'Miagliano, tutto il paese diventa un museo della lana', di Simona PeroloSimona C. Perolo
Diventa un ecomuseo il piccolo paese del Biellese, nato come villaggio operaio, attorno all'ex cotonificio Poma, che oggi è un centro culturale dedicato alla lana
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'Guerrieri ma non solo: l'altra faccia dei Celti', di Simona PeroloSimona C. Perolo
Vino, banchetti, gioielli: la mostra 'Galati vincenti', al Museo del territorio biellese, rivela il lato nascosto nei nostri 'barbari' antenati, venuti dal Nord
All'Ecomuseo, l'identità perduta di Verrone di Simona PeroloSimona C. Perolo
Nelle ex stalle del castello, centinaia di oggetti raccontano la quotidianità contadina. E il castello inizia una nuova vita: per secoli dimora della famiglia longobarda dei Vialardi (segnando il passaggio del Biellese alla dominazione dei Savoia), nell'800 è stato la casa del medico e botanico Maurizio Zumaglini, che vi ha scritto la sua monumentale opera 'Flora Pedemontana', per poi diventare cascina e asilo infantile. Oggi ospita il Municipio di Verrone, l'ecomuseo, e il Falseum, museo del falso e dell'inganno.
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L'ecomuseo della terracotta di Ronco Biellese
1. | 37GIOVEDÌ 11 LUGLIO 2019 | Eco di Biella VIAGGIO NEGLI ECOMUSEI BIELLESI
ECOMUSEO DELLA TERRACOTTA/4
Ronco, un “ecomuseo diffuso”
sulle tracce del paese-fornace
D
ietro ogni Ecomuseo
c’è una storia, spes-
so dimenticata, che
rivive. L’Ecomuseo della Ter-
racotta di Ronco Biellese rac-
conta quella che, dal Seicento
all’Ottocento, è stata la prin-
cipale attività economica del-
la zona: la produzione delle
‘bielline’, stoviglie in terra-
cotta dal colore rossastro, che
hanno goduto - grazie alla
loro qualità e al basso costo -
di uno straordinario successo
commerciale. E hanno fatto
di Ronco un importante cen-
tro di produzione di stoviglie
‘popolari’ che a fine ‘800
arrivava a produrre ogni an-
no, nei suoi 35 laboratori,
circa due milioni di pezzi,
venduti sui mercati locali e
perfino in Lombardia, Ve-
neto, Liguria, fino alla Sviz-
zera.
Una tradizione artigiana
che nasce dalle pregiate ar-
gille locali - particolarmente
resistenti al fuoco e inodori -
che venivano poi lavorate nel-
le cascine-laboratorio del pae-
se, ricavandone soprattutto
stoviglie: piatti, pentole, pa-
delle, zuppiere, brocche, boc-
cali, tazze, ma anche oggetti
più particolari, come i pailit,
usati per la bagna cauda e per
la fonduta, le pignate, usate
per far cuocere le castagne, e
poi anfore, borracce, acetiere,
recipienti per il burro e per-
fino pentole allungate per
cuocere il pesce. E poi scal-
dini, stufette, vasi, fino ai
curiosi acchiappa-calabroni,
con qualche spazio anche per
lo svago, con le stoviglie-gio-
cattolo in miniatura, i cucu, i
piceu, le sciufète e i subièt,
popolari fischietti a forma di
animaletto.
Oggetti semplici e senza
fronzoli, a parte le rudimen-
tali decorazioni con ossido di
manganese, proveniente dal
vicino Brich di Zumaglia: il
loro aspetto - dai ‘baffi’ trac-
ciati con piume di gallo alle
‘ditate’ degli autori - carat-
terizzava il laboratorio di pro-
venienza, come un marchio
di fabbrica.
