Il Non profit in rete: la presenza sul Web delle organizzazioni non profitRoberto Polillo
Articolo estratto dagli atti dell'Osservatorio ICT per il Non profit 2013 - Il Non profit in rete, organizzato dalla Fondazione Think il 27 novembre 2013
Dall'Osservatorio ICT per il Non-Profit, Milano, Museo della Scienza e della Tecnologia, 21 marzo 2012.
Il report completo può essere scaricato dal sito della Fondazione Think!
Il Non profit in rete: la presenza sul Web delle organizzazioni non profitRoberto Polillo
Articolo estratto dagli atti dell'Osservatorio ICT per il Non profit 2013 - Il Non profit in rete, organizzato dalla Fondazione Think il 27 novembre 2013
Dall'Osservatorio ICT per il Non-Profit, Milano, Museo della Scienza e della Tecnologia, 21 marzo 2012.
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GreenFleet e Web 2.0: i social network a supporto della mobilità sostenibileFLEETBLOG
Il tema dei social network è spesso controverso, in particolare nel suo rapporto con l’impresa. Molte di queste infatti ne oscurano l’utilizzo ai dipendenti o hanno deciso di non impiegarli per comunicare con il mondo esterno. La seguente relazione non è ne pro, ne contro i social network, si vuole solo valorizzare quegli elementi positivi (se ve ne sono) a supporto dell’ambiente e della mobilità aziendale cogliendone gli attuali utilizzi di case auto, società di noleggio e aziende con flotte importanti, lasciando però all’uditore un giudizio di merito e soprattutto il cogliere quegli spunti d’interesse impiegabili nel proprio contesto aziendale.
Comunicazione, business e marketing al tempo del Social WebFederico Fioretti
Questa tesi nasce principalmente con l'obiettivo di analizzare la recente evoluzione degli strumenti del Web le loro implicazioni verso l'impresa in termini di comunicazione, business, marketing e cambiamento di processi e pratiche organizzative. (aggiornata Marzo 2013)
Il web 2.0 è l'insieme delle tecnologie collaborative per organizzare Internet come una piattaforma in cui tutti possono inserire i propri contributi ed interagire con gli altri utenti. Il termine nasce da una frase coniata da O'Reilly e da Dale Dougherty nel 2004 e il documento che ne ha ufficialmente sancito l'inizio risale al 30 settembre del 2005. "Il Web 2.0 è la rete intesa come una piattaforma con tutti i dispositivi collegati; le applicazioni Web 2.0 sono quelle che permettono di ottenere la maggior parte dei vantaggi intrinseci della piattaforma, fornendo il software come un servizio in continuo aggiornamento e che migliora con l'utilizzo delle persone, sfruttando e mescolando i dati da sorgenti multiple, tra cui gli utenti, i quali forniscono i propri contenuti e servizi in un modo da permetterne il riutilizzo da parte di altri utenti, e creando una serie di effetti attraverso "un'architettura della partecipazione" che va oltre la metafora delle pagine del Web 1.0 per produrre così user experience più significative". (traduzione da "Web 2.0: compact definition", Tim O'Reilly) Il web 2.0 vuole segnare una separazione netta con la New Economy dell'inizio millennio definita come web 1.0 e caratterizzata da siti web statici, di sola consultazione e con scarsa possibilità di interazione dell'utente. La tendenza attuale è quella di indicare come Web 2.0 l'insieme di tutti gli strumenti/le applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utenti quali i blog, i forum, le chat, etc... In ambito aziendale, la condivisione del Web 2.0 permette di creare idee insieme a tutti i dipendenti, commentare gli sviluppi di progetti in collaborazione con i dipendenti. Tutto ciò è stato reso possibile da collegamenti ad Internet molto più veloci e dall'unione di varie tecnologie di facile apprendimento e uso. Come appena citato, Il Web 1.0 a differenza del Web 2.0 era composto prevalentemente da siti web "statici", che non davano alcuna possibilità di interazione con l'utente, eccetto la normale navigazione tra le pagine, l'uso delle e-mail e dei motori di ricerca. Il Web 2.0 viceversa costituisce un approccio filosofico alla rete che ne connota la dimensione sociale, la condivisione, l'autorialità rispetto alla mera fruizione. Il ruolo dell'utente in questo senso diventa centrale, esce dalla passività che lo contraddiceva nel Web 1.0 per diventare protagonista tramite la creazione, modifica e condivisione di contenuti multimediali a propria scelta.
https://www.vincenzocalabro.it
Il convegno offre ai partecipanti degli schemi operativi per pianificare una operazione di adeguamento e razionalizzazione dei contenuti on line a partire dalle indicazioni contenute nelle Linee Guida. L’obiettivo è di fornire gli elementi indispensabili per migliorare la qualità dei siti Web della PA sia sotto il profilo dei contenuti offerti che rispetto alla prospettive dell’integrazione di strumentazione web 2.0, di servizi di e-government e di sistemi di knowledge management.
