Presentazione di una prima bozza di Modello della Filiera Editoriale delle Notizie/Informazioni basata sul Modello della Pila Protocollare ISO/OSI.
Sono mostrate le applicazioni del Modello alle Notizie su Carta e su Web.
Web service architetture e standard - Tesi - cap1pma77
Inquesto primo capitolo della tesi "SVILUPPO E IMPLEMENTAZIONE SU MICROCONTROLLORE DI UN’APPLICAZIONE WEB SERVER PER IL CONTROLLO DI UN SISTEMA EMBEDDED" viene analizzata la metamorfosi che sta subendo Internet in questi ultimi anni ovvero il passaggio da un Web popolato da pagine ad un Web fornitore di servizi. A questo proposito viene presentata la tecnologia dei Web Service . Vengono dapprima descritti gli strumenti base che utilizza e, in seguito, sono discusse le sue caratteristiche e i diversi ambiti e le diverse situazioni in cui è possibile applicarla.
Il web service e i sistemi embedded - Tesi - cap2pma77
Nel capitolo secondo capitolo della tesi " SVILUPPO E IMPLEMENTAZIONE SU MICROCONTROLLORE DI UN’APPLICAZIONE WEB SERVER PER IL CONTROLLO DI UN SISTEMA EMBEDDED"sono presentati diversi prodotti commerciali impieganti Web Service , in modo particolare dispositivi di tipo embedded. Viene discusso, inoltre, su come le tecnologie Web entrino nel mondo industriale e della domotica e si pone l’attenzione sui fattori che impediscono il pieno sviluppo in questi ambiti. Infine vengono proposti diversi articoli che affrontano tematiche simili a quelle della tesi.
Web service architetture e standard - Tesi - cap1pma77
Inquesto primo capitolo della tesi "SVILUPPO E IMPLEMENTAZIONE SU MICROCONTROLLORE DI UN’APPLICAZIONE WEB SERVER PER IL CONTROLLO DI UN SISTEMA EMBEDDED" viene analizzata la metamorfosi che sta subendo Internet in questi ultimi anni ovvero il passaggio da un Web popolato da pagine ad un Web fornitore di servizi. A questo proposito viene presentata la tecnologia dei Web Service . Vengono dapprima descritti gli strumenti base che utilizza e, in seguito, sono discusse le sue caratteristiche e i diversi ambiti e le diverse situazioni in cui è possibile applicarla.
Il web service e i sistemi embedded - Tesi - cap2pma77
Nel capitolo secondo capitolo della tesi " SVILUPPO E IMPLEMENTAZIONE SU MICROCONTROLLORE DI UN’APPLICAZIONE WEB SERVER PER IL CONTROLLO DI UN SISTEMA EMBEDDED"sono presentati diversi prodotti commerciali impieganti Web Service , in modo particolare dispositivi di tipo embedded. Viene discusso, inoltre, su come le tecnologie Web entrino nel mondo industriale e della domotica e si pone l’attenzione sui fattori che impediscono il pieno sviluppo in questi ambiti. Infine vengono proposti diversi articoli che affrontano tematiche simili a quelle della tesi.
i Giornalisti sono dei riders dell'informazione? Sono dei braccianti digitali? Esiste una via sostenibile per risollevare le sorti del giornalismo italiano (intendendo il comparto non come una industria, ma come un ingranaggio sociale necessario per la tenuta democratica)?
Gig economy o Lavoretti per noi Pari Son #digit19Marco Dal Pozzo
Una carrellata su storie e pensieri di esperti (con qualche considerazione finale "fatta in casa" sull'economia dei lavoretti, sulla gig economy.
L'obiettivo è quello della consapevolezza da cittadini per cercare di stare meglio e in modo socialmente sostenibile nello scenario che la rivoluzione digitale ha preparato per noi: consapevolezza dei lavoratori che erogano servizi e dei consumatori che quei servizi li utilizzano.
Le slide sono state presentate al #digit19, il festival del giornalismo digitale organizzato dall'Associazione Libertà di Stampa e Diritto all'Informazione. Un grazie speciale al suo Presidente, Marco Renzi
Connettività e Sviluppo Sociale ed Economico (il caso delle Valli Pinerolesi)Marco Dal Pozzo
"Servizi digitali per amministrazioni, imprese, cittadini e rilancio dello sviluppo socioeconomico delle Valli Pinerolesi - Stato dell'arte, esempi virtuosi, azioni e progetti". Questo il titolo del Digital Meet che anche quest'anno, dopo l'edizione 2017, nell'ambito del Festival italiano sull'alfabetizzazione digitale per cittadini e imprese, verrà ospitato nel Pinerolese. Dopo gli incontri di Pinerolo e Torre Pellice sui temi dell'approccio consapevole all'uso delle tecnologie digitali di un anno fa, il 2018 è la volta di un tema altrettanto cruciale, l'accesso al digitale.
