Dieci anni di crisi: cosa è successo in provincia di Grosseto
Piano Mobilità Sostenibile Grosseto
1. PIANO URBANO DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE (PUMS) DEL
COMUNE DI GROSSETO
COMUNE di
GROSSETO
INCONTRO del 26 settembre 2018
Ing. Tito Berti Nulli Ing. Riccardo Berti Nulli
2. 2007 2008 2009 2010 2015 2020 2050
Strategia EU 2020
(20-20-20)
-20% emissioni CO2 (gas effetto serra)
-20% consumi combustibili fossili
+20% energia ricavata da fonti rinnovabili
130g CO2/km 95g CO2/km
Road Map -80% (rispetto al 1990) emissioni CO2 interne all’EU
NEL SETTORE TRASPORTI: -60% emissioni CO2 *
Road
Map
Europa
Emissioni
sonoreda
traffico
QUALITÀ
DELL’ARIA
CONSUMI ENER
DI FONTI NO
RINNOVAB
INQUINAMENTO
SONORO
CAMBIAMENTI CLIMATICI
(consumi energetici si combustibili
fossili:benzine, diesel)
Emissioni
inqiunanti in
atmosfera
Ton./anno
combustibili p
tipo veicoli (au
moto,ecc.)
Stima
emissioni
gaseffetto
serra
Stima
emissioni
CO2
CO
NOX
SOX
COV
Benzene,
Toluene,
etilbenzen
ee xileni
(BTEX) PTS
PM10 BILANCIAMENTI ECONFRONTI
emissioni auto
2011
Copenhagen –
Conferenza ONU
sui cambiameti
climatici
2030 2040
Road Map
Road Map
-60% (rispetto al 1990)
emissioni CO2 interne all’EU
-40% (rispetto al 1990)
emissioni CO2 interne all’EU
* Libro Bianco dei trasporti 2011
Libro Bianco dei Trasporti 2011
PUMS PAES
IL PUMS e il PAES si occupano della RIDUZIONE EMISSIONI di CO2
GLI OBIETTIVI EUROPEI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2
Piano della mobilita’ sostenibile di Grosseto e riduzione della co2
3. Una piazza e interventi
di traffic calming per
Casalecci
Il nuovo riparto modale
(scenari di progetto)
Il trasporto
pubblico
locale
Interventi
infrastrutturali e nel
settore della
circolazione
Città senza periferia:
Bulb outs e rotatorie
rallentatrici a
Braccagni
Rotatorie boa per la
riduzione della velocità e
l’aumento della sicurezza
a Stiacciole
Il Cristo: una piazza
traversante e un
nuovo sagrato per la
Chiesa
Azioni strategiche
per la politica della
sosta La trasformazione
del parcheggio
dell’Ospedale a
nodo intermodale
Smart Mobility: utilizzo
di veicoli a emissioni
zero
Sistemi di controllo,
monitoraggio e
regolazione del traffico e
informazione all’utenza
Grosseto città
sicura
Un piano fondato su dati di
mobilità certi
Classifica
funzionale
delle strade
City
Logistic
La politiche sharing:
car, scooter e bike
sharing
L’ALBERO DELLE AZIONI DEL PUMS DI GROSSETO
Zone 30
Valutazione Ambientale
Strategica
Piano di comunicazione e di
disseminazione delle
politiche
Il processo partecipativo
Il quadro
emissivo
comparativo
4. 4
DAL PROGRAMMA DEL SINDACO
Obiettivo principale del PUMS:
Valutazione dell’effettiva azione
sull’inquinamento dovuto al traffico veicolare
INTERVENTI PREVISTI
Interventi atti a decongestionare la
viabilità cittadina con la creazione
di una circonvallazione
Revisione del sistema di accesso
dei veicoli nel centro storico
Progetto di riconfigurazione del
trasporto pubblico locale
Grosseto sostenibile:
Adeguamento del PAES e
pianificazione per la qualità
dell’aria e la mobilità
5. 5
ASSE DI INTERVENTO FOTO CRITICITÀ OBIETTIVI POSSIBILI AZIONI
1.
Zone pedonali
Scarsa sicurezza delle utenze
vulnerabili
- Consolidare e migliorare la
gestione delle attuali aree
pedonali
- Verificare la possibilità di
ampliare ulteriormente
l’APU
- Interventi nelle località di
Casalecci e Il Cristo
- Un progetto per Piazzetta della
Palma
2.
Zone 30
- scarsa presenza di zone 30 ed
estensione limitata
- assenza di isole ambientali
- assenza di traffic calming
strutturato
individuare le zone della
città urbanizzata che
necessitano di interventi di
rafforzamento del livello di
pedonalità
- pianificazione e progettazione
delle isole ambientali;
- programmare interventi
integrati di traffic calming e
zone 30
3.
