L'azienda richiedeva di realizzare una strategia di comunicazione (in linea con il linguaggio di marca Mutti) per far conoscere i loro prodotti e distribuirli senza rete agenti in tutta Italia e per stimolare il trial e quindi l’acquisto. Il target che l'azienda voleva raggiungere comprendeva : Pizzaioli, Ristoratori e Baristi. L'unico vincolo che ci è stato posto: budget di 100.000€
Portiamo la cultura della cucina italiana nel mondo, il cibo delle aziende che lavorano per offrire prodotti sani e di qualità. Più di 1.000 prodotti originali italiani, freschi, freschissimi, per la spesa settimanale all'estero.Qualità a prezzi imbattibili..
L'Informatore Agrario. Marco Boschetti. Fieragricola14. Le forme della vendit...L'Informatore Agrario
Diversificare l’attività di vendita più che una necessità è ormai quasi un obbligo per tante aziende agricole. Questo è infatti il modo migliore per incrementare la competitività dell’azienda. L’iniziativa personale è il fattore che più spinge a realizzare attività diverse da quella agricola. Per chi intende diversificare è fondamentale combinare tre opportunità di dare valore aggiunto ai prodotti dell’azienda: la trasformazione, la ristorazione e la vendita diretta vera e propria. Ma i canali per vendere sono molti di più: dai mercati contadini ai corsi di cucina, dalle attività seminariali sui prodotti tipici alla partecipazione a mostre-mercato enogastronomiche, alle vendite all’estero in circuiti commerciali che chiedono prodotti di altissima qualità. Le attività di promozione sono assai importanti, almeno quanto la presentazione dei prodotti.
La presenza in internet e nei social media per promuovere le differenti attività può infine essere d’aiuto, ma richiede molta attenzione e dedizione.
The "SMART HIVE" container for bumblebee hives, equipped with devices that monitor the pollination activity of the outgoing bumblebees that can be viewed remotely thanks to a special App.
DBN Magazine nel numero di gennaio 2014 dedica un articolo al CCPB e alla certificazione sul biologico.
"Il biologico in Italia non conosce crisi, e sta conquistando sempre maggiore riconoscibilità. Le aziende aumentano e i consumatori apprezzano, consapevoli dell’importanza della sicurezza alimentare".
Una corretta informazione nel settore enogastronomico è l'impegno che giornalisti e produttori di contenuti devono assumersi nei confronti dei consumatori. Etichetta etica e lotta alla contraffazione, #cibonarratobene e valorizzazione delle eccellenze dei territori sono linee guida
In sommario l'intervista con il Presidente Lino Nori, a seguire la fusione CCPB/IMC raccontata da Fabrizio Piva e Remo Ciucciomei. Fabio Lunati di Nomisma parla del mondo dei produttori e trasformatori del biologico, Enrico De Ruvo di Ismea delle tendenze del mercato bio in Italia.
Negli articoli tecnici Roberto Setti ci aggiorna sull'accreditamento ottenuto da CCPB negli Stati Uniti, Federica Nasi descrive le novità sul Regolamento CE 889/2008. Oltre il biologico, Diego Rossi e Veronica Pecorella presentano lo standard sulla ristorazione Conosci il tuo pasto, Marco Roffia mette insieme le ultime sulla certificazione GLOBAL GAP e filiera ortofrutta. Nel settore no food, Giuseppe Garcea introduce le opportunità di EPD, la dichiarazione ambientale di prodotto, e Carla Pinti si sofferma su NATRUE lo standard internazionale per i comsetici biologici e naturali. Filippo Piredda infine anticipa il programma e le attività per la fiera SANA, il salone del bio e del benessere a settembre a Bologna.
Traditional agriculture is an economically advantageous cultivation and breeding method used in advanced countries like the United States, Australia, and Western Europe that relies on low costs and reduced manual labor through the use of machinery, pesticides, and fertilizers to increase productivity. However, this practice can negatively impact the environment through soil and water pollution, insect death, and reduced biodiversity, leading many to adopt integrated agriculture that still uses chemicals but tries to reduce harmful and toxic substances and machinery.
L'azienda richiedeva di realizzare una strategia di comunicazione (in linea con il linguaggio di marca Mutti) per far conoscere i loro prodotti e distribuirli senza rete agenti in tutta Italia e per stimolare il trial e quindi l’acquisto. Il target che l'azienda voleva raggiungere comprendeva : Pizzaioli, Ristoratori e Baristi. L'unico vincolo che ci è stato posto: budget di 100.000€
Portiamo la cultura della cucina italiana nel mondo, il cibo delle aziende che lavorano per offrire prodotti sani e di qualità. Più di 1.000 prodotti originali italiani, freschi, freschissimi, per la spesa settimanale all'estero.Qualità a prezzi imbattibili..