Prendendo come spunto le “Linee Guida Brunetta” pubblicate il 26 luglio 2010, questo convegno si propone di illustrare la normativa rilevante in materia di siti Web pubblici e di offrire gli schemi operativi per pianificare una operazione di adeguamento e razionalizzazione dei contenuti e dei servizi offerti sul Web da parte delle Amministrazioni Pubbliche.
Alla luce dei recenti interventi legislativi, gli Enti hanno infatti bisogno di un quadro sistematico ed aggiornato degli aspetti di cui tenere conto in tutte le attività collegate ai Website pubblici; una loro mancata valutazione - oltre ad impedire all’Amministrazione di conseguire gli attesi benefici in termini di efficienza e trasparenza - rappresenta una violazione degli obblighi normativi ed espone la PA e gli agenti pubblici a sanzioni e responsabilità.
I siti web delle pubbliche amministrazioniGianluigi Cogo
Convegno/Seminario:
I SITI WEB DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI DOPO LE 'LINEE GUIDA BRUNETTA
Norme, obblighi e sanzioni, tecnologie e modelli organizzativi
Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente (blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Twitter, Gmail, Wordpress, Tripadvisor ecc.).
Fabrizio Maggioni, Tesi di laurea magistrale in Teoria e tecnologia della comunicazione, Università di Milano Bicocca (marzo 2010).
Realizzata presso TangoLab.
Relatore: R.Polillo
i Giornalisti sono dei riders dell'informazione? Sono dei braccianti digitali? Esiste una via sostenibile per risollevare le sorti del giornalismo italiano (intendendo il comparto non come una industria, ma come un ingranaggio sociale necessario per la tenuta democratica)?
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Comunicazione, business e marketing al tempo del Social WebFederico Fioretti
Questa tesi nasce principalmente con l'obiettivo di analizzare la recente evoluzione degli strumenti del Web le loro implicazioni verso l'impresa in termini di comunicazione, business, marketing e cambiamento di processi e pratiche organizzative. (aggiornata Marzo 2013)
Il web 2.0 è l'insieme delle tecnologie collaborative per organizzare Internet come una piattaforma in cui tutti possono inserire i propri contributi ed interagire con gli altri utenti. Il termine nasce da una frase coniata da O'Reilly e da Dale Dougherty nel 2004 e il documento che ne ha ufficialmente sancito l'inizio risale al 30 settembre del 2005. "Il Web 2.0 è la rete intesa come una piattaforma con tutti i dispositivi collegati; le applicazioni Web 2.0 sono quelle che permettono di ottenere la maggior parte dei vantaggi intrinseci della piattaforma, fornendo il software come un servizio in continuo aggiornamento e che migliora con l'utilizzo delle persone, sfruttando e mescolando i dati da sorgenti multiple, tra cui gli utenti, i quali forniscono i propri contenuti e servizi in un modo da permetterne il riutilizzo da parte di altri utenti, e creando una serie di effetti attraverso "un'architettura della partecipazione" che va oltre la metafora delle pagine del Web 1.0 per produrre così user experience più significative". (traduzione da "Web 2.0: compact definition", Tim O'Reilly) Il web 2.0 vuole segnare una separazione netta con la New Economy dell'inizio millennio definita come web 1.0 e caratterizzata da siti web statici, di sola consultazione e con scarsa possibilità di interazione dell'utente. La tendenza attuale è quella di indicare come Web 2.0 l'insieme di tutti gli strumenti/le applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utenti quali i blog, i forum, le chat, etc... In ambito aziendale, la condivisione del Web 2.0 permette di creare idee insieme a tutti i dipendenti, commentare gli sviluppi di progetti in collaborazione con i dipendenti. Tutto ciò è stato reso possibile da collegamenti ad Internet molto più veloci e dall'unione di varie tecnologie di facile apprendimento e uso. Come appena citato, Il Web 1.0 a differenza del Web 2.0 era composto prevalentemente da siti web "statici", che non davano alcuna possibilità di interazione con l'utente, eccetto la normale navigazione tra le pagine, l'uso delle e-mail e dei motori di ricerca. Il Web 2.0 viceversa costituisce un approccio filosofico alla rete che ne connota la dimensione sociale, la condivisione, l'autorialità rispetto alla mera fruizione. Il ruolo dell'utente in questo senso diventa centrale, esce dalla passività che lo contraddiceva nel Web 1.0 per diventare protagonista tramite la creazione, modifica e condivisione di contenuti multimediali a propria scelta.
