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Sicuri e veloci!
A piedi e in bici: come e quando la
mobilità attiva diventa desiderabile
Andrea Nicolello-Rossi, coord. A ruota libera
La forza attrattiva di Padova: 100 mila persone
entrano ogni giorno per motivi strutturali
Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione
controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
Come si muovono i padovani?
Il 50% con mezzi propri a motore, il 20% in bici
Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione
controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
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Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione
controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
Da dove arrivano i 100.000 che entrano
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Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione
controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
Dove vanno i 25.000 padovani?
Dopo Venezia, Limena è la seconda meta
Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione
controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
Ciclisti urbani – Come vanno considrati
«Pur essendo la bicicletta un veicolo con diritti e doveri al pari
degli altri veicoli, non vi è dubbio che il ciclista (assieme ad altri)
debba essere considerato un utente debole. Il ciclista però non è
pericoloso per se stesso, significando con questo che in genere
si fa male solo quando è investito.
Il ciclista è un utente nobile, sia perché realizza in assoluto la
migliore performance in termini di impatto ambientale/km percorsi,
sia perché egli stesso è un elemento di moderazione del traffico.
Anche se in questa veste molti lo vedono come un intralcio al traffico.
Il ciclista è pertanto creditore di sicurezza e per ottenerla l’unica
risposta non può essere la separazione tra questo utente debole e
l’utente motorizzato».
Enrico Chiarini
da «Il Codice
della Strada e la
bicicletta»
quaderni Fiab
Risposte dai non utilizzatori
Mobilità ciclabile urbana – perchè non
si usa la bici
• Rete di ciclabili (piste e corsie)
• Moderazione del traffico
o politica tariffaria e della sosta e diminuzione degli stalli
• Furti del mezzo
• Condizioni meteo
• Percezione (sovrastimate) di distanze / tempo / velocità
• Sensazione di pericolo / paura del traffico
o Assenza di infrastrutture adeguate/continue
• Servizi all’utilizzatore (es. spogliatoi, incentivi, assicurazione)
• Rastrelliere adeguate, parcheggi custoditi e sharing
• BiciPolitana
• Intermodalità
Le politiche/risposte da realizzare
Safety in numbers
Più ciclisti = più sicurezza e meno incidenti
Più biciclette sono in circolazione su strade e piste ciclabili,
meno incidenti ci sono.
Più ciclisti e più chilometri in bicicletta sono correlati con una
diminuzione degli incidenti mortali
Perché gli automobilisti:
• si abituano a stare più attenti agli utenti vulnerabili,
• moderano la velocità,
• mantengono le distanze,
• sorpassano con maggiore attenzione.
Tradotto da Edoardo Galatola,
responsabile sicurezza FIAB
Fonte: Peter Lyndon Jacobsen,
Public Health Consultant
Comune di Padova sceglie BiciPolitana
tracciati forti - itinerari business
Hanno le seguenti caratteristiche descritte nel fascicolo «norme
tecniche costruttive»:
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• Percorsi raccordati fra loro
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I 17 itinerari da realizzare si basano in gran parte su piste o corsie
già esistenti che devono essere:
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• Modificate (ad es. verifica larghezza ed eliminazione promiscuità
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 sempre ciclopedonali con quadrotti
 illuminati
Pesaro: uno standard da adottare!!
BiciPolitana
La comunicazione si fa in strada
BiciPolitana a Pesaro
Prima proposta di Legambiente/A ruota libera
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BiciPolitana
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Comune di Padova
Adottata a gennaio 2019
Interventi che coincidono
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BiciPolitana
Bici MasterPlan
altri interventi
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vasta
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vasta, particolare
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Art. 182. Circolazione dei velocipedi
9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate
quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di
essi, con le modalità stabilite nel regolamento.
[dal regolamento: art. 377, comma 7:]
ove le piste ciclabili si interrompano, immettendosi nelle
carreggiate a traffico veloce o attraversino le carreggiate
stesse, …..
… i ciclisti sono tenuti ad effettuare le manovre con la massima
cautela evitando improvvisi cambiamenti di direzione.
