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 DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI
Corso di Laurea Magistrale in
Scienze della Formazione Primaria 
Unità di Apprendimento: “Paesaggi naturali e antropici”
Studentesse: Valeria Antonia Iacopino (matr. n. 152049)
Patrizia Pezzullo (matr. n. 151463)
“Ecco un esploratore", esclamò quando scorse il piccolo principe.
Il piccolo principe si sedette sul tavolo ansimando un poco.
Era in viaggio da tanto tempo.
"Da dove vieni?" gli domandò il vecchio signore.
"Che cos’è questo grosso libro?" disse il piccolo principe.
"Che cosa fate qui?"
"Sono un geografo", disse il vecchio signore.
"Che cos’è un geografo?"
"È un sapiente che sa dove si trovano i mari, i fiumi, le città,
le montagne.”
[…] “ È molto bello il vostro pianeta. Ci sono degli oceani?"
"Non lo posso sapere", disse il geografo.
"Ah! (il piccolo principe fu deluso) E delle montagne?"
[…] “Non lo posso sapere", disse il geografo.
"E delle città e dei fiumi e dei deserti?"
"Neppure lo posso sapere", disse il geografo.
"Ma siete un geografo!"
"Esatto", disse il geografo, "ma non sono un
esploratore. Manco completamente di esploratori "
[…] Che cosa mi consigliate di andare a visitare?"
"Il pianeta Terra", gli rispose il geografo.
"Ha una buona reputazione..."
… “Si ricordò dei tramonti che lui stesso una volta andava a cercare, spostando la sua sedia…
Quello che il piccolo principe non osava confessare a se stesso, era che di questo pianeta
benedetto rimpiangeva soprattutto i suoi millequattrocentoquaranta tramonti nelle ventiquattro
ore.”
(da “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry)
Geografia: studio biografico della TerraGeografia: studio biografico della Terra
Geografia diGeografia di
IERI…IERI…
GeografiaGeografia
di OGGI edi OGGI e
DOMANI..DOMANI..
Connubio di
discipline ambientali,
demografiche,
sociologiche,
etnologiche,
economiche,
politiche, storiche.
Ricognizione ed
Esplorazione.
I DUE GRANDI
RAMI DELLA
GEOGRAFIA
GEOGRAFIA
FISICA
GEOGRAFIA
ANTROPICA
METODO DEL GEOGRAFO:METODO DEL GEOGRAFO:
• individuazione del problema e sua articolazione;
• formulazione di ipotesi esplicative e risolutive, ovvero di
possibilità, vie, modi di soluzione;
• verifica delle ipotesi formulate, mediante l’uso di tecniche e
di strumenti tipici della geografia;
• presentazione di sintesi esplicative o di modelli di intervento.
“A poco a poco i geografi hanno scoperto la natura delle rocce, la
flora e la fauna, hanno sviluppato metodi per misurare
l’altitudine, inventato linee di livello per rappresentare i rilievi,
descritto paesaggi  ed esposta la distribuzione della popolazione
mondiale. Ora che il mondo è stato rappresentato largamente
nelle carte e fotografato in abbondanza, ora che la popolazione
mondiale è stata più o meno accuratamente contata ed è stato
fatto un inventario di massima delle sue risorse, compito del
geografo non è più quello di scoprire terre nuove, di dare nome a
una vetta, di fare l’elenco delle nazioni e imperi della terra,
quanto piuttosto di comprendere come le società umane possano
risolvere i molti problemi dello spazio posti dal popolamento della
terra e dal suo sviluppo ... La geografia non è più semplicemente
un elenco dei fatti e dei tratti fisici delle diverse parti della terra.
La geografia fa ora grande uso dei fatti per studiare i problemi
delle relazioni spaziali sulla terra, problemi evidenziati dalla
sovrappopolazione, dal sottosviluppo, dall’estensione dei centri
urbani, dalla pianificazione regionale, dalla riforma agraria e
dalla politica del territorio”(N. J. GRAVES)
PECULIARITÀ DELLA GEOGRAFIA
FRUIBILITÀ
UNIVERSALE
ETEROGENEITÀ
DELLE FONTI
INTERDISCIPLINARIETÀ
DIMENSIONE SCOLASTICA EDIMENSIONE SCOLASTICA E
DIDATTICA DELLA GEOGRAFIADIDATTICA DELLA GEOGRAFIA
OBIETTIVI METODOLOGICI:
•la localizzazione spaziale, come percezione della posizione di un corpo rispetto allo
spazio circostante;
•la distribuzione spaziale, come disposizione e collocazione di un determinato corpo
nello spazio;
•l’associazione spaziale, come relazione e connessione di un corpo rispetto allo spazio;
•l’interazione spaziale, come rapporto ed influenza tra corpi nello spazio;
•l’analisi e la sintesi spaziale, come indagine ed esplorazione dello spazio, la prima, e
come unificazione e fusione del concetto di spazio, la seconda;
•l’interpretazione e la spiegazione della realtà, intese come decodifica e comprensione
della realtà stessa.
Secondo Kant, gli uomini sono soliti rappresentarsi spazio e tempo
come recipienti in cui vengano ordinati i vari fatti e oggetti di esperienza,
o come nozioni ricavabili a posteriori da singoli fatti o singoli oggetti
particolari, ciascuno dei quali ha un suo spazio e tempo determinato.
un oggetto o un fatto particolare
sono intuibili solo in quanto le sue
singole parti possano essere colte
le une accanto alle altre (spazio),
ovvero, le une dopo le altre
(tempo).
La conformazione e la particolare natura di ciascun
territorio influenzano:
• la dimensione economica;
• la dimensione politica;
• la dimensione socio-culturale.
Ogni lettura spaziale di un
fenomeno è frutto di una scelta
sia storica che geografica.
Unità di Apprendimento:
“pAesAggi nAtUrAli e
Antropici”.
FINALITÀ:FINALITÀ:
a) fornire un’occasione agli alunni per sviluppare in maniera
armonica le potenzialità di osservazione, indagine,
interpretazione e descrizione dello spazio e degli ambienti
naturali ed antropici;
b) porre le condizioni affinché ogni alunno tenti di comprendere
lo spazio e il mondo circostante e di trasformarli dal suo
personale punto di vista, mentre conosce e trasforma se
stesso e il suo ruolo nel suddetto gruppo- classe;
c) consentire anche al gruppo-classe di perseguire la sua
evoluzione, attraverso lo scambio di informazioni e dati
geografici relativi a paesaggi naturali ed antropici e
l’interrelazione cooperativa nell’apprendimento tra i diversi
componenti.
Classe: III Scuola Primaria funzionante a tempo pieno (n. 40 ore).
Destinatari: n. 20 alunni dei quali 10 maschi e 10 femmine
che saranno assecondati nel loro stile cognitivo e nella loro abilità di
apprendimento in quanto singoli, gruppi (n. 5 formati da n. 4 persone) ed intero
gruppo-classe.
Équipe pedagogica: n. 2 docenti curricolari e n. 1 docente di religione
cattolica e n. 1 docente di sostegno avente un rapporto 1/1 - alunno con
disabilità uditiva (ipoacusia bilaterale progressiva) in condizioni di gravità ex art.
3, c. 3, L. n.104/1992, ma supportata da assistente alla comunicazione esperta in
L.I.S. e livello di apprendimento medio-alto.
ANALISI DI CONTESTO:ANALISI DI CONTESTO:
 
