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CATASTO UNICO
REGIONALE
IMPIANTI TERMICI
Il coinvolgimento degli impianti
a biomassa legnosa
LA COMBUSTIONE DELLA LEGNA IN AMBITO DOMESTICO
Distribuzione % emissioni in Lombardia per macrosettore
NOx COV NH 3 PM10 CO2eq
Produzione energia e raffinerie 9 % 1 % 0 % 3 % 22 %
Riscaldamento domestico (compresa legna) 8 % 12 % 0 % 29 % 20 %
Combustione nell'industria 15 % 2 % 0 % 5 % 13 %
Processi produttivi 3 % 5 % 0 % 6 % 5 %
Estrazione e distribuzione combustibili 3 % 2 %
Uso di solventi 0,01% 44 % 0,01% 0,4% 1 %
Trasporto su strada 49 % 12 % 2 % 32 % 21 %
Altre sorgenti mobili e macchinari 13 % 2 % 14 % 3 %
Trattamento e smaltimento rifiuti 1 % 0,3% 0,2% 0,3% 4 %
Agricoltura 1 % 0,2% 97 % 7 % 9 %
Altre sorgenti 0,12% 19 % 0,05% 4 % 0 %
Fonte INEMAR
Combustibile PM10 PM2.5
t/anno t/anno
benzina verde 293 293
carbone 166 148
diesel 6.174 6.084
gas di raffineria 191 191
gasolio 123 123
GPL 2,0 2,0
kerosene 24 22
legna e similari 5.949 5.711
metano 227 206
olio combust 288 239
altro 294 223
senza comb. 6.497 3.684
Totale 20.229 16.926
Le emissioni di PM10
sono diminuite in
Lombardia dal 2005 al
2007 di 1600 tonnellate
all’anno (-8%)
Le emissioni di PM2.5
di 1725 t/a (-10%)
Traffico ma
anche off road!
Usura,
agricoltura,
cave etc.
LA COMBUSTIONE DELLA LEGNA IN AMBITO DOMESTICO
Sistema di combustione Fattore di emissione PM10
Stufa tradizionale 250 – 450
Camino aperto 500-1000
Camino chiuso 250 – 600
Stufa innovativa a legna 50 – 250
BAT (stufa automatica 30 – 100
a pellets o cippato)
Combustione gas naturale 0.03 - 1
Combustione gasolio 0.5 - 50
Combustione olio 3 - 60
Legna:
Altri combustibili:
Fonte INEMAR 2007
LA COMBUSTIONE DELLA LEGNA IN AMBITO DOMESTICO
2. LEGNA e APPARECCHI A BIOMASSA:
Tema complesso da affrontare:
- rilevanti emissioni di inquinanti di difficile/impossibile abbattimento a causa del limite tecnologico degli impianti domestici di
combustione e per l’impossibilità di utilizzo degli impianti di trattamento fumi;
- sul fronte della comunicazione ci si scontra con una immotivata percezione “ecologica” di questo combustibile, legata ad una
diffusa tradizione culturale e - in tempi più recenti – favorita dai produttori e dal mercato;
- in ambito comunitario si andrebbe contro con gli indirizzi determinati dalle politiche in favore dell’utilizzo della biomassa per i
supposti benefici nella riduzione dei gas serra (inquinamento globale, CO2, Kyoto).
Azione di RL: approccio integrato attraverso
avvio di campagna di comunicazione sugli impatti negativi della combustione della legna e sulle limitazioni vigenti in RL per
impianti a bassa efficienza;
introduzione dell’obbligo di controllo e manutenzione degli apparecchi e delle relative canne fumarie
introduzione dell’obbligo di installazione di apparecchi con rendimento minimo definito (ipotesi>75%.)
Vigente: limitazione all’utilizzo di apparecchi obsoleti (camini e stufe con rendimento < 63%, 15 ott-15 apr, zone A1 e comuni
sotto i 300 m slm)
1. COMBUSTIBILI e RISCALDAMENTO
CARBONE: divieto di utilizzo dal 2002
(prima regione!)
