SlideShare a Scribd company logo
1 of 51
DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO
Il ruolo della scuola
 Maria Grazia Lamparelli, psicologa psicoterapeuta
 mg.lamparelli@libero.it
 “Dimmi e io dimenticherò. Fammi vedere e forse non ricorderò. Coinvolgimi ed
io capirò”
…. COSA POSSIAMO FARE?
 Porsi obiettivi realistici:
a) Ridurre il deficit funzionale
- individuaz.precoce: gli insegnanti hanno un doppio vantaggio (fattore tempo
e possib.di confronto) e invio tempestivo
- uso didattica mirata per tutta la classe (orientata ai processi e non ai
prodotti dell’apprendimento)
b) Ridurre la sofferenza e il disagio che accompagna il deficit funzionale
- uso strumenti dispensativi e compensativi
- rinforzo del senso di autoefficacia. E’ vitale per ogni essere umano poter
dire “sono capace”, “posso farcela”. E’ esperienza fondamentale nella
costruzione dell’identità individuale l’esperienza di autoefficacia.
 INOLTRE….
LIVELLI DI OSSERVAZIONE
(corrispondenti ai livelli di elaborazione implicati nell’apprendimento della
lingua scritta)
 Livello dei processi neuropsicologici di base (attenzione, memoria,
organizzazione spaziale, prassica, linguistica)
 Livello dell’organizzazione cognitiva ( c.d.“intelligenza”)
 Livello dei processi metacognitivi (relativi alle modalità di
comprensione e utilizzazione delle abilità: ctrl, pianificazione, uso
strategie, monitoraggio)
 Livello della motivazione (relativo al riconoscimento del valore del
compito; presuppone una suff.maturazione nell’assetto di
personalità che consenta investimenti di natura cognitiva)
 APPRENDIMENTO COME FRUTTO DI UNA SINTESI
OPERATIVA TRA SISTEMI E FUNZIONI DIVERSE
 Dai 6 anni in poi apprendimento di compiti culturalmente
determinati che esigono il rispetto di procedure ben codificate (salto
qualitativo nello sviluppo)
 …..E quindi cosa devo osservare?
PREREQUISITI ESECUTIVIPREREQUISITI ESECUTIVI
•Sono i prerequisiti che si attengono alla realizzazione del sistema
scritto, non alla sua conoscenza es. segno grafico, coordinazione
occhio-mano orientamento spaziale ecc.
PREREQUISITI COSTRUTTIVIPREREQUISITI COSTRUTTIVI
•E’ il livello di concettualizzazione sulla “lingua” es. che lo
scritto rappresenta la parola e non l’oggetto.
Prerequisiti all’apprendimentoPrerequisiti all’apprendimento
 Difficoltà esecutive
 Difficoltà costruttive
Difficoltà esecutive
 Difficoltà di riproduzione chiara del segno
grafico
 Non adeguata organizzazione dello spazio
sul foglio
 Incertezza nella sequenza e nella
direzionalità della scrittura
 Problemi di orientamento spaziale, problemi
nella riproduzione delle lettere (rovesciate o
capovolte)
Cause
 Grado di coordinazione oculo manuale
 Problemi di lateralizzazione
 Impaccio motorio
 Orientamento spaziale
SCELTA DEL CARATTERE
 MAIUSCOLO
 MINUSCOLO
 CORSIVO
Difficoltà costruttive
 Carenze di prerequisiti linguistici. Si manifestano in
due modi:
 1) con una produzione linguistica poco evoluta
- Usa un solo segno per scrivere le parole
- Usa la stessa sequenza di segni per scrivere parole
diverse
- Usa solo le lettere del proprio nome, ricombinate
- Fa ancora scarabocchi informi
 2) con difficoltà ad evolversi nel processo di
costruzione della lingua scritta
 Non sviluppano ulteriori livelli di competenza
 Evidenziano difficoltà a trovare i segni all’interno di
una parola
 Non controllano la sequenza:
- analisi sonora della parola
-smontaggio della parola
-ricostruzione della parola
 Metafonologia: il ruolo della scuola.
Gli insegnanti possono impegnarsi in
un’opera di trattamento e prevenzione delle
difficoltà di apprendimento che faccia
riferimento alla accertata causa linguistica
di questi disturbi, per contribuire a ridurre il
deficit funzionale
 Per fare ciò:
E’ ESSENZIALE
 Sapere quali sono le tappe di apprendimento
della letto-scrittura
 Sapere quali sono i prerequisiti
all’apprendimento della letto-scrittura
 Modificare (se necessario) la didattica
 Ricordare sempre che qualsiasi processo di
apprendimento passa attraverso la
mediazione relazionale che attiva risorse,
motiva, permette di sperimentare
IL BAMBINO E IL LINGUAGGIO
 12-36 mesi >>>dimensione SEMANTICA.
Linguaggio importante per il suo aspetto
comunicativo
 Dai 36 mesi>>>inizia ad acquistare rilevanza la
dimensione FISICA (riflessione e analisi sui suoni
del linguaggio)
 PERCHE’?
 a) aum.span memoria fonologica
b) aum.sensibilità fonologica
INDICI DI RISCHIO
 attenzione a:
- otiti medie secretive ripetute
(ipoacusia e conseguente difficoltà nella
discriminazione uditiva di alcuni suoni)
 disturbo di linguaggio persistente recettivo e/o
espressivo anche all’ultimo anno di scuola materna
(aree da osservare per l’org.formale: FONOLOGIA
(E MORFOSINTASSI) ma anche aspetti
LESSICALI/SEMANTICI, PRAGMATICI,
COMUNICATIVO/CONVERSAZIONALI
FONOLOGIA
dai 4 anni in poi si assiste al passaggio da
un’attività linguistica di tipo primario ad
un’attività linguistica di tipo secondario
(ovvero il linguaggio è l’oggetto di
conoscenza)
 NB Si tratta di una maturazione “spontanea”:
avremo bambini con maggiore sensibilità fonologica
e bambini poco sensibili agli aspetti formali del ling.
 COSA GUARDARE: interesse del bambino per
rime, assonanze, capacità di scomposizione parole,
uso creativo suffissi (lattaio-computeraio), capacità
di esprimere giudizi sulla lunghezza della parola a
prescindere dal significato (treno-coccinella)
 PERO’….
...padroneggiare il mondo dei suoni è
spesso ritenuto dalla scuola una di quelle
competenze che il bambino già possiede
o deve possedere dal momento che sa
comunicare verbalmente. NON E’ COSI’!!!!
….devo accertarmene prima di
cominiciare con la fase di apprendimento
vera e propria
Perché l’accesso alla struttura fonologica del
linguaggio è così cruciale e complesso?
 La scrittura alfabetica è codifica dei suoni
del linguaggio ma
 Il linguaggio è solo apparentemente una
sequenza di unità sonore discrete. La
realtà fisica è che i segmenti fonemici sono
fusi (“encoded”) all’interno della corrente
acustica
“Il fonema è per metà una scoperta, per metà
un’invenzione”
Morais
 La codifica fonemica deriva dall’apprezzamento di una
costante nell’ambito di numerose variabili percettive
tipiche di una categoria di stimoli
(come riconosciamo rosso o verde all’interno di
un’ampia gamma di variazioni cromatiche così
riconosciamo come fonema /a/ o /f/ un’ampia gamma di
varianti sonore ad essi assimilabili (principio di
degenerazione)
- Più facile l’accesso alla struttura sillabica, di analisi più
difficoltosa la struttura fonemica
Confronto tra sillabe e fonemi
sillaba fonema
Segmento acustico sublessicale sublessicale
Struttura fonologica superficiale profonda
Dimensione/durata Maggiore, di solito
composta da due o più
fonemi
Minore, unitaria,
“indivisibile”
Autonomia articolatoria Si (evento percettivo
ben definito)
No, atto articolatorio
incompleto, sospeso
Invarianza acustica e
percettiva
Si (è uguale a se
stessa in ogni parola in
cui compare)
No, l’acustica cambia in
base alla combinazione
fonemica
Posizione nella
corrente acustica
contigue fusi
CONSAPEVOLEZZA
FONOLOGICA
 Conoscenza metalinguistica che ha per
oggetto la struttura fonologica del linguaggio
(capacità di identificare le componenti
fonologiche di una lingua e saperle
intenzionalmente manipolare)

