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SCOUT: EDUCARE FACENDO
STORIA DELLO SCOUTISMO NEL
MONDO
Lo scoutismo nacque da un’idea del fondatore Sir
Robert Baden-Powell
Fu colonnello dell’esercito britannico nella guerra
in Sud Africa
Durante l’assedio di Mafeking si servì di
alcuni ragazzi locali per compiti molto
delicati come vedette, postini e portaordini
Rimase molto colpito dal
coraggio e la dedizione
dei ragazzi
Notò che queste azioni
avevano anche una valenza
educativa per i ragazzi
Quando tornò in Inghilterra Baden-
Powell decise di organizzare un
campeggio di una settimana
nell’isola di Brownsea, sulle basi di
ciò che aveva imparato in Sud
Africa, alla quale parteciparono 21
ragazzi di estrazione sociale
differente
Divise i ragazzi in ciò che
oggi si chiamano sestiglie e
diede loro diversi compiti,
tra cui fare legna per il
fuoco, cucinare, costruire
sedie e tavoli con legni e
nodi ecc.
Il campo ebbe un enorme successo, da
questo momento nasce lo scoutismo
Baden-Powell dopo l’esperienza di
Brownsea scrisse il libro “Scouting for
boys”, con il quale ottenne grande
risalto anche all’estero
Lo scoutismo si espanse fin da subito
in tutti i paesi dell’impero britannico,
e successivamente nel resto del
mondo, il primo paese ad ospitare un
gruppo scout fu il Cile
Nel 1910 nasce il guidismo, lo scoutismo
per ragazze, fondato dalla sorella di
Baden-Powell, Agnes
La presidenza del guidismo nel
1920 passò nelle mani della
moglie di Baden-Powell, Olave
LO SCOUTISMO IN ITALIA
La nascita dello scoutismo in Italia si deve a Sir
Francis Vane, vecchio amico di Baden-Powell con cui
poi si separò a causa di vari dissidi
Fondò il primo gruppo
scoutistico in Toscana, a Bagni
di Lucca nel 1910
Nel 1916, dopo che i primi gruppi scout si
frammentarono in varie associazioni, nacque l’ASCI
(associazione scoutistica cattolica italiana), la prima
associazione scout specificatamente cattolica e
riconosciuta dalla Chiesa
La storia dello scoutismo in Italia cominciò
ad incontrare ostacoli a causa della
dittatura fascista che sciolse tutte le
associazioni educative per farle confluire
nei Balilla
Nacquero così i primi gruppi
scout clandestini, il più famoso fu
quello delle Aquile Randagie di
Milano
Lo scoutismo durante la seconda guerra mondiale
continuò a crescere e nel 1943 nacque l’AGI
(Associazione guide italiane)
Dopo la caduta del fascismo lo scoutismo potè
tornare ad essere praticato liberamente
Il 4 Maggio 1974 l’ASCI e l’AGI decisero di confluire in un’unica
associazione. Nacque così l’AGESCI (associazione guide e scout
cattolici italiani). Questa nuova associazione introdusse fin da
subito il concetto di coeducazione, ovvero la possibilità di
organizzare attività in comune sia per i ragazzi che per le ragazze.
Nacquero così i primi gruppi scout composti sia da ragazzi che da
ragazze.
METODO EDUCATIVO SCOUT
Il metodo educativo scout secondo Baden-
Powell non era una rivoluzione ma un gioco
pieno di allegria
Il metodo scout forma la persona secondo 4
punti
• Formazione del carattere
• Sviluppo dell’abilità manuale
• Rinvigorimento della salute
• Servizio al prossimo
La proposta educativa
dello scoutismo
dovrebbe essere accolta
con grande interesse
perché va ad incidere
sulla vita del ragazzo
anche al di fuori
dell’ambiente scout.
Quindi famiglia, scuola e
mondo esterno sono i
luoghi in cui ogni Guida e
Scout mettono in pratica
la legge e la promessa
scout
Il metodo educativo scout è formato da alcuni
principi che hanno contribuito al successo
dell’educazione scout , tra queste:
• L’autoeducazione
• Dare fiducia
• Accettare il mondo dei ragazzi e delle ragazze
• Educare ai valori
METODO EDUCATIVO E STRUMENTI
NELLA BRANCA LUPETTI
La branca lupetti va dagli 8 agli 11 anni,
l’ultimo anno è detto del CDA (consiglio
degli anziani), in quanto i lupetti sono in
branco ormai da 3 anni e sono i più
anziani.