Una attività artigianale dif-
fusa, che coinvolgeva tutto il
paese e dava da vivere non
solo alle famiglie di ‘stovi-
gliai’ - per lo più contadini,
che affiancavano l’attività ar-
tigiana al lavoro del campo -
ma anche a tutto l’indotto:
dai mastri da muro che co-
struivano le fornaci ai ca-
vallanti e corrieri che tra-
sportavano le bielline verso i
mercati. E che poi, con l’in-
dustrializzazione, è stata di-
menticata e forse rimossa dal-
le passate generazioni.
Ma non perduta, grazie so-
prattutto al paziente lavoro di
recupero e divulgazione svol-
to dall’Ecomuseo.
C’è innanzitutto, nella piazza
del Municipio, una ‘vetrina’
del meglio della produzione
tradizionale, in una ex bot-
tega alimentare e nel piccolo
museo attiguo, che spesso vi
affianca mostre di artigianato
e arte contemporanea.
E poi c’è un ‘museo diffuso’,
che si dipana per chilometri
tra il centro e le frazioni di
Ronco, percorrendo tutte le
fasi della antica filiera pro-
duttiva attraverso le tracce -
cave, fornaci, laboratori - oggi
spesso nascoste sotto i più
recenti interventi edilizi ma
dettagliatamente illustrate da
pannelli esplicativi. Una cac-
cia al tesoro, dove ogni tappa
è una sala museale a cielo
aperto, e un’occasione per
immergersi in un ‘paesaggio
culturale’, fatto di luoghi, re-
sti di edifici, ricordi traman-
dati da vecchie foto o dai
racconti degli anziani, e so-
prattutto da un patrimonio di
oggetti che per secoli hanno
fatto parte della vita quo-
tidiana.
Così le bielline si stanno
prendendo oggi la loro ri-
vincita, rispuntando nei mer-
catini di antiquariato, nei libri
di ricette locali, nelle sagre:
come la Sagra del Pailet di
Ronco che, il primo week end
di ottobre, offre mostre, spet-
tacoli e cibi tradizionali cotti
nei pentoloni di terracotta.
Ma soprattutto si reinventano
e guardano avanti: infatti, ac-
canto all’Ecomuseo è nata la
Scuola delle terrecotte, dove
si insegna l’antica arte e so-
prattutto si sperimenta, si
crea, si produce. E dove pren-
de forma, anno dopo anno,
una nuova generazione di
‘stovigliai’ che, con la stessa
passione del passato, sta oggi
reinventando le bielline del
futuro.
l Somona Perolo
BIELLINE “STORICHE” In mostra all’Ecomuseo di Ronco e,
sopra, alcune ‘Bielline 2.0’ realizzate dalla Scuola delle Ter-
recotte. In alto a sinistra, alcune bielline di Ronco in mostra
al Midec, Museo internazionale del Design Ceramico di
Laveno Mombello
Il nucleo è certo la raccolta delle ‘bielline
storiche’, recuperate nelle case del paese
dove giacevano dimenticate e oggi esposte
nellavetrina‘Dellemilio’-unexnegoziodi
alimentari-enelpiccolomuseoadiacente.
Ma le attività dell’Ecomuseo della Ter-
racotta sono molteplici e ne fanno un pun-
todiriferimentoperlapromozionedique-
sta antica arte.
Dietro questa vivace attività ci sono Gior-
gio Rey - il ‘papà’ dell’Ecomuseo, creato
nel1995insiemealComuneeallaProloco
di Ronco, di cui era presidente - e Cinzia
Petraroli, una giovane torinese approdata
qui per apprendere la tecnica che, dopo
aver affiancato Giorgio per qualche anno,
ora porta avanti la Scuola delle Terrecot-
te.
Epropriolascuola-chesirivolgeagrandi
e piccini con corsi, laboratori e un atelier
aperto,dovetuttipossonocreareecuocere
iproprilavori-èdiventataapocoapocoun
punto di incontro frequentato da hobbisti,
artigiani e artisti, che qui possono scam-
biarsiideeedesperienze,echestannodan-
do vita a una ricca produzione di ‘bielline
2.0’: oggetti che riprendono la tecnica tra-
dizionale,rivisitandoildesignsecondoesi-
genze e i gusti di oggi.
