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Come approcciano gli specialisti l’Accesso Vascolare 
Clinical Competence-Governance 
Giuseppe Quintaliani
Attivita’ 
professionalizzanti
Firmato in conferenza stato-regioni
• Renal Biopsy: The current volume is about 1,400 
cases a year, of which 70% are cases from outside 
hospitals in the region for primary diagnosis and 
consults from other countries.
• Because of their unique clinical perspective on dialysis access and better 
understanding of the intricacies of renal replacement therapy, 
nephrologists are ideally suited for this activity. 
• Two areas are the main focus of attention by these specialists: vascular 
access education and access-related percutaneous interventions. Vascular 
access-related procedures commonly performed by nephrologists include 
percutaneous balloon angioplasty for vascular access stenosis, 
thrombectomy procedure for a thrombosed arteriovenous access, 
tunneled hemodialysis catheter-related procedures and vascular mapping 
to determine the patient’s optimal vascular access. While the 
performance of these procedures by nephrologists offers many 
advantages, appropriate training in order to develop the necessary 
procedural skills is critical. Recent data have emphasized that a 
nephrologist can be successfully trained to become a competent 
interventionalist. In addition to documenting excellent outcome data, 
multiple reports have demonstrated safety and success when these 
procedures are performed by nephrologists.
A Linee guida
La SIN
Gli indicatori
• “E’ necessario un nuovo modello qualitativo per consentire a medici, fornitori e 
autorità regolatorie di assicurare ai pazienti una vita migliore grazie alle terapie 
tecnicamente complesse e costose che essi stanno ricevendo. 
• Tale paradigma può essere immaginato come una piramide qualitativa: la base è 
rappresentata dagli indicatori primari (prestazioni eccezionali su tali indicatori sono 
necessarie, ma non sufficienti per il raggiungimento degli outcome primari). 
• Con solide fondamenta, è giunto il momento di concentrarsi sugli outcome clinici 
intermedi più complessi quali, la gestione dei fluidi, il controllo delle infezioni, la gestione 
del diabete, la gestione dei farmaci e le cure terminali. 
• Affrontare con successo gli outcome intermedi porterà miglioramenti anche negli 
outcome primari: una migliore sopravvivenza, un minor numero di ospedalizzazioni, un 
migliore approccio del paziente al trattamento e, in definitiva, una migliore qualità della 
vita.
The actual risk of surgical 
mortality depends on patient 
factors and hospital structure 
and processes. Donald 
Berwick, president of the US 
Institute for Healthcare 
Improvement, has argued 
that negative outcomes 
result from failures of 
process and systems and 
B is skilled and experienced with a high risk patient 
referral base. Two patients die from severe comorbidity 
and three from postoperative management errors. 
His mortality rate is questioned. He must now decline 
high risk patients until his outcome data revert to 
acceptable limits. 
After 100 more low risk cases, B’s 
mortality falls and everyone is 
happy; 
not individuals. 
except the sick patients 
denied access to surgery.
Nel numero di Luglio-Agosto 2013 un editoriale sul 
GIN metteva in guardia la nefrologia cercando di far 
capire quanto fosse importante la ricerca di indicatori 
di attività e di qualità anche in riferimento ai vari lavori 
Cergas Bocconi 
• Indipendentemente dalla desiderabilità o convenienza delle 
specifiche soluzioni, il cambiamento insito nel nuovo 
scenario è la percezione sempre più diffusa che per tutti i 
processi produttivi, o per parti significative di essi, sia 
possibile ipotizzare diverse formule gestionali e che la 
scelta tra queste deve essere il frutto di valutazioni attente 
su vantaggi e svantaggi e non più il risultato di inerzie 
organizzative odi giudizi aprioristici 
• “Elementi che dovrebbero essere in ogni caso considerati 
requisiti imprescindibili per qualunque valutazione di assetto 
diversa da quella attuale, sono relativi alla capacità del 
settore pubblico di definire gli standard qualitativi ed i volumi 
di prestazioni
Decreto standard 
• 2. Viene richiamato più volte il concetto degli standard qualitativi, 
strutturali, tecnologici e quantitativi dell’assistenza ospedaliera come 
anche quello delle soglie di volumi minime e della valutazione degli esiti 
• Allegato 1 Capitolo 4: Volume ed esiti “Il rapporto osservato tra 
•Ma se venissero definiti i livelli 
minimi per la nefrologia e per la 
dialisi, siamo pronti per un serio 
confronto, basato anche sulla 
letteratura, con il Ministero e con 
volumi di attività, esiti delle cure e numerosità specifica di 
strutture per ciascun valore del rapporto tra volumi ed esiti, 
consente di effettuare valutazioni di impatto per la scelta di 
soglie di volume e soglie di esiti.” 