Sabato 20 ottobre, a partire dalle ore 9.00, Piemonte Digitale e La.Pi.S. hanno invitato a discuterne all'Hotel Barrage, Stradale San Secondo 100 a Pinerolo, Michele FATIBENE - Responsabile Innovazione Città di Torino, in rappresentanza di ANCI PIEMONTE, Marco BUSSONE - Presidente nazionale UNCEM, Andrea CASALEGNO - Direttore Tecnico del Consorzio TOP-IX di Torino, i Sindaci dei Comuni delle Valli Pinerolesi.
L’obiettivo del Convegno è quello di:
- evidenziare bisogni e criticità delle pubbliche amministrazioni, degli operatori economici e sociali, dei cittadini delle Valli Pinerolesi nell'accesso al digitale e nella erogazione/fruizione dei servizi basati su tecnologie digitali (essenziali per avviare processi di sviluppo dei territori),
- fare il punto della situazione sulla digitalizzazione dei territori delle Valli Pinerolesi,
- presentare esempi virtuosi di azioni intraprese con successo e illustrare i progetti in atto e quelli futuri,
- monitorare, attraverso futuri eventi, l’evoluzione dei servizi digitali nel territorio
Proposte Legislative per la realizzazione di un Modello Sociale per l'Editori...Marco Dal Pozzo
Nell'edizione di Roma del Festival Nazionale del giornalismo digitale tenutasi a Febbraio 2018 presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa, è stata presentata una prima bozza delle proposte legislative per rendere operativo il Modello per l'Editoria teorizzato nel lavoro di ricerca #1news2cents.
Queste slide proseguono il lavoro iniziato a Roma con l'introduzione di qualche riferimento per meglio studiare la legge sulla neutralità degli algoritmi.
Le slide sono state preparate per il laboratorio “Strategie e strumenti per orientarsi in modo consapevole nel web” tenuto da Marco Renzi (giornalista professionista e Presidente di LSDI), nell’ambito del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Perugia.
NOTA: in giallo sono state evidenziate le modifiche rispetto alla presentazione di Roma (reperibile qui --> https://bit.ly/2GI9cHG )
Proposte Legislative per la realizzazione di un Modello Sociale per l'Editori...Marco Dal Pozzo
Roma, 2 Febbraio 2018
Federazione Nazionale della Stampa
Nel mio lavoro di ricerca, #1news2cents, ho teorizzato un Modello Sociale per l'Editoria per cui il finanziamento pubblico per i Quotidiani (Online) deve essere erogato (in modo indiretto, per mezzo della scelta dei cittadini ai quali verrebbe riconosciuto un credito quotidiano di accesso all'informazione) solo alle testate di proprietà di Imprese con Finalità Sociali che producono contenuti di qualità.
In queste slide c'è la proposta di modifica di leggi esistenti e di nuove leggi che potrebbero rendere operativo il modello.
Digitale Consapevole - Processi Cognitivi e Processi Emotivi in Rete (gli Atti)Marco Dal Pozzo
Definita la conoscenza come ciò che si costruisce mettendo insieme, contestualizzando e dando senso a dati e informazioni; definito poi il contesto digitale con tutti gli elementi di disturbo che ci sono; fatte queste due premesse, come si può "praticare conoscenza in Rete"? Considerando il funzionamento degli algoritmi delle piattaforme sociali che frequentiamo quotidianamente (che confezionano e "personalizzano" i contenuti facendo vedere solo ciò a cui siamo interessati), esistono delle misure che possiamo prendere per "difenderci"?
Le slide sono gli atti dei #DIGITALmeet di Torre Pellice e Pinerolo di Ottobre 2017 con i contributi di Maurizia Allisio, (Assessora alla Cultura nel Comune di Torre Pellice), Pietro Manduca (Consigliere Comunale di Pinerolo), Monica Reynaudo (Psicologa), Marco Bertello (Direttore de “le Valli”), Alberto Maranetto (Vice Direttore “l’Eco del Chisone”), Gianluca Tararbra (Docente di Informatica al Liceo Scientifico di Pinerolo), Omar El Hamdani (co CEO di Shielder), Silvana Molino (Presidentessa Uni 3 di Torre Pellice), Herbert Aglì (Vice Preside del Collegio Valdese di Torre Pellice), Guido Castiglia, (Nonsoloteatro).
