Questa affermazione può essere applicata alle più
svariate circostanze della nostra vita quotidiana.
Nel caso particolare della professione medica, ottenere
informazioni diagnostiche accurate rappresenta
un presupposto prioritario al fine di fornire ai propri
pazienti un piano di trattamento/terapia
con la massima probabilità di esito positivo.
Tale obiettivo può essere raggiunto utilizzando
tecnologie e metodiche diagnostiche di ultima
generazione in grado di garantire al paziente
il miglior compromesso tra la riduzione significativa
della radiazione ricevuta e la necessità
del professionista odontoiatrico di disporre
di informazioni non ottenibili con altra
metodologia.
Questa affermazione può essere applicata alle più
svariate circostanze della nostra vita quotidiana.
Nel caso particolare della professione medica, ottenere
informazioni diagnostiche accurate rappresenta
un presupposto prioritario al fine di fornire ai propri
pazienti un piano di trattamento/terapia
con la massima probabilità di esito positivo.
Tale obiettivo può essere raggiunto utilizzando
tecnologie e metodiche diagnostiche di ultima
generazione in grado di garantire al paziente
il miglior compromesso tra la riduzione significativa
della radiazione ricevuta e la necessità
del professionista odontoiatrico di disporre
di informazioni non ottenibili con altra
metodologia.
L'invenzione rappresenta strumento che va aggiunto come un cappuccio alla punta di un endoscopio. Il cappuccio contiene un robot di teleoperazione con 2 bracci che il chirurgo/endoscopista può controllare con una console ergonomica.
INTRODUZIONE
Il trattamento delle fratture del radio distale ha subito un’ importante evoluzione dopo l’introduzione delle placche a stabilità angolare, con vantaggio sulla precoce mobilizzazione del polso e delle dita. Questi sistemi di sintesi però sono abbastanza invasivi, sia che si usi un accesso chirurgico volare che dorsale al radio distale. Per questo è stato ideato da Orbay (1) il chiodo–placca dorsale (Dorsal Nail Plate) DNP (Hand Innovations Depuy), che può essere applicato con un piccolo accesso chirurgico dorsale e minore manipolazione dei tendini estensori rispetto alle placche dorsali.
Il DNP è un mezzo di sintesi che si può definire misto (chiodo-placca). Esso è costituito infatti da una parte a forma di chiodo che viene inserita intramidollare nel radio prossimale e una parte a forma di placca che viene avvitata con viti o pins a stabilità angolare come una mensola dorsale sul radio distale fratturato (fig. 1).
Il DNP visto di profilo ha una forma “a baionetta”. La sua porzione intramidollare a forma di chiodo presenta 3 fori che servono a bloccarlo con tre viti monocorticali alla diafisi del radio. La sua porzione extramidollare, a forma di placca, presenta 4 fori filettati in cui si bloccano viti o pins a stabilità angolare. In questa estremità del DNP vi è anche un foro in cui si avvita il suo manipolo di posizionamento.
Colonscopia virtuale come alternativa a quella classica, più invasiva. Prevenzione del tumore al colon tramite due prodotti di lifeplus: paraclenase e colon formula
Osteosintesi percutanea del radio distale: Tecnica di Legnago (2013)Alberto Mantovani
SUMMARY
Purpose: We have developed and used a system of percutaneous fixation of unstable distal radius fractures (DRF)
using 4 Kirschner (K) wires. These wires are passed from the lateral side of the radius and connected among themselves
using a clamp. We call this the “Legnago technique” and the objective of this study is to standardize the
method and make it safe and easily reproducible. Methods: 27 patients aged from 45 to 102, 3 men and 24 women,
were treated using this technique. The indications were strictly limited to type A2 and A3 of the AO classification,
excluding the A3.3. These were usually emergency procedures, performed under local anaesthesia and under
image intensifier control. We recommend a small incision at the entry point of each K wire and blunt dissection up
to the bone in order to avoid impalement of vessels, tendons or nerves.We follow a standard sequence of passing four
K wires, starting with a 2 mm K wire from the radial styloid into the medullary canal of the radius. This is inserted
dorsal to the tendons of the first extensor compartment. The K wire was mounted on a Jacob’s chuck handle and
was pre-bent at its leading end to around 30 degrees. This helps to control the direction of the wire within the bone
and, also, helps in achieving the reduction. The subsequent three wires of diameter 1.8 mm are passed using a motorised
drill from the lateral aspect of the lower end of the radius across the fracture site to engage the opposite cortex.
