La ciclabilità urbana a Padova e Limena: dati del traffico, le infrastrutture ciclabili, la moderazione del traffico. Politiche per far crescere l'uso della bici e migliorare la sicurezza.
A piedi e in bici: quando la mobilità attiva diventa desiderabile
1. Sicuri e veloci!
A piedi e in bici: come e quando la
mobilità attiva diventa desiderabile
Andrea Nicolello-Rossi, coord. A ruota libera
2. La forza attrattiva di Padova: 100 mila persone
entrano ogni giorno per motivi strutturali
Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione
controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
3. Come si muovono i padovani?
Il 50% con mezzi propri a motore, il 20% in bici
Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione
controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
4. Come si muove chi va a Padova?
Il 65% con mezzi propri a motore, il 2% in bici
Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione
controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
5. Da dove arrivano i 100.000 che entrano
quotidianamente a Padova?
Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione
controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
6. Dove vanno i 25.000 padovani?
Dopo Venezia, Limena è la seconda meta
Fonte: Comune di Padova, sett. Programmazione
controllo e statistica – dati Istat censimento 2011
7. Ciclisti urbani – Come vanno considrati
«Pur essendo la bicicletta un veicolo con diritti e doveri al pari
degli altri veicoli, non vi è dubbio che il ciclista (assieme ad altri)
debba essere considerato un utente debole. Il ciclista però non è
pericoloso per se stesso, significando con questo che in genere
si fa male solo quando è investito.
Il ciclista è un utente nobile, sia perché realizza in assoluto la
migliore performance in termini di impatto ambientale/km percorsi,
sia perché egli stesso è un elemento di moderazione del traffico.
Anche se in questa veste molti lo vedono come un intralcio al traffico.
Il ciclista è pertanto creditore di sicurezza e per ottenerla l’unica
risposta non può essere la separazione tra questo utente debole e
l’utente motorizzato».
Enrico Chiarini
da «Il Codice
della Strada e la
bicicletta»
quaderni Fiab
8. Risposte dai non utilizzatori
Mobilità ciclabile urbana – perchè non
si usa la bici
• Rete di ciclabili (piste e corsie)
• Moderazione del traffico
o politica tariffaria e della sosta e diminuzione degli stalli
• Furti del mezzo
• Condizioni meteo
• Percezione (sovrastimate) di distanze / tempo / velocità
• Sensazione di pericolo / paura del traffico
o Assenza di infrastrutture adeguate/continue
• Servizi all’utilizzatore (es. spogliatoi, incentivi, assicurazione)
• Rastrelliere adeguate, parcheggi custoditi e sharing
• BiciPolitana
• Intermodalità
Le politiche/risposte da realizzare
10. Più biciclette sono in circolazione su strade e piste ciclabili,
meno incidenti ci sono.
Più ciclisti e più chilometri in bicicletta sono correlati con una
diminuzione degli incidenti mortali
Perché gli automobilisti:
• si abituano a stare più attenti agli utenti vulnerabili,
• moderano la velocità,
• mantengono le distanze,
• sorpassano con maggiore attenzione.
11. Tradotto da Edoardo Galatola,
responsabile sicurezza FIAB
Fonte: Peter Lyndon Jacobsen,
Public Health Consultant
12. Comune di Padova sceglie BiciPolitana
tracciati forti - itinerari business
Hanno le seguenti caratteristiche descritte nel fascicolo «norme
tecniche costruttive»:
• Percorsi dedicati
• Percorsi raccordati fra loro
• Percorsi continui
• Segnalati come BiciPolitana
• Garantiscono percorrenza media 15 km/h
I 17 itinerari da realizzare si basano in gran parte su piste o corsie
già esistenti che devono essere:
• Completate / ricucite
• Modificate (ad es. verifica larghezza ed eliminazione promiscuità
ciclo-pedonale)
• Incroci messi in sicurezza
sempre ciclopedonali con quadrotti
illuminati
13. Pesaro: uno standard da adottare!!
BiciPolitana
La comunicazione si fa in strada
BiciPolitana a Pesaro
14. Prima proposta di Legambiente/A ruota libera
aprile 2018
Nei cerchi rossi i tratti mancanti o da
rivedere completamente
BiciPolitana
L’iter della stesura del progetto
20. Art. 182. Circolazione dei velocipedi
9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate
quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di
essi, con le modalità stabilite nel regolamento.
[dal regolamento: art. 377, comma 7:]
ove le piste ciclabili si interrompano, immettendosi nelle
carreggiate a traffico veloce o attraversino le carreggiate
stesse, …..
… i ciclisti sono tenuti ad effettuare le manovre con la massima
cautela evitando improvvisi cambiamenti di direzione.