Zone a traffico
limitato
- numero eccessivo auto in
sosta
- numero eccessivo permessi
extra residenti
- verifica efficienza controllo ai
varchi
- numero eccessivo motoveicoli
- punti di forza e debolezza
delle attuali zone ZTL;
- politiche di controllo della
domanda attraverso
l’estensione della ZTL;
- migliorare la gestione della
sosta all’interno ZTL
ZTL: formulazione proposte di
riassetto e regolamentazione
- liberare dalla sosta le aree di
pregio architettonico e
monumentale (piazze)
- regolamentazione aree di sosta
motoveicoli
4.
Zone ARU
- utilzzazione non ottimale delle
aree di sosta nelle diverse fasce
orarie
- riequilibrare il livello di
occupazione degli stalli;
- istituzione e
perimetrazione di ARU
- valutare l’istituzione di
nuove aree ARU
- programma di diffusione e
comunicazione ai cittadini degli
interventi previsti
- regolamentazione della nuova
ARU e integrazione con i piani
tariffari esistenti
5.
La mobilità dolce e la
ciclabilità
- rete ciclabile discontinua;
- attraversamenti ciclabili poco
sicuri
- insicurezza del ciclista in
rotatoria
- favorire l’uso di modalità
alternative all’auto per una
mobilita’ sostenibile
- aumento dello split modale
- ricucitura della rete e messa in
sicurezza delle criticità della
ciclabilità
- campagne di promozione
all’uso della bicicletta
- possibile utilizzo del bike
sharing
6.
La mobilità
sostenibile: riduzione
dei consumi
energetici
- utilizzo dell'auto anche per gli
spostamenti brevi;
- scarsi parcheggi di scambio e
servizi navetta veloci per il
centro;
- insufficienti percorsi in
sicurezza verso i plessi scolastici
e eccessivo traffico di
accompagnamento
- Favorire l’uso di modalità
alternative all’auto per una
mobilità sostenibile
- favorire comportamenti e
stili di vita più sani: strade
scolastiche, pedibus e
bicibus
- politiche di mobility-
management per la promozione
di forme di mobilità sostenibile
- incoraggiare la mobilità dei
mezzi elettrici
INQUADRAMENTO DELLE PROBLEMATICHE: MATRICE CRITICITÀ,
OBIETTIVI E AZIONI DEL PUMS DI GROSSETO
6. 6
ASSE DI INTERVENTO FOTO CRITICITÀ OBIETTIVI POSSIBILI AZIONI
1.
Zone pedonali
Scarsa sicurezza delle utenze
vulnerabili
- Consolidare e migliorare la
gestione delle attuali aree
pedonali
- Verificare la possibilità di
ampliare ulteriormente
l’APU
- Interventi nelle località di
Casalecci e Il Cristo
- Un progetto per Piazzetta della
Palma
2.
Zone 30
- scarsa presenza di zone 30 ed
estensione limitata
- assenza di isole ambientali
- assenza di traffic calming
strutturato
individuare le zone della
città urbanizzata che
necessitano di interventi di
rafforzamento del livello di
pedonalità
- pianificazione e progettazione
delle isole ambientali;
- programmare interventi
integrati di traffic calming e
zone 30
3.
Zone a traffico
limitato
- numero eccessivo auto in
sosta
- numero eccessivo permessi
extra residenti
- verifica efficienza controllo ai
varchi
- numero eccessivo motoveicoli
- punti di forza e debolezza
delle attuali zone ZTL;
- politiche di controllo della
domanda attraverso
l’estensione della ZTL;
- migliorare la gestione della
sosta all’interno ZTL
ZTL: formulazione proposte di
riassetto e regolamentazione
- liberare dalla sosta le aree di
pregio architettonico e
monumentale (piazze)
- regolamentazione aree di sosta
motoveicoli
4.
Zone ARU
- utilzzazione non ottimale delle
aree di sosta nelle diverse fasce
orarie
- riequilibrare il livello di
occupazione degli stalli;
- istituzione e
perimetrazione di ARU
- valutare l’istituzione di
nuove aree ARU
- programma di diffusione e
comunicazione ai cittadini degli
interventi previsti
- regolamentazione della nuova
ARU e integrazione con i piani
tariffari esistenti
5.
La mobilità dolce e la
ciclabilità
- rete ciclabile discontinua;
- attraversamenti ciclabili poco
sicuri
- insicurezza del ciclista in
rotatoria
- favorire l’uso di modalità
alternative all’auto per una
mobilita’ sostenibile
- aumento dello split modale
- ricucitura della rete e messa in
sicurezza delle criticità della
ciclabilità
- campagne di promozione
all’uso della bicicletta
- possibile utilizzo del bike
sharing
6.
