Un designer che voglia progettare con le persone e non solo per le persone deve, innanzitutto, incominciare con l’ascoltarle. Questa è la storia di come mi sono avvicinata a un gruppo di persone e di come insieme abbiamo intrapreso un percorso di collaborazione dove l’ascolto è stato essenzialmente una fase attiva, parte integrante delle sessioni di co-design. In questo percorso, chiamato ‘Cittadini Creativi’, ho cercato di fare empatia e di assumere prospettive sempre diverse: come dice Marianella Sclavi, ho cercato ‘di uscire dalla cornice’ e di assumere che chiunque mi parlasse avesse ragione, per poi capirne insieme il perché. Ho cercato, con alterni risultati, di visualizzare l’ascolto e di interpretarlo per farne un oggetto di conversazione, un oggetto di co-design che dovesse guidare la progettazione di servizi per il quartiere di Milano nel quale ci si trovava. Infine ho cercato di ascoltare adottando una metodologia umoristica: le sessioni di co-design insieme ai cittadini sono state un percorso a metà tra l’empowerment e l’entertainment, è difficile impegnarsi in un ascolto attivo e reciproco se non ci si diverte, ma su questo la mia ricerca di service designer è solo all’inizio.
Daniela Selloni è service designer e ricercatrice. Ha conseguito un Dottorato di Ricerca al Politecnico di Milano su design dei servizi e innovazione sociale, con un focus sui servizi collaborativi. La sua ricerca applicata ha portato alla sperimentazione di Cittadini Creativi, un formato inedito di agenzia di service design per la città, dalla quale sono nati alcuni servizi co-progettati e co-prodotti insieme ai cittadini di un quartiere di Milano. Insegna alla Scuola di Design del Politecnico di Milano, nella Laurea Magistrale “Product Service System Design”, al “Master Progettare Cultura” dell’Università Cattolica e al “Master in Design Strategico” di POLI.Design. É stata visiting researcher presso la Parsons – The New School for Design, New York. Svolge inoltre attività di consulenza presso aziende pubbliche e private e attività di mentorship per incubazioni di start up, esplorando in particolare la relazione tra design dei servizi e sharing economy. E’ membro di POLIMI DESIS Lab, parte del network internazionale DESIS Design for Social Innovation and Sustainability, dove partecipa a vare ricerche europee e italiane.
Social media link:
https://twitter.com/danielaselloni
Sito professionale:
www.cittadinicreativi.it
www.microsuper.it
www.desis-network.org
intervento nell'ambito di E-democracy 2.0
L’8 aprile 2009, la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il network europeo Pep-Net (Pan European eParticipation Network), al quale aderisce, ha promosso a Bologna il seminario internazionale “E-democracy 2.0 - Istituzioni, cittadini, nuove reti: un lessico possibile”.
Piattaforma di relazioni: la Pubblica Amministrazione al tempo della sharing ...Michele d'Alena
Come deve evolvere la PA al tempo della sharing economy? Cosa può fare la Pubblica Amministrazione per favorire la collaborazione? Molti territori, con le città in prima fila, vedono fiorire movimenti collaborativi con impatti di diverso tipo: i cittadini, da passivi destinatari di politiche, diventano fonti di idee, energie, competenze e progetti mentre le imprese creano servizi innovativi attraverso la gestione di relazioni. Presentazione nell'ambito della sharing school, gennaio 2015, Matera. http://www.sharingschool.it/
Un designer che voglia progettare con le persone e non solo per le persone deve, innanzitutto, incominciare con l’ascoltarle. Questa è la storia di come mi sono avvicinata a un gruppo di persone e di come insieme abbiamo intrapreso un percorso di collaborazione dove l’ascolto è stato essenzialmente una fase attiva, parte integrante delle sessioni di co-design. In questo percorso, chiamato ‘Cittadini Creativi’, ho cercato di fare empatia e di assumere prospettive sempre diverse: come dice Marianella Sclavi, ho cercato ‘di uscire dalla cornice’ e di assumere che chiunque mi parlasse avesse ragione, per poi capirne insieme il perché. Ho cercato, con alterni risultati, di visualizzare l’ascolto e di interpretarlo per farne un oggetto di conversazione, un oggetto di co-design che dovesse guidare la progettazione di servizi per il quartiere di Milano nel quale ci si trovava. Infine ho cercato di ascoltare adottando una metodologia umoristica: le sessioni di co-design insieme ai cittadini sono state un percorso a metà tra l’empowerment e l’entertainment, è difficile impegnarsi in un ascolto attivo e reciproco se non ci si diverte, ma su questo la mia ricerca di service designer è solo all’inizio.
