Minicorso sulle tecnologie digitali per la voce - Ari Potenza - 27/3/17 - L'audio del confronto fra modi HF (slide #37) è su https://www.youtube.com/watch?v=rMXW0muU0CI
Draft SXSW Panel Picker presentation. More coming soon. Panelists from Southwest Airlines, Team One and GSD&M. This panel proposes and explores an idea called Cultures of Advocacy within the context of creative businesses. Please vote and we'll see you in March.
Minicorso sulle tecnologie digitali per la voce - Ari Potenza - 27/3/17 - L'audio del confronto fra modi HF (slide #37) è su https://www.youtube.com/watch?v=rMXW0muU0CI
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Make a difference - MAD - progetto educativomcm&partners
MAD sviluppa – dall’ideazione all’erogazione – progetti educativi rivolti ai ragazzi delle scuole allo scopo di:
dare forza ai territori, valorizzandone i talenti, creando opportunità di sapere
dare valore concreto alla Responsabilità Sociale d’Impresa - CSR
comunicare in modo non convenzionale i propri valori
educare in modo innovativo le risorse aziendali ed il target prescelto
L’Università di Pisa investe da anni in tecnologie e infrastrutture di rete e può contare su circa 3000 Km di fibra di proprietà, la connettività del progetto GARR-X, un backbone a 10G in MPLS/BGP e l’accesso per la maggior parte degli utenti a 100Mb/s. Tuttavia alla fine del 2012 l’organizzazione dei servizi e della rete all’in- terno del campus era legata ad un modello organizzativo dell’Ateneo dove ogni struttura godeva di autonomia nel gestire le proprie risorse. Questa situazione ha determinanto negli anni un’elevata disomogenità dei servizi e un’eccessiva frammentazione delle risorse sia sul piano tecnico che sul piano amministrativo. Nel 2013 in se- guito alla necessità di razionalizzare le risorse dell’Ateneo è sorta l’esigenza di riprogettare la connettività e i meccanismi di erogazione dei servizi. La presentazione illustra il modello e gli aspetti tecnici del nuovo Servi- zio di Connettività d’Ateneo, in cui l’automazione per una rete vasta e complessa come qeulla dell’Università di Pisa svolge un ruolo determinante.
Il servizio di connettività d’Ateneo (SCA) offre connettività (Wired/Wireless ) e servizi correlati a tutte le strut- ture universitarie ed ai data center dell’Ateneo. Il nuovo modello organizzativo è un sistema composto da 7 Ac- cess Provider e un Carrier: ogni access provider si occupa di gestire la connettività e i servizi per il proprio bacino di utenti, il carrier si occupa di erogare la connettività, fornire le infrastrutture di gestione ed erogazio- ne dei servizi a tutti gli access provider. L’università è stata suddivisa in 7 bacini d’utenza uno per ogni Access Provider, in ogni area è stato definito un dominio di routing nel quale transita il traffico proveniente dalle strut- ture afferenti. Gli apparati di distribuzione su cui insistono i domini di routing sono magliati tra di loro e con i due router che costituiscono il backbone. Ogni router d’area viene affiancato da un nodo delegato ad erogare i servizi secondo una logica multi-tenant.
L’infrastruttura dei servizi di rete (a.k.a. progetto belfagor), consiste di una piattaforma cloud privata i cui nodi sono connessi da un anello in fibra ottica con protezione ERPS, su cui transita esclusivamente traffico di ma- nagement dell’infrastruttura stessa. Ogni componente dell’anello è costituita da due swtich in stack e due nodi della piattaforma di cloud computing basata su KVM/openstack. Ogni nodo di computing esegue le istanze vir- tuali nelle quali sono configurati e attivi i servizi in rapporto 1:1, una istanza un servizio. Si può pensare ai servizi come a delle vere e proprie App, il cui contesto di esecuzione è la piattaforma di cloud, che insieme agli strumenti di automazione effettua il provisioning dei servizi relativi ad un’area specifica.