OLIO COMBUSTIBILE: divieto di utilizzo (prima
regione!) dal 2004 negli impianti di riscaldamento
civile nell'area critica (Mi/Co/Sempione, Bg, Bs).
Vicenda giudiziaria dal 2004 - esito: nel settembre
2010 il Consiglio di Stato ha confermato la validità dei
provvedimenti di RLMETANO: la rete di distribuzione in
Lombardia ha raggiunto quasi tutto il territorio
regionale e gli impianti domestici alimentati a metano
arrivano al 90%.
LA COMBUSTIONE DELLA LEGNA IN AMBITO DOMESTICO
COS’E’ IL CURIT
Primo esempio di catasto a livello regionale per gli impianti termici basato su una
tecnologia informatica ad accesso libero.
Ideato per garantire il monitoraggio di efficienza e di corretta manutenzione degli impianti,
incentivando la semplificazione delle pratiche amministrative.
Luogo d’incontro per:
cittadini, che possono trovare informazioni generali sugli impianti termici e specifiche
per il proprio impianto;
professionisti del settore, per assolvere agli adempimenti previsti dalla normativa;
enti locali, per svolgere l’attività di controllo e verifica degli impianti termici.
CHI OPERA IN CURIT OGGI
Manutentori e Installatori;
Associazioni di Categoria - CAIT;
Amministratori di Condominio;
Enti Locali Competenti e gli Ispettori da questi incaricati.
Chi opera sul catasto:
i MANUTENTORI/INSTALLATORI
I manutentori/installatori devono:
Registrare sul portale www.curit.it la propria società di manutenzione
(direttamente o rivolgendosi ai Cait);
Effettuare le operazioni di controllo e manutenzione delle caldaie secondo
quanto previsto dalla DGR 8355 (tempistica e modulistica);
Effettuare la dichiarazione obbligatoria di avvenuta manutenzione;
Informatizzare nel Catasto gli allegati F e G per tutti gli Enti Locali
competenti della Regione Lombardia, nonché inviarli all’Ente Locale
Competente;
Trasmettere in via telematica l’assunzione o la revoca dell’incarico di Terzo
Responsabile tramite gli allegati H ed I.
Chi opera sul catasto:
i CAIT
I CAIT devono:
Registrare sul portale www.curit.it le società di manutenzione che ad essi
si rivolgono;
Inserire gli allegati F e G per tutti gli Enti Locali competenti della Regione
Lombardia, nonché archiviarli;
Trasmettere in via telematica l’assunzione o la revoca dell’incarico di Terzo
Responsabile tramite gli allegati H ed I; trasmettere in via telematica
l’assunzione o la revoca dell’incarico di amministratore di condominio tramite
l’allegato L.
Le Associazioni di Categoria di impiantisti e manutentori hanno istituito i Centri
Assistenza Impianti Termici (CAIT) che supportano manutentori ed installatori
nell’assolvimento dei proprio obblighi verso il CURIT.
Chi opera sul catasto:
gli AMMINISTRATORI DI CONDOMINIO
Il coinvolgimento degli Amministratori di Condominio all’interno del sistema del
Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici prevede:
La registrazione sul portale CURIT;
La trasmissione in via telematica dell’assunzione e della revoca dell’incarico di
amministratore;
La trasmissione delle dichiarazioni di avvenuta manutenzione per i condomini
per cui è responsabile, ovvero dove non ha delegato a terzi la responsabilità
dell’impianto;
In conformità a quanto già previsto dalla L.R. 26 del 12/12/03, devono
fornire agli ispettori i dati della volumetria asservita dall’impianto ed i
consumi (anche in funzione dell’applicazione della certificazione energetica).
Chi opera sul catasto:
gli ENTI LOCALI E GLI ISPETTORI
Gli Enti locali sono i Comuni con popolazione superiore ai 40.000 abitanti e
Province per il restante territorio sono gli Enti competenti.