Italiano: l’acquisizione di specifiche terminologie inerenti alle relazioni
spaziali e lo sviluppo della potenzialità linguistica nei testi
argomentativi e descrittivi.
Storia: la conoscenza dell’evoluzione storica dei luoghi e dei primi
insediamenti urbani.
 
Scienze: l’osservazione dei paesaggi naturali e l’indagine delle relative
caratteristiche (animali, piante, ecc.).
 
 
Lingua inglese: approfondimento della terminologia ambientale e degli
indicatori spaziali e topologici.
 
Arte e Immagine: realizzazione di un libro cartonato con immagini e
didascalie degli ambienti naturali ed antropici
 
Educazione ambientale/Cittadinanza e Costituzione: la scoperta
dell’ecologia, dello sviluppo sostenibile e del riciclaggio dei rifiuti.
Raccordi con le altre discipline:
 
Tempi di svolgimento
Saranno predisposti vari interventi formativi in ogni settimana, di almeno un’ora
antimeridiana per ogni disciplina ed in un’ora pomeridiana destinata all’educazione
ambientale/cittadinanza e costituzione, per almeno un bimestre.
Spazi 
Per ogni attività del percorso didattico saranno utilizzati le seguenti strutture logistiche:
aule;
aula multimediale;
laboratori;
palestra e spazi aperti esterni alla scuola.
 
