TALIS 2013 Results: An International Perspective on Teaching and LearningEduSkills OECD
The OECD Teaching and Learning International Survey (TALIS) aims to provide valid, timely and comparable information to help countries review and define policies for developing a high-quality teaching profession. It is an opportunity for teachers and school leaders to provide input into educational policy analysis and development in key areas. Themes explored include professional development, school leadership, teaching practices, school climate, appraisal and feedback, job satisfaction and teacher profiles.
Capitolo 3 - DALL’ANALISI QUALITATIVA AL BILANCIO SOCIALE: ESITI DELLA RICER...Corrado Izzo
Prima di procedere a definire il concetto di Accountability e di Bilancio sociale e, successivamente, di descrivere quali siano le azioni connesse già messe in atto a livello internazionale, nazionale e locale, credo possa essere utile riportare l’attenzione su quelli che dovrebbero essere i tratti caratterizzanti il processo di rinnovamento della scuola italiana, secondo quanto prodotto dalla ricerca didattica e quanto previsto dalla normativa primaria e secondaria sull’autonomia scolastica.
In tal modo sarà possibile, già in prima lettura, verificare i livelli di corrispondenza o meno tra tali acquisizioni e gli indicatori di qualità individuati a livello nazionale ed internazionale per quanto concerne i processi di valutazione/autovalutazione/rendicontazione sociale in campo educativo.
TALIS 2013 Results: An International Perspective on Teaching and LearningEduSkills OECD
The OECD Teaching and Learning International Survey (TALIS) aims to provide valid, timely and comparable information to help countries review and define policies for developing a high-quality teaching profession. It is an opportunity for teachers and school leaders to provide input into educational policy analysis and development in key areas. Themes explored include professional development, school leadership, teaching practices, school climate, appraisal and feedback, job satisfaction and teacher profiles.
Capitolo 3 - DALL’ANALISI QUALITATIVA AL BILANCIO SOCIALE: ESITI DELLA RICER...Corrado Izzo
Prima di procedere a definire il concetto di Accountability e di Bilancio sociale e, successivamente, di descrivere quali siano le azioni connesse già messe in atto a livello internazionale, nazionale e locale, credo possa essere utile riportare l’attenzione su quelli che dovrebbero essere i tratti caratterizzanti il processo di rinnovamento della scuola italiana, secondo quanto prodotto dalla ricerca didattica e quanto previsto dalla normativa primaria e secondaria sull’autonomia scolastica.
In tal modo sarà possibile, già in prima lettura, verificare i livelli di corrispondenza o meno tra tali acquisizioni e gli indicatori di qualità individuati a livello nazionale ed internazionale per quanto concerne i processi di valutazione/autovalutazione/rendicontazione sociale in campo educativo.
Introduzione: IL PROCESSO FORMATIVO E IL BILANCIO SOCIALE. DALLE CONOSCENZE ...Corrado Izzo
Il lavoro di tesi intende presentare le pratiche e gli strumenti scelti ed applicati dal 1999 al 2012, anni in cui ho rivestito il ruolo di progettista-coordinatore e di responsabile per l’attività di analisi qualitativa e valutazione di processo nell’ambito delle attività di sperimentazione dell’Autonomia scolastica, del Programma Operativo Nazionale 2000/2006 e 2007/2013 e del Programma Operativo Regionale Campania 2010/2011.
Formazione tradizionale e e-learning I processi di apprendimento sono diventati più complessi a causa del sorgere di nuove tecnologie, in particolare Internet. Le possibilità di apprendimento collaborativo aperto e flessibile ha risvegliato l'interesse dei docenti e ricercatori a indagare e comprendere le condizioni e le caratteristiche che i nuovi metodi di apprendimento possono contribuire. Se come docenti possiamo essere soddisfatti circa le possibilità di un cambiamento pedagogico che l'e-learning può portare, non dobbiamo smettere di interrogarci sulla qualità di questi processi di istruzione e di apprendimento. Questo documento analizza i processi di comunicazione e didattica innovativa. Abbiamo pensato a un sistema di categorie che consente l'analisi dell'interazione didattica. E' importante sapere che gli elementi di comunicazione sociale, cognitiva e didattica saranno il nuovo sviluppo dell'apprendimento in ambienti virtuali in modo sempre più efficace. Le nuove forme di comunicazione che coinvolgono la telematica sono una grande sfida, quando concettualizzare ciò che è stato tradizionalmente inteso come comunicazione in materia di istruzione. Uno dei temi più prolifici nella letteratura recente sulla comunicazione del contesto educativo, riguarda l'uso didattico delle nuove tecnologie e quindi non sorprende che una revisione della bibliografia specializzata, rivela molti riferimenti alla concetto di Computer Mediated Communication. Nella progettazione del formato didattico, assumono grande rilevanza le decisioni relative alla definizione degli obiettivi didattici e dei relativi approcci metodologici, alla progettazione delle attività, dei contenuti e delle attività di valutazione. Sono da includere in questa categoria l’organizzazione dei discenti e la definizione delle figure professionali coinvolte nell’erogazione.
