2° edizione dell’Osservatorio Politecnico di Milano-Cineas, in collaborazione con Confapi Industria, sul Risk Management nelle PMI italiane e realizzato da RiskGovernance del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano
Aon’s 2015 Global Risk Management Survey is designed to offer organizations the insights necessary to compete in
this increasingly complex operating environment
I risultati dell’indagine di ascolto verso 111 mila imprese dell’area vasta di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini presentata da Andrea Zironi al Web Economy Festival
L'obiettivo del lavoro è stato quello di redigere il business plan della start up a vocazione sociale che avrà origine nell'ambito del progetto "Creattiva-Innovazione nella tradizione" promosso dalla Fondazione Affinita.
A tale scopo è stata effettuata un'analisi preliminare del mercato di riferimento, ossia quello della ceramica artistica, focalizzando, poi, l'attenzione sulle peculiarità del mercato italiano nel settore del commercio equo e solidale. A questa è seguita una successiva fase di analisi volta all'individuazione della forma giuridica più adatta alla natura dell'attività svolta e all'individuazione delle forme di finanziamento cui fare ricorso. L'ultima fase del progetto ha riguardato la redazione del piano economico-finanziario con la predisposizione dei bilanci previsionali quinquennali e del rendiconto finanziario.
Aon’s 2015 Global Risk Management Survey is designed to offer organizations the insights necessary to compete in
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L'obiettivo del lavoro è stato quello di redigere il business plan della start up a vocazione sociale che avrà origine nell'ambito del progetto "Creattiva-Innovazione nella tradizione" promosso dalla Fondazione Affinita.
A tale scopo è stata effettuata un'analisi preliminare del mercato di riferimento, ossia quello della ceramica artistica, focalizzando, poi, l'attenzione sulle peculiarità del mercato italiano nel settore del commercio equo e solidale. A questa è seguita una successiva fase di analisi volta all'individuazione della forma giuridica più adatta alla natura dell'attività svolta e all'individuazione delle forme di finanziamento cui fare ricorso. L'ultima fase del progetto ha riguardato la redazione del piano economico-finanziario con la predisposizione dei bilanci previsionali quinquennali e del rendiconto finanziario.
Fattore D è la ricerca sul ruolo delle imprese femminili e della donna nella crescita economica della provincia di Ravenna. In questo rapporto c'è la sintesi delle interviste realizzate su un campione di 120 imprese
Interventi di Elisa Santorsola, Ricercatrice Osservatorio Professionisti e Innovazione digitale del Politecnico di Milano, Paola Castiglioni e Sara Giannoni, Studio Rota Castiglioni, Mauro Monti, Studio Riccardo Broggini Dottori Commercialisti, Giovanni Rocco di Torrepadula, Presidente della Commissione "Commercialista 4.0" dell'ODCEC di Bologna, con la moderazione di Claudio Rorato, Direttore Osservatorio Professionisti e Innovazione digitale del Politecnico di Milano. Il blocco "Le "cose" della digitalizzazione" si è tenuto lo scorso 10 novembre 2017 in occasione del "17° Meeting Nazionale ACEF - Evoluzione dei servizi professionali della consulenza", - Bologna, Sede della Regione Emilia-Romagna.
Fiero di aver fatto parte di questo studio che ha coinvolto 202 professionisti con la massima responsabilità sui processi di innovazione in azienda. Le imprese del campione analizzato sono per il 31% dei casi piccole, per il 18% medie e per il 51% grandi aziende, a rappresentare un fatturato complessivo di 522 miliardi di euro.
Intervento di Elisa Santorsola, Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale, Politecnico di Milano, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Il rapporto di ricerca “WEF Romagna: tornare a crescere. Come?” raccoglie le opinioni delle 111 mila imprese delle provincie di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. La ricerca è una azione del progetto Web Economy Forum - Romagna (www.webeconomyforum.it).
Presentazione del progetto Web Economy Forum: modello, finalità e partecipazione. Slide presentate da Giuseppe Giaccardi in occasione delle anteprime del progetto WEF del 5-6-7 giugno a Ravenna, Rimini e Forlì.