Devono:
Effettuare senza oneri aggiuntivi per l’utente le attività di ispezione nella
misura del 5 % annuale sul numero di impianti termici presenti nel territorio
di propria competenza;
Le ispezioni vertono sia sulla documentazione di corredo all’impianto, che su
prove tecniche (rendimento UNI 10389 – tiraggio UNI 10845);
Attraverso gli ispettori registrare a catasto i rapporti di ispezione;
Controllare gli allegati F e G inviati dai manutentori;
IL CURIT - quantità dati presenti
Totale impianti stimati sul territorio regionale 3.000.000
Impianti registrati sul CURIT 2.500.000
Ispezioni registrate sul CURIT 108.000
www.curit.it
I SOGGETTI REGISTRATI A CURIT
Maggio 2008
Maggio 2009
Maggio 2010
2.300 Manutentori registrati
(circa il 20% del totale stimato)
117 Amministratori
registrati
6.800 Manutentori registrati
(circa il 57% del totale stimato)
840 Amministratori registrati
8.880 Manutentori registrati
(circa il 74% del totale stimato)
3.340 Amministratori registrati
LE CERTIFICAZIONI DEGLI IMPIANTI REGISTRATE
IN CURIT
Dichiarazioni registrate 2008
Dichiarazioni registrate 2009
Dichiarazioni registrate 2010
Manutentori: 701.910
Totale (manutentori + CAIT): 990.726
Manutentori: 876.869
Totale (manutentori + CAIT): 1.148.741
Manutentori: 422.618*
Totale (manutentori + CAIT): 647.646*
* Dato parziale al 10/10/2010
Il portale www.curit.it è preso a riferimento in tutta Italia.
Media di contatti web settimanali: 830
I contatti sono univoci, ovvero anche se l’utente accede più volte al
portale, viene calcolato una sola volta.
Media di contatti e-mail mensili: 350
Media di contatti telefonici mensili: 1.000
Punti da cui accedono al portale web
IL CONTACT CENTER CURIT
L’utente ha 2 importanti funzioni che sono state realizzate appositamente
La prima è la visualizzazione dei dati del proprio impianto
attraverso il riconoscimento tramite CRS o registrazione di nome,
cognome e codice fiscale. Una volta aver individuato il proprio
impianto, l’utente può anche attivare un alerting tramite sms o
e-mail che ricorda la scadenza della dichiarazione del suo
impianto.
La seconda consente all’utente di individuare il manutentore
registrato a CURIT più vicino, ricercandolo per indirizzo o c.a.p..
Questa funzione consente anche di vedere semplicemente che il
proprio manutentore sia correttamente registrato a CURIT.
IL CURIT E IL CITTADINO LOMBARDO
LA BIOMASSA LEGNOSA:
NUOVA FRONTIERA DEL CURIT
Negli ultimi anni gli impianti a biomassa legnosa hanno avuto un importante incremento. Le
motivazioni si possono ritrovare in:
l’interessamento della popolazione a tematiche ambientali/energetiche;
il minor costo del combustibile e la possibilità di “bruciare di tutto”.
La prima motivazione coincide con una scarsa informazione perché sebbene la biomassa
legnosa può essere assoggettata a fonti rinnovabili, spesso non vengono evidenziate le
emissioni nocive di particolato derivanti da questo tipo di combustione.
Invece per la seconda motivazione la crisi economica degli ultimi
anni ha dato un suo contributo importante.
In ogni caso l’aumento del numero di impianti a biomassa legnosa è
certamente parte integrante del sistema che determina la qualità
dell’aria e quindi occorre intervenire.
INTERVENTI PREVISTI
a. Informazione sul corretto utilizzo degli impianti a biomassa legnosa
b. Disporre regole che individuino i combustibili a biomassa legnosa
consentiti, incentivando l’utilizzo di biomassa legnosa di “qualità”
c. Approvare dispositivi che disciplinano l’installazione, la gestione,
l’esercizio, la manutenzione e l’ispezione degli impianti e degli apparecchi
a biomassa legnosa
I NUOVI SOGGETTI COINVOLTI
a. Fumisti installatori per il rilascio delle dichiarazioni di conformità delle
installazioni;
b. Manutentori per il monitoraggio e per le manutenzioni degli apparecchi;
c. Spazzacamini per la pulizia e la manutenzione delle canne fumarie
LA NUOVA GESTIONE IN CURIT
I passaggi fondamentali del coinvolgimento in CURIT degli impianti a
biomassa legnosa sono riassumibili in:
a. Riconoscimento delle figure professionali in apposite categorie (es.
