Le slide presentate dal Dott. Pasquale Longobardi, direttore sanitario del Centro Iperbarico di Ravenna al al convegno della Associazione Parkinson Ravenna Onlus "Ossigenoterapia iperbarica e morbo di Parkinson" in occasione della VIII giornata nazionale della Malattia di Parkinson, Sabato 25 novembre 2016
Ossigenoterapia iperbarica e morbo di Parkinson: ipotesi di ricerca
1. Ossigenoterapia iperbarica e
morbo di Parkinson:
ipotesi per la ricerca
Dottor Pasquale Longobardi
Centro iperbarico Ravenna (Direttore sanitario)
Istituto Scienze per la Vita Scuola Superiore Sant’Anna
(ricercatore affiliato)
Società Italiana Medicina Subacquea e Iperbarica (Presidente)
direzione@iperbaricoravenna.it
2. Camera
iperbarica
# REQUISITI
1 Funzionalmente collegato con Università, Ospedale, Sanità Militare
2 Almeno un medico “esperto” in medicina iperbarica (livello 3 ECHM)
3 Abilitato a trattare pazienti critici
4 Camere iperbariche multiposto
5 Rispetto “EuropeanCodeofGoodPracticeforHyperbaricOxygenTherapy”
3. L’OTI
migliora
l’energia
cellulare
Nel morbo di
Parkinson, nelle
cellule, vi è un
decremento del 16-
20% di produzione
della energia
(respirazione
mitocondriale)
pO2 (kPa)
Fosfocreatina
(mmo1/kgpesosecco
Bambrick LL, Fiskum G. Mitochondrial dysfunction in
mouse trisomy 16 brain. Brain Res. 2008 Jan 10;1188:9-16
4. 100% O2 a 2,8 bar 100% O2 a 2,8 bar
L-NAME
(inibitore NOS)
THOM, 2006
guanilato ciclasi
NOS
NO
NO sangue
cellula endoteliale
cellula muscolo liscio
Brubbak A.O.
Monossido
di azoto
(NO)
5. Km apparente (inibitore)
NOS neuronale 350 µM ~ 490 mmHg
NOS infiammatoria 190 µM ~ 130 mmHg
NOS endoteliale 53 µM ~ 38 mmHg
la sintesi del NO (NOS)
avviene alla ½ della
massima velocità (Km)
quando la
ppO2 ~ 40 mmHg (50 µM)Gli inibitori
riducono la
sintesi del
monossido
di azoto
(NO)
7. Thom S. e al., J Appl Physiol 110:340-351, 22 feb 2011.
L’OTI riduce
l’infiammazione
L’endoteliopesa1500grammi;area 600 mq
(campo calcetto ≈ 38x18 mt)
L’OTI riduce l’adesione
all’endotelio dei neutrofili
mediata da integrina α4β1 e β2
n. sessioniOTI
8. Alterazione del sistema
dopaminergico
mesostriatale; parte compatta
della sostanza nera (SNc)
Parkinson
normale
Morbo di
Parkinson
neurologo
via dopaminergica
Parkinson:
degenerazione neuroni
dopaminergi nella Sostanza Nera
9. La teoria del
danno
ossidativo
Nei pazienti con Parkinson vi è uno squilibrio tra
aumentata produzione dei radicali liberi e deficit dei
meccanismi di difesa antiossidante, oltre che dei processi
di riparazione.
Ne consegue la perdita (apoptosi) dei neuroni
dopaminergici nella Sostanza Nera (SN).
La correzione del danno ossidativo cellulare potrebbe
essere una efficace strategia per il trattamento del morbo
di Parkinson.
S.J. Chinta, J.K. Andersen “Redox imbalance in Parkinson’s disease”
Biochim. Biophys.Acta 1780 (2008) 1362–1367
10. L’OTI induce
la difesa
dallo stress
ossidativo
RLO
RLN (NO)
NGF,
VEGF
SDF-1
lattato (attivatore
processo redox)
mitridatiżżazióne Processo (OTI)
che determina uno stato di relativa
refrattarietà, progressivamente
acquisita, verso una determinata
sostanza tossica o medicamentosa
(stress ossidativo)
MitridateVIilGrande,redelPonto (111–63a.C),chiesealmedicodicorte,Crautea,diprepararglidegliantidoti
controiveleni(mix50veleni).SconfittodaPompeoMagnopertogliersilavitadovettepugnalarsi.
11. Terapia
convenzionale
del morbo di
Parkinson
La terapia convenzionale (levodopa e agonisti
dopaminergici) ha, principalmente, l’obiettivo di
migliorare la sintomatologia motoria.
Questa terapia rallenta ma non impedisce la
degenerazione dei neuroni dopaminergici
Lima MMS “Motor and non-motor features of Parkinsons disease – a review of clinical
and experimental studies” CNS Neurol. Disord. DrugTargets 11 (2012) 439–449.
13. L’ossigeno
iperbarico
facilita la
maturazione
dei neuroni
Nelle aree ipossiche del cervello, le cellule staminali
neurali (GFP-4C) possono sopravvivere e proliferare
ma è bloccata la differenziazione del tessuto neurale
maturo (l’ipossia interferisce con neuromodulatori:
HIF-1 Notch,Wnt e Oct-4)
L’ossigeno iperbarico facilita, nelle aree cerebrali
danneggiate, l'integrazione delle cellule neurali
staminali / progenitrici e la loro maturazione
Experimental Neurology. Vol. 227, Issue 1, Jan. 2011, 136–148
15. Y. Li e al. Exp Neurology 2005
L’ossigeno
iperbarico
riduce
l’apoptosi
(OTI
somministrato
1h dopo
ischemia +
ipotensione)
Controllo (animale) a 7 giorni
Ossigeno iperbarico a 7 giorni
17. OTI (in animale)
da solo o con
Madopar migliora
i sintomi motori;
riduce la
perossidazionelipidica;
aumenta la difesa
contro il danno
ossidativo
(P<0.05)
controllo OTI +
Madopar
Madopar OTI
sintomi motori
controllo OTI +
Madopar
Madopar OTI
Perossidazione
lipidica
controllo OTI +
Madopar
Madopar OTI controllo OTI +
Madopar
Madopar OTI
Difesa contro danno ossidativo
Neuroscience Letter 600 (2015): 220-225
18. OTI
(in animale)
riduce la
perdita
(apoptosi)
dei neuroni
dopaminergici
astrociti GFAP positivi
Neuroni dopaminergici
TirosinaIdrossilasi(TH)positivi
Bax favorisce il danno
OTI - 4,6 volte vs controllo
apoptosi
Bcl-2 difende dal danno
OTI + 3,8 volte vs controllo
Neuroscience Letter 600 (2015): 220-225
21. conclusione
In accordo con la campagna Lancet-REWARD (Reduce
rEsearchWaste And Reward Diligence), le associazioni dei
pazienti sono importanti nel definire la rilevanza della
ricerca (orientamento a risolvere problemi clinici)
Rilevanza
dell’avanzamento
delleconoscenze
bassoalto
Curie quadrant
ricerca di base (pura)
Pasteur quadrant
(ricerca di base orientata
a risolvere problemi
nell’attività clinica)
Waste quadrant
Doll quadrant
(ricerca esclusivamente
clinica)
basso alto
Importanza dell’applicazione immediata nella
pratica clinica
Non ci sono evidenze cliniche per l’utilizzo della
ossigenoterapia iperbarica nella cura del morbo di
Parkinson.
C’è un razionale per disegnare uno studio clinico