Di Dionigi Roggero, Qualche pillola di storia. Dai longobardi e dai poeti provenzali di corte fino a Carducci (esultante di castella e vigne suol d'Aleramo) e al pensiero visionario del conte di Bricherasio, fondatore della FIAT
Il laboratorio “Diamo un volto ai personaggi dell’Orlando Furioso”
è stato proposto alla classe 2^A
con l’intento di avvicinare i ragazzi al poema di Ariosto in modo giocoso e accattivante.
La lettura del poema aveva seguito alcuni percorsi tematici legati ai personaggi più evocativi:
Orlando, Angelica, Rinaldo, Carlo Magno, e in seguito Ferraù, Bradamante, Ruggero, il giovane Medoro, la maga Alcina, Melissa, Olimpia, Cimoso e l’archibugio…Ci è sembrato naturale tentare di dare un volto a questi personaggi, andando a cercare proprio nell’arte del Rinascimento un aiuto alla nostra immaginazione…Così è nata questa presentazione, frutto delle ricerche attraverso svariato materiale iconografico, con una precisa attenzione alla “psicologia” di ciascun personaggio. Le immagini e i dettagli sono stati scelti durante ricerche in piccolo gruppo, e in seguito proposte, discusse e condivise all’interno della classe. Un modo anche per verificare la comprensione da parte degli alunni, dei molteplici intrecci di questo magnifico, grande gioco letterario che è il “Furioso”.
Le scelte musicali sono rimaste nell’ ambito dell’ opzione personale di ciascun alunno ed hanno coperto un ampio ventaglio di sonorità, dalle note dell’”Orfeo” di Monteverdi a quelle più inusitate, ma di grande effetto, di “Satisfaction” dei Rolling Stones: con ampia libertà di scelta individuale e ancora di gioco.
Cremona, giugno 2007
Daniela Bardella
insegnante di Italiano
Vivere il Tevere - Progetto per la realizzazione di un natante sul TevereBeatrice Castaldo
Progettazione di un battello direzionato alla navigazione sul fiume Tevere che preveda una parte di ricerca e una di analisi, quindi di sviluppo grafico e tecnico del progetto sia bidimensionale che tridimensionale, e che indaghi con tavole tematiche tutti gli aspetti trattati nel corso (funzione, tipologia, tecnologia produttiva, materiali, fruibilità ed ergonomia, studio tridimensionale delle superifici esterne e degli allestimenti interni)
Giornata dedicata ad abbellire e pulire le nostre aule con particolare attenzione alla differenziazione e al riciclo dei rifiuti nell'ambito dell'Educazione alla Cittadinanza.
Di Dionigi Roggero, Qualche pillola di storia. Dai longobardi e dai poeti provenzali di corte fino a Carducci (esultante di castella e vigne suol d'Aleramo) e al pensiero visionario del conte di Bricherasio, fondatore della FIAT
Il laboratorio “Diamo un volto ai personaggi dell’Orlando Furioso”
è stato proposto alla classe 2^A
con l’intento di avvicinare i ragazzi al poema di Ariosto in modo giocoso e accattivante.
La lettura del poema aveva seguito alcuni percorsi tematici legati ai personaggi più evocativi:
Orlando, Angelica, Rinaldo, Carlo Magno, e in seguito Ferraù, Bradamante, Ruggero, il giovane Medoro, la maga Alcina, Melissa, Olimpia, Cimoso e l’archibugio…Ci è sembrato naturale tentare di dare un volto a questi personaggi, andando a cercare proprio nell’arte del Rinascimento un aiuto alla nostra immaginazione…Così è nata questa presentazione, frutto delle ricerche attraverso svariato materiale iconografico, con una precisa attenzione alla “psicologia” di ciascun personaggio. Le immagini e i dettagli sono stati scelti durante ricerche in piccolo gruppo, e in seguito proposte, discusse e condivise all’interno della classe. Un modo anche per verificare la comprensione da parte degli alunni, dei molteplici intrecci di questo magnifico, grande gioco letterario che è il “Furioso”.