Le App/Servizi sono idempotenti ovvero non avendo necessità di storage persistente possono essere ricreate infinite volte senza perd
Make a difference - MAD - progetto educativomcm&partners
MAD sviluppa – dall’ideazione all’erogazione – progetti educativi rivolti ai ragazzi delle scuole allo scopo di:
dare forza ai territori, valorizzandone i talenti, creando opportunità di sapere
dare valore concreto alla Responsabilità Sociale d’Impresa - CSR
comunicare in modo non convenzionale i propri valori
educare in modo innovativo le risorse aziendali ed il target prescelto
L’Università di Pisa investe da anni in tecnologie e infrastrutture di rete e può contare su circa 3000 Km di fibra di proprietà, la connettività del progetto GARR-X, un backbone a 10G in MPLS/BGP e l’accesso per la maggior parte degli utenti a 100Mb/s. Tuttavia alla fine del 2012 l’organizzazione dei servizi e della rete all’in- terno del campus era legata ad un modello organizzativo dell’Ateneo dove ogni struttura godeva di autonomia nel gestire le proprie risorse. Questa situazione ha determinanto negli anni un’elevata disomogenità dei servizi e un’eccessiva frammentazione delle risorse sia sul piano tecnico che sul piano amministrativo. Nel 2013 in se- guito alla necessità di razionalizzare le risorse dell’Ateneo è sorta l’esigenza di riprogettare la connettività e i meccanismi di erogazione dei servizi. La presentazione illustra il modello e gli aspetti tecnici del nuovo Servi- zio di Connettività d’Ateneo, in cui l’automazione per una rete vasta e complessa come qeulla dell’Università di Pisa svolge un ruolo determinante.
Il servizio di connettività d’Ateneo (SCA) offre connettività (Wired/Wireless ) e servizi correlati a tutte le strut- ture universitarie ed ai data center dell’Ateneo. Il nuovo modello organizzativo è un sistema composto da 7 Ac- cess Provider e un Carrier: ogni access provider si occupa di gestire la connettività e i servizi per il proprio bacino di utenti, il carrier si occupa di erogare la connettività, fornire le infrastrutture di gestione ed erogazio- ne dei servizi a tutti gli access provider. L’università è stata suddivisa in 7 bacini d’utenza uno per ogni Access Provider, in ogni area è stato definito un dominio di routing nel quale transita il traffico proveniente dalle strut- ture afferenti. Gli apparati di distribuzione su cui insistono i domini di routing sono magliati tra di loro e con i due router che costituiscono il backbone. Ogni router d’area viene affiancato da un nodo delegato ad erogare i servizi secondo una logica multi-tenant.
L’infrastruttura dei servizi di rete (a.k.a. progetto belfagor), consiste di una piattaforma cloud privata i cui nodi sono connessi da un anello in fibra ottica con protezione ERPS, su cui transita esclusivamente traffico di ma- nagement dell’infrastruttura stessa. Ogni componente dell’anello è costituita da due swtich in stack e due nodi della piattaforma di cloud computing basata su KVM/openstack. Ogni nodo di computing esegue le istanze vir- tuali nelle quali sono configurati e attivi i servizi in rapporto 1:1, una istanza un servizio. Si può pensare ai servizi come a delle vere e proprie App, il cui contesto di esecuzione è la piattaforma di cloud, che insieme agli strumenti di automazione effettua il provisioning dei servizi relativi ad un’area specifica.
Le App/Servizi sono idempotenti ovvero non avendo necessità di storage persistente possono essere ricreate infinite volte senza perd
Un metodo di progettazione di reti locali con esigenze di qualità del servizioClaudio Bortone
Metodologia di progettazione per reti LAN con QoS che ha caratteristiche di ortogonalità rispetto agli strumenti di configurazione e ai produttori degli apparati. Con la metodologia sono forniti anche degli algoritmi che permettono di sfruttare gli ultimi standard per reti locali (come MSTP) in modo da trarne benefici per la QoS.
Proposta per un MSP (Managed Service Provider).