spazzacamini);
b. Introduzione di manutenzione obbligatoria per impianti, apparecchi e
canne fumarie;
c. Registrazione in CURIT degli impianti, degli apparecchi e degli interventi
manutentivi;
d. Ispezioni da parte degli Enti Locali competenti
Il percorso di gestione dell’impianto a biomassa legnosa prevede i vari passaggi e
relativo coinvolgimento dei soggetti come descritto nella tabella sottostante:
Operazione Soggetti
coinvolti
Tempistiche Modulistica
•Installazione
•Registrazione impianti
in CURIT
Installatore (fumista)
abilitato secondo il D.M.
37/08
•Installazione una tantum
•Registrazione a CURIT entro 30 gg
dalla data di installazione
•Dichiarazione di conformità;
•Progetto/Schema impianto;
•Allegato E5 (da predisporre)
Conduzione ed esercizio Utente proprietario o
occupante o il Terzo
Responsabile incaricato
15 ottobre – 15 aprile Deve avere cura di custodire tutti
i documenti a corredo
dell’impianto
•Manutenzione
•Registrazione
manutenzione in
CURIT
•Manutentore per
l’apparecchio
•Spazzacamino per la
canna fumaria (previsto
riconoscimento da parte
di CCIAA in apposita
categoria)
•Secondo indicazioni dell’installatore o
costruttore. In mancanza di
indicazioni, come da norme UNI
(10683 apparecchi – 10847 canne
fumarie)
•Registrazione in CURIT entro la fine
del mese successivo alla data di
manutenzione (biennale)
In preparazione un allegato
(G.Bio) specifico come rapporto di
controllo e manutenzione degli
impianti a biomassa, con relativa
scheda su CURIT
LA NUOVA GESTIONE IN CURIT
LA BASE FORMATIVA DELLO SPAZZACAMINO
Alcuni spunti non esaustivi di argomenti da trattare nei percorsi formativi sono:
conoscenze fondamentali sul mestiere dello spazzacamino e metodi di manutenzione e
controllo
igiene personale, rischi e prevenzioni
smaltimento fuliggini
la sicurezza sul luogo di lavoro
metodi e attrezzature
informatica e informatizzazione del lavoro
videoispezione e controllo impianti fumari
trattamento e rimozione impianti fumari in eternit
I corsi di formazione professionale per Spazzacamini dovranno essere organizzati da soggetti
formativi riconosciuti da Regione Lombardia e dovranno basarsi su elementi teorici e pratici.
LA MANUTENZIONE
Operazioni minime previste per la manutenzione:
Esame della documentazione;
Esame visivo del locale di installazione;
Esame visivo dello stato di conservazione dell’apparecchio;
Esame visivo dei canali da fumo;
Pulizia del focolare, dei passaggi da fumo e degli eventuali scambiatori presenti lato fumi;
Assicurarsi della tenuta della camera di combustione e dei raccordi fumari;
Smaltire correttamente i residui solidi
Per le operazioni di manutenzione occorre comunque seguire le indicazioni dell’installatore o
del fabbricante, anche in questo caso, se in mancanza di tali indicazioni, viene proposta una
frequenza minima di 2 anni.
In riferimento ai canali da fumo si propone una frequenza minima di 2 anni per la pulizia.
LE ISPEZIONI
Le ispezioni sugli impianti a biomassa legnosa potranno essere solo documentali e
visive rispetto agli apparecchi. Infatti al momento non vi è norma tecnica su cui
basarsi per la valutazione del rendimento in opera (bozza 10389-2 difficilmente
applicabile).
Da verificare la possibilità di controllare il tiraggio.
