Torino, 18 dicembre 2014.
Cari Scatol8® supporter,
In occasione del successo riscosso dalla Dottoressa Ylenia Colombo nella Competizione Tesi di Laurea 2015, indetta dalla Associazione Italiana Cultura Qualità Centronord, vi mettiamo a disposizione un estratto della sua Tesi.
La Tesi, dal titolo “Incontro tra Qualità e Ambiente nel settore dell’acconciatura. Una proposta sperimentale.” è un esempio di applicazione concreta di “Scatol8®: A Path To Sustainability”. Le “ricette” per compiere l’analisi ambientale (Sezione 3), per tracciare diagrammi di flusso (Sezione 10) e per costruire uno Scatol8® ad hoc (Sezione 2) sono state proficuamente sperimentate dalla Dottoressa Colombo.
La Tesi è stata discussa il 22 luglio 2013 nella materia “Ecologia industriale e certificazione integrata”, con il sottoscritto come Relatore e con il Collega Luigi Bollani, come correlatore.
Il Prof. Sergio Margarita ha contribuito “dietro le quinte”, fornendo indicazioni utili per la raccolta dei dati ed intervenendo nella discussione della Tesi.
Il risultato conseguito, 110 e lode, aggiunge che il lavoro compiuto è un ottimo esempio di come si possa coronare un brillante curriculum scolastico con una Tesi di ricerca.
Altrettanto chiaro è il gradimento che ha espresso nei confronti della nostra Laureata un’impresa multinazionale, che opera nel campo delle bevande spiritose, presso la quale Ylenia è impegnata in un progetto sull’integrazione di sistemi gestionali.
Complimenti alla Dottoressa Colombo! E a tutti Voi, buona lettura!
muda - muri - mura, le tre facce dello sprecoFabrizio Gemmi
I lean thinkers impiegano un insieme codificato di tools per combattere i musa, le operazioni che impiegano risorse ma non producono valore per il cliente finale. Considerare le 3M come un insieme è utile per realizzare un flusso continuo nei processi operativi.
Tesi di laurea di Andolfatto Filippo: Pratiche di Project Management e User E...Filippo Andolfatto
Nella tesi dal titolo sopracitato vado ad esplorare prima le basi delle due discipline, il Project Managerment (in particolare l'approccio Scrum Agile) e lo User Experience Design, per poi, partendo dalla bibliografia classica sull'argomento (Lean UX di Gothelf etc.)
Amplifon & Business Model Innovation- Case StudyLuca De Angelis
Grazie all'Università Luiss Guido Carli abbiamo avuto l'opportunità di sviluppare un progetto con Amplifon.
Amplifon è un’impresa italiana, nata a Milano, che si occupa di retailing di apparecchi uditivi
fornendo anche servizi diagnostici e di post- vendita; per fare ciò, sfrutta una rete distributiva
composta da oltre 550 centri e 2700 punti di assistenza sparsi per il territorio nazionale. Inoltre, è
presente in 22 paesi detenendo una quota di mercato globale del 9%.1
Il suo vantaggio competitivo risiede nella modalità con cui offre i suoi servizi al cliente: offre una
combinazione vincente di distribuzione, applicazione e personalizzazione del prodotto. Il processo
di acquisto comincia con una visita audioprotesica presso un centro Amplifon completamente
gratuita, continua con la vendita del prodotto più adatto alle specifiche esigenze uditive del cliente
e si conclude con un servizio di assistenza senza limiti di tempo incluso nel prezzo di acquisto.
Fra i suoi impegni c’è una continua innovazione per migliorare le proprie competenze e migliorare
la soddisfazione del cliente. In particolare, punta alla digitalizzazione a 360°.
Il nostro lavoro si struttura tre parti. Nella prima, illustriamo il business model e come potrebbe
essere innovato (Business Model Innovation – BMI). Nella seconda parte ci focalizziamo su una
strategia per migliorare la penetrazione di Amplifon (circa il 25% degli ipoudenti non compra un
apparecchio acustico a causa del prezzo), in particolare, trovando una soluzione di pricing. Infine,
nell’ultima parte, proponiamo un’innovazione di servizio, grazie allo sviluppo di un'applicazione per i clienti la quale, in linea con l'impegno di Amplifon di digitalizzarsi a 360°, migliori il servizio offerto al cliente fornendo sia servizi accessori che implementando il post-vendita.
P.D.P.D.P.
PARTIAL DIAGNOSTIC
PROCESS DELOCALISATION
PROJECT
TRANSPORT OF
HUMAN BIOLOGICAL SAMPLES
HIGH COST & DEPERIBILITY
ANALYSIS
Business develoment prospective
Parziale Delocalizzazione Produttiva
prodotti\servizi a cui è applicabile
modalità operative
A quali prodotti\servizi è applicabile.
La delocalizzazione produttiva è applicabile ad ogni prodotto\servizio finito\semi finito che abbia un ciclo produttivo, non dipende da quanto complesso possa essere, costituito da lavorazioni con macchine, impianti o attrezzature e da manodopera più o meno specializzata.
Il ciclo deve essere strutturato in modo tale da poter essere interrotto in una certa fase e ripristinato, completato in un'altra azienda, in un'altra area, in una realtà diversa in modo che ciò comporti la possibilità di fornire localmente tale prodotto servizio:
senza dover effettuare investimenti di capitale difficilmente ammortizzabili, indipendentemente da chi li effettua;
senza dover formare del personale altamente specializzato in loco;
senza dover cedere del know how di particolare rilevanza;
senza dover cedere metodi e procedure coperte da segreto industriale o brevettate;
muda - muri - mura, le tre facce dello sprecoFabrizio Gemmi
I lean thinkers impiegano un insieme codificato di tools per combattere i musa, le operazioni che impiegano risorse ma non producono valore per il cliente finale. Considerare le 3M come un insieme è utile per realizzare un flusso continuo nei processi operativi.
Tesi di laurea di Andolfatto Filippo: Pratiche di Project Management e User E...Filippo Andolfatto
Nella tesi dal titolo sopracitato vado ad esplorare prima le basi delle due discipline, il Project Managerment (in particolare l'approccio Scrum Agile) e lo User Experience Design, per poi, partendo dalla bibliografia classica sull'argomento (Lean UX di Gothelf etc.)
Amplifon & Business Model Innovation- Case StudyLuca De Angelis
Grazie all'Università Luiss Guido Carli abbiamo avuto l'opportunità di sviluppare un progetto con Amplifon.
Amplifon è un’impresa italiana, nata a Milano, che si occupa di retailing di apparecchi uditivi
fornendo anche servizi diagnostici e di post- vendita; per fare ciò, sfrutta una rete distributiva
composta da oltre 550 centri e 2700 punti di assistenza sparsi per il territorio nazionale. Inoltre, è
presente in 22 paesi detenendo una quota di mercato globale del 9%.1
Il suo vantaggio competitivo risiede nella modalità con cui offre i suoi servizi al cliente: offre una
combinazione vincente di distribuzione, applicazione e personalizzazione del prodotto. Il processo
di acquisto comincia con una visita audioprotesica presso un centro Amplifon completamente
gratuita, continua con la vendita del prodotto più adatto alle specifiche esigenze uditive del cliente
e si conclude con un servizio di assistenza senza limiti di tempo incluso nel prezzo di acquisto.
Fra i suoi impegni c’è una continua innovazione per migliorare le proprie competenze e migliorare
la soddisfazione del cliente. In particolare, punta alla digitalizzazione a 360°.
Il nostro lavoro si struttura tre parti. Nella prima, illustriamo il business model e come potrebbe
essere innovato (Business Model Innovation – BMI). Nella seconda parte ci focalizziamo su una
strategia per migliorare la penetrazione di Amplifon (circa il 25% degli ipoudenti non compra un
apparecchio acustico a causa del prezzo), in particolare, trovando una soluzione di pricing. Infine,
nell’ultima parte, proponiamo un’innovazione di servizio, grazie allo sviluppo di un'applicazione per i clienti la quale, in linea con l'impegno di Amplifon di digitalizzarsi a 360°, migliori il servizio offerto al cliente fornendo sia servizi accessori che implementando il post-vendita.
P.D.P.D.P.
PARTIAL DIAGNOSTIC
PROCESS DELOCALISATION
PROJECT
TRANSPORT OF
HUMAN BIOLOGICAL SAMPLES
HIGH COST & DEPERIBILITY
ANALYSIS
Business develoment prospective
Parziale Delocalizzazione Produttiva
prodotti\servizi a cui è applicabile
modalità operative
A quali prodotti\servizi è applicabile.
La delocalizzazione produttiva è applicabile ad ogni prodotto\servizio finito\semi finito che abbia un ciclo produttivo, non dipende da quanto complesso possa essere, costituito da lavorazioni con macchine, impianti o attrezzature e da manodopera più o meno specializzata.
Il ciclo deve essere strutturato in modo tale da poter essere interrotto in una certa fase e ripristinato, completato in un'altra azienda, in un'altra area, in una realtà diversa in modo che ciò comporti la possibilità di fornire localmente tale prodotto servizio:
senza dover effettuare investimenti di capitale difficilmente ammortizzabili, indipendentemente da chi li effettua;
senza dover formare del personale altamente specializzato in loco;
senza dover cedere del know how di particolare rilevanza;
senza dover cedere metodi e procedure coperte da segreto industriale o brevettate;
Intervento di Michele D'Agnolo, Dottore Commercialista in Trieste e Consulente per l'Organizzazione degli Studi, al Meeting Nazionale ACEF 2014, 14/10/2014 - Convento San Domenico, Bologna
Alcune informazioni del contesto in cui opero, delle attività che eseguo e utili riferimenti a tre importanti temi operativi; la Responsabilità Sociale d'Impresa, l'indice Overall Equipment Effectiveness (OEE) e i Costi della Qualità
Presentazione su come applicare la difettosità e garantire il time to market con la metodologia Six Sigma. Tratta da uno dei webinar di Advance Operations Management School, ASCM/APICS Premier ELITE Partner.
Case history Ecol Studio Bioikos – Gestione delle commesse e delle informazio...Talea Consulting Srl
Il caso di successo Ecol Studio Bioikos sulla Digitalizzazione dell'Area Direzione attraverso l'utilizzo della soluzione ARXivar, che consente l’accesso semplice e veloce a tutte le informazioni aziendali necessarie per il processo di formulazione dell’offerta al Cliente.
UNA MINIERA DI VALORE SOTTO UNA MONTAGNA DI SPRECHIqeoconsulting
La ricerca di competitività e marginalità non può non tener conto di ciò che il Cliente realmente desidera e cioè di che cos’è il “ valore per il cliente” .
Questo concetto sembrerebbe banale se non si rapportassero le attività quotidianamente svolte in azienda con quelle strettamente necessarie per produrre il Valore.
ARXivar per Ecol studio bioikos | Miglioramento del servizio al Cliente trami...ARXivar
Ecol Studio Bioikos è un’azienda specializzata in analisi di laboratorio, consulenza e formazione.
L’esigenza
Adottare una soluzione che consentisse l’accesso semplice e veloce a tutte le informazioni necessarie per la formulazione dell’offerta, sia da parte del Cliente, che dell’operatore che deve formulare l’offerta, sia da parte di chi ha la responsabilità di monitorare il processo.
La soluzione
ARX KPI: lo strumento sviluppato su piattaforma QlikView in grado di eseguire le analisi di performance del Information and Process Management di ARXivar.
I benefici
- Standardizzazione dei flussi di lavoro.
- Repository unico delle informazioni aziendali.
- Dato imputato puntualmente da chi lo genera e una volta sola (utilizzato per diverse finalità).
- Velocità di accessibilità dei dati.
- Tracciabilità delle attività eseguite.
- Flessibilità di adattamento ad eventuale modifiche dei processi operativi in base alle effettive necessità aziendali.
Case history Ecol Studio Bioikos - Gestione delle commesse e delle informazio...Adalberto Casalboni
Un caso di successo di digitalizzazione: accesso semplice e veloce a tutte le informazioni necessarie per la formulazione dell’offerta, sia da parte del Cliente, che dell’operatore che deve formulare l’offerta, sia da parte di chi ha la responsabilità di monitorare il processo. Con l’obiettivo di ridurre i tempi di risposta e mantenere tutte le informazioni relative al Cliente, lungo il processo di erogazione del servizio.
Il concetto di “lean” ha le sue radici nella produzione di massa, in particolar modo nell’industria automotive, e identifica una filosofia industriale ispirata al Toyota Production System (TPS), la quale mira a minimizzare gli sprechi fino ad annullarli.
La “lean production” è dunque una generalizzazione e divulgazione in occidente del sistema di produzione Toyota, capace di superare i limiti della produzione di massa sviluppata da Henry Ford e Alfred Sloan, ancora oggi applicata in molte aziende occidentali.
23 Aprile 2015 Firenze Palazzo dei Congressi
con la partecipazione del Dr. Nunzio Guido Mangano di AIFA
La conferenza è articolata in 3 sessioni:
SESSIONE I- Sistema di FV e sistema di Qualità
SESSIONE II- Ispezioni
SESSIONE III- Aspetti legali
Una giornata di studio dedicata a: QPPV, Responsabile nazionale, PV QA Manager Le figure chiave a confronto nella gestione del PV System
Scarica il programma dell'evento
Workshop tenuto in occasione di Smau Bologna 2013 da Giacomo Barbieri.
Le professioni stanno vivendo un momento di grande rivoluzione. Non si tratta semplicemente di adeguare il proprio modo di lavorare introducendo nuovi strumenti tecnologici, ma soprattutto di cambiare attitudine e mentalità per adeguarsi ad uno storico cambiamento delle “regole del gioco”. Il cliente diventa ogni giorno più esigente in termini di reattività del professionista, tempi di risposta, specializzazione, mentre la competizione comprime i prezzi e riduce i margini degli Studi. D’altro canto anche gli Studi professionali, così come le Imprese, stanno rapidamente perdendo la loro “fisicità”, per divenire strutture organizzate sempre più leggere e flessibili. L’elemento centrale per avere successo diviene quindi la messa a punto della “logica di business”, che consente l’acquisizione di clienti, mantiene insieme e guida l’attività di professionisti di diversa estrazione culturale che collaborano anche a distanza.
Più di altri settori, i servizi professionali richiedono innovazione continua dei processi, delle modalità di interazione e coinvolgimento del cliente e di collaborazione con i colleghi che lavorano ad una stessa pratica o ad uno stesso progetto.
Target: avvocati, dottori commercialisti, notai, consulenti del lavoro, architetti, ingegneri, liberi professionisti in genere
Si tratta di una "presentazione d'epoca", svolta il 23 luglio 2003, in occasione del Convegno organizzato dal CAI, Commissione TAM - Tutela Ambiente Montano, presso il Centro di Formazione per la Montagna Bruno Crepaz al Passo del Pordoi.
It is the introductory presentation of the course in Quality, Safety and Environment Management of the Master Degree in Business Administration of the University of Turin. It is geared to raising students' awareness in issues of quality, safety and environmental management, in relation to the various operational dimensions. The course is structured in 35 hours, during which knowledge is provided for the design of an integrated SQE management system. The slideshow has been prepared with the collaboration of Dr. Tiziana Gentile.
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La ricerca di competitività e marginalità non può non tener conto di ciò che il Cliente realmente desidera e cioè di che cos’è il “ valore per il cliente” .
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Ecol Studio Bioikos è un’azienda specializzata in analisi di laboratorio, consulenza e formazione.
L’esigenza
Adottare una soluzione che consentisse l’accesso semplice e veloce a tutte le informazioni necessarie per la formulazione dell’offerta, sia da parte del Cliente, che dell’operatore che deve formulare l’offerta, sia da parte di chi ha la responsabilità di monitorare il processo.
La soluzione
ARX KPI: lo strumento sviluppato su piattaforma QlikView in grado di eseguire le analisi di performance del Information and Process Management di ARXivar.
I benefici
- Standardizzazione dei flussi di lavoro.
- Repository unico delle informazioni aziendali.
- Dato imputato puntualmente da chi lo genera e una volta sola (utilizzato per diverse finalità).
