particolare
attenzione per la prevenzione e il
mantenimento della salute attraverso
un’alimentazione e uno stile di vita sani e
l’utilizzo di metodiche di riequilibrio
energetico e psicofisico legate al mondo
delle Discipline BioNaturali e Olistiche.
21. LE RESIDENZE
Gli ospiti saranno alloggiati
singolarmente o per propria
scelta a coppie in casette
indipendenti in bio-edilizia in
un’area priva di barriere
architettoniche e vicina al casale
principale del ristorante e alle
strutture comuni.
22. COME FAR CONOSCERE IL PROGETTO
Obiettivi nel breve periodo
Far conoscere il progetto al maggior numero di
persone possibile (web e social network,
partecipazione ad eventi) per:
• Creare curiosità
• Attirare ospiti del Silver Cohousing ed altri abitanti
prospect interessati alle tematiche legate
all’ecovillaggio e alla vita “green”
• Trovare nuovi partner economici (investors, campagne
di crowdfunding, welfare aziendale)
Obiettivi nel medio periodo
Ampliare l’ecovillaggio coinvolgendo persone in grado di
inserire nel progetto professionalità e competenze
specifiche
24. SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DEL PROGETTO
L’obiettivo di breve termine del progetto “Silver Cohousing” è di garantire la
presenza costante presso “La Contea Degli Angeli” di almeno 6-8 ospiti Over
60, autosufficienti.
La presenza di questi ospiti permetterà di attivare una sinergia d’intenti tale
da creare un immediato ritorno socio-culturale sulla comunità e l’input
economico necessario allo sviluppo di nuove attività all’interno della nostra
struttura.
25. COSA CHIEDIAMO AGLI INVESTITORI
Gli investitori e gli ospiti (interessati al progetto Rural Hub) possono
intervenire in equity con l’acquisto di una o più quote del progetto
“Contea degli Angeli”.
L'inserimento di nuovi abitanti ci consentirà di sostenere le spese necessarie
per realizzare gradualmente gli steps successivi:
• costruzione nuove abitazioni
• avvio azienda agricola
• ampliamento zona convegni