Underinsurance of property risks1 is a global challenge. Much of the protection gap is due to uninsured global natural catastrophe risk, which has been rising steadily over the past 40 years
Supply chain, a risk management survey results and analysisSimone Luca Giargia
This document provides a summary of a report on managing risk in the global supply chain. It finds that while supply chain risk is a major issue, many companies do little to formally manage it. Key findings include that no companies surveyed use outside expertise to assess risk, 90% do not quantify risk when outsourcing production, and only 25% of supply chains are assessed for risk. It also finds that while insurance can help mitigate risk, it is not a major consideration for most supply chain executives. The report provides recommendations for developing a three-step process to better identify, prioritize and mitigate supply chain risks.
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Presentazione del progetto Web Economy Forum: modello, finalità e partecipazione. Slide presentate da Giuseppe Giaccardi in occasione delle anteprime del progetto WEF del 5-6-7 giugno a Ravenna, Rimini e Forlì.
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Supply chain, a risk management survey results and analysisSimone Luca Giargia
This document provides a summary of a report on managing risk in the global supply chain. It finds that while supply chain risk is a major issue, many companies do little to formally manage it. Key findings include that no companies surveyed use outside expertise to assess risk, 90% do not quantify risk when outsourcing production, and only 25% of supply chains are assessed for risk. It also finds that while insurance can help mitigate risk, it is not a major consideration for most supply chain executives. The report provides recommendations for developing a three-step process to better identify, prioritize and mitigate supply chain risks.
The main challenge for risk managers currently is how to prepare companies for an increasingly threatening world in which Terrorism and political violence are real and changing threats.
As in previous years, the Report is based on the annual Global Risks Perception Survey, completed by almost 750 members of the World Economic Forum’s global multistakeholder community. In addition to the special section exploring the evolving security landscape in an era of uncertainty, the Report presents deep-dive discussions of risks to the stability of societies posed by the (dis)empowered citizen, who is empowered by technology but feels disempowered by traditional decision-making processes.
The document analyzes trends in cybersecurity discussions and research in 2014. Key findings include:
1) Malware and data breaches were heavily discussed topics. Mobile malware and Android threats in particular saw increased attention.
2) Security experts' views tended to focus more on negative terms like "targeted attacks" and "exploit kits" compared to the general public.
3) High-profile breaches like Target garnered more initial interest than similar later events, indicating discussion fatigue with repeated security incidents.
As in previous years, the report is based on the annual Global Risks Perception Survey, completed by almost 900
members of the World Economic Forum’s global multistakeholder community. This year’s report introduces a new distinction between risks and trends, which allows the highlighting of trends as an enlarged solution space to many possible risks.
The number of victims of disaster events in 2014 was one of the lowest recorded, even though the number of natural catastrophes was the highest ever in a single year; 336 events, 189 were natural and 147 man-related.
Total economic losses generated were around USD 110 billion
The results of this year’s Internal Audit Capabilities and Needs Survey show that, not surprisingly, cybersecurity represents a major focus for internal audit programs, but it is far from the only pressing issue on internal audit’s plate
This document provides an overview and analysis of the Global Risks Report, which identifies and assesses global risks. It discusses the report's methodology over its 9 editions, including defining risks, identifying them, mapping them based on impact and likelihood, and emphasizing their interconnectivity. The document reflects on ensuring the report remains relevant by improving its approach based on past insights. It also examines challenges like distinguishing risks from trends, determining the level of detail, and the need for a multistakeholder approach. The conclusion emphasizes themes like trust, long-term thinking, collaboration, and global governance in addressing global risks.
This document provides an overview of systemic risks and how they could interplay in the coming decade. It discusses how growing complexities and interdependencies between global systems like finance, supply chains, health, and the environment are increasing systemic risk. It then explores three potential threats: emerging market uncertainties as countries face economic and political challenges; the proliferation of interstate conflicts and frictions as countries prioritize domestic concerns; and slow progress on global challenges due to a lack of international cooperation. It concludes by discussing implications for systemically important sectors like energy, financial services, and healthcare.
This report from the World Economic Forum summarizes the findings of the Global Risks 2014 report, which examines interconnected global risks that could have systemic impacts. The Global Risks 2014 report is based on a survey of over 700 World Economic Forum members on their perceptions of 31 global risks. It finds that the top concerns are fiscal crises, unemployment, and water crises. It maps these risks according to their likelihood and potential impact, as well as the interconnections between them. The report then explores in depth three areas of interconnected global risks: changes in the geopolitical order, high youth unemployment and its social impacts, and potential challenges to cybersecurity and trust in digital systems.
