Il Coping Power Program nel Trattamento dei Disturbi da comportamento dirompe...State of Mind
Presentazione al Simposio del Convegno SITCC 2012, Roma.
Presentazione di Iacopo Bertacchi, Consuelo Giuli, Lavinia Lombardi - Ass. Mente cognitiva, SPC Grosseto, Centro Pandora
Alunni con BES.Presentazione del software gestionale per l'inclusione (Ericks...giuseppe torchia
Presentazione del software gestionale del Centro Studi Erickson per costruire PDP,programmazione inclusiva di classe e PAI (a cura del prof. Giuseppe Torchia)
LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLA Un progetto di intervento in una scuol...RobertaMascioni
Questo intervento è una ricerca-azione che si pone come obiettivo fondamentale quello di indagare gli effetti di un programma di regolazione delle emozioni realizzato in una classe di Scuola Secondaria di Primo Grado.
Le emozioni giocano un ruolo importante fin dall’inizio della vita di ogni individuo e rendono possibile il rapporto con gli adulti significativi. La scoperta e l’etichettamento delle emozioni facilitano le interazioni e il deficit di queste abilità contribuisce alla creazione di problemi comportamentali e di comprensione. È fondamentale, quindi, favorire processi di regolazione delle emozioni in giovane età per migliorare il benessere negli adolescenti.
Per favorire una gestione più efficace delle emozioni occorre sostituire strategie disfunzionali quali l’evitamento e la ruminazione con altre più adattive come l’accettazione, l’attivazione comportamentale e la creazione di relazioni più significative e supportive.
L’iniziativa fa riferimento ai protocolli statunitensi (Psicoeducazione, Mindfulness, ACT…) presenti in letteratura e trae spunto da esperienze promosse in alcune scuole italiane.
Il Coping Power Program nel Trattamento dei Disturbi da comportamento dirompe...State of Mind
Presentazione al Simposio del Convegno SITCC 2012, Roma.
Presentazione di Iacopo Bertacchi, Consuelo Giuli, Lavinia Lombardi - Ass. Mente cognitiva, SPC Grosseto, Centro Pandora
Alunni con BES.Presentazione del software gestionale per l'inclusione (Ericks...giuseppe torchia
Presentazione del software gestionale del Centro Studi Erickson per costruire PDP,programmazione inclusiva di classe e PAI (a cura del prof. Giuseppe Torchia)
LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLA Un progetto di intervento in una scuol...RobertaMascioni
Questo intervento è una ricerca-azione che si pone come obiettivo fondamentale quello di indagare gli effetti di un programma di regolazione delle emozioni realizzato in una classe di Scuola Secondaria di Primo Grado.
Le emozioni giocano un ruolo importante fin dall’inizio della vita di ogni individuo e rendono possibile il rapporto con gli adulti significativi. La scoperta e l’etichettamento delle emozioni facilitano le interazioni e il deficit di queste abilità contribuisce alla creazione di problemi comportamentali e di comprensione. È fondamentale, quindi, favorire processi di regolazione delle emozioni in giovane età per migliorare il benessere negli adolescenti.
Per favorire una gestione più efficace delle emozioni occorre sostituire strategie disfunzionali quali l’evitamento e la ruminazione con altre più adattive come l’accettazione, l’attivazione comportamentale e la creazione di relazioni più significative e supportive.
L’iniziativa fa riferimento ai protocolli statunitensi (Psicoeducazione, Mindfulness, ACT…) presenti in letteratura e trae spunto da esperienze promosse in alcune scuole italiane.
PROGRAMMA CORSO PER GENITORI ESPERTI
rivolto a genitori di bambini ragazzi e adulti
con Sindrome di Asperger ed SPETTRO AUTISTICO
del GRUPPO ASPERGER LIGURIA
e aperto ai cittadini interessati
CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE
In Italia le persone nello spettro autistico sono ben 550.000 (molte di più della celiachia, della Sindrome di Down, della cecità e della sordità). Per l'impreparazione dei servizi si osserva un crollo numerico delle diagnosi dopo i 18 anni, mentre l’Autismo è una condizione che dura tutta la vita.