Zabbix, OcsInventory e GLPI: 3 pacchetti open source per offrire servizi di monitoring, hardware software inventory e IT asset management.
Cloudup è un sistema IaaS che permette di creare uno o più server cloud, fino a 4 CPU, 16 GB di Ram, 1 TB di spazio disco.
Con Cloudup puoi aumentare o diminuire le risorse in real time. E paghi solo quello che allochi.
Se cancelli i server, non paghi più.
In ASP.NET Core 3.0 è stato introdotto il supporto a gRPC, una framework altamente performante per fare Remote Procedure Call (RPC). Leggero e molto efficiente, supportato da molti linguaggi, supporto ad una comunicazione bidirezionale, riduzione del consumo di banda...solo questi solo alcuni dei vantaggi che descrivono gRPC, e che durante la sessione cercheremo di capire se siano reali o meno.
Fatto sta che è una tecnologia assolutamente da conoscere e sfruttare nello sviluppo di app moderno, e non solamente in ambito web.
Codice: https://github.com/andreadottor/XE.Dottor.gRPC
Evento: https://www.xedotnet.org/eventi/grpc-and-c-optimising-night/
TCP/IP networking essential course in the healthcare area for the Karl Storz Endoskope Italia technical crew
Sorry for page 53 error: lightweight directory access protocol is LDAP, not TFTP!
Internet delle Cose: come realizzare un’ applicazione, by Marco Sgroi, Remo P...Codemotion
Il talk spieghera' come realizzare applicazioni basate sul paradigma Internet of Things (IOT). Verra' illustrata l'architettura tipica di un sistema IOT, composta da dispositivi con sensori, da un internet gateway e da applicativi software per PC o terminali mobili. Facendo riferimento a dispositivi con interfaccia wireless basata sullo standard ZigBee verranno descritte le componenti software e le interfacce da realizzare, in particolare per la gestione dei dati e il funzionamento della rete.
OBSERVO - Piattaforma Open Source per la videosorveglianza territorialeCSP Scarl
Grazie alla collaborazione degli Enti Locali e all'esperienza tecnologica di CSP, la Regione Piemonte ha sviluppato un software di videosorveglianza opensource che permette agli Enti Locali di dotarsi di impianti di videosorveglianza in modo scalabile, flessibile, senza elevati investimenti economici ma soprattutto seguendo linee guida comuni. Tra le funzionalità principali, la piattaforma Observo e il software di videosorveglianza implementano la gestione di planimetrie di luoghi indoor, il tracking real-time di mezzi mobili e di relativi impianti di videosorveglianza temporanea, aggiornamento automatico e sincronizzazione delle informazioni, gestione sicura degli accessi e dei profili utente nel completo rispetto delle normative vigenti.
Concludendo, lo scopo del progetto è testare un sistema che consenta di produrre innovazione in un settore, quello dei servizi di pubblica utilità, attraverso tecnologie di prevenzione situazionale, in cui negli anni sono stati prodotti significativi investimenti pubblici coinvolgendo una vasta eterogeneità di tecnologie differenti, talvolta obsolete. Il progetto Observo, infatti, si inserisce nell’azione che da anni la Regione Piemonte svolge per promuovere e sostenere politiche locali di sicurezza, attraverso la cooperazione di soggetti pubblici e privati, sperimentando strumenti innovativi volti a migliorare l’azione pubblica in materia di sicurezza urbana nonché incrementarne la percezione da parte dei cittadini. La sperimentazione della piattaforma Observo diviene utile, da un lato per promuovere un corretto ed efficace uso delle tecnologie destinate alla prevenzione situazionale (ad esempio per specifiche indagini territoriali), e dall’altro sarà un’occasione per affrontare a livello regionale le questioni connesse all’utilizzo dei sistemi di controllo mediante tecnologie.
