Il Manifesto dell'Agroalimentare Sostenibileccpbsrl
In quale direzione può muoversi l’agroalimentare italiano per arrivare alla sostenibilità economica, ambientale e sociale?
ccpb 2014 - convegno sostenibilità01
Questo l’interrogativo lanciato da CCPB e dal Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore, che nella giornata di ieri hanno invitato produttori, grande distribuzione, istituzioni e mondo accademico per ragionare insieme su come l’Agroalimentare italiano può diventare sostenibile.
Il Manifesto dell'Agroalimentare Sostenibileccpbsrl
In quale direzione può muoversi l’agroalimentare italiano per arrivare alla sostenibilità economica, ambientale e sociale?
Questo l’interrogativo lanciato da CCPB e dal Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore, che nella giornata di ieri hanno invitato produttori, grande distribuzione, istituzioni e mondo accademico per ragionare insieme su come l’Agroalimentare italiano può diventare sostenibile.
Strategic planning, service As-Is assessment, service To-Be design nell'ambito di un'ipotetica applicazione mobile per la distribuzione di prodotti biologici degli store AlmaverdeBio Market.
Il Manifesto dell'Agroalimentare Sostenibileccpbsrl
In quale direzione può muoversi l’agroalimentare italiano per arrivare alla sostenibilità economica, ambientale e sociale?
ccpb 2014 - convegno sostenibilità01
Questo l’interrogativo lanciato da CCPB e dal Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore, che nella giornata di ieri hanno invitato produttori, grande distribuzione, istituzioni e mondo accademico per ragionare insieme su come l’Agroalimentare italiano può diventare sostenibile.
Il Manifesto dell'Agroalimentare Sostenibileccpbsrl
In quale direzione può muoversi l’agroalimentare italiano per arrivare alla sostenibilità economica, ambientale e sociale?
Questo l’interrogativo lanciato da CCPB e dal Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore, che nella giornata di ieri hanno invitato produttori, grande distribuzione, istituzioni e mondo accademico per ragionare insieme su come l’Agroalimentare italiano può diventare sostenibile.
Strategic planning, service As-Is assessment, service To-Be design nell'ambito di un'ipotetica applicazione mobile per la distribuzione di prodotti biologici degli store AlmaverdeBio Market.
Il progetto è stato realizzato nell'ambito del corso "Economia della qualità e della sicurezza", incentrato sull'analisi del fenomeno dello spreco alimentare in territorio italiano in merito ai seguenti punti:
-analisi quantitativa sul food waste e relativi trend;
-legislazione vigente;
-attori coinvolti;
-misure economiche per favorire il recupero.
Per concludere la ricerca abbiamo portato a termine un'analisi SWOT, per mettere ulteriormente a fuoco punti di forza, criticità, spiragli per eventuali miglioramenti, minacce.
Segnali positivi per il settore dell’integrazione nutrizionale. Il mercato è in crescita grazie alla forte connotazione innovativa. Considerando nel complesso i canali farmacia, parafarmacia e gdo, il mercato integratori negli ultimi due anni ha messo a segno un +3,3% a valore e +3,6% in termini di volumi.
La farmacia resta il canale preferenziale di vendita degli integratori, con una fetta di mercato dell’87,1%. Il 7% delle vendite avviene in grande
distribuzione (Iper+Super), mentre le parafarmacie detengono il 5,8%.
Quello degli integratori è un comparto che la farmacia può ancora presidiare bene, ma deve mantenere alto il livello di attenzione del consumatore sul fronte dell’innovazione e delle modalità di proposta del prodotto.
Le aziende dovranno tener conto della crescente esigenza di formazione e informazione sul prodotto ed essere sempre più vicine alla farmacia, con iniziative mirate.
Maggiori info su www.farmaciaevoluzione.it
Il SINAB - Sistema di Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica è un progetto del MiPAAF, gestito da ISMEA e IAMB, che ha tra i suoi obiettivi quello di favorire la diffusione di dati e informazioni relative al biologico italiano. È un progetto attivo da 15 anni che consente di poter avere informazioni a 360 gradi sul biologico italiano. Al sito www.sinab.it è possibile infatti trovare informazioni relative alla normativa di settore, ai dati e alle statistiche, ma anche tutti gli indirizzi e i riferimenti utili degli organismi di certificazione, dei referenti delle Amministrazioni regionali e delle principali associazioni di settore. È inoltre disponibile l'elenco delle aziende biologiche italiane, grazie al collegamento con la banca dati del SIAN. Ogni anno il SINAB elabora il rapporto “Bio in cifre” che riporta i principali dati strutturali sull’agricoltura biologica in Italia. I dati che sono elaborati dal SINAB vengono forniti al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali dagli Organismi di certificazione e dalle Amministrazioni regionali.
