1. Ospitalità extra alberghiera
L'ospitalità extra alberghiera nel nostro paese, cosi come altrove, è in crescita, tanto da
preoccupare gli albergatori che si vedono “rubare” i clienti.
Qual'è il motivo di tanto successo? Moda? Crisi?
No, il motivo è sempre lo stesso: cambiamento.
Molta acqua è passata nei fiumi.
Qualcuno si ricorda quando in Italia la classificazione ricettiva non era suddivisa in stelle?
C'erano gli alberghi di lusso, di 1a, di 2a, e diversi alberghi di 3a e 4a categoria, dopo
venivano le locande e infine gli affittacamere con 1 o 2 stanze.
Poi gli alberghi sono stati classificati in base alle stelle, e le strutture a 1 e 2 stelle (le
vecchie 3a e 4a categoria) sono spariti; si trattava principalmente di strutture piccole a
gestione famigliare, ma a causa dei costi di gestione elevati, non erano più convenienti.
Cosi, molte aziende furono ristrutturate e passarono a 3 stelle, e le altre chiusero.
Si creò un vuoto, e nel tempo è stato riempito da tipologie diverse di ospitalità, alcune
anche fantasiose, e oggi, messe tutte insieme, rappresentano una vera e propria industria
dell'ospitalità alternativa a quella alberghiera.
Quindi: cambiamento.
Sono cambiate le classificazioni, sono cambiate le aziende, ma soprattutto sono cambiati i
clienti, e quindi il mercato.
Chi ha i capelli bianchi come me e ha vissuto gli ultimi 40 anni nel settore, ricorderà il
boom degli agriturismo, dei residence, delle case vacanze, dei Bed and Breakfast e degli
affittacamere professionali e non, nelle città; e recentemente la riscoperta delle RTA
(particolare tipologia ricettiva tutta italiana) da parte delle imprese alberghiere, che hanno
trasformato delle camere in appartamenti per diversificare l'offerta e andare incontro alla
nuova domanda.
E come non citare le “dimore storiche”, mi scusino i sostenitori, ma quando penso a
queste strutture immagino il fantasma della casa che durante la notte visita gli ospiti e gli
tira le coperte.
2. Oggi, è di moda l'affitto privato; migliaia di persone affittano il proprio appartamento a
persone che cercano un contatto più diretto con la realtà del luogo che li ospita.
Da tutto ciò si possono trarre alcune considerazioni.
1 – Se ci sono albergatori che credono ancora che il loro lavoro consista solo nel vendere
un posto dove dormire, ebbene sappiano che c'è già chi lo sta facendo, magari a un
prezzo più basso.
2 – La scelta di un alloggio alternativo all'albergo non è motivata solo e sempre dalla
necessità di risparmiare, ma dall'esperienza che il cliente si aspetta di vivere; quindi se
l'albergo non offre abbastanza dal lato emozionale, il cliente sceglierà una sistemazione
diversa.
3 – L'effetto social; il cliente vuole vivere un'esperienza che lo avvicini alla realtà, usi e
costumi locali, e per questo sceglie la sistemazione extra alberghiera. L'albergatore che
non comprende questa necessità, e non enfatizza il proprio legame con il territorio
allontana questi potenziali clienti.
Nei miei 40 anni di lavoro in albergo, ho trovato solo una struttura, che poteva vendersi
indipendentemente dalla località in cui si trovava; era cosi particolare che l'avrei potuta
commercializzare nello stesso modo anche se fosse stata in qualsiasi altra parte d'Italia,
(era una dimora storica, ma senza fantasma).
L'effetto social qui menzionato è lo stesso che spinge appassionati di cucina ad aprire le
porte della propria casa a persone sconosciute per invitarle a mangiare alla loro tavola; e
dall'altra parte spinge persone ad andare a casa di sconosciuti e mangiare ciò che questi
hanno preparato con le loro mani nella loro cucina.
Pensate ancora che i primi lo facciano per arrotondare e i secondi per risparmiare.
Non so voi, ma per me non è solo un cambiamento, ma è una rivoluzione, o meglio, un
ritorno al passato, a quando i nostri nonni (o bis nonni), vivevano in campagna in famiglie
numerose, e accoglievano nella loro casa chiunque venisse in pace, amico, parente,
straniero.
Credete ancora che questo cambiamento sia dovuto alla crisi?
No. Chi non ha i soldi non viaggia.
Chi sceglie di alloggiare o andare a mangiare in una casa privata invece di andare in
albergo non lo fa solo per risparmiare.
Questi viaggiatori vogliono fare esperienza; gli albergatori devono smettere di lamentarsi e
attivare tutti i mezzi per attrarre questi clienti, prima di tutto cercando di capire ciò che
desiderano, e poi tenendo ben presente che vendere camere non basta più, e neppure
suggerire un ristorante o un museo.
Gli albergatori devono offrire di più. Gli strumenti ci sono, usateli.