Digitale Consapevole - Processi Cognitivi e Processi Emotivi in ReteMarco Dal Pozzo
Definita la conoscenza come ciò che si costruisce mettendo insieme, contestualizzando e dando senso a dati e informazioni; definito poi il contesto digitale con tutti gli elementi di disturbo che ci sono; fatte queste due premesse, come si può "praticare conoscenza in Rete"? Considerando il funzionamento degli algoritmi delle piattaforme sociali che frequentiamo quotidianamente (che confezionano e "personalizzano" i contenuti facendo vedere solo ciò a cui siamo interessati), esistono delle misure che possiamo prendere per "difenderci"?
Le slide sono il materiale utilizzato nei #DIGITALmeet organizzati a Torre Pellice (il 21/10/2017) e a Pinerolo (il 22/10/2017), esordio del gruppo di Piemonte Digitale.
Qui trovate le slide complete dei contributi degli intervenuti --> https://www.slideshare.net/mdplab/digitale-consapevole-processi-cognitivi-e-processi-emotivi-in-rete-gli-atti-final
La cultura digitale deve andare di pari passo con l’evoluzione tecnologica non sono sufficienti le abilitazioni tecnologiche e quelle legislative per avviare il cambiamento, ma contano gli aspetti sociali, culturali e organizzativi. Ecco perché, quello delle Smart City e Smart Society, non è un tema da affrontare soltanto da un punto di vista tecnologico/legislativo, ma anche ripensando le organizzazioni come sistemi sociali aperti in cui le persone abbiano un ruolo costantemente cooperativo e collaborativo.
Partendo proprio da questioni di ordine sociologico, individuando la necessità di percorsi di cooperazione per la gestione del Bene Comune, il workshop sarà occasione di approfondimento di e formulazione di ipotesi di lavoro su una materia tanto interessante quanto complessa.
http://www.dig-it.it/2016/10/05/smart-society-smart-cities-digit16/
Smart society in Smart cities: lezioni per la PA e per i professionisti dell'...Marco Dal Pozzo
La cultura digitale dve andare di pari passo con quella teconologica. Questo significa intercettare i nuovi processi di comunicazione e saperne gestire i flussi e gli strumenti. Una nuova responsabilità per chi all'interno della PA lavora nella comunicazione e per chi nel mondo dell'informazione approfondisce i temi della nuova società e della comunicazione pubblica.
Forum PA, Roma 24 Maggio 2016
Filter Bubble ed Ecosistema Informativo #digit15Marco Dal Pozzo
La salvaguardia del Bene Comune passa attraverso un lavoro Giornalistico, riconosciuto ed equamente retribuito, che accompagni il lettore fuori dal percorso al quale ci costringono gli Algoritmi che agiscono dietro i siti che quotidianamente frequentiamo.
Questo il messaggio di queste slide, utilizzate nell'intervento a #digit15, la due giorni sul Giornalismo Digitale, organizzata da LSDI - con cui collaboro da qualche tempo, tenutasi a Prato il 2 e 3 Ottobre 2015. L'argomento centrale è la Filter Bubble.
Leggere e Conoscere in Rete - Complessità VS SemplificazioneMarco Dal Pozzo
Slide dell'Incontro del 19 Marzo 2015 al Liceo Classico V. Emanuele II sul tema "Leggere e Conoscere in Rete - Complessità VS Semplificazione"
Una piccola linea guida e spunti di riflessione per un uso consapevole della Rete e dei Contenuti in Rete.
la Conoscenza è un Bene Comune. il Ruolo Facilitatore del Digitale.Marco Dal Pozzo
Perché la conoscenza è un Bene Comune? Perché bisogna facilitare la creazione di conoscenza? Si cercherà di dare delle risposte proponendo la strada digitale come possibile soluzione per facilitare la creazione di conoscenza e quindi svilupparla. Con quale obiettivo? Per essere Cittadini migliori!
E se si cominciasse a pensare a quella Editoriale come ad una Impresa con Finalita' Sociali?
Se la Conoscenza e anche la Rete sono Beni Comuni, perche' deve prevalere soltanto la logica di Mercato? Con un conseguente deterioramento del contenuto distribuito online e uno svilimento del ruolo Sociale che i Quotidiani dovrebbero avere?
Capitale Sociale e Web - Idee per Idee [che meritano di essere diffuse]Marco Dal Pozzo
Quanto sono importanti le connessioni nei Social Media?