2. Gli obiettivi del progetto
• Creazione di un “ambiente intelligente”
– Interazione dell’ambiente con le persone e le cose presenti al suo
interno
– Coesistenza ed integrazione di diverse tecnologie
– Punti di controllo comuni ed indipendenti dalle tecnologie
• Le componenti essenziali
– Funzioni di IP STB per la riproduzione di contenuti multimediali,
tramite connessioni wireless
– Rete di sensori per il controllo dei parametri ambientali della casa
• I punti di contatto
– Accesso ai contenuti multimediali tramite UPnP, con il supporto alla
gestione della qualità del servizio
– IP STB utilizzato come centro stella della rete di sensori
– Visualizzazione dei dati raccolti tramite IP STB
Ambient Intelligence 2
3. Agenda
• UPnP e QoS
• I sensori
• IP STB
Ambient Intelligence 3
4. UPnP – cos’é?
• Set di protocolli di rete che rende possibile
senza l’utilizzo di una configurazione
manuale •Architettura di rete P2P
• connessione di dispositivi di rete
• l'individuazione di servizi •Comunicazioni espresse
in XML, via HTTP, su
TCP/IP
•No drivers
•Costituito da protocolli
comuni
•SO, linguaggi di
programmazione medium
independent
Ambient Intelligence 4
5. UPnP - Benefici
• Independenza dai tipi di dispositivi utilizzati
• Indipendenza dalla piattaforma utilizzata
• Tecnologia ”Internet-based”
• User Interface di controllo
• Protocolli di base
• Espandibile
• ”Zero-configuration”
• Plug and Play
• Ampio supporto a cambiamenti di topologia dinamici
Ambient Intelligence 5
6. UPnP – Architettura del Protocollo
• UPnP definisce due tipi di dispositivi:
• Controllers (o control points)
– Si possono considerare come dei dispositivi Master
– Sistemi embedded o sistemi con interfaccia grafica (e.g. PC)
• Devices
– Controllati dal controller
– Contiene almeno un servizio. Potrebbe contenere dispositivi annidati (basati a loro
volta su servizi e dispositivi…)
– Ruoli:
• Mediaserver
• Mediarender
Ambient Intelligence 6
7. UPnP - Protocollo
• Protocollo basato su sei passi
– Addressing (ogni dispositivo dovrebbe avere DHCP oppure AUTO IP per
ottenere un indirizzo IP)
– Discovery (quando un dispositivo si aggiunge alla rete)
– Description (il control point acquisisce informazioni sulle risorse a disposizione
degli apparati)
– Control (il control point invia azioni ai servizi dei dispositivi)
– Eventing (i servizi pubblicano aggiornamenti inviando messaggi di “eventing” che
contengono i nomi e I valori di variabili di stato)
– Presentation (se un dispositivo possiede un URL, allora il control point può
richiedere una pagina attraverso l’URL, caricare la pagina con un browser and
permettere all’utente il controllo del dispositivo)
Ambient Intelligence 7
8. UPnP QoS-v3
Migliora l’utilizzabilità della rete nella trasmissione affidabile di
contenuti sensibili (aplicazioni audio, video, voce).
Caratteristiche
• Singola sottorete IP
• Supporta QoS per ogni stream di traffico
• Basato su politiche di priorità
Obiettivi
• Consegna affidabile dei flussi dati
• Affidabilità temporale
Ambient Intelligence 8
9. UPnP QoS-v3 - Servizi
Non definisce nessun nuovo dispositivo
Definisce tre tipologie di servizi
• QosDeviceService
– Implementato nella sorgente, destinatario o dispositivo intermedio, è
responsabile della gestione delle risorse del dispositivo.