- Velocità di accessibilità dei dati.
- Tracciabilità delle attività eseguite.
- Flessibilità di adattamento ad eventuale modifiche dei processi operativi in base alle effettive necessità aziendali.
Case history Ecol Studio Bioikos - Gestione delle commesse e delle informazio...Adalberto Casalboni
Un caso di successo di digitalizzazione: accesso semplice e veloce a tutte le informazioni necessarie per la formulazione dell’offerta, sia da parte del Cliente, che dell’operatore che deve formulare l’offerta, sia da parte di chi ha la responsabilità di monitorare il processo. Con l’obiettivo di ridurre i tempi di risposta e mantenere tutte le informazioni relative al Cliente, lungo il processo di erogazione del servizio.
Il concetto di “lean” ha le sue radici nella produzione di massa, in particolar modo nell’industria automotive, e identifica una filosofia industriale ispirata al Toyota Production System (TPS), la quale mira a minimizzare gli sprechi fino ad annullarli.
La “lean production” è dunque una generalizzazione e divulgazione in occidente del sistema di produzione Toyota, capace di superare i limiti della produzione di massa sviluppata da Henry Ford e Alfred Sloan, ancora oggi applicata in molte aziende occidentali.
23 Aprile 2015 Firenze Palazzo dei Congressi
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SESSIONE II- Ispezioni
SESSIONE III- Aspetti legali
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Le professioni stanno vivendo un momento di grande rivoluzione. Non si tratta semplicemente di adeguare il proprio modo di lavorare introducendo nuovi strumenti tecnologici, ma soprattutto di cambiare attitudine e mentalità per adeguarsi ad uno storico cambiamento delle “regole del gioco”. Il cliente diventa ogni giorno più esigente in termini di reattività del professionista, tempi di risposta, specializzazione, mentre la competizione comprime i prezzi e riduce i margini degli Studi. D’altro canto anche gli Studi professionali, così come le Imprese, stanno rapidamente perdendo la loro “fisicità”, per divenire strutture organizzate sempre più leggere e flessibili. L’elemento centrale per avere successo diviene quindi la messa a punto della “logica di business”, che consente l’acquisizione di clienti, mantiene insieme e guida l’attività di professionisti di diversa estrazione culturale che collaborano anche a distanza.
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Bioeconomy and the Internet of Things in Mountain RegionsScatol8
The IPROMO program offers annual short courses on the management of mountain areas and is organized by the Mountain Partnership Secretariat of the Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) and the University of Turin. According to the European Commission, bioeconomy “…encompasses the production of renewable biological resources and the conversion of these resources and waste streams into value-added products, such as food, feed, bio-based products and bioenergy.” This topic is particularly relevant to mountain areas, where the marginality and fragility of systems pushes the communities living there to cope by implementing optimized energy systems, processing fluxes and managing natural resources. This is the presentation held on June 27, 2108 by Riccardo Beltramo (http://www.fao.org/mountain-partnership/our-work/capacitydevelopment/ipromo/course-2018/en/)
Canapa, Denim, Interattività: I kimono del FuturoScatol8
A short description of the Interactive Denim Hemp Kimono capsule collection. Kimono able to measure the intensity of environmental variables, to visualize them, through an app, on a dashboard, and to save them in a database on a server, georeferred.
Il futuro dell'illuminazione ecosostenibile è nel LED?Scatol8
Questa Relazione deriva dal programma di tirocinio della Dott.ssa Giulia Schiratti, svolto all’interno del Progetto Scatol8®.
Il laboratorio, popolato prevalentemente da studenti del Politecnico di Torino, dei corsi di laurea in Ingegneria Elettronica, Informatica, delle Telecomunicazioni vede di tanto in tanto la presenza di laureandi della Scuola di Management ed Economia.
Il contributo fornito dai “nostri” studenti si inserisce nelle relazioni che si possono creare tra i programmi dei corsi, in particolare Eco-management del Turismo e Operations Management - corso B - e i prodotti realizzati seguendo le linee-guida del Progetto Scatol8®.
Tra le linee di attività, un posto particolare spetta alla realizzazione di nodi delle reti di rilevamento. Questi contengono sensori, microcontrollori e attuatori; raccolgono informazioni sull’intensità delle variabili monitorate e, eventualmente, agiscono di conseguenza. Possono però assumere funzioni tradizionali (illuminamento, decorative, ecc…) cioè presentarsi come vere e proprie lampade, con elementi costruttivi e decorativi improntati alla sostenibilità ambientale.
La scelta della tecnologia di illuminazione è importante perché va compiuta individuando dispositivi che siano funzionalmente appropriati ed ecologicamente competitivi.
Le lampade a LED sono il fulcro della Relazione. Il lavoro svolto dalla Dott.ssa Schiratti ha, in primo luogo, l’obiettivo di individuare le funzionalità ed i vantaggi delle lampade a LED rispetto a quelle tradizionali. Quanto viene esposto costituisce materiale utile per un approfondimento didattico. In secondo luogo, lo svolgimento di una breve indagine di mercato compone una “vetrina” di esempi di lampade oggi disponibili, ispirate ai principi della ecocompatibilità, e definisce alcune linee di tendenza.
Come di consueto, le pubblicazioni in Scatol8®’s style sono pensate a geometria variabile, forniscono spunti, link per approfondimenti, idee creative che possono esser realizzate in proprio e migliorate. La modularità del sistema permette di ampliare ed estendere le conoscenze, attraverso i contributi che apporteranno altri tirocinanti.
Riccardo Beltramo
Fondatore de “Lo Scatol8® per la Sostenibilità srl”
Esercitazioni che nascono dall’esperienza sviluppata ed illustrata in “SCATOL8®: A Path To Sustainability” , attraverso l’ideazione e la realizzazione di progetti specifici in ambiente Scatol8®.
Le esercitazioni impiegano, approfondiscono ed espandono la metodologia contenuta nella Sezione 10 “Unità didattiche”;
sono un supporto didattico ideato e realizzato per gli Studenti del Corso di Operations Management della Scuola di Management ed Economia dell’Università degli Studi di Torino.
IoT and Management Systems: new dimensions for research and didactics towards...Scatol8
This paper has provided support for the presentation held in Hammamet, on November 7, 2015, during the 3° BEMM - Business, Economic, Marketing and Management.
BEMM is an international conference which offers a stage to researchers in disciplines related to enterprise, in order to present their papers, receive feedbacks from colleagues and professors, aimed at improving methodologies and presentations. In the meantime, professors have the possibility to monitor the evolution of these disciplines, under the pressure of technologies and innovative statistics or modeling methods. The interactions between participants have been vivid and fruitful. Moreover basis for further common projects have been defined.
The text has been enriched with images picked up from the slideshow used during the one hour speech. This informative paper follows Scatol8®’s style. Several links are reported, in order to promote an active and personalized learning process.
Topics like IoT and Management Systems have a large audience on the web. Several contributors deal with technical issues and trend evaluation, with competence and catching style. You can find some passages copied and pasted (and, of course, cited); others have been elaborated, other springs from direct experiences. As researcher who have spent more than 25 years in the field of MMSS and of the integration between internet and technologies, I shared with participants my vision on relations between technologies, information, communication and management systems. I welcome reactions and proposals that could be stimulated by the considerations that follow.
Este documento presenta propuestas para utilizar el sistema Scatol8® en las escuelas. Explica que Scatol8® permite monitorear variables ambientales y operacionales para adquirir conocimientos sobre sostenibilidad. Incluye fichas didácticas con actividades para practicar en clase y en casa utilizando datos recolectados por Scatol8®. También provee instrucciones para construir contenedores ecológicos para los componentes de la red Scatol8® escolar.
Scatol8® system for education on Sustainability. Design and implementation of...Scatol8
The document describes the Scatol8 system, a simulation model for promoting education about sustainability in Italy. It discusses the history of environmental education in Italy and the need for new tools like e-learning, mobile learning, and IoT. The Scatol8 system uses a sensor network and open-source hardware/software to monitor environmental variables. An agent-based simulation models how the system could diffuse through schools using different strategies like word-of-mouth, internet promotion, or external sponsors. The simulation explores achieving broader adoption across geographic and education levels.
"Dalla ricerca alla didattica sperimentale" é la presentazione tenuta il 16 giugno 2015, al Teatro Politeama di Saluzzo, in occasione della VII edizione del “Premio Gianni Aimar: comunicare la montagna”.
Design and implementation of an integrated management system based on open so...Scatol8
The paper concerns the design and implementation of an integrated management system in the geosite of the Gianna Mine, a reconverted mine into tourist destination situated in the North-West of the Italian Alps, in the Piedmont Region. The system is based on a wireless network system, called Scatol8®, which provides information to the TIQMS (Territorial Integrated Quality Management System). These tools have been developed by a research unit within the Commodity Science Area of the Department of Management, thanks to the participation to the multidisciplinary research project “PROGEOPiemonte”. The project aim at enhancing the quality of the tourist package in order to improve tourism in the area based on geo resources as well as industrial heritage.
Scatol8® is a remote sensing network of environmental, landscape and management variables based on open-source technology (hardware and software) that consists of a central and peripheral units, connected in a network. Numerous sensors are inserted in the peripheral units, which transmit the data to the central one and, thanks to a server, to the Internet. Sensors and peripheral units can change in type and numbers depending on customers’ requirements; thus, it is possible to create a real-time monitoring of each measured variable as well as evaluate their performance over time.
To set up Scatol8® wireless network in the Gianna mine geosite, some critical points (due to the microclimate and the morphology of the gallery in terms of low temperature, high humidity rate, wireless communication) have been faced and overcome. In the end, the complete network has been designed and partially implemented, identifying steps for the complete implementation, which is expected on June 2015.
Data can be input for the territorial system. TIQMS is a methodology that allows the user to analyze a region by many points of view, regarding quality, landscape, environmental, occupational health and safety, and social accountability aspects.
All these features are managed because of the European Landscape Convention adopted by Italy and the following international standards: ISO 9001:2008, ISO 14001:2004, OHSAS 18001:2007 and SA800:2008. All these standards request the assessment of some specific indicators that can be evaluated thanks to the information supplied by Scatol8®.
La casa ecologica: un'esperienza con Scatol8Scatol8
La casa ecologica è stato il tema affrontato da Lodovico Beltramo per la relazione di Tecnologia, presentata per l'esame di Terza Media, alla Scuola secondaria di primo grado Raoul Follereau, a Moncalieri (Torino). Ad esame concluso, il Team Scatol8, integrato da quattro studenti dell'Istituto Majorana, ha ragionato sull'espansione del progetto, aggiungendovi alcune funzionalità. Il file racconta le fasi del progetto e della realizzazione e conferma la valenza didattica di Scatol8. Inoltre, il lavoro svolto è utile per proseguire il Progetto CasaLab che lega Scatol8 all'Istituto Majorana
Scatol8 SmartGarden3.0 is a wireless sensor network, able:
- to detect temperature and humidity of the air and luminosity;
- to detect temperature and moisture of the soil;
- to do continuous shooting video and taking photos with a webcam;
- to display the data on the dashboard locally and through the web;
- to determine light sequences with variable intensity, in relation to the activities carried out;
- to draw a wide range of virtual landscapes, depending on the intensity of the variables …
ECO-ARREDI: ARREDO COMFORT BENESSERE SU MISURA DA MATRICI NATURALI SOSTENIBIL...Scatol8
Paper di Manuela Ciani Scarnicci, Antonella Laino, Cinzia Caneschi, Arianna Scardigli, Annalisa Romani, presentato al Congresso di Scienze merceologiche di Pisa, 2014.
Abstract - La necessità di una maggiore competitività nasce dall’esigenza di contrastare l’incertezza, l’instabilità economica nazionale ed internazionale e la crescente scarsità delle risorse. Di ciò soffrono in particolare le PMI e le imprese artigianali per le quali spesso innovazione e ricerca e sviluppo sono aspetti del tutto insostenibili.
Il presente lavoro ha lo scopo di dimostrare come l’utilizzo di processi e prodotti innovativi e il coordinamento di aziende private con teams di ricerca universitari possono essere la chiave per combattere la crisi economica, grazie alla creazione di valore e di competitività. In particolare lo scopo è quello di valorizzare materiali e principi naturali ottenuti con processi sostenibili sia dal punto di vista economico che ambientale e come questo possa portare alla progettazione di nuovi prototipi/prodotti atti a garantire un benessere su misura progettabile per qualsiasi ambiente ed esigenza. Per dimostrare questo legame è stata presa in analisi l’azienda “Caneschi Legno d’Arredo” con la quale è stato inizialmente sviluppato un progetto Eco-Arredo, arredo comfort benessere, anche mediante l’utilizzo di principi naturali, percorso che porta alla realizzazione di un arredo comfort, chemical free, sostenibile che ha condotto anche alla realizzazione di una fattoria didattica per la sensibilizzazione di bambini e di studenti degli Istituti d’Arte, dal nome “Gnomo Falegname”.
Scatol8® per la sostenibilità ambientale: l’esperienza dei laboratori didatti...Scatol8
E' la presentazione del Laboratorio didattico Scatol8, fatta alle Scuole riunite nel Teatro Alfieri di Asti, Venerdì 28 marzo u.s. L'evento finale del Progetto della Regione Piemonte "Il risparmio energetico comincia da Scuola" ha visto la partecipazione di Scuole primarie, che hanno presentato lavori molto curati, e di alcuni classi dell'Istituto per geometri di Asti.
Un percorso didattico per la sviluppo sostenibile: A Scuola con lo Scatol8®Scatol8
Il file contiene schede didattiche per sviluppare un percorso di apprendimento basato sul Sistema Scatol8®. La struttura modulare permette ad Insegnanti, Studenti e Genitori di personalizzare le attività in funzione delle priorità educative e delle configurazioni delle reti di rilevamento.
The document discusses a study on sustainable tourism at mountain huts. It gathered data on hut structures, equipment, management, and the landscape through various tools and sensors to monitor outdoor temperature, humidity, snowfall, precipitation, wind speed and direction, illumination, air and water quality, energy and waste levels, and tourist perception. The key points were on data gathering and management using open source modularity and an architecture of wireless sensor networks to display variables and identify areas for improving sensors, expanding the sensor list, applying the methodology to different contexts, and testing sensors to improve environmental quality data collection and landscape evaluation.
2. TESI DI LAUREA IN ECOLOGIA
INDUSTRIALE E CERTIFICAZIONE
INTEGRATA
INCONTRO TRA QUALITÀ E
AMBIENTE
NEL SETTORE
DELL’ACCONCIATURA.
UNA PROPOSTA SPERIMENTALE
Ylenia Colombo
Relatore: Prof. Riccardo Beltramo
Correlatore: Prof. Luigi Bollani
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
3. 8. I processi nel salone Acconciature Emanuela
L’analisi che segue in questo capitolo si occupa principalmente di
descrivere i processi implementati in un salone di acconciatura. Si tratta
di operazioni in una certa misura standardizzate, ma personalizzabili. La
personalizzazione dei processi di acconciatura avviene con riferimento
alle peculiari richieste delle clientela. Nel mondo dell’acconciatura, i
processi aziendali più importanti ovvero quelli più richiesti dalla
clientela, sono i seguenti:
1. la consultazione con la clientela: è la fase preliminare di ogni
processo. Permette di istituire un vero e proprio rapporto con il
cliente, utile a comprendere quali siano i reali bisogni e a definire le
modalità attraverso cui il parrucchiere potrebbe soddisfarli;
2. il colore: questo processo risulta essere molto richiesto ed effettuato
dalla clientela femminile del salone. La scelta potrebbe essere legata
a molteplici fattori e motivazioni. La maggior parte delle donne
ricorrono all’uso delle tinture per poter coprire i capelli bianchi e
questo richiede una “visita” in salone abbastanza frequente, circa
ogni mese. Altre donne decidono di ricorrere alla tintura per poter
cambiare il proprio colore, rinnovarlo avendo un capello più
luminoso che le distingua e le rappresenti.