Daniela Selloni è service designer e ricercatrice. Ha conseguito un Dottorato di Ricerca al Politecnico di Milano su design dei servizi e innovazione sociale, con un focus sui servizi collaborativi. La sua ricerca applicata ha portato alla sperimentazione di Cittadini Creativi, un formato inedito di agenzia di service design per la città, dalla quale sono nati alcuni servizi co-progettati e co-prodotti insieme ai cittadini di un quartiere di Milano. Insegna alla Scuola di Design del Politecnico di Milano, nella Laurea Magistrale “Product Service System Design”, al “Master Progettare Cultura” dell’Università Cattolica e al “Master in Design Strategico” di POLI.Design. É stata visiting researcher presso la Parsons – The New School for Design, New York. Svolge inoltre attività di consulenza presso aziende pubbliche e private e attività di mentorship per incubazioni di start up, esplorando in particolare la relazione tra design dei servizi e sharing economy. E’ membro di POLIMI DESIS Lab, parte del network internazionale DESIS Design for Social Innovation and Sustainability, dove partecipa a vare ricerche europee e italiane.
Social media link:
https://twitter.com/danielaselloni
Sito professionale:
www.cittadinicreativi.it
www.microsuper.it
www.desis-network.org
intervento nell'ambito di E-democracy 2.0
L’8 aprile 2009, la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il network europeo Pep-Net (Pan European eParticipation Network), al quale aderisce, ha promosso a Bologna il seminario internazionale “E-democracy 2.0 - Istituzioni, cittadini, nuove reti: un lessico possibile”.
Piattaforma di relazioni: la Pubblica Amministrazione al tempo della sharing ...Michele d'Alena
Come deve evolvere la PA al tempo della sharing economy? Cosa può fare la Pubblica Amministrazione per favorire la collaborazione? Molti territori, con le città in prima fila, vedono fiorire movimenti collaborativi con impatti di diverso tipo: i cittadini, da passivi destinatari di politiche, diventano fonti di idee, energie, competenze e progetti mentre le imprese creano servizi innovativi attraverso la gestione di relazioni. Presentazione nell'ambito della sharing school, gennaio 2015, Matera. http://www.sharingschool.it/
Presentazione di Daniela Selloni, ricercatrice del Politecnico di Milano, sul design dei servizi collaborativi e sulla sharing economy.
Taranto, giugno 2014.
Fondi Europei e potenzialità per la Sharing EconomyAndrea Pugliese
La programmazione, gestione, valutazione dei nuovi Fondi Strutturali per il periodo 2014-2020 è intrinsecamente collaborativa e richiede (per Regolamento) una inedita partecipazione di tutte le parti connesse allo sviluppo economico, all'inclusione sociale, alla sostenibilità ambientale.
Lo scenario delle soluzioni idonee a superare la difficile contingenza è molto povero e spesos inadatto alle complessità e ai bisogni. Vi spiccano l'Economia Collaborativa e tutta l'Innovazione Sociale. Ecco dunque come molte Amministrazioni stanno orientando politiche e finanziamenti in tale direzione
Questo avviene in un'ottica di collaborazione pubblico/privato. Già si stanno manifestando le prime forme di ingegneria finanziaria in cui il budget di una attività è composto da Fondi UE+Crowdfunding+ (ad esempio) Sponsor.
Questo è lo scenario di cui verranno esplorate le logiche, gli strumenti e i riferimenti principali
I progetti di e-democracy della Regione Emilia-RomagnaIo Partecipo
Intervento di Sabrina Franceschini, responsabile dei progetti di e-democracy della Regione Emilia-Romagna, in occasione della conferenza “E-democracy 2.0. Istituzioni, cittadini, nuove reti: un lessico possibile” [Bologna, 8 aprile 2009].
