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Viaggio nel
Medioevo
Mostra virtuale organizzata da Bazzano, Fornetto,
Cesarini e Di Giacomo
Accoglienza
Salve, benvenuti nel nostro museo. Oggi vi proponiamo una mostra virtuale, intitolata
“Viaggio nel Medioevo”, durante la quale ci soffermeremo su tre tematiche che
caratterizzarono il Medioevo, ma che sono proprie anche dell'età moderna.
La mostra è organizzata in tre stanze differenti, una per ogni argomento; vi accompagneremo
per tutto il tragitto e insieme analizzeremo fonti, documenti e immagini. Alla fine della visita
vi accorgerete di quanto antichità e attualità siano legate e di come problematiche attuali
abbiano radici fondate sin dal Medioevo.
Prego, possiamo iniziare il nostro percorso...
Guida
1. Minoranze e marginalità nel mondo medievale
Clicca qui per entrare nella prima stanza!
Impatto con l’alterità
Clicca qui per entrare nella seconda stanza!
Compenetrazione tra Stato e Chiesa
Clicca qui per entrare nella terza stanza!
2.
3.
Minoranze e marginalità
Eccoci nella prima stanza. Qui ci concentreremo sul tema delle MINORANZE e
delle MARGINALITÀ, argomenti di cui ultimamente si sente parlare molto.
Con il termine «marginali» si intendono tutti coloro che si ritrovano ai confini
della società del tempo in cui vivono, non identificandosi con le norme, i valori di
riferimento e le regole del corpo sociale cui appartengono. Sono quindi persone
ritenute “diverse” e di conseguenza vittime di esclusione e discriminazione.
Minoranze e marginalità
Durante il Medioevo, l'esistenza di singoli individui o di interi gruppi era condizionata da
forme più o meno dirette di esclusione. In altre parole, la società medievale non era basata
sull'uguaglianza, tant'è vero che esistevano tre ceti ben distinti (oratores, bellatores e
laboratores). Stranieri, poveri, lebbrosi, folli, eretici, ebrei: sono alcune delle "minoranze" che
nei secoli XI-XIV conobbero aspetti diversi dell'emarginazione e della marginalità
Rappresentazione
di alcune
«minoranze»
discriminate.
Ai margini del Medioevo
Marina Montesano è una professoressa di storia medievale
all'Università di Messina. Nel suo libro “Ai margini del
Medioevo”, esamina questo aspetto del Medioevo, deducendo
quattro fattori che caratterizzavano la marginalità del tempo:
 Economico: i marginali non contribuiscono all’evoluzione
economica della società;
 Sociale: i marginali non hanno né diritti e né doveri;
 Spaziale: alcuni luoghi sono preclusi per i marginali;
 Culturale: i bagagli culturali dei marginali sono incompatibili
con la restante parte della società.
Chi erano i marginali?
Erano considerati emarginati tanto le persone con disabilità e i
malati, per esempio i lebbrosi, quanto persone che esercitavano
mestieri indispensabili per la società, ma gravati dal marchio del
disonore (mestieri vili). A quest'ultima categoria appartenevano,
fra l'altro, prostitute, carnefici, becchini e vuotatori di latrine.
Anche differenze etniche o religiose potevano determinare
l'esclusione di una minoranza, come avvenne per gli zingari, gli
ebrei e gli eretici. Le autorità laiche ed ecclesiastiche, per
stigmatizzare gli appartenenti a determinati gruppi marginali,
costringevano questi ultimi a contrassegnare i propri abiti con
colori o segni infamanti.
Rappresentazione di un ebreo
condannato
Un'ulteriore categoria vittima di emarginazione era quella
costituita dalle donne. Fin da piccole soggette all’autorità
paterna, le ragazze, una volta sposate, passavano sotto il
controllo e la protezione del marito.
Anche a livello giuridico esisteva una grande disparità di genere:
mentre le donne adultere erano severamente punite, spesso
non accadeva lo stesso con gli uomini.
Chi erano i marginali?
