Presentazione dei risultati della ricerca, effettuata dall’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Iveser), sui registri matricola del carcere veneziano di S.M. Maggiore durante il periodo dell’occupazione tedesca (1943-1945) nell’ambito di un progetto iniziato in occasione dell’edizione 2010 del Giorno della Memoria. La presentazione è avvenuta il 26 gennaio 2012 presso la sala Montefiore della Comunità Ebraica di Venezia con la presenza di Amos Luzzatto (Presidente della Comunità Ebraica di Venezia), Roberto Turetta (Presidente del Consiglio Comunale di Venezia), Domenico Cuttaia (Prefetto di Venezia), Fulvio Della Rocca (Questore di Venezia), Marco Borghi (Direttore Iveser), Giulio Bobbo (ricercatore Iveser).
Presentazione dei risultati della ricerca, effettuata dall’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Iveser), sui registri matricola del carcere veneziano di S.M. Maggiore durante il periodo dell’occupazione tedesca (1943-1945) nell’ambito di un progetto iniziato in occasione dell’edizione 2010 del Giorno della Memoria. La presentazione è avvenuta il 26 gennaio 2012 presso la sala Montefiore della Comunità Ebraica di Venezia con la presenza di Amos Luzzatto (Presidente della Comunità Ebraica di Venezia), Roberto Turetta (Presidente del Consiglio Comunale di Venezia), Domenico Cuttaia (Prefetto di Venezia), Fulvio Della Rocca (Questore di Venezia), Marco Borghi (Direttore Iveser), Giulio Bobbo (ricercatore Iveser).
Carlo e Giani Stuparich due volontari triestini nel 1915_Stringher_Udine_elio...Elio Varutti
Carlo e Giani Stuparich, due volontari triestini nella Prima guerra mondiale. Elaborato del Laboratorio di Storia dell'istituto Stringher di Udine. Progetto "Il Secolo breve in Friuli Venezia Giulia", cofinanziato dalla Fondazione CRUP. Classe 5^ D Ristorazione, anno scolastico 2013-2014. Dirigente scolastico: Anna Maria Zilli. Coordinamento didattico: professoresse Carla Maffeo (Italiano e Storia), Cinzia Lodolo (Sostegno). Networking: prof. Elio Varutti, Economia e Tecnica dell’Azienda Turistica.
Lavoro realizzato dalla Terza C as. 2015-16 in occasione dei 70 anni della Repubblica e del primo voto delle donne italiane. Insegnante: Cristina Maggioni
*us13118 ... Per un turismo commemorativo e non speculativo ...articolo9
Istituto d'Istruzione Superiore di Asiago
Via Matteotti, 155
Classe 4^B Indirizzo Turismo
Articolo 9 della Costituzione
"..Per un turismo commemorativo e non speculativo..."
Elio varutti, la resistenza in italia, guerra civile e rinascita moraleElio Varutti
Corso su «LA STORIA DELLA DEPORTAZIONE» Università della Terza Età “P. Naliato” e ANED di Udine, 9 marzo 2022, ore 17. Prof. Elio Varutti, docente alla UTE di Sociologia del Ricordo. Esodo giuliano dalmata
Ero diverso: ufficiale ed ebreo (di Silvio Ortona)INSMLI
"Ero diverso: ufficiale ed ebreo", di Silvio Ortona; tratto dal volume "Voci della Resistenza ebraica italiana", a cura di Alessandra Chiappano.
Si ringrazia la casa editrice Le Château per aver consentito la pubblicazione.
"Due Ragazzi come Noi, due ragazzi di Montesacro" realizzato dalla Classe 3A della Scuola Secondaria di I grado, sede di Viale Adriatico nell'ambito del concorso "Resistere in Roma prigioniera" bandito dal Museo Storico della Liberazione di via Tasso.
Il lavoro ha ricevuto un riconoscimento speciale per "la narrazione storica del proprio quartiere, per la ricostruzione storica ampia e ben documentata del gruppo di partigiani che vi operò, in particolare Orlando Orlandi Posti". La premiazione è avvenuta il 18 Maggio presso l'Aula Magna del Liceo Cavour.
La narrazione parte dalla visita al museo e narra la storia, i sogni e le speranze di Due Ragazzi come Noi, due ragazzi di Montesacro: Orlando Orlandi Posti e Ferdinando Agnini uccisi alle Fosse Ardeatine. Il tutto ripercorrendo i loro luoghi che sono anche quelli che viviamo anche noi tutti i giorni, scuola inclusa!
prof.ssa Cristina Dell'Orco prof. Giambattista Reale
Libere di votare. La Resistenza delle donne e le lotte per il suffragioDaniel Degli Esposti
La presentazione racconta le lotte che le donne emiliane e modenesi hanno messo in atto fra la Resistenza e l'immediato dopoguerra. La conquista del voto rappresenta il culmine di un processo che porta alla progressiva affermazione del genere femminile.