Presentazione fatta alla Sharing School di Matera 23-26 gennaio 2015, sul design dei servizi collaborativi: approccio, casi, metodi, strumenti. Approfondimento finale che si riferisce al Dottorato di Ricerca in Design di Daniela Selloni (Novembre 2014) e riferimento a una possibile bozza di Manuale di Design Servizi Collaborativi, già apparsa in Sharexpo sempre a cura di Daniela Selloni
Informatica solidale maggio 2013 evento joomlaClaudio Tancini
Informatica Solidale Onlus è un'Associazione senza scopo di lucro, nata nel 2013 grazie all’ iniziativa di un gruppo di professionisti operanti nell'ambito informatico, con lo scopo di portare le proprie competenze a supporto di progetti di alto contenuto sociale e Umanitario.
L’obiettivo è miglioramento della qualità della vita e la riduzione del disagio sociale attraverso la tecnologia informatica.
Informatica Solidale Onlus è un'Associazione senza scopo di lucro, nata nel 2013 grazie all’ iniziativa di un gruppo di professionisti operanti nell'ambito informatico, con lo scopo di portare le proprie competenze a supporto di progetti di alto contenuto sociale e Umanitario.
L’obiettivo è miglioramento della qualità della vita e la riduzione del disagio sociale attraverso la tecnologia informatica.
Tra comunità creative e normalità trasformativa | WIS18 | Ezio ManziniIris Network
XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda (Tn).
Keynote speech di Ezio Manzini (POLIMI DESIS Lab – Politecnico di Milano) nella plenaria "Dalle comunità creative alla normalità trasformativa: un processo sociale di apprendimento"
SESSIONE PLENARIA | giovedì 13 Settembre | ore 17
La plenaria pomeridiana del XVI Workshop sull’impresa sociale ha il piacere di ospitare un keynote speech del professor Ezio Manzini (POLIMI DESIS Lab – Politecnico di Milano) dal titolo Dalle comunità creative alla normalità trasformativa: un processo sociale di apprendimento. Il caso dell’abitare collaborativo.
Introdurrà l’intervento Alessia Maccaferri (Il Sole 24 Ore).
Ezio Manzini. Ingegnere, architetto e teorico italiano del design; è Honorary Professor al Politecnico di Milano e uno dei maggiori studiosi italiani e mondiali di design per la sostenibilità, campo nel quale lavora da più di 20 anni. Recentemente i suoi studi si sono focalizzati sul design per l’innovazione sociale, ossia quella pratica del design contemporaneo che si applica alla progettazione di soluzioni e servizi in grado di generare valore sociale e beni relazionali, spesso attraverso forme di collaborazione e condivisione. Ha fondato DESIS, una network internazionale di scuole di design e di organizzazioni attive nel campo dell’innovazione sociale e della sostenibilità. Autore di numerose pubblicazioni, tra cui “Design, when everybody designs: An introduction to design for social innovation” e “Politiche del quotidiano. Progetti di vita che cambiano il mondo”.
La presentazione esposta durante gli incontri organizzati dal Municipio Centro Est nelle diverse unità urbanistiche.
Durante l'incontro i rappresentanti delle istituzioni hanno spiegato del Bando Partecip@, dei 28 mila euro messi a disposizione in conto capitale e del contributo di Open Genova sull’introduzione delle Politiche Pubbliche Collaborative Mediate dalla Rete da parte del Municipio Centro Est nell’ambito del Progetto.
Unità urbanistiche del Municipio:
• Lagaccio
• Oregina
• Castelletto - Carmine
• Pré – Molo – Maddalena
• Portoria – Carignano
Presentazione di Daniela Selloni, ricercatrice del Politecnico di Milano, sul design dei servizi collaborativi e sulla sharing economy.
Taranto, giugno 2014.
Fondi Europei e potenzialità per la Sharing EconomyAndrea Pugliese
La programmazione, gestione, valutazione dei nuovi Fondi Strutturali per il periodo 2014-2020 è intrinsecamente collaborativa e richiede (per Regolamento) una inedita partecipazione di tutte le parti connesse allo sviluppo economico, all'inclusione sociale, alla sostenibilità ambientale.
Lo scenario delle soluzioni idonee a superare la difficile contingenza è molto povero e spesos inadatto alle complessità e ai bisogni. Vi spiccano l'Economia Collaborativa e tutta l'Innovazione Sociale. Ecco dunque come molte Amministrazioni stanno orientando politiche e finanziamenti in tale direzione
Questo avviene in un'ottica di collaborazione pubblico/privato. Già si stanno manifestando le prime forme di ingegneria finanziaria in cui il budget di una attività è composto da Fondi UE+Crowdfunding+ (ad esempio) Sponsor.