Dall’analisi degli ultimi dati del SINAB, aggiornati al 31/12/2014, risulta che in Italia le imprese inserite nel sistema di certificazione per l’agricoltura biologica sono 55.433 tra produttori esclusivi, preparatori, importatori e imprese del commercio. Rispetto ai dati riferiti al 2013 si rileva un aumento complessivo del numero di operatori del 5,8%. La superficie coltivata secondo il metodo biologico in Italia, risulta pari a 1.387.913 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente, del 5,8%. In percentuale sul totale della superficie coltivata in Italia, il biologico arriva quindi ad interessare l’ 11,2% della SAU nazionale (ISTAT SPA 2013), dato che cresce, rispetto allo scorso anno (ISTAT censimento 2010), di oltre un punto percentuale. Le Regioni in cui sono presenti il maggior numero di operatori biologici sono la Sicilia (9.660), la Calabria (8.787), la Puglia (6.599). In queste Regioni si concentra oltre il 45% del totale degli operatori italiani. Anche la maggiore estensione di superfici biologiche si trova in queste tre regioni: rispettivamente con 303.066 ettari in Sicilia, 176.998 ettari in Puglia e 160.164 ettari in Calabria. La superficie biologica di queste tre Regioni rappresenta il 46% della superficie biologica nazionale. Le Regioni con una maggiore incidenza percentuale delle superfici biologiche sul totale delle superfici coltivate sono: la Calabria, in cui le superfici biologiche rappresentano circa il 30% delle superfici totali, seguita dalla Sicilia con il 22% ed il Lazio con il 19%. I principali orientamenti produttivi in Italia sono il foraggio, i pascoli e i cereali. Segue, in ordine di estensione, la superficie investita ad olivicoltura.
Food and Made in Italy summit 2020 - Il Sole 24 Ore E.R.A. Giorgia Palazzo
Innovazione come fattore abilitante della sostenibilità nelle filiere; perché ora più che mai è il momento per il segmento Agrifood di investire in questi ambiti.
L'Informatore Agrario. Marco Boschetti. Fieragricola14. Le forme della vendit...L'Informatore Agrario
Diversificare l’attività di vendita più che una necessità è ormai quasi un obbligo per tante aziende agricole. Questo è infatti il modo migliore per incrementare la competitività dell’azienda. L’iniziativa personale è il fattore che più spinge a realizzare attività diverse da quella agricola. Per chi intende diversificare è fondamentale combinare tre opportunità di dare valore aggiunto ai prodotti dell’azienda: la trasformazione, la ristorazione e la vendita diretta vera e propria. Ma i canali per vendere sono molti di più: dai mercati contadini ai corsi di cucina, dalle attività seminariali sui prodotti tipici alla partecipazione a mostre-mercato enogastronomiche, alle vendite all’estero in circuiti commerciali che chiedono prodotti di altissima qualità. Le attività di promozione sono assai importanti, almeno quanto la presentazione dei prodotti.
La presenza in internet e nei social media per promuovere le differenti attività può infine essere d’aiuto, ma richiede molta attenzione e dedizione.
Una corretta informazione nel settore enogastronomico è l'impegno che giornalisti e produttori di contenuti devono assumersi nei confronti dei consumatori. Etichetta etica e lotta alla contraffazione, #cibonarratobene e valorizzazione delle eccellenze dei territori sono linee guida
This group work analyzes the mozzarella market. It focuses on: consumption, supply, distribution channels, price strategies, different strategies between industrial brands, private labels, dop / igp producers. Finally, the analysis focuses on five references of mozzarella.
DBN Magazine nel numero di gennaio 2014 dedica un articolo al CCPB e alla certificazione sul biologico.
"Il biologico in Italia non conosce crisi, e sta conquistando sempre maggiore riconoscibilità. Le aziende aumentano e i consumatori apprezzano, consapevoli dell’importanza della sicurezza alimentare".
