La Biblioteca di Chiusi (SI) presentata ai ragazzi delle scuole secondarie in...Chiara Cardaioli
Queste slides illustrano in modo semplice gli spazi, e i servizi della Biblioteca di Chiusi (SI) che poi sono i servizi essenziali di qualsiasi biblioteca pubblica. Un focus sull'uso del catalogo, sulle collocazioni e sull'iter del libro
I principi dell'IFLA inerenti la biblioteca pubblica, il suo significato di servizio pubblico. Quali sono le finalità e gli obiettivi di una organizzazione che deve essere orientata al cliente ed alla customer satisfation, riuscendo ad essere un'agenzia di promozione e sviluppo per il territorio e la comunità in cui si trova inscritta.
Con il termine costruttivismo si indica un orientamento, condiviso da diverse discipline, secondo il quale la realtà non può essere considerata come un qualcosa di oggettivo, indipendente dal soggetto che la esperisce, perché è il soggetto stesso che crea, costruisce, inventa ciò che crede che esista.
La Biblioteca di Chiusi (SI) presentata ai ragazzi delle scuole secondarie in...Chiara Cardaioli
Queste slides illustrano in modo semplice gli spazi, e i servizi della Biblioteca di Chiusi (SI) che poi sono i servizi essenziali di qualsiasi biblioteca pubblica. Un focus sull'uso del catalogo, sulle collocazioni e sull'iter del libro
I principi dell'IFLA inerenti la biblioteca pubblica, il suo significato di servizio pubblico. Quali sono le finalità e gli obiettivi di una organizzazione che deve essere orientata al cliente ed alla customer satisfation, riuscendo ad essere un'agenzia di promozione e sviluppo per il territorio e la comunità in cui si trova inscritta.
Con il termine costruttivismo si indica un orientamento, condiviso da diverse discipline, secondo il quale la realtà non può essere considerata come un qualcosa di oggettivo, indipendente dal soggetto che la esperisce, perché è il soggetto stesso che crea, costruisce, inventa ciò che crede che esista.
R. Villano - Tempo scolpito in silenzio eternità - Euristica di storiografia ...Raimondo Villano
28. R. Villano "The time sculpted in the silence of eternity. Reflections on the diachronic investigation for the memory of the homo faber ", patronage of: Pontifical Academy Tiberina; Academy of History of Healthcare; Nobile Pharmaceutical Chemistry College; European Academy for Economic and Cultural Relations. Winner of the LXXIV edition of the National Massimo Piccinini Award for Historical-Scientific Research (already assigned to the highest Historical Conci and Pedrazzini) conferred by the Academy of History of Healthcare-Mi.BACT (Rome, December 12, 2014). Presentations by: Ven. Balì Great Cross of Justice of the Sovereign Military Order of Malta Ecc.mo Fra 'Franz von Lobstein, already Gran Priore of Rome; Past District Governor 2100 Italia of Rotary International and literary critic Prof. Antonio Carosella; President of the International Commission for Biotechnology Prof. Gr. Uff. Giulio Tarro. Wise philosophy of history with a beautiful title and deep, coherent and well articulated reflections (according to the historian Fra 'Giovanni SCARABELLI). . (Ed. Chiron Hystart, ISBN 978-88-90423536, Jan. 1, 2010; 1 Apr. 2010; 2 Apr. 2010; 3 Apr. 2011; 4 th Feb. 2012 - pp. 126; 5th July 2013 - pp. 132);
Similar to Michele Santoro - I dintorni della classificazione. Storia, prospettive, metodi (20)