Questo è lo scenario di cui verranno esplorate le logiche, gli strumenti e i riferimenti principali
I progetti di e-democracy della Regione Emilia-RomagnaIo Partecipo
Intervento di Sabrina Franceschini, responsabile dei progetti di e-democracy della Regione Emilia-Romagna, in occasione della conferenza “E-democracy 2.0. Istituzioni, cittadini, nuove reti: un lessico possibile” [Bologna, 8 aprile 2009].
Presentazione fatta alla Sharing School di Matera 23-26 gennaio 2015, sul design dei servizi collaborativi: approccio, casi, metodi, strumenti. Approfondimento finale che si riferisce al Dottorato di Ricerca in Design di Daniela Selloni (Novembre 2014) e riferimento a una possibile bozza di Manuale di Design Servizi Collaborativi, già apparsa in Sharexpo sempre a cura di Daniela Selloni
Informatica solidale maggio 2013 evento joomlaClaudio Tancini
Informatica Solidale Onlus è un'Associazione senza scopo di lucro, nata nel 2013 grazie all’ iniziativa di un gruppo di professionisti operanti nell'ambito informatico, con lo scopo di portare le proprie competenze a supporto di progetti di alto contenuto sociale e Umanitario.
L’obiettivo è miglioramento della qualità della vita e la riduzione del disagio sociale attraverso la tecnologia informatica.
Informatica Solidale Onlus è un'Associazione senza scopo di lucro, nata nel 2013 grazie all’ iniziativa di un gruppo di professionisti operanti nell'ambito informatico, con lo scopo di portare le proprie competenze a supporto di progetti di alto contenuto sociale e Umanitario.
L’obiettivo è miglioramento della qualità della vita e la riduzione del disagio sociale attraverso la tecnologia informatica.
Tra comunità creative e normalità trasformativa | WIS18 | Ezio ManziniIris Network
XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda (Tn).
Keynote speech di Ezio Manzini (POLIMI DESIS Lab – Politecnico di Milano) nella plenaria "Dalle comunità creative alla normalità trasformativa: un processo sociale di apprendimento"
SESSIONE PLENARIA | giovedì 13 Settembre | ore 17
La plenaria pomeridiana del XVI Workshop sull’impresa sociale ha il piacere di ospitare un keynote speech del professor Ezio Manzini (POLIMI DESIS Lab – Politecnico di Milano) dal titolo Dalle comunità creative alla normalità trasformativa: un processo sociale di apprendimento. Il caso dell’abitare collaborativo.
Introdurrà l’intervento Alessia Maccaferri (Il Sole 24 Ore).
Ezio Manzini. Ingegnere, architetto e teorico italiano del design; è Honorary Professor al Politecnico di Milano e uno dei maggiori studiosi italiani e mondiali di design per la sostenibilità, campo nel quale lavora da più di 20 anni. Recentemente i suoi studi si sono focalizzati sul design per l’innovazione sociale, ossia quella pratica del design contemporaneo che si applica alla progettazione di soluzioni e servizi in grado di generare valore sociale e beni relazionali, spesso attraverso forme di collaborazione e condivisione. Ha fondato DESIS, una network internazionale di scuole di design e di organizzazioni attive nel campo dell’innovazione sociale e della sostenibilità. Autore di numerose pubblicazioni, tra cui “Design, when everybody designs: An introduction to design for social innovation” e “Politiche del quotidiano. Progetti di vita che cambiano il mondo”.
La presentazione esposta durante gli incontri organizzati dal Municipio Centro Est nelle diverse unità urbanistiche.
Durante l'incontro i rappresentanti delle istituzioni hanno spiegato del Bando Partecip@, dei 28 mila euro messi a disposizione in conto capitale e del contributo di Open Genova sull’introduzione delle Politiche Pubbliche Collaborative Mediate dalla Rete da parte del Municipio Centro Est nell’ambito del Progetto.