1. Osservatorio Politecnico di Milano-Cineas
sul Risk Management nelle PMI italiane
In collaborazione con CONFAPI INDUSTRIA
realizzato da RiskGovernance
II Edizione
www.osservatoriormpmi.it
2. AGENDA
1. Osservatorio
2. Metodologia
3. Risultati
a. Anagrafica, contesto e cultura aziendale
b. Processo di risk management
c. Valutazione, gestione, monitoraggio dei rischi e reportistica
4. Conclusioni
4. 4L’OSSERVATORIO
OSSERVATORIO POLITECNICO DI MILANO-CINEAS SUL RISK MANAGEMENT NELLE PMI ITALIANE,
IN COLLABORAZIONE CON CONFAPI INDUSTRIA E REALIZZATO DA RISKGOVERNANCE
È un’iniziativa volta a dare informazioni su come le Piccole e Medie Imprese italiane vivono il
tema del rischio al loro interno
Si prefigge di contribuire a creare consapevolezza sui temi del rischio e a sviluppare la cultura
del rischio nelle PMI
L’Osservatorio ha natura permanente ed esercita, pertanto, un monitoraggio attivo e
sistematico nel tempo dell’evoluzione del risk management nelle PMI italiane
Sono analizzati l’organizzazione e le tecniche più utilizzate per l’analisi e la gestione del rischio,
ma anche la cultura del rischio, le principali categorie di esposizione e l’outlook
5. 5LA 2a
EDIZIONE
9.864 PMI contattate su tutto il territorio nazionale
701 risposte
43 domande
3 aree di indagine:
Anagrafica, contesto & cultura sociale
Processo di Risk Management
Valutazione, gestione, monitoraggio dei rischi
& reportistica
7. 7IL METODO
Classe Dipendenti Fatturato Totale Attivo
Micro < 10 ≤ 2 milioni ≤ 2 milioni
Piccole < 50 ≤ 10 milioni ≤ 10 milioni
Medie < 250 ≤ 50 milioni ≤ 43 milioni
Definizione di PMI: 2 dei 3 seguenti criteri
33%
45%
22%
≤ 2mln tra 2mln e 10mln > 10mln
Distribuzione aziende
Fonte: Decreto del Ministero delle Attività Produttive 18 aprile 2005
11. PERCEZIONE DEL MERCATO IN CUI SI OPERA 11
26.7%
26.5%
13.3%
13,5%
46.5%
35.7%
11.2%
6,7%
0% 10% 20% 30% 40% 50%
In contrazione
Stabile
In crescita
Volatile 2013
2012
22. GESTIONE DEL RISCHIO: PERCHÉ NO 29
16.0%
9.0%
30.0%
30.0%
31.0%
6.6%
9.4%
18.0%
34.7%
44.7%
0% 10% 20% 30% 40% 50%
Altro
Non si ricevono incentivi da parte del settore assicurativo
I benefici sono risibili rispetto ai costi
I costi sono troppo elevati
La funzione non è significativa rispetto al contesto in cui
opera l'azienda
2013
2012
23. 30
7%
13%
22%
39%
49%
11%
9%
20%
17%
61%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%
Altro
Non si ricevono incentivi da parte del settore assicurativo
I benefici sono risibili rispetto ai costi
I costi sono troppo elevati
La funzione non è significativa rispetto al contesto in cui
opera l'azienda
Medie
Piccole
GESTIONE DEL RISCHIO: PERCHÉ NO
24. GESTIONE DEL RISCHIO: PERCHÉ SÌ 31
4.9%
6.1%
32.1%
15.6%
31.8%
70.9%
35.8%
3.8%
8.0%
8.9%
21.1%
22.4%
22.8%
41.8%
51.1%
0% 20% 40% 60% 80%
Altro
Desiderio di migliorare il rapporto con le assicurazioni
Richiesta della banca/finanziaria per finanziamento
Scelte passate che hanno portato ad un'eccessiva
assunzione di rischio
Best practice del settore
Desiderio di migliorare il rapporto con le banche
Fattori esogeni con impatto solo sulla propria azienda
Fattori esogeni che hanno colpito tutto il
settore/economia
2013
2012
25. TECNICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO: DA QUANTI