Si ipotizza una consapevolezza fonologica
globale, che attiene alla struttura fonologica superficiale del
linguaggio
 Capacità di analizzare o manipolare strutture acustiche come le
sillabe o le rime percettivamente più salienti e più facilmente
pronunciabili e riproducibili dal p.d.v. articolatorio
 E’ presente in soggetti che usano sistemi di scrittura non
alfabetica, adulti analfabeti, bambini in età prescolare>>>è
preparatoria (ma indipendente) all’apprendimento della lingua
scritta (vedi sopra)
 Riconoscimento e produzione di rime
 Riconoscimento di uguale sillaba iniziale in parole diverse
 Segmentazione in sillabe

E una consapevolezza fonologica analitica (o
consapevolezza fonemica)che attiene alla
struttura segmentale profonda del linguaggio (fusione,
segmentazione, delezione lettera iniziale). Non presente in
soggetti che usano sistemi di scrittura non alfabetici, e
prima dell’apprendimento della lingua scritta.
 Diversi studi indicano che questa capacità richiede
un’opportunità “culturale” per “slatentizzarsi” e diventare
abilità operativa attuale.
Confronto tra abilità metafonologiche
globali e analitiche
Abil.metafon. Globali Analitiche
Strutture acustiche
implicate
Superficiali: sillaba, rima Profonde: fonema
Età di comparsa prescolare Fine materna/inizio
elementare
Prime manifestazioni Segmentazione sillabica Analisi fonema iniziale
Modalità di comparsa “spontanea” Training alfabetico
Prove per la valutazione Segmentazione e fusione
sillabica, rima
Analisi fonema iniziale,
fusione e segmentazione
fonemica
RAPPORTO TRA CONSAPEVOLEZZA
FONOLOGICA E SISTEMA ALFABETICO
Consapevolezza fonologica globale
Esposizione al
sistema alfabetico
Consapevolezza fonologica analitica
Capacità di lavoro autonomo
Decollo abilità di lettura e scrittura
(hp interattiva con ruolo preminente svolto dall’esp.al sist.alfab.)
 Si ribadisce l’importanza di un’educazione
metafonologica precoce e della
valutazione del livello metafonologico
raggiunto prima di iniziare l’apprendimento
della letto-scrittura.
 Indici positivi (scuola materna)
 - sensibilità fonologica precoce
 Buon livello linguistico (sia a liv.fonoarticolatorio che morfosintattico)
 Scrittura sillabica precoce
 Indici negativi (ultimo anno scuola mat.e inizio elem.)
 Assenza di curiosità per gli aspetti formali del linguaggio
 Persistenti disturbi di linguaggio a livello recettivo e/o espressivo
 Otiti medie secretive ripetute
 Tendenza a rifiutare attività di disegno (libero e strutturato) e di
pregrafismo
 Postura/prensione inadeguata
 Immaturità nel segno grafico
L’ACQUISIZIONE DELLA LINGUA
SCRITTA
 Fase di prescrittura (scrittura non alfabetica o presillabica,
dove cioè non sono presenti indizi dell’adozione di un criterio di
analisi fonologico del ling.)
 1) dal disegno all’insieme di segni grafici astratti (imitazione
dell’adulto-che-scrive)
 2) maggiore attenzione ai caratteri formali della scrittura (si
preoccupa che sia formalmente corretto, ma non c’è ancora
“innesto fonologico). Presenza di hp costruttiva (la scrittura
mantiene alcune delle proprietà che l’oggetto possiede vedi
casa-casina)
 3) evoluzione e completamento dell’elab.dei caratteri formali
della scrittura; presenza di differenziazione intra ed interfigurale
(diverse lettere all’interno della stessa “parola” e in “parole”
diverse)
SCRITTURA PRESILLABICA 1
 Mauro ha usato lettere
diverse per scrivere
parole diverse
 Per Luca referenti
diversi non richiedono
scritture diverse
SCRITTURA PRESILLABICA 2
 Ignora la corrispondenza
grafema/fonema
 Non ha consapevolezza
fonologica (le parole hanno
tutte la stessa lunghezza)
 Non si accorge che
avrebbe potuto copiare la
parola miele
 Ha capito che parole
diverse si realizzano
attraverso segni diversi
Cosa osservare (valut.qualitativa)
 Direzione (orizzontale, verticale)
 Senso di scrittura
 Lunghezza media delle parole
 Presenza di pseudolettere e/o segni aritmetici
 Presenza differenziazione intra-interfigurale
(concettualizzazione della scrittura in termini di
struttura combinatoria)
 Dimensione lettere
 Caratteri formali delle lettere
 Fase dell’innesto fonologico>>scrittura sillabica
 Il bambino non è ancora in grado di selezionare i segmenti acustici
relativi ai fonemi, ma fa corrispondere ogni letterina scritta a una sillaba
 Si evidenziano due tipi di scrittura sillabica
preconvenzionale, nella quale le lettere scritte sono sprovviste di
valore sonoro convenzionale (T D E D per “un tavolo”)
convenzionale, nella quale le lettere scritte corrispondono alla
consonante o alla vocale di ogni sillaba (UIAO per
tulipano>>individuato spesso il segmento dotato di risonanza acustica
all’interno della sillaba)
Questo, per quel che riguarda la lettura, è il corrispondente del livello
logografico della Frith
SCRITTURA SILLABICA
 Giulia ha intuito che c’è un
legame tra scrittura e veste
sonora della parola (prima
di scrivere segmenta in
sillabe e se le autodetta)
 Rappresenta ogni sillaba