Doveri – Come si deve circolare
Obbligo, o non obbligo, dell’uso delle piste ciclabili
Quindi, anche se la pista è monca e dopo 600 metri ti
abbandona in un punto pericoloso (ad es. sulla
carreggiata opposta), bisogna usarla.
Diverso il caso di corsie promiscue …
Obbligo, o non obbligo, dell’uso delle piste ciclabili
Obbligo NON obbligo
Obbligo,
ma spesso è contestabile
l’applicazione del cartello
Doveri – Come si deve circolare
A destra ma non troppo: accortezze per ridurre i rischi
Art. 40 Segnali orizzontali
11. In corrispondenza degli attraversamenti pedonali i
conducenti dei veicoli devono dare la precedenza ai pedoni;
analogo comportamento devono tenere i conducenti dei
veicoli nei confronti dei ciclisti in corrispondenza degli
attraversamenti ciclabili.
[Regolamento art. 146 Attraversamenti ciclabili]
1. Gli attraversamenti ciclabili devono essere previsti solo
per garantire la continuità delle piste ciclabili nelle aree di
intersezione.
2. Gli attraversamenti ciclabili sono evidenziati sulla
carreggiata mediante due strisce bianche discontinue, di
larghezza di 50 cm
Doveri – Come si deve circolare
Gli attraversamenti ciclopedonali con precedenza
I «quadrotti», questi sconosciuti
Doveri – Come si deve circolare
Gli attraversamenti ciclopedonali con precedenza
Strisce pedonali: il Codice della Strada non
obbliga il ciclista a scendere dalla bici
Parere prot. n. 513, 24.01.13 a firma dell’ing. Francesco
Mazziotta, Dirigente Ministero dei Trasporti
“Ai sensi dell’art. 41 co. 15, in assenza di lanterne per velocipedi,
il comportamento dei ciclisti sulle intersezioni semaforizzate
deve essere analogo a quello dei pedoni, ossia deve conformarsi
al disposto dell’art. 41 co. 5.
In tal caso o anche in assenza di semaforo, i ciclisti possono
attraversare in sella alla bicicletta con le ovvie limitazioni di cui
all’art. 182, c. 4, del Codice”.
Cosa dice l’art. 182, c. 4? i ciclisti devono condurre il veicolo a
mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di
intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono
assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la
comune prudenza”.
Doveri – Come si deve circolare
Casi particolari - Le isole pedonali
Art. 3. Definizioni stradali e di traffico
Comma 2: Area pedonale
zona interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in
servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di
persone con limitate o impedite capacità motorie, nonché
eventuali deroghe per i veicoli ad emissioni zero aventi ingombro
e velocità tali da poter essere assimilati ai velocipedi.
Quindi, a meno di divieti
espliciti, nelle isole pedonali
è sempre possibile pedalare
Doveri – Come si deve circolare
In particolari situazioni i comuni
possono introdurre, attraverso
apposita segnalazione, ulteriori
restrizioni alla circolazione su aree
pedonali.
Casi particolari - Le corsie riservate
Gli art. 5, 6 e 7 del Codice della Strada consentono agli Enti
Proprietari di regolamentare la circolazione.
Possono ad es. riservare delle corsie (anche protette) al
transito di mezzi specifici.
E’ facoltà del Sindaco specificare quali sono i veicoli che
possono transitare nelle corsie riservate.
Serve comunicare tale opzione
con pittogramma e simbolo
della bici (fra le eccezioni)
Come si deve circolare
A Padova nel 1980 e 1983 (unificate
con ordinanza del 1999) il Sindaco
ha previsto che le biciclette
possano transitare nelle corsie
riservate (individuate con striscia
gialla e scritta Bus e Taxi).
Vietato in quella del tram.