La mobilità
sostenibile: riduzione
dei consumi
energetici
- utilizzo dell'auto anche per gli
spostamenti brevi;
- scarsi parcheggi di scambio e
servizi navetta veloci per il
centro;
- insufficienti percorsi in
sicurezza verso i plessi scolastici
e eccessivo traffico di
accompagnamento
- Favorire l’uso di modalità
alternative all’auto per una
mobilità sostenibile
- favorire comportamenti e
stili di vita più sani: strade
scolastiche, pedibus e
bicibus
- politiche di mobility-
management per la promozione
di forme di mobilità sostenibile
- incoraggiare la mobilità dei
mezzi elettrici
7.
Grosseto città sicura
- incidentalità urbana (Punti
neri e Aste incidentate)
-Aumento incidenti pedoni e
ciclisti
- proteggere le utenze
vulnerabili
- separazione dei flussi di
attraversamento dai flussi locali
e di prossimità
- interventi per la protezione
delle utenze deboli
sharing
6.
La mobilità
sostenibile: riduzione
dei consumi
energetici
- utilizzo dell'auto anche per gli
spostamenti brevi;
- scarsi parcheggi di scambio e
servizi navetta veloci per il
centro;
- insufficienti percorsi in
sicurezza verso i plessi scolastici
e eccessivo traffico di
accompagnamento
- Favorire l’uso di modalità
alternative all’auto per una
mobilità sostenibile
- favorire comportamenti e
stili di vita più sani: strade
scolastiche, pedibus e
bicibus
- politiche di mobility-
management per la promozione
di forme di mobilità sostenibile
- incoraggiare la mobilità dei
mezzi elettrici
7.
Grosseto città sicura
- incidentalità urbana (Punti
neri e Aste incidentate)
-Aumento incidenti pedoni e
ciclisti
- proteggere le utenze
vulnerabili
- separazione dei flussi di
attraversamento dai flussi locali
e di prossimità
- interventi per la protezione
delle utenze deboli
8.
Incentivare strumenti
ed iniziative
strutturate di
mobilità sostenibile
per le scuole
- eccessivo traffico di
accompagnamento con
problemi di congestione del
traffico in corrispondenza dei
plessi scolastici
- messa in sicurezza dei nodi
in prossimità delle scuole
per l’aumento della quota di
mobilità pedonale e
ciclabile;
- riduzione del traffico di
accompagnamento
- promuovere le zone 30 in
adiacenza alle scuole;
- mettere in sicurezza i percorsi
ciclabili e pedonali liberandoli
dalla sosta impropria.
9.
Nuovi assetti
circolatori e interventi
da ultimo “miglio”
- criticita’ su alcuni nodi viari
principali;
- scarsa gerarchia della rete;
- eccessiva promiscuità d’uso
delle strade;
- mancanza di un itinerario
tangenziale urbano;
- mancata chiusura della rete
grossetana
- assenza di isole ambientali
- revisione dei principali nodi
viari congestionati
- nuova gerarchia della rete
e selezione dei traffici
- studio di fattibilità per una
tangenziale a nord-est di
Grosseto
- progetto di nodi di traffico
- individuare isole ambientali ed
interventi di moderazione
10.
Massimizzare l'uso di
interventi a carattere
gestionale per la
rimodulazione dello
split modale
- attuale ripartizione modale
fortemente squilibrata a favore
della mobilità privata;
- utilizzo eccessivo dell'auto
anche per brevi spostamenti
- migliorare l’utilizzo del TPL
urbano;
- promozione di forme di
mobilità sostenibile;
- sistema di parcheggi
scambiatori e l’integrazione
con il TPL urbano.
- aumentare il coefficiente di
occupazione dell'auto;
- portale informativo per
l’incontro ottimale
domanda/offerta;
- progetto di infomobilità
integrata.
8.955
spost./h
ASSE DI INTERVENTO FOTO CRITICITÀ OBIETTIVI POSSIBILI AZIONI
10.
Massimizzare l'uso di
interventi a carattere
gestionale per la
rimodulazione dello
split modale
- attuale ripartizione modale
fortemente squilibrata a favore
della mobilità privata;
- utilizzo eccessivo dell'auto
anche per brevi spostamenti
- migliorare l’utilizzo del TPL
urbano;
- promozione di forme di
mobilità sostenibile;
- sistema di parcheggi
scambiatori e l’integrazione
con il TPL urbano.
- aumentare il coefficiente di
occupazione dell'auto;
- portale informativo per
l’incontro ottimale
domanda/offerta;
- progetto di infomobilità
integrata.
11.
