LIGURIA - IL GRUPPO DEL MONGIOIE - PIZZO D’ORMEA NELL’ENTROTERRA LIGURE.LiForYou
La Liguria è caratterizzata da molte valli. II Mongioie, 2630 metri, seconda cima più alta delle Alpi Liguri dopo il Marguareis di una ventina di metri più elevata, ricorda paesaggi fiabeschi e maestosi, dal versante sud con praterie e rocce di un calcare chiaro e levigato, richiamando invece, nel versante nord verso le valli Corsaglia ed Ellero, ambienti tetri e tormentati con pareti verticali di grigia roccia carsica
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La Liguria è caratterizzata da molte valli. II Mongioie, 2630 metri, seconda cima più alta delle Alpi Liguri dopo il Marguareis di una ventina di metri più elevata, ricorda paesaggi fiabeschi e maestosi, dal versante sud con praterie e rocce di un calcare chiaro e levigato, richiamando invece, nel versante nord verso le valli Corsaglia ed Ellero, ambienti tetri e tormentati con pareti verticali di grigia roccia carsica
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75 relazioni di vie di media difficoltà in: Civetta, Moiazza, Fanis, Tofane, Nuvolau, Averau Cinque Torri, Croda da Lago, Pomagagnon, Dolomiti Zoldane, Marmarole, Cadini di Misurina, Tre Cime di Lavaredo, Dolomiti di Sesto
Le Dolomiti, Patrimonio Naturale dell'Umanità, hanno ricevuto il loro riconoscimento ufficiale. Le pareti color sangue delle Dolomiti Ampezzane e i riflessi ambrati che il Civetta sprigiona al tramonto ne erano la manifesta rivelazione. Questa dichiarazione in ogni caso ha suscitato approvazione ed entusiasmo e anche qualche celebrazione, ma se si deve fare festa mi pare che il modo migliore l'abbia individuato Emiliano Zorzi con questo volume che completa il panorama dolomitico seguendo a quel primo del 2009.
Le cime scelte nei Gruppi proposti sono forse le più belle, vere immagini e simulacri, emblemi e icone indimenticabili.
Il volume non deve essere scambiato per uno dei tanti di scalate scelte che sono poco più di un diario, spesso causale. Risponde a precisi criteri e approfondimenti con commenti e schede storiche e a un disegno ben preciso, la dimostrazione che le Dolomiti sono un eccellente tema per un'indagine ottimistica e analitica del nostro andare per monti. In una parola sono il tessuto della nostra passione e della nostra sete di superamento del reale e di desiderio di armonia.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=10
75 relazioni di vie di media difficoltà in: Civetta, Moiazza, Fanis, Tofane, Nuvolau, Averau Cinque Torri, Croda da Lago, Pomagagnon, Dolomiti Zoldane, Marmarole, Cadini di Misurina, Tre Cime di Lavaredo, Dolomiti di Sesto
Le Dolomiti, Patrimonio Naturale dell'Umanità, hanno ricevuto il loro riconoscimento ufficiale. Le pareti color sangue delle Dolomiti Ampezzane e i riflessi ambrati che il Civetta sprigiona al tramonto ne erano la manifesta rivelazione. Questa dichiarazione in ogni caso ha suscitato approvazione ed entusiasmo e anche qualche celebrazione, ma se si deve fare festa mi pare che il modo migliore l'abbia individuato Emiliano Zorzi con questo volume che completa il panorama dolomitico seguendo a quel primo del 2009.
Le cime scelte nei Gruppi proposti sono forse le più belle, vere immagini e simulacri, emblemi e icone indimenticabili.
Il volume non deve essere scambiato per uno dei tanti di scalate scelte che sono poco più di un diario, spesso causale. Risponde a precisi criteri e approfondimenti con commenti e schede storiche e a un disegno ben preciso, la dimostrazione che le Dolomiti sono un eccellente tema per un'indagine ottimistica e analitica del nostro andare per monti. In una parola sono il tessuto della nostra passione e della nostra sete di superamento del reale e di desiderio di armonia.
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1. ValPo PUNTA DELLE TRAVERSETTE 3026 m (parete Est)
Via ” Chiaro di Luna ” (F. Michelin, F. Martinelli, D. Carignano agosto 2007)
Il settore sinistro della parete Est della
Cima delle Traversette è caratterizzato
nella prima parte, da un settore
strapiombante e nella seconda parte da
una bella placconata.
La via supera gli strapiombi iniziale
sfruttando due diedri obliqui e continua poi
al centro delle placche finali.
Itinerario interessante, completamente
attrezzato con spit e con difficoltà
omogenee.
(La roccia è bella sulle placche finali,
mentre richiede qualche attenzione in
alcuni tratti delle prime due lunghezze; nei
tratti dove la roccia è un po’ friabile, la
chiodatura è comunque abbastanza
ravvicinata)
La via, volendo, può essere abbinata in
giornata alla vicina “Mai dire BloK”,
anch’essa attrezzata a spit, o a una delle
numerose vie classiche esistenti.
Sviluppo: 150m
Difficoltà: TD max 6b (6a obblig.)
Via attrezzata (Possono essere utili
friends fino al n° 3)
Materiale necessario: 2 corde da 50 m,
10 rinvii
Periodo consigliato: da giugno a
ottobre
Tempo: ore 2 – 3
ACCESSO:
Dal Pian del Re seguire il sentiero del colle
delle Traversette;
poco prima di raggiungere l’imbocco del Buco di Viso, attraversare a destra e risalire l’evidente cono detritico che porta
all’attacco della via (ore 2 di marcia)
RELAZIONE:
1) Superare un’evidente diedro obliquo e leggermente strapiombante (5b, 6a)
2) Dalla sosta 1, attraversare a sinistra e risalire un altro diedro fino a raggiungere un terrazzino alla base della
placconata finale (5c, 6b, 6a)
3-4) Superare la belle placche finali fino a raggiungere la cresta a breve distanza dalla Cima Sud (5b, 5c)
DISCESA:
Due doppie sulla placconata finale poi una doppia da 50 metri nel vuoto dalla sosta 2