Diritti – Soggettivi ed oggettivi
Applicazione legge 02/18
• Redigere Piano Generale della Mobilità Ciclabile
• Ogni 3 anni
• Con obiettivi, strategie ed azioni
Precisare un quadro delle risorse finanziarie a disposizione
In ambito urbano e metropolitano le priorità devono riguardare:
• La sicurezza
• L’interscambio modale
Agli Enti Locali viene richiesto
Alle Regioni di redigere ed approvare
• Piani Regionali della Mobilità Ciclabile
• Piano finanziario annuale
• Relazione annuale al Parlamento (entro il 01/04 di ogni anno)
Ai Comuni di redigere:
• BiciPlan come sezione del PUMS
• Adeguare i regolamenti edilizi
Ad oggi (10.04.19)
NON è stato redatto
Diritti – Soggettivi ed oggettivi
Applicazione legge 366/98 – Obbligo di piste
ciclabili nel caso di nuove strade
L’art. 10 della L. 366/98 ha modificato il Codice della Strada.
Introdotto il comma 4-bis dell’art. 13 del C.d.S.:
“Le strade di nuova costruzione classificate ai sensi delle
lettere C, D, E, ed F (escluse, quindi, autostrade e superstrade)
devono avere, per l’intero sviluppo, una pista ciclabile
adiacente purché realizzata in conformità ai programmi
pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di
sicurezza”.
Introdotto il comma 2-bis all’art. 14 del C.d.S.:
“Gli enti proprietari delle strade provvedono altresì, in caso
di manutenzione straordinaria della sede stradale, a
realizzare percorsi ciclabili adiacenti purché realizzati in
conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo
comprovati problemi di sicurezza”.
Via Della Pace, ciclabile
prevista anche nel Bici
Plan del 2009.
Al 2020 NON realizzata
Via Delle Tre Venezie: mai
realizzata, ma nel 2008 fu
costruita la ciclabile
separata sul cavalcavia, poi
chiusa al transito.
Via Jacopo Avanzo: 4 anni
di lavori: realizzate tre nuove
rotatorie, eliminato un
semaforo, predisposto un
park kiss & ride ma nessuna
ciclabile nonostante sia
prevista nel BiciPlan del 2009
Però la nuova
lottizzazione di via
Ipazia ad Altichiero è
circunnavigabile in bici
La moderazione del traffico – zone 30
Previste nei PGTU (Piani Generali del Traffico Urbano) e nei PUMS
(Piani Urbani della Mobilità Sostenibile).
Sono le zone 30 (cioè dove il limite di velocità è abbassato a 30 km/h)
Le zone 30 vengono individuate in base alle caratteristiche e
presenze di servizi, tipologie abitative degli edifici, dimensioni strade,
funzioni prevalenti, ecc.
Non sono solo singole strade, ma devono essere interi comparti
urbani (rioni e/o unità abitative).
Sono zone dove l’automobilista deve sentirsi a casa di altri.
Sono strade in cui l’attenzione prevalente viene riservata agli utenti fragili:
pedoni e ciclisti.
Devono diventare luoghi in cui la strada recupera funzioni perse: possibile
luogo di incontro, socializzazione, gioco, passeggio, commercio.
La funzione di transito automobilistico non è esclusa, ma deve avvenire
dando la precedenza alle altre funzioni.
La moderazione del traffico – zone 30
Oltre a quello che impone (secondo il CdS) il limite di
velocità a 30 km/h, qual è l’altro cartello stradale indica che
meglio cosa deve essere (o può diventare) una zona 30?
La moderazione del traffico – interventi infrastrutturali
Moderazione – cosa è previsto a Limena?
Pums Tavola SP -
Regolazione-
moderazione
Villafranca-Limena
Urbanismo tattico
Predisporre -con o senza il permesso
dei comuni- interventi in strada:
• con materiali poveri
• ridisegnano la strada secondo i
principi della moderazione
• partecipati con il rione (scuole,
ass. sportive, cittadini)
• prefigurano /sperimentano
• temporanei
Urbanismo tattico
100 strade per giocare,
aprile 1998
Pedalata
«Spesa in
bicicletta»
all’Arcella,
giugno 2016
Urbanismo tattico
Doppio senso ciclabile – la
cartellonistica europea,
novembre 2016
La bike pink
line in corso
Milano, aprile
2017
Urbanismo tattico
Pittogrammi segnalano piste
bidirezionali, maggio 2017
Intervento a
protezione ciclo-
pedonale da
sosta abusiva,
gennaio 2020
Diritto all’incolumità
Perché l’automobilista vede all’ultimo momento il pedone?