A loro si devono le tante iniziative del-
l’Ecomuseo, a partire dall’attività didat-
tica:laboratoriconlescuoleeicentriestivi,
corsi per adulti sui tanti aspetti della ter-
racotta, come i seguitissimi corsi di Raku,
fino ai progetti all’interno del carcere.
Poi ci sono le ‘trasferte’: dopo aver col-
laborato con Albissola, Castellamonte, e
Mondovì,l’EcomuseodiRoncoèsbarcato
al Midec, il Museo Internazionale del De-
sign Ceramico di Laveno Mombello, dove
fino al 22 settembre la mostra “Dialogo
conRoncoBiellese”vedràlebiellineespo-
steinsiemearealizzazionicontemporanee
e ai lavori Patchwork dell’associazione
Trame Biellesi. E ci sono anche le mostre
d’arte,cheaffiancanoaglioggettidellatra-
dizione biellese le opere di autori contem-
poranei della ceramica e non solo. Ora ad
esempio le sale dell’Ecomuseo ospitano i
quadri astratti di Franco Brunatto, traspo-
sizione pittorica di celebri brani della mu-
sica classica - Vivaldi, Ravel, Beethoven,
Debussy - che nella mostra fanno da sot-
tofondo alla visita.
Lastagionechiuderàinbellezza,ilprimo
weekenddiottobre,l’eventoclouperRon-
coBiellese,lasagradelPailet:unaformula
collaudata, giunta alla 18a edizione, dove
spettacoli e cibo accompagnano una mo-
stra mercato di ceramiche provenienti da
tutto il paese.
Epropriopersottolinearelasuavocazione
a promuovere una cultura della terracotta
che superi i confini locali, c’è l’appello
dell’Ecomuseo a donare oggetti in cera-
mica tipici di altri paesi: “Quando fate un
viaggio - è l’invito - pensateci e cercate un
manufatto tipico di quel luogo. Donatelo
all’Ecomuseo, contribuendo ad arricchire
questa meravigliosa collezione!”.
Info: Franco Brunatto “I colori della mu-
sica”,finoal18agosto,domenicheefestivi
14.30-18.30 o su prenotazione al
339-7134178
l S.P.
SCHEDA
ALBUM DALL’ECOMUSEO
Nella vecchia fornace...
Nella ex fornace Cantono di via Roma 53
(foto a lato) domenica va in scena ‘Le lavan-
daie di Ronco’, spettacolo a cura di Storie di
Piazza (vedi articolo a pagina 40). A seguire lo
spettacolo (ore 15.30-16.30-17.30), visita
guidata al Museo della Terracotta e alla mo-
stra di Brunatto: ingresso libero.
ECOMUSEO TERRACOTTA
DOVE: Via Roma 8-14 (Piazza
del Municipio), Ronco Bielle-
se
QUANDO: fino al 12 ottobre,
tutte le domeniche 10-13 e
14-17 oppure su appunta-
mento
INGRESSO: gratuito
CONTATTI: 015-461085,
349-4935709, gior-
gio.rey@virgilio.it
SCUOLA TERRECOTTE
DOVE: via Roma 20, Ronco
QUANDO: su appuntamen-
to, o martedì sera ore 21-
23.30, serata aperta
CONTATTI: 340-7090186
LE TANTE ATTIVITÀ DELL’ECOMUSEO
Le bielline 2.0, le mostre e la scuola
AL MIDEC I protagonisti dell’Ecomuseo
di Ronco all’inaugurazione della mostra
al Midec, lo scorso 30 giugno; a lato cor-
so di Raku in una antica fornace
ircVCWsqHD/gdld7seiRKpPFPN1R44kYFDn0oSZ059U=