Relazioni
Ogni attività del percorso didattico sarà realizzata attraverso le seguenti interazioni:
lavoro individuale svolto secondo le indicazioni dei docenti;
lavoro individuale confrontato collettivamente;
gruppo-classe;
gruppi cooperativi;
gruppi misti;
gruppi di alunni aggregati spontaneamente;
gruppi di livello;
gruppi per compito.
 
SOLUZIONI ORGANIZZATIVE:
COMPETENZECOMPETENZE
COMPETENZE-CHIAVE:
•competenze sociali e civiche;
•imparare ad imparare;
•consapevolezza ed espressione culturale.
(“Strategia di Lisbona” -
“Raccomandazione relativa a competenze
chiave per l’apprendimento permanente”)
1) “L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle
carte geografiche, utilizzando riferimento topologici e
punti cardinali”;
2) “Riconosce e denomina i principali «oggetti»
geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline,
laghi, mari, oceani, ecc.)”;
3) “Si rende conto che lo spazio geografico è un
sistema territoriale, costituito da elementi fisici e
antropici legati da rapporti di connessione e/o di
interdipendenza”.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE (I. N. 2012)
VALUTAZIONE DIAGNOSTICA:VALUTAZIONE DIAGNOSTICA:
PREREQUISITI:
•la conoscenza del lessico della geografia;
•i concetti topologici;
•la percezione e il riconoscimento delle relazioni spaziali.
si rivolge sia alla rilevazione dei prerequisiti per orientare
la programmazione dell’intervento formativo da parte del
docente (individualizzazione), che, in funzione predittiva,
all’alunno in quanto, prevedendone il successo, cerca di
orientarlo verso una proposta formativa più consona alle
sue caratteristiche (personalizzazione).
O. S. A. (Obiettivi cognitivi – acquisizione di conoscenze organizzate e
strutturate):
- Individuare ed interpretare gli elementi naturali del paesaggio;
- Riconoscere i diversi tipi di paesaggi naturali;
- Riconoscere le opere realizzate dall’uomo;
- Individuare e comprendere le caratteristiche del mondo antropico.
 
O. S. A. (Obiettivi operativi – sviluppo delle capacità):
- Orientarsi nello spazio vissuto e riconoscere gli organizzatori spaziali.
- Utilizzare gli indicatori topologici per descrivere gli ambienti circostanti.
- Cogliere i tratti distintivi degli ambienti e le differenze tra paesaggi naturali ed antropici.
- Costruire personalmente le rappresentazioni di paesaggi naturali ed antropici.
 
 
1) O. F. (sviluppo di competenze e formulazione del personale punto di
vista):
Osservare e descrivere l’ambiente circostante per coglierne gli elementi caratterizzanti e
metterli in relazione tra di loro.
2) O. F. (sviluppo di competenze e formulazione del personale punto di
vista):
Affrontare consapevolmente la complessità e l’eterogeneità degli ambienti attraverso
strategie conoscitive adeguate.
 