Rappresentazione di donne intente a svolgere
una delle poche attività a loro destinate: la
tessitura
La condizione delle donne è stata influenzata anche
dalla loro scarsa istruzione, portando poi a
pregiudizi che sfociarono per esempio nella “caccia
alle streghe” una delle più grandi forme di
discriminazione. Donne accusate ingiustamente di
essere streghe e di consumare relazioni amorose con
il diavolo, maltrattate a livello fisico e psicologico
per poi essere uccise o bruciate sul rogo, così come
ci racconta l'autore Claude Schmitt nel suo testo
“Medioevo superstizioso”.
Caccia alle streghe
Rappresentazione di una presunta strega
condannata a rogo
Attualità: minoranze
linguistiche
Continuando a parlare di minoranze, sicuramente si
può far riferimento alle minoranze linguistiche.
Esaminando la situazione italiana attuale, secondo le
stime del Ministero dell’Interno, circa il 5% della
popolazione ha come lingua materna una lingua
diversa dall’italiano. L’Italia, pur non avendo ancora
ratificato la Carta Europea delle lingue regionali, si
è data, nel 1999, una specifica legge-quadro, la n.
482/99 intitolata «Norme in materia di tutela delle
minoranze linguistiche storiche» che regola la
materia di cui sopra.
Dalla cartina è possibile osservare la molteplicità di dialetti che
caratterizzano l’Italia
Attualità
Durante il corso del tempo il fenomeno della marginalità è cambiato riducendosi sempre più.
Attualmente, è vero sì che non c'è più lo stesso tipo di discriminazione che caratterizzava il
Medioevo, ma esistono comunque categorie di persone vittime di emarginazione: c’è ancora
molta strada da fare per creare una società basata esclusivamente sul rispetto reciproco e
sull'uguaglianza.
Proseguiamo ora verso la seconda stanza!
Clicca qui per
tornare alla Guida
Impatto con
l’alterità
In questa seconda stanza analizzeremo il concetto di ALTERITÀ,
accostato a particolari aspetti della società medievale e ad
avvenimenti significativi. Nel fare questo cercheremo sempre di
associarlo quanto più possibile alla quotidianità.
Si precisa che con «alterità» si intende qualcosa che si presenta come
«altro», cioè come diverso, come non identico.
Alterità: le donne
Parlando di alterità ci possiamo sicuramente ricollegare alla questione
delle donne cui abbiamo fatto riferimento precedentemente.
La vita per loro era particolarmente difficile, dal momento che
venivano considerate esseri inferiori a causa della loro fragilità ed
emotività. Alla donna veniva attribuito solo il compito di mettere al
mondo figli.
Tuttavia, bisogna tenere presente che tali considerazioni medievali
sono frutto di una mentalità chiusa e di un’odiosa forma di
oppressione e discriminazione che ha caratterizzato la storia
occidentale.
Donna rappresentata nell’intento di
allattare il figlio.
Alterità: le donne
Ad oggi, è stata quasi raggiunta una totale parità di genere.
Bisogna considerare, però, che per raggiungere questo traguardo
le donne hanno dovuto lottare. Molte sono state le associazioni
femministe che, nel corso della storia, hanno fatto il possibile
per il riconoscimento dei diritti femminili (in Inghilterra: le
Suffragette).
Anche grazie alla loro battaglia, in documenti quali la nostra
Costituzione (articoli 51 e 117) e la Carta dei Diritti
Fondamentali dell'Unione Europea e organizzazioni ufficiali,
come l'ONU, è garantita la parità di diritto.
Foto di una delle manifestazioni
organizzate dalle Suffragette
Europei e nativi
d’America
Sempre in riferimento all'alterità, non si può omettere
un riferimento all'incontro tra europei e nativi d'America
avvenuto a seguito della scoperta del “Nuovo Mondo”.
Com'è risaputo, con l'arrivo degli europei, la
popolazione indigena affrontò un forte calo demografico,
non solo per nuove malattie introdotte dai conquistatori,
ma soprattutto a causa dell'atteggiamento di
quest'ultimi: gli europei effettuarono un vero e proprio
genocidio; i nativi furono sterminati, costretti ad una
morte violenta e dolorosa.
Due pareri contrastanti
Sepulveda giustifica gli atti di violenza
compiuti sugli indios poiché, in quanto
popoli inferiori, peccatori e miserabili,
dovevano necessariamente convertirsi per
allontanarli dai vizi. Senza la violenza
quest'opera di evangelizzazione non avrebbe
avuto successo e le popolazioni avrebbero
continuato con la loro idolatria.