con una lettera
dell’alfabeto, che non è
sempre quella appropriata
 Ricopia la parola miele
 Si giunge al livello alfabetico o della decodifica
fonologica, attraverso (Martini, 95):
 - conoscenza del materiale alfabetico, che passa
attraverso l’attivazione di una serie di strategie
operative di tipo visuo-percettivo (ricognizione dei
caratteri formali delle lettere), prassico (capacità di
riproduzione delle lettere) e associativo (costruzione
di legami convenzionali tra segno e suono)
SCRITTURA ALFABETICA
 E’ una scrittura
spontanea
 E’ di tipo alfabetico: c’è
corrispondenza
grafema/fonema
 Non c’è ancora
conoscenza delle
regole ortografiche
 Non percepisce il
confine tra le parole
Cosa osservare
 Riconoscimento visuo percettivo delle lettere (dai 4/5 anni)
 Copia di lettere contestuale e successiva alla presentazione del
modello (valuta comp.prassico-costruttive; alterata in
sogg.disprassici, dislateralizzati, Down…)
 Riconoscimento autonomo del valore fonemico di ogni lettera
 Riconoscimento della lettera il cui valore fonemico viene
presentato dall’osservatore
Conoscenza della coppia grafema fonema in base a 4
fonti di informazione
Fonema
Articolema- - - integrazione - - - - Grafema
(atto articolatorio)
Prassia
(comp.di feedback cinestesico)
 lavoro alfabetico. La parola o la sillaba si presenta al bambino
dal pdv acustico come una globalità percettiva e dal pdv
articolatorio come fortemente coarticolata. Deve saper
sviluppare una capacità di lavoro nel tempo e sul tempo (analisi
sequenziale secondo una coordinata temporale)
 “rallentamento produzione linguistica/articolazione separata dei
fonemi” invece di “normale velocità di espressione
linguistica/coarticolazione della parola”>>consapevolezza
articolatoria
Cosa osservare
 Analisi degli errori (omissioni, inversioni, scrittura di lettere
improprie)
 Localizzazione dei fonemi più facilmente analizzati (es.inizio
parola)
 Natura dei suoni più facilmente analizzati (vocalici o
consonantici)
 Nella lettura applicherà le regole segno/suono solo ad alcune
lettere usando i fonemi così decodificati per indovinare il
referente lessicale in base a una generica somiglianza fonetica
(CA-ne per CA-sa) oppure lettura lettera per lettera per mancata
fusione o per deficit WM
 Regolarità ortografica. Per la correttezza in letto-scrittura è
necessario acquisire una regolarità di ordine superiore che non è
direttamente desumibile dall’attivazione esclusiva di informazioni
fonologiche.
 LUOMO- LUVA -LIN CHIOSTRO- SQUOLA- O FAME
 Sono sbagliate ma fonologicamente compatibili!! La valutazione della
scorrettezza deriva da una ricognizione visiva dello stimolo non dalla
loro ricodifica fonologica. Ora le strategie fonologiche dovrebbero
essere integrate in un processo su cui convergono diverse fonti di
informazione
 Il bambino disortografico è tale perché persevera nell’applicazione di
una rigida strategia alfabetica
 Cruciale il passaggio da un lavoro in serie
(decodifica lettera per lettera) a un lavoro in
parallelo (decodifica contestuale di gruppi di
lettere) assumendo un numero elevato di
informazioni per unità di tempo. La permanenza di
un tipo di operatività alfabetica comporta
 - errori di lettura e scrittura di solito fonologicamente
compatibili
 Lentezza nella lettura (no riconoscimento di parola
come globalità percettiva)
 In sintesi la procedura alfabetica ha come
scopo la fedeltà al modello linguistico,
mentre la procedura ortografica ha come
scopo la fedeltà ad un modello
convenzionale di rappresentazione spaziale
del linguaggio (un sistema di regole
condivise)
Sedegliano2a
Sedegliano2a
Sedegliano2a
Sedegliano2a
Sedegliano2a
Sedegliano2a
Sedegliano2a
Sedegliano2a

More Related Content

What's hot

Lingue straniere e dislessia evolutiva, emilia romagna, Dalosio
Lingue straniere e dislessia evolutiva, emilia romagna, DalosioLingue straniere e dislessia evolutiva, emilia romagna, Dalosio
Lingue straniere e dislessia evolutiva, emilia romagna, DalosioAssociazione Italiana Dislessia
 
Linguaggio
Linguaggio Linguaggio
Linguaggio imartini
 
Referenti.1.luglio.2010
Referenti.1.luglio.2010Referenti.1.luglio.2010
Referenti.1.luglio.2010iva martini
 
Apprendimento lettoscrittura v
Apprendimento lettoscrittura vApprendimento lettoscrittura v
Apprendimento lettoscrittura vimartini
 
Didattica letto scrittura 11 12
Didattica letto scrittura 11 12Didattica letto scrittura 11 12
Didattica letto scrittura 11 12iva martini
 
Dislessia e dsa: quadri clinici e modelli teorici
Dislessia e dsa: quadri clinici e modelli teoriciDislessia e dsa: quadri clinici e modelli teorici
Dislessia e dsa: quadri clinici e modelli teoriciPrimariaLSantucci
 
3 potenziamento delle competenze metafonologiche e narrative(1)
3 potenziamento delle competenze metafonologiche e narrative(1)3 potenziamento delle competenze metafonologiche e narrative(1)
3 potenziamento delle competenze metafonologiche e narrative(1)imartini
 
