La Mappa del Paese della Tenerezza come incipit di un viaggio nella geografia...
Le possibili applicazioni dei gis. Interviste a Roche e Lo Sardo
1. GIS & RISK MANAGEMENT
INTERVISTA A
CHARLIE ROCHE & FRANCESCO LO SARDO
di Matteo Vommaro
Charlie Roche è un “Field Geographer”, un grande conoscitore del territorio che ha servito per 21 anni l'esercito
irlandese. Qui si è confrontato direttamente con HF, VHF, sistemi di comunicazione, lettura di mappe e analisi territoriali.
In seguito ha condotto studi di informatica, con la realizzazione e la gestione di database, e ciò lo ha portato a utilizzare
l'innovativo sistema GIS.
Con tutte queste nozioni, Roche ha censito e mappato oltre 3000 distretti in tutta l'Irlanda per la realizzazione del “Atlas
of The Great Famine” pubblicato poi dalla Cork University.
Francesco Lo Sardo è un ammiraglio italiano che vanta un'eccezionale carriera. Dalla sicurezza della navigazione a
Napoli a comandante di motovedetta, dal comando del porto di Anzio alla gestione, presso la NATO, delle navi
mercantili. Successivamente ha ricevuto il comando, prima del porto di Monfalcone, poi di quello di Santa Marinella.
Capo ufficio dei mezzi navali, in seguito è divenuto comandante del porto: di Civitavecchia per quattro anni, di Fiumicino
quindi Direttore Marittimo del Lazio. Infine le cariche di: capo reparto dei mezzi aeronavali e terrestri, delle operazioni
della capitaneria di porto e vice comandate generale del corpo.
2. Per GIS (sistema geografico informativo) si intende un sistema
progettato al fine di acquisire, immagazzinare, elaborare, gestire
ed analizzare una serie di dati catturati sul territorio, perciò dati
strettamente geografici.
È una tecnologia che sfrutta i SIT (sistema informativo territoriale)
per ottenere i database: mentre quest'ultimi prendono i dati
tramite strumenti, lavoro umano o procedure logiche, i GIS
rielaborano il tutto per fornire in seguito una visione d'insieme del
fenomeno studiato.
La tecnologia GIS nasce negli anni '60 e non sarà solo un modo
virtuale di rappresentare una mappa, ma diventerà uno strumento
valido e molto più ricco come supporto alla cartografia.
Per GIS (sistema geografico informativo) si intende un sistema
progettato al fine di acquisire, immagazzinare, elaborare, gestire
ed analizzare una serie di dati catturati sul territorio, perciò dati
strettamente geografici.
È una tecnologia che sfrutta i SIT (sistema informativo territoriale)
per ottenere i database: mentre quest'ultimi prendono i dati
tramite strumenti, lavoro umano o procedure logiche, i GIS
rielaborano il tutto per fornire in seguito una visione d'insieme del
fenomeno studiato.
La tecnologia GIS nasce negli anni '60 e non sarà solo un modo
virtuale di rappresentare una mappa, ma diventerà uno strumento
valido e molto più ricco come supporto alla cartografia.
Cosa è il GIS
3. Dove si usa il GIS
Nel Risk Management, ad esempio, a seguito della lettura di un
database informativo, si può sviluppare un piano d'azione mirato
alla riduzione del rischio, prevenendo così fenomeni disastrosi sia
per l'ambiente che per l'uomo.
Poiché la Natura è imprevedibile, un margine di errore sulla
realizzazione del modello c'è sempre, ma, ciononostante, la
possibilità di condurre parallelamente un monitoraggio sulle
diverse strade verso cui può volgere il fenomeno, permette ai GIS
di essere uno strumento completo e forte per fronteggiare ogni
evenienza.
Il protocollo d'azione vede la necessità di rintracciare dati sulla zona
in analisi, interpretazione del materiale informativo, creazione del
modello e della sua probabile evoluzione, applicazione sul campo del
modello sviluppato con i GIS, attesa di risultati e successivo
monitoraggio per continuare a salvaguardare il sito.
La gestione del rischio diventa fondamentale in ambiti critici quali
pendici vulcaniche, zone costiere a rischio inondazione, zone
franose, inquinamento ambientale, espansione di epidemie e
gestione delle migrazioni. E non solo...
Nel Risk Management, ad esempio, a seguito della lettura di un
database informativo, si può sviluppare un piano d'azione mirato
alla riduzione del rischio, prevenendo così fenomeni disastrosi sia
per l'ambiente che per l'uomo.