Il progetto è stato realizzato nell'ambito del corso "Economia della qualità e della sicurezza", incentrato sull'analisi del fenomeno dello spreco alimentare in territorio italiano in merito ai seguenti punti:
-analisi quantitativa sul food waste e relativi trend;
-legislazione vigente;
-attori coinvolti;
-misure economiche per favorire il recupero.
Per concludere la ricerca abbiamo portato a termine un'analisi SWOT, per mettere ulteriormente a fuoco punti di forza, criticità, spiragli per eventuali miglioramenti, minacce.
Segnali positivi per il settore dell’integrazione nutrizionale. Il mercato è in crescita grazie alla forte connotazione innovativa. Considerando nel complesso i canali farmacia, parafarmacia e gdo, il mercato integratori negli ultimi due anni ha messo a segno un +3,3% a valore e +3,6% in termini di volumi.
La farmacia resta il canale preferenziale di vendita degli integratori, con una fetta di mercato dell’87,1%. Il 7% delle vendite avviene in grande
distribuzione (Iper+Super), mentre le parafarmacie detengono il 5,8%.
Quello degli integratori è un comparto che la farmacia può ancora presidiare bene, ma deve mantenere alto il livello di attenzione del consumatore sul fronte dell’innovazione e delle modalità di proposta del prodotto.
Le aziende dovranno tener conto della crescente esigenza di formazione e informazione sul prodotto ed essere sempre più vicine alla farmacia, con iniziative mirate.
Maggiori info su www.farmaciaevoluzione.it
Il SINAB - Sistema di Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica è un progetto del MiPAAF, gestito da ISMEA e IAMB, che ha tra i suoi obiettivi quello di favorire la diffusione di dati e informazioni relative al biologico italiano. È un progetto attivo da 15 anni che consente di poter avere informazioni a 360 gradi sul biologico italiano. Al sito www.sinab.it è possibile infatti trovare informazioni relative alla normativa di settore, ai dati e alle statistiche, ma anche tutti gli indirizzi e i riferimenti utili degli organismi di certificazione, dei referenti delle Amministrazioni regionali e delle principali associazioni di settore. È inoltre disponibile l'elenco delle aziende biologiche italiane, grazie al collegamento con la banca dati del SIAN. Ogni anno il SINAB elabora il rapporto “Bio in cifre” che riporta i principali dati strutturali sull’agricoltura biologica in Italia. I dati che sono elaborati dal SINAB vengono forniti al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali dagli Organismi di certificazione e dalle Amministrazioni regionali.
Dall’analisi degli ultimi dati del SINAB, aggiornati al 31/12/2014, risulta che in Italia le imprese inserite nel sistema di certificazione per l’agricoltura biologica sono 55.433 tra produttori esclusivi, preparatori, importatori e imprese del commercio. Rispetto ai dati riferiti al 2013 si rileva un aumento complessivo del numero di operatori del 5,8%. La superficie coltivata secondo il metodo biologico in Italia, risulta pari a 1.387.913 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente, del 5,8%. In percentuale sul totale della superficie coltivata in Italia, il biologico arriva quindi ad interessare l’ 11,2% della SAU nazionale (ISTAT SPA 2013), dato che cresce, rispetto allo scorso anno (ISTAT censimento 2010), di oltre un punto percentuale. Le Regioni in cui sono presenti il maggior numero di operatori biologici sono la Sicilia (9.660), la Calabria (8.787), la Puglia (6.599). In queste Regioni si concentra oltre il 45% del totale degli operatori italiani. Anche la maggiore estensione di superfici biologiche si trova in queste tre regioni: rispettivamente con 303.066 ettari in Sicilia, 176.998 ettari in Puglia e 160.164 ettari in Calabria. La superficie biologica di queste tre Regioni rappresenta il 46% della superficie biologica nazionale. Le Regioni con una maggiore incidenza percentuale delle superfici biologiche sul totale delle superfici coltivate sono: la Calabria, in cui le superfici biologiche rappresentano circa il 30% delle superfici totali, seguita dalla Sicilia con il 22% ed il Lazio con il 19%. I principali orientamenti produttivi in Italia sono il foraggio, i pascoli e i cereali. Segue, in ordine di estensione, la superficie investita ad olivicoltura.
Food and Made in Italy summit 2020 - Il Sole 24 Ore E.R.A. Giorgia Palazzo
Innovazione come fattore abilitante della sostenibilità nelle filiere; perché ora più che mai è il momento per il segmento Agrifood di investire in questi ambiti.