Secondo la ricerca della Fondazione Cesare Serono e del Censis, presentata l'8 febbraio 2012, in Italia la metà delle madri di persone con autismo ha dovuto lasciare il lavoro o ridurlo, per ottenere la diagnosi occorrono da 1 a 3 anni e oltre, il 30% degli adolescenti e adulti non riceve nessun intervento, nel 20% dei casi le famiglie inseguono ipotesi di trattamento inutili, dannose e spesso molto costose. L’assistenza rimane nella grande maggioranza dei casi un onere esclusivo della famiglia, con un impatto rilevante non solo sulla qualità della vita, ma anche sui progetti e le scelte a lungo termine. Il rischio è la perdita di autonomie e abilità faticosamente raggiunte, associato all'abuso di farmaci.
PERCHE’ IL GENITORE DEVE ESSERE ESPERTO
Negli ultimi anni si è assistito,ad una crescente attenzione nei confronti del coinvolgimento attivo dei genitori nell’abilitazione, con l’obiettivo di aumentare in loro la conoscenza Insegnare come procede lo sviluppo dei propri figli , coinvolgendo e valorizzando le competenze dei genitori, ma anche dare strumenti alla famiglia per poter meglio assolvere ai propri compiti anche di natura giuridica assume un valore fondante per il “benessere” di quelle famiglie .
Assume quindi sempre più particolare importanza la capacità diventare genitori esperti che osservano e analizzano i problemi (educativi, comunicativi, comportamentali,sociali e di integrazione) dei propri figli con una base di conoscenza tale da dare loro serenità nella scelta e nell’utilizzo di strategie adeguate al contesto .
Il GENITORE ESPERTO
Il Genitore Esperto è una figura che viene formata per essere messa in grado di operare in una logica di rete, come ponte tra le famiglie e le istituzioni , per la formazione dei genitori, per il supporto a gruppi di genitori che hanno avuto una recente diagnosi, per gruppi di auto aiuto, per consulenza di operatori,educatori e insegnanti.
CONTENUTO DEL PROGRAMMA:
approfondire la conoscenza della Sindrome di Asperger e dello Spettro Autistico per il proprio ruolo di genitori che ricercano, fornire utili strumenti per la gestione quotidiana dei nostri figli anche nelle situazioni problematiche e nelle relazioni interne ed esterne alla famiglia, dal punto di vista gestionale e giuridico,supportare i genitori nella conoscenz
1. DISTURBI GENERALIZZATI
DELLO SVILUPPO
Dott.ssa Danila Di Pasquale ( Medico Neuropsichiatra Infantile)
Dott.ssa Giulia Andretta (Psicologa e Psicomotricista)
UONPIA viale Ungheria,
Fondazione IRCCS Caa granda –Ospedale Maggiore Policlinico
2. DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO-
DGS
(Disturbo autistico)
DISTURBO BIOLOGICAMENTE DETERMINATO
SINDROME COMPORTAMENTALE
ESORDIO NEI PRIMI TRE ANNI
3. DISTURBI GENERALIZZATI DELLO
SVILUPPO (AUTISMO)
;
AREE DELLO SVILUPPO PREVALENTEMENTE INTERESSATE
COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE
CAPACITA’ DI INTERAZIONE SOCIALE
ATTIVITA’ IMMAGINATIVA/INTERESSI (comportamentale)
5. DISTURBI GENERALIZZATI DELLO
SVILUPPO
BAMBINI CON DIAGNOSI DI DGS TUTTI MOLTO DIVERSI TRA LORO,
COSA LI ACCOMUNA????
NELLE SCUOLE..