Come si puo' perseguire la via verso il Benessere e la Saggezza dei Singoli e delle Imprese?
Qualche considerazione ed un modello che considera l'importanza dei Giornali evidenziando le responsabilita' in gioco.
#parmacamp del 9 Aprile 2011
il Web. Condivisione e Partecipazione anche per le BibliotecheMarco Dal Pozzo
Presentazione fatta in occasione della prima Edizione di BibloSia, Salotto della Cultura e dell'Editoria abruzzese.
Si tratta della sintesi delle presentazioni fatte al MediaCamp a Perugia il 25 Aprile 2010 e al BarCamp Innovatori PA a Roma il 19 Maggio 2010.
[Ignite] Biblioteche sul Web dal Web e Benessere [Spirituale e Materiale] per...Marco Dal Pozzo
Modello IGNITE della mia Presentazione BarCamp Innovatori PA 2010 del 19 Maggio 2010.
Dal Web possono migliorare i servizi erogati dalle PA-Biblioteche con un conseguente accrescimento del Benessere Spirituale [spirito di appartenenza ad un gruppo di lavoro e ad una Comunità] e Materiale [le Imprese sono facilitate nelle scelte].
Biblioteche sul Web dal Web e Benessere [Spirituale e Materiale] per la ComunitàMarco Dal Pozzo
Presentazione per il BarCamp Innovatori PA 2010 del 19 Maggio 2010.
Dal Web possono migliorare i servizi erogati dalle PA-Biblioteche con un conseguente accrescimento del Benessere Spirituale [spirito di appartenenza ad un gruppo di lavoro e ad una Comunità] e Materiale [le Imprese sono facilitate nelle scelte].
Qualche conclusione e proposte di sviluppo del lavoro.
4. Il Modello protocollare ISO/OSI [1] Nelle telecomunicazioni, due o più macchine [computer, telefono, stampante, etc...] possono comunicare tra loro rispettando norme che sono detti protocolli di rete . L'aderenza ai protocolli garantisce che due software in esecuzione su macchine diverse possano comunicare correttamente anche se sono stati realizzati indipendentemente. Quando due macchine iniziano a comunicare si possono scambiare dei messaggi di controllo prima di spedire i dati reali con delle procedure dette di handshaking che preparano le due macchine alla comunicazione. Tali procedure sono alla base, ad esempio, del TCP, il protocollo su cui poggia la grande maggioranze delle comunicazioni che ogni giorno facciamo su e con Internet. Ma non tutte le comunicazioni lo prevedono.
5. Il Modello protocollare ISO/OSI [2] Ciascun protocollo regola nornalmente solo una parte degli aspetti di una comunicazione ed è questa la ragione per cui una generica comunicazione tra due generiche macchine viene descritta con un insieme di protocolli che l'ISO [International Organization for Standardization] ha previsto in un modello a Pila: la Pila Protocollare ISO/OSI [Open System Interconnection] formata da sette livelli. Un esempio reale di una organizzazione a livelli protocollari, classico nelle trattazioni inerenti le reti di calcolatori, è quello del percorso di una valigia in un viaggio aereo partendo dalla casa di origine all'hotel di destinazione .
6. Il Modello protocollare ISO/OSI [3] Il primo livello è quello della preparazione della valigia; come questo debba essere fatto è definito dal protocollo del primo livello. Il secondo livello è quello dell'addetto alle valigie all'aeroporto di partenza, il turista consegna la valigia [passaggio dal primo al secondo livello] e l'addetto gli attacca le informazioni del volo e della destinazione. Qui notiamo l' aspetto fondamentale dell'organizzazione a livelli protocollari : per l'addetto non è necessario conoscere come i vestiti sono stati riposti nella valigia, altresì non è necessario per il viaggiatore conoscere le operazioni eseguite dall’addetto; il viaggiatore otterrà ciò che vuole [avere i vestiti all'hotel d'arrivo], senza che ciò influisca affatto su come gli altri protocolli debbano lavorare, a patto che lo facciano correttamente .
7.