Finally, each of the wires is bent adequately in a convergent direction along the axis of the wrist on the lateral side
and held together with the help of a clamp. Results: Each patient was evaluated according to MayoWrist Score criteria,
with a follow-up ranging from 4-26 months.We noted 17 excellent results, 7 good and 3 satisfactory. Radiological
consolidation of the fracture was achieved in each patient, at an average delay of 40 days. Union occurred
with no change in the radiological parameters achieved by the operation. The complications included three cases of
superficial infection around the K wires and a partial lesion of the superficial radial nerve. The patients regained
complete autonomy in the use of the affected upper limb for activities of daily living within a week from the operation.
None of the patients underwent supervised physiotherapy. Conclusions: The Legnago technique of percutaneous
fixation of the DRF has proved efficacious in the treatment of unstable extra-articular fractures. The particular
arrangement of insertion of the K-wires and their connection using an external fixator clamp allowed early
active mobilisation of the wrist without plaster support. This concurs with recent experimental demonstrations according
to which the biomechanical stability of the percutaneous fixation of the DRF with externally connected
crossing K wires is superimposable to that obtained by volar locked plates. RivChirMano 2012; 3: 339-349
IoT with OpenPicus Flyport Temperature/Pressure with BMP085
I2C LCD setup Use case of Pachube and Paraimpu
http://openpicus.blogspot.com/2012/03/flyport-wifi-pachube-and-paraimpu-lets.html
Using the Flyport Wi-Fi embedded webserver, the user can anytime control the hardware I/O status and change the Wi-Fi network parameters.
http://openpicus.blogspot.com/2012/02/flyport-wi-fi-webserver-with-wi-fi.html
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L'invenzione rappresenta strumento che va aggiunto come un cappuccio alla punta di un endoscopio. Il cappuccio contiene un robot di teleoperazione con 2 bracci che il chirurgo/endoscopista può controllare con una console ergonomica.
INTRODUZIONE
Il trattamento delle fratture del radio distale ha subito un’ importante evoluzione dopo l’introduzione delle placche a stabilità angolare, con vantaggio sulla precoce mobilizzazione del polso e delle dita. Questi sistemi di sintesi però sono abbastanza invasivi, sia che si usi un accesso chirurgico volare che dorsale al radio distale. Per questo è stato ideato da Orbay (1) il chiodo–placca dorsale (Dorsal Nail Plate) DNP (Hand Innovations Depuy), che può essere applicato con un piccolo accesso chirurgico dorsale e minore manipolazione dei tendini estensori rispetto alle placche dorsali.
Il DNP è un mezzo di sintesi che si può definire misto (chiodo-placca). Esso è costituito infatti da una parte a forma di chiodo che viene inserita intramidollare nel radio prossimale e una parte a forma di placca che viene avvitata con viti o pins a stabilità angolare come una mensola dorsale sul radio distale fratturato (fig. 1).
Il DNP visto di profilo ha una forma “a baionetta”. La sua porzione intramidollare a forma di chiodo presenta 3 fori che servono a bloccarlo con tre viti monocorticali alla diafisi del radio. La sua porzione extramidollare, a forma di placca, presenta 4 fori filettati in cui si bloccano viti o pins a stabilità angolare. In questa estremità del DNP vi è anche un foro in cui si avvita il suo manipolo di posizionamento.