Unità urbanistiche del Municipio:
• Lagaccio
• Oregina
• Castelletto - Carmine
• Pré – Molo – Maddalena
• Portoria – Carignano
La Partecipazione della Regione Emilia-Romagna. Leggi, progetti, attivitàSabrina Franceschini
presentazione nell'ambito dell'incontro: "Pratiche socio-culturali e rigenerazione urbana. Esperienze di partecipazione e innovazione"- Bologna, 26 giugno 2018
Come coinvolgere cittadini e stakeholder: strumenti ed esperienze della Regio...Io Partecipo
Presentazione effettuata durante un seminario a Ravenna, “I PROCESSI DI PARTECIPAZIONE NELLA PIANIFICAZIONE DEI COMUNI" 5 febbraio 2015 nell'ambito del progetto europeo BUMP
Come coinvolgere cittadini e stakeholder: strumenti ed esperienze della Regio...Sabrina Franceschini
Presentazione di progetti della Regione Emilia-Romagna nell'ambito del convegno promosso dal progetto europeo BUMP "I processi di partecipazione nella pianificazione dei
comuni" Ravenna, 5 febbraio 2015
I Media Civici in ambito parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scen...AmmLibera AL
Il servizio informatico del Senato ha pubblicato il dossier “I media civici in Ambito Parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scenari d’uso”. Una guida alla e-democracy per i lavori parlamentari con un'analisi dei rischi e delle opportunità offerte dal web alla nuova richiesta di partecipazione dei cittadini.
Lo studio è stato realizzato per il Parlamento, il luogo per eccellenza dell’esercizio della democrazia rappresentativa, e “non propone alcuna modifica di questo impianto, non vuole e non ha alcun titolo per farlo”, ma attraverso lo studio dei “Media Civici”, vuole individuare nuove modalità di potenziamento della attività parlamentare, “con particolare riferimento alle opportunità di coinvolgimento del più largo numero di cittadini, ed alla rimozione dei tradizionali vincoli di tempo e di spazio che hanno limitato fino ad oggi questa possibilità.”
Lo studio si sviluppa su tre direttrici:
a) il censimento e l’analisi dei principali strumenti tecnologici classificabili come “Media Civici”;
b) l’analisi e l’approfondimento degli utilizzi possibili dei Media Civici nelle attività dei singoli parlamentari e dei relativi Gruppi, delle Commissioni, e negli istituti referendari;
c) il confronto diretto con alcuni attori significativi per competenza ed esperienza diretta delle piattaforme tecnologiche e del loro effettivo utilizzo per evidenziarne caratteristiche tecniche e organizzative
ed ha l’obiettivo di produrre uno know how istituzionale al servizio di un uso certificato e democratico delle piattaforme online sia per la consultazione che, eventualmente, per la deliberazione democratica.
Intervento di Sabrina Franceschini, responsabile dei progetti di e-democracy della Regione Emilia-Romagna per presentare il concorso di idee “Ideamocracy” nell’ambito dell’iniziativa “Idee in circolo: i media sociali per la promozione della partecipazione e dei territori” [Bologna, 17 giugno 2011].
Tecnologie e pratiche per la partecipazione e l'ascolto dei cittadiniLaura Manconi
Excerpt from chapter 9 "Social media and civic participation" of "Social media and PA, from training to advice on use" published by Formez PA. The volume contains a list of interventions from a cycle of webinars organized by Formez PA in collaboration with #PAsocial between October 27th, 2016 and February 23rd, 2017.
Io Partecipo: un percorso di partecipazione sulla sostenibilità ambientale Io Partecipo
Presentazione del percorso partecipativo "Noi Ambiente: ora puoi dire la tua", attivato su Io Partecipo, il portale della Regione Emilia-Romagna dedicato alla partecipazione
4 domande ai candidati alla presidenza Regione LIguriaEnrico Alletto
Giovanni Toti, Raffaella Paita, Luca Pastorino, Alice Salvatore, Enrico Musso, Antonio Bruno.
Abbiamo raccolto tutte le risposte dei cadidati su: banda larga, dati aperti, partecipazione e innovazione in un documento liberamente scaricabile online.
In un periodo in cui la crisi morde anche e, direi soprattutto, gli enti pubblici più vicini ai cittadini, e cioè i comuni, si ha bisogno di amministratori che vogliano restare fedeli al loro mandato di trasparenza e di erogazione di servizi utili alla città.
Un corretto monitoraggio del territorio, una capacità di intervento immediata e utile ad eliminare disagi e disservizi, l’ascolto dei cittadini e il dialogo con essi, spesso necessita di un’organizzazione di uffici e personale che non tutti i comuni sono in grado di permettersi.
E allora ? Allora bisogna aguzzare l’ingegno e cominciare a tirare dalla propria parte le nuove tecnologie informatiche e della comunicazione e, perché no, anche i cittadini.