Pertanto le ispezioni andranno a verificare visivamente che siano state oggetto di
pulizia tutte le parti dell’apparecchio ed i canali da fumo, che la documentazione a
corredo dell’impianto sia completa e correttamente compilata, rispettando le
frequenze delle manutenzioni indicate da registrarsi su apposito libretto.

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  • 1. CATASTO UNICO REGIONALE IMPIANTI TERMICI Il coinvolgimento degli impianti a biomassa legnosa
  • 2. LA COMBUSTIONE DELLA LEGNA IN AMBITO DOMESTICO Distribuzione % emissioni in Lombardia per macrosettore NOx COV NH 3 PM10 CO2eq Produzione energia e raffinerie 9 % 1 % 0 % 3 % 22 % Riscaldamento domestico (compresa legna) 8 % 12 % 0 % 29 % 20 % Combustione nell'industria 15 % 2 % 0 % 5 % 13 % Processi produttivi 3 % 5 % 0 % 6 % 5 % Estrazione e distribuzione combustibili 3 % 2 % Uso di solventi 0,01% 44 % 0,01% 0,4% 1 % Trasporto su strada 49 % 12 % 2 % 32 % 21 % Altre sorgenti mobili e macchinari 13 % 2 % 14 % 3 % Trattamento e smaltimento rifiuti 1 % 0,3% 0,2% 0,3% 4 % Agricoltura 1 % 0,2% 97 % 7 % 9 % Altre sorgenti 0,12% 19 % 0,05% 4 % 0 % Fonte INEMAR
  • 3. Combustibile PM10 PM2.5 t/anno t/anno benzina verde 293 293 carbone 166 148 diesel 6.174 6.084 gas di raffineria 191 191 gasolio 123 123 GPL 2,0 2,0 kerosene 24 22 legna e similari 5.949 5.711 metano 227 206 olio combust 288 239 altro 294 223 senza comb. 6.497 3.684 Totale 20.229 16.926 Le emissioni di PM10 sono diminuite in Lombardia dal 2005 al 2007 di 1600 tonnellate all’anno (-8%) Le emissioni di PM2.5 di 1725 t/a (-10%) Traffico ma anche off road! Usura, agricoltura, cave etc. LA COMBUSTIONE DELLA LEGNA IN AMBITO DOMESTICO
  • 4. Sistema di combustione Fattore di emissione PM10 Stufa tradizionale 250 – 450 Camino aperto 500-1000 Camino chiuso 250 – 600 Stufa innovativa a legna 50 – 250 BAT (stufa automatica 30 – 100 a pellets o cippato) Combustione gas naturale 0.03 - 1 Combustione gasolio 0.5 - 50 Combustione olio 3 - 60 Legna: Altri combustibili: Fonte INEMAR 2007 LA COMBUSTIONE DELLA LEGNA IN AMBITO DOMESTICO
  • 5. 2. LEGNA e APPARECCHI A BIOMASSA: Tema complesso da affrontare: - rilevanti emissioni di inquinanti di difficile/impossibile abbattimento a causa del limite tecnologico degli impianti domestici di combustione e per l’impossibilità di utilizzo degli impianti di trattamento fumi; - sul fronte della comunicazione ci si scontra con una immotivata percezione “ecologica” di questo combustibile, legata ad una diffusa tradizione culturale e - in tempi più recenti – favorita dai produttori e dal mercato; - in ambito comunitario si andrebbe contro con gli indirizzi determinati dalle politiche in favore dell’utilizzo della biomassa per i supposti benefici nella riduzione dei gas serra (inquinamento globale, CO2, Kyoto). Azione di RL: approccio integrato attraverso avvio di campagna di comunicazione sugli impatti negativi della combustione della legna e sulle limitazioni vigenti in RL per impianti a bassa efficienza; introduzione dell’obbligo di controllo e manutenzione degli apparecchi e delle relative canne fumarie introduzione dell’obbligo di installazione di apparecchi con rendimento minimo definito (ipotesi>75%.) Vigente: limitazione all’utilizzo di apparecchi obsoleti (camini e stufe con rendimento < 63%, 15 ott-15 apr, zone A1 e comuni sotto i 300 m slm) 1. COMBUSTIBILI e RISCALDAMENTO CARBONE: divieto di utilizzo dal 2002 (prima regione!) OLIO COMBUSTIBILE: divieto di utilizzo (prima regione!) dal 2004 negli impianti di riscaldamento civile nell'area critica (Mi/Co/Sempione, Bg, Bs). Vicenda giudiziaria dal 2004 - esito: nel settembre 2010 il Consiglio di Stato ha confermato la validità dei provvedimenti di RLMETANO: la rete di distribuzione in Lombardia ha raggiunto quasi tutto il territorio regionale e gli impianti domestici alimentati a metano arrivano al 90%. LA COMBUSTIONE DELLA LEGNA IN AMBITO DOMESTICO