R. Villano - Tempo scolpito in silenzio eternità - Euristica di storiografia ...
Michele Santoro - I dintorni della classificazione. Storia, prospettive, metodi
1. 1
Incontro ISKO Italia
Bologna, 20 aprile 2015
Michele Santoro
I dintorni della classificazione
Storia, prospettive, metodi
Michele Santoro
Università di Bologna
Biblioteca Interdipartimentale di Matematica, Fisica, Astronomia e Informatica
e- mail: michele.santoro@unibo.it
2. 2
Di cosa parleremo
1. presupposti concettuali della classificazione
2. rapporti fra classificazioni filosofico-scientifiche
e classificazioni bibliografiche
3. rapporti fra classificazione e conoscenza
esempi in campo antropologico, biologico e
cognitivo
4. origini del pensiero classificatorio vs. origini
della classificazione in biblioteca
3. 3
La classificazione
classificare vuol dire distinguere, ripartire, dividere
attività esercitata quotidianamente in maniera più o
meno consapevole
quando associamo (o dissociamo) le impressioni
ricevute dal mondo esterno, i concetti, gli oggetti
ed ogni altra manifestazione del reale
cioè quando trasformiamo insiemi più o meno
indistinti o caotici in nuovi insiemi più ordinati e
omogenei
6. 6
La classificazione
il processo di classificazione permette di realizzare
elenchi di oggetti o concetti
che vanno a raggrupparsi in classi a seconda del loro
grado di somiglianza o affinità
in linea teorica, la ripartizione si attua sulla base di
una caratteristica, ossia un singolo principio di
divisione
di norma va dal generale allo specifico
e avviene utilizzando una caratteristica, cioè un
singolo principio di divisione, per volta
fino ad arrivare ad elementi non più suddivisibili
8. 8
La classificazione
principi della classificazione elaborati dalla logica
formale:
a) divisione dicotomica genere/specie
b) divisione senza salti dal genere alla specie
immediatamente subalterna
c) le specie complementari devono escludersi a
vicenda
d) e nella loro totalità devono essere uguali al
genere dal quale derivano
9. 9
La classificazione
criteri applicabili solo teoricamente ai sistemi di
classificazione
“non ci sono classificazioni scientifiche che
soddisfino a queste condizioni
in quanto non esistono proprietà che differenzino
rigorosamente e definitivamente l’uno dall’altro
gli oggetti di una certa complessità” (Serrai)
10. 10
La classificazione
analogamente, le classificazioni bibliografiche
“rimangono tutte al di fuori delle garanzie offerte
dai metodi della classificazione dicotomica”
(Serrai)
perché le proprietà rappresentate nei documenti
sono altrettanto complesse di ogni altro
fenomeno del reale
e quindi non riconducibili ai presupposti prima
indicati
11. La classificazione in biblioteca
consente di raggruppare i documenti sulla base di
determinati criteri
per lo più di tipo contenutistico, ma anche legati al
periodo storico, all’ambito geografico o agli aspetti
formali del documento
obiettivi: adeguata distribuzione e vantaggioso
recupero dei documenti
applicazione agli scaffali
accesso diretto ai documenti, e quindi accesso
diretto all’informazione 11
12. 12
Classificazioni del sapere e
classificazioni bibliografiche/1
Serrai sostiene la netta filiazione degli schemi
bibliografici da quelli filosofici e scientifici:
è inevitabile che le prime facciano “riferimento
ad uno schema complessivo, della realtà o delle
conoscenze della realtà, quale rappresentazione
adeguata e dinamica della realtà. Supporre che le
classificazioni bibliografiche non abbiano
rapporti strettissimi con la classificazione delle
scienze è semplicemente un errore”
13. 13
Classificazioni del sapere e
classificazioni bibliografiche/2
in ambito bibliotecario, invece, molti si richiamano
al principio della literary warrant o garanzia
bibliografica (W. Hulme, 1911)
che autorizza la creazione di nuove categorie
all’interno di uno schema bibliografico solo se esiste
sufficiente letteratura su quegli argomenti
criterio che consente di “distinguere le
classificazioni bibliografiche da quelle teoretiche,
cioè logiche, metafisiche, epistemologiche” (R.