OBIETTIVI
METODOLOGIA:
BRAIN
STORMING
COOPERATIVE
LEARNING
RICERCA-AZIONE
NUCLEI TEMATICI:NUCLEI TEMATICI:
- gli elementi distintivi dei paesaggi naturali (mari e coste,
fiumi, colline, montagne, pianure);
- gli elementi distintivi dei paesaggi antropici (case,
palazzi, industrie, città).
MATERIALI:
Non strutturati:
risme di carta, cartoncini di vario spessore e variamente
colorati, cartelloni, carta da imballaggio, carta lucida,
cartone, matite colorate, pennarelli, riga, squadra,
compasso, forbici, puntine, fermagli pieghevoli, colla, fogli
autoadesivi A4.
Strutturati:
L.I.M.; computer multiaccessoriato, videoproiettore digitale.
ATTIVITÀ PER LO SVILUPPO DEGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTOATTIVITÀ PER LO SVILUPPO DEGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Step 1: Pianificazione (R. A.) – Osservazione indiretta.
Step 2: Fase motivazionale – Brain Storming.
Step 3: “Pensa, discuti in coppia e condividi” (Struttura cooperativa).
Step 4: Raccolta dei dati (R. A.) – Osservazione diretta.
Step 5: Interpretazione dei dati (R. A.) – “Roundtable” (Struttura
cooperativa) con distribuzione di ruoli - 1) il “vigilante del tono di voce”;
2) il “supervisore del tempo”; 3) il “coordinatore dei turni”; 4) il
“segretario delle idee”.
VALUTAZIONE FORMATIVA:VALUTAZIONE FORMATIVA:
SVOLTA IN ITINERE AL FINE DI FORNIRE FEEDBACK PER
DOCENTE E DISCENTE (SOGGETTI DEL RAPPORTO
FORMATIVO) ED ATTIVARE UN PROCESSO DI RETROAZIONE
PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI PREFISSATI
(CALIBRANDO L’INTERVENTO DIDATTICO O ADEGUANDO IL
PROCESSO DI APPRENDIMENTO).
Step 7: “Jigsaw” (Struttura cooperativa. Rappresentazione
iconografica e rappresentazione virtuale con ICT e software
didattici) - 1) realizzare una rappresentazione iconografica del
paesaggio prescelto (carta, mappa, disegno, cartellone, plastico);
2) formulare sinteticamente un elaborato (di non più di n. 10
righe) riassuntivo del prodotto e del lavoro svolto; 3) sintetizzare
i concetti relativi al paesaggio prescelto in non più di n. 5 mappe
concettuali (software); 4) realizzare non più di n. 5 mappe
concettuali illustrative di ogni sequenza di lavoro (software); 5)
gruppi di esperti per progetto iconografico di recupero di un’area
urbana degradata al fine di renderla un parco-giochi immerso
nella natura.
VALUTAZIONE SOMMATIVA:VALUTAZIONE SOMMATIVA:
Tipo di accertamento adoperato alla fine di un percorso di studio allo
scopo di valutare il progresso, le conoscenze, le abilità, le
competenze raggiunte e ricercare l’efficacia e la pregnanza
dell’intervento didattico.
VERIFICA DEGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO MEDIANTE
- prove strutturate (carte tematiche, check-list di autovalutazione
individuale, di gruppo, dei docenti), che seguono un preciso e
circoscritto modello logico e che sono caratterizzate da un minimo
grado di discrezionalità;
- prove semistrutturate (questionari, elaborati, ecc.) che
seguono parzialmente un termine precostituito di riferimento,
rispetto al quale, gli alunni godono della possibilità di edificare
personalmente le sue risposte.
Gli alunni realizzano: testi, disegni, opuscoli,
immagini con didascalie, materiali
multimediali.
Produzioni degli alunni:
Tale U.A. ha come suo leitmotiv la ricerca-azione che prevede la presenza di
un gruppo che comprende in sé le funzioni di gruppo di ricerca e soggetto
sperimentale attraverso la proposta si interpretazioni provvisorie che possono
essere rimanipolate, un piano d’azione flessibile e rispondente all’ambiente. I
nuclei tematici affrontati divengono memoria chimica per le strutture mentali
degli alunni, ossia rappresentano un apprendimento attivo, costruttivo,
intenzionale, autentico, collaborativo, quindi, significativo e sviluppando la
metacognizione, (pensare sopra al pensare – “imparare ad imparare”), ossia
quella sorta di autoriflessività sul fenomeno cognitivo, un paradigma esplicativo
della struttura e dei processi funzionali della mente umana, intesa come entità
funzionale autonoma. In caso di difficoltà manifestate dagli alunni, è possibile
adoperare altre modalità che favoriscano l’apprendimento, come il brain
storming ed il cooperative learning al fine di favorire una didattica
inclusiva (anche dei B.E.S. – alunno con disabilità uditiva). In seguito, si
dovrà creare un approccio con le carte e le mappe che illustrino semplici
percorsi a varia scala, per giungere progressivamente alla lettura delle carte
tematiche e topografiche del territorio interessato e di altri (“competenze
sociali e civiche”- “consapevolezza ed espressione culturale”).
NOTE CONCLUSIVE
Bibliografia:Bibliografia:
C.N.R. - Gruppo Nazionale per la Didattica, Bari, Adriatica
Editrice, 1982.
 