Poiché la Natura è imprevedibile, un margine di errore sulla
realizzazione del modello c'è sempre, ma, ciononostante, la
possibilità di condurre parallelamente un monitoraggio sulle
diverse strade verso cui può volgere il fenomeno, permette ai GIS
di essere uno strumento completo e forte per fronteggiare ogni
evenienza.
Il protocollo d'azione vede la necessità di rintracciare dati sulla zona
in analisi, interpretazione del materiale informativo, creazione del
modello e della sua probabile evoluzione, applicazione sul campo del
modello sviluppato con i GIS, attesa di risultati e successivo
monitoraggio per continuare a salvaguardare il sito.
La gestione del rischio diventa fondamentale in ambiti critici quali
pendici vulcaniche, zone costiere a rischio inondazione, zone
franose, inquinamento ambientale, espansione di epidemie e
gestione delle migrazioni. E non solo...
4. ...infatti
Il GIS è sfruttato da aziende pubbliche e private per business e
logistica nonché per la geo-localizzazione dei propri impianti, da
enti dello stato quali Guardia Forestale e Polizia di Stato per
tracciare zone a rischio o stringere campi di indagine territoriale,
da utenti informatici e altri esperti di analisi del territorio.
L'utilizzo del GIS nel turismo è un'altra grande potenzialità di
questo programma ma anche la gestione delle politiche
migratorie,delle risorse umane e naturali.
Il GIS è sfruttato da aziende pubbliche e private per business e
logistica nonché per la geo-localizzazione dei propri impianti, da
enti dello stato quali Guardia Forestale e Polizia di Stato per
tracciare zone a rischio o stringere campi di indagine territoriale,
da utenti informatici e altri esperti di analisi del territorio.
L'utilizzo del GIS nel turismo è un'altra grande potenzialità di
questo programma ma anche la gestione delle politiche
migratorie,delle risorse umane e naturali.
5. Perché il GIS è uno strumento
Il GIS è uno strumento che può essere utilizzato da chi ha già
conoscenze cartografiche altrimenti il potenziale nascosto dietro
questo software non sarebbe sfruttato al massimo.
Il “Field Geographer”, Charlie Roche, in un'intervista ci dice come
per lui sia stata fondamentale l'esperienza accumulata durante gli
anni di leva quando le mappe e la loro lettura erano un “everydays
tool” ovvero uno strumento di uso quotidiano. Dopo gli anni di
esercito, egli ha potuto unire le abilità di cartografo a quelle
informatiche per iniziare a lavorare con i GIS.
Da questo possiamo capire come lo strumento GIS sia eccezionale ma
necessita prima di tutto di salde basi cartografiche. Charlie Roche
dice di essere “a geographer who occasionally uses GIS tools
rather then a GIS expert”; il periodo di tempo speso sulle carte
geografiche gli ha permesso di affrontare tutte le difficoltà e di
trovare la soluzione per costruire una mappa digitale il cui
database raccogliesse 150 anni di mappe cartacee. Da questa
sinergia carta-computer nasce l'”Atlas of the Great Irish
Famine”.
Il GIS è uno strumento che può essere utilizzato da chi ha già
conoscenze cartografiche altrimenti il potenziale nascosto dietro
questo software non sarebbe sfruttato al massimo.
Il “Field Geographer”, Charlie Roche, in un'intervista ci dice come
per lui sia stata fondamentale l'esperienza accumulata durante gli
anni di leva quando le mappe e la loro lettura erano un “everydays
tool” ovvero uno strumento di uso quotidiano. Dopo gli anni di
esercito, egli ha potuto unire le abilità di cartografo a quelle
informatiche per iniziare a lavorare con i GIS.
Da questo possiamo capire come lo strumento GIS sia eccezionale ma
necessita prima di tutto di salde basi cartografiche. Charlie Roche
dice di essere “a geographer who occasionally uses GIS tools
rather then a GIS expert”; il periodo di tempo speso sulle carte
geografiche gli ha permesso di affrontare tutte le difficoltà e di
trovare la soluzione per costruire una mappa digitale il cui
database raccogliesse 150 anni di mappe cartacee. Da questa
sinergia carta-computer nasce l'”Atlas of the Great Irish
Famine”.
6. Come si usa
Lavorare ad un progetto GIS è molto intuitivo. Su internet è
possibile reperire software Open Source come Quantum Gis,
GRASS Gis oppure software a pagamento come ArcGIS della
ESRI che collabora con Google Maps.