3. il lavaggio dei capelli: è quel processo che viene svolto ogni volta che
un cliente si presenta in salone perché è indispensabile per lo
svolgimento di ogni tipo di attività da parte del parrucchiere;
4. il taglio dei capelli: questo processo viene richiesto sia dall’uomo, sia
dalle donne, sia dai bambini con diverse frequenze, in base alle
necessità della clientela;
5. l’asciugatura dei capelli: rappresenta il processo “finale”. Il processo
“asciugatura” è il processo che, come il lavaggio dei capelli, viene
sempre effettuato nel momento in cui un cliente si presenta in
salone per richiedere un servizio. Questo perché se un cliente
richiede il processo “colore” o il processo “taglio”, è necessario un
loro completamento con il lavaggio dei capelli e l’asciugatura. Per gli
uomini è un momento volto a completare il processo taglio, per le
donne è il processo denominato “messa in piega”. La frequenza di
quest’attività, per quanto riguarda la clientela femminile, varia a
seconda delle esigenze e delle motivazioni. Ci sono clienti che la
richiedono una o due volte a settimana; alcune perché incontrano
maggiori problemi nello svolgimento di questo processo fai da te,
altre perché vogliono avere un capello molto curato. La frequenza
della piega può anche essere inferiore, legata semplicemente ad
eventi particolari in cui si vuole essere ben pettinate.
Dopo aver identificato questi cinque processi è possibile associarli tra di
loro, in vario modo, in base alle richieste della clientela. Si può parlare di
macro-processi ed è possibile individuarne quattro:
▪ Consultazione con la cliente – lavaggio – asciugatura ;
▪ Consultazione con la cliente – colore – lavaggio – asciugatura;
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4. ▪ Consultazione con la cliente – taglio – lavaggio – asciugatura;
▪ Consultazione con la cliente – colore – lavaggio – taglio –
asciugatura.
Quest’ultimo “macro-processo” risulta essere il più completo perché
considera tutti i processi maggiormente richiesti ed effettuati in ogni
salone di acconciatura. Per questo motivo, si è deciso di soffermare
l’analisi su questo macro-processo, considerando congiuntamente le
cinque attività che lo compongono, in modo tale da ottenere dati legati ad
una visione d’insieme.
Per ciascuno dei processi considerati, il metodo di analisi scelto prevede 4
fasi:
1. Composizione di un diagramma di flusso input – operazioni – rifiuti –
output; ogni processo si caratterizza per input propri o comuni ad
altri processi, per la suddivisione in singole operazioni, per la
produzione di rifiuti derivanti dall’uso degli input e per la
realizzazione di un prodotto finale. Nello schema del diagramma di
flusso ad ogni input del processo, che a sua volta si trasformerà in
rifiuto, viene associato un simbolo diverso in base alle
caratteristiche che lo distinguono:
▪ : Il simbolo della coccarda viene associato ad input
contraddistinti da un carattere di qualità. Si fa riferimento al
personale e alla sua professionalità e cortesia, elementi
presenti in tutte e cinque i processi che richiedono un alto
livello di qualità affinché l’attività svolta produca buoni
risultati, contribuendo ad ottenere una buona soddisfazione
della clientela. Il carattere di qualità viene attribuito anche a
tutte le attrezzature impiegate nei vari processi svolti,
trattandosi di risorse di livello professionale.
▪ Il fiore viene utilizzato per indicare tutti quegli input,
rappresentati soprattutto dai materiali di consumo, che
vengono utilizzati per la realizzazione dei diversi processi e
che una volta esaurita la loro funzione devono essere smaltiti
generando di conseguenza un impatto ambientale.
▪ Il simbolo di sicurezza viene utilizzato per indicare
quegli input utilizzati per la tutela della salute della clientela
del salone, soprattutto nello svolgimento del processo colore
che impiega molti prodotti contenenti numerose sostanze
chimiche. Inoltre, questo simbolo viene utilizzato per indicare
tutte le attrezzature che richiedono l’uso della corrente
elettrica per il loro funzionamento.
1.
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
5. 2. Identificazione degli input, delle operazioni, dei rifiuti e degli output
del processo in esame. Sulla base del diagramma di flusso, viene
costruita una tabella per identificare e descrivere tutti gli elementi
del processo. L’analisi dei rifiuti e degli spetti ambientali che
producono viene affrontata nella fase successiva.
3. Identificazione degli aspetti ambientali, associandoli alle relative
operazioni del processo. Si tratta di definire per ogni processo
analizzato, quali rifiuti possono sorgere generando di conseguenza
un aspetto ambientale.
4. Identificazione delle condizioni operative anomale e di emergenza
che potrebbero verificarsi, associandole alle operazioni e
valutandone l’impatto ambientale. Questa fase permette
l’individuazione di quelle situazioni critiche che potrebbero avere
un impatto ambientale o generare un giudizio negativo della
clientela. L’utilità di questa attività è definita dalla possibilità del
personale del salone di superare eventuali punti di debolezza,
trasformandoli in punti di forza e positività per il salone.
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
6. 8.1 Primo processo: la consultazione con la clientela
8.1.1 Composizione di un diagramma di flusso input - operazioni - rifiuti -
output
Fonti: http://www.intercosmoonline.com
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7. 8.1.2 Identificare gli input, le operazioni, i rifiuti e gli output del processo
Tabella 8.1 Descrizione diagramma di flusso
In quest’analisi, gli input vengono distinti in risorse materiali e
immateriali.
Gli input materiali sono quegli elementi rappresentati da attrezzature o
da materiali di consumo presenti in un salone di acconciatura. Gli input
immateriali, presenti in tutte e cinque i processi considerati, sono
rappresentati dal personale, dalla sua professionalità e cortesia e dalla
clientela. Queste tre risorse vengono denominate immateriali, in quanto
non consistono in strumenti utilizzati dal personale per svolgere il
processo, ma si tratta di risorse umane (il personale e la clientela) e di
caratteristiche astratte del personale (professionalità e cortesia).
Il processo di consultazione con la clientela viene svolto prioritariamente
da Emanuela, la titolare del salone, essendo il soggetto con maggiore
esperienza e professionalità. In un primo momento il personale del salone
si preoccupa di offrire alla clientela gli strumenti necessari per potersi
creare un’idea sui trattamenti da effettuare. Queste risorse sono
rappresentate: dalla cartella colori, nel caso in cui la cliente volesse
procedere con il processo di colorazione dei capelli oppure dai giornali
illustrativi di tagli, di messa in piega e di acconciature. Dopo una prima
fase di analisi personale da parte della cliente, per comprendere quale sia
il risultato che vuole ottenere, è molto importante la fase di dialogo tra il
parrucchiere e la clientela.
Questa fase è necessaria per conoscere il cliente, soprattutto se è alla
prima visita in salone, ma specialmente per comprendere quali siano le
sue esigenze.
In questo modo Emanuela, insieme al personale del salone, saprà come
muoversi per poter soddisfare i bisogni della propria clientela.
Nel dettaglio, gli input del processo sono:
- La cartella colori. E’ una sorta di grande raccoglitore contenente
tante ciocche di capelli di colori diversi, una per ogni colorazione
- Processo Consultazione con la Clientela -
Input Operazioni Rifiuti Output
Emanuela e
dipendenti
1. Accoglienza del cliente
Giornali
illustrativi
Cliente in attesa
dell’effettuazione del
colore, del taglio e della
piega
Professionalità
cortesia
2. Fornitura cartella colori
e giornali
Cartella colori
Intercosmo
Cliente
3. Dialogo con il cliente
Cartella colori
Intercosmo
Giornali illustrativi
4. Scelta del colore, del
taglio e dell’asciugatura
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8. offerta dalla linea di tinture. Nel salone “Acconciature Emanuela” le
cartelle colori in dotazione sono due, in quanto sono due le linee di
colori utilizzate (analizzate nel processo successivo, la colorazione
dei capelli). La cartella colori viene periodicamente aggiornata con
l’introduzione di nuove schede contenenti le nuove colorazioni.
- I giornali illustrativi. Sono riviste raffiguranti delle modelle da cui la
clientela può prendere spunto per il colore, il taglio e la piega e
rappresentano una buona base di partenza per poter permettere
alla cliente di spiegare al parrucchiere quali siano le proprie
esigenze.
Le operazioni del processo consultazione con la clientela sono quattro:
1. Accoglienza del cliente. E’ il momento in cui il parrucchiere si
presenta alla clientela che potrà valutarne la cortesia e l’approccio.
Il parrucchiere farà accomodare il cliente sul divanetto e si procede
con la seconda fase.
2. Fornitura della cartella colori e dei giornali illustrativi. Grazie a
questi elementi, considerati input del processo, la clientela può farsi
un’idea su come tingere e/o tagliare i propri capelli.
3. Dialogo con il cliente. In questa fase il parrucchiere guida il cliente
verso la scelta definitiva sulla tipologia dei processi da effettuare. È
una fase molto importante perché è fondamentale per la buona
riuscita del processo e per soddisfare le esigenze della clientela.
4. Scelta del colore, taglio e/o piega da effettuare. L’esito positivo di
questa fase è legato all’operazione precedente - dialogo con il
cliente-. Sulla base delle proposte del personale, la clientela è in
grado di decidere come farsi colorare, tagliare e/o asciugare i
capelli.
Dall’esame di questo processo è emerso che si tratta di un processo privo
di impatto ambientale, essendo essenzialmente un momento volto al
dialogo e alla conoscenza della clientela. Di conseguenza, le restanti fasi
del metodo di analisi non sono state approfondite, in quanto non
necessarie ai fini della tesi.
I rifiuti, in questo processo, non hanno un impatto ambientale, questo
perché si tratta di attrezzature (cartella colori e giornali illustrativi) che
rientrano a far parte degli input utilizzati per future consultazioni con la
clientela.
L’output del processo è la clientela, che avrà acquisito le informazioni
necessarie per affrontare le fasi successive. Quest’ultima dopo aver
dialogato con il parrucchiere è in attesa di procedere con la realizzazione
dei trattamenti decisi insieme.
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9. 8.2 Secondo processo: la colorazione dei capelli
8.2.1 Composizione di un diagramma di flusso input - operazioni - rifiuti -
output
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10. 8.2.2 Identificare gli input, le operazioni, i rifiuti e gli output del processo
Tabella 8.2: Descrizione diagramma di flusso
- Colore -
Input Operazioni
Rifiuti
Output
Attrezzature M.consumo
Emanuela e
dipendenti
2.1 Preparazione
della cliente
Carrello tinta
macchiato
Guanti in
lattice usati
Cliente in posa
con il colore per
30 minuti
Professionalità
cortesia
Pettine e
pinze sporchi
Confezione
cartacea tinta
Cliente
Ciotola e
pennello
Asciugamanom
onouso usato
Asciugamano di
carta monouso
Mantellina
monouso usata
Mantellina colore
monouso
2.2 Preparazione
del colore
Colore
inutilizzato
Crema barriera Capelli
Protettivo cuoio
capelluto
Packaging
colore e crema
ossidante Voilà-
Nutrilux
Ciotola e pennello
2.3Applicazione
del colore
Scarico H2O con
colore e sapone
Tubo tinta e crema
ossidante
Voilà/Nutrilux
Stagnola
Guanti in lattice
Packaging Voilà
Deco esaurito
Pettine e pinze
2.4 Lavaggio
occorrente colore
Protettivi
Carrello per il
colore
Packaging
protettiviVoilà Deco
Stagnola
Cappa aspirante Dispersioni energetiche
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11. I prodotti utilizzati nel salone “Acconciature Emanuela”, per la
colorazione del capello, sono di tre tipi:
▪ Linea di colorazione permanente e a lunga tenuta, con una formula
di alta qualità e un’infinita gamma di tonalità, che fornisce al
parrucchiere un’ampia possibilità di scelta e di possibili
miscelazioni per dare libero sfogo alla propria creatività. È una
linea in grado di coprire al 100% i capelli bianchi, di ottenere riflessi
più chiari e intensi rispetto al colore di base. La filosofia del colore è
intesa come capacità di cogliere sfumature e grazie alla consulenza
offerta al cliente, il parrucchiere è in grado di offrirgli una proposta
di colore su misura seguendo i metodi acquisiti durante i corsi di
formazione. Il tubo di tintura da 60 ml deve essere utilizzato in
abbinamento alla Crema Ossidante per capelli a 20 volumi, che
interagisce con l’ammoniaca pura, garantendo un perfetto sviluppo
della colorazione durante tutto il tempo di posa. La formula è
arricchita con il Bisabololo, un ingrediente cosmetico derivato dalla
camomilla, dalle efficaci proprietà lenitive e anti-irritanti.
▪ Linea di colorazione senza ammoniaca. E’ un nuova generazione di
colore concepita per soddisfare un target crescente di consumatori
che desiderano un colore dall’effetto naturale. La sua formula è
altamente performante e raggiunge elevati livelli di copertura
senza contenere ammoniaca e parafenilendiamina. La
parafenilendiamina (PFD) è il colorante più usato nelle colorazioni
permanenti e può causare reazioni come il prurito e l’arrossamento
del cuoio capelluto. Nei casi più gravi può causare eczemi e dolore.
Nei casi ancora più gravi può portare a desquamazione della pelle
del volto, delle orecchie e del collo fino ad estendersi a tutto il corpo.
La sensibilizzazione ai coloranti per capelli può svilupparsi
gradualmente in seguito alla ripetuta esposizione. La
regolamentazione della Comunità Europea consente una
concentrazione di parafenilendiamina non superiore al 6% (parere
n. 863/91 del Comitato scientifico per i prodotti cosmetici). È una
colorazione dolce che garantisce una copertura al 100%,
idratazione, riflessi pieni e intensi. Questa seconda tipologia di
colorazione è particolarmente indicata per le donne in gravidanza o
in allattamento e per coloro che hanno presentato in passato casi di
irritazione e sensibilità verso le tinte con ammoniaca.
▪ Polvere decolorante. E’ la linea di prodotti di decolorazione, ideale
per la schiaritura del colore dei capelli. Il decolorante può essere sia
in polvere (maggiormente utilizzato) sia in crema e permette al
parrucchiere di effettuare lavori creativi in salone. Si tratta di un
prodotto a basso contenuto di ammoniaca, agisce nel rispetto della
struttura del capello e deve essere miscelato con la Crema
Ossidante al Bisabololo di diversi volumi, 10, 20, 30 o 40 in base alla
tonalità di colore che si vuole ottenere. Maggiori sono i volumi
utilizzati maggiore sarà la schiaritura del capello. Mediamente si
predilige una decolorazione con l’utilizzo della Crema Ossidante a
30 volumi.
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12. Gli input materiali del processo colore sono diversi e alcuni variano a
seconda del risultato che si vuole ottenere.
Nel caso in cui venga realizzata una colorazione permanente (primi due
casi), in sostanza, gli input materiali sono gli stessi: tubo di colore da 60
ml associato alla crema ossidante specifica pari ad un quantitativo di 90
ml.
Nel caso in cui, la cliente richieda una colorazione con riflessi, gli input
cambiano. Questi ultimi sono identificati nella polvere decolorante e nella
carta stagnola tagliata in pezzi di varia dimensione a seconda della
lunghezza dei capelli della cliente. Nel diagramma di flusso questi due
input sono rappresentati con colore diverso, in modo tale da far emergere
questo aspetto di diversità di risorse utilizzate. Il decolorante verrà
emulsionato insieme alla crema ossidante di volumi diversi in base al
risultato richiesto.
I restanti input vengono sempre utilizzati quando si vuole effettuare un
processo di colorazione dei capelli:
▪ La confezione di asciugamani di carta monouso contiene 100 pezzi.
Ogni asciugamano è piegato e ha una grandezza di 40x70 cm. È una
risorsa che richiama un valore importante ovvero l’igiene, in
quanto essendo un prodotto monouso è personale e una volta
esaurita la sua funzione, viene smaltito.
▪ La mantellina per il colore è anch’essa monouso e la confezione
contiene 30 pezzi. È in plastica e terminato il processo di lavaggio
dei capelli che segue l’applicazione del colore viene rimossa dalla
cliente e gettata nel contenitore dei rifiuti non recuperabili.