Caffo)
14. 14
Classificazioni del sapere e
classificazioni bibliografiche/3
Henry E. Bliss ha creato una classificazione
documentaria in sostanziale accordo con la
concezione scientifica e culturale del suo tempo
anche se non modellata o dedotta da schemi
preesistenti
e ciò avviene sulla base dei tre principi
dell’ordine naturale, della gradazione nella
specialità e del consenso scientifico e educativo
15. 15
Classificazioni del sapere e
classificazioni bibliografiche/3
appare tuttavia un’operazione “autoreferenziale”
Bliss è consapevole dell’arbitrarietà di quelle
classificazioni bibliografiche che si sviluppano
seguendo ordinamenti esclusivamente pratici,
senza tener conto dell’organizzazione della
conoscenza”
ma allo stesso tempo realizza il suo schema
“tenendo presenti i principi teorici su cui si basa
il sistema delle scienze che lui stesso ha
precedentemente elaborato” (M. T. Biagetti)
16. 16
Classificazioni del sapere e
classificazioni bibliografiche/4
sintesi tentata da Eric de Grolier
che ammette l’influenza delle classificazioni
scientifiche su quelle bibliografiche
ma precisa che tale influenza si manifesta in maniera
“diffusa e, in generale, con un lungo ritardo”
“le classificazioni documentarie sono ampiamente
condizionate dall’evoluzione sociale, dalle
concezioni ideologiche e dalle caratteristiche
culturali e politiche del momento” _
17. 17
Classificazione e conoscenza
la classificazione è connessa ad ogni
manifestazione della realtà
e risulta essenziale in ogni attività conoscitiva
Georges Perec, Pensare/classificare:
“Che cosa significa la barra di divisione? Che
cosa mi si domanda alla fine? Se penso prima di
classificare? Se classifico prima di pensare?
Come classifico ciò che penso? Come penso
quando voglio classificare?”
18. 18
Classificazione e conoscenza
“la conoscenza è classificazione” (John Dewey)
la classificazione viene a trovarsi “nel punto
d’incontro di diverse dimensioni conoscitive, a
metà strada fra pensiero empirico e pensiero
scientifico”
costituendo “il punto d’approdo” o “il condensato
di una teoria”, e rivelando sempre la “solidarietà
tra pensiero e linguaggio” (Fernando Gil)
19. 19
Classificazione e biologia
le facoltà classificatorie non sono esclusive del genere
umano:
le attività di classificazione sono radicate nella
filogenesi, costituendo una condizione primaria della
sopravvivenza delle specie animali
gli animali classificano il loro ambiente a seconda che
vi si trovi o no nutrimento, i loro concorrenti, i loro
partner sessuali, i loro nemici, le loro prede, etc.
Jacques Monod: “gli animali sono capaci di
classificare oggetti o relazioni fra oggetti secondo
categorie astratte, soprattutto geometriche”
20. 20
Classificazione e antropologia/1
studi di Durkheim e Mauss sulle classificazioni
primitive:
“queste classificazioni non sono eccezionali, non c’è
discontinuità con le prime classificazioni scientifiche”
sono “sistemi di nozioni gerarchizzate” aventi uno
“scopo puramente speculativo”
sono dirette a “unificare la conoscenza e a costituire
una prima filosofia della natura”
ma allo stesso tempo sono sociali: “gli uomini
classificavano le cose perché erano divisi in clan, e le
forme di classificazione si basavano sulle divisioni
della società” (J. Goody)
22. 22
Classificazione e antropologia/2
Claude Lévy-Strauss:
complessità delle classificazioni, delle tassonomie e
delle classi di vocaboli che compaiono nei linguaggi
delle società “semplici”
questi sistemi non sono soltanto mezzi per soddisfare
dei “bisogni”
“l’universo è oggetto di pensiero almeno nella stessa
misura in cui è un mezzo di soddisfazione di bisogni”
e ciò significa che “la classificazione, in quanto
opposta alla non classificazione, possiede un valore a
sé stante, quale che sia la forma che può assumere”
23. 23
Classificazione e antropologia/2
Lévy-Strauss individua nei meccanismi logici di
natura binaria il criterio principe con cui poter
“classificare e ordinare il mondo”
costruisce una serie di categorie mediante un sistema
bipolare di opposizione o contrasti (caldo/freddo;
crudo/cotto, destra/sinistra, etc.)
e in base a ciò esplora alcuni aspetti fondamentali
nell’agire umano
tra cui i sistemi di parentela e il pensiero mitico
24. 24
Classificazione e processi cognitivi/1
Jean Piaget:
riconosce una stretta interdipendenza fra i diversi
campi del sapere
prende le distanze dalle classificazioni scientifiche
lineari, statiche e quindi sterili
dà il suo assenso al sistema “circolare” delle
scienze
“ in cui la logica si salda alle discipline psico-
sociologiche, e in cui le scienze dell’uomo trovano
punti di contatto con le scienze della natura” (M.