Le scelte musicali sono rimaste nell’ ambito dell’ opzione personale di ciascun alunno ed hanno coperto un ampio ventaglio di sonorità, dalle note dell’”Orfeo” di Monteverdi a quelle più inusitate, ma di grande effetto, di “Satisfaction” dei Rolling Stones: con ampia libertà di scelta individuale e ancora di gioco.
Cremona, giugno 2007
Daniela Bardella
insegnante di Italiano
Vivere il Tevere - Progetto per la realizzazione di un natante sul TevereBeatrice Castaldo
Progettazione di un battello direzionato alla navigazione sul fiume Tevere che preveda una parte di ricerca e una di analisi, quindi di sviluppo grafico e tecnico del progetto sia bidimensionale che tridimensionale, e che indaghi con tavole tematiche tutti gli aspetti trattati nel corso (funzione, tipologia, tecnologia produttiva, materiali, fruibilità ed ergonomia, studio tridimensionale delle superifici esterne e degli allestimenti interni)
Giornata dedicata ad abbellire e pulire le nostre aule con particolare attenzione alla differenziazione e al riciclo dei rifiuti nell'ambito dell'Educazione alla Cittadinanza.
Le classi terze di Orte Scalo presentano un lavoro di Arte e Immagine. Reinterpretano Caravaggio. E con ottimi risultati! Bravi i bambini e le insegnanti che li hanno guidati.
Mappe concettuali storia I anno scuola secondaria di primo gradoIstitutoorte
This document provides an overview of major historical periods and civilizations from ancient Egyptians and Greeks to the development of European feudalism between 1000-1200 AD. It covers the rise and fall of ancient empires like Egypt, Greece, Rome, and the Islamic empire before discussing the emergence of powers like the Franks and Charlemagne in medieval Europe. The last sections summarize the crisis and reforms in the Catholic Church, growth of cities, and Crusades during this pivotal time in history.
"Si chiamava Zaher Rezai. Il suo nome dirà qualcosa a qualcuno. Aveva 13 anni, o forse un pò di più. Era partito ancora bambino da Mazar-i Sharif. Aveva viaggiato avventurosamente fino a Venezia, l'ultimo tratto nascosto in un traghetto"
Ristampa di un diario, edito nel 1910, in merito ad un viaggio compiuto dall'autore in Dalmazia; ristampa di un discorso e di uno studio sempre dell'autore risalenti al 1920; ristampa di scritti e documenti dell'autore risalenti al 1921. Il suddetto materiale ha come tema principale l'agonia dell'italianità della Dalmazia in seguito alla cinquantennale persecuzione austriaca e slava e all'assegnazione della regione alla Jugoslavia in seguito al Trattato di Rapallo del 1920. A questo materiale si aggiunge uno scritto del 1941 in merito alla redenzione della Dalmazia in seguito alla vittoriosa campagna di Jugoslavia.
Le strade e le piazze hanno sempre avuto una denominazione derivata da una caratteristica
propria o da un edificio, per lo più religioso, o da una situazione particolare.
Così a Novellara c’erano la Contrada della torre, la contrada del gioco del pallone,
quelle della zecca, dei birri e delle beccherie, lo stradone dei Gesuiti, la piazzetta
e così via, ma non c’era bisogno di indicazioni o targhe; lo si sapeva e basta.
Una ripresentazione delle feste che nell'antichità classica caratterizzarono Erice è richiesta oggi dalla sempre piu definita immagine proiettata nel mondo dalla trimillenaria Città, oltre che dall'inconfondibile richiamo mitico da essa diffuso.
l giro del mondo in 80 racconti inizia con un bambino che viaggia con la fantasia attraverso le letture di Verne. Inizia le sue esplorazioni su vagoni con i sedili di legno e i finestrini annebbiati dal fumo e dal vapore della locomotiva. Essa lo porta periodicamente nei paesi d’origine dei suoi genitori: la bassa Pianura Padana, dove la nebbia entra nei polmoni, o i Campi Flegrei, dove l’ombra delle chiome verde scuro degli agrumeti profuma di zagara.