C. FORMICA, S. MESSINA, Geografia 2000, Napoli,
Ferraro, 2000.
 
S. MANNELLA (a cura di), Rassegna bibliografica sulla
didattica della Geografia in Italia (La Nuova Geografia; Fonti,
struttura e tecniche per l’insegnamento), Roma, Armando,
1988.
 

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Paesaggi naturali e antropici

  • 1.  DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria  Unità di Apprendimento: “Paesaggi naturali e antropici” Studentesse: Valeria Antonia Iacopino (matr. n. 152049) Patrizia Pezzullo (matr. n. 151463)
  • 2. “Ecco un esploratore", esclamò quando scorse il piccolo principe. Il piccolo principe si sedette sul tavolo ansimando un poco. Era in viaggio da tanto tempo. "Da dove vieni?" gli domandò il vecchio signore. "Che cos’è questo grosso libro?" disse il piccolo principe. "Che cosa fate qui?" "Sono un geografo", disse il vecchio signore. "Che cos’è un geografo?" "È un sapiente che sa dove si trovano i mari, i fiumi, le città, le montagne.” […] “ È molto bello il vostro pianeta. Ci sono degli oceani?" "Non lo posso sapere", disse il geografo. "Ah! (il piccolo principe fu deluso) E delle montagne?" […] “Non lo posso sapere", disse il geografo. "E delle città e dei fiumi e dei deserti?" "Neppure lo posso sapere", disse il geografo. "Ma siete un geografo!" "Esatto", disse il geografo, "ma non sono un esploratore. Manco completamente di esploratori " […] Che cosa mi consigliate di andare a visitare?" "Il pianeta Terra", gli rispose il geografo. "Ha una buona reputazione..." … “Si ricordò dei tramonti che lui stesso una volta andava a cercare, spostando la sua sedia… Quello che il piccolo principe non osava confessare a se stesso, era che di questo pianeta benedetto rimpiangeva soprattutto i suoi millequattrocentoquaranta tramonti nelle ventiquattro ore.” (da “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry)
  • 3. Geografia: studio biografico della TerraGeografia: studio biografico della Terra
  • 4. Geografia diGeografia di IERI…IERI… GeografiaGeografia di OGGI edi OGGI e DOMANI..DOMANI.. Connubio di discipline ambientali, demografiche, sociologiche, etnologiche, economiche, politiche, storiche. Ricognizione ed Esplorazione.
  • 5. I DUE GRANDI RAMI DELLA GEOGRAFIA GEOGRAFIA FISICA GEOGRAFIA ANTROPICA
  • 6. METODO DEL GEOGRAFO:METODO DEL GEOGRAFO: • individuazione del problema e sua articolazione; • formulazione di ipotesi esplicative e risolutive, ovvero di possibilità, vie, modi di soluzione; • verifica delle ipotesi formulate, mediante l’uso di tecniche e di strumenti tipici della geografia; • presentazione di sintesi esplicative o di modelli di intervento.
  • 7. “A poco a poco i geografi hanno scoperto la natura delle rocce, la flora e la fauna, hanno sviluppato metodi per misurare l’altitudine, inventato linee di livello per rappresentare i rilievi, descritto paesaggi  ed esposta la distribuzione della popolazione mondiale. Ora che il mondo è stato rappresentato largamente nelle carte e fotografato in abbondanza, ora che la popolazione mondiale è stata più o meno accuratamente contata ed è stato fatto un inventario di massima delle sue risorse, compito del geografo non è più quello di scoprire terre nuove, di dare nome a una vetta, di fare l’elenco delle nazioni e imperi della terra, quanto piuttosto di comprendere come le società umane possano risolvere i molti problemi dello spazio posti dal popolamento della terra e dal suo sviluppo ... La geografia non è più semplicemente un elenco dei fatti e dei tratti fisici delle diverse parti della terra. La geografia fa ora grande uso dei fatti per studiare i problemi delle relazioni spaziali sulla terra, problemi evidenziati dalla sovrappopolazione, dal sottosviluppo, dall’estensione dei centri urbani, dalla pianificazione regionale, dalla riforma agraria e dalla politica del territorio”(N. J. GRAVES)