Gli obiettivi didattici devono essere specificati chiaramente e resi noti a tutto il gruppo di progetto. Il formato didattico viene progettato, di conseguenza, grazie ai dati raccolti durante lo studio di fattibilità, alle caratteristiche degli utenti e ai vincoli definiti a priori, descritti nel documento di avvio del progetto.
Gli obiettivi possono essere descritti a seconda della modalità più appropriata al contesto.
Una modalità molto diffusa è relativa alla tipica tassonomia “sapere, saper fare, saper essere”.
Un’altra modalità, invece, è legata all’identificazione degli obiettivi generali complessivi del corso, quindi degli obiettivi specifici dei singoli insegnamenti e, infine, degli obiettivi trasversali. Tale classificazione è basata, quindi, sulla tipologia di competenze da acquisire:
Da questo punto di vista, la tecnologia svolge un ruolo determinante e una sua eventuale inadeguatezza potrebbe far fallire anche un ottimo progetto didattico. Qualora, poi, l’azienda decidesse di rivolgersi ad un fornitore di servizi tecnologici - ASP (Application Service Provider) o LSP (Learning Service Provider) - andrà verificata l’adeguatezza dei livelli di servizio forniti e dovrà essere assicurata l’interoperabilità con gli eventuali sistemi presenti. Introdurre l’e-learning implica un nuovo modo di pensare all’apprendimento nell’azienda, un modo che valorizzi le competenze come fattore competitivo e promuova la responsabilizzazione dell’individuo, assegnandogli maggior autonomia nella costruzione dei suoi percorsi formativi e moltiplicando le sue possibilità di crescita professionale.
Think Thank per la sostenibilità - word.pdfElisaPieratti1
Think thank per la sostenibilità - Educare al futuro per affrontare la complessità delle sfide ambientali in modo sostenibile – metodologie e strumenti per una didattica innovativa
Introduzione: IL PROCESSO FORMATIVO E IL BILANCIO SOCIALE. DALLE CONOSCENZE ...Corrado Izzo
Il lavoro di tesi intende presentare le pratiche e gli strumenti scelti ed applicati dal 1999 al 2012, anni in cui ho rivestito il ruolo di progettista-coordinatore e di responsabile per l’attività di analisi qualitativa e valutazione di processo nell’ambito delle attività di sperimentazione dell’Autonomia scolastica, del Programma Operativo Nazionale 2000/2006 e 2007/2013 e del Programma Operativo Regionale Campania 2010/2011.
Formazione tradizionale e e-learning I processi di apprendimento sono diventati più complessi a causa del sorgere di nuove tecnologie, in particolare Internet. Le possibilità di apprendimento collaborativo aperto e flessibile ha risvegliato l'interesse dei docenti e ricercatori a indagare e comprendere le condizioni e le caratteristiche che i nuovi metodi di apprendimento possono contribuire. Se come docenti possiamo essere soddisfatti circa le possibilità di un cambiamento pedagogico che l'e-learning può portare, non dobbiamo smettere di interrogarci sulla qualità di questi processi di istruzione e di apprendimento. Questo documento analizza i processi di comunicazione e didattica innovativa. Abbiamo pensato a un sistema di categorie che consente l'analisi dell'interazione didattica. E' importante sapere che gli elementi di comunicazione sociale, cognitiva e didattica saranno il nuovo sviluppo dell'apprendimento in ambienti virtuali in modo sempre più efficace. Le nuove forme di comunicazione che coinvolgono la telematica sono una grande sfida, quando concettualizzare ciò che è stato tradizionalmente inteso come comunicazione in materia di istruzione. Uno dei temi più prolifici nella letteratura recente sulla comunicazione del contesto educativo, riguarda l'uso didattico delle nuove tecnologie e quindi non sorprende che una revisione della bibliografia specializzata, rivela molti riferimenti alla concetto di Computer Mediated Communication. Nella progettazione del formato didattico, assumono grande rilevanza le decisioni relative alla definizione degli obiettivi didattici e dei relativi approcci metodologici, alla progettazione delle attività, dei contenuti e delle attività di valutazione. Sono da includere in questa categoria l’organizzazione dei discenti e la definizione delle figure professionali coinvolte nell’erogazione.