Problematiche educative alunni sordi
Problematiche educative alunni sordiProblematiche educative alunni sordi
Problematiche educative alunni sordiMaruzells zells
 

What's hot (12)

Lingue straniere e dislessia evolutiva, emilia romagna, Dalosio
Lingue straniere e dislessia evolutiva, emilia romagna, DalosioLingue straniere e dislessia evolutiva, emilia romagna, Dalosio
Lingue straniere e dislessia evolutiva, emilia romagna, Dalosio
 
Linguaggio
Linguaggio Linguaggio
Linguaggio
 
Lingue straniere e dislessia, emilia romagna, Daloiso
Lingue straniere e dislessia, emilia romagna, DaloisoLingue straniere e dislessia, emilia romagna, Daloiso
Lingue straniere e dislessia, emilia romagna, Daloiso
 
Logopedia
LogopediaLogopedia
Logopedia
 
Referenti.1.luglio.2010
Referenti.1.luglio.2010Referenti.1.luglio.2010
Referenti.1.luglio.2010
 
Apprendimento lettoscrittura v
Apprendimento lettoscrittura vApprendimento lettoscrittura v
Apprendimento lettoscrittura v
 
Didattica letto scrittura 11 12
Didattica letto scrittura 11 12Didattica letto scrittura 11 12
Didattica letto scrittura 11 12
 
Dislessia e dsa: quadri clinici e modelli teorici
Dislessia e dsa: quadri clinici e modelli teoriciDislessia e dsa: quadri clinici e modelli teorici
Dislessia e dsa: quadri clinici e modelli teorici
 
Novara fantoni lingue straniere
Novara  fantoni lingue straniereNovara  fantoni lingue straniere
Novara fantoni lingue straniere
 
Savelli
SavelliSavelli
Savelli
 
3 potenziamento delle competenze metafonologiche e narrative(1)
3 potenziamento delle competenze metafonologiche e narrative(1)3 potenziamento delle competenze metafonologiche e narrative(1)
3 potenziamento delle competenze metafonologiche e narrative(1)
 
Problematiche educative alunni sordi
Problematiche educative alunni sordiProblematiche educative alunni sordi
Problematiche educative alunni sordi
 

Viewers also liked

New didattica dislessia prato 24 novembre 2012
New   didattica dislessia prato 24 novembre 2012New   didattica dislessia prato 24 novembre 2012
New didattica dislessia prato 24 novembre 2012iva martini
 
Lettoscrittura 2
Lettoscrittura 2Lettoscrittura 2
Lettoscrittura 2iva martini
 
155 tipologie handicap
155 tipologie handicap155 tipologie handicap
155 tipologie handicapiva martini
 
Strumenti compensativi e_dispensativi
Strumenti compensativi e_dispensativiStrumenti compensativi e_dispensativi
Strumenti compensativi e_dispensativiiva martini
 
Molteni apprendimento letto scrittura
Molteni apprendimento letto scritturaMolteni apprendimento letto scrittura
Molteni apprendimento letto scritturaiva martini
 
Evoluzione e controllo della scrittura
Evoluzione e controllo della scritturaEvoluzione e controllo della scrittura
Evoluzione e controllo della scritturaiva martini
 
Michele zappella
Michele zappellaMichele zappella
Michele zappellaiva martini
 
Ventriglia metafonologia
Ventriglia metafonologiaVentriglia metafonologia
Ventriglia metafonologiaiva martini
 
Dispense dott.ssa mazzei
Dispense dott.ssa mazzeiDispense dott.ssa mazzei
Dispense dott.ssa mazzeiiva martini
 
Lanfranchi vianello sindrome prader willy
Lanfranchi vianello sindrome prader willyLanfranchi vianello sindrome prader willy
Lanfranchi vianello sindrome prader willyiva martini
 
Strumenti per la valutazione del paziente affetto da demenza
Strumenti per la valutazione del paziente affetto da demenza Strumenti per la valutazione del paziente affetto da demenza
Strumenti per la valutazione del paziente affetto da demenza iva martini
 
Cornoldi disturbi della-memoria-e-disturbi-specifici-di-apprendimento
Cornoldi disturbi della-memoria-e-disturbi-specifici-di-apprendimentoCornoldi disturbi della-memoria-e-disturbi-specifici-di-apprendimento
Cornoldi disturbi della-memoria-e-disturbi-specifici-di-apprendimentoiva martini
 
Dislessia, 6 lez., 19.03.2008
Dislessia, 6 lez., 19.03.2008Dislessia, 6 lez., 19.03.2008
Dislessia, 6 lez., 19.03.2008iva martini
 

Viewers also liked (19)

New didattica dislessia prato 24 novembre 2012
New   didattica dislessia prato 24 novembre 2012New   didattica dislessia prato 24 novembre 2012
New didattica dislessia prato 24 novembre 2012
 
1 introduzione
1 introduzione1 introduzione
1 introduzione
 
3 valutazione
3 valutazione3 valutazione
3 valutazione
 
Lettoscrittura 2
Lettoscrittura 2Lettoscrittura 2
Lettoscrittura 2
 
155 tipologie handicap
155 tipologie handicap155 tipologie handicap
155 tipologie handicap
 
Strumenti compensativi e_dispensativi
Strumenti compensativi e_dispensativiStrumenti compensativi e_dispensativi
Strumenti compensativi e_dispensativi
 
Molteni apprendimento letto scrittura
Molteni apprendimento letto scritturaMolteni apprendimento letto scrittura
Molteni apprendimento letto scrittura
 
9244
92449244
9244
 
Evoluzione e controllo della scrittura
Evoluzione e controllo della scritturaEvoluzione e controllo della scrittura
Evoluzione e controllo della scrittura
 
Michele zappella
Michele zappellaMichele zappella
Michele zappella
 
Lacomunicazione
LacomunicazioneLacomunicazione
Lacomunicazione
 
04
0404
04
 
Ventriglia metafonologia
Ventriglia metafonologiaVentriglia metafonologia
Ventriglia metafonologia
 
Dispense dott.ssa mazzei
Dispense dott.ssa mazzeiDispense dott.ssa mazzei
Dispense dott.ssa mazzei
 
All.1
All.1All.1
All.1
 
Lanfranchi vianello sindrome prader willy
Lanfranchi vianello sindrome prader willyLanfranchi vianello sindrome prader willy
Lanfranchi vianello sindrome prader willy
 