Molti anni dopo decide di ripercorrere le orme lasciate da grandi viaggiatori, scienziati, pensatori, figure iconiche: Darwin, von Humboldt, Robert Scott, Pico della Mirandola, Pasolini, Talete, Alessandro il Grande, Giuseppe Tucci e Fosco Maraini, il colonnello Kurtz, Che Guevara e tanti altri. In viaggi, programmati e compiuti nell’arco di decenni, affronta così grandi distanze attorno al mondo, facili da superare grazie ai mezzi di trasporto moderni, ma anche distanze più brevi, colmate con la fatica del camminare o del pedalare.
Cosa spinge l’essere umano a viaggiare? Qual’è la scintilla che accende in noi il desiderio di scoprire il mondo? Per il nostro autore tutto è iniziato con un libro di Jules Verne, Il giro del mondo in 80 giorni, ricevuto in dono quando era ancora bambino. Da allora, e per diversi decenni, non ha mai smesso di viaggiare, spesso ripercorrendo le tracce di figure iconiche del passato, che indirettamente avevano influenzato la sua vita come quella di molti di noi.
Questo libro raccoglie le sue esperienze di viaggio in 80 racconti brevi, che ci trasportano, attraverso una narrazione vivida e dettagliata, dal Mediterraneo all’Antartide, dalle Ande all’Asia centrale, dall’Australia all’Africa, e non solo. Un caleidoscopio di colori, storie, profumi e immagini di terre lontane, ma anche di quell’Italia “minore” troppo spesso dimenticata.
Progetto "Passeggiando per la Bicocca - Adotta la Stazione e Open Day della Scuola Primaria di Orte Scalo con attività, laboratori e giochi con il coinvolgimento dei genitori
Brevi componimenti poetici diventano dei piccoli disegni ispirati ai celebri acquerelli
di Paul Klee.
Ogni alunno abbina dei colori ai propri componimenti, cercando di trasmettere emozioni e sensazioni attraverso tonalità cromatiche e sfumature di colore .
1) A family with many children named the Alphabets had a special New Year's Eve celebration where the parents went out while the children stayed home.
2) The younger children woke up to the fireworks and went outside in their pajamas to play in the snow. It started to snow heavily and the young ones got lost in the snow.
3) The older, more judicious vowels found their younger siblings frozen and scared in the snow piles and brought them inside to warm them by the fire. This experience rounded out the shapes of the younger siblings' letters, transforming them into cursive letters.
1. UN’ISOLA D’ ORO ?
“… CI SIA ANCORA POSTO PER UN’ISOLA DOVE SI POSSA
PENSARE ED ESPRIMERSI, CAMMINARE E, PERCHE’ NO,
PROGREDIRE IN CONTINUAZIONE DI LIBERA UMANITA’…”
P. Lucrezia e C. Violante – III AP. Lucrezia e C. Violante – III A
2. “… la bicocca: sopra ad un ampio poggio di tufo, secondo la regola
delle città Etrusche; adagiata tra il Tevere e la strada ferrata del
maggior traffico peninsulare, la quale solo per un riguardo alle antiche
mura attutisce in vicinanza di esse lo sferragliare dei treni entro una
doppia galleria; contornata, a rispetto, da colline e collinette ridenti e
piane fruttiere per terre alluvionale, ricche di alberi, specie d’olmi e di
pioppi …” ( Un’ isola d’oro di A. Di Marcantonio Pag. 11 )
3. “… bicocca tuttavia,
ma senza disprezzo;
bicocca affumicata
perché da 3000 anni le
case stanno arroccate
sul quel tufo, il tempo
vi ha lasciato una
patina che è indice di
magnanimi lombi.
Un’ ordinanza
comunale ha fatto
obbligo di riverniciare
tutte le facciate. Ma
presto le case
ingrigiscono, quasi
sollecitate da un
pudore antico ”.