• Per ora vengono definiti i livelli minimi di alcune specialità 
chirurgiche (chirurgia K mammario, esofago, fegato, pancreas, 
colon, polmone, prostata e apparato urinario; alcune procedure 
chirurgiche quali colecistectomia, aneurisma AA, by-pass aorto-coronarico, 
gli Assessorati Regionali? O 
dobbiamo attenderci il dato di 
qualche ragioniere che lo deduce 
dalla letteratura anglosassone 
frattura femore etc).
BOZZA D.D.L. 5 NOVEMBRE 2014 
Al fine di garantire la nuova organizzazione dei servizi sanitari regionali, con particolare 
riferimento alla riorganizzazione della rete ospedaliera, è delegato ad emanare, entro 180 
giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi con 
l'osservanza dei seguenti principi e criteri direttivi: 
definire una metodologia che consenta di individuare standard di personale, al fine di determinare il 
fabbisogno di professionisti dell’area sanitaria, tenendo conto: 
1) di parametri qualitativi e di efficienza di utilizzo delle risorse umane; 
omissis 
3) delle reti di offerta territoriali ed ospedaliere e del loro sviluppo 
4) dei cambiamenti della domanda di salute, legati in particolare alle modifiche demografiche 
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5) omissis 
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BOZZA D.D.L. 5 NOVEMBRE 2014 
•Al fine di garantire la nuova organizzazione dei servizi sanitari regionali, con 
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emanare, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno 
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•l’inserimento nell’azienda per lo svolgimento delle attività proprie della 
professione in coerenza con il grado di conoscenze, competenze ed abilità 
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Cosa sono i “privilegi” 
• “La delineazione dei privilegi clinici è il processo attraverso cui 
lo staff medico valuta e raccomanda che un singolo 
professionista sia autorizzato a fornire ai pazienti uno 
specifico processo assistenziale in una data istituzione. 
• Un privilegio clinico è uno specifica concessione o permesso 
di un ospedale ad un singolo professionista, per eseguire 
procedure diagnostiche o terapeutiche o altri servizi ai 
pazienti, nell’ambito di limiti ben definiti”. 
• un processo capace di tutelare la sicurezza del paziente rendendo 
esplicito “chi sa fare cosa” all’interno di una Unità Organizzativa in 
funzione delle proprie competenze, delle esperienze maturate nel corso 
della propria attività professionale e sulla base dei volumi di attività 
realmente erogati e dei relativi esiti. 
Kristeller AR. Medical staff: privileging and credentialing. N J Med. 1995;92:26–28
I privilegi 
La valutazione 
lista privilegi (capacità) nefrologo A nefrologo B nefrologo C nefrologo D 
Costruzione FAV 1° livello: 5/10 7/10 8/10 4/10 
E’ necessario quindi passare attraverso due passaggi 
fondamentali e conseguenti 
•stabilire quali professionalita’ sono necessarie per quel ruolo 
•Stabilire se il singolo professionista ha le capacita’ richieste
JOINT COMMISSION 
INTERNATIONAL “PRIVILEGES” 
SQE.10 (Qualifiche e formazione del personale) 
L’organizzazione ha una procedura 
standardizzata oggettiva e basata sull’evidenza per 
autorizzare tutti i medici a ricoverare e a curare i 
pazienti e a erogare altre prestazioni cliniche in 
funzione delle rispettive qualifiche. 