Gli obiettivi didattici devono essere specificati chiaramente e resi noti a tutto il gruppo di progetto. Il formato didattico viene progettato, di conseguenza, grazie ai dati raccolti durante lo studio di fattibilità, alle caratteristiche degli utenti e ai vincoli definiti a priori, descritti nel documento di avvio del progetto.
Gli obiettivi possono essere descritti a seconda della modalità più appropriata al contesto.
Una modalità molto diffusa è relativa alla tipica tassonomia “sapere, saper fare, saper essere”.
Un’altra modalità, invece, è legata all’identificazione degli obiettivi generali complessivi del corso, quindi degli obiettivi specifici dei singoli insegnamenti e, infine, degli obiettivi trasversali. Tale classificazione è basata, quindi, sulla tipologia di competenze da acquisire:
Da questo punto di vista, la tecnologia svolge un ruolo determinante e una sua eventuale inadeguatezza potrebbe far fallire anche un ottimo progetto didattico. Qualora, poi, l’azienda decidesse di rivolgersi ad un fornitore di servizi tecnologici - ASP (Application Service Provider) o LSP (Learning Service Provider) - andrà verificata l’adeguatezza dei livelli di servizio forniti e dovrà essere assicurata l’interoperabilità con gli eventuali sistemi presenti. Introdurre l’e-learning implica un nuovo modo di pensare all’apprendimento nell’azienda, un modo che valorizzi le competenze come fattore competitivo e promuova la responsabilizzazione dell’individuo, assegnandogli maggior autonomia nella costruzione dei suoi percorsi formativi e moltiplicando le sue possibilità di crescita professionale.
Think Thank per la sostenibilità - word.pdfElisaPieratti1
Think thank per la sostenibilità - Educare al futuro per affrontare la complessità delle sfide ambientali in modo sostenibile – metodologie e strumenti per una didattica innovativa
This document provides instructions for parents on how to download a digital book (dBook) for their child's school textbook. It is a 4 step process that involves: 1) Downloading the correct app for their device, 2) Opening the app and logging in, 3) Entering the access code found in the printed textbook, 4) Selecting and installing the desired textbook from the library. Any issues are to be brought to the attention of the child's teachers.
This certificate recognizes Sangiorgio Roberta and Sangalli Lorena for their active contribution to the success of Europe Code Week 2015 by running a coding event. They helped organize a workshop that was part of Europe Code Week, an annual event that promotes coding and computer science across the European Union.
Introduzione al testo di John Hattie Visible learning. A synthesis of over 800 meta analyses relating to echievement
1. Form@re, Open Journal per la formazione in rete
ISSN 1825-7321
Numero 2, Volume 13, anno 2013, pp. 144-147
Firenze University Press
http:// www.fupress.com/formare
recensioni
John Hattie, Visible Learning. A synthesis of over 800
meta-analyses relating to achievement. London & New
York: Routledge (2009).
John Hattie, Visible Learning for teachers. Maximizing
impact on learning. London & New York: Routledge
(2012).
Visible Learning. A synthesis of over 800 meta-analyses relating to achievement, si può
considerare il più significativo contributo uscito negli ultimi anni nell’ambito
dell’Evidence Based Education (EBE): esso si basa sul lavoro di quindici anni di ricerca e
su 800 meta-analisi, che riuniscono più di 50 000 studi minori che hanno coinvolto circa
250 milioni di studenti1
. Come noto, una meta-analisi è una tecnica di ricerca utilizzata
per riassumere diversi studi condotti sulla stessa variabile con metodologie sperimentali.
