Qual'è stato il primo impatto che hai avuto con la chiesa che frequenti ora? E come vorresti che apparisse agli altri? Ma, soprattutto, cosa sei disposto a dare alla tua chiesa perché possa essere un tralcio che porti frutti a Dio?
Qual'è stato il primo impatto che hai avuto con la chiesa che frequenti ora? E come vorresti che apparisse agli altri? Ma, soprattutto, cosa sei disposto a dare alla tua chiesa perché possa essere un tralcio che porti frutti a Dio?
1-2 aprile 2017 - Momento di Pasqua 2017 AskesisSrl
Con la Resurrezione, Gesù inaugura un tempo e una modalità nuovi di essere presente tra di noi; non solo: ci invita e ci stimola a rinnovare le nostre relazioni.
L’essere uomini e donne di risurrezione getta luce nuova su noi stessi, sugli altri e su ciò che ci circonda. In questi giorni ascolteremo e mediteremo due brani evangelici. Giovanni 20, 1-18 e Luca 24,13-53. Sono i Vangeli della Resurrezione, in cui ci vengono narrati gli incontri di Gesù risorto con Maria Maddalena, i Discepoli di Emmaus, gli Apostoli e altre persone che hanno vissuto questo momento.
Che effetto fa incontrare il Risorto? Quali sentimenti, provocazioni suscita? Che cosa succede dopo averlo incontrato? Su questi e altri temi saremo accompagnati da Suor Myriam D’Agostino, monaca benedettina del monastero di Sant’Anna (Bastia Umbra – PG – www.monasterosantanna.it) e teologa che spesso accompagna in alcuni incontri anche le nostre comunità monastiche. Inoltre, secondo una consuetudine che sta creando molto interesse, la serata del sabato sarà dedicata all’arte: un film “Come saltano i pesci” e un incontro (sarà presente il regista Alessandro Valori) ci aiuteranno a confrontarci con la storia di chi deve ricostruire la propria identità a partire dal rivedere le proprie relazioni e il proprio modo di “vedere” la vita. Per il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=A1Df0Mkqro8
1-2 aprile 2017 - Momento di Pasqua 2017 AskesisSrl
Con la Resurrezione, Gesù inaugura un tempo e una modalità nuovi di essere presente tra di noi; non solo: ci invita e ci stimola a rinnovare le nostre relazioni.
L’essere uomini e donne di risurrezione getta luce nuova su noi stessi, sugli altri e su ciò che ci circonda. In questi giorni ascolteremo e mediteremo due brani evangelici. Giovanni 20, 1-18 e Luca 24,13-53. Sono i Vangeli della Resurrezione, in cui ci vengono narrati gli incontri di Gesù risorto con Maria Maddalena, i Discepoli di Emmaus, gli Apostoli e altre persone che hanno vissuto questo momento.
Che effetto fa incontrare il Risorto? Quali sentimenti, provocazioni suscita? Che cosa succede dopo averlo incontrato? Su questi e altri temi saremo accompagnati da Suor Myriam D’Agostino, monaca benedettina del monastero di Sant’Anna (Bastia Umbra – PG – www.monasterosantanna.it) e teologa che spesso accompagna in alcuni incontri anche le nostre comunità monastiche. Inoltre, secondo una consuetudine che sta creando molto interesse, la serata del sabato sarà dedicata all’arte: un film “Come saltano i pesci” e un incontro (sarà presente il regista Alessandro Valori) ci aiuteranno a confrontarci con la storia di chi deve ricostruire la propria identità a partire dal rivedere le proprie relazioni e il proprio modo di “vedere” la vita. Per il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=A1Df0Mkqro8
1. RIFLESSIONE SUL VANGELO DEL GIORNO
GIOVEDI’ 16 MAGGIO
Dal Vangelo
secondo Giovanni
In quel tempo,
disse Gesù ai suoi
discepoli: «Un poco
e non mi vedrete
più; un poco ancora
e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra
loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco
e non mi vedrete; un poco ancora e mi
vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?».
Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un
poco”, di cui parla? Non comprendiamo
quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse
2. loro: «State indagando tra voi perché ho
detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco
ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io
vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il
mondo si rallegrerà. Voi sarete nella
tristezza, ma la vostra tristezza si
cambierà in gioia».
Ciò che Giovanni afferma in questo passo
si riferisce a una unione con Gesù più
profonda di quella, transitoria, offerta dalle
apparizioni pasquali del Risorto, che di tale
unione sono solo pegno. Vivendo nella
dimensione del già e non ancora,
possediamo già una caparra della
conoscenza e della gioia del Risorto che solo
negli ultimi tempi diverranno
l’appannaggio pieno dei credenti.
L’esistenza cristiana è sotto il segno della
gioia, ma deve essere vissuta nel realismo.
La gioia evangelica, che non è la soddisfa-
zione del ben-essere e del consumo, è la
3. gioia dell’amare e del credere in ciò che non
passa.
Non consiste nell’assenza della croce, ma
nel viverla come un passaggio necessario
alla gloria.
Homo sum, humaninihil a me alienum
puto - «Sono un essere umano, niente di ciò
che è umano ritengo mi sia estraneo»
(Terenzio). Nella vita del cristiano non
manca niente di ciò che è umano, e quindi
anche il peccato, il turbamento, la
confusione. Ma nella vita del cristiano è
presente il Risorto.