Il TPL Urbano ed
Extraurbano
- scarsa integrazione
connessione tra le singole linee
e le reti;
- mancanza di un efficace
sistema di comunicazione e
informazione
- scarso livello di intelligibilità
dei percorsi delle linee urbane;
- assenza di direttrici di
trasporto ad alta frequenza
- rendere maggiormente
appetibile l’uso del TPL
anche come alternativa
all’auto;
- migliorare il livello di
integrazione tra linee
urbane-suburbane ed
extraurbane;
- migliorare l'integrazione
con le aree di scambio;
- politiche per l’aumento
della velocità commerciale
- realizzazione di corsie
preferenziali ed aumento della
velocità commerciale;
- piano di informazione e
comunicazione servizio TPL
- migliorare la dotazione
informativa alle fermate
(Stazione, centro, ospedale) e
nei parcheggi scambiatori;
- realizzazione di una linea ad
alta mobilità
12.
Il sistema del ferro
- scarsa efficienza dei
collegamenti verso Siena e
Firenze
- scarso utilizzo della ferrovia
- migliorare i collegamenti
ferroviari su Siena e Firenze;
- trasferimento dall'auto alla
mobilità sostenibile;
- nuovo split modale
- pianificare un sistema
interconnesso degli orari del TPL
su gomma e su ferro
8.955
spost./h
INQUADRAMENTO DELLE PROBLEMATICHE: MATRICE CRITICITÀ, OBIETTIVI E AZIONI DEL PUMS
DI GROSSETO
7. 7
e eccessivo traffico di
accompagnamento
bicibus
7.
Grosseto città sicura
- incidentalità urbana (Punti
neri e Aste incidentate)
-Aumento incidenti pedoni e
ciclisti
- proteggere le utenze
vulnerabili
- separazione dei flussi di
attraversamento dai flussi locali
e di prossimità
- interventi per la protezione
delle utenze deboli
8.
Incentivare strumenti
ed iniziative
strutturate di
mobilità sostenibile
per le scuole
- eccessivo traffico di
accompagnamento con
problemi di congestione del
traffico in corrispondenza dei
plessi scolastici
- messa in sicurezza dei nodi
in prossimità delle scuole
per l’aumento della quota di
mobilità pedonale e
ciclabile;
- riduzione del traffico di
accompagnamento
- promuovere le zone 30 in
adiacenza alle scuole;
- mettere in sicurezza i percorsi
ciclabili e pedonali liberandoli
dalla sosta impropria.
9.
Nuovi assetti
circolatori e interventi
da ultimo “miglio”
- criticita’ su alcuni nodi viari
principali;
- scarsa gerarchia della rete;
- eccessiva promiscuità d’uso
delle strade;
- mancanza di un itinerario
tangenziale urbano;
- mancata chiusura della rete
grossetana
- assenza di isole ambientali
- revisione dei principali nodi
viari congestionati
- nuova gerarchia della rete
e selezione dei traffici
- studio di fattibilità per una
tangenziale a nord-est di
Grosseto
- progetto di nodi di traffico
- individuare isole ambientali ed
interventi di moderazione
10.
Massimizzare l'uso di
interventi a carattere
gestionale per la
rimodulazione dello
split modale
- attuale ripartizione modale
fortemente squilibrata a favore
della mobilità privata;
- utilizzo eccessivo dell'auto
anche per brevi spostamenti
- migliorare l’utilizzo del TPL
urbano;
- promozione di forme di
mobilità sostenibile;
- sistema di parcheggi
scambiatori e l’integrazione
con il TPL urbano.
- aumentare il coefficiente di
occupazione dell'auto;
- portale informativo per
l’incontro ottimale
domanda/offerta;
- progetto di infomobilità
integrata.
8.955
spost./h
trasporto ad alta frequenza - politiche per l’aumento
della velocità commerciale
- realizzazione di una linea ad
alta mobilità
12.
Il sistema del ferro
- scarsa efficienza dei
collegamenti verso Siena e
Firenze
- scarso utilizzo della ferrovia
- migliorare i collegamenti
ferroviari su Siena e Firenze;
- trasferimento dall'auto alla
mobilità sostenibile;
- nuovo split modale
- pianificare un sistema
interconnesso degli orari del TPL
su gomma e su ferro
13.
La sosta
- assenza di gradualità tariffaria
in relazione alla posizione dei
parcheggi;
- ridotta presenza di parcheggi
scambiatori;
- pressione domanda di sosta
nelle aree residenziali del
centro;
- scarsa integrazione con TPL
- politiche di incentivazione
ed incremento dell’utilizzo
dei park di scambio;
- politiche di rafforzamento
del sistema integrato
sosta/TPL;
- graduale trasferimento
della sosta lungo strada
- controllo e regolazione della
domanda attraverso una
tariffazione piramidale
- maggiore rotazione degli stalli
di sosta lungo strada
- revisionare le tariffe della sosta
su strada;
- migliorare l’integrazione con il
TPL
14.