• l’automobilista è distratto (telefonino, conversazione,
autoradio, sigaretta);
• l’automobilista va troppo veloce e il suo angolo visuale
è molto ristretto;
• pedone o ciclista hanno calcolato male la velocità
dell’auto in arrivo perché questa va troppo veloce.
Auto troppo veloci:
principale causa di incidenti
e di investimenti
La leggenda di pedoni e ciclisti
che «si buttano» (a 4-8 km/h)
sulle strisce …
In realtà è un effetto ottico
dovuto alla eccessiva velocità
dell’auto.
da: Benzina Zero – blog
Diritto all’incolumità
Sulle strade urbane delle città europee il 52% dei morti per
incidenti stradali sono pedoni (40%) e ciclisti (12%),
Cioè oltre metà sono gli utenti deboli.
Auto troppo veloci: principale causa di investimenti
2018 road safety statistics
European Commission - Fact Sheet
Infine … i nostri doveri
la dotazione obbligatoria della bici
Art. 68 - Caratteristiche costruttive e funzionali e
dispositivi di equipaggiamento dei velocipedi.
Comma 1: i velocipedi devono essere muniti di pneumatici,
nonché …...... sapete quali sono i 3 (e ½) elementi essenziali?
b) per le segnalazioni acustiche: di un campanello;
a) per la frenatura: di un dispositivo indipendente per ciascun
asse che agisca in maniera pronta ed efficace sulle rispettive
ruote;
c) per le segnalazioni visive: anteriormente di luci bianche o
gialle, posteriormente di luci rosse e di catadiottri rossi.
Inoltre, sui pedali devono essere applicati catadiottri gialli ed
analoghi dispositivi devono essere applicati sui lati.
Saluti finali
Chi anima la rete?
Come seguirci? Pagina facebook
A ruota libera – muoviamoci in bici
Come contattarci?
e-mail: aruotalibera.pd@gmail.com

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A piedi e in bici: quando la mobilità attiva diventa desiderabile

  • 1. Sicuri e veloci! A piedi e in bici: come e quando la mobilità attiva diventa desiderabile Andrea Nicolello-Rossi, coord. A ruota libera
  • 2. La forza attrattiva di Padova: 100 mila persone entrano ogni giorno per motivi strutturali Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
  • 3. Come si muovono i padovani? Il 50% con mezzi propri a motore, il 20% in bici Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
  • 4. Come si muove chi va a Padova? Il 65% con mezzi propri a motore, il 2% in bici Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
  • 5. Da dove arrivano i 100.000 che entrano quotidianamente a Padova? Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
  • 6. Dove vanno i 25.000 padovani? Dopo Venezia, Limena è la seconda meta Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
  • 7. Ciclisti urbani – Come vanno considrati «Pur essendo la bicicletta un veicolo con diritti e doveri al pari degli altri veicoli, non vi è dubbio che il ciclista (assieme ad altri) debba essere considerato un utente debole. Il ciclista però non è pericoloso per se stesso, significando con questo che in genere si fa male solo quando è investito. Il ciclista è un utente nobile, sia perché realizza in assoluto la migliore performance in termini di impatto ambientale/km percorsi, sia perché egli stesso è un elemento di moderazione del traffico. Anche se in questa veste molti lo vedono come un intralcio al traffico. Il ciclista è pertanto creditore di sicurezza e per ottenerla l’unica risposta non può essere la separazione tra questo utente debole e l’utente motorizzato». Enrico Chiarini da «Il Codice della Strada e la bicicletta» quaderni Fiab
  • 8. Risposte dai non utilizzatori Mobilità ciclabile urbana – perchè non si usa la bici • Rete di ciclabili (piste e corsie) • Moderazione del traffico o politica tariffaria e della sosta e diminuzione degli stalli • Furti del mezzo • Condizioni meteo • Percezione (sovrastimate) di distanze / tempo / velocità • Sensazione di pericolo / paura del traffico o Assenza di infrastrutture adeguate/continue • Servizi all’utilizzatore (es. spogliatoi, incentivi, assicurazione) • Rastrelliere adeguate, parcheggi custoditi e sharing • BiciPolitana • Intermodalità Le politiche/risposte da realizzare
  • 9. Safety in numbers Più ciclisti = più sicurezza e meno incidenti
  • 10. Più biciclette sono in circolazione su strade e piste ciclabili, meno incidenti ci sono. Più ciclisti e più chilometri in bicicletta sono correlati con una diminuzione degli incidenti mortali Perché gli automobilisti: • si abituano a stare più attenti agli utenti vulnerabili, • moderano la velocità, • mantengono le distanze, • sorpassano con maggiore attenzione.