Le statistiche ottenute dalle meta-analisi vengono sintetizzate in un unico valore, quello
dell’“ampiezza di effetto” o effect size (nel testo tradizionalmente indicato con d),
risultato della differenza tra la media del gruppo sperimentale e la media del gruppo di
controllo (o, se in uno stesso gruppo, tra la condizione precedente il trattamento e quella
successiva), divisa per la deviazione standard del campione aggregato2
. Da tali studi
l’autore individua 138 fattori di influenza afferenti a sei diverse aree: gli studenti, la
famiglia, la scuola, i curricula, gli insegnanti e le strategie di insegnamento.
A seguito di questo libro si è riacceso un vivace dibattito sulle possibilità della ricerca
educativa di pervenire a definire uno stato dell’arte per quanto riguarda l’efficacia dei
metodi didattici (Gardner, 2012; Lythe, 2013; Mansell, 2009; Orlich, 2010; Spiewak,
2013; Terhart, 2011; Topphol, 2012)3
. Le reazioni registrate oscillano tra estremi opposti:
1
Per un maggiore approfondimento circa i volumi, i risultati e le metodologie della ricerca,
l’autore e il suo team si consiglia di visitare i seguenti siti: http://visiblelearningplus.com/ (ver.
28.06.13), in particolare la sezione FAQs http://visiblelearningplus.com/faqs (ver. 28.06.13);
http://www.challenginglearning.com/ (ver. 28.06.13); http://visible-learning.org/ (ver. 28.06.13).
2
Per un approfondimento in merito si suggerisce di consultare
http://www.leeds.ac.uk/educol/documents/00002182.htm (ver. 28.06.13).
3
Reperibili nell’ordine ai seguenti link:
- http://www.independent.co.uk/news/education/schools/uniforms-academies-targets-class-
sizes-are-british-schools-worrying-about-the-wrong-things-8294758.html,
- http://visiblelearningplus.com/news/book-review-visible-learning-john-hattie,
- http://www.tes.co.uk/article.aspx?storycode=6005393,
- http://www.educationnews.org/commentaries/book_reviews/90501.html,
- http://www.currentconcerns.ch/index.php?id=2243,
2. 145
alcuni hanno considerato questo lavoro come il “Sacro Graal”; altri, invece, hanno messo
in dubbio il metodo usato e i calcoli statistici applicati nella ricerca educativa.
Il volume, dopo una prima presentazione del quadro teorico, spiega ogni singolo fattore
di influenza e le ragioni dell’effect size ottenuto. In appendice sono riportate tutte le
meta-analisi, organizzate per aree, e la lista dei 138 fattori di influenza in ordine
decrescente di impatto ed efficacia. Ai primi cinque posti troviamo le aspettative e le
autoattribuzioni degli studenti (d = 1.44), i programmi piagetiani (d = 1.28), la
valutazione formativa (d = 0.90), il microteaching (d = 0.88) e l’anticipazione scolastica
(d = 0.88). Agli ultimi cinque, con risultati negativi, il cambio di scuola (d = -0.34), la
televisione (d = -0.18), la bocciatura (d = -0.16), le politiche di welfare (d = -0.12) e le
vacanze estive (d = -0.09)4
.
Ad una prima analisi degli effect size raccolti, si potrebbe affermare che in campo
educativo tutto sembra funzionare. Il 90% dei 138 fattori di influenza individuati, infatti,
ottiene risultati positivi sull’apprendimento degli studenti. L’autore però intende portare
alla luce le evidenze di ciò che funziona meglio. Per questa ragione stabilisce che si può
parlare di efficacia significativa di un fattore o una strategia educativa quando questi
ottengono d maggiore di 0.40. Questo valore sintetizza gli effetti tipici di tutte le possibili
influenze in campo educativo e, per questo, può essere usato come riferimento, punto-
cardine (hinge-point). L’autore poi, per rendere immediata la lettura, associa a ciascun
fattore di influenza un barometro, il “barometro delle influenze”, che segna con una
freccia la zona in cui si colloca quel particolare fattore (cfr. il contributo di Landriscina in
questo numero).
Di tutte le variabili esaminate, il 48% supera lo 0.40, collocandosi nella zona degli effetti
desiderati, mentre il 52% ottiene risultati inferiori. Tra i fattori di maggiore efficacia vi
sono le strategie didattiche istruttive (d medio = 0.60), ad esempio il reciprocal teaching,
il feedback, le strategie metacognitive, il mastery learning, la direct instruction, mentre tra
quelli di scarsa efficacia ci sono le strategie che prevedono una guida minima (d medio =
0.17), ad esempio l’apprendimento per scoperta, il problem-based learning, l’inquiry
learning, l’apprendimento per esperienza, l’apprendimento costruttivista.
