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Fonti:
                                  Elaborato di Progetto
                                  Relazione di incidenza
                                  Studio di Impatto ambientale
                                  Sintesi non tecnica




L’istanza è stata presentata
     il 01 Settembre 2005 al
    Ministero dello Sviluppo
                economico da
        Shell Italia E&P S.p.A.
Chiunque abbia
interesse, entro 45 giorni
dalla data di deposito, può
presentare osservazioni sul
progetto anche fornendo
nuovi ed ulteriori elementi
conoscitivi e valutativi.
L’area ha un’estensione di 211,9 km2

Comuni Provincia di Salerno:
  Atena Lucana
  Montesano sulla Marcellana
  Padula
  Polla
  Sala Consilina
  Sant’Arsenio
  Sassano
  Teggiano


Comuni Provincia di Potenza:
  Brienza,
  Marsico Nuovo,
  Paterno
  Tramutola
Aree naturali protette:
  SIC “Monti della Maddalena”
   (IT8050034)
   Sito «Natura 2000»
  Parco Nazionale Appennino
   Lucano – Val D’Agri –
   Lagonegrese
  Riserva Naturale Regionale
   Foce del Sele – Tanagro
 Piano Territoriale Regionale
  (PTR) della Regione Campania
 Piano Territoriale per il
  Coordinamento Provinciale
  (PTCP) della Provincia di
  Salerno
 Piano stralcio per la difesa dal
  rischio idrogeologico (PAI)
 Piano di Tutela delle Acque
  (PTA) della Regione Campania
 Piano Regionale di
  Risanamento e Matenimento
  della Qualità dell’Aria della
  Regione Campania
E’ importante sottolineare
che l’eventuale ubicazione
del pozzo esplorativo non
ricadrebbe in nessun caso
all’interno del Parco
Nazionale dell'Appennino
Lucano Val d'Agri
Lagonegrese, della Riserva
Naturale Foce Sele-Tanagro
e all’interno della SIC IT
8050034 “Monti della
Maddalena”.
Vari studi eseguiti nell'area
del Vallo di Diano hanno
evidenziato l'importanza
idrogeologica connessa
all'affioramento e alla
struttura delle rocce
carbonatiche che
costituiscono acquiferi di
strategico valore dal
momento che riforniscono
varie sorgenti perenni
aventi portata complessiva
di circa 5000 l/sec; grande
rilevanza hanno anche le
falde ospitate nei sedimenti
alluvionali, aventi spessori
anche superiori a 100 metri
Rispetto alla classificazione
sismica si nota che tutti i
comuni all’interno dell’area
del permesso “Monte
Cavallo”, appartengono alla
“Zona 1” classificata ad
“Elevata sismicità”
 Fase I:
  Realizzazione di studi
  geologici;

 Fase II:
  acquisto di dati geofisici;

 Fase III:
  eventuale perforazione di
  un pozzo esplorativo.
Studi geologici
preliminari, il cui scopo è
quello di fornire un modello
geologico di massima che
metta in risalto le principali
caratteristiche dell’area
 Indagini geologiche suffragate
  da ricerche bibliografiche
  finalizzati all’inquadramento
  geologico-regionale dell’area.
 Analisi delle caratteristiche
  stratigrafico-strutturali dell’area
Raccolta dati
 Interpretazione di dati sismici
  esistenti (a riflessione e/o a
  rifrazione)
 Acquisto di circa 160 km di
  linee sismiche (acquisite da
  altri operatori)


Rielaborazione dei dati
utilizzando appositi
software che avranno lo
scopo di migliorare la
risposta del dato sismico.
                                    L’inizio di questa fase è compresa
                                           entro i 12 mesi dalla data di
                                           assegnazione del permesso.
Realizzazione di un pozzo
esplorativo (profondità
prevista 6000 metri)

La terza fase si
concretizzerà solo nella
circostanza in cui dagli
studi eseguiti nelle fasi
precedenti confermassero
la presenza di apprezzabili
accumuli di idrocarburi ed
il cui sfruttamento
risultasse economicamente
vantaggioso.
                              L’inizio di questa fase è compresa
                                     entro i 60 mesi dalla data di
                                     assegnazione del permesso.
Realizzazione di un pozzo
esplorativo (profondità
prevista 6000 metri)

