Francesca Marin, Gli esuli, tesina, diploma scuola sec. I°, 2021Elio Varutti
Pupil Francesca Marin, Gli Esuli, First degree secondary school diploma thesis, 2020-2021, First Grade Secondary School of the Uccellis School of Education, Udine. Reworked by the historical-scientific working group of the ANVGD of Udine, coordinated by prof. Elio Varutti
The Shoah near the vegetable gardens of Baldasseria, in Udine (North East Italy). The idea of this research was born in the parish of St. Pius X, between the scholar Tiziana Menotti, the architect Giorgio Ganis, the parish priest Don Paolo Scapin and researcher Elio Varutti.
Ebrei di fiume transitati a Udine per Auschwitz, 1944-'45Elio Varutti
Slides on the Shoah for a conference by Elio Varutti with the same title for the Municipality of Udine on the occasion of the 2019 Memorial Day. The case of the child Sergio De Simone, arrested in Fiume with various family members and deported to the Risiera di San Sabba in Trieste, then to Auschwitz. He will be selected by the torturer Menghele for failed TB experiments. He was murdered in a Hamburg concentration camp in Bullenhuser Damm.
The History of Istrian refugees at the Sorting Centre Udine 1945-1960. The refugees camps from Istria and Dalmatia since 1945 in Tuscany, by Elio Varutti
Francesca Marin, Gli esuli, tesina, diploma scuola sec. I°, 2021Elio Varutti
Pupil Francesca Marin, Gli Esuli, First degree secondary school diploma thesis, 2020-2021, First Grade Secondary School of the Uccellis School of Education, Udine. Reworked by the historical-scientific working group of the ANVGD of Udine, coordinated by prof. Elio Varutti
The Shoah near the vegetable gardens of Baldasseria, in Udine (North East Italy). The idea of this research was born in the parish of St. Pius X, between the scholar Tiziana Menotti, the architect Giorgio Ganis, the parish priest Don Paolo Scapin and researcher Elio Varutti.
Ebrei di fiume transitati a Udine per Auschwitz, 1944-'45Elio Varutti
Slides on the Shoah for a conference by Elio Varutti with the same title for the Municipality of Udine on the occasion of the 2019 Memorial Day. The case of the child Sergio De Simone, arrested in Fiume with various family members and deported to the Risiera di San Sabba in Trieste, then to Auschwitz. He will be selected by the torturer Menghele for failed TB experiments. He was murdered in a Hamburg concentration camp in Bullenhuser Damm.
The History of Istrian refugees at the Sorting Centre Udine 1945-1960. The refugees camps from Istria and Dalmatia since 1945 in Tuscany, by Elio Varutti
Memoriale dei 4 alpini fusilâts_Istituto Stringher_Udine_elio varuttiElio Varutti
Memorial of 4 soldiers shot at Cercivento in 1916. Tourist route memory. Project Stringher Institute of Udine, co-funded by the Foundation CRUP / Memoriale dei 4 alpini fucilati a Cercivento nel 1916. Itinerario turistico della memoria. Progetto dell'Istituto Stringher di Udine, cofinanziato dalla Fondazione CRUP.
Istituto Statale d’Istruzione Superiore “B. Stringher” Udine, Anno scolastico 2014-2015. Per il Laboratorio di Storia (referente il prof. Giancarlo Martina), hanno collaborato alla realizzazione gli allievi della classe: • 4^ C Enogastronomia: Daniel Agbetiafa, Francesco D’Andrea, Luca Del Piccolo, Fabiano Marin, Alice Matteazzi, Antonino Politi, Olga Ravazzolo, Mattia Querin, Federica Ruter ed altri. • 5^ D Dolciaria: Chiara Camatta, Elisa Dal Bello, Elisa Macor, Nadia Maffo, Alan Magagnato, Giada Todesco ed altri. Dirigente scolastico: Anna Maria Zilli. Coordinamento didattico: professoresse Maria Carraria, Carla Maffeo (Italiano e Storia). Networking e allestimento dell’itinerario in ppt: prof. Elio Varutti, Diritto e Tecniche Amministrative della Struttura Ricettiva.