▪ La stagnola ha un’altezza di 15 cm e il personale si occupa di
tagliarla in pezzi di dimensioni diverse, in base alla lunghezza dei
capelli della cliente che intende effettuare le mèches.
▪ I guanti in lattice, il pettine e le pinze sono attrezzature utilizzate
nella fase di applicazione del colore. I guanti sono utili per
proteggere le mani del personale del salone, il pettine e le pinze
favoriscono una corretta distribuzione del colore su tutta la
lunghezza dei capelli.
Gli elementi strettamente legati al processo di preparazione del colore
sono:
▪ La crema barriera (100 ml). E’ un balsamo professionale per la
protezione della cute prima e durante il colore, evitando la
formazione di macchie antiestetiche sull’attaccatura dei capelli e
sul contorno fronte. Svolge un‘azione lenitiva, prevenendo
irritazioni e arrossamenti.
▪ Il protettivo per il cuoio capelluto (45 ml). Protegge le cuti più
sensibili dai servizi tecnici ed è ideale per l’applicazione protettiva
pre-colore.
▪ La ciotola e il pennello. Sono le attrezzature del processo utilizzate
per l’applicazione del colore supportate dal carrello per il colore.
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
13. Le operazioni del processo colore sono quattro:
1. Preparazione della cliente. E’ quella fase che può essere definita di
“protezione”. La cliente viene protetta da eventuali macchie di colore,
grazie all’applicazione dell’asciugamano e della mantellina del colore.
In questo modo il personale potrà applicare il colore, una volta pronto,
in maniera sicura.
2. Preparazione del colore. Il personale dopo aver dialogato con la cliente
ed aver compreso le sue reali necessità, si occupa della preparazione
del colore richiesto. Il contenuto del tubo di colore viene prelevato dal
mobiletto predisposto alla sua sistemazione ed emulsionato con la
crema ossidante. Una volta pronta, la tinta presente nella ciotola,
viene inserita per qualche minuto sotto la cappa aspirante.
3. Applicazione del colore. Una volta soddisfatta la seconda operazione
del processo, il personale preleva il carrello del colore, supporto di
appoggio della ciotola con il colore e del pennello e si dirige verso la
postazione di lavoro dove la cliente è stata precedentemente
preparata. Il colore viene passato con cura e attenzione ciocca per
ciocca, in modo tale da ottenere una copertura perfetta e uniforme.
4. Lavaggio occorrente colore: la ciotola, il pennello, il pettine, le pinze e
il carrello per la tinta, quindi più in generale tutte le attrezzature
utilizzate dal personale per lo svolgimento di questo processo, devono
essere sciacquate bene con acqua e sistemate al loro posto, per poter
essere pronte per un successivo impiego in un processo di colorazione
futuro.
L’output della colorazione è rappresentato dalla cliente che da risorsa in
ingresso, passando attraverso tutte le operazioni del processo, ne diventa
il prodotto finale. La cliente deve rimanere in posa per trenta minuti per
permettere al colore di agire a pieno, ottenendo la copertura o la
schiaritura desiderata.
Relativamente al processo in esame, si prosegue seguendo tutte le fasi del
metodo. Gli input utilizzati sono numerosi e sono rappresentati sia da
materiali di consumo, sia da attrezzature. La presenza di materiali di
consumo permette di valutarne l’impatto ambientale, in quanto si tratta
di risorse che dopo esser state utilizzate devono essere smaltite.
8.2.3 Identificare gli aspetti ambientali associandoli alle relative
operazioni del processo
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14. Tabella 8.3 Aspetti ambientali
Gli aspetti ambientali che derivano dalle operazioni del processo colore
vengono ricondotti a cinque gruppi: l’acqua, l’impiego di materiali di
consumo e/o di attrezzature, i rifiuti che ne derivano e l’energia
impiegata.
L’energia è rappresentata dall’energia muscolare del personale
nell’implementazione delle varie operazioni del processo, specialmente
nella fase di applicazione del colore, ma anche dall’energia elettrica
derivante dall’utilizzo della cappa aspirante, necessaria per la
preparazione del colore e dall’energia idrica utilizzata per lavare le
attrezzature utilizzate.
I materiali di consumo e le attrezzature vengono impiegati in tutte e
quattro le operazioni del processo.
L’asciugamano, la mantellina del colore, il protettivo antimacchia e per il
cuoio capelluto sono input propri della preparazione della cliente.
L’asciugamano (se monouso) e la mantellina verranno smaltite dopo aver
sciacquato il colore dalla cliente, è in questo momento che sorge il vero
impatto ambientale. Il protettivo antimacchia e per il cuoio capelluto
diventano rifiuti nel momento in cui esauriscono e verrà smaltito il loro
packaging.
Nella fase di preparazione del colore costituiscono rifiuto la confezione
cartacea della tinta utilizzata e il suo packaging ovvero il tubo di colore di
ml diversi in base alla casa fornitrice di appartenenza e la confezione
della crema ossidante, una volta esaurita, dopo più usi successivi.
Nel momento in cui viene applicato il colore vengono maggiormente
impiegate le attrezzature: la ciotola, il pennello, il pettine, le pinze e il
carrello della tinta.
- Colore -
Operazioni
Aspetti Ambientali
H2O
Materiali di
consumo
Rifiuti Energia
2.1 Preparazione della
cliente
✓
2.2 Preparazione del colore ✓ ✓ ✓
2.3 Applicazione del colore ✓ ✓ ✓
2.4 Lavaggio occorrente
colore
✓ ✓ ✓ ✓
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15. I guanti in lattice sono l’unico input di questa operazione che una volta
terminata dovrà essere smaltito, come rifiuto non recuperabile.
L’ultima operazione, il lavaggio dell’occorrente per il colore, comporta un
aspetto ambientale diverso dai precedenti. Quando si procede con il
lavaggio con acqua delle attrezzature necessarie all’applicazione del
colore, viene prodotto un rifiuto rappresentato dallo scarico con acqua e
sapone.
8.2.4 Identificare le condizioni operative anomale e di emergenza che si
verificano, associandole alle operazioni e valutandone l’impatto
ambientale
Le condizioni operative anomale o di emergenza sono quelle situazioni che
possono comportare dei problemi, in seguito ad errori commessi nel
compimento delle operazioni del processo.
Nella tabella che segue si fornisce una descrizione degli accadimenti che
possono portare a situazioni di maggiore o minore gravità, a seconda degli
effetti.
In questa analisi, il primo step è ricondotto all’individuazione delle
situazioni d’emergenza che potrebbero presentarsi nel momento in cui le
diverse operazioni del processo vengono attuate. Queste criticità possono
essere ricondotte a: mancanze o comportamenti errati messi in atto dal
personale, ad anomalie legate ai materiali di consumo utilizzati o ai loro
packaging, a problemi nell’utilizzo delle attrezzature e infine al consumo
delle attrezzature.
In un secondo momento, per ogni condizione anomala, è possibile valutare
l’impatto ambientale che ne deriva. Gli aspetti ambientali vengono
suddivisi in quattro categorie:
▪ Acqua: può essere utilizzata e quindi rappresentare un aspetto
ambientale per porre rimedio a situazioni di emergenza.
▪ Materiali di consumo: costituiscono un aspetto ambientale perché
in alcuni casi possono presentarsi problemi di imballaggio dei
prodotti che dovranno essere smaltiti rientrando di conseguenza
nella categoria rifiuti.
▪ Attrezzature: dopo frequenti usi subiscono un processo di
deterioramento che richiede l’utilizzo di nuove attrezzature. Le
“vecchie” attrezzature verranno smaltite come rifiuti.
▪ Rifiuti: in questo gruppo rientrano le tre categorie precedenti, in
quanto, in questo processo, l’impatto ambientale è collegato
soprattutto al momento dello smaltimento dei prodotti utilizzati.
In ultima analisi, è possibile definire per ogni condizione anomala o
d’emergenza quale sia il comportamento più appropriato che il personale
deve mettere in atto, per evitare che molti problemi verificatisi in passato
possano verificarsi nuovamente in futuro.
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
16. Tabella 8.4 Condizioni anomale
Durante la prima operazione del processo colore, la preparazione della
cliente, le condizioni anomale che possono verificarsi sono legate
soprattutto a problemi con due input in particolare: l’asciugamano e la
mantellina protettiva. In alcune circostanze, questi due materiali di
consumo potrebbero essere strappati o comunque trovarsi in condizioni
non ottimali per il loro impiego.
Il personale, prima di utilizzarli per l’implementazione dell’operazione,
deve provvedere alla verifica dell’integrità dei materiali. Nel caso in cui
l’asciugamano e/o la mantellina fossero rovinati dovrebbero venire
smaltiti come rifiuti non recuperabili e il parrucchiere provvederebbe al
prelevamento di due nuovi input integri, da utilizzare per il
completamento della prima fase del processo colore.
Durante la fase di preparazione del colore, il personale potrebbe
osservare che il numero stampato sul tubo di colore sia diverso da quello
- Colore -
Operazioni Condizioni anomale
Aspetti ambientali
H2O
M.
consumo Attrez. Rifiuti
2.1 Preparazione
della cliente
Asciugamano, mantellina
strappati, stretti ✓ ✓
2.2 Preparazione
del colore
Tubo del colore errato ✓
2.3 Applicazione
del colore
- Pennello rovinato
- Caduta della ciotola con il
colore
- Asciugamano, mantellina
macchiati
- Indumenti della cliente
macchiati
- Viso della cliente
macchiato
✓ ✓ ✓ ✓
2.4 Lavaggio
occorrente colore
Caduta accidentale di
acqua, colore, sapone o
della ciotola del colore
✓ ✓ ✓ ✓
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17. presente sulla confezione cartacea. Questa situazione, per esperienza
personale, si è verificata molto raramente e in seguito alla fiducia riposta
nel fornitore, il personale solitamente non svolge un vero e proprio
controllo sulla correttezza dell’imballaggio. Questo controllo è divenuto
reale e costante in questa fase del processo, da quando ci si è accorti di
questa anomalia. Nel caso in cui il personale non si fosse accorto di questo
errore, gli effetti prodotti sarebbero da considerare molto gravi,
soprattutto da parte della cliente. Di conseguenza, il colore effettuato non
risulta compatibile con quello richiesto. Il parrucchiere ha tutte le
capacità per porre rimedio alla situazione, ma questo circostanza non
susciterebbe nel cliente un’immagine positiva del salone, al punto da
spingerlo a non presentarsi in futuro per un nuovo trattamento.
Nella terza fase del processo, l’applicazione del colore, il personale deve
compiere l’operazione con molta attenzione. Nonostante questo, possono
verificarsi alcuni problemi:
▪ Alcune attrezzature come, ad esempio, il pennello utilizzato per
applicare il colore, potrebbero essere rovinate. Devono essere
sostituite per poter svolgere l’operazione in maniera corretta e
questi strumenti non più in condizioni ottimali per il loro utilizzo,
verranno smaltiti come rifiuti.
▪ La ciotola con il colore posta sul carrello del colore potrebbe cadere
sul pavimento in maniera accidentale. Il personale deve provvedere
a pulire il pavimento con acqua e sgrassatori, generando un aspetto
ambientale perché i prodotti utilizzati per porre rimedio
all’emergenza verranno smaltiti.
▪ L’asciugamano e la mantellina potrebbero essere macchiati da
schizzi involontari di colore. Il personale grazie all’aiuto di una
spugnetta può far tornare la situazione alle giuste condizioni. In
casi più seri l’asciugamano e la mantellina vengono sostituiti per
evitare di provocare ulteriori problemi. L’asciugamano e/o la
mantellina macchiati verranno smaltiti come rifiuti.
▪ Una volta applicato il colore, il personale deve provvedere,
utilizzando del cotone imbevuto, a rimuovere eventuali macchie
presenti sul viso della cliente, utile anche per semplificare
l’operazione successiva del processo ovvero il lavaggio del colore. Il
cotone dopo aver esaurito la sua funzione verrà smaltito e in questo
momento sorge l’aspetto ambientale.
▪ L’ultimo problema, considerato anche il più grave, si verifica nel
caso in cui gli indumenti della cliente vengano macchiati con il
colore. Prontamente il personale con il supporto di smacchiatori,
deve cercare di risolvere la situazione che sicuramente avrà
suscitato fastidio nella cliente. Anche in questo caso l’impatto
ambientale è legato alla fase di pulitura che comporta l’impiego di
cotone con smacchiatore che verranno smaltiti come rifiuto.
Nell’ultima fase del processo, il lavaggio dell’occorrente necessario per
l’applicazione del colore, le condizioni anomale che possono presentarsi
sono diverse:
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
18. ▪ è possibile che durante l’operazione di lavaggio della ciotola con la
tinta e del pennello, vi sia una caduta accidentale di acqua, colore o
sapone intorno alla postazione del lavatesta. Il rifiuto è
rappresentato dallo scarico del lavello con acqua, tinta e sapone.;
▪ è possibile che in seguito alla caduta la ciotola si rompa. In queste
circostanze, l’aspetto ambientale che deriva è legato allo
smaltimento della ciotola rotta.
8.3 Terzo processo: il lavaggio dei capelli
8.3.1 Composizione di un diagramma di flusso input -
operazioni - rifiuti - output
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
19. 8.3.2 Identificare gli input, le operazioni, i rifiuti e gli output del
processo
Tabella 8.5 Descrizione diagramma di flusso
Il processo di lavaggio dei capelli è molto importante perché la sua
corretta effettuazione è funzionale alla buona riuscita del processo
asciugatura dei capelli. L’implementazione del processo richiede l’utilizzo
di buoni prodotti per il lavaggio dei capelli. Questa operazione viene
svolta molto frequentemente dal personale del salone.
La clientela ha la possibilità di scegliere tra uno shampoo neutro, al
fiordilatte, contenuto in un contenitore da 10000 ml, che viene inserito in
un dosatore più piccolo da 1000 ml oppure tra i diversi shampoo curativi.
- Lavaggio capelli -
Input Operazioni
Rifiuti
Output
Attrezzature M.consumo
Emanuela e
dipendenti
3.1 Far
accomodare la
cliente al
lavello
Pettine
Asciugamani
monouso
usati
Cliente pronta
per il taglio
Professionalità
cortesia
Mantellina
colore usata
Cliente
3.2 Sciacquare
bene il colore
Cotone
macchiato
Asciugamanidi
carta monouso
Capelli
Mantellina
colore monouso 3.3 Applicare
due volte lo
shampoo
Guanti usati
Guanti in lattice
Scarico H2O
con schiuma
Acqua
3.4 Eliminare
le macchie
Scarico H2O
con colore
Shampoo Stagnola
Balsamo
3.5 Applicare
il balsamo
Packaging
smacchiatore
cute
Pettine
Smacchiatore
cute chemico 3.6 Lavaggio
finale con
acqua
Cotone
3.7 Far
accomodare la
cliente alla
postazione di
lavoro
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
20. Il balsamo è il secondo prodotto che viene applicato ed è importante che il
personale consigli alla clientela il prodotto giusto per i propri capelli,
nutrendoli e non appesantendoli.
Alcuni input materiali del processo colore diventano rifiuti effettivi al
termine del processo in esame. Si tratta dell’asciugamano (se monouso) e
della mantellina, utilizzati in fase di preparazione della cliente per poter
successivamente applicare il colore.
Gli altri input di questo processo sono rappresentati da:
▪ I guanti in lattice: vengono utilizzati dal personale per proteggere la
pelle delle mani dalle sostanze chimiche contenute nel colore e da
eventuali macchie che possono derivare dal lavaggio della tinta.
▪ Acqua, shampoo e balsamo: costituiscono quelle risorse
indispensabili per poter effettuare il lavaggio vero e proprio e la
rimozione del colore dal cuoio capelluto della cliente. Lo shampoo
viene applicato, emulsionato con acqua e massaggiato due volte al
fine di detergere e pulire a fondo il capello dai prodotti utilizzati. Il
balsamo è necessario per poter districare i capelli e quindi pettinarli
con facilità. Il personale valuta quale sia il balsamo ideale per ogni
cliente.