( Pag. 12 )
4. “ …Siamo al quanto
retrivi, l’ho già detto;
e pigri. […] E mi son
reso conto di cosa sia il
pane quotidiano
quando ho rivisto il
sole sopra le facce
rossastre e pelose dei
nostri contadini. […]
Qualche volta l’uomo
trascura i segni sottili
del rinnovamento della
vita …”
( Pag. 176 - 177- 178 )
5. “… con il duomo e le case
che irregolarmente la
delimitano, la piazza di
S. Maria, il forum, fa
quartiere a sé. E’ una piazza
piccola…“ ( Pag. 30 )
6. “… il pezzo più antico della piazza è la fontana. Sta nel
mezzo e sottoterra […] i giovinetti musicanti usavano
scrivere dichiarazioni d’amore alle giovinette
occhieggiate alla fontana, disegnando a mo’ di stemma
in alto, sul foglio, lo strumento competenza, clarino
tromba o grancassa …” ( Pag. 44 – 45 )
7. “… nella mia
infanzia le mattinate
delle domeniche di
primavera erano
tutte piovose […]La
pioggia chiara, i
riflessi verde-chiari
di tutti quegli
ombrelloni che
coprivano piazza e
scalinata[…]
Infondevano nel mio
animo una gioia
profonda, un
godimento intimo,
infinito …” ( Pag. 47 )
8. “… I ritorni sembra a volte che turbino il piccolo
mondo dei ricordi e della fantasia […]
I silenzi sopra i tufi, davanti alla campagna
identica nella vegetazione nel colore e nei
sentimenti nel lento e tenue profumo, danno il
conforto che il tempo e il pensiero possano
fermarsi ne momento proprio nostro, quello che
appaga la nostra idea della vita …” ( Pag. 80 )
9. “… In declivio verso il fiume e tutt’intorno alla bicocca, lungo gli
argini tenuti su dai pioppi, questi orti opimi […] Isola d’ oro:
colore profumi sapori, abbondanza di prodotti per feracità di
terra …” ( Pag. 85 )
10. LE FAVOLE DI NONNA NAZZARENA
L’uomo è solo
“ Ogni uomo è solo nei momenti più
veri della sua giornata, solo nei
momenti in cui muore.
Chi scopre questa realtà sente sopra
le spalle il peso de mondo soltanto la
fede può dargli o potrebbe ridargli la
speranza” ( Pag. 94 – 95 )
11. LE FAVOLE DI NONNA
NAZZARENA
Il povero e il ricco
“… Da ragazzi del resto non si ha voglia di guardare nel
fondo delle cose, e fortunatamente quel fondo, se pure
intravisto, si perde nella nebbiolina dell’ottimismo […]
Più il ricco magnificava il proprio benessere dileggiando
i calli e il pane duro del povero, tanto più questo si
proclamava convito della propria felicità.
[…] gli << stati >> degli uomini saranno sempre tra loro
diversi anche nei regimi così d’eguaglianza e conviene
abituarcisi per non disperarsi …” ( Pag. 96-97 )
12. ORTE TRA PASSATO e PRESENTE
… Sulla piazza i contadini venuti per la festa sostavano a gruppi… ( pag. 47 )
Ora Orte è quasi deserto.
Dove sono gli ortani?
13. Gli orti, che prima costituivano la principale occupazione
degli ortani, ora sono diventati un diletto per alcuni
anziani.
…
ORTE TRA PASSATO e PRESENTE
14. Ieri la piazza era vivace
perché piena di persone
ORTE TRA PASSATO e PRESENTE
Oggi la piazza, piena di
macchine, è senza vita
15. ORTE TRA PASSATO e PRESENTE
La pietra dello scandalo
Ieri:
“… la pietra dello
scandalo, sul lato
sud della piazza […]
Vi salivano a
quell’epoca tutti i
tenori della politica
per i loro comizi […]
Uno scendeva e un
altro saliva […] E il
vecchio popolo
paziente e allenato
ascoltava[…] era
stata tolta dai
fascisti…” ( pag.
36-39 )
Oggi:
Ora la pietra è
conservata
nell’atrio del
palazzo
comunale
perché ha perso
la sua originaria,
importante,
funzione:
stimolare una
cittadinanza
attiva