Elio varutti, la resistenza in italia, guerra civile e rinascita moraleElio Varutti
Corso su «LA STORIA DELLA DEPORTAZIONE» Università della Terza Età “P. Naliato” e ANED di Udine, 9 marzo 2022, ore 17. Prof. Elio Varutti, docente alla UTE di Sociologia del Ricordo. Esodo giuliano dalmata
https://www.lamemoriadellavoro.it/it/
È il 23 settembre 1935 quando l’educatore Oreste Morelli condusse la compagnia a lui affidata, 36 ragazzi, per una gita verso la zona agricola che si trova a est dell’istituto, a Segrate, ricca di verde e di laghetti artificiali.
Oreste Morelli non gode fama di buon educatore: figlio del noto Giovanni Achille Morelli (esponente di spicco dell’Opera nazionale Balilla ) entrò trentottenne, nel giugno del 1932, nell’Orfanotrofio grazie alle buone garanzie poste dal padre, amico del direttore Vanzelli. Nei primi anni da istitutore fu più volte ripreso per inadempienze e distrazioni e più di una volta le note di demerito vengono opportunamente “alleggerite” o addirittura annullate.
La mattina del 23 settembre 1935 Morelli era però sereno. Mentre alcuni ragazzi giocano, mangiano e si rilassano, 4 di loro si allontanano per fare un bagno nel lago Redecesio e due di loro purtroppo annegano. La vicende ebbe un’eco notevole sulla stampa dell’epoca e il Morelli venne messo immediatamente sotto accusa
Le indagini sui fatti portarono tra l’altro alla luce un episodio che coinvolse lo stesso Morelli: nel giugno 1934 l’orfano Antonio Campus avrebbe corso il rischio di annegare nello stesso punto del Redecesio..
Don Janni Sabucco, vessato dai titini, esule da Fiume a Pisa, 1948Elio Varutti
The works and days of Monsignor Janni Sabucco in Fiume from 1939 to 1948 in the parish of the Most Holy Redeemer, with Don Luigi Polano. Arrested and tortured by the OZNA, to the point of ruining his sight, Don Sabucco is in exile in Pisa, with Monsignor Ugo Camozzo, the last Italian bishop of Fiume. His pastoral activity comes to light thanks to the documents kept by his relatives in Friuli, Canada and data from the authority of the Archdiocese of Pisa. The project is by the historical-scientific working group of the ANVGD of Udine, to which the ANVGD of Arezzo and that of Tuscany have collaborated.
Memoriale dei 4 alpini fusilâts_Istituto Stringher_Udine_elio varuttiElio Varutti
Memorial of 4 soldiers shot at Cercivento in 1916. Tourist route memory. Project Stringher Institute of Udine, co-funded by the Foundation CRUP / Memoriale dei 4 alpini fucilati a Cercivento nel 1916. Itinerario turistico della memoria. Progetto dell'Istituto Stringher di Udine, cofinanziato dalla Fondazione CRUP.
Istituto Statale d’Istruzione Superiore “B. Stringher” Udine, Anno scolastico 2014-2015. Per il Laboratorio di Storia (referente il prof. Giancarlo Martina), hanno collaborato alla realizzazione gli allievi della classe: • 4^ C Enogastronomia: Daniel Agbetiafa, Francesco D’Andrea, Luca Del Piccolo, Fabiano Marin, Alice Matteazzi, Antonino Politi, Olga Ravazzolo, Mattia Querin, Federica Ruter ed altri. • 5^ D Dolciaria: Chiara Camatta, Elisa Dal Bello, Elisa Macor, Nadia Maffo, Alan Magagnato, Giada Todesco ed altri. Dirigente scolastico: Anna Maria Zilli. Coordinamento didattico: professoresse Maria Carraria, Carla Maffeo (Italiano e Storia). Networking e allestimento dell’itinerario in ppt: prof. Elio Varutti, Diritto e Tecniche Amministrative della Struttura Ricettiva.
Elio varutti, la resistenza in italia, guerra civile e rinascita moraleElio Varutti
Corso su «LA STORIA DELLA DEPORTAZIONE» Università della Terza Età “P. Naliato” e ANED di Udine, 9 marzo 2022, ore 17. Prof. Elio Varutti, docente alla UTE di Sociologia del Ricordo. Esodo giuliano dalmata
https://www.lamemoriadellavoro.it/it/
È il 23 settembre 1935 quando l’educatore Oreste Morelli condusse la compagnia a lui affidata, 36 ragazzi, per una gita verso la zona agricola che si trova a est dell’istituto, a Segrate, ricca di verde e di laghetti artificiali.