Parcheggi per
residenti
- pressione domanda di sosta in
particolare nelle aree
residenziali più vicine al centro
(viale Fossombroni, via
Oberdan, etc.)
- agevolare e facilitare la
sosta residenziale;
- introdurre forme di
protezione e garanzia della
sosta per i residenti
- trasferire la 2° e la 3° auto dei
residenti nei parcheggi più
esterni;
- istituzione di zone ARU
15.
Sosta superficiale ad
alta rotazione
Presenza di parcheggi gratuiti in
aree pregiate e/o vicine al
centro e/o a importanti
attrattori
Selezionare l’uso dei
parcheggi attraverso
l’adozione di una
tariffazione piramidale
Trasformazione generalizzata
dei parcheggi liberi a
pagamento con riserva per
categorie da proteggere
16.
City logistic
- presenza disomogenea di stalli
per merci;
- regolamentazione del C/S
merci circoscritta alla ZTL e APU;
- presenza di numerosi veicoli
commerciali sulla rete pedonale
urbana.
- progetto di piattaforma
logistica
- riconfigurare le “finestre”
per il C/S merci nella ZTL e
APU;
- ridisegno stalli merci;
- proposte per una nuova
regolamentazione per il
carico/scarico delle merci;
- piattaforme merci.
17.
Infomobilità e ITS
- split modale sbilanciato su
auto
- indirizzamento su itinerari
alternativi
- infomobilità sulle direttrici di
ingresso in città con
indirizzamento ai parcheggi di
scambio
18.
Indicatori della
qualità urbana e dei
livelli di efficacia delle
azioni previste nel
PUMS
- mancanza di indicatori di
orientamento per la misura
della efficacia delle politiche di
mobilità
- comparazione tra
situazione attuale e scenari
PUMS con l’utilizzo di
specifici indicatori
- indicatori inquinamento
ambientale (PM10, CO, CO2, NOx,
etc.);
- indicatori sulla sicurezza
stradale
ASSE DI INTERVENTO FOTO CRITICITÀ OBIETTIVI POSSIBILI AZIONI
1.
Zone pedonali
Scarsa sicurezza delle utenze
vulnerabili
- Consolidare e migliorare la
gestione delle attuali aree
pedonali
- Verificare la possibilità di
ampliare ulteriormente
l’APU
- Interventi nelle località di
Casalecci e Il Cristo
- Un progetto per Piazzetta della
Palma
2.
Zone 30
- scarsa presenza di zone 30 ed
estensione limitata
- assenza di isole ambientali
- assenza di traffic calming
strutturato
individuare le zone della
città urbanizzata che
necessitano di interventi di
rafforzamento del livello di
pedonalità
- pianificazione e progettazione
delle isole ambientali;
- programmare interventi
integrati di traffic calming e
zone 30
3.
Zone a traffico
limitato
- numero eccessivo auto in
sosta
- numero eccessivo permessi
extra residenti
- verifica efficienza controllo ai
- punti di forza e debolezza
delle attuali zone ZTL;
- politiche di controllo della
domanda attraverso
l’estensione della ZTL;
ZTL: formulazione proposte di
riassetto e regolamentazione
- liberare dalla sosta le aree di
pregio architettonico e
monumentale (piazze)
grossetana
- assenza di isole ambientali
10.
Massimizzare l'uso di
interventi a carattere
gestionale per la
rimodulazione dello
split modale
- attuale ripartizione modale
fortemente squilibrata a favore
della mobilità privata;
- utilizzo eccessivo dell'auto
anche per brevi spostamenti
- migliorare l’utilizzo del TPL
urbano;
- promozione di forme di
mobilità sostenibile;
- sistema di parcheggi
scambiatori e l’integrazione
con il TPL urbano.
- aumentare il coefficiente di
occupazione dell'auto;
- portale informativo per
l’incontro ottimale
domanda/offerta;
- progetto di infomobilità
integrata.
8.955
spost./h
15.
Sosta superficiale ad
alta rotazione
Presenza di parcheggi gratuiti in
aree pregiate e/o vicine al
centro e/o a importanti
attrattori
Selezionare l’uso dei
parcheggi attraverso
l’adozione di una
tariffazione piramidale
Trasformazione generalizzata
dei parcheggi liberi a
pagamento con riserva per
categorie da proteggere
16.
City logistic
- presenza disomogenea di stalli
per merci;
- regolamentazione del C/S
merci circoscritta alla ZTL e APU;
- presenza di numerosi veicoli
commerciali sulla rete pedonale
urbana.
- progetto di piattaforma
logistica
- riconfigurare le “finestre”
per il C/S merci nella ZTL e
APU;
- ridisegno stalli merci;
- proposte per una nuova
regolamentazione per il
carico/scarico delle merci;
- piattaforme merci.