  • 6. COS’E’ IL CURIT Primo esempio di catasto a livello regionale per gli impianti termici basato su una tecnologia informatica ad accesso libero. Ideato per garantire il monitoraggio di efficienza e di corretta manutenzione degli impianti, incentivando la semplificazione delle pratiche amministrative. Luogo d’incontro per: cittadini, che possono trovare informazioni generali sugli impianti termici e specifiche per il proprio impianto; professionisti del settore, per assolvere agli adempimenti previsti dalla normativa; enti locali, per svolgere l’attività di controllo e verifica degli impianti termici.
  • 7. CHI OPERA IN CURIT OGGI Manutentori e Installatori; Associazioni di Categoria - CAIT; Amministratori di Condominio; Enti Locali Competenti e gli Ispettori da questi incaricati.
  • 8. Chi opera sul catasto: i MANUTENTORI/INSTALLATORI I manutentori/installatori devono: Registrare sul portale www.curit.it la propria società di manutenzione (direttamente o rivolgendosi ai Cait); Effettuare le operazioni di controllo e manutenzione delle caldaie secondo quanto previsto dalla DGR 8355 (tempistica e modulistica); Effettuare la dichiarazione obbligatoria di avvenuta manutenzione; Informatizzare nel Catasto gli allegati F e G per tutti gli Enti Locali competenti della Regione Lombardia, nonché inviarli all’Ente Locale Competente; Trasmettere in via telematica l’assunzione o la revoca dell’incarico di Terzo Responsabile tramite gli allegati H ed I.
  • 9. Chi opera sul catasto: i CAIT I CAIT devono: Registrare sul portale www.curit.it le società di manutenzione che ad essi si rivolgono; Inserire gli allegati F e G per tutti gli Enti Locali competenti della Regione Lombardia, nonché archiviarli; Trasmettere in via telematica l’assunzione o la revoca dell’incarico di Terzo Responsabile tramite gli allegati H ed I; trasmettere in via telematica l’assunzione o la revoca dell’incarico di amministratore di condominio tramite l’allegato L. Le Associazioni di Categoria di impiantisti e manutentori hanno istituito i Centri Assistenza Impianti Termici (CAIT) che supportano manutentori ed installatori nell’assolvimento dei proprio obblighi verso il CURIT.
  • 10. Chi opera sul catasto: gli AMMINISTRATORI DI CONDOMINIO Il coinvolgimento degli Amministratori di Condominio all’interno del sistema del Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici prevede: La registrazione sul portale CURIT; La trasmissione in via telematica dell’assunzione e della revoca dell’incarico di amministratore; La trasmissione delle dichiarazioni di avvenuta manutenzione per i condomini per cui è responsabile, ovvero dove non ha delegato a terzi la responsabilità dell’impianto; In conformità a quanto già previsto dalla L.R. 26 del 12/12/03, devono fornire agli ispettori i dati della volumetria asservita dall’impianto ed i consumi (anche in funzione dell’applicazione della certificazione energetica).