Oreste Morelli non gode fama di buon educatore: figlio del noto Giovanni Achille Morelli (esponente di spicco dell’Opera nazionale Balilla ) entrò trentottenne, nel giugno del 1932, nell’Orfanotrofio grazie alle buone garanzie poste dal padre, amico del direttore Vanzelli. Nei primi anni da istitutore fu più volte ripreso per inadempienze e distrazioni e più di una volta le note di demerito vengono opportunamente “alleggerite” o addirittura annullate.
La mattina del 23 settembre 1935 Morelli era però sereno. Mentre alcuni ragazzi giocano, mangiano e si rilassano, 4 di loro si allontanano per fare un bagno nel lago Redecesio e due di loro purtroppo annegano. La vicende ebbe un’eco notevole sulla stampa dell’epoca e il Morelli venne messo immediatamente sotto accusa
Le indagini sui fatti portarono tra l’altro alla luce un episodio che coinvolse lo stesso Morelli: nel giugno 1934 l’orfano Antonio Campus avrebbe corso il rischio di annegare nello stesso punto del Redecesio..
Don Janni Sabucco, vessato dai titini, esule da Fiume a Pisa, 1948Elio Varutti
The works and days of Monsignor Janni Sabucco in Fiume from 1939 to 1948 in the parish of the Most Holy Redeemer, with Don Luigi Polano. Arrested and tortured by the OZNA, to the point of ruining his sight, Don Sabucco is in exile in Pisa, with Monsignor Ugo Camozzo, the last Italian bishop of Fiume. His pastoral activity comes to light thanks to the documents kept by his relatives in Friuli, Canada and data from the authority of the Archdiocese of Pisa. The project is by the historical-scientific working group of the ANVGD of Udine, to which the ANVGD of Arezzo and that of Tuscany have collaborated.
Presentazione realizzata dagli alunni della scuola \"Bartolena\" di Livorno sulla vita di don Roberto Angeli, prete nella resistenza internato nel campo di concentramento di Dachau
"Due Ragazzi come Noi, due ragazzi di Montesacro" realizzato dalla Classe 3A della Scuola Secondaria di I grado, sede di Viale Adriatico nell'ambito del concorso "Resistere in Roma prigioniera" bandito dal Museo Storico della Liberazione di via Tasso.
Il lavoro ha ricevuto un riconoscimento speciale per "la narrazione storica del proprio quartiere, per la ricostruzione storica ampia e ben documentata del gruppo di partigiani che vi operò, in particolare Orlando Orlandi Posti". La premiazione è avvenuta il 18 Maggio presso l'Aula Magna del Liceo Cavour.
La narrazione parte dalla visita al museo e narra la storia, i sogni e le speranze di Due Ragazzi come Noi, due ragazzi di Montesacro: Orlando Orlandi Posti e Ferdinando Agnini uccisi alle Fosse Ardeatine. Il tutto ripercorrendo i loro luoghi che sono anche quelli che viviamo anche noi tutti i giorni, scuola inclusa!
prof.ssa Cristina Dell'Orco prof. Giambattista Reale
In memoria del Fratello Hrand Nazariantz, Tavola Massonica del Fratello Domenico Vittorio Ripa Montesano Serenissimo Gran Maestro della Gran Loggia Phoenix degli ALAM
1. La classe I D Linguistico dell’ I.I.S.
Croce-Aleramo
Presenta:
“L’ho fatto perché
era giusto”
2. Maria Amendola
Maria Cupertino e il pastore
Daniele Cupertino
Vincenzo Fagiolo
Il cardinale Pietro Palazzini
16 ottobre 1943: ‘Resciudde’
3. Chi salva una vita salva il mondo intero
(dal Talmud)
La storia che raccontiamo riguarda la salvezza
del giovane Michael Tagliacozzo a cui
contribuirono molti soccorritori, una specie di
catena di soccorritori.