  • 11. Tradotto da Edoardo Galatola, responsabile sicurezza FIAB Fonte: Peter Lyndon Jacobsen, Public Health Consultant
  • 12. Comune di Padova sceglie BiciPolitana tracciati forti - itinerari business Hanno le seguenti caratteristiche descritte nel fascicolo «norme tecniche costruttive»: • Percorsi dedicati • Percorsi raccordati fra loro • Percorsi continui • Segnalati come BiciPolitana • Garantiscono percorrenza media 15 km/h I 17 itinerari da realizzare si basano in gran parte su piste o corsie già esistenti che devono essere: • Completate / ricucite • Modificate (ad es. verifica larghezza ed eliminazione promiscuità ciclo-pedonale) • Incroci messi in sicurezza  sempre ciclopedonali con quadrotti  illuminati
  • 13. Pesaro: uno standard da adottare!! BiciPolitana La comunicazione si fa in strada BiciPolitana a Pesaro
  • 14. Prima proposta di Legambiente/A ruota libera aprile 2018 Nei cerchi rossi i tratti mancanti o da rivedere completamente BiciPolitana L’iter della stesura del progetto
  • 15. Tavola ufficiale di BiciPolitana Comune di Padova Adottata a gennaio 2019
  • 16. Tavola ufficiale del BiciMasterPlan Comune di Padova Adottata a gennaio 2019 Interventi che coincidono con tracciati di BiciPolitana Bici MasterPlan altri interventi
  • 17. PUMS Co.Me.Pa. interventi su ciclabilità SP principale Pums Tavola SP05a - Ciclabilità area vasta
  • 18. Pums Tavola SP05a - Ciclabilità area vasta, particolare
  • 19. Pums Tavola SP05b - Ciclabilità area vasta, particolare
  • 20. Art. 182. Circolazione dei velocipedi 9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalità stabilite nel regolamento. [dal regolamento: art. 377, comma 7:] ove le piste ciclabili si interrompano, immettendosi nelle carreggiate a traffico veloce o attraversino le carreggiate stesse, ….. … i ciclisti sono tenuti ad effettuare le manovre con la massima cautela evitando improvvisi cambiamenti di direzione. Doveri – Come si deve circolare Obbligo, o non obbligo, dell’uso delle piste ciclabili Quindi, anche se la pista è monca e dopo 600 metri ti abbandona in un punto pericoloso (ad es. sulla carreggiata opposta), bisogna usarla. Diverso il caso di corsie promiscue …
  • 21. Obbligo, o non obbligo, dell’uso delle piste ciclabili Obbligo NON obbligo Obbligo, ma spesso è contestabile l’applicazione del cartello
  • 22. Doveri – Come si deve circolare A destra ma non troppo: accortezze per ridurre i rischi
  • 23. Art. 40 Segnali orizzontali 11. In corrispondenza degli attraversamenti pedonali i conducenti dei veicoli devono dare la precedenza ai pedoni; analogo comportamento devono tenere i conducenti dei veicoli nei confronti dei ciclisti in corrispondenza degli attraversamenti ciclabili. [Regolamento art. 146 Attraversamenti ciclabili] 1. Gli attraversamenti ciclabili devono essere previsti solo per garantire la continuità delle piste ciclabili nelle aree di intersezione. 2. Gli attraversamenti ciclabili sono evidenziati sulla carreggiata mediante due strisce bianche discontinue, di larghezza di 50 cm Doveri – Come si deve circolare Gli attraversamenti ciclopedonali con precedenza I «quadrotti», questi sconosciuti
  • 24. Doveri – Come si deve circolare Gli attraversamenti ciclopedonali con precedenza