L'Informatore Agrario. Marco Boschetti. Fieragricola14. Le forme della vendit...L'Informatore Agrario
Diversificare l’attività di vendita più che una necessità è ormai quasi un obbligo per tante aziende agricole. Questo è infatti il modo migliore per incrementare la competitività dell’azienda. L’iniziativa personale è il fattore che più spinge a realizzare attività diverse da quella agricola. Per chi intende diversificare è fondamentale combinare tre opportunità di dare valore aggiunto ai prodotti dell’azienda: la trasformazione, la ristorazione e la vendita diretta vera e propria. Ma i canali per vendere sono molti di più: dai mercati contadini ai corsi di cucina, dalle attività seminariali sui prodotti tipici alla partecipazione a mostre-mercato enogastronomiche, alle vendite all’estero in circuiti commerciali che chiedono prodotti di altissima qualità. Le attività di promozione sono assai importanti, almeno quanto la presentazione dei prodotti.
La presenza in internet e nei social media per promuovere le differenti attività può infine essere d’aiuto, ma richiede molta attenzione e dedizione.
The "SMART HIVE" container for bumblebee hives, equipped with devices that monitor the pollination activity of the outgoing bumblebees that can be viewed remotely thanks to a special App.
DBN Magazine nel numero di gennaio 2014 dedica un articolo al CCPB e alla certificazione sul biologico.
"Il biologico in Italia non conosce crisi, e sta conquistando sempre maggiore riconoscibilità. Le aziende aumentano e i consumatori apprezzano, consapevoli dell’importanza della sicurezza alimentare".
Una corretta informazione nel settore enogastronomico è l'impegno che giornalisti e produttori di contenuti devono assumersi nei confronti dei consumatori. Etichetta etica e lotta alla contraffazione, #cibonarratobene e valorizzazione delle eccellenze dei territori sono linee guida
In sommario l'intervista con il Presidente Lino Nori, a seguire la fusione CCPB/IMC raccontata da Fabrizio Piva e Remo Ciucciomei. Fabio Lunati di Nomisma parla del mondo dei produttori e trasformatori del biologico, Enrico De Ruvo di Ismea delle tendenze del mercato bio in Italia.
Negli articoli tecnici Roberto Setti ci aggiorna sull'accreditamento ottenuto da CCPB negli Stati Uniti, Federica Nasi descrive le novità sul Regolamento CE 889/2008. Oltre il biologico, Diego Rossi e Veronica Pecorella presentano lo standard sulla ristorazione Conosci il tuo pasto, Marco Roffia mette insieme le ultime sulla certificazione GLOBAL GAP e filiera ortofrutta. Nel settore no food, Giuseppe Garcea introduce le opportunità di EPD, la dichiarazione ambientale di prodotto, e Carla Pinti si sofferma su NATRUE lo standard internazionale per i comsetici biologici e naturali. Filippo Piredda infine anticipa il programma e le attività per la fiera SANA, il salone del bio e del benessere a settembre a Bologna.
Traditional agriculture is an economically advantageous cultivation and breeding method used in advanced countries like the United States, Australia, and Western Europe that relies on low costs and reduced manual labor through the use of machinery, pesticides, and fertilizers to increase productivity. However, this practice can negatively impact the environment through soil and water pollution, insect death, and reduced biodiversity, leading many to adopt integrated agriculture that still uses chemicals but tries to reduce harmful and toxic substances and machinery.
El documento argumenta que los consumidores obtienen principalmente beneficios económicos y de calidad de las cadenas cortas de suministro. Económicamente, los precios son más bajos debido a menores costos de distribución, embalaje y transporte; y cualitativamente, los consumidores pueden comprar productos frescos y típicos de la región, conocer la historia de los alimentos y al productor, y tener más oportunidades de comprar productos orgánicos.
El documento describe las ventajas del comercio directo entre productores y consumidores. Esto permite que los productores obtengan un precio justo por sus productos y que los consumidores compren alimentos frescos y típicos de la región sin largos transportes. El encuentro directo entre ambos grupos tiene resultados positivos, tanto para los productores que pueden ganar lo suficiente como para los consumidores que adquieren productos de calidad.
Este documento describe las ventajas de la cadena corta de suministro de alimentos en comparación con los grandes supermercados. La cadena corta permite comprar productos estacionales, frescos y genuinos directamente de los productores sin pesticidas ni tratamientos especiales, respetando los ciclos naturales y garantizando una mayor calidad.