▪ Il pettine: rappresenta l’attrezzatura utilizzata dal personale nel
momento in cui viene applicato il balsamo;
▪ Lo smacchiatore della cute insieme al cotone: questo input viene
utilizzato raramente. Nel caso in cui la cliente dovesse avere una
pelle molto porosa e di conseguenza risultasse difficile rimuovere
completamente e perfettamente macchie di colore dal viso, si può
ricorrere all’uso di questo prodotto. Bisogna inumidire un batuffolo
di cotone con acqua, intingerlo nello smacchiatore e passarlo sulla
parte da smacchiare strofinando leggermente.
Il processo lavaggio del colore si suddivide in sei operazioni:
1. Far accomodare la cliente al lavello: una volta passato il tempo di possa
del colore di trenta minuti, il personale si avvicina alla cliente per
comunicarle di accomodarsi al lavatesta.
2. Sciacquare bene il colore con acqua: è la prima operazione pratica da
effettuare. Il personale, dopo aver indossato i guanti in lattice, deve
massaggiare il colore aggiungendo di volta in volta dell’acqua, in modo
tale da rimuovere bene il colore dal cuoio capelluto della cliente
evitando di lasciare qualche macchia. Successivamente verrà
effettuato un risciacquo abbondante con acqua per rimuovere il colore
anche dalle lunghezze.
3. Applicare due volte lo shampoo: lo shampoo utilizzato per sciacquare il
colore è neutro, delicato, per evitare di rendere aggressiva
l’operazione di lavaggio. Lo shampoo viene applicato due volte e
massaggiato con cura dal personale. Quest’operazione deve essere
percepita dalla cliente come un momento di relax.
4. Eliminare le macchie: questa operazione viene effettuata in un primo
momento utilizzando un batuffolo di cotone imbevuto con una goccia di
shampoo. Si strofina delicatamente per eliminare le macchie presenti
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
21. sul viso della cliente. Nel caso in cui le macchie persistono, si ricorre
all’uso dello smacchiatore, descritto precedentemente;
5. Applicare il balsamo: il personale provvede all’applicazione del
balsamo più adatto alla cliente accomodata al lavello, rendendo i
capelli più facili da gestire e migliorandone le condizioni di messa in
piega.
6. Lavaggio finale con acqua: questa operazione è necessaria per
rimuovere ogni residuo dei prodotti utilizzati per effettuare il lavaggio
dei capelli.
7. Far accomodare la cliente alla postazione di lavoro: una volta
terminato il lavaggio, i capelli vengono strizzati bene, raccolti con una
pinza e viene applicato un asciugamano per evitare che possa colare
dell’acqua sul collo e lungo la schiena della cliente. A questo punto, il
personale si preoccupa di far accomodare la cliente alla nuova
postazione di lavoro per procedere con lo svolgimento del processo
successivo che nella sequenza analizzata è rappresentata dal taglio dei
capelli.
L’output del processo in esame è sempre la cliente che è in attesa
dell’effettuazione del taglio da parte del parrucchiere.
8.3.3 Identificare gli aspetti ambientali associandoli alle relative
operazioni del processo
Tabella 8.6 Aspetti ambientali
- Lavaggio capelli -
Operazioni
Aspetti Ambientali
H2O
Materiali di
consumo
Rifiuti Energia
3.1 Far accomodare la cliente
al lavello
3.2 Sciacquare bene il colore
con acqua ✓ ✓ ✓
3.3 Applicare due volte lo
shampoo ✓ ✓ ✓ ✓
3.4 Eliminare le macchie ✓ ✓ ✓ ✓
3.5 Applicare il balsamo ✓ ✓ ✓ ✓
3.6 Lavaggio finale con acqua ✓ ✓ ✓
3.7 Far accomodare la cliente
alla postazione di lavoro ✓ ✓
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
22. La prima operazione del processo “lavaggio del colore” non comporta un
impatto ambientale, trattandosi di un semplice spostamento della cliente
da una postazione di lavoro ad un’altra.
Per le cinque operazioni successive del processo è possibile valutare
l’impatto ambientale in quanto producono dei rifiuti derivanti dall’utilizzo
di materiali di consumo. L’energia considerata è l’energia muscolare del
personale prodotta nello svolgimento delle operazioni e l’energia
dell'acqua utilizzata per lo svolgimento del lavaggio.
Nel momento iniziale di risciacquo del colore, viene utilizzata
essenzialmente acqua corrente del rubinetto, che viene emulsionata al
colore producendo come rifiuto lo scarico del lavatesta con il colore
disciolto in acqua.
Durante il lavaggio del colore, con l’applicazione prima dello shampoo e
poi del balsamo, viene prodotta molta schiuma. Di conseguenza il rifiuto
principale di questo processo è lo scarico con acqua e sapone. I due rifiuti
relativi allo scarico del lavello con acqua, colore e schiuma, rappresentano
un aspetto ambientale molto rilevante. Lo scarico dell’acqua discende
nelle tubature dell’impianto idrico del salone, passa attraverso il sifone
che funge da sigillo, impedendo che i cattivi odori rifluiscano dai tubi di
scarico e finisce nella condotta fognaria pubblica.
L’operazione di eliminazione delle macchie prevede l’utilizzo di un
batuffolo di cotone, imbevuto in acqua e nello smacchiatore, che verrà
smaltito una volta esaurita la sua funzione di rimozione del colore dalla
cute della cliente. Il packaging dello smacchiatore, dopo usi ripetuti, viene
smaltito nel contenitore dei rifiuti di plastica.
Nel momento in cui la cliente viene fatta accomodare alla postazione di
lavoro destinata al processo taglio, viene applicato l’asciugamano che
viene smaltito (se monouso) effettivamente come rifiuto nel processo
successivo.
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
23. 8.3.4 Identificare le condizioni operative anomale e di emergenza che si
verificano, associandole alle operazioni e valutandone l’impatto
ambientale
Tabella 8.7 Condizioni anomale
Quando il personale si preoccupa di far accomodare la cliente al lavatesta
è possibile che la poltrona sia bagnata, magari in seguito a schizzi d’acqua
derivanti da un semplice lavaggio delle mani o dell’occorrente per
l’applicazione del colore.
Il personale interessato allo svolgimento dell’operazione, si attiva e
utilizzando della carta assorbente, provvede ad asciugare la poltrona
facendo accomodare la cliente. La carta assorbente utilizzata costituisce
un rifiuto da dover smaltire.
Nelle operazioni successive, le condizioni anomale che si possono
presentare sono numerose. È importante che il personale vi ponga
rimedio per evitare di far nascere da parte della clientela un giudizio
negativo nei confronti del salone.
Nel momento in cui il personale procede a sciacquare abbondantemente il
colore con acqua, potrebbe incontrare alcune difficoltà nel raggiungere la
temperatura ideale dell’acqua, per la cliente. Per questo motivo, il
personale dovrebbe chiedere frequentemente alla clientela: “Signora/e, va
bene l’acqua?”, in questo modo si previene un’eventuale lamentela del
- Lavaggio capelli -
Operazioni
Condizioni
anomale
Aspetti ambientali
H2O
M.
consumo
Energia Rifiuti
3.1 Far accomodare la
cliente al lavello
Poltrona bagnata ✓ ✓ ✓
3.2 Sciacquare bene il
colore con acqua
- Temperatura
dell’H2O difficile da
regolare
- Cute molto
macchiata
- Acqua colata sul viso
✓ ✓ ✓ ✓
3.3 Applicare due
volte lo shampoo
Shampoo terminato ✓
3.4 Eliminare le
macchie
Macchie non ben
rimosse ✓ ✓ ✓
3.5 Applicare il
balsamo
Balsamo terminato ✓
3.6 Lavaggio finale
con acqua
Temperatura
dell’ H2Odifficile da
regolare
✓
3.7 Far accomodare la
cliente alla postazione
di lavoro
Acqua colata lungo la
schiena. ✓ ✓ ✓
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
24. cliente. Questa problematica si può presentare durante l’implementazione
dell’intero processo di lavaggio del colore. Allo stesso modo, è possibile
che involontariamente dell’acqua coli sul viso della cliente. Il personale,
oltre a scusarsi, deve provvedere ad asciugarle il viso utilizzando del
cotone o un asciugamano e il cotone verrà smaltito come rifiuto non
recuperabile. Il personale svolgendo la fase di risciacquo del colore,
potrebbe accorgersi che la cute della cliente sia molto macchiata a causa
di una maggiore porosità del cuoio capelluto. In questo caso, il lavaggio
verrà effettuato in maniera ancora più accurata, eliminando ogni residuo
di colore dalla cute della cliente, evitando possibili situazioni future di
prurito o di arrossamento del cuoio capelluto, dovute ad un lavaggio del
colore effettuato in maniera scorretta.
In salone, nei giorni di maggiore affollamento è possibile che i prodotti
utilizzati per il lavaggio, lo shampoo e il balsamo, siano esauriti.
Il personale deve preoccuparsi di prelevare i nuovi prodotti e di
posizionarli al lavatesta.
La condizione anomala più seria del processo si presenta nel caso in cui
alcune macchie di colore, dopo il risciacquo con acqua e l’applicazione
dello shampoo, non vengano ben rimosse dal viso o dal collo della cliente.
Il personale deve provvedere a rimuoverle, utilizzando del cotone con
acqua e smacchiatore. È importante che il personale risolva questa
situazione, perché molto probabilmente una cliente che presenta delle
macchie sul viso non sarà soddisfatta del servizio offerto e potrebbe non
presentarsi in futuro in salone.
Quando il personale applica l’asciugamano intorno ai capelli della cliente,
dell’acqua potrebbe colarle intorno al collo o lungo la schiena. Questa
situazione potrebbe verificarsi nel caso in cui, una volta effettuato il
lavaggio finale con acqua, i capelli non venissero strizzati a sufficienza.
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
25. 8.4 Quarto processo: il taglio dei capelli
8.4.1 Composizione di un diagramma di flusso input - operazioni -
rifiuti - output
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
26. 8.4.2 Identificare gli input, le operazioni, i rifiuti e gli output del
processo
Tabella 8.8 Descrizione diagramma di flusso
Anche in questo processo gli input sono gli stessi previsti dall’analisi
generale, personalizzati al salone in esame. Il processo taglio viene
effettuato esclusivamente dalla titolare del negozio, essendo l’unica ad
avere le competenze necessarie.
Il resto del personale svolge le operazioni accessorie di preparazione del
cliente al taglio e di pulitura dopo la realizzazione del taglio.
Le risorse utilizzate per la realizzazione del processo taglio appartengono
soprattutto al macro-gruppo delle attrezzature. Questa attività è
realizzabile attraverso l’utilizzo di questi strumenti da parte del
personale del salone. Alcuni, vengono utilizzati direttamente per la
- Taglio -
Input Operazioni
Aspetti ambientali
Output
Rifiuti Energia
Emanuela e
dipendenti
4.1 Consultazione
con il cliente
Asciugamani
monouso
usati
Cliente pronto
per procedere
con l’asciuga-
tura
Professionalità
cortesia
Mantellina per
il taglio
Cliente
4.2 Scelta del taglio
Forbici
Asciugamani di
carta monouso
Rasoio
Panasonic
Dispersione
Mantellina per il
taglio
4.3 Preparazione
del cliente
Pettine e pinze
Forbici
Scopa e
paletta
Rasoio
Panasonic
4.4 Effettuazione
del taglio
Pennello
spargitalco
Sterilizzatore
Salviettine
antibatteriche
Sterilizzatore Dispersione
Pettine e pinze
4.5 Ripulitura
delcliente
Giornali
illustrativi
Pennello
spargitalco
Capelli tagliati
Scopa e paletta
4.6 Ripulitura del
pavimento
Giornali dei
tagli
Salviettine
antibatteriche4.7Sterilizzazione
delle attrezzature
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
27. realizzazione del taglio, altri sono strumenti di supporto, utili ad
effettuare le varie azioni di pulitura e quindi a completare il processo.
Questi input sono rappresentati da:
▪ La mantellina del taglio. Una volta terminato il lavaggio dei capelli,
la cliente viene fatta accomodare alla postazione di lavoro destinata
all’effettuazione del taglio. Qui, il personale le applica una
mantellina con chiusura regolabile all’altezza del collo, per evitare
che ciocche di capelli possano cadere sui vestiti o all’interno di
questi.
▪ Le forbici. Sono di diverso tipo in base alla funzione che dovranno
svolgere. In salone, si utilizzano forbici a dentini destinate allo
sfoltimento dei capelli, le forbici a lame destinate alla sfilatura e
scalatura dei capelli.È molto importante che il parrucchiere acquisti
delle forbici professionali che saranno funzionali alla buona riuscita
e precisione del taglio.
▪ Il rasoio. Questo attrezzo è utilizzato soprattutto per effettuare il
taglio su una clientela maschile. Per la clientela femminile, viene
utilizzato nel caso in cui decidessero di effettuare tagli molto corti.
▪ Il pettine e le pinze. Le pinze sono utili al parrucchiere perché gli
permettono di dividere i capelli in sezioni, da seguire per effettuare
il taglio in maniera corretta. Le varie sezioni vengono apprese
durante i corsi di formazione frequentati dal personale del salone.
La scelta del pettine per il taglio da utilizzare è significante. Il
pettine serve per direzionare i capelli, ordinarli e toglierne i nodi.
La sua lunghezza deve essere media, intorno ai 18 cm e non
eccessivamente lunga, il rischio è che cada frequentemente,
riducendo il livello di attenzione del parrucchiere durante lo
svolgimento del taglio.
▪ Lo sterilizzatore a raggi uv: è un apparecchio professionale ideale
per sterilizzare in pochi minuti gli strumenti metallici utilizzati in
salone per effettuare il taglio. Lo sterilizzatore viene collegato alla
presa di corrente premendo l’interruttore generale posto sul
frontale e una volta accesa la lampada al suo interno, germi e
batteri presenti sugli utensili vengono distrutti.
Le attrezzature appena descritte, rappresentano gli strumenti essenziali
per la realizzazione del taglio. Altre attrezzature utilizzate in salone
durante lo svolgimento di questo processo sono:
▪ Il pennello spargitalco: è un pennello in cui si inserisce del borotalco
e viene utilizzato una volta finito il taglio, per rimuovere residui di
capelli presenti sul collo o sul viso del cliente.
▪ La scopa e la paletta: con queste attrezzature il personale può
ripulire l’area di lavoro dai capelli appena tagliati in modo da poter
procedere con l’implementazione di un nuovo processo in condizioni
ottimali.
▪ I giornali illustrativi: il personale prima di effettuare il taglio si
preoccupa di far visionare alla cliente alcune riviste di taglio, in
modo tale che possa farsi un’idea sul taglio che intende farsi
realizzare.
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
28. ▪ Le salviettine antibatteriche: sono confezioni di salviette con
funzione antibatterica per disinfettare le forbici, il pettine e le pinze
subito dopo l’effettuazione del taglio.
L’unico materiale di consumo del processo “taglio” è l’asciugamano che il
personale aveva applicato intorno al collo della cliente, al momento del
lavaggio.
Per quanto riguarda gli aspetti ambientali del processo, i rifiuti realmente
prodotti sono rappresentati dai capelli tagliati e poi raccolti che vengono
gettati nel contenitore dei rifiuti non recuperabili così come le salviettine
antibatteriche.
Inoltre, lo sterilizzatore, essendo collegato alla presa di corrente, genera
delle dispersioni energetiche rilevanti per l’ambiente.
Le attrezzature del processo rientrano nel gruppo dei rifiuti perché una
volta esaurita la loro funzione “escono” dalle operazioni del processo, non
per essere smaltiti, ma per essere sistemati al loro posto. Il personale si
preoccupa di prelevarli nel momento in cui si attiverà un nuovo processo
taglio.
Le operazione del processo taglio sono sei:
1. Consultazione con il cliente. il primo e ampio processo di
consultazione del parrucchiere con il proprio cliente avviene nel
momento iniziale della visita in salone. In ogni caso, prima della
scelta e dell’effettuazione del taglio, il parrucchiere si preoccupa di
chiedergli nuovamente quali siano le sue richieste per evitare
situazioni di incomprensione che possano portare a tagli non voluti.
