Greenideas #23 Localizzare (e raccogliere) il surplus di cibo con un'app
1. Green Ideas #23:
Localizzare (e raccogliere)
il surplus di cibo con un'app
Bring the food debutta
domani 2 giugno in Italia
2. Pensata per piccoli negozi e ristoranti, meno
raggiungibili rispetto alla Grande distribuzione
organizzata.
TRENTO - Ristoranti, piccoli negozi, grandi distribuzione:
di cibo ne avanza sempre.
Se per smistare le eccedenze della Gdo (Grande distribuzione
organizzata) e della filiera agroalimentare esistono già grandi
organizzazioni come il Banco alimentare e Last Minute Market,
ora anche realtà più minute possono riposizionare il cibo in
eccesso.
Con un meccanismo totalmente gratuito.
3. DEBUTTO IL 2 GIUGNO
Ideata da Adolfo Villafiorita, responsabile dell’unità Ict for Good
della Fondazione Bruno Kessler, e sviluppata da Aaron Ciaghi,
ricercatore nello stesso gruppo,
l’applicazione Bring The Food sarà presentata il 2 di giugno nella
prossima edizione italiana di Random Hacks of kindness, una
hackathon (cioè una due giorni di programmazione; il termine
deriva da hacking e marathon) pensata per costruire applicazioni
per il sociale.
Disponibile su Android o sul web (la versione per l’Apple Store è
attualmente in preparazione), Bring The Food segue un percorso
lineare: chi ha cibo in eccesso lo offre, chi ne ha bisogno lo
raccoglie.
4. PICCOLA DISTRIBUZIONE
Rispetto ai giganti del settore, la nuova app
considera interlocutori privilegiati «piccoli negozi e
ristorazione, perché mentre la Gdo ha un eccesso
predicibile e costante», spiega Villafiorita, «la
piccola distribuzione ha un avanzo che può
variare di giorno in giorno e di settimana in
settimana.
Bring the Food offre sia a privati che a Ong
un’informazione più accurata e puntuale sul
surplus di cibo e sulla sua possibilità di raccolta».
5. Disponibile in italiano, inglese e spagnolo, l’applicazionerichiede
una registrazione iniziale, come donatore o come collector
(raccoglitore).
In trenta secondi, il donatore può inserire informazioni relative al
tipo di alimento e alla sua scadenza. Questi dati vengono poi
geolocalizzati, per permettere al collector di individuare le varie
offerte e di scegliere quelle più rilevanti a seconda della distanza
geografica.
Il raccoglitore, collegandosi, può visualizzare tutte le offerte vicine
alla sua posizione e bloccare quella che più gli interessa.
All’atto della prenotazione gli viene fornita una password, che
dovrà esibire al donatore al momento della consegna.
6. Bring The Food è dotata di un meccanismo di feedback,
che consente tanto al donatore quanto al collector di
esprimere il proprio gradimento sull’efficienza della
raccolta e la qualità della donazione: il sistema di
reputazione così creato punta a rendere le transazioni
sempre più affidabili e meglio gestite.
In lavorazione c’è anche un piccolo breviario: linee guida
che permettono al privato di sapere come regolarsi con
cibi che, come quello cucinato, necessitano di una
particolare gestione del freddo.
7. L’applicazione, oltre che in tutta Italia, è stata già richiesta in
Israele, dove si sta sviluppando una versione nella lingua del
posto.
«Lo spreco di cibo è un problema globale», ricorda Villafiorita.
«Secondo i dati presentati da Silvia Gaiani di Last Minute
Market al Rhok 2011, ogni anno in Italia buttiamo una quantità
di cibo che potrebbe nutrire i tre quarti della popolazione
nazionale.
Uno spreco da 37 miliardi di euro, pari al 3% del nostro Pil che, si è
calcolato, potrebbe sfamare l’Etiopia intera».
Fonte: Corriere della sera, Elisabetta Curzel, 30/5/2012