https://www.vincenzocalabro.it
Il convegno offre ai partecipanti degli schemi operativi per pianificare una operazione di adeguamento e razionalizzazione dei contenuti on line a partire dalle indicazioni contenute nelle Linee Guida. L’obiettivo è di fornire gli elementi indispensabili per migliorare la qualità dei siti Web della PA sia sotto il profilo dei contenuti offerti che rispetto alla prospettive dell’integrazione di strumentazione web 2.0, di servizi di e-government e di sistemi di knowledge management.
Prendendo come spunto le “Linee Guida Brunetta” pubblicate il 26 luglio 2010, questo convegno si propone di illustrare la normativa rilevante in materia di siti Web pubblici e di offrire gli schemi operativi per pianificare una operazione di adeguamento e razionalizzazione dei contenuti e dei servizi offerti sul Web da parte delle Amministrazioni Pubbliche.
Alla luce dei recenti interventi legislativi, gli Enti hanno infatti bisogno di un quadro sistematico ed aggiornato degli aspetti di cui tenere conto in tutte le attività collegate ai Website pubblici; una loro mancata valutazione - oltre ad impedire all’Amministrazione di conseguire gli attesi benefici in termini di efficienza e trasparenza - rappresenta una violazione degli obblighi normativi ed espone la PA e gli agenti pubblici a sanzioni e responsabilità.
I siti web delle pubbliche amministrazioniGianluigi Cogo
Convegno/Seminario:
I SITI WEB DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI DOPO LE 'LINEE GUIDA BRUNETTA
Norme, obblighi e sanzioni, tecnologie e modelli organizzativi
Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente (blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Twitter, Gmail, Wordpress, Tripadvisor ecc.).
Fabrizio Maggioni, Tesi di laurea magistrale in Teoria e tecnologia della comunicazione, Università di Milano Bicocca (marzo 2010).
Realizzata presso TangoLab.
Relatore: R.Polillo
Similar to Condivisione di un [Utile?] Modello Ose della Filiera Editoriale (20)
i Giornalisti sono dei riders dell'informazione? Sono dei braccianti digitali? Esiste una via sostenibile per risollevare le sorti del giornalismo italiano (intendendo il comparto non come una industria, ma come un ingranaggio sociale necessario per la tenuta democratica)?
Gig economy o Lavoretti per noi Pari Son #digit19Marco Dal Pozzo
Una carrellata su storie e pensieri di esperti (con qualche considerazione finale "fatta in casa" sull'economia dei lavoretti, sulla gig economy.
L'obiettivo è quello della consapevolezza da cittadini per cercare di stare meglio e in modo socialmente sostenibile nello scenario che la rivoluzione digitale ha preparato per noi: consapevolezza dei lavoratori che erogano servizi e dei consumatori che quei servizi li utilizzano.
Le slide sono state presentate al #digit19, il festival del giornalismo digitale organizzato dall'Associazione Libertà di Stampa e Diritto all'Informazione. Un grazie speciale al suo Presidente, Marco Renzi
Connettività e Sviluppo Sociale ed Economico (il caso delle Valli Pinerolesi)Marco Dal Pozzo
"Servizi digitali per amministrazioni, imprese, cittadini e rilancio dello sviluppo socioeconomico delle Valli Pinerolesi - Stato dell'arte, esempi virtuosi, azioni e progetti". Questo il titolo del Digital Meet che anche quest'anno, dopo l'edizione 2017, nell'ambito del Festival italiano sull'alfabetizzazione digitale per cittadini e imprese, verrà ospitato nel Pinerolese. Dopo gli incontri di Pinerolo e Torre Pellice sui temi dell'approccio consapevole all'uso delle tecnologie digitali di un anno fa, il 2018 è la volta di un tema altrettanto cruciale, l'accesso al digitale.