  • 9. DIMENSIONE SCOLASTICA EDIMENSIONE SCOLASTICA E DIDATTICA DELLA GEOGRAFIADIDATTICA DELLA GEOGRAFIA OBIETTIVI METODOLOGICI: •la localizzazione spaziale, come percezione della posizione di un corpo rispetto allo spazio circostante; •la distribuzione spaziale, come disposizione e collocazione di un determinato corpo nello spazio; •l’associazione spaziale, come relazione e connessione di un corpo rispetto allo spazio; •l’interazione spaziale, come rapporto ed influenza tra corpi nello spazio; •l’analisi e la sintesi spaziale, come indagine ed esplorazione dello spazio, la prima, e come unificazione e fusione del concetto di spazio, la seconda; •l’interpretazione e la spiegazione della realtà, intese come decodifica e comprensione della realtà stessa.
  • 10. Secondo Kant, gli uomini sono soliti rappresentarsi spazio e tempo come recipienti in cui vengano ordinati i vari fatti e oggetti di esperienza, o come nozioni ricavabili a posteriori da singoli fatti o singoli oggetti particolari, ciascuno dei quali ha un suo spazio e tempo determinato. un oggetto o un fatto particolare sono intuibili solo in quanto le sue singole parti possano essere colte le une accanto alle altre (spazio), ovvero, le une dopo le altre (tempo).
  • 11. La conformazione e la particolare natura di ciascun territorio influenzano: • la dimensione economica; • la dimensione politica; • la dimensione socio-culturale. Ogni lettura spaziale di un fenomeno è frutto di una scelta sia storica che geografica.
  • 12. Unità di Apprendimento: “pAesAggi nAtUrAli e Antropici”.
  • 13. FINALITÀ:FINALITÀ: a) fornire un’occasione agli alunni per sviluppare in maniera armonica le potenzialità di osservazione, indagine, interpretazione e descrizione dello spazio e degli ambienti naturali ed antropici; b) porre le condizioni affinché ogni alunno tenti di comprendere lo spazio e il mondo circostante e di trasformarli dal suo personale punto di vista, mentre conosce e trasforma se stesso e il suo ruolo nel suddetto gruppo- classe; c) consentire anche al gruppo-classe di perseguire la sua evoluzione, attraverso lo scambio di informazioni e dati geografici relativi a paesaggi naturali ed antropici e l’interrelazione cooperativa nell’apprendimento tra i diversi componenti.
  • 14. Classe: III Scuola Primaria funzionante a tempo pieno (n. 40 ore). Destinatari: n. 20 alunni dei quali 10 maschi e 10 femmine che saranno assecondati nel loro stile cognitivo e nella loro abilità di apprendimento in quanto singoli, gruppi (n. 5 formati da n. 4 persone) ed intero gruppo-classe. Équipe pedagogica: n. 2 docenti curricolari e n. 1 docente di religione cattolica e n. 1 docente di sostegno avente un rapporto 1/1 - alunno con disabilità uditiva (ipoacusia bilaterale progressiva) in condizioni di gravità ex art. 3, c. 3, L. n.104/1992, ma supportata da assistente alla comunicazione esperta in L.I.S. e livello di apprendimento medio-alto. ANALISI DI CONTESTO:ANALISI DI CONTESTO:
  • 15.   Italiano: l’acquisizione di specifiche terminologie inerenti alle relazioni spaziali e lo sviluppo della potenzialità linguistica nei testi argomentativi e descrittivi. Storia: la conoscenza dell’evoluzione storica dei luoghi e dei primi insediamenti urbani.   Scienze: l’osservazione dei paesaggi naturali e l’indagine delle relative caratteristiche (animali, piante, ecc.).     Lingua inglese: approfondimento della terminologia ambientale e degli indicatori spaziali e topologici.   Arte e Immagine: realizzazione di un libro cartonato con immagini e didascalie degli ambienti naturali ed antropici   Educazione ambientale/Cittadinanza e Costituzione: la scoperta dell’ecologia, dello sviluppo sostenibile e del riciclaggio dei rifiuti. Raccordi con le altre discipline:
  • 16.   Tempi di svolgimento Saranno predisposti vari interventi formativi in ogni settimana, di almeno un’ora antimeridiana per ogni disciplina ed in un’ora pomeridiana destinata all’educazione ambientale/cittadinanza e costituzione, per almeno un bimestre. Spazi  Per ogni attività del percorso didattico saranno utilizzati le seguenti strutture logistiche: aule; aula multimediale; laboratori; palestra e spazi aperti esterni alla scuola.   Relazioni Ogni attività del percorso didattico sarà realizzata attraverso le seguenti interazioni: lavoro individuale svolto secondo le indicazioni dei docenti; lavoro individuale confrontato collettivamente; gruppo-classe; gruppi cooperativi; gruppi misti; gruppi di alunni aggregati spontaneamente; gruppi di livello; gruppi per compito.   SOLUZIONI ORGANIZZATIVE:
  • 17. COMPETENZECOMPETENZE COMPETENZE-CHIAVE: •competenze sociali e civiche; •imparare ad imparare; •consapevolezza ed espressione culturale. (“Strategia di Lisbona” - “Raccomandazione relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente”)
  • 18. 1) “L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimento topologici e punti cardinali”; 2) “Riconosce e denomina i principali «oggetti» geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.)”; 3) “Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza”. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (I. N. 2012)
  • 19. VALUTAZIONE DIAGNOSTICA:VALUTAZIONE DIAGNOSTICA: PREREQUISITI: •la conoscenza del lessico della geografia; •i concetti topologici; •la percezione e il riconoscimento delle relazioni spaziali. si rivolge sia alla rilevazione dei prerequisiti per orientare la programmazione dell’intervento formativo da parte del docente (individualizzazione), che, in funzione predittiva, all’alunno in quanto, prevedendone il successo, cerca di orientarlo verso una proposta formativa più consona alle sue caratteristiche (personalizzazione).
  • 20. O. S. A. (Obiettivi cognitivi – acquisizione di conoscenze organizzate e strutturate): - Individuare ed interpretare gli elementi naturali del paesaggio; - Riconoscere i diversi tipi di paesaggi naturali; - Riconoscere le opere realizzate dall’uomo; - Individuare e comprendere le caratteristiche del mondo antropico.   O. S. A. (Obiettivi operativi – sviluppo delle capacità): - Orientarsi nello spazio vissuto e riconoscere gli organizzatori spaziali. - Utilizzare gli indicatori topologici per descrivere gli ambienti circostanti. - Cogliere i tratti distintivi degli ambienti e le differenze tra paesaggi naturali ed antropici. - Costruire personalmente le rappresentazioni di paesaggi naturali ed antropici.     1) O. F. (sviluppo di competenze e formulazione del personale punto di vista): Osservare e descrivere l’ambiente circostante per coglierne gli elementi caratterizzanti e metterli in relazione tra di loro. 2) O. F. (sviluppo di competenze e formulazione del personale punto di vista): Affrontare consapevolmente la complessità e l’eterogeneità degli ambienti attraverso strategie conoscitive adeguate.   OBIETTIVI
  • 22. NUCLEI TEMATICI:NUCLEI TEMATICI: - gli elementi distintivi dei paesaggi naturali (mari e coste, fiumi, colline, montagne, pianure); - gli elementi distintivi dei paesaggi antropici (case, palazzi, industrie, città). MATERIALI: Non strutturati: risme di carta, cartoncini di vario spessore e variamente colorati, cartelloni, carta da imballaggio, carta lucida, cartone, matite colorate, pennarelli, riga, squadra, compasso, forbici, puntine, fermagli pieghevoli, colla, fogli autoadesivi A4. Strutturati: L.I.M.; computer multiaccessoriato, videoproiettore digitale.
  • 23. ATTIVITÀ PER LO SVILUPPO DEGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTOATTIVITÀ PER LO SVILUPPO DEGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Step 1: Pianificazione (R. A.) – Osservazione indiretta. Step 2: Fase motivazionale – Brain Storming. Step 3: “Pensa, discuti in coppia e condividi” (Struttura cooperativa). Step 4: Raccolta dei dati (R. A.) – Osservazione diretta. Step 5: Interpretazione dei dati (R. A.) – “Roundtable” (Struttura cooperativa) con distribuzione di ruoli - 1) il “vigilante del tono di voce”; 2) il “supervisore del tempo”; 3) il “coordinatore dei turni”; 4) il “segretario delle idee”.