Il pozzo sarà comunque
soggetto, come da
normativa attuale, ad
un’approfondita ed
ulteriore valutazione di
impatto
ambientale, richiesta per
l’ottenimento
dell’autorizzazione alla
perforazione.
                            L’inizio di questa fase è compresa
                                   entro i 60 mesi dalla data di
                                   assegnazione del permesso.
Nel caso il pozzo risulti
sterile o scarsamente
produttivo, si procederà alla
chiusura mineraria del pozzo
stesso.
Verranno
ripristinate, quindi, le
condizioni idrauliche iniziali
al fine di isolare i fluidi di
strato in modo da evitare
l’inquinamento delle acque
superficiali.
Nel caso di esito positivo del
sondaggio, la postazione
verrà necessariamente
mantenuta per ospitare
l’alloggiamento delle
attrezzature per la messa in
produzione del pozzo.
Il ripristino totale della
postazione, pertanto, verrà
effettuato al termine delle
attività di sfruttamento
minerario del giacimento.
Suolo:
 la porzione di copertura
  vegetale asportata verrà
  parzialmente stoccata per
  essere riutilizzata nella fase di
  ripristino;
Materiali inerti:
 saranno utilizzati per il
  consolidamento delle
  massicciate e la finitura dei
  piazzali; una volta terminate le
  operazioni di perforazione
  questi materiali saranno
  smaltiti da apposite ditte;
Acqua:
 ’approvvigionamento idrico
  avverrà tramite autobotti, in
  modo da evitare qualsiasi tipo
  di interferenza con la rete idrica
  locale.
La produzione di rifiuti è un aspetto
inevitabile viste la mole e la durata
delle attività che ci si propone di
svolgere per la realizzazione del
progetto in questione.
I rifiuti prodotti verranno temporaneamente
stoccati in apposite strutture
impermeabilizzate in modo da evitarne il
mescolamento per un eventuale riutilizzo
futuro in cantiere, o per favorirne il successivo
smaltimento.
Il prelievo degli stessi rifiuti, inoltre, sarà
effettuato da apposite ditte specializzate e
autorizzate che si occuperanno del trasporto
in apposite discariche autorizzate per lo
smaltimento o presso centri di recupero per il
riciclaggio per un loro eventuale reimpiego.
 Rumore, generato dal movimento
  degli automezzi e dei mezzi
  meccanici present;
 Alterazione del paesaggio, dovuta
  prima alla creazione della piazzola
  e poi al montaggio della torre di
  perforazione;
 Interferenza con le acque
  superficiali e sotterranee, in caso
  di eventuali sversamenti
  accidentali di sostanze inquinanti;
 Alterazione del terreno, dovuta
  alla creazione della piazzola e alle
  attività di perforazione;
 Alterazione della qualità
  dell’aria, dovuta all’immissione di
  sostanze inquinanti causata dal
  movimento automezzi, attività dei
  mezzi meccanici, prova di
  produzione, sollevamento delle
  polveri dovute alle attività di
  cantiere.
 Piazzale di sonda e posa della massicciata
 Opere in calcestruzzo
   Cantina di perforazione
   Solette in cemento armato
   Sistema di canalette perimetrali
   Vasca di contenimento olio di lubrificazione e
    gasolio
   Vasche contenimento fanghi, detriti e reflui
 Strutture logistiche mobili
 Impianto idrico
 Impianto elettrico
 Area parcheggio automezzi e via di accesso
 Recinzione perimetrale e cancelli di fuga
 Area fiaccola
 Attività di perforazione del pozzo
Tale analisi risulta
comunque di tipo generico
e potrà essere approfondita
solo nel caso in cui si decida
di procedere con la
perforazione del pozzo
esplorativo mediante una
Valutazione di Impatto
Ambientale specifica.
Decreto Legislativo 31 marzo
1998, n. 112
"Conferimento di funzioni e
compiti amministrativi dello
Stato alle regioni ed agli enti
locali, in attuazione del capo I
della legge 15 marzo 1997, n.
59«

Art. 71.
Valutazione di impatto
ambientale
1. In materia di valutazione di
impatto ambientale (VIA) sono di
competenza dello Stato:
a) le opere ed impianti il cui
impatto ambientale investe piu'
regioni;
«…probabilmente sarebbe la prima
volta al mondo che un pozzo
petrolifero venisse impiantato in un
territorio abitato, col massimo rischio
sismico, interamente caratterizzato
dal fenomeno del Carsismo e ricco di
riserve idriche nel sottosuolo di
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                    Franco Ortolani
 Scienze dei Territori e dell'Ambiente
      Università Federico II di Napoli

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Settimio Rienzo - Petrolio: Quanto siamo disposti a pagare?