Doveri – Come si deve circolare
Obbligo, o non obbligo, dell’uso delle piste ciclabili
Quindi, anche se la pista è monca e dopo 600 metri ti
abbandona in un punto pericoloso (ad es. sulla
carreggiata opposta), bisogna usarla.
Diverso il caso di corsie promiscue …
21. Obbligo, o non obbligo, dell’uso delle piste ciclabili
Obbligo NON obbligo
Obbligo,
ma spesso è contestabile
l’applicazione del cartello
22. Doveri – Come si deve circolare
A destra ma non troppo: accortezze per ridurre i rischi
23. Art. 40 Segnali orizzontali
11. In corrispondenza degli attraversamenti pedonali i
conducenti dei veicoli devono dare la precedenza ai pedoni;
analogo comportamento devono tenere i conducenti dei
veicoli nei confronti dei ciclisti in corrispondenza degli
attraversamenti ciclabili.
[Regolamento art. 146 Attraversamenti ciclabili]
1. Gli attraversamenti ciclabili devono essere previsti solo
per garantire la continuità delle piste ciclabili nelle aree di
intersezione.
2. Gli attraversamenti ciclabili sono evidenziati sulla
carreggiata mediante due strisce bianche discontinue, di
larghezza di 50 cm
Doveri – Come si deve circolare
Gli attraversamenti ciclopedonali con precedenza
I «quadrotti», questi sconosciuti
24. Doveri – Come si deve circolare
Gli attraversamenti ciclopedonali con precedenza
25. Strisce pedonali: il Codice della Strada non
obbliga il ciclista a scendere dalla bici
Parere prot. n. 513, 24.01.13 a firma dell’ing. Francesco
Mazziotta, Dirigente Ministero dei Trasporti
“Ai sensi dell’art. 41 co. 15, in assenza di lanterne per velocipedi,
il comportamento dei ciclisti sulle intersezioni semaforizzate
deve essere analogo a quello dei pedoni, ossia deve conformarsi
al disposto dell’art. 41 co. 5.
In tal caso o anche in assenza di semaforo, i ciclisti possono
attraversare in sella alla bicicletta con le ovvie limitazioni di cui
all’art. 182, c. 4, del Codice”.
Cosa dice l’art. 182, c. 4? i ciclisti devono condurre il veicolo a
mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di
intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono
assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la
comune prudenza”.
Doveri – Come si deve circolare
26. Casi particolari - Le isole pedonali
Art. 3. Definizioni stradali e di traffico
Comma 2: Area pedonale
zona interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in
servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di
persone con limitate o impedite capacità motorie, nonché
eventuali deroghe per i veicoli ad emissioni zero aventi ingombro
e velocità tali da poter essere assimilati ai velocipedi.
Quindi, a meno di divieti
espliciti, nelle isole pedonali
è sempre possibile pedalare
Doveri – Come si deve circolare
In particolari situazioni i comuni
possono introdurre, attraverso
apposita segnalazione, ulteriori
restrizioni alla circolazione su aree
pedonali.
27. Casi particolari - Le corsie riservate
Gli art. 5, 6 e 7 del Codice della Strada consentono agli Enti
Proprietari di regolamentare la circolazione.
Possono ad es. riservare delle corsie (anche protette) al
transito di mezzi specifici.
E’ facoltà del Sindaco specificare quali sono i veicoli che
possono transitare nelle corsie riservate.
Serve comunicare tale opzione
con pittogramma e simbolo
della bici (fra le eccezioni)
Come si deve circolare
A Padova nel 1980 e 1983 (unificate
con ordinanza del 1999) il Sindaco
ha previsto che le biciclette
possano transitare nelle corsie
riservate (individuate con striscia
gialla e scritta Bus e Taxi).
Vietato in quella del tram.
28. Diritti – Soggettivi ed oggettivi
Applicazione legge 02/18
• Redigere Piano Generale della Mobilità Ciclabile
• Ogni 3 anni
• Con obiettivi, strategie ed azioni
Precisare un quadro delle risorse finanziarie a disposizione
In ambito urbano e metropolitano le priorità devono riguardare:
• La sicurezza
• L’interscambio modale
Agli Enti Locali viene richiesto
Alle Regioni di redigere ed approvare
• Piani Regionali della Mobilità Ciclabile
• Piano finanziario annuale
• Relazione annuale al Parlamento (entro il 01/04 di ogni anno)
Ai Comuni di redigere:
• BiciPlan come sezione del PUMS
• Adeguare i regolamenti edilizi
Ad oggi (10.04.19)
NON è stato redatto
29. Diritti – Soggettivi ed oggettivi
Applicazione legge 366/98 – Obbligo di piste
ciclabili nel caso di nuove strade
L’art. 10 della L. 366/98 ha modificato il Codice della Strada.