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
26/4/18 - Correzione a pag. A4
Sandro Pasqualetto era democristiano non comunista.
(Slideshare, non consente più di correggere il documento)
Comunque, nelle pagine successive, non mancano ben altri esempi di grande feeling cattocomunista.
IL MOVENTE POLITICO DELL'OMICIDIO
Mio padre, coetaneo, amico e confidente di Primo Visentin, ne era molto convinto.
In paese si parlava sempre di traditori e ladri, come potenziali autori e complici dell’omicidio, tutti erano decisamente concordi sul nome di Andretta, come autore materiale.
Nessuno di questi nanerottoli, aveva la statura, neppure era tanto stupido, da caricare sulle proprie spalle, un delitto simile, con la certezza assoluta di essere facimente individuato e punito.
Salvo complicità adeguate e ben garantite a priori, naturalmente
Le cronache dei protagonisti
In questo tipo di verifiche, è un po’ deprimente basarsi solo sui memoriali.
Poco o tanto, sono inficiati dall’irrefrenabile smania di abbellire il racconto, “pro domo sua”.
Tuttavia, con un po’ di pazienza, confrontando le varie versioni, si può ricavarne una intermedia di compromesso, che, presumibilmente, forse si avvicina alla verità.
Meglio studiare come andavano le cose in generale.
Secondo me è più utile leggere qualche buon libro di storia, approfondendo le poche vicende sufficientemente note ed acclarate.
Perché lo svolgimento dei fatti si conferma molto ripetitivo, quando il contesto è simile.
L’utilità pedagogica della storia
Pansa millanta di trovare la verità intrufolando il suo grugno nell’immondizia, ben sapendo che tutte le fazioni, in tutte le guerre, producono il tipo di porcheria di cui lui è ghiottissimo.
Con la sue gigantesche scoreggie editoriali, rischia di sopraffare il profumo nobile della resistenza, un’essenza molto delicata e ormai poco percettibile.
Tuttavia, per preservare la parte preziosa ed immarcescibile della vicenda resistenziale, bisogna separare, decisamente e coraggiosamente, tutto il materiale putrescente che effettivamente porta ancora con sé.
Intendo la retorica menzognera, le cento bugie, che, anche nella vicenda di Primo, persistono ostinatamente.
I sentimenti
Sono compaesano di Masaccio, ho vissuto la mia infanzia in un paese molto speciale, segnato dalla traccia profonda del suo passaggio.
La sua unica sorella, Rita, in quanto moglie di un mio zio paterno, era anche proprietaria della casa dove sono nato.
Non possiedo le parole adatte per trasmettere i sentimenti di affetto e di adesione agli ideali di Primo, che pervadeva la mia famiglia.
Questo lavoro è solo un modesto omaggio al "profeta".
Carlo e Giani Stuparich due volontari triestini nel 1915_Stringher_Udine_elio...Elio Varutti
Carlo e Giani Stuparich, due volontari triestini nella Prima guerra mondiale. Elaborato del Laboratorio di Storia dell'istituto Stringher di Udine. Progetto "Il Secolo breve in Friuli Venezia Giulia", cofinanziato dalla Fondazione CRUP. Classe 5^ D Ristorazione, anno scolastico 2013-2014. Dirigente scolastico: Anna Maria Zilli. Coordinamento didattico: professoresse Carla Maffeo (Italiano e Storia), Cinzia Lodolo (Sostegno). Networking: prof. Elio Varutti, Economia e Tecnica dell’Azienda Turistica.
Lavoro realizzato dalla Terza C as. 2015-16 in occasione dei 70 anni della Repubblica e del primo voto delle donne italiane. Insegnante: Cristina Maggioni
*us13118 ... Per un turismo commemorativo e non speculativo ...articolo9
Istituto d'Istruzione Superiore di Asiago
Via Matteotti, 155
Classe 4^B Indirizzo Turismo
Articolo 9 della Costituzione
"..Per un turismo commemorativo e non speculativo..."
Elio varutti, la resistenza in italia, guerra civile e rinascita moraleElio Varutti
Corso su «LA STORIA DELLA DEPORTAZIONE» Università della Terza Età “P. Naliato” e ANED di Udine, 9 marzo 2022, ore 17. Prof. Elio Varutti, docente alla UTE di Sociologia del Ricordo. Esodo giuliano dalmata
Ero diverso: ufficiale ed ebreo (di Silvio Ortona)INSMLI
"Ero diverso: ufficiale ed ebreo", di Silvio Ortona; tratto dal volume "Voci della Resistenza ebraica italiana", a cura di Alessandra Chiappano.