– Fornisce un’interfaccia al Control Point per eseguire azioni sul dispositivo
(accettare stream di traffico, inizializzare procedura QoS, interrogare su
capacità e stato del QosDevice Service)
• QosPolicyHolderService
– Contenitore delle politiche di QoS per la rete UPnP; alloca l’utilizzo del
“traffic importance numbers”, differenzia i vari stream di traffico sulla
rete
• QosManagerService
– Definisce un insieme di azioni per il Control Point: inizializzazione, rilascio
e aggiornamento del Quality of Service per uno stream di traffico
Ambient Intelligence 9
10. UPnP QoS-v3 – Procedura
1. Inizializzazione della procedura di QoS per un flusso dati
2. Individuazione delle politiche del flusso
3. Individuazione dei QosDevice Services da gestire
4. Configurazione del QosDevice Service
5. Restituzione dei risultati dell’inizializzazione del QoS al Control Point che
invocherà il QosManager Service
Ambient Intelligence 10
11. UPnP QoS-v3 – Concetti chiave
Admission Control
• Determina quanta banda e latenza vengono allocati al flusso dati.
• Utile quando si ha un numero crescente di connessioni che potrebbero causare un
peggioramento su tutte le altre connessioni in atto (collasso da congestione).
• Permette di istanziare flussi di traffico per ognuno dei seguenti dispositivi QoS: sorgente,
eventuali dispositivi intermedi presenti sul percorso, destinazione.
Preemption
• Se la procedura di “Admission Control” fallisce, il QoS Manager avvia la Preemption.
• È richiesto dal Control Point e viene attuato grazie al QosPolicyHolder Service.
Ambient Intelligence 11
12. Nostri Obiettivi e Motivazioni
Obiettivi:
• Implementare un sistema UPnP QoS
• Stimare la capacità residua in un canale wireless
Motivazioni:
• Management della rete
• Scelta del migliore percorso per l’inoltro dei pacchetti
• Servizi di allocazione delle risorse
Ambient Intelligence 12
13. Stima della banda - definizioni
• Capacità: il massima velocità (in bit/s) utilizzabile in trasmissione su una rete IP a livello
rete.
• Banda:
– Mondo analogico [Hertz]
– Mondo digitale [bit/s]
• utilizzata: capacità effettiva del flusso dati presente nella rete ad un certo
istante in bit/s.
• disponibile: rate utilizzabile per un flusso dati senza danneggiare altri flussi già
presenti nella rete.
• Scenario:
– Ethernet → capacità costante
– 802.11 → capacità del canale wireless soggetta a :
• Interferenza, perdita di pacchetti, rate adaptation, hop multipli
Ambient Intelligence 13
14. Tecniche di Stima della Banda Disponibile - Stato dell’arte
Due approcci possibili:
• Attivo:
– Sorgente inserisce traffico “sonda” nella rete e misura l’influenza della rete sui
pacchetti sonda al dispositivo ricevente.
– PRO: richiede l’accesso ai soli due host (sorgente e destinazione).
– CONTRO: overhead dovuto alla presenza dei pacchetti “sonda”.
• Passivo:
– Monitoraggio passivo del canale e misurazione della quantità di tempo in cui il
canale rimane libero.
– PRO: non influisce sullà capacità del canale.
– CONS:
• Non considera la riduzione della capacità del canale dovuta alla competizione
per l’accesso al canale.
• Spesso richiede privilegi di amministratore per accedere a dispositivi per il
monitoraggio.
Ambient Intelligence 14
15. La soluzione implementata
• Basata su un approccio ibrido attivo e passivo
– Maggiore accuratezza nella stima della capacità residua della rete
– Informazioni raccolte da un demone dedicato e messe a disposizione
del QoS Manager
– Demone per ciascun device al fine di gestire la stima della banda
Ambient Intelligence 15
16. Agenda
• UPnP e QoS
• I sensori
• IP STB
Ambient Intelligence 16
17. Piattaforma hardware per rete di sensori
Microprocessore Texas Instruments MSP430
realizzato in tecnologia Ultra Low Power
• Bassa corrente di standby: <1uA
• Bassa corrente in attività: 160uA/MHz
• Convertitori Analog-to-Digital Converter (ADC)
integrati per interfaccia semplice con sensori
analogici
• Sensore di temperatua integrato nel chip
• Interfaccia radio modulare, selezionabile a 433
MHz, 868 MHz o 2,4 GHz
Ambient Intelligence 17
17
18. Piattaforma hardware per rete di sensori
Antenna RF I/O per sensori
Interfaccia radio
Microprocessore
Modulo prototipale AMB8423 utilizzato nel progetto
con ridotto ingombro (3,5 x 2,0 cm) prodotto da terza
Parte (Amber Wireless) con tecnologia Texas Instruments
Ambient Intelligence 18
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19. Agenda
• UPnP e QoS
• I sensori
• IP STB
Ambient Intelligence 19
20. IP STB: OmegaPad – Gli obiettivi
• OmegaPad vuole essere una cornice digitale dalle funzionalità
avanzate:
Foto
Video
Musica
• Funzionalità evolute
Connettività internet
Web Browser
Client Mail
Riproduzione filmati YouTube
Visione di foto da Google Immagini
Chat di Skype
Chiamate VoIP (work in progress...)