8. Tale architettura presenta indubbiamente dei vantaggi concettuali e strutturali ma c'è da dire che sono anche previste delle duplicazioni di funzioni tra i vari livelli. I vari livelli sono organizzati in pile di protocolli che sono un modo flessibile per combinare componenti per realizzare un servizio . In una rete a pacchetto ciascun livello della pila aggiunge ai pacchetti una intestazione, attraverso una operazione detta imbustamento . Il Modello protocollare ISO/OSI [5]
9. Il Modello protocollare ISO/OSI [6] [1] Livello Fisico Trasmette un flusso di dati non strutturati attraverso un collegamento fisico , occupandosi della forma e del voltaggio del segnale. Ha a che fare con le procedure meccaniche e elettroniche necessarie a stabilire, mantenere e disattivare un collegamento fisico. [2] Livello DataLink Permette il trasferimento affidabile di dati attraverso il livello fisico . Invia frame di dati con la necessaria sincronizzazione ed effettua un controllo degli errori e delle perdite di segnale. Tutto ciò consente di far apparire, al livello superiore, il mezzo fisico come una linea di trasmissione esente da errori di trasmissione.
10. Il Modello protocollare ISO/OSI [7] [3] Livello di Rete ( Network layer ) Rende i livelli superiori indipendenti dai meccanismi e dalle tecnologie di trasmissione usate per la connessione . Si occupa di stabilire, mantenere e terminare una connessione, garantendo il corretto e ottimale funzionamento della sottorete di comunicazione. [4] Livello di Trasporto Permette un trasferimento di dati trasparente e affidabile (implementando anche un controllo degli errori e delle perdite) tra due host. È il primo livello realmente end-to-end, cioè da host sorgente a destinatario. [5] Livello di Sessione Controlla la comunicazione tra applicazioni. Stabilisce, mantiene e termina connessioni (sessioni) tra applicazioni cooperanti.
11. Il Modello protocollare ISO/OSI [8] [6] Livello di Presentazione Trasforma i dati forniti dalle applicazioni in un formato standardizzato e offrire servizi di comunicazione comuni, come la crittografia, la compressione del testo e la riformattazione. [7] Livello di Applicazione Interfaccia utente e macchina .
12. Il Modello protocollare ISO/OSI [9] Un programma applicativo interagisce con uno dei protocolli di livello trasporto per ricevere dati o inviarli passandoli nella forma richiesta. Tra i servizi più comuni offerti dal livello applicazioni ci sono le conversioni semantiche tra processi applicativi associati. Fonte Wikipedia
13. Il Modello protocollare ISO/OSI e Internet Il Modello Protocollare ISO/OSI prevede per Internet una semplificazione . Alcuni dei livelli previsti sono contenuti in un singolo strato. Il Modello per Internet [ protocollo TCP/IP ] viene presentato in figura. Fonte Wikipedia
14. Utilizzo della Pila Protocollare ISO/OSI per Modellare la Filiera Editoriale e la connessione tra Sorgente dell’Informazione e Fruitore/Utente della stessa
17. Modello Filiera Editoriale Cartaceo 1 Fisico gomma su asfalto gomma su asfalto Fisico 1 2 DataLink Corriere verso Edicolante o verso il Macero Corriere verso Edicolante o verso il Macero DataLink 2 3 Rete Edicolante riceve il Corriere Corriere in Edicola o al Macero Rete 3 4 Trasporto Edicolante prende in consegna i Quotidiani [o li restituisce per il Macero] Edicolante che riceve o rende i Quotidiani Trasporto 4 5 Sessione Utente che prende il Quotidiano dopo il pagamento Edicolante che consegna il Quotidiano all'Utente Sessione 5 6 Presentazione Impaginazione del Giornale [fruita dall'Utente] Impaginazione del Giornale [decisa dalla Testata] Presentazione 6 7 Applicazione Lettura della Notizia da parte dell'Utente Giornalista/Testata che crea la Notizia Applicazione 7 Livello Cartaceo Cartaceo Livello
18. Modello Filiera Editoriale Web 1 Fisico [cavo, etere] [abbonamento] [cavo, etere] [abbonamento] Fisico 1 2 DataLink MAC MAC DataLink 2 3 Rete IP IP Rete 3 4 Trasporto TCP/UDP TCP/UDP Trasporto 4 5 Sessione Sessione 5 6 Presentazione Impaginazione del Giornale [fruita dall'Utente] Impaginazione del Giornale [decisa dalla Testata] Presentazione 6 7 Applicazione [Pagina Web] Commento delle Notizia [Pagina Web] Creazione della Notizia Applicazione 7 Livello Web Web Livello
19. Modello Filiera Editoriale Cartaceo e Web [Confronti su come si Comunica tra Strati] Nel Modello di Filiera Web sono evidenziate le differenze rispetto al Modello di Filiera Cartaceo Fisico 1 DataLink 2 Rete 3 Trasporto 4 Sessione 5 Presentazione 6 Applicazione 7 Cartaceo Livello Web