Colonscopia virtuale come alternativa a quella classica, più invasiva. Prevenzione del tumore al colon tramite due prodotti di lifeplus: paraclenase e colon formula
Osteosintesi percutanea del radio distale: Tecnica di Legnago (2013)Alberto Mantovani
SUMMARY
Purpose: We have developed and used a system of percutaneous fixation of unstable distal radius fractures (DRF)
using 4 Kirschner (K) wires. These wires are passed from the lateral side of the radius and connected among themselves
using a clamp. We call this the “Legnago technique” and the objective of this study is to standardize the
method and make it safe and easily reproducible. Methods: 27 patients aged from 45 to 102, 3 men and 24 women,
were treated using this technique. The indications were strictly limited to type A2 and A3 of the AO classification,
excluding the A3.3. These were usually emergency procedures, performed under local anaesthesia and under
image intensifier control. We recommend a small incision at the entry point of each K wire and blunt dissection up
to the bone in order to avoid impalement of vessels, tendons or nerves.We follow a standard sequence of passing four
K wires, starting with a 2 mm K wire from the radial styloid into the medullary canal of the radius. This is inserted
dorsal to the tendons of the first extensor compartment. The K wire was mounted on a Jacob’s chuck handle and
was pre-bent at its leading end to around 30 degrees. This helps to control the direction of the wire within the bone
and, also, helps in achieving the reduction. The subsequent three wires of diameter 1.8 mm are passed using a motorised
drill from the lateral aspect of the lower end of the radius across the fracture site to engage the opposite cortex.
Finally, each of the wires is bent adequately in a convergent direction along the axis of the wrist on the lateral side
and held together with the help of a clamp. Results: Each patient was evaluated according to MayoWrist Score criteria,
with a follow-up ranging from 4-26 months.We noted 17 excellent results, 7 good and 3 satisfactory. Radiological
consolidation of the fracture was achieved in each patient, at an average delay of 40 days. Union occurred
with no change in the radiological parameters achieved by the operation. The complications included three cases of
superficial infection around the K wires and a partial lesion of the superficial radial nerve. The patients regained
complete autonomy in the use of the affected upper limb for activities of daily living within a week from the operation.
None of the patients underwent supervised physiotherapy. Conclusions: The Legnago technique of percutaneous
fixation of the DRF has proved efficacious in the treatment of unstable extra-articular fractures. The particular
arrangement of insertion of the K-wires and their connection using an external fixator clamp allowed early
active mobilisation of the wrist without plaster support. This concurs with recent experimental demonstrations according
to which the biomechanical stability of the percutaneous fixation of the DRF with externally connected
crossing K wires is superimposable to that obtained by volar locked plates. RivChirMano 2012; 3: 339-349
IoT with OpenPicus Flyport Temperature/Pressure with BMP085
I2C LCD setup Use case of Pachube and Paraimpu
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Using the Flyport Wi-Fi embedded webserver, the user can anytime control the hardware I/O status and change the Wi-Fi network parameters.
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Operazioni allo sterno con l’aiuto delle immagini 3 d 2010-11-05
1. Published on L'Elettronica Open Source (http://it.emcelettronica.com)
Home > Blog > blog di Rossella De Marchi > Contenuto
Operazioni allo sterno con l?aiuto delle immagini
3D
By Rossella De Marchi
Created 05/11/2010 - 10:50
Nelle operazioni allo sterno, una delle maggiori controindicazioni è l?infiammazione tra le due parti
riunite al termine della stereotomia. Con il nuovo sistema, l'andamento sinusoidale della linea
mediana di incisione impedisce il movimento longitudinale tra le due parti dello sterno. Il sistema
confronta l?immagine scannerizzata con le immagini pre-operatorie fatte a raggi X e suggerisce al
chirurgo il modo migliore per incidere.