Si ringrazia la casa editrice Le Château per aver consentito la pubblicazione.
"Due Ragazzi come Noi, due ragazzi di Montesacro" realizzato dalla Classe 3A della Scuola Secondaria di I grado, sede di Viale Adriatico nell'ambito del concorso "Resistere in Roma prigioniera" bandito dal Museo Storico della Liberazione di via Tasso.
Il lavoro ha ricevuto un riconoscimento speciale per "la narrazione storica del proprio quartiere, per la ricostruzione storica ampia e ben documentata del gruppo di partigiani che vi operò, in particolare Orlando Orlandi Posti". La premiazione è avvenuta il 18 Maggio presso l'Aula Magna del Liceo Cavour.
La narrazione parte dalla visita al museo e narra la storia, i sogni e le speranze di Due Ragazzi come Noi, due ragazzi di Montesacro: Orlando Orlandi Posti e Ferdinando Agnini uccisi alle Fosse Ardeatine. Il tutto ripercorrendo i loro luoghi che sono anche quelli che viviamo anche noi tutti i giorni, scuola inclusa!
prof.ssa Cristina Dell'Orco prof. Giambattista Reale
Libere di votare. La Resistenza delle donne e le lotte per il suffragioDaniel Degli Esposti
La presentazione racconta le lotte che le donne emiliane e modenesi hanno messo in atto fra la Resistenza e l'immediato dopoguerra. La conquista del voto rappresenta il culmine di un processo che porta alla progressiva affermazione del genere femminile.
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
26/4/18 - Correzione a pag. A4
Sandro Pasqualetto era democristiano non comunista.
(Slideshare, non consente più di correggere il documento)
Comunque, nelle pagine successive, non mancano ben altri esempi di grande feeling cattocomunista.
IL MOVENTE POLITICO DELL'OMICIDIO
Mio padre, coetaneo, amico e confidente di Primo Visentin, ne era molto convinto.
In paese si parlava sempre di traditori e ladri, come potenziali autori e complici dell’omicidio, tutti erano decisamente concordi sul nome di Andretta, come autore materiale.
Nessuno di questi nanerottoli, aveva la statura, neppure era tanto stupido, da caricare sulle proprie spalle, un delitto simile, con la certezza assoluta di essere facimente individuato e punito.
Salvo complicità adeguate e ben garantite a priori, naturalmente
Le cronache dei protagonisti
In questo tipo di verifiche, è un po’ deprimente basarsi solo sui memoriali.
Poco o tanto, sono inficiati dall’irrefrenabile smania di abbellire il racconto, “pro domo sua”.
Tuttavia, con un po’ di pazienza, confrontando le varie versioni, si può ricavarne una intermedia di compromesso, che, presumibilmente, forse si avvicina alla verità.
Meglio studiare come andavano le cose in generale.
Secondo me è più utile leggere qualche buon libro di storia, approfondendo le poche vicende sufficientemente note ed acclarate.
Perché lo svolgimento dei fatti si conferma molto ripetitivo, quando il contesto è simile.
L’utilità pedagogica della storia
Pansa millanta di trovare la verità intrufolando il suo grugno nell’immondizia, ben sapendo che tutte le fazioni, in tutte le guerre, producono il tipo di porcheria di cui lui è ghiottissimo.
Con la sue gigantesche scoreggie editoriali, rischia di sopraffare il profumo nobile della resistenza, un’essenza molto delicata e ormai poco percettibile.
Tuttavia, per preservare la parte preziosa ed immarcescibile della vicenda resistenziale, bisogna separare, decisamente e coraggiosamente, tutto il materiale putrescente che effettivamente porta ancora con sé.
Intendo la retorica menzognera, le cento bugie, che, anche nella vicenda di Primo, persistono ostinatamente.
I sentimenti
Sono compaesano di Masaccio, ho vissuto la mia infanzia in un paese molto speciale, segnato dalla traccia profonda del suo passaggio.
La sua unica sorella, Rita, in quanto moglie di un mio zio paterno, era anche proprietaria della casa dove sono nato.
Non possiedo le parole adatte per trasmettere i sentimenti di affetto e di adesione agli ideali di Primo, che pervadeva la mia famiglia.
Questo lavoro è solo un modesto omaggio al "profeta".
"Selfie" in stile fauve o pop - Elaborati realizzati dagli alunni delle classi 3^ A, B, C della scuola secondaria di I° grado "G. Zanellato" di Monselice (Pd), a.s. 2016/2017.