T. Biagetti)
25. 25
Classificazione e processi cognitivi/1
tre fasi di costruzione delle classificazioni nel
bambino:
1. nella prima fase il bambino opera delle “collezioni
figurali” senza distinguere l’oggetto spaziale e la
classe
riconosce delle relazioni di somiglianza, ma le
applica soltanto a oggetti che si presentano in
successione o a coppie di oggetti, senza innalzarsi al
rapporto parti/tutto
in seguito le collezioni cesseranno di essere soltanto
figurali, e la distinzione fra “alcuni” e “tutti” – ossia
il concetto di classe – viene ricavata a poco a poco
26. 26
Classificazione e processi cognitivi/1
2. nella seconda fase le collezioni consistono in
piccoli aggregati fondati sulle sole rassomiglianze,
pur restando giustapposte le une alle altre senza
essere ancora comunque incluse in classi più
generali
3. il terzo e ultimo stadio è raggiunto con la conquista,
piuttosto difficile, del concetto di inclusione e
quindi di gerarchizzazione
27. 27
Classificazione e processi cognitivi/2
ma Piaget esplora anche i rapporti fra la dimensione
organica e quella cognitiva
indagine di vasto respiro
che prende in considerazione gli aspetti classificatori
presenti ad ogni stadio sia dell’organizzazione
biologica sia di quella cognitiva
la classificazione viene a trovarsi in ogni
struttura di questa organizzazione
e ciò testimonia un rilevante “isomorfismo
strutturale” tra gli aspetti biologici e quelli
cognitivi _
28. 28
Classificazione
e storia delle biblioteche
un’indagine di tipo storico permette di comprendere
meglio lo sviluppo dell’idea di classificazione
e la sua applicazione alle biblioteche
per far ciò, è opportuno associare la “tradizionale”
storia delle biblioteche con analisi più
marcatamente biblioteconomiche
in questo intervento il discorso si concentrerà
sulle origini
ossia sulle civiltà mesopotamica ed egizia
29. 29
La Mesopotamia
in Mesopotamia, a partire dal terzo millennio a. C.
si ritrovano non solo le prime apparizioni del
pensiero classificatorio
ma anche i primi segni della sua presenza all’interno
delle biblioteche
è un dato fondamentale che la nascita del
pensiero classificatorio coincida con le
prime forme di scrittura
tuttavia... il percorso verso uno statuto classificatorio
solido ed efficace non sarà né rapido né lineare
30. La Mesopotamia
occorre partire dalla prima
forma di scrittura
quella cuneiforme elaborata dai
Sumeri intorno al 3000 a. C.
e il primo eccellente materiale
scrittorio
la tavoletta d’argilla
30
31. 31
La Mesopotamia
sulle tavolette vengono registrate una quantità di
informazioni, per lo più di natura amministrativa
che fin dagli inizi assumono la forma di vere e
proprie liste
ruolo cruciale giocato da questi primi tipi di
descrizione e di elencazione
al punto che, ai primi del Novecento, è sorta una
branca del sapere definita Listenwissenschaft
le liste costituiscono un momento decisivo nello
sviluppo del pensiero
32. Le liste
“la lista può leggersi in diverse direzioni, sia
lateralmente che verso il basso, cioè dall’alto in
basso e da sinistra a destra
ha un chiaro inizio e una precisa fine
favorisce la sistemazione delle voci in modo
ordinato, per numero, per suono iniziale, per
categoria, ecc.
l’esistenza di limiti, esterni e interni, dà alle
categorie maggiore visibilità
rendendole al tempo stesso più astratte” (J. Goody)
33. 33
Le liste
queste liste però non sono strutturate secondo
precisi criteri sistematici
i procedimenti classificatori impiegati dimostrano
una profonda insufficienza concettuale
essendo in gran parte privi di quei principi logici
in grado di dar vita a precise strutture
classificatorie:
1) principio della scomposizione degli oggetti in
elementi semplici (es. i quattro elementi)
2) principio dell’ordinamento scalare per genere
e specie
3) principio della classificazione binaria
34. 34
Le liste
un ulteriore difetto è dato dal carattere ‘aperto’ della
classificazione, che cioè non raggiunge mai la
completezza definitiva
l’attività di classificazione consiste
sostanzialmente in un’attività di nomenclatura
alcune eccezioni, tra cui il settore legislativo
nel quale “la spartizione binaria della realtà
offre un agevole meccanismo per prevedere
ogni fattispecie possibile” (Liverani)
35. 35
La Mesopotamia
esiste dunque un’evoluzione verso un pensiero
classificatorio più maturo?