Introdotto il comma 4-bis dell’art. 13 del C.d.S.:
“Le strade di nuova costruzione classificate ai sensi delle
lettere C, D, E, ed F (escluse, quindi, autostrade e superstrade)
devono avere, per l’intero sviluppo, una pista ciclabile
adiacente purché realizzata in conformità ai programmi
pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di
sicurezza”.
Introdotto il comma 2-bis all’art. 14 del C.d.S.:
“Gli enti proprietari delle strade provvedono altresì, in caso
di manutenzione straordinaria della sede stradale, a
realizzare percorsi ciclabili adiacenti purché realizzati in
conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo
comprovati problemi di sicurezza”.
30. Via Della Pace, ciclabile
prevista anche nel Bici
Plan del 2009.
Al 2020 NON realizzata
Via Delle Tre Venezie: mai
realizzata, ma nel 2008 fu
costruita la ciclabile
separata sul cavalcavia, poi
chiusa al transito.
31. Via Jacopo Avanzo: 4 anni
di lavori: realizzate tre nuove
rotatorie, eliminato un
semaforo, predisposto un
park kiss & ride ma nessuna
ciclabile nonostante sia
prevista nel BiciPlan del 2009
Però la nuova
lottizzazione di via
Ipazia ad Altichiero è
circunnavigabile in bici
32. La moderazione del traffico – zone 30
Previste nei PGTU (Piani Generali del Traffico Urbano) e nei PUMS
(Piani Urbani della Mobilità Sostenibile).
Sono le zone 30 (cioè dove il limite di velocità è abbassato a 30 km/h)
Le zone 30 vengono individuate in base alle caratteristiche e
presenze di servizi, tipologie abitative degli edifici, dimensioni strade,
funzioni prevalenti, ecc.
Non sono solo singole strade, ma devono essere interi comparti
urbani (rioni e/o unità abitative).
Sono zone dove l’automobilista deve sentirsi a casa di altri.
Sono strade in cui l’attenzione prevalente viene riservata agli utenti fragili:
pedoni e ciclisti.
Devono diventare luoghi in cui la strada recupera funzioni perse: possibile
luogo di incontro, socializzazione, gioco, passeggio, commercio.
La funzione di transito automobilistico non è esclusa, ma deve avvenire
dando la precedenza alle altre funzioni.
33. La moderazione del traffico – zone 30
Oltre a quello che impone (secondo il CdS) il limite di
velocità a 30 km/h, qual è l’altro cartello stradale indica che
meglio cosa deve essere (o può diventare) una zona 30?
40. Moderazione – cosa è previsto a Limena?
Pums Tavola SP -
Regolazione-
moderazione
Villafranca-Limena
41. Urbanismo tattico
Predisporre -con o senza il permesso
dei comuni- interventi in strada:
• con materiali poveri
• ridisegnano la strada secondo i
principi della moderazione
• partecipati con il rione (scuole,
ass. sportive, cittadini)
• prefigurano /sperimentano
• temporanei
45. Diritto all’incolumità
Perché l’automobilista vede all’ultimo momento il pedone?
• l’automobilista è distratto (telefonino, conversazione,
autoradio, sigaretta);
• l’automobilista va troppo veloce e il suo angolo visuale
è molto ristretto;
• pedone o ciclista hanno calcolato male la velocità
dell’auto in arrivo perché questa va troppo veloce.
Auto troppo veloci:
principale causa di incidenti
e di investimenti
La leggenda di pedoni e ciclisti
che «si buttano» (a 4-8 km/h)
sulle strisce …
In realtà è un effetto ottico
dovuto alla eccessiva velocità
dell’auto.
da: Benzina Zero – blog
46. Diritto all’incolumità
Sulle strade urbane delle città europee il 52% dei morti per
incidenti stradali sono pedoni (40%) e ciclisti (12%),
Cioè oltre metà sono gli utenti deboli.
Auto troppo veloci: principale causa di investimenti
2018 road safety statistics
European Commission - Fact Sheet
47. Infine … i nostri doveri
la dotazione obbligatoria della bici
Art. 68 - Caratteristiche costruttive e funzionali e
dispositivi di equipaggiamento dei velocipedi.
Comma 1: i velocipedi devono essere muniti di pneumatici,
nonché …...... sapete quali sono i 3 (e ½) elementi essenziali?
b) per le segnalazioni acustiche: di un campanello;
a) per la frenatura: di un dispositivo indipendente per ciascun
asse che agisca in maniera pronta ed efficace sulle rispettive
ruote;
c) per le segnalazioni visive: anteriormente di luci bianche o
gialle, posteriormente di luci rosse e di catadiottri rossi.
Inoltre, sui pedali devono essere applicati catadiottri gialli ed
analoghi dispositivi devono essere applicati sui lati.
48.
49. Saluti finali
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A ruota libera – muoviamoci in bici
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e-mail: aruotalibera.pd@gmail.com