ANNI VENGONO ADOTTATE
32
38%
35%
11%
16%
Meno di 1 anno Tra 1 e 5 anni Tra 5 e 10 anni Più di 10 anni
26. TECNICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO: DA QUANTI
ANNI VENGONO ADOTTATE
33
38%
15.8%
84.2%
7.9%
basso medio alto
< 1 anno
28. TECNICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO: DA QUANTI
ANNI VENGONO ADOTTATE
35
55.3%
44.7%
13.2%
basso medio alto
Compreso tra 5 e 10 anni
11%
29. TECNICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO: DA QUANTI
ANNI VENGONO ADOTTATE
36
38.5%
61.5%
15.4%
basso medio alto
> 10 anni
16%
30. CULTURA DEL RISCHIO: COME VIENE TRASMESSA 37
0% 10% 20% 30% 40% 50%
Non sono previste iniziative in merito
Sono previste iniziative future
Corsi di formazione ad hoc
Seminari
Workshop
Top management
Responsabili
Dipendenti
0% 10% 20% 30% 40% 50%
Non sono previste iniziative in merito
Sono previste iniziative future
Corsi di informazione ad hoc
Seminari
Workshop
Medie
Piccole
32. RESPONSABILITÀ: CHI SI OCCUPA DELLA
GESTIONE DEL RISCHIO
39
7%
90%
3%
11%
82%
7%
FIGURA INTERNA
DEDICATA A TEMPO PIENO
FIGURA INTERNA CHE
RICOPRE ALTRI RUOLI
FIGURA ESTERNA
ALL'AZIENDA
Piccole Medie
33. RESPONSABILITÀ: ALTRI RUOLI DEL GESTORE DEL
RISCHIO
40
57.9%
25.9%
3.6%
12.6%
72.3%
12.8%
6.4% 8.5%
0%
20%
40%
60%
80%
Amministratore Direttore
Finanziario/ CFO
Direttore
Operations/
Produzione
Altro
2012
2013
76.1%
8.9% 7.2% 7.9%
50.0%
35.5%
5.3% 9.2%
0%
20%
40%
60%
80%
Amministratore Direttore
Finanziario/ CFO
Direttore
Operations/
Produzione
Altro
Piccole
Medie
34. 10.1%
22.7%
34.2%
34.2%
40.5%
10.1%
24.3%
30.2%
35.9%
51.5%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
REPORTISTICA DEI RISCHI
MONITORAGGIO DEI RISCHI
IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI
GESTIONE DEI RISCHI
VALUTAZIONE DEI RISCHI
2013
2012
PROCEDURE FORMALI: PER QUALI ASPETTI SONO
PRESENTI
41
Maggiore attenzione
alla valutazione dei
rischi
Maggiore
consapevolezza
35. D. LGS 231/2001: VIENE ADOTTATO UN MODELLO
CONFORME?
42
53.1%
14.6%
17.2%
15.2%
54.1%
16.8%
15.1%
14.0%
NO NON SO COSA SIA
LA LEGGE 231
IN FASE DI
SVILUPPO
SÌ
2012 2013
41. SPESA PER LA GESTIONE DEI RISCHI 48
2.4%
2.8%
3.8%
≤ 2mln tra 2mln e 10mln > 10mln
Incidenza della spesa per RM sul fatturato (2013)
1.7%
0.6%
0.3%
≤ 2mln tra 2mln e 10mln > 10mln
Incidenza della spesa per RM sul fatturato (2012)
46. RISCHI FINANZIARI: STRATEGIE DI GESTIONE 54
8.0%
3.3%
6.1%
15.5%
29.3%
20.6%
7.1%
8.8%
16.1%
24.9%
35.9%
41.3%
0% 10% 20% 30% 40% 50%
Condivisione
Accettazione
Non assunzione
Mitigazione
Riduzione
Trasferimento a terzi
2013
2012
Nel 2013 c’è stata una
spiccata tendenza a
trasferire e ridurre i rischi
Forte influenza del rischio
di concentrazione da cui
ci si vuole salvaguardare
49. STRUMENTI DI COPERTURA ASSICURATIVA 57
46%
19%
18%
10%
7%
Si ricevono molte offerte da
broker/assicuratori che vengono
prese sempre in considerazione
Non si riceve una grande spinta dal
settore assicurativo per aggiornare gli
strumenti utilizzati
Costante aggiornamento di tutti i
prodotti disponibili sul mercato
Si ricevono molte offerte da
broker/assicuratori ma non si è quasi
mai interessati ad inserirli nel proprio
portafoglio
Rivolgendosi per un consulto a
confederazioni di imprese (es.