Strumenti per la valutazione del paziente affetto da demenza
Strumenti per la valutazione del paziente affetto da demenza Strumenti per la valutazione del paziente affetto da demenza
Strumenti per la valutazione del paziente affetto da demenza
 
Cornoldi disturbi della-memoria-e-disturbi-specifici-di-apprendimento
Cornoldi disturbi della-memoria-e-disturbi-specifici-di-apprendimentoCornoldi disturbi della-memoria-e-disturbi-specifici-di-apprendimento
Cornoldi disturbi della-memoria-e-disturbi-specifici-di-apprendimento
 
Dislessia, 6 lez., 19.03.2008
Dislessia, 6 lez., 19.03.2008Dislessia, 6 lez., 19.03.2008
Dislessia, 6 lez., 19.03.2008
 

Similar to Sedegliano2a

Sedegliano2aq
Sedegliano2aqSedegliano2aq
Sedegliano2aqimartini
 
Iii inc. word f
Iii inc. word fIii inc. word f
Iii inc. word fimartini
 
Apprendimento lettoscrittura c
Apprendimento lettoscrittura cApprendimento lettoscrittura c
Apprendimento lettoscrittura cimartini
 
3 dispensa scrittura
3 dispensa scrittura3 dispensa scrittura
3 dispensa scritturaLucia Amoruso
 
Referenti.1.
Referenti.1.Referenti.1.
Referenti.1.imartini
 
Progetto Ricerca-Azione DSA 2014-15
Progetto Ricerca-Azione DSA 2014-15Progetto Ricerca-Azione DSA 2014-15
Progetto Ricerca-Azione DSA 2014-15CTI_Area_Ulss7
 
Processilettoscrittura
ProcessilettoscritturaProcessilettoscrittura
Processilettoscritturaimartini
 
Processilettoscrittura v
Processilettoscrittura vProcessilettoscrittura v
Processilettoscrittura vimartini
 
Berton Progetto Iride a.s. 2013-14
Berton Progetto Iride a.s. 2013-14Berton Progetto Iride a.s. 2013-14
Berton Progetto Iride a.s. 2013-14CTI_Area_Ulss7
 
Metalinguaggio
MetalinguaggioMetalinguaggio
Metalinguaggioimartini
 
Griglia letto scrittura
Griglia letto scritturaGriglia letto scrittura
Griglia letto scritturaimartini
 
Sviluppo fonetico fonologico ...
Sviluppo fonetico fonologico ...Sviluppo fonetico fonologico ...
Sviluppo fonetico fonologico ...Liviana Da Re
 
Referenti.1.luglio.2010
Referenti.1.luglio.2010Referenti.1.luglio.2010
Referenti.1.luglio.2010imartini
 
Linguaggio n
Linguaggio nLinguaggio n
Linguaggio nimartini
 

Similar to Sedegliano2a (20)

Sedegliano2aq
Sedegliano2aqSedegliano2aq
Sedegliano2aq
 
Iii inc. word f
Iii inc. word fIii inc. word f
Iii inc. word f
 
Apprendimento lettoscrittura c
Apprendimento lettoscrittura cApprendimento lettoscrittura c
Apprendimento lettoscrittura c
 
Lettura
LetturaLettura
Lettura
 
3 dispensa scrittura
3 dispensa scrittura3 dispensa scrittura
3 dispensa scrittura
 
Referenti.1.
Referenti.1.Referenti.1.
Referenti.1.
 
Lingue straniere e dislessia fantoni toscana
Lingue straniere e dislessia fantoni toscanaLingue straniere e dislessia fantoni toscana
Lingue straniere e dislessia fantoni toscana
 
Novara fantoni lingue straniere
Novara  fantoni lingue straniereNovara  fantoni lingue straniere
Novara fantoni lingue straniere
 
Progetto Ricerca-Azione DSA 2014-15
Progetto Ricerca-Azione DSA 2014-15Progetto Ricerca-Azione DSA 2014-15
Progetto Ricerca-Azione DSA 2014-15
 
Processilettoscrittura
ProcessilettoscritturaProcessilettoscrittura
Processilettoscrittura
 
Processilettoscrittura v
Processilettoscrittura vProcessilettoscrittura v
Processilettoscrittura v
 
Berton Progetto Iride a.s. 2013-14
Berton Progetto Iride a.s. 2013-14Berton Progetto Iride a.s. 2013-14
Berton Progetto Iride a.s. 2013-14
 
Metalinguaggio
MetalinguaggioMetalinguaggio
Metalinguaggio
 
Griglia letto scrittura
Griglia letto scritturaGriglia letto scrittura
Griglia letto scrittura
 
save
savesave
save
 
Savelli
SavelliSavelli
Savelli
 
Sviluppo fonetico fonologico ...
Sviluppo fonetico fonologico ...Sviluppo fonetico fonologico ...
Sviluppo fonetico fonologico ...
 
Referenti.1.luglio.2010
Referenti.1.luglio.2010Referenti.1.luglio.2010
Referenti.1.luglio.2010
 
Linguaggio n
Linguaggio nLinguaggio n
Linguaggio n
 
Scrittura e lettura, calabria, Bianchi
Scrittura e lettura, calabria, BianchiScrittura e lettura, calabria, Bianchi
Scrittura e lettura, calabria, Bianchi
 

More from iva martini

PROVE MT COMPRENSIONE.pdf
PROVE MT COMPRENSIONE.pdfPROVE MT COMPRENSIONE.pdf
PROVE MT COMPRENSIONE.pdfiva martini
 
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdfIntelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdfiva martini
 
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdfIntelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdfiva martini
 
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdfIntelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdfiva martini
 
Intelligenza numerica
Intelligenza numericaIntelligenza numerica
Intelligenza numericaiva martini
 
Immaginazione nel bambino1
Immaginazione nel bambino1Immaginazione nel bambino1
Immaginazione nel bambino1iva martini
 
Sviluppo linguaggio
Sviluppo linguaggioSviluppo linguaggio
Sviluppo linguaggioiva martini
 
Prof. olga capirci vygotskij
Prof. olga capirci  vygotskijProf. olga capirci  vygotskij
Prof. olga capirci vygotskijiva martini
 
Prof. olga capirci psicologia dello sviluppo del linguaggio
Prof. olga capirci  psicologia dello sviluppo del linguaggioProf. olga capirci  psicologia dello sviluppo del linguaggio
Prof. olga capirci psicologia dello sviluppo del linguaggioiva martini
 
