2. Credo sia urgente stemperare le recriminazioni sull’Ucraina, facendo
leva sull’avvio della trattativa tra Poroshenko e Putin, con tempestivo
riconoscimento da parte del Presidente Ucraino delle principali
esigenze avanzate dalla Russia, per riportare il dialogo tra occidentali –
USA e UE - e Mosca sul terreno della massima concretezza possibile e
dei comuni interessi di sicurezza.
RAPPORTI RUSSIA-EUROPA
Intervento dell’Ambasciatore
Giulio Terzi di Sant’Agata a Atreju 2014
3. Alcune analisi contenute nel libro curato da Aldo Ferrari evocano
l’ipotesi di una nuova Guerra Fredda. Comunque la si voglia chiamare,
e non è una definizione da prendere a cuor leggero data l’ampiezza e
profondità dell’impatto che la prima ebbe sulle relazioni internazionali
della seconda metà del Novecento, è indubbio che le relazioni tra la
Russia e l’Occidente siano talmente deteriorate da far dire a diversi
leaders europei, come la Merkel, che il Partenariato con la Russia deve
ritenersi sospeso. Con grande difficoltà l’Occidente aveva superato nel
2008 la crisi georgiana, tornando al “business as usual”. Dopo
l’annessione della Crimea e le operazioni russe in Ucraina, questo non è
purtroppo più possibile.
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Giulio Terzi di Sant’Agata a Atreju 2014
4. L’Europa non può consentire che la situazione in Ucraina si trasformi in
un ennesimo, e infinitamente più nocivo per la sicurezza europea,
“conflitto congelato”, come alcuni asseriscono essere il “piano B “ del
Cremlino. E non può neppure consentire che una perdurante tensione
con la Russia si traduca in sanzioni e controsanzioni, ricatti energetici,
ripicche sulla questione siriana e irachena, per non parlare della
minaccia nucleare iraniana.
È quindi evidente l’interesse europeo, e in particolare italiano, a
“gestire” il rapporto con la Russia in direzione di una piena
riattivazione, nel tempo, del Partenariato UE-Russia, senza dimenticare,
ma anzi traendo insegnamento da alcune precise “lezioni apprese”
durante la Guerra Fredda.
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Giulio Terzi di Sant’Agata a Atreju 2014
5. La prima, riguarda l’esigenza di accorciare i tempi di un’uscita dalla fase
acuta della crisi in Ucraina limitando il danno che le diverse opzioni sul
tavolo possono avere per una o per l’altra parte. Se l’Occidente dovesse
soggiacere, ad esempio, al principio della “protezione con la forza”
delle minoranze nazionali nei Paesi confinanti, o se la Russia dovesse
per contro subire l’ingresso sic et simpliciter dell’Ucraina nella Nato, la
crisi si aggraverebbe, anzichè attenuarsi. L’obiettivo di portare Mosca a
ridimensionare le sue aspettative, deve essere associato a una visione
alternativa, conveniente per entrambi le parti.
Come avvenuto durante la Guerra Fredda, il punto di equilibrio
dovrebbe essere posto su una “attualizzazione” degli accordi
paneuropei sulla sicurezza e delle intese in tema di armamenti
strategici e substrategici, inclusi quelli sulle forze nucleari intermedie.
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Giulio Terzi di Sant’Agata a Atreju 2014
6. Una seconda lezione da seguire, riguarda la necessità di correggere le
“percezioni". Nel ’79 gli Usa ritenevano che l’invasione sovietica
dell’Afghanistan preludesse a un’avanzata dell’Urss verso il Golfo, in
linea con l’espansionismo dei tempi di Stalin, e l’influenza russa
sull’Iran, la Siria e l’Egitto. Lo stesso dicasi per le preoccupazioni russe
in tema di difesa missilistica, o di ampliamento della Nato. È
certamente difficile erodere pesanti diffidenze, ciò comporta rischi
politici, bisogna attenuare le polemiche: ma si tratta di un’esigenza alla
quale si può lavorare soprattutto attraverso contatti diretti tra i
Leaders.
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Giulio Terzi di Sant’Agata a Atreju 2014
7. La terza lezione è probabilmente la più importante. Sono stati
soprattutto gli eventi della Guerra Fredda, più delle politiche e dei
grandi piani strategici, a determinare i comportamenti e le reazioni
degli Occidentali e dei Sovietici. Europei e Americani dovrebbero
concentrarsi su situazioni nuove da determinare che possano influire
sulle posizioni russe. Sul piano militare le premesse poste da Reagan
per i negoziati IFN restano un esempio significativo.
Nella situazione Ucraina, Usa e Ue potrebbero modificare l’intera
equazione fornendo a Kiev l’assistenza economica di cui ha
disperatamente bisogno, per ottenere uno Stato di diritto che faccia
molta pulizia tra la nomenklatura esistente, per ristabilire un Governo
dotato di credibilità nell’intero Paese, che possa guidare il Paese senza
spezzarlo tra forze attualmente contrapposte.
L’Ucraina e il punto di attrito centrale. Se l’Occidente saprà
“creare”situazioni nuove, anzichè inseguire la crisi, la nuova Guerra
fredda potrebbe spegnersi prima di iniziare veramente.
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Giulio Terzi di Sant’Agata a Atreju 2014