Terminale per il controllo domotico (work in progress...)
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21. Caratteristiche Hardware
• Processore TI OMAP3530 @ 600MHz basato su core ARM Cortex-A8
• 128MB DDR SDRAM - 128MB NAND Flash (Disponibile anche versione
256MB)
• Display LCD 24-bit TFT 7” touchscreen, uscita DVI-D e TV S-Video
• Disponibili moduli VGA, Camera, WiFi, GPS, GPRS, 3G
• Supporto per Windows CE – Linux 2.6
Ambient Intelligence 21 21
22. Alimentazione 1/2
• Possibilità di alimentare la cornice digitale tramite batterie:
• Pacco batterie “BeagleJuice” della liquidware
8cm
7,6 cm
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23. Alimentazione 2/2
• BeagleJuice: Devkit
• Batteria da 4500 mAh Assorbimento compreso tra 5 e 6
W
• 3,7 V
• Ricarica tramite 1-2 porte USB - Il modulo WiFi assorbe ~
0,75W!
• Led indicatore di carica
• Interruttore On/Off
Autonomia della cornice compresa tra 2h45m e 3h20m
I consumi variano in base alle applicazioni usate:
-Browser
-Riproduzione multimediale
-Uso del modulo wireless
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24. Scelta del sistema operativo
• La scelta del sistema operativo è ricaduta su Android poiché:
• Vantaggi
• Codice sorgente Aperto
• Sistema Linux Based
• Facilità sviluppo nuove applicazioni
• Ampio parco software disponibile per queste applicazioni (es. Skype)
• Comunità di sviluppatori fortemente in crescita
• Svantaggi
• Aggiunta di nuovi moduli HW difficoltosa
• Integrazione non solo a livello kernel ma anche con gli applicativi che
ne fanno uso (es. modulo wireless)
• Superato lo scoglio iniziale per l'integrazione dell'Hardware si
hanno solo vantaggi!
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25. RoadMap Seguita
• Cambio del processo di Boot
• Il sistema viene fornito con un Boot Loader capace di eseguire solo Win CE
• Installazione di U-Boot per l'esecuzione di sistemi Linux (Angstrom – Android )
• Scelta del sistema operativo
• Valutazione di Angstrom Linux vs Android
• Passaggio al SO Android
• Installazione del sistema
• Installazione e prova di applicativi (Skype, Giochi, Nimbus )
• Installazione dell'ambiente di sviluppo (Sviluppo / Sistema)
• Sviluppo
Applicazioni
Studio di sistemi di input differenti (Tastiera FITALY)
Sistema
Analisi del sistema di building
Integrazione del modulo WiFi
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26. Contatti
Andrea Ghittino
Networks and Wireless Communications
R&D Department
mail: andrea.ghittino@csp.it
tel: +39 0114815101
mobile: +39 3486024129
CSP innovazione nelle ICT
Sede
via Livorno 60 - 10144 Torino
Edificio Laboratori A1
Tel +39 011 4815111
Fax +39 011 4815001
E-mail: info@csp.it
Seconda sede operativa
Villa Gualino - Viale Settimio Severo 63
10133 Torino
www.csp.it
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