COSA VUOL DIRE—IMPARARE A PARLARE IL LORO LINGUAGGIO
E’ LA PREMESSA X LAVORARE CON LORO
6. CRITERI DIAGNOSTICI del DSM IV- DGS
Compromissione qualitativa dell’interazione
sociale, manifestata con almeno due dei seguenti
punti:
marcata compromissione nell’uso di svariati
comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto,
l’espressione mimica, le posture corporee e i gesti che
regolano l’interazione sociale
incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate
al livello di sviluppo
mancanza di ricerca spontanea nella condivisione di
gioie, interessi o obiettivi con altre persone (per. es. non
mostrare, portare, né richiamare l’attenzione su oggetti di
proprio interesse)
mancanza di reciprocità sociale o emotiva
7. COMPROMISSIONE DELL’INTERAZIONE
SOCIALE
COMPROMISSIONE NELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE
NON GUARDA NEGL OCCHI, EVITA LO SGUARDO, IL SUO SGUARDO MI
ATTRAVERSA SEMBRA NON MI VEDA (SGUARDO—PRIMO PREREQUISITO X
COMUNICAZIONE, IMITAZIONE, RELAZIONE SOCIALE)
SCARSA VARIETA’ DI ESPRESSIONI MIMICHE, O MIMICA BIZZARRA
ESAGERATA, FUORI LUOGO
DIFFICOLTA’ A COMPRENDERE LE ESPRESSIONI DEGLI ALTRI E LE
DIFFERENTI SFUMATURE DEL LINGUAGGIO NON VERBALE.
NON SA MANTENERE LE GIUSTE DISTANZE (dà le spalle/abbraccia i
coetanei)
NON COMPRENDE LE REGOLE SOCIALI CHE NORMALMENTE NON
VENGONO INSEGNATE, SI APPRENDONO
PREREQUISITI SPONTANEI DELLA RELAZIONE/SOCIALI MANCANO
8. COMPROMISSIONE DELL’INTERAZIONE
SOCIALE
DIFFICOLTA’ NELLA RELAZIONE CON L’ALTRO
Facilitato dall’adulto che spesso—compensa la
sua incompetenza relazionale
Grossa difficoltà con i coetanei
(Non comprende le regole del gioco, non comunica o lo fa
in maniera bizzarra, può avere reazioni aggressive in
seguito alla continua frustrazione del fallimento
relazionale, viceversa i coetanei non lo capiscono, lo
considerano bizzarro strano, hanno paura delle sue
reazioni, ne vengono infastiditi).
9. COMPROMISSIONE DELL’INTERAZIONE
SOCIALE
CONDIVISIONE e RECIPROCITA’ SOCIALE
SCARSA E’ LA CONDIVISIONE CON L’ALTRO IN MOLTI CASI, NON MOSTRA IL GIOCO
CHE GLI PIACE ALLA MAMMA, NON SA CHIEDERE, A VOLTE UTILIZZA LA MANO
DELL’ALTRO COME “PROTESI” SENZA CHIEDERE AIUTO.
SPESSO NON INDICANO (IL GESTA DELL’INDICARE IMPLICA UNA CONDIVISIONE)
DA PICCOLI VENGONO DESCRITTI DAI GENITORI COME ESTREMAMENTE AUTONOMI
E INDIPENDENTI, PASSANO ORE INTERE A GIOCARE DA SOLI, SE VOGLIONO UNA
COSA SI ARRAMPICANO SU UNA SEDIA PER PRENDERLA DA SOLI.
I PIU’ GRANDI SONO INCAPACI DI “RACCONTARSI” SPONTANEAMENTE O DI
MANTENERE UNA CONVERSAZIONE BOTTA E RISPOSTA RISPETTANDO I TURNI E I
TEMPI DELLA CONVERSAZIONE
(QI ) ----ABILITA’ “APPRESE”,
10. LA TEORIA DELLA MENTE
CAPACITA’ DI COMPRENDERE CHE I COMPORTAMENTI UMANI SONO
GOVERNATI DA SENTIMENTI, INTENZIONI E PENSIERI CHE POSSONO A VOLTE
ESSERE DISCREPANTI DALLA REALTA’ CONCRETA.