Il giorno della grande retata,il 16 ottobre del 1943
Michael riuscì a scappare grazie alla parola
“Resciudde” (Scappate) in dialetto ebraico
romanesco, pronunciato dalla madre della sua
fidanzata che fu poi arrestata e uccisa insieme alla
sua famiglia ad Auschwitz.
4. Michael trovò rifugio dapprima presso la casa della sua
insegnante di lettere, Maria Amendola, ma rimase poco
tempo per la scarsità di cibo. Venne trasferito prima presso
un convento dei Benedettini e poi presso la parrocchia di S.S.
Venanzio e Fabiano in via Terni dove Tagliacozzo conobbe un
giovane e coraggioso prete, Vincenzo Fagiolo. Questi stabilì un
contatto con Pietro Palazzini che accoglieva rifugiati presso il
Pontificio Seminario Maggiore ed ospitò altri ricercati politici
oltre a numerosi ebrei. Sfuggirono anche ad una perquisizione
e così Michael insieme a un altro ebreo venne spostato presso
la casa del pastore protestante Daniele Cupertino facendolo
credere un suo parente sfuggito dalla guerra.
5. La tessera annonaria non consentiva di prendere cibo ogni
giorno per tutti i rifugiati e cosi il signor Palazzini fornì il cibo
necessario. Michael Tagliacozzo lasciò la famiglia Cupertino il
10 aprile del 1944 e ritornò da Palazzini sperando di trovare
alloggio in Vaticano. E questi gli diede aiuto anche se era già
sospettato dai fascisti. Alla fine Tagliacozzo trovò ospitalità
presso i frati Francescani dove rimase fino alla liberazione di
Roma avvenuta il 4 giugno del 1944.
6. Il 26 maggio del
1983,Yad Vashem ha
riconosciuto Maria
Amendola,monsignor
Vincenzo Fagiolo,il
cardinale Pietro
Palazzini,il pastore
Daniele Cupertino e
sua moglie Teresa
Cupertino (nata
Morelli) come Giusti
tra le Nazioni. Dossier
3292
7. Lastoriadelfascistachesalvòtuttigli
ebreichepoteva.Solo’’perchéera
giusto’’
• Pochi giorni prima del 16 ottobre del 1943 la famiglia
Limentani avvertì che la deportazione degli ebrei era già
iniziata. Il capofamiglia ordinò alle sue tre figlie di andare in
casa di un ingegnere, che aveva promesso aiuto in caso di
bisogno. Egli, però, ospitava già altri ebrei e soltanto la più
piccola riuscì ad entrare. Le altre due sorelle Limentani
vennero accolte da un fascista che si chiamava Ferdinando
Natoni. Non aveva simpatia nei confronti degli ebrei e con
la famiglia Limentani non aveva mai scambiato parola.
8. Quando ormai le SS erano sulle scale, Natoni fece entrare le
ragazze nel suo appartamento ; disse ai soldati che quelle
due ragazze erano figlie sue e, convinti i militari, scese in
strada, deciso a salvare quanti più ebrei possibili. Le SS ,
vedendolo liberare altri ebrei e sospettando che fosse
troppo giovane per avere due figlie cosi grandi, lo
arrestarono. Natoni riuscì a salvarsi grazie al suo alto grado
nella milizia fascista. Nel frattempo i genitori delle ragazze,
scampati alla retata, ripresero le figlie e tornarono a casa. A
fine guerra la famiglia Limentani si salvò e ogni 16 ottobre,
per ricordare quel magnifico gesto, portava doni alla casa di
Natoni.
9. Però, pensando che semplici doni fossero poco, per
ringraziarlo, la famiglia Limentani volle raccontare la
storia, per far sì che Natoni fosse riconosciuto come
Giusto tra le Nazioni. Proprio mentre il Capo Rabbino di
Roma stava per consegnare la medaglia, Natoni disse:
”Devo precisare che però al fascismo io ci credo ancora,
sono e resto fascista e lo sarò per sempre!”. Con questo
teneva a dire, che aveva messo in pericolo la sua vita e
quella dei suoi famigliari per salvare degli ebrei,
soltanto perché era giusto.
10. Il 14 novembre
del 1944, Yad
Vashem ha
riconosciuto
Ferdinando
Natoni come
Giusto tra le
Nazioni.
Dossier 2444