  • 24. VALUTAZIONE FORMATIVA:VALUTAZIONE FORMATIVA: SVOLTA IN ITINERE AL FINE DI FORNIRE FEEDBACK PER DOCENTE E DISCENTE (SOGGETTI DEL RAPPORTO FORMATIVO) ED ATTIVARE UN PROCESSO DI RETROAZIONE PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI PREFISSATI (CALIBRANDO L’INTERVENTO DIDATTICO O ADEGUANDO IL PROCESSO DI APPRENDIMENTO). Step 7: “Jigsaw” (Struttura cooperativa. Rappresentazione iconografica e rappresentazione virtuale con ICT e software didattici) - 1) realizzare una rappresentazione iconografica del paesaggio prescelto (carta, mappa, disegno, cartellone, plastico); 2) formulare sinteticamente un elaborato (di non più di n. 10 righe) riassuntivo del prodotto e del lavoro svolto; 3) sintetizzare i concetti relativi al paesaggio prescelto in non più di n. 5 mappe concettuali (software); 4) realizzare non più di n. 5 mappe concettuali illustrative di ogni sequenza di lavoro (software); 5) gruppi di esperti per progetto iconografico di recupero di un’area urbana degradata al fine di renderla un parco-giochi immerso nella natura.
  • 25. VALUTAZIONE SOMMATIVA:VALUTAZIONE SOMMATIVA: Tipo di accertamento adoperato alla fine di un percorso di studio allo scopo di valutare il progresso, le conoscenze, le abilità, le competenze raggiunte e ricercare l’efficacia e la pregnanza dell’intervento didattico. VERIFICA DEGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO MEDIANTE - prove strutturate (carte tematiche, check-list di autovalutazione individuale, di gruppo, dei docenti), che seguono un preciso e circoscritto modello logico e che sono caratterizzate da un minimo grado di discrezionalità; - prove semistrutturate (questionari, elaborati, ecc.) che seguono parzialmente un termine precostituito di riferimento, rispetto al quale, gli alunni godono della possibilità di edificare personalmente le sue risposte.
  • 26. Gli alunni realizzano: testi, disegni, opuscoli, immagini con didascalie, materiali multimediali. Produzioni degli alunni:
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  • 35. Tale U.A. ha come suo leitmotiv la ricerca-azione che prevede la presenza di un gruppo che comprende in sé le funzioni di gruppo di ricerca e soggetto sperimentale attraverso la proposta si interpretazioni provvisorie che possono essere rimanipolate, un piano d’azione flessibile e rispondente all’ambiente. I nuclei tematici affrontati divengono memoria chimica per le strutture mentali degli alunni, ossia rappresentano un apprendimento attivo, costruttivo, intenzionale, autentico, collaborativo, quindi, significativo e sviluppando la metacognizione, (pensare sopra al pensare – “imparare ad imparare”), ossia quella sorta di autoriflessività sul fenomeno cognitivo, un paradigma esplicativo della struttura e dei processi funzionali della mente umana, intesa come entità funzionale autonoma. In caso di difficoltà manifestate dagli alunni, è possibile adoperare altre modalità che favoriscano l’apprendimento, come il brain storming ed il cooperative learning al fine di favorire una didattica inclusiva (anche dei B.E.S. – alunno con disabilità uditiva). In seguito, si dovrà creare un approccio con le carte e le mappe che illustrino semplici percorsi a varia scala, per giungere progressivamente alla lettura delle carte tematiche e topografiche del territorio interessato e di altri (“competenze sociali e civiche”- “consapevolezza ed espressione culturale”). NOTE CONCLUSIVE
  • 36. Bibliografia:Bibliografia: C.N.R. - Gruppo Nazionale per la Didattica, Bari, Adriatica Editrice, 1982.   C. FORMICA, S. MESSINA, Geografia 2000, Napoli, Ferraro, 2000.   S. MANNELLA (a cura di), Rassegna bibliografica sulla didattica della Geografia in Italia (La Nuova Geografia; Fonti, struttura e tecniche per l’insegnamento), Roma, Armando, 1988.