17.
Infomobilità e ITS
- split modale sbilanciato su
auto
- indirizzamento su itinerari
alternativi
- infomobilità sulle direttrici di
ingresso in città con
indirizzamento ai parcheggi di
scambio
18.
Indicatori della
qualità urbana e dei
livelli di efficacia delle
azioni previste nel
PUMS
- mancanza di indicatori di
orientamento per la misura
della efficacia delle politiche di
mobilità
- comparazione tra
situazione attuale e scenari
PUMS con l’utilizzo di
specifici indicatori
- indicatori inquinamento
ambientale (PM10, CO, CO2, NOx,
etc.);
- indicatori sulla sicurezza
stradale
ASSE DI INTERVENTO FOTO CRITICITÀ OBIETTIVI POSSIBILI AZIONI
1.
Zone pedonali
Scarsa sicurezza delle utenze
vulnerabili
- Consolidare e migliorare la
gestione delle attuali aree
pedonali
- Verificare la possibilità di
ampliare ulteriormente
l’APU
- Interventi nelle località di
Casalecci e Il Cristo
- Un progetto per Piazzetta della
Palma
2.
Zone 30
- scarsa presenza di zone 30 ed
estensione limitata
- assenza di isole ambientali
- assenza di traffic calming
strutturato
individuare le zone della
città urbanizzata che
necessitano di interventi di
rafforzamento del livello di
pedonalità
- pianificazione e progettazione
delle isole ambientali;
- programmare interventi
integrati di traffic calming e
zone 30
3.
Zone a traffico
limitato
- numero eccessivo auto in
sosta
- numero eccessivo permessi
extra residenti
- verifica efficienza controllo ai
varchi
- numero eccessivo motoveicoli
- punti di forza e debolezza
delle attuali zone ZTL;
- politiche di controllo della
domanda attraverso
l’estensione della ZTL;
- migliorare la gestione della
sosta all’interno ZTL
ZTL: formulazione proposte di
riassetto e regolamentazione
- liberare dalla sosta le aree di
pregio architettonico e
monumentale (piazze)
- regolamentazione aree di sosta
motoveicoli
4.
Zone ARU
- utilzzazione non ottimale delle
aree di sosta nelle diverse fasce
orarie
- riequilibrare il livello di
occupazione degli stalli;
- istituzione e
perimetrazione di ARU
- valutare l’istituzione di
nuove aree ARU
- programma di diffusione e
comunicazione ai cittadini degli
interventi previsti
- regolamentazione della nuova
ARU e integrazione con i piani
tariffari esistenti
5.
La mobilità dolce e la
ciclabilità
- rete ciclabile discontinua;
- attraversamenti ciclabili poco
sicuri
- insicurezza del ciclista in
rotatoria
- favorire l’uso di modalità
alternative all’auto per una
mobilita’ sostenibile
- aumento dello split modale
- ricucitura della rete e messa in
sicurezza delle criticità della
ciclabilità
- campagne di promozione
all’uso della bicicletta
- possibile utilizzo del bike
sharing
6.
La mobilità
sostenibile: riduzione
dei consumi
energetici
- utilizzo dell'auto anche per gli
spostamenti brevi;
- scarsi parcheggi di scambio e
servizi navetta veloci per il
centro;
- insufficienti percorsi in
sicurezza verso i plessi scolastici
- Favorire l’uso di modalità
alternative all’auto per una
mobilità sostenibile
- favorire comportamenti e
stili di vita più sani: strade
scolastiche, pedibus e
- politiche di mobility-
management per la promozione
di forme di mobilità sostenibile
- incoraggiare la mobilità dei
mezzi elettrici
trasporto ad alta frequenza - politiche per l’aumento
della velocità commerciale
alta mobilità
12.
Il sistema del ferro
- scarsa efficienza dei
collegamenti verso Siena e
Firenze
- scarso utilizzo della ferrovia
- migliorare i collegamenti
ferroviari su Siena e Firenze;
- trasferimento dall'auto alla
mobilità sostenibile;
- nuovo split modale
- pianificare un sistema
interconnesso degli orari del TPL
su gomma e su ferro
13.
La sosta
- assenza di gradualità tariffaria
in relazione alla posizione dei
parcheggi;
- ridotta presenza di parcheggi
scambiatori;
- pressione domanda di sosta
nelle aree residenziali del
centro;
- scarsa integrazione con TPL
- politiche di incentivazione
ed incremento dell’utilizzo
dei park di scambio;
- politiche di rafforzamento
del sistema integrato
sosta/TPL;
- graduale trasferimento
della sosta lungo strada
- controllo e regolazione della
domanda attraverso una
tariffazione piramidale
- maggiore rotazione degli stalli
di sosta lungo strada
- revisionare le tariffe della sosta
su strada;
- migliorare l’integrazione con il
TPL
14.