De Las Casas, invece, difende gli indios,
condannando la guerra e lo “sfruttamento del
diverso”. Sostiene che la conversione di cui
parla Sepulveda non è fatta per salvare
anime, ma solo per trarre benefici.
Vari personaggi della storia hanno espresso la propria opinione sull'argomento. Di seguito vi
riportiamo due punti di vista, totalmente contrastanti, di Juan de Sepulveda, umanista e giurista, e di
Bartolomé de Las Casas, frate missionario domenicano.
Alterità e attualità
Possiamo quindi notare come dal 1500 al 1900, l’uomo europeo a contatto con i diversi si sia
sempre sentito superiore, disprezzando il “diverso” e considerandolo inferiore (probabilmente
a causa dei diversi lineamenti, caratteristiche o tradizioni). Solo dopo la Seconda Guerra
Mondiale si comincia a cambiare mentalità.
Inoltre, la tortura e la schiavitù erano qualcosa di perfettamente normale per gli occidentali
(basti pensare al 1503 durante cui iniziò uno dei più grandi disastri umani -> deportazione
schiavi neri in Africa). Tali comportamenti oggi sono condannati dalla Carta dei Diritti e
dalla Costituzione italiana.
Anche questo percorso è terminato, possiamo proseguire verso la prossima stanza!
Clicca qui per
tornare alla Guida
Compenetrazione tra Stato e
Chiesa
Quest'ultima stanza è interamente dedicata al tema della
COMPENETRAZIONE TRA STATO E CHIESA.
Come gli appassionati di storia sapranno, nel periodo medievale istituzione
statale e Chiesa erano strettamente legati, non vi era una distinzione netta
tra le due entità: i sovrani ottenevano il titolo da un'autorità ecclesiastica
(papa o vescovo) in modo ottenere delle qualità divine concesse da Dio.
Per meglio comprendere quanto questa
compenetrazione sia profonda e significativa,
possiamo esaminare alcuni fatti storici.
Rilevante è stato sicuramente il Concordato di
Worms (1122), grazie al quale si regolano i
rapporti tra Papato e Impero: l’investitura
religiosa dei vescovi spetta al Papa, tranne in
Germania, dove il compito è riservato
all’Imperatore.
Fatti storici
Estratto del Concordato di Worms
Lotta tra Papato e Impero
Il rapporto quasi indissolubile che si creava tra Sovrano e Papa è
stato sicuramente causa di grandi scontri, conosciuti
tradizionalmente come “lotta tra Papato e Impero”, che ebbe come
esiti:
 Il Papato acquistò sempre più autonomia;
 Il Papa iniziò a trascurare le formalità, intervenendo anche
sulle provincie ecclesiastiche;
 L’Impero vide la fedeltà dei vescovi e con essa la possibilità di
influenzarne le scelte.
Rappresentazione della cerimonia di
incoronazione del sovrano, che segna il forte
legame tra autorità statale ed ecclesiastica
Attualità
Spesso nel Medioevo si sono verificati episodi di violenza verso credenti di fedi differenti,
caratterizzati da discriminazioni e conversione forzata.
Nella Costituzione italiana si stabilisce che «Chiesa e Stato sono, entrambi nel proprio
ordine, indipendenti e sovrani» (Art.7) e che «tutte le confessioni religiose sono egualmente
libere davanti alla legge» (Art.8)
I rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica sono stabiliti dai Patti Lateranensi, mentre le
altre religioni hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti.
Attualità
Oggi, in Italia, in quanto Stato laico, la legge religiosa è distaccata e distinta da quella
giuridica. Di conseguenza la nostra Costituzione stabilisce, con gli articoli 3, 8 e 19, che ogni
cittadino deve poter professare liberamente la sua fede: essa non costituisce motivo di
discriminazione.
Nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è, inoltre, affermato che nei sistemi
educativi va insegnato il rispetto, la comprensione e la tolleranza verso coloro che sono
diversi per etnia, nazionalità o fede e che ognuno ha diritto alla libertà di pensiero, coscienza
e religione (concetto ribadito anche nella carta dei diritti fondamentali dell’UE).
Clicca qui per
andare ai saluti
Saluti!