2. Scelta del taglio. Grazie alla visualizzazione di riviste di
acconciatura e ai consigli del proprio parrucchiere, il cliente è
sicuro del taglio da effettuare.
3. Preparazione del cliente: durante questa operazione viene rimosso
l’asciugamano applicato al lavatesta intorno ai capelli. I capelli
vengono ben strizzati, districati e divisi in sezioni che posso essere
diversi a seconda del tipo di taglio scelto. Il personale preleva la
mantellina per il taglio e la applica intorno al collo della cliente
regolandone l’allacciatura in modo tale da evitare che residui di
capelli tagliati possano finire all’interno dei vestiti della cliente.
4. Effettuazione del taglio: il parrucchiere utilizzando le attrezzature
professionali presenti in salone, procede all’effettuazione del taglio.
Solitamente, il parrucchiere svolge questa operazione in silenzio
perché si tratta di un momento che richiede concentrazione e
precisione. Questo atteggiamento non vuole essere un disinteresse
verso il dialogo con la cliente, anzi vuole puntare alla buona
riuscita del taglio, rendendo il cliente soddisfatto del lavoro
realizzato.
5. Ripulitura del cliente: una volta terminato il taglio, il parrucchiere
slaccia la mantellina del taglio facendo cadere i capelli sul
pavimento e utilizzando il pennello spargitalco si preoccupa di
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
29. rimuovere eventuali ciocche di capelli dal collo, dal viso e dai vestiti
del cliente.
6. Ripulitura del pavimento: i capelli tagliati presenti sul pavimento
vengono rimossi con la scopa e con la paletta per ripulire l’area di
lavoro in cui il parrucchiere procede all’asciugatura dei capelli.
7. Sterilizzazione delle attrezzature: le attrezzature utilizzate per il
taglio vengono ripulite prima con le salviettine antibatteriche e poi
sterilizzate per tre, quattro minuti nello sterilizzatore a raggi uv. In
questo modo le forbici, il pettine e le pinze sono ben disinfettate e
pronti per l’effettuazione futura di un taglio su un nuovo cliente.
L’output del processo taglio è rappresentato dal cliente in attesa della
semplice asciugatura dei capelli, se si tratta di uomini,o della
realizzazione della messa in piega se si tratta di donne.
8.4.3 Identificare gli aspetti ambientali associandoli alle relative
operazioni del processo
Tabella 8.9 Aspetti ambientali
Il processo in esame non genera molti rifiuti e non produce un forte
impatto ambientale. Questa constatazione deriva dal fatto che il taglio è
un processo estremamente manuale, durante il quale il parrucchiere
stesso svolge le varie operazioni seguendo la propria professionalità e le
proprie competenze.
In ogni caso, alcuni rifiuti vengono prodotti a partire dalla terza fase del
processo in cui l’asciugamano bagnato (se monouso) viene gettato nel
contenitore dei rifiuti non recuperabili. Il rifiuto del processo
- Taglio -
Operazioni
Aspetti Ambientali
H2O
Materiali di
consumo
Rifiuti Energia
4.1 Consultazione con il
cliente
4.2 Scelta del taglio
4.3 Preparazione del
cliente
✓ ✓
4.4 Effettuazione del taglio ✓ ✓ ✓
4.5 Ripulitura del cliente ✓
4.6 Ripulitura del
pavimento
✓
4.7 Sterilizzazione delle
attrezzature
✓ ✓ ✓
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
30. maggiormente consistente è rappresentato dai capelli tagliati. Questi
dopo esser stati raccolti con la scopa e la paletta vengono smaltiti nello
stesso bidone degli asciugamani.
Nell’ultima fase del processo, rappresentata dalla sterilizzazione degli
utensili per il taglio, questi vengono disinfettati utilizzando sia le
salviettine antibatteriche, sia lo sterilizzatore a raggi uv. Le salviettine
rappresentano il rifiuto dell’operazione. Dopo aver pulito a fondo tutte le
attrezzature, le salviettine vengo gettate nel contenitore destinato ai
rifiuti non recuperabili. L’energia, come nei processi precedenti, è
rappresentata dall’energia muscolare impiegata dal personale e
dall’energia elettrica necessaria per il funzionamento delle attrezzature
richieste per l’implementazione del processo: rasoio e sterilizzatore.
8.4.4 Identificare le condizioni operative anomale e di emergenza che si
verificano, associandole alle operazioni e valutandone l’impatto
ambientale
Tabella 8.10 Condizioni anomale
In ognuna delle sei operazioni del processo taglio possono presentarsi
delle condizioni anomale o d’emergenza, da cui possono derivare o meno
dei rifiuti e un conseguente aspetto ambientale.
Nelle fasi di consultazione e di scelta del taglio è possibile che il
parrucchiere e il cliente possano non intendersi immediatamente,
generando delle incomprensioni. Di conseguenza, il parrucchiere, grazie
all’esperienza, si mette a disposizione del cliente aprendosi maggiormente
- Taglio -
Operazioni
Condizioni
anomale,
d’emergenza
Aspetti ambientali
Energia
Mat.
consumo Attrez. Rifiuti
4.1 Consultazione
con il cliente
Incomprensioni
4.2 Scelta del taglio
4.3 Preparazione del
cliente
Mantellina umida ✓
4.4 Effettuazione del
taglio
Caduta del pettine e
delle forbici ✓ ✓ ✓
4.5 Ripulitura del
cliente
Uso eccessivo del
talco ✓ ✓
4.6 Ripulitura del
pavimento
Capelli non raccolti ✓
4.7 Sterilizzazione
delle attrezzature
- Lampada
sterilizzatore
bruciata
- Salviettine
antibatteriche
esaurite
✓ ✓ ✓
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
31. al dialogo, cercando di capire quali siano i suoi bisogni, per non
compromettere la buona riuscita del processo. Si tratta di una condizione
che può essere d’emergenza per la soddisfazione dell’output finale senza
generare rifiuti.
Nell’operazione di preparazione del cliente al taglio, può accadere che la
mantellina fatta indossare al cliente sia leggermente umida causandogli
fastidio. Il personale deve constatare quali siano le condizioni della
mantellina del taglio prima di riporla al suo posto. In caso di mantellina
umida, verrà fatta asciugare in moda tale da poterla utilizzare per
un’altro cliente, senza causare il sorgere di situazioni anomale.
A partire dall’effettuazione del taglio possono verificarsi condizioni
d’emergenza che producono alcuni rifiuti. Il parrucchiere potrebbe far
cadere involontariamente il pettine e le forbici. In casi più seri, questa
caduta potrebbe comportare la rottura delle attrezzature, generando dei
rifiuti che dovranno essere smaltiti.
Quando il personale si preoccupa della ripulitura del cliente deve fare
attenzione a non esagerare con il quantitativo di talco utilizzato per
eliminare i capelli, in quanto il cliente potrebbe irritarsi in seguito a
questa situazione. Il talco utilizzato in eccesso rappresenta un rifiuto da
smaltire.
Nella fase successiva di ripulitura del pavimento, se i capelli non
venissero raccolti bene, le condizioni di pulizia della postazione di lavoro
non sarebbero ripristinate. Il personale dovrà ripetere nuovamente
l’operazione per eliminare tutti i capelli e quindi i rifiuti di questa fase.
Si procede allo svolgimento dell’ultima attività del processo, la
sterilizzazione delle attrezzature. Le condizioni d’emergenza che possono
presentarsi sono legate all’esaurimento delle salviettine antibatteriche e
alla bruciatura della lampada germicida. Per evitare che queste condizioni
si verifichino, è importante che il personale verifichi preventivamente i
quantitativi di salviettine antibatteriche presenti in salone e la
manutenzione dello sterilizzazione a raggi uv.
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
32. 8.5 Quinto processo: l’asciugatura dei capelli
8.5.1 Composizione di un diagramma di flusso input - operazioni - rifiuti -
output
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
33. 8.5.2 Identificare gli input, le operazioni, i rifiuti e gli output del processo
Tabella 8.11 Descrizione diagramma di flusso
Il processo di asciugatura dei capelli viene effettuato sia da Emanuela, sia
dal personale del salone, ma sempre con la supervisione della titolare. Le
tecniche di realizzazione del processo sono diverse in base al risultato che
si vuole raggiungere.
La realizzazione di questo processo prevede l’utilizzo di input comuni nel
caso in cui l’asciugatura venga effettuata su clientela maschile o
femminile e risorse proprie per l’asciugatura degli uomini e la messa in
piega delle donne.
Gli elementi comuni sono rappresentati da:
▪ Asciugamano. Viene utilizzato indipendentemente dal sesso della
clientela per ridurre il quantitativo di acqua presente nei capelli ed
evitare che possa bagnare gli indumenti del cliente.
▪ Phon. Il modello varia in base alla casa fornitrice ed è l’attrezzatura
più importante e utilizzata per il processo in questione.
- Asciugatura -
Input Operazioni
Aspetti ambientali
Output
Rifiuti Energia
Emanuela e
dipendenti
5.1 Consultazione
con il cliente
Asciugam.
monouso
usati
Cliente soddisfatto
Professionalità
cortesia
Capelli
Cliente
Packaging
prodotti
styling
Estro
Asciugamani di
carta monouso
Pinze e
pettine
Pinze e pettine
5.2 Scelta del tipo di
asciugatura
Spazzole
Spazzole Phon Parlux Dispersioni
Cliente insoddisfatto
Phon Parlux Piastra GHD Dispersioni
Piastra GHD
Cascobigodi
Artem
Dispersioni
Casco
bigodiArtem
5.3 Effettuazione
dell’asciugatura
Bigodi, stiff
e retina
Bigodi,stiff e
retina
Prodotti per
lo styling
Estro
Corrente
elettrica
Prodotti per lo
styling Estro
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
34. ▪ Piastra. Viene utilizzata soprattutto per la clientela femminile ed
eventualmente per ragazzi adolescenti. Sono utili per avere risultati
diversi da quelli ottenibili con la messa in piega a phon o per fissare
la messa in piega effettuata con l’ausilio della spazzola.
▪ Prodotti per lo styling. Possono variare in base al risultato che il
cliente vuole ottenere. Anche in questo caso, si tratta di prodotti
diversi in base all’azienda prescelta per la fornitura dei prodotti. Si
fa riferimento in via generale alla lacca, al gel e a tutti quei prodotti
utilizzati per fissare il capello.
Gli input utilizzati per effettuare la messa in piega sulla clientela
femminile sono:
▪ Il pettine e le pinze. Il primo viene utilizzato per districare i capelli
ed eliminare eventuali nodi presenti. Le pinze permettono al
parrucchiere di dividere i capelli in sezioni, utili per poter
procedere in maniera ordinata allo svolgimento dell’asciugatura.
▪ Le spazzole: sono quelle attrezzature che insieme al phon
permettono il completamento del processo piega. Sono di diverse
dimensioni in base alla lunghezza dei capelli da trattare e al
risultato che la cliente vuole ottenere.
▪ I bigodi, gli stiff, la retina e il casco per la messa in piega a bigodi:
queste attrezzature vengono utilizzate soprattutto per la messa in
piega delle signore anziane. Il personale dopo aver applicato ciocca
per ciocca i bigodi e gli stiff, avvolge intorno alla testa una retina
protettiva e lascia la cliente in posa sotto il casco caldo per circa
trenta minuti.
Le operazioni del processo asciugatura sono tre:
1. Consultazione con il cliente. Il parrucchiere deve preoccuparsi di
comprendere quali siano i bisogni della clientela. La domanda
classica pronunciata è “Come li facciamo?”. In questo modo si
vuole coinvolgere la cliente direttamente nel processo, in modo tale
da poter decidere insieme come procedere.
2. Scelta del tipo di asciugatura. Dopo aver dialogato con il
parrucchiere, la cliente esprime lo styling che preferisce e il
personale può procedere con l’implementazione dell’operazione
successiva.
3. Effettuazione dell’asciugatura. Una volta rimossa la mantellina per
il taglio, il parrucchiere procede con una prima e veloce
asciugatura dei capelli per rimuovere l’acqua in eccesso. Nel caso di
clientela maschile, il processo prosegue con una asciugatura
completa dei capelli con il phon, supportata dall’utilizzo di prodotti
per lo styling, quali cere o gel, per dare la forma desiderata ai
capelli. Nel caso di clientela femminile, i capelli umidi vengono
divisi in sezioni, fermandoli con le pinze e si procede con
l’asciugatura dei capelli, ciocca per ciocca, utilizzando la spazzola e
il phon.
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
35. L’output del processo asciugatura rappresenta l’output finale di tutti e
cinque i processi considerati. Si tratta sempre del cliente che potrebbe
essere:
▪ Soddisfatto. Una clientela soddisfatta rappresenta per ogni realtà
aziendale un punto di successo, un patrimonio prezioso. Una volta
effettuati i trattamenti nel salone di acconciatura, il cliente è
soddisfatto se apprezza il lavoro svolto dal personale e se le
prestazioni ricevute corrispondono alle proprie attese o sono
addirittura superiori. La soddisfazione della clientela rappresenta
un elemento positivo per entrambe le parti coinvolte nei diversi
processi, il cliente e il personale. Il cliente è contento del proprio
look molto probabilmente prenderà un appuntamento per una
visita futura in salone, essendo contento del servizio offerto e del
trattamento ricevuto. Il giudizio complessivo da parte del cliente
sarà positivo e questo oltre a favorire la fidelizzazione della
clientela, potrebbe accrescerla. Un cliente soddisfatto genera nuovi
possibili clienti, in quanto consiglia ad amici o parenti il salone che
frequenta. La soddisfazione è un elemento positivo anche per il
personale. Questo perché avere clienti che apprezzano il lavoro
svolto in salone, incentiva il personale a migliorare continuamente
e a impegnarsi sempre di più, al fine di rendere il proprio servizio
sempre più apprezzato dai clienti sicuri, ma anche potenziali e
futuri. I clienti devono essere sempre al primo posto, è
indispensabile un continuo orientamento al cliente affinché
un’organizzazione possa avere successo.
▪ Insoddisfatto. Questa situazione è negativa per il salone. Un cliente
è insoddisfatto quando il giudizio sulle prestazioni ricevute è
inferiore rispetto alle proprie aspettative. Le attese vengono tradite
e questa situazione potrebbe generare una perdita del cliente ed
una forte insoddisfazione. Il personale deve essere disposto ad
ascoltare eventuali lamentele della clientela sul servizio offerto,
attivarsi per cercare di risolvere la situazione di insoddisfazione ed
essere disponibili a comprendere quali siano le reali esigenze, forse
incomprese nella fase di consultazione. Il personale deve cercare di
capire che cosa non ha funzionato nell’implementazione dei
processi per evitare che situazioni negative possano verificarsi
nuovamente in futuro. Una clientela insoddisfatta rappresenta un
motivo di crescita per il personale.
Quest’ ultimo deve cercare di capire come alcuni trattamenti
possano piacere ai clienti insoddisfatti migliorando, di
conseguenza, il loro giudizio sul salone. In alcuni casi, un cliente
insoddisfatto grazie ad un approfondito dialogo con il parrucchiere,
potrebbe decidere di presentarsi nuovamente in salone. In
occasione di questa nuova visita, il personale ha la possibilità di
migliorare le proprie prestazioni rispetto a quelle passate,
generando una soddisfazione della clientela.
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
36. 8.5.3 Identificare gli aspetti ambientali associandoli alle relative
operazioni del processo
Tabella 8.12 Aspetti ambientali
Le prime due operazioni del processo asciugatura, consultazione con il
cliente e scelta del tipo di asciugatura, sono definite di dialogo tra le parti.
Di conseguenza sono considerate prive di impatto ambientale.
Gli aspetti ambientali emergono nel momento in cui viene implementata
la terza operazione del processo, l’effettuazione dell’asciugatura.