Operazioni allo sterno più sicure
Le operazioni allo sterno sono più frequenti di quanto si possa pensare. Quando si esegue un'operazione
a cuore aperto, infatti, lo sterno costituisce un ostacolo tra il medico e il cuore. La soluzione a questo
problema è la normale chirurgia, con l?apertura del torace e la sua chiusura dopo l?operazione.
Ci sono un paio di problemi con questa pratica. Uno è il dolore post-operatorio, in quanto ogni movimento
o tosse fa in modo che le due superficie ossee finiscano per strofinare avanti e indietro, nonostante la
fissazione con il filo. Un altro problema è il rischio di un?infezione della ferita dello sterno, che può portare
alla temuta infezione nota come mediastinite. La mediastinite è una complicazione grave e richiede la
rimozione dello sterno.
Per affrontare questi problemi, novoSurge ha sviluppato un sistema robotico detto Structured Sternotomy
System. Il sistema utilizza i raggi X e gli ultrasuoni per progettare automaticamente un percorso di
incisione a forma sinusoidale. La forma curva, in contrasto con la linea retta attualmente operata dai
chirurghi per le operazioni cardiotoraciche, e prevede teoricamente più stabilità una volta che la sternotomia
viene conclusa. Ciò significa che questo sistema dovrebbe risolvere almeno uno dei due problemi principali
delle operazioni classiche.
Una volta che il modello è impostato, si aziona una lama robotica ad ultrasuoni controllata da remoto
da un chirurgo che fa l'incisione. L'uso di una lama ad ultrasuoni, in contrasto con una sega come nelle
operazioni classiche, ha lo scopo di diminuire il danno ai tessuti molli. Il risultato dovrebbe essere una più
rapida guarigione da parte del paziente.
La tecnologia integrata nel sistema SSI combina un approccio di misurazione, incisione non lineare allo
sterno e precisione ad alta frequenza ultrasonica. La tecnologia del taglio della divisione ingegneristica
riduce al minimo l'erosione ossea.
Come funziona il sistema nelle operazioni allo sterno?
2. Ma come funziona questo sistema? Il chirurgo utilizza le immagini 3D per scannerizzare lo sterno dei
pazienti per struttura, grossezza e densità. Il sistema poi confronta l?immagine scannerizzata con le
immagini pre-operatorie fatte a raggi X e suggerisce al chirurgo il modo migliore per incidere. A questo
punto la macchina controllata in remoto dal chirurgo incide lo sterno.
L'andamento sinusoidale della linea mediana di incisione dello sterno, contrariamente alla tecnica classica,
impedisce il movimento longitudinale tra le due parti dello sterno, una volta che sono stati collegati
insieme. Il tasso di complicanze e di degenza ospedaliera legata alle sternotomie dovrebbero essere
sostanzialmente ridotte e il periodo di guarigione per i pazienti dovrebbe essere notevolmente abbreviato.
Inoltre, grazie alla struttura di incisione, dovrebbero essere necessari un numero minore di cavi per la
chiusura dello sterno, il che significa meno problemi per il paziente.
Purtroppo, novoSurg non dispone ancora di studi che dimostrino l'efficacia della propria tecnologia nelle
operazioni allo sterno [1]. Anche se sembra promettente, i costi potrebbero essere proibitivi e potrebbe
aumentare la lunghezza di una procedura già lunga e rischiosa. Si spera però che possano dimostrare
benefici significativi lungo la strada per giustificare i costi. Per ora, alcuni chirurghi hanno iniziato ad usare
incisioni a curva meno precise delle sternotomie utilizzando comunque la sega standard.
Elettromedicali & Radiologia immagini 3D operazioni allo sterno sternotomie
EMCelettronica Srl - P.iva 06433601009
Source URL: http://it.emcelettronica.com/operazioni-allo-sterno-con-%E2%80%99aiuto-delle-immagini-3d
Links:
[1] http://www.medgadget.com/archives/2010/11/novosurge_blasts_sternums_with_their_ultrasonic_blade.html