Su http://www.psicologialavoro.it. Molti giovani psicologi scelgono di specializzarsi in Psicologia Scolastica e provano a inserirsi nelle scuole proponendo uno Sportello d’Ascolto. Tuttavia, non sempre sono chiare le procedure per strutturare un progetto di questo tipo, proporlo alle scuole e gestirlo.
Succede quindi che i progetti non vengano approvati, che non vengano finanziati o talvolta vengono attivati, ma non incontrano la cooperazione di docenti e studenti. Ecco alcune indicazioni basilari per ottimizzare il processo di progettazione, presentazione e gestione di uno Sportello d’Ascolto, trasformandolo in opportunità di sviluppo professionale
Su http://www.psicologialavoro.it. Molti giovani psicologi scelgono di specializzarsi in Psicologia Scolastica e provano a inserirsi nelle scuole proponendo uno Sportello d’Ascolto. Tuttavia, non sempre sono chiare le procedure per strutturare un progetto di questo tipo, proporlo alle scuole e gestirlo.
Succede quindi che i progetti non vengano approvati, che non vengano finanziati o talvolta vengono attivati, ma non incontrano la cooperazione di docenti e studenti. Ecco alcune indicazioni basilari per ottimizzare il processo di progettazione, presentazione e gestione di uno Sportello d’Ascolto, trasformandolo in opportunità di sviluppo professionale
ConvegnoCKBG2014 - Zecca & Datteri - Giocare a pensare CKBGShare
Â
IV° Convegno CKBG - Pavia 29-31 gennaio 2014
Luisa Zecca*, Edoardo Datteri*
*Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione R.Massa - UniversitĂ di Milano Bicocca
“Un robot a scuola: giocare a pensare nella scuola primaria”. Resoconto di un’esperienza di formazione tra Scuola e UniversitĂ
Il 7 novembre 2008 a Castel San Pietro (BO) si è tenuto il Convegno Nazionale “Incontri con la Matematica”. La Commissione Matematica-Scienze del I Circolo di Spinea (VE) e dell’Istituto Comprensivo “C. Goldoni” di Martellago (VE) era presente con un laboratorio dal tema “Documentare la matematica: dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, esperienze di un curriculum condiviso e partecipato“.
Vedi anche la documentazione multimediale dell'esperienza "Storia, Matematica, Storia della Matematica" dell'Istituto Comprensivo "C. Goldoni" di Martellago (VE) all'indirizzo: http://storymat.wikispaces.com/.
Vedi, inoltre, Storymat's Blog: http://storymat.wordpress.com/.
ConvegnoCKBG2014 - Zecca & Datteri - Giocare a pensare CKBGShare
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IV° Convegno CKBG - Pavia 29-31 gennaio 2014
Luisa Zecca*, Edoardo Datteri*
*Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione R.Massa - UniversitĂ di Milano Bicocca
“Un robot a scuola: giocare a pensare nella scuola primaria”. Resoconto di un’esperienza di formazione tra Scuola e UniversitĂ
Il 7 novembre 2008 a Castel San Pietro (BO) si è tenuto il Convegno Nazionale “Incontri con la Matematica”. La Commissione Matematica-Scienze del I Circolo di Spinea (VE) e dell’Istituto Comprensivo “C. Goldoni” di Martellago (VE) era presente con un laboratorio dal tema “Documentare la matematica: dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, esperienze di un curriculum condiviso e partecipato“.
Vedi anche la documentazione multimediale dell'esperienza "Storia, Matematica, Storia della Matematica" dell'Istituto Comprensivo "C. Goldoni" di Martellago (VE) all'indirizzo: http://storymat.wikispaces.com/.
Vedi, inoltre, Storymat's Blog: http://storymat.wordpress.com/.
3. Decido di utilizzare il metodo analogico.
Ne avevo sentito parlare da una ex- collega.
Mi informo sul web, leggo qua e lĂ sul sito del maestro,
acquisto il testo della linea del 20 e lo strumento .
Ne parlo ai genitori di prima che mi danno piena fiducia
e appoggio.
INIZIA LA SCUOLA E MI AFFIDO COMPLETAMENTE ALLE
INDICAZIONI DEL MAESTRO ALLE PRIME PAGINE DEL
LIBRO DELLA LINEA DEL 20 E NEL FRATTEMPO SEGUO
UN CORSO ON LINE DELLA ERICKSON SUL CORSO
ANALOGICO.
5. Il metodo analogico
CHE COS' E'
E’ il modo più naturale di apprendere mediante metafore e
analogie, come fanno i bambini che nella loro genialitĂ
imparano a giocare, a parlare o usare il computer ancor prima
degli adulti.
E’ il metodo del cuore cioè dell’intuizione a tutto campo, per
accogliere tutto, nella fiducia e nell’accettazione, senza
timore, e senza il bisogno di controllo che blocca ogni cosa.
Valorizza le capacitĂ dei bambini che giungono a scuola giĂ
con delle informazioni e con la voglia di imparare.
Sviluppa solo l’essenziale nel rispetto dei tempi di
apprendimento dei bambini ( le operazioni di seriazione,
classificazione… sono già presenti nel bambino per il fatto
stesso di vivere e vedere)
8. Il percorso è quindi quello della salita alla cima della montagna
dove incontriamo, partendo dalla base, prima le immagini, poi il
linguaggio verbale che fa da ponte ed infine il linguaggio scritto
sulla cima. Invertendo il percorso perdiamo il significato e ci
troviamo con SIMBOLI SCRITTI CHE EQUIVALGONO A GUSCI
VUOTI.
19. Posso dire che l’esperienza di mio figlio, giunto in
Italia solo da due anni e quindi con difficoltĂ nella
lingua e che ha iniziato la prima «in corsa» a
febbraio, è stata positiva. Il metodo analogico è
stato ottimo per lui, poche parole e l’essenziale.
Giogiò ha sperimentato la matematica , pur non
conoscendo la lingua italiana, e con il metodo
analogico è riuscito ad apprendere i fondamenti
della matematica senza particolari difficoltĂ , anzi in
maniera sciolta, senza la necessitĂ di imparare
norme e regole, il tutto è avvenuto in modo
automatico
grazie
alla
possibilitĂ
di
sperimentazione pratica e visiva.
22. I bambini scelgono il metodo
analogico e anch’io
Giuditta Donchi
Scuola Primaria Albiate ( MB)
http://scuolacontrocorrente.blogspot.it/
Briosco, 28 gennaio 2014