I rifiuti prodotti che necessitano di uno smaltimento sono rappresentati
dagli asciugamani (se monouso), da eventuali capelli presenti nelle
spazzole utilizzate per l’asciugatura e dai packaging esauriti dei prodotti
per lo styling, che dopo usi ripetuti devono essere gettati nel contenitore
predisposto, in base al materiale della confezione e sostituiti da nuovi
prodotti.
Lo svolgimento dell’asciugatura prevede l’uso di attrezzature che
utilizzano la corrente elettrica. Si tratta del phon, della piastra o del casco
per i bigodi in base all’asciugatura che si vuole realizzare. Queste
attrezzature utilizzando energia elettrica possono generare delle
dispersioni energetiche. In questo processo l’aspetto ambientale legato
all’energia è maggiore, in quanto l’asciugatura avviene principalmente
attraverso l’utilizzo di attrezzature che richiedono un collegamento alla
corrente elettrica del salone.
- Asciugatura -
Operazioni
Aspetti Ambientali
H2O
Materiali di
consumo
Rifiuti Energia
5.1 Consultazione con il
cliente
5.2 Scelta del tipo di
asciugatura
5.3 Effettuazione
dell’asciugatura
✓ ✓ ✓
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
37. 8.5.4 Identificare le condizioni operative anomale e di emergenza che si
verificano,associandole alle operazioni e valutandone l’impatto
ambientale
Tabella 8.13 Condizioni anomale
La situazione anomala che può verificarsi nelle prime due operazioni del
processo è rappresentata dalla nascita di incomprensioni tra il
parrucchiere e il cliente sulle modalità di effettuazione del trattamento.
La fase di dialogo è estremamente importante per capire quali siano i reali
bisogni della clientela, in modo tale da poterli soddisfare pienamente.
Nell’ipotesi in cui il risultato ottenuto non dovesse corrispondere alle
aspettative del cliente, il personale deve provvedere ad effettuare
l’asciugatura secondo le richieste del cliente, per poter generare un grado
di soddisfazione che sarà in ogni caso ridotto a causa delle incomprensioni
avute inizialmente.
Nella fase di effettuazione della piega le situazioni che possono
presentarsi sono:
▪ La caduta delle attrezzature utilizzate per l’effettuazione
dell’asciugatura. Ci si riferisce alle spazzole e alle pinze utilizzate
dal personale per la messa in piega o in casi più gravi alla caduta
accidentale del phon o della piastra. È importante la verifica
dell’integrità delle attrezzature da parte del personale.
▪ In alcune situazioni potrebbe verificarsi una perdita di corrente
elettrica. Questo potrebbe derivare da un sovraccarico per il
contatore del salone o da problemi di elettricità di zona. Il personale
deve cercare di ristabilire la condizione ottimale per poter
terminare il processo.
- Asciugatura -
Operazioni
Condizioni
anomale,
d’emergenza
Aspetti ambientali
Rumore Attrez. Energia Rifiuti
5.1 Consultazione
con il cliente
Incomprensioni
5.2 Scelta del tipo di
asciugatura
5.3 Effettuazione
dell’asciugatura
- Caduta
attrezzature
- Perdita di
corrente elettrica
✓ ✓ ✓ ✓
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
38. Introduzione alla parte sperimentale (Riccardo Beltramo)
La parte sperimentale della Tesi, relativa all’impiego del sistema Scatol8®
per il monitoraggio di variabili ambientali e gestionali, ha considerato,
come elementi in ingresso, i diagrammi di flusso, riportati nella parte
precedente, e le informazioni ricavate durante una visita al Salone di
acconciature “Emanuela”, in relazione all’impianto elettrico (quadro
elettrico, numero di linee, numero di prese, numero tipologia e
caratteristiche delle utenze).
Tabella 9: Configurazioni del Sistema Scatol8® for Hairstylists
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
Scatol8® for Hairstylists
Configurazione base Configurazione media Configurazione
massima
Microprocessore Microprocessore Microprocessore
Arduino 2009 Arduino Mega 2560 Arduino Mega 2560
Scheda RFID
Sensori Sensori Sensori
n. 4 pinze amperometriche n. 6 pinze amperometriche n. 6 pinze amperometriche
n. 1 qualità aria n. 2 qualità aria n. 2 qualità aria
n. 1 temperatura aria n. 1 temperatura aria n. 1 temperatura aria
n. 1 temperatura acqua n. 1 temperatura acqua
n. 1 umidità n. 1 umidità
n. 1 luminosità n. 1 luminosità
n. 1 flusso acqua n. 1 flusso acqua
n. 1 quantità rifiuti n. 1 quantità rifiuti
n. 1 RFID
Attuatori Attuatori Attuatori
n. 3 LED n. 8 LED n. 9 LED
39. Ciò ha permesso di identificare tre scenari, riportati nella Tabella 9, ai
quali corrispondono altrettante versioni del sistema Scatol8®, con un
numero crescente di variabili monitorate.
Tutte le versioni previste erano in configurazione wired, in relazione a
ragioni dettate dalla scadenza della consegna della Tesi ed a ragioni
economiche, conseguenti al maggior numero di componenti che sarebbero
stati necessari per versioni wireless ed alle conoscenze ed al tempo
necessari alla scrittura del software ed alla messa a punto del sistema di
comunicazione tra le unità periferiche e il nodo coordinatore.
Sempre per le stesse ragioni, si è ritenuto di non allestire un’interfaccia
utente amichevole (Crusc8), avente una qualità grafica pari a quella delle
altre applicazioni, ma di visualizzare i dati in forma grezza.
Il Capitolo 9 si apre con una paragrafo illustrativo del Sistema Scatol8®, al
quale ne segue un altro che documenta le applicazioni che lo Scatol8® ha
avuto in vari progetti di ricerca.
Nell’estratto della Tesi si omettono questi paragrafi perché il lettore può
ottenere notizie più aggiornate consultando il sito http://scatol8.net.
Il paragrafo 9.3 porta il sistema Scatol8® dentro al Salone di acconciature
“Emanuela”. La configurazione scelta e realizzata è stata decisa
considerando, oltre agli aspetti precedenti, anche la distribuzione dei
locali e la configurazione dell’impianto elettrico; corrisponde ad una
semplificazione della configurazione base ovvero prevede il monitoraggio
dei consumi di energia elettrica, ma non della temperatura e della qualità
dell’aria. Il monitoraggio di queste variabili nell’unico luogo possibile per
l’installazione del sistema non avrebbe condotto a risultati tali da poter
esser messi in relazione al confort del salone.
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
40. 9.3 Scatol8® in pratica…
In questo capitolo il progetto Scatol8® è stato esteso ad un settore
particolare: il settore dell’acconciatura. È stato realizzato e installato nel
salone oggetto dell’analisi un’apposita versione del sistema di
telerilevamento.
Prima di procedere con la descrizione della configurazione dello Scatol8®
for Hairstylists, è necessario procedere con un’analisi del quadro
elettrico presente nel salone “Acconciature Emanuela”.
Il quadro elettrico è composto da cinque interruttori, ognuno dei quali
regola linee elettriche diverse:
• interruttore caldaia;
• interruttore frigo e illuminazione del retro del salone;
• interruttore prese phon, regola in tutto cinque prese presenti lungo
le postazioni di lavoro;
• interruttore cappa, caschi per la messa in piega a bigodi ed il
condizionatore;
• interruttore insegna, illuminazione del salone, prese telefono, pos e
radio.
Qui di seguito viene inserita una riproduzione fuori scala del quadro
elettrico, grazie all’utilizzo del programma AUTOCAD.
Figura 9.1
Riproduzione su AUTOCAD del quadro elettrico del salone “Acconciature Emanuela”
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
41. L’hardware di Scatol8® si riferisce ad una configurazione base,
caratterizzata da un’unità centrale e da quattro unità periferiche,
secondarie. Considerati l’oggetto della rilevazione (i consumi energetici),
la necessità di procedere ad un’installazione provvisoria e lo spazio a
disposizione sì è optato per una soluzione progettuale semplice, costituita
da un microprocessore, alcune pinze amperometriche ed un PC. Tutti i
componenti sono stati “rivestiti” da imballaggi di recupero.
Gli imballaggi di recupero di prodotti per acconciature utilizzati per la
realizzazione del sistema sono cinque:
1) imballaggio dell’unità centrale: impacco maxi-control della
linea EKSPERIENCE fornito dall’Intercosmo, da 500 ml;
!
2) prima unità secondaria: packaging crema Color Kult 0002 da
190 ml;
!
3) seconda unità secondaria: confezione del ristrutturante
bifasico della linea EKSPERIENCE da 190 ml;
!
4) terza unità secondaria: shampoo tonificante da 200 ml, sempre
della linea EKSPERIENCE;
5) quarta unità secondaria: packaging crema Color Kult 0002 da
190 ml.
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
42. La realizzazione del dispositivo richiede l’assemblaggio di ulteriori
elementi, indispensabili per poter completare l’hardware. Si tratta di
un microcontrollore Arduino, di pinze amperometriche e di basette.
La scheda Arduino 2009 è basata sul processore Atmega 328. Sono
presenti 14 piedini input/output digitali (di cui 6 utilizzati come
uscite PWM), 6 input analogici, un oscillatore di cristallo a 16 MHz,
una connessione USB, un ingresso per l’alimentazione, un ICSP
header (In-Circuit Serial Programming) ed un bottone di reset. Viene
inserita nell’unità centrale e viene connessa ad un personal
computer tramite un cavo USB.
Le pinze amperometriche vengono collegate ad ogni interruttore del
quadro elettrico di cui si vogliono controllare i consumi energetici.
Ogni pinza, a sua volta, viene fatta passare all’interno degli
imballaggi di recupero scelti, collegandola alle basette e queste
ultime vengono collegate all’unità centrale dello Scatol8®, che come
già detto, viene collegata ad un personal computer.
Le pinze amperometriche sono uno strumento di misura che viene
utilizzato per rilevare correnti su parti di un impianto. Gli
interruttori del quadro elettrico che vengono collegati allo Scatol8®,
tramite le pinze amperometriche, sono quelli relativi alla caldaia, al
frigorifero, alle prese phon, alla cappa, al casco dei bigodi e al
condizionatore.
Nella pagina successiva vengono inserite delle immagini raffiguranti
i diversi componenti, utilizzati e assemblati tra loro, per la
realizzazione del dispositivo e delle fotografie relative allo Scatol8®
installato.
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
43. 9.3.1 Le parti dello Scatol8®
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
44. 9.3.2 Lo Scatol8® nel salone Acconciature Emanuela
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
45. Dopo una prima fase descrittiva dei diversi elementi che compongono la
struttura hardware dello Scatol8®, si procede con la quantificazione della
potenza (Watt o Kilowatt) di tutte le attrezzature considerate durante
l’intero periodo di rilevazione, in modo da progettare e realizzare circuiti
elettronici adeguati al potenziale assorbimento di Potenza delle varie
apparecchiature collegate sulle linee che provengono dal quadro elettrico.
ai quali si collegano le quattro pinze amperometriche.
Di seguito, vengono inserite delle tabelle riassuntive, che permettono di
presentare tutti questi aspetti per poter meglio comprendere, in un
secondo momento, il funzionamento del dispositivo.
Tabella 9.2 Dettagli Pinza 1
La basetta della Pinza 1 ha una potenza di 10KW. Le attrezzature
collegate alla Pinza 1 sono:
▪ La cappa aspirante a ciclo chiuso. Permette di attuare l’aspirazione
delle emissioni gassose e delle polveri delle tinture per capelli
impiega un potenza massima di 500 W.
PINZA 1
BASETTA da 10 Kw
500 W
800 W
Cool 5280 W (Capacity)
Heat 5420 W (Capacity)
Rated 1420 (Power Input)
Max 2130 W (Power
Input)
CASCO BIGODI
CONDIZIONATORE
ARTELMod. HPI18RL14A
CAPPA ASPIRANTE
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46. ▪ Il casco per l’asciugatura a bigodi, utilizzato principalmente per la
messa in piega di donne anziane, impiega una potenza di 800 W.
▪ Il condizionatore. Questa apparecchiatura viene utilizzata
principalmente d’estate per rinfrescare l’ambiente di lavoro,
riscaldato maggiormente dal continuo utilizzo dei phon. In ogni
caso si tratta di un’attrezzatura che impiega potenze diverse in
base all’utilizzo:
▪ 5280 W di potenza relativa alla capacità di raffreddamento;
▪ 5420 W di potenza relativa alla capacità di riscaldamento
▪ 1640 W impiegati durante il consumo in raffreddamento;
▪ 2130 W impiegati durante il consumo in riscaldamento.
Tabella 9.3 Dettagli Pinza 2
La Pinza 2 è collegata ad una basetta di 3KW.
PINZA 2
BASETTA da 3 Kw
1650-2000 W
150 W
13 W
Lampada interna 9 W
2.4 V
Batteria-rasoio 100-240 V
RASOIOPANASONIC
Mod. ER 1611
PIASTRA GHD (3 misure)
STERILIZZATORE
PHON PARLUX
Mod. 3500 SuperCompact
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47. La potenza delle apparecchiature ad essa collegate, quando sono in
funzione, coprono complessivamente la potenza totale prevista dalla
basetta. Queste attrezzature sono:
▪ I phon della linea Parlux. Impiegano un potenza variabile dai 1650
ai 2000 W.
▪ Le piastre della GHD. Sono presenti in tre diverse misure in base al
risultato che si vuole ottenere. La potenza impiegata, quando
vengono utilizzate, è di 150 W.
▪ Lo sterilizzatore germicida, attrezzatura impiegata soprattutto
nell’implementazione del processo taglio; è caratterizzato da una
potenza di 13 W per l’alimentazione e di 9 W per quanto riguarda la
lampada interna.
▪ Il rasoio. Anche questo strumento viene utilizzato per il taglio ed
impiega una potenza di 2,4 V, mentre la batteria di ricarica si
caratterizza per 100-240 V.
Tabella 9.4 Dettagli Pinza 3
La basetta della Pinza 3 ha una potenza di 5 KW. In questo caso le
apparecchiature interessate, posizionate nel retro del salone sono:
▪ La lampadina alogena. La Pinza 3 controlla due lampadine del retro
del salone di potenza pari a 20 W.
▪ Il frigorifero. Si tratta di un’attrezzatura non funzionale allo
svolgimento dell’attività lavorativa, ma sicuramente un elemento
utile soprattutto alla clientela femminile, che molto spesso si reca in
negozio con la spesa, che necessita di rimanere al fresco. La potenza
assorbita dal frigo è pari 67 W.
PINZA 3
BASETTA da 5 Kw
12 V – 20 W
Alimentazione 220-240 V
Potenza assorbita 67 W
FRIGORIFERO
LAMPADINA
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
48. Tabella 9.5 Dettagli Pinza 4
La Pinza 4 ha una potenza di 5 KW. La caldaia è collegata a questa pinza
ed impiega una potenza elettrica di 180 W.
9.4 La rilevazione dei dati
Dopo aver collegato lo Scatol8® al personal computer e aver avviato il
software installato sul pc, relativo al dispositivo, vengono rilevati ogni
quindici secondi quattro dati, relativi all’assorbimento di potenza delle
quattro linee protette dai quattro interruttori del quadro elettrico.
Ogni minuto vengono rilevati sedici dati, per un totale di 960 dati l’ora. Il
periodo di rilevazione totale è stato di otto giorni. Lo Scatol8® è stato
collegato fisicamente mercoledì 15 maggio 2013 alle 17:55:31 ed è stato
scollegato mercoledì 23 maggio 2013 alle 15:09:03. I dati
complessivamente rilevati sono 103.291. In seguito ad una fase di
pulitura dei valori, i dati complessivi e corretti sono pari ad 85.233.
Considerando le quattro pinze e i dati che derivano dal funzionamento
delle apparecchiature da esse monitorate, è possibile verificare il valore
massimo e il valore minimo rilevati. Lo stesso risultato è ottenibile
considerando singolarmente le pinze.