Sabato 20 ottobre, a partire dalle ore 9.00, Piemonte Digitale e La.Pi.S. hanno invitato a discuterne all'Hotel Barrage, Stradale San Secondo 100 a Pinerolo, Michele FATIBENE - Responsabile Innovazione Città di Torino, in rappresentanza di ANCI PIEMONTE, Marco BUSSONE - Presidente nazionale UNCEM, Andrea CASALEGNO - Direttore Tecnico del Consorzio TOP-IX di Torino, i Sindaci dei Comuni delle Valli Pinerolesi.
L’obiettivo del Convegno è quello di:
- evidenziare bisogni e criticità delle pubbliche amministrazioni, degli operatori economici e sociali, dei cittadini delle Valli Pinerolesi nell'accesso al digitale e nella erogazione/fruizione dei servizi basati su tecnologie digitali (essenziali per avviare processi di sviluppo dei territori),
- fare il punto della situazione sulla digitalizzazione dei territori delle Valli Pinerolesi,
- presentare esempi virtuosi di azioni intraprese con successo e illustrare i progetti in atto e quelli futuri,
- monitorare, attraverso futuri eventi, l’evoluzione dei servizi digitali nel territorio
Proposte Legislative per la realizzazione di un Modello Sociale per l'Editori...Marco Dal Pozzo
Nell'edizione di Roma del Festival Nazionale del giornalismo digitale tenutasi a Febbraio 2018 presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa, è stata presentata una prima bozza delle proposte legislative per rendere operativo il Modello per l'Editoria teorizzato nel lavoro di ricerca #1news2cents.
Queste slide proseguono il lavoro iniziato a Roma con l'introduzione di qualche riferimento per meglio studiare la legge sulla neutralità degli algoritmi.
Le slide sono state preparate per il laboratorio “Strategie e strumenti per orientarsi in modo consapevole nel web” tenuto da Marco Renzi (giornalista professionista e Presidente di LSDI), nell’ambito del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Perugia.
NOTA: in giallo sono state evidenziate le modifiche rispetto alla presentazione di Roma (reperibile qui --> https://bit.ly/2GI9cHG )
Proposte Legislative per la realizzazione di un Modello Sociale per l'Editori...Marco Dal Pozzo
Roma, 2 Febbraio 2018
Federazione Nazionale della Stampa
Nel mio lavoro di ricerca, #1news2cents, ho teorizzato un Modello Sociale per l'Editoria per cui il finanziamento pubblico per i Quotidiani (Online) deve essere erogato (in modo indiretto, per mezzo della scelta dei cittadini ai quali verrebbe riconosciuto un credito quotidiano di accesso all'informazione) solo alle testate di proprietà di Imprese con Finalità Sociali che producono contenuti di qualità.
In queste slide c'è la proposta di modifica di leggi esistenti e di nuove leggi che potrebbero rendere operativo il modello.
Digitale Consapevole - Processi Cognitivi e Processi Emotivi in Rete (gli Atti)Marco Dal Pozzo
Definita la conoscenza come ciò che si costruisce mettendo insieme, contestualizzando e dando senso a dati e informazioni; definito poi il contesto digitale con tutti gli elementi di disturbo che ci sono; fatte queste due premesse, come si può "praticare conoscenza in Rete"? Considerando il funzionamento degli algoritmi delle piattaforme sociali che frequentiamo quotidianamente (che confezionano e "personalizzano" i contenuti facendo vedere solo ciò a cui siamo interessati), esistono delle misure che possiamo prendere per "difenderci"?
Le slide sono gli atti dei #DIGITALmeet di Torre Pellice e Pinerolo di Ottobre 2017 con i contributi di Maurizia Allisio, (Assessora alla Cultura nel Comune di Torre Pellice), Pietro Manduca (Consigliere Comunale di Pinerolo), Monica Reynaudo (Psicologa), Marco Bertello (Direttore de “le Valli”), Alberto Maranetto (Vice Direttore “l’Eco del Chisone”), Gianluca Tararbra (Docente di Informatica al Liceo Scientifico di Pinerolo), Omar El Hamdani (co CEO di Shielder), Silvana Molino (Presidentessa Uni 3 di Torre Pellice), Herbert Aglì (Vice Preside del Collegio Valdese di Torre Pellice), Guido Castiglia, (Nonsoloteatro).
