La Mappa del Paese della Tenerezza come incipit di un viaggio nella geografia...
La fotografia come strumento multidisciplinare ed autoriale. Intervista a Giancarlo Ceraudo.
1. LA FOTOGRAFIA COME STRUMENTO
MULTIDISCIPLINARE ED AUTORIALE
INTERVISTA A GIANCARLO CERAUDO
Di Marco Bertagni e Jacopo Cherzad
2. Giancarlo Ceraudo (Roma, 1969) è un fotografo italiano,
professionalmente prestato all'America Latina, in particolare
all'Argentina.
Ha studiato antropologia e forte rimane il suo interesse per l'umanità,
come prepotentemente traspare dalla sua produzione artistica.
Ha affrontato, con le sue foto, temi come la repressione nella dittatura
argentina o temi sociali, economici e culturali del
Sudamerica.
Collabora con testate giornalistiche di primo piano come L'Espresso,
Internazionale, El Pais, GEO e National Geographic. Le sue foto
arricchiscono le collezioni del Maxxi di Roma; ha inoltre esposto
le sue opere in Italia, Spagna, Francia e Stati Uniti.
Dal 2008 segue le vicende cubane per raccontare la transizione
che il paese sta vivendo nel dopo Fidel Castro.
Giancarlo Ceraudo
3. Il Fotografo nel XXI secolo
Tutti sono ormai testimoni di eventi, ognuno col suo
smartphone registra ciò che accade. Questo ha
spinto il fotografo alla sua evoluzione in narratore di
storie, lontano ormai dalla pretesa, irraggiungibile,
di essere oggettivo. Il fotografo-autore legge la
realtà e, con i mezzi a sua disposizione, la
trasmette alla luce della sua personale sensibilità.
Il fotografo del XXI secolo sta al fotoreporter come
lo scrittore al giornalista.
4. „Il ruolo che aveva la fotografia di testimonianza è di fatto sparito.
Prima c’erano pochi fotografi che andavano in zone di guerra ed era
l’unica testimonianza; adesso, quando succede qualcosa,
c’è comunque qualcuno in quel posto e in quel momento con uno
strumento di registrazione.
Quindi la figura del fotografo testimone ha perso d’importanza.
E’ diventata di conseguenza più forte la visione autoriale,
capace di interpretare il fatto e di raccontarlo con uno strumento
Intellettuale comunicativo che altri non hanno.
E’ un po’ come la differenza tra scrittore e giornalista:
servono più scrittori nella fotografia che giornalisti“
Giancarlo Ceraudo
5. I mezzi espressivi: l'Estetica
Il mezzo fotografico è profondamente inadatto a
rappresentare la verità: è infatti bidimensionale,
limitato nell'angolo di visuale e muto.
La dote del fotografo è usare questi limiti e far parlare ciò
che tace, rendere un dettaglio esemplificativo del totale.
Per far questo l'estetica deve essere prepotente
e dirompente.
Il diffondersi massiccio del mezzo fotografico ha
alzato il livello tecnico, ma ha richiesto al fotografo-scrittore
di distanziarsi ancora dalla media: un processo non del
tutto spiegabile a parole, quasi "una magia".
6. „La fotografia ha una peculiarità meravigliosa che deriva da un
suo difetto: è statica e muta.
Deve usare queste sue caratteristiche fino ai
massimi livelli, oppure non vale nulla. L'estetica deve essere
potente e prepotente; l'empatia di quell'immagine deve essere forte
altrimenti è vuota, morta.“
Giancarlo Ceraudo
7. Luoghi e conoscenza
''I volti della povertà si assomigliano tutti'', così
Ceraudo spiega come foto di favelas distanti nello
spazio possano assomigliarsi tanto. È la profonda
conoscenza del luogo e del suo Spirito, il Genius
Loci, a renderle uniche e riconoscibili. Un singolo
dettaglio può bastare, essere iconico di una
cultura.
Lo studio e la conoscenza di una società o di un
luogo sono l'anima dello scatto, che senza
questa visione profonda resterebbe
anonimo.
8. „Se io vado in una favela di Rio, piuttosto che in una di
Buenos Aires, i volti che incontro sono gli stessi.
Le facce della povertà si assomigliano tutte. Se si è professionisti
della fotografia e si conoscono i luoghi,
ti concentrerai sull'evento che osservi e, se saprai
entrare in empatia con chi hai davanti,
farai una foto riconoscibile e caratteristica di quel preciso luogo.“
Giancarlo Ceraudo
9. Il Sudamerica
Perché il Sudamerica? Perché è un luogo
intimamente collegato con le storie che vi
si raccontano. Per chi vuole raccontare lo
Spirito del luogo le storie sono imprescindibili
per la narrazione.
Le distanze poi si accorciano, specie quelle
sociali: ricchezza e miseria sono fianco a
fianco in un contrasto che noi europei
percepiamo quasi come disorientante.
10. „Il Sudamerica, e l'Argentina in particolare, era tagliata sulle mie
caratteristiche: non mi interessano le news, mi piacciono le storie.
È un luogo di storie, dove molto si racconta e tutto è possibile.
Poi ci sono le distanze, che in America latina sono accorciate:
puoi stare vicino ad un Presidente, un intellettuale o una persona
molto povera in momenti molto brevi e con grande facilità.
È quasi un impatto violento, devi essere preparato.“
Giancarlo Ceraudo
11. Il Museo dell'Immigrazione
C'è molto di Italia in Argentina. A Buenos
Aires c'è il Museo dell'Immigrazione, un
luogo dove si avverte chiara la formazione
e la contaminazione identitaria.
Nell'emigrazione c'è un processo di perdita
e ri-formazione di identità.
Luogo di interesse sia iconografico che
storico e di comprensione della realtà
argentina.
12. „Il museo dell'emigrazione è un luogo fantastico sia a livello
iconografico che umano: vi si trovano le radici perdute dagli emigranti
e nello stesso momento è luogo in cui si assiste alla formazione
di una nuova identità.“
Giancarlo Ceraudo