A livello globale, il valore minimo rilevato dallo Scatol8® è pari a 102 ed è
associato alla Pinza 2 con basetta di 3 Kw. Il valore massimo rilevato è
uguale a 1023 ed è stato rilevato dalla medesima pinza. Questo risultato
potrebbe derivare dal fatto che la Pinza 2 regola le prese relative alle
postazioni di lavoro e quindi il funzionamento delle apparecchiature
utilizzate per l’asciugatura e la messa in piega dei capelli. Queste
PINZA 4
BASETTA da 5 Kw
180 W
CALDAIA
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
49. attrezzature vengono sempre utilizzate nello svolgimento di qualsiasi
processo d’acconciatura, in quanto ogni operazione viene completata con
l’asciugatura dei capelli. Di conseguenza, i dati rilevati dallo Scatol8®,
relativamente alla Pinza 2, presentano un maggior grado di variabilità.
Analizzando l’andamento di ogni singola pinza, in base alla variabilità dei
dati rilevati, la Pinza 1 si colloca immediatamente dopo la Pinza 2. Il
valore minimo rilevato è pari a 297, mentre il valore massimo
corrisponde a 722.
Anche in questo caso, il maggior grado di variabilità dei dati è associato
ad un maggior utilizzo delle attrezzature regolate, identificate nella
cappa, nel casco per la messa in piega a bigodi e nel condizionatore.
Durante il periodo di rilevazione, quest’ultima apparecchiatura non è
stata messa in funzione, non essendo la temperatura esterna al salone
tale da richiedere un raffreddamento della temperatura interna. Diverso
è il caso delle altre due attrezzature, cappa aspirante e casco per
l’asciugatura, utilizzate rispettivamente per la preparazione della
colorazione e per la messa in piega a bigodi. In questo caso, anche se con
intensità minore rispetto alla Pinza 2, si ha un frequente utilizzo di questi
strumenti di lavoro.
Per quanto riguarda la Pinza 3 e la Pinza 4, dotate entrambe di una
basetta da 5 Kw, la variabilità dei dati è molto bassa. La Pinza 3 rileva
dati che vanno da un minimo di 509 ad un massimo di 522, la Pinza 4
rileva dati che appartengono ad un intervallo che va da un minimo di 493
ad un massimo di 497. Si tratta quindi di un andamento pressoché
costante, che evidenzia un possibile miglioramento futuro della struttura
dello Scatol8®, adottando basette di potenza inferiore per questi due
interruttori del quadro elettrico del salone di acconciatura, che regolano il
funzionamento del frigorifero e di parte dell’illuminazione del salone
(Pinza 3) e della caldaia (Pinza 4).
I dati rilevati globalmente variano la loro intensità e variabilità anche in
base al periodo di riferimento, ovvero alla maggiore o minore
concentrazione dell’attività lavorativa. Quest’ultima, all’interno del
salone “Acconciature Emanuela”, può essere suddivisa in tre momenti:
▪ Assenza dell’attività lavorativa. Si fa riferimento ai giorni di
chiusura del salone, ovvero la domenica e il lunedì, in cui i dati
rilevati dallo Scatol8® non raggiungono valori significativi.
▪ Media concentrazione dell’attività lavorativa. Questo periodo di
tempo è relativo ai giorni di apertura del salone, martedì, mercoledì
e giovedì, caratterizzati da un orario di lavoro suddiviso in due
fasce orarie, con una pausa centrale, 8:30-12 e 14:30-19:30. In
questi giorni, i dati rilevati variano, ma con intensità minore
rispetto al periodo successivo.
▪ Alta concentrazione dell’attività lavorativa. Si tratta del venerdì e
del sabato, giorni caratterizzati da orario di lavoro continuato
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
50. (8-19). I valori rilevati sono maggiormente variabili essendo
superiore il numero di clienti che si presentano in salone e di
conseguenza il numero di processi implementati.
9.5 L’elaborazione dei dati
La rilevazione effettuata dal dispositivo Scatol8® è stata accompagnata da
un momento in cui il personale del salone si è preoccupato di annotare i
processi implementati, i rifiuti che ne derivano per quantità e tipologia e i
momenti di accensione e di spegnimento delle apparecchiature utilizzate
per lo svolgimento di quei determinati processi. Grazie alla realizzazione
di questa tabella è possibile avere del materiale che permetta di affiancare
la lettura dei dati rilevati.
La tabella di rilevazione, completata dal personale durante lo svolgimento
dell’attività lavorativa, è la seguente:
Tabella 9.6 Tabella di rilevazione dati
In questo modo, il personale ha identificato i processi svolti e per quanto
riguarda le apparecchiature utilizzate, si è preoccupato di annotarne gli
orari di accensione e di spegnimento, in modo tale da avere una guida
nella fase successiva di lettura ed interpretazione dei dati. Per ogni
processo è stato possibile individuare i rifiuti prodotti e l’impatto
ambientale che ne deriva.
I dati “grezzi”, rilevati dallo Scatol8®, sono stati oggetto di diverse analisi
e di calcoli, prima di giungere ai valori definitivi. Ad ogni dato rilevato, è
stata applicata una proporzione matematica diversa, in base ai Kw della
basetta della pinza di riferimento. In questo modo è possibile trasformare
i dati rilevati in W impiegati dalle attrezzature.
Le proporzioni applicate vengono riassunte nella seguente tabella:
COLORE TAGLIO ASCIUGATURA
-Tinta (T)
-Nutrilux (N)
-Mèches (M)
Cappa Sterilizzatore Phon Piastra Casco
RIFIUTI
Asciugamano
monouso
Mantellina
colore
Colore Stagnola
Crema
ossidante
(900ml)
Guanti
lattice
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
51. Tabella 9.7 Tabella proporzioni pinze
Il valore 1023 è pari al dato massimo rilevato dallo Scatol8®.
Dopo aver applicato le proporzioni alla totalità dei dati rilevati, è possibile
rappresentarli graficamente in modo tale da poterne osservare la
variabilità.
La lettura dei dati si scompone in tre momenti:
- la scelta è quella di rappresentare l’andamento delle
apparecchiature collegate dalle quattro pinze amperometriche al
quadro elettrico del salone, relativamente ad un processo di
acconciatura completo: colore, lavaggio, taglio e messa in piega;
- successivamente, l’analisi diventa più ampia in quanto viene
considerato l’andamento dei consumi energetici in un momento di
intensa attività lavorativa;
- infine si vuole verificare il medesimo andamento quando l’attività
del salone è inesistente e quindi quando risulta chiuso alla clientela.
Innanzitutto viene sviluppato il primo punto dell’analisi.
Grazie al supporto della tabella di rilevazione, il processo scelto è il
seguente:
Tabella 9.8 Tabella di rilevazione dati completata
PINZA BASETTA PROPORZIONE
Pinza 1 10 Kw 10000:1023=x:valore rilevato
Pinza 2 3 Kw 3000:1023=x:valore rilevato
Pinza 3 5 Kw 5000:1023=x:valore rilevato
Pinza 4 5 Kw 5000:1023=x:valore rilevato
VENERDÍ 17 MAGGIO 2013
COLORE TAGLIO ASCIUGATURA
-Tinta (T)
-Nutrilux (N)
-Mèches (M)
Cappa Sterilizzatore Phon Piastra Casco
T+M 8:38-8:39 9:33 9:48-9:57 - -
VENERDÍ 17 MAGGIO 2013
RIFIUTI
Asciugamano
monouso
Mantellina
colore
Colore Stagnola
Crema
ossidante
(900ml)
Guanti
lattice
3 1
60 ml T
50 gr M
1 confezione
cartacea
✓
90 ml
100 ml
1 paio
Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea
52. Il macro-processo scelto, effettuato venerdì 17 maggio 2013, viene
richiesto esclusivamente dalla clientela femminile. Analizzando i singoli
processi è possibile definire come, in questo caso, il processo colore sia
completo, in quanto associa entrambe le possibilità di colorazione: la tinta
e le mèches.
L’implementazione di questo macro-processo richiede il funzionamento di
quasi tutte le attrezzature presenti in salone:
▪ la cappa aspirante, controllata dalla Pinza 1 e coinvolta nella fase
di preparazione del colore;
▪ lo sterilizzatore germicida, controllato dalla Pinza 2 e utilizzato nel
processo taglio, per la sterilizzazione delle forbici;
▪ gli apparecchi per l’asciugatura, regolati dalla Pinza 2 e utilizzati
nella fase finale del macro-processo per la messa in piega.
Trattandosi di un processo di acconciatura completo i rifiuti prodotti sono
rilevanti e diversi per quantità e per qualità.
Gli asciugamani monouso utilizzati sono tre. Un asciugamano viene
applicato insieme alla mantellina per il colore, nel momento di
preparazione della cliente per l’implementazione del processo colore, gli
altri due asciugamani vengono utilizzati durante la fase di lavaggio dei
capelli.
Il processo colore, all’interno di questa analisi, è considerato il maggior
“produttore” di rifiuti. Nel momento di preparazione della tinta devono
essere smaltiti la confezione cartacea ed il tubetto del colore da 60 ml. Il
personale dopo aver applicato il colore, si preoccupa del lavaggio e della
sistemazione della ciotolina e del pennello, utilizzati per l’applicazione del
colore. In questa fase il rifiuto prodotto è relativo allo scarico del lavello
contenente acqua, sapone e la quantità di tinta e di decolorante
inutilizzata. I guanti in lattice, esaurita la loro funzione di protezione delle
mani del personale dal colore, diventano rifiuti e vengono smaltiti.
Una volta passato il tempo di posa di 30 minuti, il personale procede con
la fase di lavaggio dei capelli della cliente. In questa fase, viene rimossa la
stagnola utilizzata per la realizzazione delle mèches, diventando rifiuto da
smaltire nel bidone dei rifiuti non recuperabili.
Dopo una prima fase descrittiva del macro-processo considerato,
definendone anche i rifiuti prodotti, la tabella di rilevazione è utile per
procedere con la fase successiva: l’analisi dei consumi elettrici delle
apparecchiature grazie alle rilevazioni effettuate dallo Scatol8®.
Prima di procedere con la presentazione dei grafici, utili per analizzare
l’andamento dei consumi elettrici, è importante descrivere i momenti di
accensione e spegnimento delle diverse attrezzature.
La cappa aspirante viene messa in funzione, durante la fase di
preparazione del colore, per un periodo di tempo compreso tra uno e due
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53. minuti. Questo lasso di tempo è necessario per l’adempimento della
funzione di questa attrezzatura.
Lo sterilizzatore utilizzato durante il processo relativo al taglio dei
capelli, solitamente rimane in funzione per l’intera giornata lavorativa,
soprattutto nelle giorni a tempo pieno, in cui è maggiore l’afflusso della
clientela e di conseguenza i processi effettuati.
Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati per procedere con
l’asciugatura dei capelli, il phon e la piastra, è possibile notare periodi di
funzionamento diversi, in base alla tipologia di capelli da trattare e
all’esperienza e professionalità del personale.
Grazie a questi dati vengono realizzati i grafici relativi all’andamento dei
consumi della cappa aspirante e del phon essendo le due attrezzature che
mostrano una maggiore variabilità dei dati rilevati. Per quanto riguarda
lo sterilizzatore, essendo anch’esso collegato alla Pinza 2, è difficile
isolarne l’andamento in quanto questa pinza considera anche le
attrezzature per l’asciugatura che raggiungono W molto più elevati.
In ogni caso l’andamento completo della Pinza 2 e delle altre tre pinze
verrà analizzato in una fase successiva.
La tabella relativa ai dati rilevati dalla Pinza 1, per la realizzazione del
grafico del processo di riferimento, è inserita qui di seguito ed evidenzia la
proporzione applicata e i dati ottenuti.
Tabella 9.9 Tabella dati rilevati dalla Pinza 1 e applicazione delle proporzioni
Nel macro-processo considerato, la cappa aspirante viene messa in
funzione dal personale nell’operazione di preparazione del colore, per
assolvere la funzione di aspirazione delle emissioni gassose e delle polveri
prodotte nell’implementazione di questa operazione. Nel caso specifico,
dopo aver miscelato 60 ml di tinta con 90 ml di crema ossidante e 50
grammi di decolorante con 100 ml di crema ossidante, il personale alle
8:38, accende la cappa per un paio di minuti, fino alle 8:39.
PINZA 1: CAPPA ASPIRANTE 500 W
Dati Rilevati Cronologia
PROPORZIONE:
10000:1023=x:valore rilevato
508 17/05/2013 8.38:06 4965,79
534
17/05/2013
8.38:21
5219,94
525 17/05/2013 8.38:36 5131,96
502 17/05/2013 8.38:51 4907,14
498 17/05/2013 8.39:07 4868,04
490
17/05/2013
8.39:22
4789,83
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54. Il dato minimo rilevato dallo Scatol8®, nel processo considerato, è pari a
490, mentre il valore massimo è pari a 534. Applicando la proporzione
evidenziata, diversa in base ai Kw della basetta utilizzata, si ottengono
dati che oscillano all’interno di un intervallo compreso all’incirca tra
4.700 W e 5.200 W. In questo modo è possibile osservare come alle
8:38:21 ci sia un aumento dei W della cappa, equivalente al dato massimo
rilevato, (da 4.965,79 a 5.219,94), che sta ad evidenziare il momento
preciso della sua accensione. Allo stesso modo è possibile verificare il
momento di spegnimento dell’apparecchiatura avvenuto alle 8:39:22,
coincidente con il valore minimo rilevato pari a 4.789,83 W.
Dopo aver effettuato la trasformazione dei dati grezzi rilevati in W
impegnati dalla cappa aspirante durante il suo funzionamento, è possibile
realizzare il grafico dell’andamento dei suoi consumi elettrici,
considerando sull’asse x la cronologia, il momento di rilevazione e
sull’asse y i consumi elettrici reali dell’apparecchiatura considerata.
Il grafico viene inserito nella pagina successiva.
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55. Figura 9.10 Andamento consumi elettrici della cappa aspirante
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57. Tabella 9.11 Tabella dati rilevati dalla pinza 2 e applicazione delle proporzioni
L’analisi dell’andamento dei consumi del phon Parlux, associato al
processo asciugatura, deve tener conto del fatto che in questo lasso di
tempo si è verificato l’accensione di un secondo phon per lo svolgimento
della messa in piega su una seconda cliente.
Il valore minimo rilevato dallo Scatol8® è pari a 125, corrispondente a
366,57 W, coincidente probabilmente con una fase di spegnimento dei
phon. Il valore massimo rilevato è uguale a 1023, ed è anche relativo al
dato più alto rilevato dal dispositivo considerando la totalità dei dati
associati alle quattro pinze. Il valore 1.023 corrisponde, in seguito
all’applicazione della proporzione a 3.000 W, uguale alla potenza della
basetta utilizzata per la Pinza 2.
Il phon relativo all’implementazione dell’asciugatura del macro-processo
considerato, viene acceso alle 9:48:11. Il secondo phon viene acceso alle
9:49:42 in quanto i dati rilevati passano da 592 a 755 corrispondenti
rispettivamente a 1.736,07 W e 2.214,08 W.
L’andamento grafico dei consumi elettrici dei due phon utilizzati
raggiunge picchi molto alti, ma anche valori più bassi legati
probabilmente a momenti di spegnimento di uno dei due phon per
permettere al personale di adempiere alle altre attività svolte in salone,
come ad esempio rispondere al telefono per prendere un appuntamento
oppure aprire la porta d’ingresso per accogliere una nuova cliente o
ancora controllare i tempi di posa del colore delle altre clienti presenti in
salone.
Il phon utilizzato per lo svolgimento della messa in piega, processo
appartenente al macro-processo in esame, viene spento alle 9:57:59. In
questa circostanza lo Scatol8® ha rilevato un dato uguale a 186
equivalenti a 545,5 W.
Il funzionamento del secondo phon procede fino alle 10:12.
Nella pagina successiva viene inserito il grafico relativo all’andamento dei
consumi elettrici dei phon collegati alla Pinza 2.
834 17/05/2013 9.57:44 2445,75
186 17/05/2013 9.57:59 545,45
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58. Figura 9.12 Andamento consumi elettrici dei phon
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