se sì, questa evoluzione può portare ad un
ordinamento classificato nelle biblioteche della
Mesopotamia?
una risposta può venire dalle acquisizioni della
storia delle biblioteche
che utilizzeremo per effettuare un rapido
excursus cronologico
36. 36
Classificazione e biblioteche
in Mesopotamia/1
collezione ritrovata ad Ebla e costituita da circa
2000 tavolette databili fra il 2300 e il 2250 a. C.
per alcune è stata accertata la comune provenienza
“dal ripiano superiore della parete nord della
stanza”
da ciò si è dedotto “che questo scaffale fosse la
biblioteca di consultazione degli scribi di palazzo
collocata con gli altri documenti relativi alla vita di
corte” (L. Casson)
37. 37
Classificazione e biblioteche
in Mesopotamia/2
raccolta ritrovata a Nippur (2000 a. C. circa)
in due di queste tavolette sono elencati una serie
di testi della letteratura sumera
il fatto che siano “elenchi relativi a un’unica
raccolta” ha fatto pensare ad un vero e proprio
catalogo, “seppur di tipo primitivo”
ma che ha costituito comunque “un grande passo
avanti verso la sistematizzazione delle raccolte”
(Casson)
38. 38
Classificazione e biblioteche
in Mesopotamia/3
raccolta ritrovata ad Hattuša (17°-18° secolo a. C.)
sistema più progredito per catalogare i testi
con l’aggiunta di note identificative alle tavolette
informazioni impiegate anche per segnalare
tavolette di contenuto simile (vere e proprie serie)
“la creazione delle serie riflette il desiderio di
raccogliere in un unico luogo tutta la letteratura
sullo stesso soggetto” (Weitemeyer)
39. 39
Classificazione e biblioteche
in Mesopotamia/4
biblioteca fondata da Tiglath-Pileser I (1115-1077
a. C.)
diverse tipologie di materiali
testi di consultazione, liste di vocaboli, di piante e
alberi, di animali, dèi, nomi di luoghi, testi
astronomici, tavole di moltiplicazione
ritrovati anche alcuni inni
e addirittura un “catalogo di composizioni musicali
le cui voci bibliografiche riportano anche gli
strumenti cui erano destinati”
40. Classificazione e biblioteche
in Mesopotamia/5
la biblioteca più importante è
quella allestita nel palazzo reale di
Ninive dal re assiro Assurbanipal
(668-627 a. C.)
migliaia di tavolette con testi di
ogni tipo, tra cui l’Epopea di
Gilgamesh
“la prima biblioteca formata in
modo sistematico in
Mesopotamia” (L. Casson)
40
41. 41
Classificazione e biblioteche
in Mesopotamia/5
secondo alcuni autori le tavolette erano poste
all’interno di vasi di terracotta ordinatamente allineati
su scaffali
e distribuite in base a un preciso ordine nelle diverse
stanze del palazzo
un’etichetta posta sulle tavolette identificava il vaso,
lo scaffale e la sala in cui erano collocate
una sorta di catalogo elencava il posseduto di ciascuna
sala
ma non c’è accordo fra gli studiosi su quali fossero
i reali criteri di ordinamento di questi materiali _
42. 42
L’Egitto
anche in Egitto (2500 a. C.) ritroviamo una quantità di
liste, soprattutto di tipo lessicale
contenenti “voci raggruppate sotto differenti classi”
che rappresentano “i primi passi in direzione di
un’enciclopedia” (A. Gardiner)
intorno al 1100 a. C. si assiste alla memorizzazione,
da parte degli scribi, di alcune di queste liste, e ciò
avviene attraverso una ripartizione “entro categorie
adeguate”
“non sono serie di parole in ordine alfabetico, ma
cataloghi di cose ordinate secondo la loro specie”
43. 43
L’Egitto
due importanti lessici onomastici
che forniscono un’immagine precisa dei criteri di
classificazione dell’antico Egitto:
il Ramesseum, risalente al periodo dal 2150 al
1540 a. C. circa
e l’Amenopè, databile intorno al 1100 a. C.