Essendo il bambino particolarmente attratto dal
mondo irreale della fantasia Baden-Powell ebbe
l’intuizione di educare i bambini facendo vivere
loro qualcosa di concreto a partire proprio dal
mondo irreale della fantasia
Secondo il metodo infatti le attività nella branca
lupetti si basano sul racconto del Libro della Giungla di
R. Kipling
Una caratteristica del metodo
è il racconto raccontato,
ovvero i capi durante l’attività
raccontano ai lupetti una parte
del libro, anche in prima
persona se i fatti riguardano
loro stessi
L’attività poi si baserà sul brano
che è stato raccontato
Ad ogni capo educatore viene assegnato
il nome di un personaggio positivo del
libro della giungla (Akela, Baloo,
Bagheera, Fratel Bigio) e i lupetti
chiameranno il capo scout con il nome
del personaggio
Ogni personaggio non è che
l’incarnazione di una vita o di
un vizio, di un modello da
seguire o da respingere, tutto
ciò fa parte di un metodo
educativo volto ad essere più
facilmente comprensibile e
più interessante agli occhi dei
bambini
Gli elementi che concorrono alla realizzazione di un ambiente
fantastico che offra stabilità e continuità pedagogica e che risulti
educativa per i bambini e i Capi sono:
• il rispetto della psicologia del bambino
• la presenza di una figura che permetta all’adulto di inserirsi nel gioco
• la presenza di un contenuto morale fornito da vicende e personaggi
di una vita ideale
• la presenza di un cammino di crescita personale e comunitaria
• il riferimento alla natura vista come occasione pedagogica per
aiutare a cogliere e scegliere uno stile di vita
• possibilità di ambientare trame di gioco
Lo strumento delle buone azioni
permette ai capi di educare ai ragazzi a
superare gradualmente l’egocentrismo
attraverso piccole azioni quotidiane
chiamate appunto buone azioni. Il
gioco delle buone azioni consiste
nell’impegno a far felici gli altri
suscitando stupore e gioia.
Come riportato anche nella promessa
dei lupetti.
Viene data grande importanza anche alla progressione personale
del bambino, nella branca lupetti la progressione personale
avviene attraverso lo strumento della pista, la quale è suddivisa
in 3 momenti:
• scoperta
• competenza
• responsabilità
Nel momento della scoperta il lupetto comincia a scoprire sé
stesso e gli altri, e aiutato dai capi e dal branco comincia ad
assumere e realizzare i propri impegni personali.
Nella fase della competenza invece il lupetto intuisce di avere
delle potenzialità da poter sfruttare attraverso il proprio
impegno personale, sentendosi parte integrante della comunità.
Durante la fase della responsabilità il lupetto ha sufficiente
conoscenza e fiducia delle proprie possibilità che gli permettono
di trascinare la comunità e mette a disposizione della comunità
le proprie capacità.
Altro strumento per realizzare la propria personalità è quello delle
specialità.
Durante le vacanze di branco (campeggio)
vengono verificate le specialità di ogni lupetto,
ed in base all’impegno ed al lavoro svolto i
capi decidono se la specialità è stata ottenuta
oppure no, nel caso la specialità venga
conseguita ci sarà la cerimonia della consegna
dei distintivi da appendere alla camicia
dell’uniforme
Le specialità vengono presentate dai capi attraverso un
gioco, terminato il gioco i bambini individuano le specialità
che più gli interessano e concordano con il capo le prove
per ottenere la specialità scelta. Le specialità sono
molteplici: amico degli animali, cuoco, amico del mare,
infermiere, ripara e ricicla, giocatore di squadra, ecc.
Penso che l’educazione scout sia stata fondamentale per
farmi diventare ciò che sono adesso, nonostante abbia
praticato lo scoutismo solo per 4 anni gli insegnamenti e i
valori mi sono entrati dentro e come un seme sono
sbocciati solamente più tardi. Se potessi tornare indietro
non lascerei mai il mondo scout per il calcio come ho fatto
in passato. Mi sono accorto solo quando sono cresciuto che
questo tipo di ambiente rispecchia molto i miei valori, e per
questo mi trovo così bene quando pratico lo scoutismo.
Consiglio a chi incontra lo scoutismo per la prima volta di
non farsi sopraffare dai pregiudizi ma di provare a
conoscere più approfonditamente lo scoutismo ed il suo
metodo educativo.