I Social Network che, sia pure con qualche difficoltà, sono entrati nelle prassi di utilizzo quotidiano delle aziende italiane, stentano ancora a far breccia tra le mura delle nostre istituzioni territoriali.
In fondo c’è da capire la difficoltà di enti da sempre abituati più al “parlare” che “all’ascoltare” che di punto in bianco si troverebbero a gestire una mole di “dialoghi” con i propri cittadini molto vasta.
Eppure si può fare utilizzando gli strumenti e gli accorgimenti giusti i Social Network, le tecnologie informatiche, la rete, i sistemi mobile e di geolocalizzazione, la cartografia on line, possono trasformarsi in breve da “problema” per l’ente in risorsa.
Del resto, cosa c’è di più naturale di un URP, o di un ufficio stampa che sposi le tecnologie 2.0 ? Non sono stati pensati per comunicare con i cittadini e con i media ?
Come usare la rete per innovare con la partecipazioneEnrico Alletto
Intervento a What’s up Genova:
- La rete come strumento di partecipazione
- Esempi di partecipazione in rete
- A Genova tutto questo è possibile?
- I Social Network e la partecipazione
- I Progetti di Open Genova per la città
- I Progetti 2017
Presentazione Associazione Open Genova 2014, Liceo G. MazziniEnrico Alletto
Presentazione dell' Associazione Open Genova aggiornata al 2014 davanti a 5 classi dell' Istituto G. Mazzini di Sampierdarena. L'inizio di una collaborazione che vede la regia del Municipio Centro Ovest
1. Partecip@ e la sfida ai genovesi
Talent Garden Genova – Erzelli – 2 aprile 2014
Relatore Enrico Alletto
2. Sommario
La collaborazione
Cos’è Partecip@
Valore aggiunto
Obiettivi di Partecip@
Come funziona?
Da dove siamo partiti?
Cosa s’intende per Politiche Wiki
Delega Democratica
Processo Amministrativo
Un nuovo Processo
Accettare la sfida
3. La collaborazione
Come nasce Partecip@
& Open Genova?
Settembre 2013 Presentazione Associazione
In cui si propone la piattaforma e si parla di Politiche Wiki
Dicembre 2013 Contatto del Municipio
Gennaio 2014 Incontro conoscitivo
Febbraio 2014 Preparazione progetto
Marzo 2014 Partenza ufficiale
4. Cos’è Partecip@
È un Bando del Municipio Centro Est
per la presentazione di progetti da
parte dei cittadini che fa riferimento
ad interventi di manutenzione
straordinaria e riqualificazione di
spazi pubblici e/o edifici comunali
28 mila euro
Partecipazione «aperta»
Commissione tecnica
Votazione online (e tradizionale)
5. Valore aggiunto
La community di Open Genova è un
ambiente collaborativo informale e
presidiato (nessuno è lasciato solo)
Tutor del Municipio: supporto al
miglioramento del progetto
Gruppo di Open Genova: accoglienza e
supporto all’ambiente collaborativo
L’idea può crescere attraverso la
discussione pubblica in rete
6. Obiettivi di Partecip@
su Open Genova
1. Far Condividere le idee progettuali
aprendo un laboratorio (virtuale)
2. Coinvolgere eventuali volontari
interessati a seguire il progetto anche
durante la fase di realizzazione e/o
successivamente
3. Individuare possibili "privati" che
desiderano partecipare economicamente
alla realizzazione dei progetti
7. Come funziona?
Abbiamo spiegato in una serie di 5 incontri
nei quartieri assieme all’ufficio
partecipazione del Comune e Municipio
Esiste già materiale visionabile online
E’ prevista una sessione interamente dedicata
all’uso degli strumenti collaborativi aperta a tutti
Teoria
Esercitazioni pratiche
Supporto apertura Laboratorio Pubblico
8. Da dove siamo partiti?
dalle Politiche Wiki
Tutto quello che seguirà è liberamente
tratto dal lavoro di persone autorevoli
che hanno già sperimentato quanto
esposto a tutti i livelli istituzionali
Locale Nazionale Internazionale
9. Cosa s’intende per
Politiche Wiki?