  • 25. Strisce pedonali: il Codice della Strada non obbliga il ciclista a scendere dalla bici Parere prot. n. 513, 24.01.13 a firma dell’ing. Francesco Mazziotta, Dirigente Ministero dei Trasporti “Ai sensi dell’art. 41 co. 15, in assenza di lanterne per velocipedi, il comportamento dei ciclisti sulle intersezioni semaforizzate deve essere analogo a quello dei pedoni, ossia deve conformarsi al disposto dell’art. 41 co. 5. In tal caso o anche in assenza di semaforo, i ciclisti possono attraversare in sella alla bicicletta con le ovvie limitazioni di cui all’art. 182, c. 4, del Codice”. Cosa dice l’art. 182, c. 4? i ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza”. Doveri – Come si deve circolare
  • 26. Casi particolari - Le isole pedonali Art. 3. Definizioni stradali e di traffico Comma 2: Area pedonale zona interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie, nonché eventuali deroghe per i veicoli ad emissioni zero aventi ingombro e velocità tali da poter essere assimilati ai velocipedi. Quindi, a meno di divieti espliciti, nelle isole pedonali è sempre possibile pedalare Doveri – Come si deve circolare In particolari situazioni i comuni possono introdurre, attraverso apposita segnalazione, ulteriori restrizioni alla circolazione su aree pedonali.
  • 27. Casi particolari - Le corsie riservate Gli art. 5, 6 e 7 del Codice della Strada consentono agli Enti Proprietari di regolamentare la circolazione. Possono ad es. riservare delle corsie (anche protette) al transito di mezzi specifici. E’ facoltà del Sindaco specificare quali sono i veicoli che possono transitare nelle corsie riservate. Serve comunicare tale opzione con pittogramma e simbolo della bici (fra le eccezioni) Come si deve circolare A Padova nel 1980 e 1983 (unificate con ordinanza del 1999) il Sindaco ha previsto che le biciclette possano transitare nelle corsie riservate (individuate con striscia gialla e scritta Bus e Taxi). Vietato in quella del tram.
  • 28. Diritti – Soggettivi ed oggettivi Applicazione legge 02/18 • Redigere Piano Generale della Mobilità Ciclabile • Ogni 3 anni • Con obiettivi, strategie ed azioni Precisare un quadro delle risorse finanziarie a disposizione In ambito urbano e metropolitano le priorità devono riguardare: • La sicurezza • L’interscambio modale Agli Enti Locali viene richiesto Alle Regioni di redigere ed approvare • Piani Regionali della Mobilità Ciclabile • Piano finanziario annuale • Relazione annuale al Parlamento (entro il 01/04 di ogni anno) Ai Comuni di redigere: • BiciPlan come sezione del PUMS • Adeguare i regolamenti edilizi Ad oggi (10.04.19) NON è stato redatto
  • 29. Diritti – Soggettivi ed oggettivi Applicazione legge 366/98 – Obbligo di piste ciclabili nel caso di nuove strade L’art. 10 della L. 366/98 ha modificato il Codice della Strada. Introdotto il comma 4-bis dell’art. 13 del C.d.S.: “Le strade di nuova costruzione classificate ai sensi delle lettere C, D, E, ed F (escluse, quindi, autostrade e superstrade) devono avere, per l’intero sviluppo, una pista ciclabile adiacente purché realizzata in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di sicurezza”. Introdotto il comma 2-bis all’art. 14 del C.d.S.: “Gli enti proprietari delle strade provvedono altresì, in caso di manutenzione straordinaria della sede stradale, a realizzare percorsi ciclabili adiacenti purché realizzati in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di sicurezza”.
  • 30. Via Della Pace, ciclabile prevista anche nel Bici Plan del 2009. Al 2020 NON realizzata Via Delle Tre Venezie: mai realizzata, ma nel 2008 fu costruita la ciclabile separata sul cavalcavia, poi chiusa al transito.