Un software GIS è un programma articolato e completo ma non per
questo difficile da utilizzare. Le intuitive interfacce grafiche
favoriscono un comodo approccio al mondo dei sistemi geografici
informatici.
Lavorare ad un progetto GIS è molto intuitivo. Su internet è
possibile reperire software Open Source come Quantum Gis,
GRASS Gis oppure software a pagamento come ArcGIS della
ESRI che collabora con Google Maps.
Un software GIS è un programma articolato e completo ma non per
questo difficile da utilizzare. Le intuitive interfacce grafiche
favoriscono un comodo approccio al mondo dei sistemi geografici
informatici.
7. Come si usa
All'interno del programma possono essere importati diversi tipi di
file: immagini raster (a trama, griglia dove ogni pixel ha un colore)
e immagini vettoriali (le quali strutture si basano su primitive
geometriche cioè insieme di punti, linee e poligoni) sono alla base
della struttura grafica del progetto; i files database sono invece
alla base della struttura informativa del progetto. I files database
possono essere importati da diversi altri software quali operatori
di testo, griglie excell e altri.
Poiché si lavora su elenchi alfa numerici di informazioni, una buona
padronanza del linguaggio informatico Python può favorire la
gestione dei database e il movimento degli elementi. All'interno
dei programmi GIS è incorporata la console in Python, comoda per
dare comandi diretti al progetto e risposte immediate al livello
grafico.
All'interno del programma possono essere importati diversi tipi di
file: immagini raster (a trama, griglia dove ogni pixel ha un colore)
e immagini vettoriali (le quali strutture si basano su primitive
geometriche cioè insieme di punti, linee e poligoni) sono alla base
della struttura grafica del progetto; i files database sono invece
alla base della struttura informativa del progetto. I files database
possono essere importati da diversi altri software quali operatori
di testo, griglie excell e altri.
Poiché si lavora su elenchi alfa numerici di informazioni, una buona
padronanza del linguaggio informatico Python può favorire la
gestione dei database e il movimento degli elementi. All'interno
dei programmi GIS è incorporata la console in Python, comoda per
dare comandi diretti al progetto e risposte immediate al livello
grafico.
8. Come si usa
Conoscendo anche nozioni base di informatica è possibile realizzare
semplici progetti che diventano più complessi se approfondiamo lo
studio del software.
Alla base di tutto c'è l'idea di sviluppo di questo sistema: essa si
basa infatti sul concetto di sovrapposizione di strati, ovvero di
“fogli” informativi (layers) (es: idrografia, orografia, strade e
sentieri, titoli, nomi e icone ecc..).
L'utente che usa il software sovrappone a piacimento e naturalmente
in base allo scopo della sua analisi, i vari strati, in tal modo ha una
rapida e chiara visione di insieme del fenomeno e al tempo stesso
può sollevare alcuni strati per studiare un aspetto specifico
dell'evento.
Conoscendo anche nozioni base di informatica è possibile realizzare
semplici progetti che diventano più complessi se approfondiamo lo
studio del software.
Alla base di tutto c'è l'idea di sviluppo di questo sistema: essa si
basa infatti sul concetto di sovrapposizione di strati, ovvero di
“fogli” informativi (layers) (es: idrografia, orografia, strade e
sentieri, titoli, nomi e icone ecc..).
L'utente che usa il software sovrappone a piacimento e naturalmente
in base allo scopo della sua analisi, i vari strati, in tal modo ha una
rapida e chiara visione di insieme del fenomeno e al tempo stesso
può sollevare alcuni strati per studiare un aspetto specifico
dell'evento.
9. Come si usa
Se utilizziamo l'interfaccia grafica ci occorrerà importare
manualmente files territorio quali immagini o shapefiles (un
insieme di files che hanno già al loro interno possiedono la
collocazione dei principali oggetti geografici) e in seguito files
database reperiti da siti specifici quali ISTAT o altri, oppure
creati da zero dall'utente.
Possedendo questo materiale è possibile unire e sovrapporre i vari
strati informativi (effettuare l'operazione di JOIN ) e ottenere
così un ibrido grafico-informativo.
Se utilizziamo l'interfaccia grafica ci occorrerà importare
manualmente files territorio quali immagini o shapefiles (un
insieme di files che hanno già al loro interno possiedono la
collocazione dei principali oggetti geografici) e in seguito files
database reperiti da siti specifici quali ISTAT o altri, oppure
creati da zero dall'utente.
Possedendo questo materiale è possibile unire e sovrapporre i vari
strati informativi (effettuare l'operazione di JOIN ) e ottenere
così un ibrido grafico-informativo.