Digitale Consapevole - Processi Cognitivi e Processi Emotivi in ReteMarco Dal Pozzo
Definita la conoscenza come ciò che si costruisce mettendo insieme, contestualizzando e dando senso a dati e informazioni; definito poi il contesto digitale con tutti gli elementi di disturbo che ci sono; fatte queste due premesse, come si può "praticare conoscenza in Rete"? Considerando il funzionamento degli algoritmi delle piattaforme sociali che frequentiamo quotidianamente (che confezionano e "personalizzano" i contenuti facendo vedere solo ciò a cui siamo interessati), esistono delle misure che possiamo prendere per "difenderci"?
Le slide sono il materiale utilizzato nei #DIGITALmeet organizzati a Torre Pellice (il 21/10/2017) e a Pinerolo (il 22/10/2017), esordio del gruppo di Piemonte Digitale.
Qui trovate le slide complete dei contributi degli intervenuti --> https://www.slideshare.net/mdplab/digitale-consapevole-processi-cognitivi-e-processi-emotivi-in-rete-gli-atti-final
La cultura digitale deve andare di pari passo con l’evoluzione tecnologica non sono sufficienti le abilitazioni tecnologiche e quelle legislative per avviare il cambiamento, ma contano gli aspetti sociali, culturali e organizzativi. Ecco perché, quello delle Smart City e Smart Society, non è un tema da affrontare soltanto da un punto di vista tecnologico/legislativo, ma anche ripensando le organizzazioni come sistemi sociali aperti in cui le persone abbiano un ruolo costantemente cooperativo e collaborativo.
Partendo proprio da questioni di ordine sociologico, individuando la necessità di percorsi di cooperazione per la gestione del Bene Comune, il workshop sarà occasione di approfondimento di e formulazione di ipotesi di lavoro su una materia tanto interessante quanto complessa.
http://www.dig-it.it/2016/10/05/smart-society-smart-cities-digit16/
Smart society in Smart cities: lezioni per la PA e per i professionisti dell'...Marco Dal Pozzo
La cultura digitale dve andare di pari passo con quella teconologica. Questo significa intercettare i nuovi processi di comunicazione e saperne gestire i flussi e gli strumenti. Una nuova responsabilità per chi all'interno della PA lavora nella comunicazione e per chi nel mondo dell'informazione approfondisce i temi della nuova società e della comunicazione pubblica.
Forum PA, Roma 24 Maggio 2016
Filter Bubble ed Ecosistema Informativo #digit15Marco Dal Pozzo
La salvaguardia del Bene Comune passa attraverso un lavoro Giornalistico, riconosciuto ed equamente retribuito, che accompagni il lettore fuori dal percorso al quale ci costringono gli Algoritmi che agiscono dietro i siti che quotidianamente frequentiamo.
Questo il messaggio di queste slide, utilizzate nell'intervento a #digit15, la due giorni sul Giornalismo Digitale, organizzata da LSDI - con cui collaboro da qualche tempo, tenutasi a Prato il 2 e 3 Ottobre 2015. L'argomento centrale è la Filter Bubble.
Leggere e Conoscere in Rete - Complessità VS SemplificazioneMarco Dal Pozzo
Slide dell'Incontro del 19 Marzo 2015 al Liceo Classico V. Emanuele II sul tema "Leggere e Conoscere in Rete - Complessità VS Semplificazione"
Una piccola linea guida e spunti di riflessione per un uso consapevole della Rete e dei Contenuti in Rete.
la Conoscenza è un Bene Comune. il Ruolo Facilitatore del Digitale.Marco Dal Pozzo
Perché la conoscenza è un Bene Comune? Perché bisogna facilitare la creazione di conoscenza? Si cercherà di dare delle risposte proponendo la strada digitale come possibile soluzione per facilitare la creazione di conoscenza e quindi svilupparla. Con quale obiettivo? Per essere Cittadini migliori!
E se si cominciasse a pensare a quella Editoriale come ad una Impresa con Finalita' Sociali?
Se la Conoscenza e anche la Rete sono Beni Comuni, perche' deve prevalere soltanto la logica di Mercato? Con un conseguente deterioramento del contenuto distribuito online e uno svilimento del ruolo Sociale che i Quotidiani dovrebbero avere?
Capitale Sociale e Web - Idee per Idee [che meritano di essere diffuse]Marco Dal Pozzo
Quanto sono importanti le connessioni nei Social Media?
Come si puo' perseguire la via verso il Benessere e la Saggezza dei Singoli e delle Imprese?
Qualche considerazione ed un modello che considera l'importanza dei Giornali evidenziando le responsabilita' in gioco.