Con questo si conclude la nostra mostra. Speriamo
che gli argomenti siano stati trattati in modo chiaro
ed esaudiente e che la visita sia stata di vostro
gradimento.
Grazie per l’attenzione e alla prossima!

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Società medievale

  • 1. Viaggio nel Medioevo Mostra virtuale organizzata da Bazzano, Fornetto, Cesarini e Di Giacomo
  • 2. Accoglienza Salve, benvenuti nel nostro museo. Oggi vi proponiamo una mostra virtuale, intitolata “Viaggio nel Medioevo”, durante la quale ci soffermeremo su tre tematiche che caratterizzarono il Medioevo, ma che sono proprie anche dell'età moderna. La mostra è organizzata in tre stanze differenti, una per ogni argomento; vi accompagneremo per tutto il tragitto e insieme analizzeremo fonti, documenti e immagini. Alla fine della visita vi accorgerete di quanto antichità e attualità siano legate e di come problematiche attuali abbiano radici fondate sin dal Medioevo. Prego, possiamo iniziare il nostro percorso...
  • 3. Guida 1. Minoranze e marginalità nel mondo medievale Clicca qui per entrare nella prima stanza! Impatto con l’alterità Clicca qui per entrare nella seconda stanza! Compenetrazione tra Stato e Chiesa Clicca qui per entrare nella terza stanza! 2. 3.
  • 4. Minoranze e marginalità Eccoci nella prima stanza. Qui ci concentreremo sul tema delle MINORANZE e delle MARGINALITÀ, argomenti di cui ultimamente si sente parlare molto. Con il termine «marginali» si intendono tutti coloro che si ritrovano ai confini della società del tempo in cui vivono, non identificandosi con le norme, i valori di riferimento e le regole del corpo sociale cui appartengono. Sono quindi persone ritenute “diverse” e di conseguenza vittime di esclusione e discriminazione.
  • 5. Minoranze e marginalità Durante il Medioevo, l'esistenza di singoli individui o di interi gruppi era condizionata da forme più o meno dirette di esclusione. In altre parole, la società medievale non era basata sull'uguaglianza, tant'è vero che esistevano tre ceti ben distinti (oratores, bellatores e laboratores). Stranieri, poveri, lebbrosi, folli, eretici, ebrei: sono alcune delle "minoranze" che nei secoli XI-XIV conobbero aspetti diversi dell'emarginazione e della marginalità Rappresentazione di alcune «minoranze» discriminate.
  • 6. Ai margini del Medioevo Marina Montesano è una professoressa di storia medievale all'Università di Messina. Nel suo libro “Ai margini del Medioevo”, esamina questo aspetto del Medioevo, deducendo quattro fattori che caratterizzavano la marginalità del tempo:  Economico: i marginali non contribuiscono all’evoluzione economica della società;  Sociale: i marginali non hanno né diritti e né doveri;  Spaziale: alcuni luoghi sono preclusi per i marginali;  Culturale: i bagagli culturali dei marginali sono incompatibili con la restante parte della società.