Confapi)
50. ACQUISTO DI STRUMENTI DI COPERTURA
ASSICURATIVA
58
49%
45%
6%
Agenti Broker italiani Broker internazionali
51. FREQUENZA DI MONITORAGGIO DEL PROFILO DI
RISCHIO
59
7%
11%
36%
34%
12%
Una volta al mese
Una volta ogni 3 mesi
Due volte all'anno
Una volta all'anno
Mai
53. COMUNICAZIONE: COME AVVIENE 61
51.3%
31.9%
1.9%
73.0%
30.1%
3.7%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
Verbalmente Tramite una
documentazione ad uso
interno
Tramite un documento
formale divulgato anche
all'esterno
2012
2013
73.1%
26.1%
3.1%
57.3%
47.2%
5.6%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
Verbalmente Tramite una
documentazione ad uso
interno
Tramite un documento
formale divulgato anche
all'esterno
2013
Piccole
Medie
54. INDICATORI PER MISURARE LA
PERFORMANCE/ESPOSIZIONE AL RISCHIO
62
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
Nessuno
RWA
RAROC
Altro
EVA
VAR
Altre misure risk adjusted
Volatilità degli utili
Risultato della gestione ordinaria
Risultato operativo
2013
2012
56. È in crescita rispetto al 2012 il numero di aziende che vede il mercato in contrazione
Ciò nonostante il numero di aziende che percepisce il proprio rischio come elevato è
diminuito dal 2012, pur se negli ultimi cinque anni invece tale rischio è
complessivamente cresciuto
Le piccole aziende percepiscono per lo più il rischio come evento negativo da evitare;
non è così per le medie imprese che ritengono invece sia un'opportunità da gestire
Negli ultimi 5 anni le aziende hanno risposto alla crisi con molte operazioni, anche
straordinarie. L'aumento del profilo di rischio è stato accompagnato all'ingresso in
nuovi mercati; la diminuzione, invece, all'attivazione di più leve
contemporaneamente (es. mercati, prodotti, canali)
CONCLUSIONI (1/4)
57. Il 37% delle PMI adotta tecniche di RM. Tra i fattori abilitanti, la percezione che ci
siano fattori esogeni e macro con cui confrontarsi e la richiesta di alcuni soggetti
esterni (es. banche). Tra i fattori ostativi, lo squilibrio tra costi e benefici
Il 62% delle aziende adotta tecniche di RM da più di un anno, il 27% da più di 5. La
maturità aiuta: il profilo di rischio percepito è molto più basso all'aumentare
dell'esperienza
I rischi nelle PMI hanno una collocazione organizzativa ancora poco inquadrata. Solo
nelle medie aziende la figura parzialmente dedicata è ricorrente
I rischi più rilevanti per le PMI sono quelli finanziari (ca. il 60%). Tra questi per
almeno l'80% dei casi quelli di credito, significativi anche quelli di liquidità
CONCLUSIONI (2/4)
58. I rischi più rilevanti per le PMI sono quelli finanziari (ca. il 60%). Tra questi per
almeno l'80% dei casi quelli di credito, significativi anche quelli di liquidità
In crescita sono i rischi operativi, particolarmente quelli informatici, associati ai
processi fisici e al comportamento delle risorse umane
In forte crescita sono i rischi normativi e regolamentari
La spesa in RM aumenta all'aumento della dimensione, non solo in valore assoluto
ma anche in percentuale (3,8% per aziende con più di 10 milioni di fatturato)
Sono ancora molto destrutturate la valutazioni dei rischi, con una significativa
componente di analisi ancora su base qualitativa
CONCLUSIONI (3/4)
59. Tra le strategie di gestione più usate, rilevanti quelle di trasferimento a terzi, sia per
rischi operativi che per rischi finanziari, e quelle di razionalizzazione e intervento
sulle attività e sulle posizioni per ridurre/mitigare
Spazi di miglioramento emergono nel rapporto con il mondo assicurativo
La comunicazione interna sui rischi e' ancora informale e destrutturata, così come gli
indicatori per misurare le performance e le esposizioni sono ancora elementari
Quasi il 90% delle aziende monitora il rischio almeno una volta all'anno (o più)
CONCLUSIONI (4/4)