Parcheggi per
residenti
- pressione domanda di sosta in
particolare nelle aree
residenziali più vicine al centro
(viale Fossombroni, via
Oberdan, etc.)
- agevolare e facilitare la
sosta residenziale;
- introdurre forme di
protezione e garanzia della
sosta per i residenti
- trasferire la 2° e la 3° auto dei
residenti nei parcheggi più
esterni;
- istituzione di zone ARU
15.
Sosta superficiale ad
alta rotazione
Presenza di parcheggi gratuiti in
aree pregiate e/o vicine al
centro e/o a importanti
attrattori
Selezionare l’uso dei
parcheggi attraverso
l’adozione di una
tariffazione piramidale
Trasformazione generalizzata
dei parcheggi liberi a
pagamento con riserva per
categorie da proteggere
16.
City logistic
- presenza disomogenea di stalli
per merci;
- regolamentazione del C/S
merci circoscritta alla ZTL e APU;
- presenza di numerosi veicoli
commerciali sulla rete pedonale
urbana.
- progetto di piattaforma
logistica
- riconfigurare le “finestre”
per il C/S merci nella ZTL e
APU;
- ridisegno stalli merci;
- proposte per una nuova
regolamentazione per il
carico/scarico delle merci;
- piattaforme merci.
17.
Infomobilità e ITS
- split modale sbilanciato su
auto
- indirizzamento su itinerari
alternativi
- infomobilità sulle direttrici di
ingresso in città con
indirizzamento ai parcheggi di
scambio
18.
Indicatori della
qualità urbana e dei
livelli di efficacia delle
azioni previste nel
PUMS
- mancanza di indicatori di
orientamento per la misura
della efficacia delle politiche di
mobilità
- comparazione tra
situazione attuale e scenari
PUMS con l’utilizzo di
specifici indicatori
- indicatori inquinamento
ambientale (PM10, CO, CO2, NOx,
etc.);
- indicatori sulla sicurezza
stradale
INQUADRAMENTO DELLE PROBLEMATICHE: MATRICE CRITICITÀ, OBIETTIVI E AZIONI DEL PUMS
DI GROSSETO
8. 8
ROTATORIE BOA PER LA RIDUZIONE DELLA VELOCITÀ E AUMENTO DELLA SICUREZZA A
STIACCIOLE E CASALECCI
GROSSETO CITTA’ SICURA
9. 9
ROTATORIE BOA PER LA RIDUZIONE DELLA VELOCITÀ E AUMENTO DELLA SICUREZZA A
STIACCIOLE E CASALECCI
GROSSETO CITTA’ SICURA
16. 16
LA TRASFORMAZIONE DEL PARCHEGGIO DELL'OSPEDALE A NODO INTERMODALE -
PROPOSTA DI ORGANIZZAZIONE DEL TERMINAL BUS ALL'OSPEDALE
17. 17
I SISTEMI DI MOBILITÀ DOLCE E IL BICIPLAN: UNA RINNOVATA RETE CICLABILE A
GROSSETO – IL POTENZIAMENTO DELLA RETE
18. 18
MOBILITÀ SOSTENIBILE PER LE NUOVE GENERAZIONI: PEDIBUS, BICIBUS E STRADE
SCOLASTICHE - PEDIBUS A GROSSETO
19. 19
APPROCCIO DEL RAGGRUPPAMENTO ALLA PARTECIPAZIONE E GLI INTRECCI
CON IL PROCESSO DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.)
LE AZIONI DELLA
PARTECIPAZIONE
I CONTENUTI DELLA
PARTECIPAZIONE
GLI STRUMENTI DELLA
PARTECIPAZIONE
INTRECCI
CON LA
V.A.S.
AZIONEDI
PRIMA
FASE
LA PARTECIPAZIONE
APERTA
Aiuto alla comprensione del quadro delle esigenze dei cittadini
dell’area di studio con l’aiuto dei facilitatori del
Raggruppamento. In questa fase vengono fornite indicazioni
generiche di altre esperienze positive fatte in altre città e ci si
mette all’ascolto, un ruolo importante sarà determinato dal
coinvolgimento delle Scuole del territorio.
AZIONEDI
SECONDA
FASE
LA PARTECIPAZIONEVIA
WEB
Con le indagini on-line i cittadini indicano le azioni prioritarie
della mobilità sostenibile al fine di rimuovere le criticità
percepite e riscontrabili. Sulla pagina web dedicata verrà
costruita una scheda / questionario con l’obiettivo di un
approccio trasparente finalizzato alla stesura di una graduatoria
di priorità.