Intento di SQE.10 
La decisione più critica che deve essere presa da un’organizzazione sanitaria al fine di 
tutelare la sicurezza del paziente e promuovere la qualità dei servizi clinici, riguarda le 
competenze cliniche correnti dei singoli medici sulla base delle quali stabilire quali 
prestazioni cliniche il singolo medico sarà autorizzato a eseguire: un processo che 
viene anche definito “conferimento dei “privileges””
Un esempio esistente “di fianco ai 
privileges”: le Clinical Competence in 
Emilia Romagna 
52 
Dottor 
Incarico attribuito: 
Descrizione 
PROCEDURE e ATTIVITA' 
Attività x 
Attività x 
Attività x 
Attività x 
Attività x 
Attività x 
Attività x 
Attività x 
Attività x 
Attività x 
Attività x 
Il professionista necessita 
di essere formato per 
effettuare il compito 
specifico 
LIVELLO 1 
Il professionista necessita 
supervisione per 
effettuare il compito 
specifico 
LIVELLO 2 
Il professionista è competente 
per effettuare in autonomia il 
compito specifico 
LIVELLO 3 
Il professionista è competente 
per formare altri 
professionisti per effettuare il 
compito specifico 
LIVELLO 4
Chi definisce i 
privileges 
• Dentro l’organizzazione: 
• Valutatori 
• Valutati (autovalutazione) 
• Fuori dall’organizzazione: 
• Società scientifiche 
(mappatura e criteri di autonomia) 
• Università
Chi fa che cosa 
•Chi definisce i bisogni formativi 
Società scientifiche (mappatura e 
criteri di autonomia) 
• Chi forma (Corsi, master, egida o patrocinio?), 
Università, attivita’ sul campo (affiancamento) 
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• Se personale o di equipe
Firmato in conferenza stato-regioni
Colpa solo dei politici?
Cosa hanno fatto i nefrologi? 
• Cergs Bocconi: attenzione agli standard di attivita’ - 
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• Censimento 2008 : 50% dei centri hanno risposto 
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• Pubblicazione Clinical competence: tre soli interventi 
• Linee Guida Sin (4 suggerimenti): 8 interventi in tutto 
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Quintaliani trento 2014 rete nefrologica e la "clincal competence"

  • 1. Come approcciano gli specialisti l’Accesso Vascolare Clinical Competence-Governance Giuseppe Quintaliani
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  • 7. Firmato in conferenza stato-regioni
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  • 17. • Renal Biopsy: The current volume is about 1,400 cases a year, of which 70% are cases from outside hospitals in the region for primary diagnosis and consults from other countries.
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  • 21. • Because of their unique clinical perspective on dialysis access and better understanding of the intricacies of renal replacement therapy, nephrologists are ideally suited for this activity. • Two areas are the main focus of attention by these specialists: vascular access education and access-related percutaneous interventions. Vascular access-related procedures commonly performed by nephrologists include percutaneous balloon angioplasty for vascular access stenosis, thrombectomy procedure for a thrombosed arteriovenous access, tunneled hemodialysis catheter-related procedures and vascular mapping to determine the patient’s optimal vascular access. While the performance of these procedures by nephrologists offers many advantages, appropriate training in order to develop the necessary procedural skills is critical. Recent data have emphasized that a nephrologist can be successfully trained to become a competent interventionalist. In addition to documenting excellent outcome data, multiple reports have demonstrated safety and success when these procedures are performed by nephrologists.
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  • 40. • “E’ necessario un nuovo modello qualitativo per consentire a medici, fornitori e autorità regolatorie di assicurare ai pazienti una vita migliore grazie alle terapie tecnicamente complesse e costose che essi stanno ricevendo. • Tale paradigma può essere immaginato come una piramide qualitativa: la base è rappresentata dagli indicatori primari (prestazioni eccezionali su tali indicatori sono necessarie, ma non sufficienti per il raggiungimento degli outcome primari). • Con solide fondamenta, è giunto il momento di concentrarsi sugli outcome clinici intermedi più complessi quali, la gestione dei fluidi, il controllo delle infezioni, la gestione del diabete, la gestione dei farmaci e le cure terminali. • Affrontare con successo gli outcome intermedi porterà miglioramenti anche negli outcome primari: una migliore sopravvivenza, un minor numero di ospedalizzazioni, un migliore approccio del paziente al trattamento e, in definitiva, una migliore qualità della vita.
  • 41. The actual risk of surgical mortality depends on patient factors and hospital structure and processes. Donald Berwick, president of the US Institute for Healthcare Improvement, has argued that negative outcomes result from failures of process and systems and B is skilled and experienced with a high risk patient referral base. Two patients die from severe comorbidity and three from postoperative management errors. His mortality rate is questioned. He must now decline high risk patients until his outcome data revert to acceptable limits. After 100 more low risk cases, B’s mortality falls and everyone is happy; not individuals. except the sick patients denied access to surgery.