L'Informatore Agrario. Marco Boschetti. Fieragricola14. Le forme della vendit...L'Informatore Agrario
Diversificare l’attività di vendita più che una necessità è ormai quasi un obbligo per tante aziende agricole. Questo è infatti il modo migliore per incrementare la competitività dell’azienda. L’iniziativa personale è il fattore che più spinge a realizzare attività diverse da quella agricola. Per chi intende diversificare è fondamentale combinare tre opportunità di dare valore aggiunto ai prodotti dell’azienda: la trasformazione, la ristorazione e la vendita diretta vera e propria. Ma i canali per vendere sono molti di più: dai mercati contadini ai corsi di cucina, dalle attività seminariali sui prodotti tipici alla partecipazione a mostre-mercato enogastronomiche, alle vendite all’estero in circuiti commerciali che chiedono prodotti di altissima qualità. Le attività di promozione sono assai importanti, almeno quanto la presentazione dei prodotti.
La presenza in internet e nei social media per promuovere le differenti attività può infine essere d’aiuto, ma richiede molta attenzione e dedizione.
Una corretta informazione nel settore enogastronomico è l'impegno che giornalisti e produttori di contenuti devono assumersi nei confronti dei consumatori. Etichetta etica e lotta alla contraffazione, #cibonarratobene e valorizzazione delle eccellenze dei territori sono linee guida
This group work analyzes the mozzarella market. It focuses on: consumption, supply, distribution channels, price strategies, different strategies between industrial brands, private labels, dop / igp producers. Finally, the analysis focuses on five references of mozzarella.
DBN Magazine nel numero di gennaio 2014 dedica un articolo al CCPB e alla certificazione sul biologico.
"Il biologico in Italia non conosce crisi, e sta conquistando sempre maggiore riconoscibilità. Le aziende aumentano e i consumatori apprezzano, consapevoli dell’importanza della sicurezza alimentare".
IRI White Paper - Salumi: gusto e piacere 2015IRI, INTL
Il presente studio ha l’obiettivo di indagare le dinamiche del mercato dei salumi, con un focus particolare sul segmento degli Affettati a Peso Imposto all’interno del canale moderno, evidenziando problematiche ed opportunità per produttori e distributori.
Questo speciale affronta il tema della sostenibilità applicato al servizio di
somministrazione pasti, declinato nei suo molteplici ambiti: ristoranti, fast food
, bar, etc. e ambito collettivo (mense scolastiche, ospedaliere, etc.).
Italian retail market: strategies and trends (english)
Analisi filiere corte
1. L’utilizzo della filiera corta: analisi economica di fattibilità e modalità di gestione e controllo Corso: “Prodotti Tipici di qualità e nuove strategie di comunicazione” Gennaio 2010 -Sant’Agata dei Goti (BN) Dott. Antonio Bruno
17. Modalità di filiera corta: Mercati contadini bio (Fonte Biobank) Area Mercatini 2005 Mercatini 2008 Nord 125 148 Centro 39 48 Sud 2 5 Isole 8 7 Totale 174 208
18. Esempio di Farmer’s Market: Mercato contadino - Cagliari La Terra e La Piazza è un mercato contadino, dentro la città di Cagliari in Via Po 1, dove si trovano sia i produttori biologici che quelli convenzionali,in aree separate e segnalate. Si svolge con cadenza settimanale fin dal novembre 2008. È gestito dalla UIMEC (Coltivatori della UIL), dall’ASAB Sardegna (Assoc. Agric. Biologica) e dall’ADOC (Assoc. Consumatori). Dispone di un regolamento interno che regola: i prezzi di vendita, le modalità di rilevamento dei prezzi, gli obblighi di certificazione dei prodotti. Ogni produttore deve vendere solo prodotto locale e completarela gamma con prodotti fuori regione solo per le produzioni che nella stessa regione non sono disponibili (es. alcuni tipi di frutta). Il prezzo garantisce un reddito al contadino ed un risparmio per il consumatore, dialmeno il 20% e 30% per vendite a collo intero (cassa o cartone).