1. MEMORIE di GUERRA:
i reduci raccontano…
Scuola secondaria di I° grado
“G. Zanellato”
Classe 3C
A cura della prof.ssa Ester Besusso
2. Scoprire il passato attraverso la testimonianza di chi
il passato l’ha costruito … con la propria vita!
Un’esperienza da non perdere!
3. Nel mese di marzo abbiamo avuto il piacere di incontrare alcuni membri
dell’Associazione Reduci della seconda guerra mondiale di Monselice,
e precisamente i signori:
Stelvio ZIRON, Giuseppe TREVISAN, Attilio BIZZOTTO, Domenico TIENGO,
accompagnati dal prof. Roberto VALANDRO, esperto di storia locale.
4. Testimonianza di Stelvio Ziron
“ Lavoravo come ferroviere ed ebbi modo di vedere transitare in
stazione molti treni - merci carichi di armi e di Ebrei.
Dai vagoni provenivano grida ed urla disperate… Cercavo di aiutare
queste povere persone, dando loro di nascosto del cibo e dell’acqua,
anche a rischio di essere scoperto e imprigionato per questo…
5. Continua il signor Ziron:
”Ero telegrafista; dalla stazione di Bologna mi veniva
riferito ciò che contenevano i treni che sarebbero transitati
per Monselice. Io dovevo comunicare ai capistazione gli
ordini di servizio che ricevevo.
6. Poi divenni io stesso capostazione. Feci il tirocinio a Vicenza.
Una sera, mentre ero alla guida di un treno, il ‘Pippo’, un aereo
nemico che bombardava qualunque cosa fosse in movimento,
colpì la locomotiva in cui mi trovavo. Mi salvai lanciandomi in un
fiume ghiacciato e trovando riparo sotto il ghiaccio superficiale.
7. Facendo il mio lavoro, ero a conoscenza degli spostamenti di
truppe ed armi, informazioni preziose che riferivo a chi
combatteva i fascisti e i tedeschi. Conoscevo direttamente solo
una persona, così, se mi avessero catturato e torturato per avere
da me notizie sulla Resistenza, non avrei potuto fare il nome di
nessuno.
Fui arrestato ed imprigionato tre o quattro volte.
Sono fiero di aver combattuto per la liberazione del mio Paese!”
8. Testimonianza di Giuseppe Trevisan
“Ero un sergente di fanteria. Mi imprigionarono tra l’8 ed il 9
settembre 1943 e mi rinchiusero in un lager tedesco, del
distretto 17 A, dove rimasi per più di due anni in condizioni di
vita durissime!
9. I lager erano luoghi terribili, recintati con filo spinato, sorvegliati
da guardie che sparavano su chiunque tentasse di fuggire.
Eravamo costretti a vivere in baracche piccole e malsane, il cibo
era scarso e poco nutriente (pane, carote, patate…), avevamo così
tanta fame che eravamo ridotti a cibarci di piccoli roditori.
Quando si doveva dividere il pane, era una lotta anche fra di noi…
10. Tutto quello che si possedeva era molto importante, anche le
scarpe che molti prigionieri portavano persino la notte per
paura che potessero essere rubate da qualche compagno che ne
era sprovvisto.
Il mio era un lager destinato agli operai e i prigionieri venivano
fatti lavorare in modo straziante ed eccessivo”.
11. Il professor Valandro ci ha presentato la storia di altri reduci:
Domenico Tiengo, ad esempio, partì per la guerra a 19 anni e fu
mandato nei Balcani. Le condizioni di vita dei soldati erano durissime:
tutti mangiavano e dormivano pochissimo, così erano colpiti da molte
malattie. Lui si ammalò di scabbia, la “malattia dei poveri”; ricoverato
e poi dimesso, ritornò a combattere.
12. Attilio Bizzotto durante la guerra combattè come soldato-carabiniere
e come partigiano sul Monte Grappa.
Pietro Gattolin ha riportato in un libro le sue esperienze di guerra ed
il prof. Valandro ce ne ha letti alcuni passi .
13. Incontrare queste persone, che ci hanno parlato con
lucidità e chiarezza delle loro esperienze di soldati e
partigiani, ci ha emozionato e ci ha permesso di:
14. capire la dura realtà degli anni di guerra;
conoscere persone che hanno dimostrato il loro
coraggio ed il loro valore, aiutando chi era
perseguitato;
riflettere sull’importanza di vivere in uno Stato
democratico, che rispetta la libertà ed i diritti di
ognuno.
Per questa libertà e per questi diritti dobbiamo
ringraziare chi ha combattuto, mettendo a
repentaglio la propria vita, per consentire a
tutti di vivere in un mondo migliore.
I testi sono stati scritti grazie agli appunti di:
Aurora e Sarah, Luna, Federica, Tracy e Francesca, Egon e
Francesco.