#parmacamp del 9 Aprile 2011
il Web. Condivisione e Partecipazione anche per le BibliotecheMarco Dal Pozzo
Presentazione fatta in occasione della prima Edizione di BibloSia, Salotto della Cultura e dell'Editoria abruzzese.
Si tratta della sintesi delle presentazioni fatte al MediaCamp a Perugia il 25 Aprile 2010 e al BarCamp Innovatori PA a Roma il 19 Maggio 2010.
[Ignite] Biblioteche sul Web dal Web e Benessere [Spirituale e Materiale] per...Marco Dal Pozzo
Modello IGNITE della mia Presentazione BarCamp Innovatori PA 2010 del 19 Maggio 2010.
Dal Web possono migliorare i servizi erogati dalle PA-Biblioteche con un conseguente accrescimento del Benessere Spirituale [spirito di appartenenza ad un gruppo di lavoro e ad una Comunità] e Materiale [le Imprese sono facilitate nelle scelte].
Biblioteche sul Web dal Web e Benessere [Spirituale e Materiale] per la ComunitàMarco Dal Pozzo
Presentazione per il BarCamp Innovatori PA 2010 del 19 Maggio 2010.
Dal Web possono migliorare i servizi erogati dalle PA-Biblioteche con un conseguente accrescimento del Benessere Spirituale [spirito di appartenenza ad un gruppo di lavoro e ad una Comunità] e Materiale [le Imprese sono facilitate nelle scelte].
Qualche conclusione e proposte di sviluppo del lavoro.
Presentazione di una prima bozza di Modello della Filiera Editoriale delle Notizie/Informazioni basata sul Modello della Pila Protocollare ISO/OSI.
Sono mostrate le applicazioni del Modello alle Notizie su Carta e su Web.
10. APPLICATION SOFTWARE APPLICATION SOFTWARE Dati, Documenti e Programmi APPLICATION PLATFORM APPLICATION PLATFORM Componenti Hardware e Software che garantiscono le generiche applicazioni e i servizi EXTERNAL ENVIRONMENT EXTERNAL ENVIRONMENT Insieme degli elementi esterni sia alle Applicazioni sia alle Piattaforme che le supportano. API APPLICATION PROGRAM INTERFACE Interfaccia tra Applicazione e Piattaforma variante a seconda del servizio EEI EXTERNAL ENVIRONMENT INTERFACE Supporta il trasferimento delle Informazioni tra la Piattaforma e l’esterno e tra l’esterno e le Applicazioni residenti sulle Piattaforme. Variano a seconda del Tipo di Informazioni scambiate e tra chi vengono scambiate [Umani, Data Store, altri applicativi].
14. APPLICATION SOFTWARE NOTIZIA Presentazione APPLICATION SOFTWARE La Notizia e la sua Presentazione [impaginazione, titoli, annunci] sotto la responsabilità dell’Editore [RIGIDITÀ/BROADCAST] API APPLICATION PROGRAM INTERFACE La Notizia esce dalla Redazione e va in Stampa APPLICATION PLATFORM APPLICATION PLATFORM La Carta EEI EXTERNAL ENVIRONMENT INTERFACE Edicola dove la Notizia viene acquistata EXTERNAL ENVIRONMENT Utenti EXTERNAL ENVIRONMENT Singolo Utente e la Piazza del Paese, il Bar, la propria Casa [BONDING SOCIAL CAPITAL/FRUIZIONE LENTA]
16. APPLICATION SOFTWARE NOTIZIA Browsing APPLICATION SOFTWARE La Notizia e il Browsing [FLESSIBILTÀ/UNICAST/BROWSING] API APPLICATION PROGRAM INTERFACE La Notizia esce dalla Redazione e va sul Web e viceversa Utenti Utenti Utenti Utenti APPLICATION PLATFORM Utenti APPLICATION PLATFORM Il Web [i server e le Piattaforme di Condivisione] [BONDING & BRIDGING SOCIAL CAPITAL/FRUIZIONE VELOCE] EEI EXTERNAL ENVIRONMENT INTERFACE Il Computer, il Mouse, la Tastiera che permettono la fruizione e anche la creazione della Notizia da parte degli Utenti EXTERNAL ENVIRONMENT Utenti EXTERNAL ENVIRONMENT Singolo Utente e la Piazza del Paese, il Bar, la propria Casa [BONDING SOCIAL CAPITAL]