19. I Mercati Clandestini “ Il bio non può scrivere che sta vendendo un animale biologico perché occorre che lui sia inserito in un meccanismo di certificazione incredibile”. Esemplare, a questo proposito, è il Mercatino “clandestino” di Gubbio, che raccoglie piccoli produttori biologici senza licenza. L’indirizzo del mercato, a rotazione una casa o un podere, viene comunicato all’ultimo momento, alle novanta famiglie che lo frequentano.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
Editor's Notes
Come nel caso delle aziende che praticano la vendita diretta, anche la distribuzione geografica dei mercatini non è omogenea; oltre il 70 per cento nel 2004 erano situati nel nord Italia (Tab. 5). Va però segnalato che diverse iniziative di vendita diretta, specie bio, sfuggono alla rilevazione in quanto i produttori non dispongono della certificazione biologica, e a volte non si conformano neanche alle troppo rigide normative sanitarie comunitarie. Non sono pochi i pastori che fanno il formaggio senza rispettare le norme HCCP, produttori che vendono l’olio sfuso, vignaioli che spremono l’uva in cantina e imbottigliano senza etichetta.
L’Associazione Nazionale Res Tipica nasce nel 2003 - ad opera dell’ANCI e delle Associazioni Nazionali delle Città di Identità - per dare vita ad un progetto di promozione delle identità territoriali che salvaguardi ed esporti, in Italia e nel mondo, la ricchezza di tradizioni, paesaggi e sapori delle nostre città. Il progetto, rivolto principalmente ai Comuni di piccole e medie dimensioni, intende dunque valorizzare, anche al di fuori dei confini nazionali, quell'immenso patrimonio che incorpora i saperi delle comunità, le caratteristiche dell’ambiente e le produzioni tipiche, trasformando questo grande capitale culturale e sociale in qualità della vita per chi in quei luoghi risiede anche solo temporaneamente e in occasioni di sviluppo sociale ed economico rispettoso dei valori e della cultura locale. Res Tipica riunisce oggi 26 Associazioni di identità, 37 Province, 70 Comunità Montane, 10 Camere di Commercio, 2 Unioni di Comuni e 6 Enti Parco, per un totale di 1833 Enti locali. l 33% circa di questi mercati hanno cadenza mensile, il 27% ha cadenza settimanale, mentre fanno ancora eccezione quelli che offrono i prodotti degli agricoltori locali tutti i giorni Sette mercati su dieci si svolgono nel week-end e fungono da potente veicolo di attrazione turistica e di valorizzazione del territorio. Le regioni dove sono più presenti sono la Toscana, il Piemonte, l’Emilia Romagna e la Sicilia, ma sono in fase di progettazione in almeno altri cinquanta Comuni, molti dei quali si trovano al Sud.
In letteratura, se ne discute con riferimento alle reti agro-alimentari alternative ( Alternative Food Networks - AFN) (van der Ploeg et al. 2000; Knickel, Renting 2000; Renting et al. 2003), e la discussione, avviata nell’ambito della sociologia rurale, si sta sviluppando con contributi significativi anche dell’economia agraria, della geografia economica e dell’antropologia. In un approccio prevalentemente basato sulla actor-network theory ,
Le reti costituite in Italia in funzione della filiera corta ci sembra si possano distinguere, con riferimento ai soggetti promotori, secondo questa tipologia: reti istituzionali, auto-promosse, indotte e ibride. L’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività produttive della Regione Campania dal 2006 ha promosso mercatini bio in collaborazione con le Amministrazioni provinciali e con diversi Comuni; si svolgono mensilmente a Benevento, Caserta, Cesa, Frattamaggiore, Massa Lubrense, Napoli, Nola, Oliveto Citra, Portici, Sorrento, Taurasi. L’iniziativa di Ascoli, come succede in molti altri casi, non si limita a obiettivi di mercato. Si iscrive in “un progetto che dimostri che un nuovo ‘stile di vita' è possibile. Uno stile rispettoso dell'ambiente, della conservazione della biodiversità e delle diversità locali, delle risorse naturali, oltre che interessato alla qualità della vita”.
Ottenuta la perimetrazione e la destinazione ad uso agricolo, l’area delle Tre Decime diventa Parco Regionale di Decima Malafede. Nel 1996 i terreni occupati e coltivati da quasi vent’anni sono dati in concessione alla cooperativa, nel frattempo convertita alla produzione biologica, dopo una riflessione comune sui danni che l’utilizzo della chimica arreca ai lavoratori agricoli, ai consumatori e all’ambiente.