  • 1. Fonti: Elaborato di Progetto Relazione di incidenza Studio di Impatto ambientale Sintesi non tecnica L’istanza è stata presentata il 01 Settembre 2005 al Ministero dello Sviluppo economico da Shell Italia E&P S.p.A.
  • 2. Chiunque abbia interesse, entro 45 giorni dalla data di deposito, può presentare osservazioni sul progetto anche fornendo nuovi ed ulteriori elementi conoscitivi e valutativi.
  • 3. L’area ha un’estensione di 211,9 km2 Comuni Provincia di Salerno:  Atena Lucana  Montesano sulla Marcellana  Padula  Polla  Sala Consilina  Sant’Arsenio  Sassano  Teggiano Comuni Provincia di Potenza:  Brienza,  Marsico Nuovo,  Paterno  Tramutola
  • 4.
  • 5. Aree naturali protette:  SIC “Monti della Maddalena” (IT8050034) Sito «Natura 2000»  Parco Nazionale Appennino Lucano – Val D’Agri – Lagonegrese  Riserva Naturale Regionale Foce del Sele – Tanagro
  • 6.
  • 7.  Piano Territoriale Regionale (PTR) della Regione Campania  Piano Territoriale per il Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Salerno  Piano stralcio per la difesa dal rischio idrogeologico (PAI)  Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Campania  Piano Regionale di Risanamento e Matenimento della Qualità dell’Aria della Regione Campania
  • 8. E’ importante sottolineare che l’eventuale ubicazione del pozzo esplorativo non ricadrebbe in nessun caso all’interno del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese, della Riserva Naturale Foce Sele-Tanagro e all’interno della SIC IT 8050034 “Monti della Maddalena”.
  • 9.
  • 10. Vari studi eseguiti nell'area del Vallo di Diano hanno evidenziato l'importanza idrogeologica connessa all'affioramento e alla struttura delle rocce carbonatiche che costituiscono acquiferi di strategico valore dal momento che riforniscono varie sorgenti perenni aventi portata complessiva di circa 5000 l/sec; grande rilevanza hanno anche le falde ospitate nei sedimenti alluvionali, aventi spessori anche superiori a 100 metri
  • 11.
  • 12. Rispetto alla classificazione sismica si nota che tutti i comuni all’interno dell’area del permesso “Monte Cavallo”, appartengono alla “Zona 1” classificata ad “Elevata sismicità”
  • 13.
  • 14.  Fase I: Realizzazione di studi geologici;  Fase II: acquisto di dati geofisici;  Fase III: eventuale perforazione di un pozzo esplorativo.
  • 15. Studi geologici preliminari, il cui scopo è quello di fornire un modello geologico di massima che metta in risalto le principali caratteristiche dell’area  Indagini geologiche suffragate da ricerche bibliografiche finalizzati all’inquadramento geologico-regionale dell’area.  Analisi delle caratteristiche stratigrafico-strutturali dell’area
  • 16. Raccolta dati  Interpretazione di dati sismici esistenti (a riflessione e/o a rifrazione)  Acquisto di circa 160 km di linee sismiche (acquisite da altri operatori) Rielaborazione dei dati utilizzando appositi software che avranno lo scopo di migliorare la risposta del dato sismico. L’inizio di questa fase è compresa entro i 12 mesi dalla data di assegnazione del permesso.
  • 17. Realizzazione di un pozzo esplorativo (profondità prevista 6000 metri) La terza fase si concretizzerà solo nella circostanza in cui dagli studi eseguiti nelle fasi precedenti confermassero la presenza di apprezzabili accumuli di idrocarburi ed il cui sfruttamento risultasse economicamente vantaggioso. L’inizio di questa fase è compresa entro i 60 mesi dalla data di assegnazione del permesso.
  • 18. Realizzazione di un pozzo esplorativo (profondità prevista 6000 metri) Il pozzo sarà comunque soggetto, come da normativa attuale, ad un’approfondita ed ulteriore valutazione di impatto ambientale, richiesta per l’ottenimento dell’autorizzazione alla perforazione. L’inizio di questa fase è compresa entro i 60 mesi dalla data di assegnazione del permesso.