  • 31. Via Jacopo Avanzo: 4 anni di lavori: realizzate tre nuove rotatorie, eliminato un semaforo, predisposto un park kiss & ride ma nessuna ciclabile nonostante sia prevista nel BiciPlan del 2009 Però la nuova lottizzazione di via Ipazia ad Altichiero è circunnavigabile in bici
  • 32. La moderazione del traffico – zone 30 Previste nei PGTU (Piani Generali del Traffico Urbano) e nei PUMS (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile). Sono le zone 30 (cioè dove il limite di velocità è abbassato a 30 km/h) Le zone 30 vengono individuate in base alle caratteristiche e presenze di servizi, tipologie abitative degli edifici, dimensioni strade, funzioni prevalenti, ecc. Non sono solo singole strade, ma devono essere interi comparti urbani (rioni e/o unità abitative). Sono zone dove l’automobilista deve sentirsi a casa di altri. Sono strade in cui l’attenzione prevalente viene riservata agli utenti fragili: pedoni e ciclisti. Devono diventare luoghi in cui la strada recupera funzioni perse: possibile luogo di incontro, socializzazione, gioco, passeggio, commercio. La funzione di transito automobilistico non è esclusa, ma deve avvenire dando la precedenza alle altre funzioni.
  • 33. La moderazione del traffico – zone 30 Oltre a quello che impone (secondo il CdS) il limite di velocità a 30 km/h, qual è l’altro cartello stradale indica che meglio cosa deve essere (o può diventare) una zona 30?
  • 34. La moderazione del traffico – interventi infrastrutturali
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  • 40. Moderazione – cosa è previsto a Limena? Pums Tavola SP - Regolazione- moderazione Villafranca-Limena
  • 41. Urbanismo tattico Predisporre -con o senza il permesso dei comuni- interventi in strada: • con materiali poveri • ridisegnano la strada secondo i principi della moderazione • partecipati con il rione (scuole, ass. sportive, cittadini) • prefigurano /sperimentano • temporanei
  • 42. Urbanismo tattico 100 strade per giocare, aprile 1998 Pedalata «Spesa in bicicletta» all’Arcella, giugno 2016
  • 43. Urbanismo tattico Doppio senso ciclabile – la cartellonistica europea, novembre 2016 La bike pink line in corso Milano, aprile 2017
  • 44. Urbanismo tattico Pittogrammi segnalano piste bidirezionali, maggio 2017 Intervento a protezione ciclo- pedonale da sosta abusiva, gennaio 2020
  • 45. Diritto all’incolumità Perché l’automobilista vede all’ultimo momento il pedone? • l’automobilista è distratto (telefonino, conversazione, autoradio, sigaretta); • l’automobilista va troppo veloce e il suo angolo visuale è molto ristretto; • pedone o ciclista hanno calcolato male la velocità dell’auto in arrivo perché questa va troppo veloce. Auto troppo veloci: principale causa di incidenti e di investimenti La leggenda di pedoni e ciclisti che «si buttano» (a 4-8 km/h) sulle strisce … In realtà è un effetto ottico dovuto alla eccessiva velocità dell’auto. da: Benzina Zero – blog
  • 46. Diritto all’incolumità Sulle strade urbane delle città europee il 52% dei morti per incidenti stradali sono pedoni (40%) e ciclisti (12%), Cioè oltre metà sono gli utenti deboli. Auto troppo veloci: principale causa di investimenti 2018 road safety statistics European Commission - Fact Sheet
  • 47. Infine … i nostri doveri la dotazione obbligatoria della bici Art. 68 - Caratteristiche costruttive e funzionali e dispositivi di equipaggiamento dei velocipedi. Comma 1: i velocipedi devono essere muniti di pneumatici, nonché …...... sapete quali sono i 3 (e ½) elementi essenziali? b) per le segnalazioni acustiche: di un campanello; a) per la frenatura: di un dispositivo indipendente per ciascun asse che agisca in maniera pronta ed efficace sulle rispettive ruote; c) per le segnalazioni visive: anteriormente di luci bianche o gialle, posteriormente di luci rosse e di catadiottri rossi. Inoltre, sui pedali devono essere applicati catadiottri gialli ed analoghi dispositivi devono essere applicati sui lati.
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  • 49. Saluti finali Chi anima la rete? Come seguirci? Pagina facebook A ruota libera – muoviamoci in bici Come contattarci? e-mail: aruotalibera.pd@gmail.com