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SCOUT: EDUCARE FACENDO

  • 2. STORIA DELLO SCOUTISMO NEL MONDO Lo scoutismo nacque da un’idea del fondatore Sir Robert Baden-Powell Fu colonnello dell’esercito britannico nella guerra in Sud Africa
  • 3. Durante l’assedio di Mafeking si servì di alcuni ragazzi locali per compiti molto delicati come vedette, postini e portaordini Rimase molto colpito dal coraggio e la dedizione dei ragazzi Notò che queste azioni avevano anche una valenza educativa per i ragazzi
  • 4. Quando tornò in Inghilterra Baden- Powell decise di organizzare un campeggio di una settimana nell’isola di Brownsea, sulle basi di ciò che aveva imparato in Sud Africa, alla quale parteciparono 21 ragazzi di estrazione sociale differente Divise i ragazzi in ciò che oggi si chiamano sestiglie e diede loro diversi compiti, tra cui fare legna per il fuoco, cucinare, costruire sedie e tavoli con legni e nodi ecc.
  • 5. Il campo ebbe un enorme successo, da questo momento nasce lo scoutismo Baden-Powell dopo l’esperienza di Brownsea scrisse il libro “Scouting for boys”, con il quale ottenne grande risalto anche all’estero Lo scoutismo si espanse fin da subito in tutti i paesi dell’impero britannico, e successivamente nel resto del mondo, il primo paese ad ospitare un gruppo scout fu il Cile
  • 6. Nel 1910 nasce il guidismo, lo scoutismo per ragazze, fondato dalla sorella di Baden-Powell, Agnes La presidenza del guidismo nel 1920 passò nelle mani della moglie di Baden-Powell, Olave
  • 7. LO SCOUTISMO IN ITALIA La nascita dello scoutismo in Italia si deve a Sir Francis Vane, vecchio amico di Baden-Powell con cui poi si separò a causa di vari dissidi Fondò il primo gruppo scoutistico in Toscana, a Bagni di Lucca nel 1910
  • 8. Nel 1916, dopo che i primi gruppi scout si frammentarono in varie associazioni, nacque l’ASCI (associazione scoutistica cattolica italiana), la prima associazione scout specificatamente cattolica e riconosciuta dalla Chiesa
  • 9. La storia dello scoutismo in Italia cominciò ad incontrare ostacoli a causa della dittatura fascista che sciolse tutte le associazioni educative per farle confluire nei Balilla Nacquero così i primi gruppi scout clandestini, il più famoso fu quello delle Aquile Randagie di Milano Lo scoutismo durante la seconda guerra mondiale continuò a crescere e nel 1943 nacque l’AGI (Associazione guide italiane)
  • 10. Dopo la caduta del fascismo lo scoutismo potè tornare ad essere praticato liberamente Il 4 Maggio 1974 l’ASCI e l’AGI decisero di confluire in un’unica associazione. Nacque così l’AGESCI (associazione guide e scout cattolici italiani). Questa nuova associazione introdusse fin da subito il concetto di coeducazione, ovvero la possibilità di organizzare attività in comune sia per i ragazzi che per le ragazze. Nacquero così i primi gruppi scout composti sia da ragazzi che da ragazze.