PREMESSA
Sotto il cofano delle democrazie moderne
Delega democratica
+
Processo amministrativo
10. Delega democratica
I cittadini scelgono un rappresentante
lo incaricano di gestire la cosa pubblica
e
Processo inclusivo = tutti sappiamo come votare
ma c’è un problema
non riesce a valorizzare il
patrimonio di idee, competenze e
passione dei cittadini
11. Delega democratica
Quando il cittadino tenta di comunicare
idee o critiche al rappresentate questo
non riesce ad incorporarle tutte
SONO TROPPE
12. Il rappresentante eletto agisce per mezzo
di una struttura amministrativa che è quella
che realizza le politiche pubbliche
ATTENZIONE
Le strutture amministrative sono pensate
per applicare in modo rigido regole
formali stabilite a priori
SISTEMA STABILE ED IMPARZIALE
MA HA UN DIFETTO
Processo amministrativo
13. 1.
2.
3.
Eccezioni
Cambiamenti di scenario
Contributi che i cittadini potrebbero
offrire in modo inaspettato
cittadino = soggetto passivo
delle politiche pubbliche
Cittadino = utente, beneficiario
MAI protagonista
Non è flessibile rispetto a:
Processo amministrativo
14. Il vecchio processo ha
funzionato bene fino ad oggi
L’intelligenza che era una risorsa scarsa è
diventata ai giorni nostri una risorsa
abbondante e diffusa
L’azione collettiva delle politiche pubbliche rimane
ancora oggi il modo migliore per fronteggiare i
cambiamenti che ci circondano
Ma come possiamo fare per utilizzare
l’intelligenza risorsa abbondante e diffusa per
rendere le politiche pubbliche migliori?
15. CON INTERNET
Internet è quel luogo in cui ogni
giorno milioni di persone
collaborano a progetti che da soli
non potrebbero mai raggiungere
16. La forza dell’esempio
Wikipedia. Nel 2007 l’edizione
inglese supera le 2 milioni di voci e
diventa la più grande enciclopedia
mai scritta nella storia dell’umanità
17. La forza dell’esempio
PECCATO CHE WIKIPEDIA HA
50 dipendenti
14 milioni di contributori volontari
non ricevono compenso
non fanno riferimento ad una struttura di comando
non si conoscono neppure
Forte coerenza interna: grafica, stile, metodo
COME POSSIBILE CHE ACCADA QUESTO?
Nei suoi primi 8 anni di vita 100 mila ore
di lavoro corrisponde al lavoro a tempo
pieno di circa 6 mila redattori
19. Autoselezione
Ciascuno decide da solo
1.
2.
Che vuole partecipare a Wikipedia
Su quali pagine lavorare
Si posiziona la dove c’è
1.
2.
3.
più
più
più
interesse
competenze
passione, motivazione
sforzo minimo e risultato massimo
20. Reti Sociali
Il software e le regole sociali
mettono in comunicazione un contributore
con gli altri che sono interessati a lavorare
sulla stessa pagina/argomento
RISULTATO
Flussi di informazione e di collaborazione che non
sono progettati da nessuno ma che producono
risultati che sono la somma di una miriade di
persone appassionate di uno stesso argomento
21. Politiche Wiki
Questa configurazione rende la
collaborazione in rete efficace
Questa è la configurazione che noi
vorremmo applicare per mettere in
comunicazione la pubblica
amministrazione con i cittadini
Politiche pubbliche collaborative abilitate
dalla rete. Per gli amici: Politiche Wiki.
22. Poche regole
1.
2.
3.
4.
Accettare il cambiamento
Costruire comunità e fidarsene
Praticare la trasparenza
Rispettare il contributo del cittadino
La Community di Open Genova è stata
progettata rifacendosi in larga parte a questo
approccio ed a queste regole sociali
23. Importante soffermarsi
Su cosa?
Metodo
non su fattore tecnico
una volta compreso ed accettato il metodo di
lavoro e cosa si vuole raggiungere il fattore
tecnico diventa facilmente superabile
24. Accettare la sfida
I gruppi organizzati, le associazioni i singoli cittadini
sono già in rete, ma sono spesso diffidenti (verso le
istituzioni) e poco collaborativi verso realtà esterne
Le istituzioni si trovano di fronte ad un bivio:
ignorare questo fenomeno
oppure
provare ad indirizzarlo in modo costruttivo
Trasformare il cittadino attivo da semplice utente,
beneficiario a PROTAGONISTA della trasformazione
con Partecip@ l’istituzione ha accettato questa sfida
I cittadini accetteranno la sfida di
Open Genova & Partecip@ ?