10. Come si usa
Se ogni punto del database geo referenziato combacia con ogni punti
geo referenziato della base cartografica (cioè dell'immagine di
base del territorio) allora è possibile costruire grafici, creare
modelli e gestire i fenomeni in analisi.
Nell'esempio, le regioni a statuto speciale in Italia (verdi)
Se ogni punto del database geo referenziato combacia con ogni punti
geo referenziato della base cartografica (cioè dell'immagine di
base del territorio) allora è possibile costruire grafici, creare
modelli e gestire i fenomeni in analisi.
Nell'esempio, le regioni a statuto speciale in Italia (verdi)
11. I vantaggi
Trasformare un grande database alfanumerico scomodo da leggere in
una rappresentazione grafica intuitiva è la grande innovazione del
software GIS.
Il fenomeno non è solo studiato ma è collegato a tutto ciò che lo
circonda, analizzando la sua possibile evoluzione considerando
alcune variabili piuttosto che altre o addirittura tutte insieme.
L'arbitrarietà di movimento all'interno del GIS permette di capire in
modo comodo e snello ciò che viene rappresentato: ogni strato può
essere studiato da solo per un maggior approfondimento di quel
campo specifico
La possibilità di realizzare “story maps” permette di confrontare il
presente con il passato con un semplice click, avere visione di ciò
che era con ciò che è per capire ciò che sarà.
Trasformare un grande database alfanumerico scomodo da leggere in
una rappresentazione grafica intuitiva è la grande innovazione del
software GIS.
Il fenomeno non è solo studiato ma è collegato a tutto ciò che lo
circonda, analizzando la sua possibile evoluzione considerando
alcune variabili piuttosto che altre o addirittura tutte insieme.
L'arbitrarietà di movimento all'interno del GIS permette di capire in
modo comodo e snello ciò che viene rappresentato: ogni strato può
essere studiato da solo per un maggior approfondimento di quel
campo specifico
La possibilità di realizzare “story maps” permette di confrontare il
presente con il passato con un semplice click, avere visione di ciò
che era con ciò che è per capire ciò che sarà.
14. Conclusioni
Anche se appare uno strumento potente, il GIS come qualsiasi altro
sistema informatico o meccanico, non può e non deve sostituire le
capacità dell'uomo poiché in tutti i fenomeni in analisi e nelle
situazioni critiche è solo l'acutezza di giudizio dell'uomo che può
fare la differenza. Non è il software ad agire da solo ma l'uomo
che ne controlla le potenzialità.
In proposito interviene l'Ammiraglio Lo Sardo che nell'intervista ci
dice come le emergenze in mare siano all'ordine del giorno. La
Marina si imbatte in situazioni disperate, in vere e proprie missioni
di salvataggio che vengono coordinate via terra tramite tecnologie
GPS e VTS (ovvero controllo del traffico marino).
Inoltre Lo Sardo ci fa notare che, nonostante si abbia a disposizione
strumentazioni tecnologiche all'avanguardia, alla base del lavoro
della Marina è sempre presente la maestria dell'uomo.
Non a caso gli allievi dell'Accademia Navale di Livorno vengono
addestrati con la vecchia preparazione nautica e perciò devono
essere in grado di realizzare una carta nautica senza l'utilizzo
della tecnologia.
Anche se appare uno strumento potente, il GIS come qualsiasi altro
sistema informatico o meccanico, non può e non deve sostituire le
capacità dell'uomo poiché in tutti i fenomeni in analisi e nelle
situazioni critiche è solo l'acutezza di giudizio dell'uomo che può
fare la differenza. Non è il software ad agire da solo ma l'uomo
che ne controlla le potenzialità.
In proposito interviene l'Ammiraglio Lo Sardo che nell'intervista ci
dice come le emergenze in mare siano all'ordine del giorno. La
Marina si imbatte in situazioni disperate, in vere e proprie missioni
di salvataggio che vengono coordinate via terra tramite tecnologie
GPS e VTS (ovvero controllo del traffico marino).
Inoltre Lo Sardo ci fa notare che, nonostante si abbia a disposizione
strumentazioni tecnologiche all'avanguardia, alla base del lavoro
della Marina è sempre presente la maestria dell'uomo.
Non a caso gli allievi dell'Accademia Navale di Livorno vengono
addestrati con la vecchia preparazione nautica e perciò devono
essere in grado di realizzare una carta nautica senza l'utilizzo
della tecnologia.