  • 11. Chi opera sul catasto: gli ENTI LOCALI E GLI ISPETTORI Gli Enti locali sono i Comuni con popolazione superiore ai 40.000 abitanti e Province per il restante territorio sono gli Enti competenti. Devono: Effettuare senza oneri aggiuntivi per l’utente le attività di ispezione nella misura del 5 % annuale sul numero di impianti termici presenti nel territorio di propria competenza; Le ispezioni vertono sia sulla documentazione di corredo all’impianto, che su prove tecniche (rendimento UNI 10389 – tiraggio UNI 10845); Attraverso gli ispettori registrare a catasto i rapporti di ispezione; Controllare gli allegati F e G inviati dai manutentori;
  • 12. IL CURIT - quantità dati presenti Totale impianti stimati sul territorio regionale 3.000.000 Impianti registrati sul CURIT 2.500.000 Ispezioni registrate sul CURIT 108.000 www.curit.it
  • 13. I SOGGETTI REGISTRATI A CURIT Maggio 2008 Maggio 2009 Maggio 2010 2.300 Manutentori registrati (circa il 20% del totale stimato) 117 Amministratori registrati 6.800 Manutentori registrati (circa il 57% del totale stimato) 840 Amministratori registrati 8.880 Manutentori registrati (circa il 74% del totale stimato) 3.340 Amministratori registrati
  • 14. LE CERTIFICAZIONI DEGLI IMPIANTI REGISTRATE IN CURIT Dichiarazioni registrate 2008 Dichiarazioni registrate 2009 Dichiarazioni registrate 2010 Manutentori: 701.910 Totale (manutentori + CAIT): 990.726 Manutentori: 876.869 Totale (manutentori + CAIT): 1.148.741 Manutentori: 422.618* Totale (manutentori + CAIT): 647.646* * Dato parziale al 10/10/2010
  • 15. Il portale www.curit.it è preso a riferimento in tutta Italia. Media di contatti web settimanali: 830 I contatti sono univoci, ovvero anche se l’utente accede più volte al portale, viene calcolato una sola volta. Media di contatti e-mail mensili: 350 Media di contatti telefonici mensili: 1.000 Punti da cui accedono al portale web IL CONTACT CENTER CURIT
  • 16. L’utente ha 2 importanti funzioni che sono state realizzate appositamente La prima è la visualizzazione dei dati del proprio impianto attraverso il riconoscimento tramite CRS o registrazione di nome, cognome e codice fiscale. Una volta aver individuato il proprio impianto, l’utente può anche attivare un alerting tramite sms o e-mail che ricorda la scadenza della dichiarazione del suo impianto. La seconda consente all’utente di individuare il manutentore registrato a CURIT più vicino, ricercandolo per indirizzo o c.a.p.. Questa funzione consente anche di vedere semplicemente che il proprio manutentore sia correttamente registrato a CURIT. IL CURIT E IL CITTADINO LOMBARDO
  • 17. LA BIOMASSA LEGNOSA: NUOVA FRONTIERA DEL CURIT Negli ultimi anni gli impianti a biomassa legnosa hanno avuto un importante incremento. Le motivazioni si possono ritrovare in: l’interessamento della popolazione a tematiche ambientali/energetiche; il minor costo del combustibile e la possibilità di “bruciare di tutto”. La prima motivazione coincide con una scarsa informazione perché sebbene la biomassa legnosa può essere assoggettata a fonti rinnovabili, spesso non vengono evidenziate le emissioni nocive di particolato derivanti da questo tipo di combustione. Invece per la seconda motivazione la crisi economica degli ultimi anni ha dato un suo contributo importante. In ogni caso l’aumento del numero di impianti a biomassa legnosa è certamente parte integrante del sistema che determina la qualità dell’aria e quindi occorre intervenire.