44. 44
Il Ramesseum
è costituito da una lista di parole accompagnate
da due sezioni
nelle quali “brevi linee verticali danno le
intestazioni classificatorie”
mentre “la formalità della sistemazione è ancor
più posta in rilievo dal fatto che il testo era
racchiuso da linee parallele tracciate
longitudinalmente in alto e in basso” (Goody)
45. 45
Il lessico di Amenopè
rappresenta uno sviluppo fondamentale
lista di oltre 600 voci (all’origine circa 2000)
basata su precisi criteri sistematici
“nel presentare questa lista l’autore non si
limitava a enumerare, ma classificava, con
intestazioni che spesso contrassegnavano l’inizio
di categorie nuove” (Goody)
le categorie (vere e proprie classi principali) del
lessico di Amenopè sono:
46. 46
Il lessico di Amenopè
I Intestazione introduttiva
II Cielo, acqua, terra (n. 1-62)
III Persone, corte, uffici, occupazioni (n. 63-229)
IV Classi, tribù, e tipi di essere umano (n. 230-312)
V Le città dell’Egitto (n. 313-419)
VI Edifici, loro parti e tipi di terra (n. 420-473).
VII Terreni agricoli, cereali e loro prodotti (n. 474-
555)
VIII Bevande (n. 556-578)
IX Parti d’un bue e tipi di carne (n. 579-610)
47. 47
Il lessico di Amenopè
in quest’opera l’autore si proponeva una sorta di
“classificazione razionale”
“una sistemazione dal superiore all’inferiore (II,
III)
e dal generale al particolare (III, IV, V, IX)
mentre l’elenco delle città dell’Alto Egitto segue
un ordine da nord a sud” (Gardiner)
50. Classificazione e biblioteche
nell’antico Egitto
intorno al 1100 a. C., quindi, il pensiero
classificatorio dell’antico Egitto acquisisce una
maggiore solidità
ossia una capacità di ripartizione di oggetti e
fenomeni superiore a quella rilevata in Mesopotamia
e in ambito bibliotecario?
anche per l’Egitto mancano riscontri diretti fra
questa evoluzione e un’organizzazione di tipo
sistematica delle biblioteche
51. Classificazione e biblioteche
nell’antico Egitto
diversi autori attestano l’esistenza di criteri di tipo
classificato applicati alle raccolte documentarie
i rotoli di papiro erano disposti in vasi o cofani
collocati all’interno di nicchie o su scaffali in base a
determinati criteri
metodi di organizzazione simili a quelli
mesopotamici
ma per trovare forme più esplicite di ordinamento
classificato si dovrà aspettare fino al III-II secolo a. C.
52. Classificazione e biblioteche
nell’antico Egitto
infatti risale a questo periodo la biblioteca del tempio
di Horus a Edfu
dove, secondo alcuni autori, le iscrizioni sulle pareti
costituivano una sorta di catalogo delle opere
contenute in 34 casse e ripartite sistematicamente
“i rotoli erano elencati in due registri, di cui il secondo
comprendeva soltanto opere sulla magia”
da ciò si è pensato che vi fosse una “classificazione
logica alla base di tale ordinamento” (R. Hyman)
53. Classificazione e biblioteche
nell’antico Egitto
“alcuni elementi di collocazione, simili a segnature,
erano stati usati per registrare sulle pareti le opere
classificate per soggetto
gli antichi Egizi riponevano i rotoli di papiro in giare
di terracotta o in custodie di pelle o anche in cilindri
metallici, a cui era fissata l’etichetta con il titolo
questi rotoli erano conservati in casse o sugli scaffali
anche se non abbiamo certezze sull’esatto
ordinamento dei rotoli, la loro disposizione,
considerando le testimonianze, non era casuale”
(R. Hyman)
54. Conclusione (provvisoria)
le strutture bibliotecarie della Mesopotamia e
dell’Egitto come un banco di prova verso criteri
sistematici più definiti
specie nelle epoche più tarde (e con l’avvento di un
pensiero classificatorio più maturo)
attraverso un costante miglioramento dei metodi di
ripartizione dei documenti
per dar vita a realtà, come la grande biblioteca di
Alessandria
in cui “tutto il sapere del mondo” può essere raccolto e
ordinato con criteri più solidi ed efficienti