  • 7. Chi erano i marginali? Erano considerati emarginati tanto le persone con disabilità e i malati, per esempio i lebbrosi, quanto persone che esercitavano mestieri indispensabili per la società, ma gravati dal marchio del disonore (mestieri vili). A quest'ultima categoria appartenevano, fra l'altro, prostitute, carnefici, becchini e vuotatori di latrine. Anche differenze etniche o religiose potevano determinare l'esclusione di una minoranza, come avvenne per gli zingari, gli ebrei e gli eretici. Le autorità laiche ed ecclesiastiche, per stigmatizzare gli appartenenti a determinati gruppi marginali, costringevano questi ultimi a contrassegnare i propri abiti con colori o segni infamanti. Rappresentazione di un ebreo condannato
  • 8. Un'ulteriore categoria vittima di emarginazione era quella costituita dalle donne. Fin da piccole soggette all’autorità paterna, le ragazze, una volta sposate, passavano sotto il controllo e la protezione del marito. Anche a livello giuridico esisteva una grande disparità di genere: mentre le donne adultere erano severamente punite, spesso non accadeva lo stesso con gli uomini. Chi erano i marginali? Rappresentazione di donne intente a svolgere una delle poche attività a loro destinate: la tessitura
  • 9. La condizione delle donne è stata influenzata anche dalla loro scarsa istruzione, portando poi a pregiudizi che sfociarono per esempio nella “caccia alle streghe” una delle più grandi forme di discriminazione. Donne accusate ingiustamente di essere streghe e di consumare relazioni amorose con il diavolo, maltrattate a livello fisico e psicologico per poi essere uccise o bruciate sul rogo, così come ci racconta l'autore Claude Schmitt nel suo testo “Medioevo superstizioso”. Caccia alle streghe Rappresentazione di una presunta strega condannata a rogo
  • 10. Attualità: minoranze linguistiche Continuando a parlare di minoranze, sicuramente si può far riferimento alle minoranze linguistiche. Esaminando la situazione italiana attuale, secondo le stime del Ministero dell’Interno, circa il 5% della popolazione ha come lingua materna una lingua diversa dall’italiano. L’Italia, pur non avendo ancora ratificato la Carta Europea delle lingue regionali, si è data, nel 1999, una specifica legge-quadro, la n. 482/99 intitolata «Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche» che regola la materia di cui sopra. Dalla cartina è possibile osservare la molteplicità di dialetti che caratterizzano l’Italia
  • 11. Attualità Durante il corso del tempo il fenomeno della marginalità è cambiato riducendosi sempre più. Attualmente, è vero sì che non c'è più lo stesso tipo di discriminazione che caratterizzava il Medioevo, ma esistono comunque categorie di persone vittime di emarginazione: c’è ancora molta strada da fare per creare una società basata esclusivamente sul rispetto reciproco e sull'uguaglianza. Proseguiamo ora verso la seconda stanza! Clicca qui per tornare alla Guida
  • 12. Impatto con l’alterità In questa seconda stanza analizzeremo il concetto di ALTERITÀ, accostato a particolari aspetti della società medievale e ad avvenimenti significativi. Nel fare questo cercheremo sempre di associarlo quanto più possibile alla quotidianità. Si precisa che con «alterità» si intende qualcosa che si presenta come «altro», cioè come diverso, come non identico.
  • 13. Alterità: le donne Parlando di alterità ci possiamo sicuramente ricollegare alla questione delle donne cui abbiamo fatto riferimento precedentemente. La vita per loro era particolarmente difficile, dal momento che venivano considerate esseri inferiori a causa della loro fragilità ed emotività. Alla donna veniva attribuito solo il compito di mettere al mondo figli. Tuttavia, bisogna tenere presente che tali considerazioni medievali sono frutto di una mentalità chiusa e di un’odiosa forma di oppressione e discriminazione che ha caratterizzato la storia occidentale. Donna rappresentata nell’intento di allattare il figlio.
  • 14. Alterità: le donne Ad oggi, è stata quasi raggiunta una totale parità di genere. Bisogna considerare, però, che per raggiungere questo traguardo le donne hanno dovuto lottare. Molte sono state le associazioni femministe che, nel corso della storia, hanno fatto il possibile per il riconoscimento dei diritti femminili (in Inghilterra: le Suffragette). Anche grazie alla loro battaglia, in documenti quali la nostra Costituzione (articoli 51 e 117) e la Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea e organizzazioni ufficiali, come l'ONU, è garantita la parità di diritto. Foto di una delle manifestazioni organizzate dalle Suffragette
  • 15. Europei e nativi d’America Sempre in riferimento all'alterità, non si può omettere un riferimento all'incontro tra europei e nativi d'America avvenuto a seguito della scoperta del “Nuovo Mondo”. Com'è risaputo, con l'arrivo degli europei, la popolazione indigena affrontò un forte calo demografico, non solo per nuove malattie introdotte dai conquistatori, ma soprattutto a causa dell'atteggiamento di quest'ultimi: gli europei effettuarono un vero e proprio genocidio; i nativi furono sterminati, costretti ad una morte violenta e dolorosa.