Neuropsicologia sviluppo 2
Neuropsicologia sviluppo 2Neuropsicologia sviluppo 2
Neuropsicologia sviluppo 2iva martini
 
Milano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorieMilano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorieiva martini
 
Milano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorieMilano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorieiva martini
 
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013iva martini
 
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013iva martini
 

More from iva martini (20)

PROVE MT COMPRENSIONE.pdf
PROVE MT COMPRENSIONE.pdfPROVE MT COMPRENSIONE.pdf
PROVE MT COMPRENSIONE.pdf
 
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdfIntelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
 
SCRITTURA
SCRITTURA SCRITTURA
SCRITTURA
 
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdfIntelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
 
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdfIntelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
Intelligenza-numerica-in-età-prescolare.pdf
 
SCRITTURA
SCRITTURA SCRITTURA
SCRITTURA
 
Intelligenza numerica
Intelligenza numericaIntelligenza numerica
Intelligenza numerica
 
Immaginazione nel bambino1
Immaginazione nel bambino1Immaginazione nel bambino1
Immaginazione nel bambino1
 
Zanetti
ZanettiZanetti
Zanetti
 
Vygotskij
VygotskijVygotskij
Vygotskij
 
Sviluppo linguaggio
Sviluppo linguaggioSviluppo linguaggio
Sviluppo linguaggio
 
Prof. olga capirci vygotskij
Prof. olga capirci  vygotskijProf. olga capirci  vygotskij
Prof. olga capirci vygotskij
 
Prof. olga capirci psicologia dello sviluppo del linguaggio
Prof. olga capirci  psicologia dello sviluppo del linguaggioProf. olga capirci  psicologia dello sviluppo del linguaggio
Prof. olga capirci psicologia dello sviluppo del linguaggio
 
Piaget
PiagetPiaget
Piaget
 
Neuropsicologia sviluppo 2
Neuropsicologia sviluppo 2Neuropsicologia sviluppo 2
Neuropsicologia sviluppo 2
 
Milano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorieMilano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorie
 
Milano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorieMilano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorie
 