  • 19. Nel caso il pozzo risulti sterile o scarsamente produttivo, si procederà alla chiusura mineraria del pozzo stesso. Verranno ripristinate, quindi, le condizioni idrauliche iniziali al fine di isolare i fluidi di strato in modo da evitare l’inquinamento delle acque superficiali.
  • 20. Nel caso di esito positivo del sondaggio, la postazione verrà necessariamente mantenuta per ospitare l’alloggiamento delle attrezzature per la messa in produzione del pozzo. Il ripristino totale della postazione, pertanto, verrà effettuato al termine delle attività di sfruttamento minerario del giacimento.
  • 21. Suolo:  la porzione di copertura vegetale asportata verrà parzialmente stoccata per essere riutilizzata nella fase di ripristino; Materiali inerti:  saranno utilizzati per il consolidamento delle massicciate e la finitura dei piazzali; una volta terminate le operazioni di perforazione questi materiali saranno smaltiti da apposite ditte; Acqua:  ’approvvigionamento idrico avverrà tramite autobotti, in modo da evitare qualsiasi tipo di interferenza con la rete idrica locale.
  • 22. La produzione di rifiuti è un aspetto inevitabile viste la mole e la durata delle attività che ci si propone di svolgere per la realizzazione del progetto in questione. I rifiuti prodotti verranno temporaneamente stoccati in apposite strutture impermeabilizzate in modo da evitarne il mescolamento per un eventuale riutilizzo futuro in cantiere, o per favorirne il successivo smaltimento. Il prelievo degli stessi rifiuti, inoltre, sarà effettuato da apposite ditte specializzate e autorizzate che si occuperanno del trasporto in apposite discariche autorizzate per lo smaltimento o presso centri di recupero per il riciclaggio per un loro eventuale reimpiego.
  • 23.  Rumore, generato dal movimento degli automezzi e dei mezzi meccanici present;  Alterazione del paesaggio, dovuta prima alla creazione della piazzola e poi al montaggio della torre di perforazione;  Interferenza con le acque superficiali e sotterranee, in caso di eventuali sversamenti accidentali di sostanze inquinanti;  Alterazione del terreno, dovuta alla creazione della piazzola e alle attività di perforazione;  Alterazione della qualità dell’aria, dovuta all’immissione di sostanze inquinanti causata dal movimento automezzi, attività dei mezzi meccanici, prova di produzione, sollevamento delle polveri dovute alle attività di cantiere.
  • 24.  Piazzale di sonda e posa della massicciata  Opere in calcestruzzo  Cantina di perforazione  Solette in cemento armato  Sistema di canalette perimetrali  Vasca di contenimento olio di lubrificazione e gasolio  Vasche contenimento fanghi, detriti e reflui  Strutture logistiche mobili  Impianto idrico  Impianto elettrico  Area parcheggio automezzi e via di accesso  Recinzione perimetrale e cancelli di fuga  Area fiaccola  Attività di perforazione del pozzo
  • 25.
  • 26.
  • 27. Tale analisi risulta comunque di tipo generico e potrà essere approfondita solo nel caso in cui si decida di procedere con la perforazione del pozzo esplorativo mediante una Valutazione di Impatto Ambientale specifica.
  • 28. Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59« Art. 71. Valutazione di impatto ambientale 1. In materia di valutazione di impatto ambientale (VIA) sono di competenza dello Stato: a) le opere ed impianti il cui impatto ambientale investe piu' regioni;
  • 29. «…probabilmente sarebbe la prima volta al mondo che un pozzo petrolifero venisse impiantato in un territorio abitato, col massimo rischio sismico, interamente caratterizzato dal fenomeno del Carsismo e ricco di riserve idriche nel sottosuolo di importanza strategica.» Franco Ortolani Scienze dei Territori e dell'Ambiente Università Federico II di Napoli