La cadena larga y corta se refiere a dos aspectos: el número de operadores involucrados en la producción y la distancia en kilómetros que recorren las materias primas y productos a lo largo de la cadena de suministro. Una cadena se considera larga cuando hay un gran número de operadores o cuando la suma total de los kilómetros recorridos es grande, mientras que una cadena corta tiene menos operadores o una distancia total más pequeña.
La cadena corta es una cadena caracterizada por un número limitado de pasos entre el productor y el consumidor, lo que permite el contacto directo y reduce los costos para el consumidor. Este tipo de cadena es más común en la agricultura para productos que no requieren procesamiento y tiene como objetivo principal contener los costos para el consumidor final.
La cadena controlada certifica que un producto tiene trazabilidad absoluta que indica todos los pasos en la cadena de producción, quién los realizó y cómo, así como estrictos estándares higiénicos definidos por HACCP. Esto permite la trazabilidad de la cadena y que el consumidor reconozca a todas las empresas involucradas en la producción, comercialización y transporte de un artículo alimenticio.
Una cadena (agroalimentaria, industrial o tecnológica) se refiere al sistema articulado de principales actividades, tecnologías, recursos y organizaciones que contribuyen a la creación, transformación, distribución, comercialización y suministro de un producto terminado, incluyendo el conjunto de empresas que participan en la cadena de distribución.
3. Ente Nazionale della filiera corta Bio
• Questo sito è nato nel 2009 grazie a 5 progetti approvati dal Ministero
delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAF) sul Piano di Azione
Nazionale per l'Agricoltura Biologica ed ha permesso la nascita di una
Rete Nazionale Filiera Corta Bio che mette in collegamento tutte le
esperienze di filiera corta biologica in Italia.
• Dal 2010, grazie a 3 nuovi progetti interregionali approvati dal MIPAF
sempre a valere sul Piano di Azione Nazionale per l'Agricoltura
Biologica, è stato possibile estendere la Rete della Filiera Corta Bio
oramai a tutta l’Italia: 19 regioni.
4. Gruppi di acquisto /Mercatini
• Aziende e Gruppi di offerta che effettuano la vendita
diretta sono censiti, in tutta Italia, per le loro attività verso
i Gruppi di acquisto o nei Mercatini biologici e, naturalmente,
attraverso la vendita diretta in aziendale o in spacci e negozi
in luogo fisso pure se extraziendale.
5. ECOSOSTENIBILITA’
• Siamo consapevoli che la filiera corta non può coinvolgere
tutta la produzione e tanto meno tutti i consumi di prodotti
biologici, ma può essere lo strumento privilegiato per
l'azione informativa e culturale che un modello di agricoltura
ecosostenibile, come quella biologica, può svolgere sul
territorio.
6. Produttori e consumatore hanno gli
stessi obiettivi
• È una strategia alternativa, che dà ai produttori un ruolo
attivo nel sistema del cibo perchè si concentra sulla
produzione locale - sistemi alimentari territoriali e
decentralizzati, che riducono al minimo gli intermediari nella
catena del cibo, e le distanze che il cibo stesso percorre
(food miles).
7. Riscoprire l’identità del territorio
• Tagliando alcuni dei passaggi intermedi tra produttori e
consumatori - quali l'ingrosso e la distribuzione - possiamo
riscoprire il nostro territorio e parti essenziali della sua
identità, così come creare una nuova relazione tra il mondo
agricolo e quello urbano.
8. Il prezzo giusto
E’ più facile l'ottenimento di un
prezzo giusto, poiché i produttori possono comprendere quali
sono i costi reali dell'agricoltura e della produzione del cibo.
Inoltre, i guadagni dei distributori possono essere suddivisi
equamente fra produttori e consumatori, permettendo ai
primi di ricevere la giusta retribuzione per il loro lavoro, e ai
secondi di sapere esattamente cosa pagano e di pagarlo meno.
Ogni mercato di produttori è un mezzo per accorciare la
filiera. Hanno lo stesso scopo, e possono ottenere gli stessi
risultati, i GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), le esperienze di
CSA (Community Supported Agriculture) ed ogni altro
esempio di vendita diretta.
9. KM 0
• Il chilometro zero (anche chilometro utile, km zero o km 0) in
economia è un tipo di commercio nel quale i prodotti vengono
commercializzati e venduti nella stessa zona di produzione.
• La locuzione a chilometro zero identifica una politica economica
che predilige l’alimento locale garantito dal produttore nella sua
genuinità, in contrapposizione all'alimento globale spesso di
origine non adeguatamente certificata, e soprattutto
risparmiando nel processo di trasporto del prodotto, in termini
anche di inquinamento. Spesso viene garantita, sempre dal
produttore, anche l'assenza di organismi geneticamente
modificati.