Linguaggio
LinguaggioLinguaggio
Linguaggio
 
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
 
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
 

Sedegliano2a

  • 1. DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO Il ruolo della scuola  Maria Grazia Lamparelli, psicologa psicoterapeuta  mg.lamparelli@libero.it  “Dimmi e io dimenticherò. Fammi vedere e forse non ricorderò. Coinvolgimi ed io capirò”
  • 2. …. COSA POSSIAMO FARE?  Porsi obiettivi realistici: a) Ridurre il deficit funzionale - individuaz.precoce: gli insegnanti hanno un doppio vantaggio (fattore tempo e possib.di confronto) e invio tempestivo - uso didattica mirata per tutta la classe (orientata ai processi e non ai prodotti dell’apprendimento) b) Ridurre la sofferenza e il disagio che accompagna il deficit funzionale - uso strumenti dispensativi e compensativi - rinforzo del senso di autoefficacia. E’ vitale per ogni essere umano poter dire “sono capace”, “posso farcela”. E’ esperienza fondamentale nella costruzione dell’identità individuale l’esperienza di autoefficacia.  INOLTRE….
  • 3. LIVELLI DI OSSERVAZIONE (corrispondenti ai livelli di elaborazione implicati nell’apprendimento della lingua scritta)  Livello dei processi neuropsicologici di base (attenzione, memoria, organizzazione spaziale, prassica, linguistica)  Livello dell’organizzazione cognitiva ( c.d.“intelligenza”)  Livello dei processi metacognitivi (relativi alle modalità di comprensione e utilizzazione delle abilità: ctrl, pianificazione, uso strategie, monitoraggio)  Livello della motivazione (relativo al riconoscimento del valore del compito; presuppone una suff.maturazione nell’assetto di personalità che consenta investimenti di natura cognitiva)  APPRENDIMENTO COME FRUTTO DI UNA SINTESI OPERATIVA TRA SISTEMI E FUNZIONI DIVERSE  Dai 6 anni in poi apprendimento di compiti culturalmente determinati che esigono il rispetto di procedure ben codificate (salto qualitativo nello sviluppo)  …..E quindi cosa devo osservare?
  • 4. PREREQUISITI ESECUTIVIPREREQUISITI ESECUTIVI •Sono i prerequisiti che si attengono alla realizzazione del sistema scritto, non alla sua conoscenza es. segno grafico, coordinazione occhio-mano orientamento spaziale ecc. PREREQUISITI COSTRUTTIVIPREREQUISITI COSTRUTTIVI •E’ il livello di concettualizzazione sulla “lingua” es. che lo scritto rappresenta la parola e non l’oggetto. Prerequisiti all’apprendimentoPrerequisiti all’apprendimento
  • 5.  Difficoltà esecutive  Difficoltà costruttive
  • 6. Difficoltà esecutive  Difficoltà di riproduzione chiara del segno grafico  Non adeguata organizzazione dello spazio sul foglio  Incertezza nella sequenza e nella direzionalità della scrittura  Problemi di orientamento spaziale, problemi nella riproduzione delle lettere (rovesciate o capovolte)
  • 7. Cause  Grado di coordinazione oculo manuale  Problemi di lateralizzazione  Impaccio motorio  Orientamento spaziale
  • 8. SCELTA DEL CARATTERE  MAIUSCOLO  MINUSCOLO  CORSIVO
  • 9. Difficoltà costruttive  Carenze di prerequisiti linguistici. Si manifestano in due modi:  1) con una produzione linguistica poco evoluta - Usa un solo segno per scrivere le parole - Usa la stessa sequenza di segni per scrivere parole diverse - Usa solo le lettere del proprio nome, ricombinate - Fa ancora scarabocchi informi
  • 10.  2) con difficoltà ad evolversi nel processo di costruzione della lingua scritta  Non sviluppano ulteriori livelli di competenza  Evidenziano difficoltà a trovare i segni all’interno di una parola  Non controllano la sequenza: - analisi sonora della parola -smontaggio della parola -ricostruzione della parola
  • 11.  Metafonologia: il ruolo della scuola. Gli insegnanti possono impegnarsi in un’opera di trattamento e prevenzione delle difficoltà di apprendimento che faccia riferimento alla accertata causa linguistica di questi disturbi, per contribuire a ridurre il deficit funzionale  Per fare ciò:
  • 12. E’ ESSENZIALE  Sapere quali sono le tappe di apprendimento della letto-scrittura  Sapere quali sono i prerequisiti all’apprendimento della letto-scrittura  Modificare (se necessario) la didattica  Ricordare sempre che qualsiasi processo di apprendimento passa attraverso la mediazione relazionale che attiva risorse, motiva, permette di sperimentare
  • 13. IL BAMBINO E IL LINGUAGGIO  12-36 mesi >>>dimensione SEMANTICA. Linguaggio importante per il suo aspetto comunicativo  Dai 36 mesi>>>inizia ad acquistare rilevanza la dimensione FISICA (riflessione e analisi sui suoni del linguaggio)  PERCHE’?  a) aum.span memoria fonologica b) aum.sensibilità fonologica
  • 14. INDICI DI RISCHIO  attenzione a: - otiti medie secretive ripetute (ipoacusia e conseguente difficoltà nella discriminazione uditiva di alcuni suoni)  disturbo di linguaggio persistente recettivo e/o espressivo anche all’ultimo anno di scuola materna (aree da osservare per l’org.formale: FONOLOGIA (E MORFOSINTASSI) ma anche aspetti LESSICALI/SEMANTICI, PRAGMATICI, COMUNICATIVO/CONVERSAZIONALI
  • 15. FONOLOGIA dai 4 anni in poi si assiste al passaggio da un’attività linguistica di tipo primario ad un’attività linguistica di tipo secondario (ovvero il linguaggio è l’oggetto di conoscenza)
  • 16.  NB Si tratta di una maturazione “spontanea”: avremo bambini con maggiore sensibilità fonologica e bambini poco sensibili agli aspetti formali del ling.  COSA GUARDARE: interesse del bambino per rime, assonanze, capacità di scomposizione parole, uso creativo suffissi (lattaio-computeraio), capacità di esprimere giudizi sulla lunghezza della parola a prescindere dal significato (treno-coccinella)  PERO’….
  • 17. ...padroneggiare il mondo dei suoni è spesso ritenuto dalla scuola una di quelle competenze che il bambino già possiede o deve possedere dal momento che sa comunicare verbalmente. NON E’ COSI’!!!! ….devo accertarmene prima di cominiciare con la fase di apprendimento vera e propria
  • 18. Perché l’accesso alla struttura fonologica del linguaggio è così cruciale e complesso?  La scrittura alfabetica è codifica dei suoni del linguaggio ma  Il linguaggio è solo apparentemente una sequenza di unità sonore discrete. La realtà fisica è che i segmenti fonemici sono fusi (“encoded”) all’interno della corrente acustica
  • 19. “Il fonema è per metà una scoperta, per metà un’invenzione” Morais  La codifica fonemica deriva dall’apprezzamento di una costante nell’ambito di numerose variabili percettive tipiche di una categoria di stimoli (come riconosciamo rosso o verde all’interno di un’ampia gamma di variazioni cromatiche così riconosciamo come fonema /a/ o /f/ un’ampia gamma di varianti sonore ad essi assimilabili (principio di degenerazione) - Più facile l’accesso alla struttura sillabica, di analisi più difficoltosa la struttura fonemica
  • 20. Confronto tra sillabe e fonemi sillaba fonema Segmento acustico sublessicale sublessicale Struttura fonologica superficiale profonda Dimensione/durata Maggiore, di solito composta da due o più fonemi Minore, unitaria, “indivisibile” Autonomia articolatoria Si (evento percettivo ben definito) No, atto articolatorio incompleto, sospeso Invarianza acustica e percettiva Si (è uguale a se stessa in ogni parola in cui compare) No, l’acustica cambia in base alla combinazione fonemica Posizione nella corrente acustica contigue fusi
  • 21. CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA  Conoscenza metalinguistica che ha per oggetto la struttura fonologica del linguaggio (capacità di identificare le componenti fonologiche di una lingua e saperle intenzionalmente manipolare)
  • 22.  Si ipotizza una consapevolezza fonologica globale, che attiene alla struttura fonologica superficiale del linguaggio  Capacità di analizzare o manipolare strutture acustiche come le sillabe o le rime percettivamente più salienti e più facilmente pronunciabili e riproducibili dal p.d.v. articolatorio  E’ presente in soggetti che usano sistemi di scrittura non alfabetica, adulti analfabeti, bambini in età prescolare>>>è preparatoria (ma indipendente) all’apprendimento della lingua scritta (vedi sopra)  Riconoscimento e produzione di rime  Riconoscimento di uguale sillaba iniziale in parole diverse  Segmentazione in sillabe