  • 11. METODO EDUCATIVO SCOUT Il metodo educativo scout secondo Baden- Powell non era una rivoluzione ma un gioco pieno di allegria Il metodo scout forma la persona secondo 4 punti • Formazione del carattere • Sviluppo dell’abilità manuale • Rinvigorimento della salute • Servizio al prossimo
  • 12. La proposta educativa dello scoutismo dovrebbe essere accolta con grande interesse perché va ad incidere sulla vita del ragazzo anche al di fuori dell’ambiente scout. Quindi famiglia, scuola e mondo esterno sono i luoghi in cui ogni Guida e Scout mettono in pratica la legge e la promessa scout
  • 13. Il metodo educativo scout è formato da alcuni principi che hanno contribuito al successo dell’educazione scout , tra queste: • L’autoeducazione • Dare fiducia • Accettare il mondo dei ragazzi e delle ragazze • Educare ai valori
  • 14. METODO EDUCATIVO E STRUMENTI NELLA BRANCA LUPETTI La branca lupetti va dagli 8 agli 11 anni, l’ultimo anno è detto del CDA (consiglio degli anziani), in quanto i lupetti sono in branco ormai da 3 anni e sono i più anziani. Essendo il bambino particolarmente attratto dal mondo irreale della fantasia Baden-Powell ebbe l’intuizione di educare i bambini facendo vivere loro qualcosa di concreto a partire proprio dal mondo irreale della fantasia
  • 15. Secondo il metodo infatti le attività nella branca lupetti si basano sul racconto del Libro della Giungla di R. Kipling Una caratteristica del metodo è il racconto raccontato, ovvero i capi durante l’attività raccontano ai lupetti una parte del libro, anche in prima persona se i fatti riguardano loro stessi L’attività poi si baserà sul brano che è stato raccontato
  • 16. Ad ogni capo educatore viene assegnato il nome di un personaggio positivo del libro della giungla (Akela, Baloo, Bagheera, Fratel Bigio) e i lupetti chiameranno il capo scout con il nome del personaggio Ogni personaggio non è che l’incarnazione di una vita o di un vizio, di un modello da seguire o da respingere, tutto ciò fa parte di un metodo educativo volto ad essere più facilmente comprensibile e più interessante agli occhi dei bambini
  • 17. Gli elementi che concorrono alla realizzazione di un ambiente fantastico che offra stabilità e continuità pedagogica e che risulti educativa per i bambini e i Capi sono: • il rispetto della psicologia del bambino • la presenza di una figura che permetta all’adulto di inserirsi nel gioco • la presenza di un contenuto morale fornito da vicende e personaggi di una vita ideale • la presenza di un cammino di crescita personale e comunitaria • il riferimento alla natura vista come occasione pedagogica per aiutare a cogliere e scegliere uno stile di vita • possibilità di ambientare trame di gioco
  • 18. Lo strumento delle buone azioni permette ai capi di educare ai ragazzi a superare gradualmente l’egocentrismo attraverso piccole azioni quotidiane chiamate appunto buone azioni. Il gioco delle buone azioni consiste nell’impegno a far felici gli altri suscitando stupore e gioia. Come riportato anche nella promessa dei lupetti.
  • 19. Viene data grande importanza anche alla progressione personale del bambino, nella branca lupetti la progressione personale avviene attraverso lo strumento della pista, la quale è suddivisa in 3 momenti: • scoperta • competenza • responsabilità Nel momento della scoperta il lupetto comincia a scoprire sé stesso e gli altri, e aiutato dai capi e dal branco comincia ad assumere e realizzare i propri impegni personali. Nella fase della competenza invece il lupetto intuisce di avere delle potenzialità da poter sfruttare attraverso il proprio impegno personale, sentendosi parte integrante della comunità. Durante la fase della responsabilità il lupetto ha sufficiente conoscenza e fiducia delle proprie possibilità che gli permettono di trascinare la comunità e mette a disposizione della comunità le proprie capacità.
  • 20. Altro strumento per realizzare la propria personalità è quello delle specialità.
  • 21. Durante le vacanze di branco (campeggio) vengono verificate le specialità di ogni lupetto, ed in base all’impegno ed al lavoro svolto i capi decidono se la specialità è stata ottenuta oppure no, nel caso la specialità venga conseguita ci sarà la cerimonia della consegna dei distintivi da appendere alla camicia dell’uniforme Le specialità vengono presentate dai capi attraverso un gioco, terminato il gioco i bambini individuano le specialità che più gli interessano e concordano con il capo le prove per ottenere la specialità scelta. Le specialità sono molteplici: amico degli animali, cuoco, amico del mare, infermiere, ripara e ricicla, giocatore di squadra, ecc.
  • 22. Penso che l’educazione scout sia stata fondamentale per farmi diventare ciò che sono adesso, nonostante abbia praticato lo scoutismo solo per 4 anni gli insegnamenti e i valori mi sono entrati dentro e come un seme sono sbocciati solamente più tardi. Se potessi tornare indietro non lascerei mai il mondo scout per il calcio come ho fatto in passato. Mi sono accorto solo quando sono cresciuto che questo tipo di ambiente rispecchia molto i miei valori, e per questo mi trovo così bene quando pratico lo scoutismo. Consiglio a chi incontra lo scoutismo per la prima volta di non farsi sopraffare dai pregiudizi ma di provare a conoscere più approfonditamente lo scoutismo ed il suo metodo educativo. RIFLESSIONI PERSONALI