COMPRENDERE LE INTENZIONI DELLE ALTRE PERSONE, IO PENSO CHE TU PENSI
DISTINGUERE TRA MONDO REALE E MONDO IMMAGINARIO
14. CRITERI DIAGNOSTICI
2 - compromissione qualitativa della comunicazione come
manifestato da almeno uno dei seguenti punti:
ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato (non
accompagnato da un tentativo di compenso attraverso modalità
alternative di comunicazione come gesti o mimica)
in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della
capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri
uso stereotipato e ripetitivo del linguaggio o linguaggio eccentrico
mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di
imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo
15. COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA
COMUNICAZIONE
Linguaggio assente o in ritardo
Dove presente un linguaggio sembra venir meno la FUNZIONE
COMUNICATIVA del linguaggio
Linguaggio bizzarro, ripetitivo, stereotipato
Spesso cantilenante (sembra un libro parlato)
Ecolalia immediata e differita, inversione pronominale
Bizzarie (neologismi, uso improprio di modi di dire)
16. COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA
COMUNICAZIONE
Sven ha 7 anni. Ogni volta che suo padre apre la porta del bagno
Sven ripete “sei un disastro!”. Ha un modo di parlare un po’ strano?
E’ un bambino maleducato?
Dal punto di vista di Sven, questo suo modo di esprimersi non è
tanto illogico quanto può sembrare. Diversi anni prima suo padre si è
arrabiato quando si è accorto x l’ennesima volta che Sven si era
fatto la pipì addosso. Lo aveva trascinato in bagno, aveva aperto la
porta e gli aveva detto “sei un disastro”. Ogni volta che Sven si trova
davanti alla porta della cantina, ripete “e adesso ci mangiamo la
marmellata di mirtilli”. Ogni volta che vede l’impianto stereo ripete
“Non lo toccare, altrimenti lo rompi”.
17. COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA
COMUNICAZIONE
Difficoltà nel linguaggio in entrata – COMPRENSIONE,
anche in bambini con buone capacità espressive (dicono
più cose di quelle che realmente comprendono)
Troppo verbale li manda in confusione
Messaggi semplici e chiari,
Facilitato dal canale visivo
18. COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA
COMUNICAZIONE
Scarsa comprensione dei proverbi, dei modi di dire,
dello humor (QI )
Interpretano il linguaggio in maniera strettamente
concreta e letterale.
Ho la testa sulle nuvole
19. COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA
COMUNICAZIONE
NO GIOCO SIMBOLICO DI FINZIONE, IPERREALISMO,
DIFFICOLTA’ AD ASTRARRE E A FAR FINTA
Far finta di ..(far finta che una bambola possa rappresentare una persona
e far finta che abbia fame e sonno non è un passaggio scontato.)
Utilizza le macchinine avanti indietro sul tavolo, osservandole da vicino
Mette in fila i tasselli del lego
Annusa la bambola
MANCA LA COMPONENTE IMMAGINATIVA E SIMBOLICA NEL GIOCO
20. COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA
COMUNICAZIONE
Sven ha 20 anni, si agita molto ogni volta che vede una testa
di cervo appesa alla parete come trofeo di caccia e va
dall’altra parte del muro per vedere se c’è il corpo
dell’animale-
IPERREALISMO---non comprende che è una falsa realtà cioè
una realtà che supera quella vera---finzione.
21. CRITERI DIAGNOSTICI
Modalità di comportamento, interessi e attività ristretti,
ripetitivi e stereotipati, come manifestato da almeno 1 dei
seguenti:
dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti e
stereotipati anomali o per intensità o per focalizzazione
sottomissione del tutto rigida ad abitudini inutili o rituali
specifici
manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o
torcere le mani o il capo, o complessi movimenti di tutto il
corpo)
persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti
22. Modalita’ di comportamento/interessi
Interessi selettivi e stereotipati-
Sa tutto di macchine, parla solo di winnie the pou,
sa a memoria “il millione” di Marco Polo
Interessi ripetitivi sono presenti anche nel bambino sano, ma nell’individuo con DGS
Si presentano in maniera esageratamente ripetitiva, rigida immodificabile.