  • 23.  E una consapevolezza fonologica analitica (o consapevolezza fonemica)che attiene alla struttura segmentale profonda del linguaggio (fusione, segmentazione, delezione lettera iniziale). Non presente in soggetti che usano sistemi di scrittura non alfabetici, e prima dell’apprendimento della lingua scritta.  Diversi studi indicano che questa capacità richiede un’opportunità “culturale” per “slatentizzarsi” e diventare abilità operativa attuale.
  • 24. Confronto tra abilità metafonologiche globali e analitiche Abil.metafon. Globali Analitiche Strutture acustiche implicate Superficiali: sillaba, rima Profonde: fonema Età di comparsa prescolare Fine materna/inizio elementare Prime manifestazioni Segmentazione sillabica Analisi fonema iniziale Modalità di comparsa “spontanea” Training alfabetico Prove per la valutazione Segmentazione e fusione sillabica, rima Analisi fonema iniziale, fusione e segmentazione fonemica
  • 25. RAPPORTO TRA CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA E SISTEMA ALFABETICO Consapevolezza fonologica globale Esposizione al sistema alfabetico Consapevolezza fonologica analitica Capacità di lavoro autonomo Decollo abilità di lettura e scrittura (hp interattiva con ruolo preminente svolto dall’esp.al sist.alfab.)
  • 26.  Si ribadisce l’importanza di un’educazione metafonologica precoce e della valutazione del livello metafonologico raggiunto prima di iniziare l’apprendimento della letto-scrittura.
  • 27.
  • 28.  Indici positivi (scuola materna)  - sensibilità fonologica precoce  Buon livello linguistico (sia a liv.fonoarticolatorio che morfosintattico)  Scrittura sillabica precoce  Indici negativi (ultimo anno scuola mat.e inizio elem.)  Assenza di curiosità per gli aspetti formali del linguaggio  Persistenti disturbi di linguaggio a livello recettivo e/o espressivo  Otiti medie secretive ripetute  Tendenza a rifiutare attività di disegno (libero e strutturato) e di pregrafismo  Postura/prensione inadeguata  Immaturità nel segno grafico
  • 29. L’ACQUISIZIONE DELLA LINGUA SCRITTA  Fase di prescrittura (scrittura non alfabetica o presillabica, dove cioè non sono presenti indizi dell’adozione di un criterio di analisi fonologico del ling.)  1) dal disegno all’insieme di segni grafici astratti (imitazione dell’adulto-che-scrive)  2) maggiore attenzione ai caratteri formali della scrittura (si preoccupa che sia formalmente corretto, ma non c’è ancora “innesto fonologico). Presenza di hp costruttiva (la scrittura mantiene alcune delle proprietà che l’oggetto possiede vedi casa-casina)  3) evoluzione e completamento dell’elab.dei caratteri formali della scrittura; presenza di differenziazione intra ed interfigurale (diverse lettere all’interno della stessa “parola” e in “parole” diverse)
  • 30. SCRITTURA PRESILLABICA 1  Mauro ha usato lettere diverse per scrivere parole diverse  Per Luca referenti diversi non richiedono scritture diverse
  • 31. SCRITTURA PRESILLABICA 2  Ignora la corrispondenza grafema/fonema  Non ha consapevolezza fonologica (le parole hanno tutte la stessa lunghezza)  Non si accorge che avrebbe potuto copiare la parola miele  Ha capito che parole diverse si realizzano attraverso segni diversi
  • 32. Cosa osservare (valut.qualitativa)  Direzione (orizzontale, verticale)  Senso di scrittura  Lunghezza media delle parole  Presenza di pseudolettere e/o segni aritmetici  Presenza differenziazione intra-interfigurale (concettualizzazione della scrittura in termini di struttura combinatoria)  Dimensione lettere  Caratteri formali delle lettere
  • 33.  Fase dell’innesto fonologico>>scrittura sillabica  Il bambino non è ancora in grado di selezionare i segmenti acustici relativi ai fonemi, ma fa corrispondere ogni letterina scritta a una sillaba  Si evidenziano due tipi di scrittura sillabica preconvenzionale, nella quale le lettere scritte sono sprovviste di valore sonoro convenzionale (T D E D per “un tavolo”) convenzionale, nella quale le lettere scritte corrispondono alla consonante o alla vocale di ogni sillaba (UIAO per tulipano>>individuato spesso il segmento dotato di risonanza acustica all’interno della sillaba) Questo, per quel che riguarda la lettura, è il corrispondente del livello logografico della Frith
  • 34. SCRITTURA SILLABICA  Giulia ha intuito che c’è un legame tra scrittura e veste sonora della parola (prima di scrivere segmenta in sillabe e se le autodetta)  Rappresenta ogni sillaba con una lettera dell’alfabeto, che non è sempre quella appropriata  Ricopia la parola miele
  • 35.  Si giunge al livello alfabetico o della decodifica fonologica, attraverso (Martini, 95):  - conoscenza del materiale alfabetico, che passa attraverso l’attivazione di una serie di strategie operative di tipo visuo-percettivo (ricognizione dei caratteri formali delle lettere), prassico (capacità di riproduzione delle lettere) e associativo (costruzione di legami convenzionali tra segno e suono)
  • 36. SCRITTURA ALFABETICA  E’ una scrittura spontanea  E’ di tipo alfabetico: c’è corrispondenza grafema/fonema  Non c’è ancora conoscenza delle regole ortografiche  Non percepisce il confine tra le parole
  • 37. Cosa osservare  Riconoscimento visuo percettivo delle lettere (dai 4/5 anni)  Copia di lettere contestuale e successiva alla presentazione del modello (valuta comp.prassico-costruttive; alterata in sogg.disprassici, dislateralizzati, Down…)  Riconoscimento autonomo del valore fonemico di ogni lettera  Riconoscimento della lettera il cui valore fonemico viene presentato dall’osservatore
  • 38. Conoscenza della coppia grafema fonema in base a 4 fonti di informazione Fonema Articolema- - - integrazione - - - - Grafema (atto articolatorio) Prassia (comp.di feedback cinestesico)
  • 39.  lavoro alfabetico. La parola o la sillaba si presenta al bambino dal pdv acustico come una globalità percettiva e dal pdv articolatorio come fortemente coarticolata. Deve saper sviluppare una capacità di lavoro nel tempo e sul tempo (analisi sequenziale secondo una coordinata temporale)  “rallentamento produzione linguistica/articolazione separata dei fonemi” invece di “normale velocità di espressione linguistica/coarticolazione della parola”>>consapevolezza articolatoria
  • 40. Cosa osservare  Analisi degli errori (omissioni, inversioni, scrittura di lettere improprie)  Localizzazione dei fonemi più facilmente analizzati (es.inizio parola)  Natura dei suoni più facilmente analizzati (vocalici o consonantici)  Nella lettura applicherà le regole segno/suono solo ad alcune lettere usando i fonemi così decodificati per indovinare il referente lessicale in base a una generica somiglianza fonetica (CA-ne per CA-sa) oppure lettura lettera per lettera per mancata fusione o per deficit WM
  • 41.  Regolarità ortografica. Per la correttezza in letto-scrittura è necessario acquisire una regolarità di ordine superiore che non è direttamente desumibile dall’attivazione esclusiva di informazioni fonologiche.  LUOMO- LUVA -LIN CHIOSTRO- SQUOLA- O FAME  Sono sbagliate ma fonologicamente compatibili!! La valutazione della scorrettezza deriva da una ricognizione visiva dello stimolo non dalla loro ricodifica fonologica. Ora le strategie fonologiche dovrebbero essere integrate in un processo su cui convergono diverse fonti di informazione  Il bambino disortografico è tale perché persevera nell’applicazione di una rigida strategia alfabetica
  • 42.  Cruciale il passaggio da un lavoro in serie (decodifica lettera per lettera) a un lavoro in parallelo (decodifica contestuale di gruppi di lettere) assumendo un numero elevato di informazioni per unità di tempo. La permanenza di un tipo di operatività alfabetica comporta  - errori di lettura e scrittura di solito fonologicamente compatibili  Lentezza nella lettura (no riconoscimento di parola come globalità percettiva)
  • 43.  In sintesi la procedura alfabetica ha come scopo la fedeltà al modello linguistico, mentre la procedura ortografica ha come scopo la fedeltà ad un modello convenzionale di rappresentazione spaziale del linguaggio (un sistema di regole condivise)