AZIONEDI
TERZA
FASE
LA PARTECIPAZIONE
ATTIVA
In questa fase si concretizza la costruzione del piano e la
“visione” dell’area di studio. Vengono definiti gli assi di
intervento e si entra nel merito di cose da fare (sosta, TPL,
circolazione, mobilità dolce, zone 30, trasporto merci,…).
È necessario coinvolgere attivamente i tecnici delle
Amministrazioni coinvolte e gli interlocutori selezionati.
AZIONEDI
QUARTA
FASE
LA PARTECIPAZIONE
CONDIVISA
Per la comprensione degli interventi del piano e la fase
identitaria si presentano le soluzioni con l’ausilio di mezzi che
ne facilitano la comprensione anche ad un pubblico di non
esperti.
AZIONEDI
QUINTA
FASE
LA PARTECIPAZIONE
MOTIVATA
Dopo l’adozione del piano e il recepimento delle osservazioni
inizia la fase delle controdeduzioni. Le osservazioni possono
essere accolte e giudicate parzialmente accolte, non accolte e
giudicate non pertinenti. Anche in questa fase è importante la
partecipazione (diretta e via web) dove vengono ben motivate
le controdeduzioni alle osservazioni.
Scopo del gioco: promuovere piccoli gesti
quotidiani che aiutino a tutelare
l’ambiente e il paesaggio.
Le migliori idee saranno
raccolte e pubblicate!
•Trasmissione del Documento preliminare all’autorità competente (Regione)
•Pubblicazione sui siti web dell’AP e dell’AC del Documento preliminare e del questionario di
consultazione e trasmissione ai soggetti competenti in materia ambientale;
•Acquisizione del parere dei soggetti competenti che deve essere reso entro 30 giorni all’AP e
•Trasmissione della documentazione (Piano, RA, Sintesi non tecnica, PM) all’AC
e ai soggetti competenti in materia ambientale.
•L’AC e l’AP mettono a disposizione del pubblico gli elaborati del piano e il RA
1
2
2
21
COMUNE DIUDINE
Soggetto realizzatore per conto dell'
AMBITO METROPOLITANOCOSTITUITODALL'ASSOCIAZIONETRAI COMUNI DI
UDINE, CAMPOFORMIDO, POZZUOLO DELFRIULI, TAVAGNACCO
("Ambito per lo Sviluppo Territoriale" ai sensi dell'art. 25 della L.R. 1/2006)
PIANO URBANO DELLAMOBILITA’PER L’AREAUDINESE
COMUNE DI UDINE
Presentazione Consiglio Comunale
APPROCCIO SINTAGMA ALLA PARTECIPAZIONE
20. 20
• dipendenti del Comune di Grosseto
Gruppo interno per
la partecipazione
• rappresentanti degli Enti, delle
Associazioni di categoria, delle
organizzazioni sindacali
Tavola rotonda
• soggetti esterni ed interni
dell'Amministrazione con possesso di
particolari conoscenze ed esperienze
legate al sistema della mobilità
Gruppo esperto
Organizzazione degli stakeholdersai sensi della
Deliberazione di Giunta del 06/09/2017 n.330
INDIVIDUAZIONE DEGLI ATTORI CHIAVE E DEI
PORTATORI DI INTERESSE
21. 21
PIANO DELLE PARTECIPAZIONI
4 Incontripartecipativi per la Consegna degli Orientamenti iniziali di Piano
8 Incontripartecipativi per la Stesura Definitiva di Piano
Calendarioincontri
1° incontro
2° incontro
5° incontro
PARTECIPAZIONE
DI TUTTA LA CITTA’
IL PUNTO DI
VISTA DI:
PARTECIPAZIONE ALLARGATA
PARTECIPAZIONE RISTRETTA
ORIENTAMENTI INIZIALI DI PIANO STESURA DEFINITIVA DI PIANO
UTENZA
SISTEMATICA
CITTADINI
Interviste
offerte
all’interno
delle indagini
PUM
TUTTA LA
CITTA’
FIAB AZIENDA
SANITARIA
ALTRI SOGGETTI
da definire con
committenza
ASSOCIAZIONI
DI CATEGORIA
ASSOCIAZIONI
AMBIENTALISTE
GIUNTA COMANDO POLIZIA
MUNICIPALE
TECNICI
COMUNALI
AZIENDE
DI TPL
COMUNI
LIMITROFI
ALTRI SOGGETTI
da definire con
committenza
6° incontro
2° incontro
1° incontro
6° incontro
5° incontro
3° incontro
4° incontro
4° incontro
3° incontro
IL PIANO DELLE PARTECIPAZIONI: LE PARTECIPAZIONI ALLARGATE E LE
PARTECIPAZIONI RISTRETTE