23. Modalita’ di comportamento/interessi
Necessita’ di poter “prevedere “ la realtà attraverso comportamenti ripetitivi,
routinari molto rigidi.
Cambiamenti improvvisi non prevedibili della routine quotidiana
possono mandare questi bambini in ansia, scatenare crisi di agitazione.-
comportamenti problema.
Necessitano di una struttura e una prevedibilità nella giornata
molto ben scandita e chiara
--agenda/PCS/ simboli
24. Modalita’ di comportamento/interessi
Stereotipie motorie e vocali (SFARFALLA QUANDO ECCITATO, SALTELLA,
RIPETE SUONI GUTTURALI O ACUTI, ECC.)
Ipersensibilità a suoni, rumori, confusione
(Si tappa le orecchie al suono dell’ambulanza, del campanile..
E’ terrorizzato quando sente una moto..
Durante l’intervallo si agita è nervoso o persino aggressivo.)
28. IMPARARE A STUDIARE I COMPORTAMENTI E
ANALIZZARLI
DI FRONTE A UNA CRISI O A UN COMPORTAMENTO PROBLEMA—
IMPARARE AD ANALIZZARE IL COMPORTAMENTO
IN MANIERA “AUTISTICA”.
29. Treatment and Education of Autistic and Communication
Handicapped Children
(TEACCH)
Il programma TEACCH è stato costruito
specificatamente per bambini con Dist. dello spettro
Autistico e ha lo scopo di ridurre le difficoltà di questi
bambini usando:
- interventi continui e strutturati,
- adattando l’ambiente circostante alle esigenze di
questi bambini
- utilizzando training di comunicazione alternativa.
30. Treatment and Education of Autistic and Communication
Handicapped Children
(TEACCH)
E’ molto difficile per un bambino con autismo dare significato e
decodificare i significati della realtà, mentre questa abilità sembra
svilupparsi in maniera spontanea come risultato di un talento
biologico in individui non autistici.
I bambini affetti da autismo trovano estremamente complicato
comprendere concetti astratti, gesti, relazioni interpersonali e il
“come-quando-dove e perché” degli eventi.
Il programma TEACCH rende la realtà più chiara possibile dal punto di
vista percettivo utilizzando aiuti visivi.
Chairisce il “come-quando-dove e perché” degli eventi utilizzando il
canale percettivo visivo.
31. “osservo le persone e il modo in cui si comportano.
Poi divido i comportamenti, li annoto e a ognuno di
essi attribuisco un numero; imparo questi numeri a
memoria e poi cerco di comprenderli. Però quando
mi trovo nuovamente di fronte allo stesso
comportamento, è sempre tutto diverso”
adulto affetto da autismo
32. Il mio modo di pensare è visivo afferma Temple Gradin, adulta affetta da
autismo, non riesco a pensare rapidamente perché mi ci vuole del tempo
x riuscire a formare l’immagine di ciò che sento, come un film. Non
riesco a ricordare quello che mi dicono le persone a eccezione delle
volte in cui trasformo le informazioni verbali in immagini visive.
La maggior parte delle persone del così detto mondo normale pensa
attraverso le parole; ma il pensiero formulato con le parole per me è
sconosciuto. Io penso attraverso le immagini. Il pensiero visivo per me è
come riprodurre delle videocassette nel videoregistratore della mia
memoria. Questo metodo è più lento del pensiero verbale. Ci vuole più
tempo per riprodurre la videocassetta nella mia immaginazione.”
Queste persone pensano attraverso le immagini non attraverso le parole
e sicuramente non attraverso i concetti.
SGUARDO, NON GUARDA NEGLI OCCHI, --PRIMO PREREQUISITO X LA RELAZIONE E LA COMUNICAZIONE NON SA MANTENERE LE GIUSTE DISTANZE NON COMPRENDE LE REGOLE SOCIALI CHE NORMALMENTE NON VENGONO INSEGNATE, SI APPRENDONO PREREQUISITI SPONTANEI DELLA RELAZIONE/SOCIALI MANCANO