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  • 43. Nel numero di Luglio-Agosto 2013 un editoriale sul GIN metteva in guardia la nefrologia cercando di far capire quanto fosse importante la ricerca di indicatori di attività e di qualità anche in riferimento ai vari lavori Cergas Bocconi • Indipendentemente dalla desiderabilità o convenienza delle specifiche soluzioni, il cambiamento insito nel nuovo scenario è la percezione sempre più diffusa che per tutti i processi produttivi, o per parti significative di essi, sia possibile ipotizzare diverse formule gestionali e che la scelta tra queste deve essere il frutto di valutazioni attente su vantaggi e svantaggi e non più il risultato di inerzie organizzative odi giudizi aprioristici • “Elementi che dovrebbero essere in ogni caso considerati requisiti imprescindibili per qualunque valutazione di assetto diversa da quella attuale, sono relativi alla capacità del settore pubblico di definire gli standard qualitativi ed i volumi di prestazioni
  • 44. Decreto standard • 2. Viene richiamato più volte il concetto degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi dell’assistenza ospedaliera come anche quello delle soglie di volumi minime e della valutazione degli esiti • Allegato 1 Capitolo 4: Volume ed esiti “Il rapporto osservato tra •Ma se venissero definiti i livelli minimi per la nefrologia e per la dialisi, siamo pronti per un serio confronto, basato anche sulla letteratura, con il Ministero e con volumi di attività, esiti delle cure e numerosità specifica di strutture per ciascun valore del rapporto tra volumi ed esiti, consente di effettuare valutazioni di impatto per la scelta di soglie di volume e soglie di esiti.” • Per ora vengono definiti i livelli minimi di alcune specialità chirurgiche (chirurgia K mammario, esofago, fegato, pancreas, colon, polmone, prostata e apparato urinario; alcune procedure chirurgiche quali colecistectomia, aneurisma AA, by-pass aorto-coronarico, gli Assessorati Regionali? O dobbiamo attenderci il dato di qualche ragioniere che lo deduce dalla letteratura anglosassone frattura femore etc).
  • 45. BOZZA D.D.L. 5 NOVEMBRE 2014 Al fine di garantire la nuova organizzazione dei servizi sanitari regionali, con particolare riferimento alla riorganizzazione della rete ospedaliera, è delegato ad emanare, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi con l'osservanza dei seguenti principi e criteri direttivi: definire una metodologia che consenta di individuare standard di personale, al fine di determinare il fabbisogno di professionisti dell’area sanitaria, tenendo conto: 1) di parametri qualitativi e di efficienza di utilizzo delle risorse umane; omissis 3) delle reti di offerta territoriali ed ospedaliere e del loro sviluppo 4) dei cambiamenti della domanda di salute, legati in particolare alle modifiche demografiche ed epidemiologiche; 5) omissis 6) dello sviluppo delle competenze dei professionisti sanitari
  • 46. BOZZA D.D.L. 5 NOVEMBRE 2014 •Al fine di garantire la nuova organizzazione dei servizi sanitari regionali, con particolare riferimento alla riorganizzazione della rete ospedaliera, è delegato ad emanare, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi con l'osservanza dei seguenti principi e criteri direttivi: •l’inserimento nell’azienda per lo svolgimento delle attività proprie della professione in coerenza con il grado di conoscenze, competenze ed abilità acquisite,
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  • 49. Cosa sono i “privilegi” • “La delineazione dei privilegi clinici è il processo attraverso cui lo staff medico valuta e raccomanda che un singolo professionista sia autorizzato a fornire ai pazienti uno specifico processo assistenziale in una data istituzione. • Un privilegio clinico è uno specifica concessione o permesso di un ospedale ad un singolo professionista, per eseguire procedure diagnostiche o terapeutiche o altri servizi ai pazienti, nell’ambito di limiti ben definiti”. • un processo capace di tutelare la sicurezza del paziente rendendo esplicito “chi sa fare cosa” all’interno di una Unità Organizzativa in funzione delle proprie competenze, delle esperienze maturate nel corso della propria attività professionale e sulla base dei volumi di attività realmente erogati e dei relativi esiti. Kristeller AR. Medical staff: privileging and credentialing. N J Med. 1995;92:26–28