  • 16. Due pareri contrastanti Sepulveda giustifica gli atti di violenza compiuti sugli indios poiché, in quanto popoli inferiori, peccatori e miserabili, dovevano necessariamente convertirsi per allontanarli dai vizi. Senza la violenza quest'opera di evangelizzazione non avrebbe avuto successo e le popolazioni avrebbero continuato con la loro idolatria. De Las Casas, invece, difende gli indios, condannando la guerra e lo “sfruttamento del diverso”. Sostiene che la conversione di cui parla Sepulveda non è fatta per salvare anime, ma solo per trarre benefici. Vari personaggi della storia hanno espresso la propria opinione sull'argomento. Di seguito vi riportiamo due punti di vista, totalmente contrastanti, di Juan de Sepulveda, umanista e giurista, e di Bartolomé de Las Casas, frate missionario domenicano.
  • 17. Alterità e attualità Possiamo quindi notare come dal 1500 al 1900, l’uomo europeo a contatto con i diversi si sia sempre sentito superiore, disprezzando il “diverso” e considerandolo inferiore (probabilmente a causa dei diversi lineamenti, caratteristiche o tradizioni). Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale si comincia a cambiare mentalità. Inoltre, la tortura e la schiavitù erano qualcosa di perfettamente normale per gli occidentali (basti pensare al 1503 durante cui iniziò uno dei più grandi disastri umani -> deportazione schiavi neri in Africa). Tali comportamenti oggi sono condannati dalla Carta dei Diritti e dalla Costituzione italiana. Anche questo percorso è terminato, possiamo proseguire verso la prossima stanza! Clicca qui per tornare alla Guida
  • 18. Compenetrazione tra Stato e Chiesa Quest'ultima stanza è interamente dedicata al tema della COMPENETRAZIONE TRA STATO E CHIESA. Come gli appassionati di storia sapranno, nel periodo medievale istituzione statale e Chiesa erano strettamente legati, non vi era una distinzione netta tra le due entità: i sovrani ottenevano il titolo da un'autorità ecclesiastica (papa o vescovo) in modo ottenere delle qualità divine concesse da Dio.
  • 19. Per meglio comprendere quanto questa compenetrazione sia profonda e significativa, possiamo esaminare alcuni fatti storici. Rilevante è stato sicuramente il Concordato di Worms (1122), grazie al quale si regolano i rapporti tra Papato e Impero: l’investitura religiosa dei vescovi spetta al Papa, tranne in Germania, dove il compito è riservato all’Imperatore. Fatti storici Estratto del Concordato di Worms
  • 20. Lotta tra Papato e Impero Il rapporto quasi indissolubile che si creava tra Sovrano e Papa è stato sicuramente causa di grandi scontri, conosciuti tradizionalmente come “lotta tra Papato e Impero”, che ebbe come esiti:  Il Papato acquistò sempre più autonomia;  Il Papa iniziò a trascurare le formalità, intervenendo anche sulle provincie ecclesiastiche;  L’Impero vide la fedeltà dei vescovi e con essa la possibilità di influenzarne le scelte. Rappresentazione della cerimonia di incoronazione del sovrano, che segna il forte legame tra autorità statale ed ecclesiastica
  • 21. Attualità Spesso nel Medioevo si sono verificati episodi di violenza verso credenti di fedi differenti, caratterizzati da discriminazioni e conversione forzata. Nella Costituzione italiana si stabilisce che «Chiesa e Stato sono, entrambi nel proprio ordine, indipendenti e sovrani» (Art.7) e che «tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge» (Art.8) I rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica sono stabiliti dai Patti Lateranensi, mentre le altre religioni hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti.
  • 22. Attualità Oggi, in Italia, in quanto Stato laico, la legge religiosa è distaccata e distinta da quella giuridica. Di conseguenza la nostra Costituzione stabilisce, con gli articoli 3, 8 e 19, che ogni cittadino deve poter professare liberamente la sua fede: essa non costituisce motivo di discriminazione. Nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è, inoltre, affermato che nei sistemi educativi va insegnato il rispetto, la comprensione e la tolleranza verso coloro che sono diversi per etnia, nazionalità o fede e che ognuno ha diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione (concetto ribadito anche nella carta dei diritti fondamentali dell’UE). Clicca qui per andare ai saluti
  • 23. Saluti! Con questo si conclude la nostra mostra. Speriamo che gli argomenti siano stati trattati in modo chiaro ed esaudiente e che la visita sia stata di vostro gradimento. Grazie per l’attenzione e alla prossima!