  • 18. INTERVENTI PREVISTI a. Informazione sul corretto utilizzo degli impianti a biomassa legnosa b. Disporre regole che individuino i combustibili a biomassa legnosa consentiti, incentivando l’utilizzo di biomassa legnosa di “qualità” c. Approvare dispositivi che disciplinano l’installazione, la gestione, l’esercizio, la manutenzione e l’ispezione degli impianti e degli apparecchi a biomassa legnosa
  • 19. I NUOVI SOGGETTI COINVOLTI a. Fumisti installatori per il rilascio delle dichiarazioni di conformità delle installazioni; b. Manutentori per il monitoraggio e per le manutenzioni degli apparecchi; c. Spazzacamini per la pulizia e la manutenzione delle canne fumarie
  • 20. LA NUOVA GESTIONE IN CURIT I passaggi fondamentali del coinvolgimento in CURIT degli impianti a biomassa legnosa sono riassumibili in: a. Riconoscimento delle figure professionali in apposite categorie (es. spazzacamini); b. Introduzione di manutenzione obbligatoria per impianti, apparecchi e canne fumarie; c. Registrazione in CURIT degli impianti, degli apparecchi e degli interventi manutentivi; d. Ispezioni da parte degli Enti Locali competenti
  • 21. Il percorso di gestione dell’impianto a biomassa legnosa prevede i vari passaggi e relativo coinvolgimento dei soggetti come descritto nella tabella sottostante: Operazione Soggetti coinvolti Tempistiche Modulistica •Installazione •Registrazione impianti in CURIT Installatore (fumista) abilitato secondo il D.M. 37/08 •Installazione una tantum •Registrazione a CURIT entro 30 gg dalla data di installazione •Dichiarazione di conformità; •Progetto/Schema impianto; •Allegato E5 (da predisporre) Conduzione ed esercizio Utente proprietario o occupante o il Terzo Responsabile incaricato 15 ottobre – 15 aprile Deve avere cura di custodire tutti i documenti a corredo dell’impianto •Manutenzione •Registrazione manutenzione in CURIT •Manutentore per l’apparecchio •Spazzacamino per la canna fumaria (previsto riconoscimento da parte di CCIAA in apposita categoria) •Secondo indicazioni dell’installatore o costruttore. In mancanza di indicazioni, come da norme UNI (10683 apparecchi – 10847 canne fumarie) •Registrazione in CURIT entro la fine del mese successivo alla data di manutenzione (biennale) In preparazione un allegato (G.Bio) specifico come rapporto di controllo e manutenzione degli impianti a biomassa, con relativa scheda su CURIT LA NUOVA GESTIONE IN CURIT
  • 22. LA BASE FORMATIVA DELLO SPAZZACAMINO Alcuni spunti non esaustivi di argomenti da trattare nei percorsi formativi sono: conoscenze fondamentali sul mestiere dello spazzacamino e metodi di manutenzione e controllo igiene personale, rischi e prevenzioni smaltimento fuliggini la sicurezza sul luogo di lavoro metodi e attrezzature informatica e informatizzazione del lavoro videoispezione e controllo impianti fumari trattamento e rimozione impianti fumari in eternit I corsi di formazione professionale per Spazzacamini dovranno essere organizzati da soggetti formativi riconosciuti da Regione Lombardia e dovranno basarsi su elementi teorici e pratici.
  • 23. LA MANUTENZIONE Operazioni minime previste per la manutenzione: Esame della documentazione; Esame visivo del locale di installazione; Esame visivo dello stato di conservazione dell’apparecchio; Esame visivo dei canali da fumo; Pulizia del focolare, dei passaggi da fumo e degli eventuali scambiatori presenti lato fumi; Assicurarsi della tenuta della camera di combustione e dei raccordi fumari; Smaltire correttamente i residui solidi Per le operazioni di manutenzione occorre comunque seguire le indicazioni dell’installatore o del fabbricante, anche in questo caso, se in mancanza di tali indicazioni, viene proposta una frequenza minima di 2 anni. In riferimento ai canali da fumo si propone una frequenza minima di 2 anni per la pulizia.
  • 24. LE ISPEZIONI Le ispezioni sugli impianti a biomassa legnosa potranno essere solo documentali e visive rispetto agli apparecchi. Infatti al momento non vi è norma tecnica su cui basarsi per la valutazione del rendimento in opera (bozza 10389-2 difficilmente applicabile). Da verificare la possibilità di controllare il tiraggio. Pertanto le ispezioni andranno a verificare visivamente che siano state oggetto di pulizia tutte le parti dell’apparecchio ed i canali da fumo, che la documentazione a corredo dell’impianto sia completa e correttamente compilata, rispettando le frequenze delle manutenzioni indicate da registrarsi su apposito libretto.