  • 50. I privilegi La valutazione lista privilegi (capacità) nefrologo A nefrologo B nefrologo C nefrologo D Costruzione FAV 1° livello: 5/10 7/10 8/10 4/10 E’ necessario quindi passare attraverso due passaggi fondamentali e conseguenti •stabilire quali professionalita’ sono necessarie per quel ruolo •Stabilire se il singolo professionista ha le capacita’ richieste
  • 51. JOINT COMMISSION INTERNATIONAL “PRIVILEGES” SQE.10 (Qualifiche e formazione del personale) L’organizzazione ha una procedura standardizzata oggettiva e basata sull’evidenza per autorizzare tutti i medici a ricoverare e a curare i pazienti e a erogare altre prestazioni cliniche in funzione delle rispettive qualifiche. Intento di SQE.10 La decisione più critica che deve essere presa da un’organizzazione sanitaria al fine di tutelare la sicurezza del paziente e promuovere la qualità dei servizi clinici, riguarda le competenze cliniche correnti dei singoli medici sulla base delle quali stabilire quali prestazioni cliniche il singolo medico sarà autorizzato a eseguire: un processo che viene anche definito “conferimento dei “privileges””
  • 52. Un esempio esistente “di fianco ai privileges”: le Clinical Competence in Emilia Romagna 52 Dottor Incarico attribuito: Descrizione PROCEDURE e ATTIVITA' Attività x Attività x Attività x Attività x Attività x Attività x Attività x Attività x Attività x Attività x Attività x Il professionista necessita di essere formato per effettuare il compito specifico LIVELLO 1 Il professionista necessita supervisione per effettuare il compito specifico LIVELLO 2 Il professionista è competente per effettuare in autonomia il compito specifico LIVELLO 3 Il professionista è competente per formare altri professionisti per effettuare il compito specifico LIVELLO 4
  • 53. Chi definisce i privileges • Dentro l’organizzazione: • Valutatori • Valutati (autovalutazione) • Fuori dall’organizzazione: • Società scientifiche (mappatura e criteri di autonomia) • Università
  • 54. Chi fa che cosa •Chi definisce i bisogni formativi Società scientifiche (mappatura e criteri di autonomia) • Chi forma (Corsi, master, egida o patrocinio?), Università, attivita’ sul campo (affiancamento) • Chi valuta (su criteri Soc scientifica) Valutati (autovalutazione) Societa’ scientifiche (questionario diretto) Societa’ di certificazione in parte terza (su mandato Societa’ scientifica)
  • 55. È necessario quindi definire • Il modello di rete • I volumi di attivita’ che dimostrino competenza • Ia tempistica del rinnovo della certificazione(annuale- quinquennale, decennale) • Se personale o di equipe
  • 56. Firmato in conferenza stato-regioni
  • 57. Colpa solo dei politici?
  • 58. Cosa hanno fatto i nefrologi? • Cergs Bocconi: attenzione agli standard di attivita’ - Lotta all’outsourcing • Censimento 2008 : 50% dei centri hanno risposto • Votazioni SIN : circa 50% degli aventi diritto hanno risposto • Pubblicazione Clinical competence: tre soli interventi • Linee Guida Sin (4 suggerimenti): 8 interventi in tutto • HTA: 3 lavori recepiti a livello ministeral (2 costi dialisi e costi trapianti, uno trattamento dietetico) • Assemblee SIN deserte e varie ed eventuali assenti

Editor's Notes

  1. La sua mission è quella di migliorare la sicurezza e la qualità della cura dei pazienti nella comunità internazionale Indipendente, non-profit, NGO Leader internazionale riconosciuta nel campo dei progetti di miglioramento della qualità e sicurezza del paziente in ambito sanitario Accreditate più di 17.000 organizzazioni negli U.S. Ospedali, Assistenza Domiciliare, Assistenza Ambulatoriale, Assistenza psichiatrica, Assistenza lungo-degenza, laboratori analisi clinica, Reti integrate Hospice, Certificazione dei programmi specifici per patologie Pioniere nello sviluppo degli indicatori di outcomes.