Al di là delle strategie didattiche, riconosciute come di maggiore impatto ed efficacia,
l’autore sostiene che gli insegnanti e gli approcci all’insegnamento siano i cardini del
cambiamento volto a conseguire maggiore efficacia nel processo di apprendimento: il
successo o il fallimento scolastico degli studenti è il risultato di ciò che gli insegnanti
fanno e/o non fanno, gli altri fattori ambientali o di contesto, seppur influenti, hanno un
ruolo minore.
- http://visibleteachingandlearning.wikispaces.com/file/view/Has%20John%20Hattie%20R
eally%20Found%20the%20Holy%20Grail.pdf/348408992/Has%20John%20Hattie%20R
eally%20Found%20the%20Holy%20Grail.pdf,
- http://uv-net.uio.no/wpmu/lpu2/2012/02/08/kan-vi-stole-pa-hattie-ii-kommentar-fra-john-
hattie/,
- http://uv-net.uio.no/wpmu/lpu2/2012/02/11/kan-vi-stole-pa-hattiestatistikkbruk-i-
utdanningsforskningen-iii-kommentar-fra-arne-kare-topphol/ – ver. 28.06.13.
4
Per una presentazione sintetica in forma grafica del libro si suggerisce di consultare le pagine
web http://www.learningandteaching.info/teaching/what_works.htm, http://visible-
learning.org/2013/03/visible-learning-infographic/ e http://visible-
learning.org/2013/02/infographic-john-hattie-visible-learing/ (ver. 28.06.13).
3. 146
Questo concetto è messo in risalto in un’ulteriore pubblicazione, Visible Learning for
Teachers. Maximizing impact on learning, in cui l’autore cerca di trasferire sul piano
della professionalità dell’insegnante quanto precedentemente acquisito. Dopo una prima
parte riepilogativa del quadro teorico e metodologico della ricerca, egli analizza i
momenti cruciali della lezione (la preparazione, l’avvio, l’apprendimento, il feedback e la
conclusione): rivolgendosi direttamente agli insegnanti, fornisce loro indicazioni precise
circa i modi concreti per rendere più efficace l’insegnamento e sollecita una riflessione
attraverso esercizi, domande e checklist. In appendice, indicativa dell’attenzione
dell’autore verso il livello della pratica didattica, è inserita la spiegazione circa l’impiego
dell’effect size con piccoli campioni, ad esempio quelli di una classe, per verificare i
progressi degli studenti.
Nella fase di preparazione della lezione l’insegnante deve porre attenzione alle
preconoscenze del soggetto e alle auto-attribuzioni che lo stesso ha elaborato nel corso
delle proprie esperienze pregresse: queste sono la base per il nuovo apprendimento da cui
non si può prescindere. L’autore, inoltre, sollecita negli insegnanti un lavoro di comunità
in cui critica reciproca e passione per l’insegnamento siano pienamente condivisi e
apprezzati.
Nella fase di avvio della lezione l’autore pone al centro la relazione tra docente e allievo:
nella prospettiva dell’insegnante come attivatore e valutatore, è opportuno promuovere un
dialogo tra i due e non un monologo, con domande e interazioni volte a cogliere eventuali
difficoltà, misconcezioni e tutto quanto possa essere un segnale per l’insegnante del
livello dello studente.
Nella fase di apprendimento è essenziale la pratica (intesa anche come ripetizione, puro
esercizio) e la persistenza nella concentrazione: come l’autore afferma, qualche volta
l’apprendimento non è divertente (p. 108). In questa fase il clima dovrebbe essere
positivo: gli insegnanti dovrebbero manifestare fiducia negli studenti e riconoscere
l’errore come un’opportunità che segnala il gap tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere,
consentendo, anche grazie al feedback che segue, a tutti di poter procedere nella direzione
del successo.
Nella fase di restituzione feedback l’autore suggerisce le tre domande cardine da porsi per
poter dare un feedback adeguato: “Dove sto andando?”, “Come intendo raggiungere il
mio obiettivo?”, “Dove penso di andare dopo?” (pp. 116-118, mia traduzione). In questa
fase non possono essere dimenticati i pari, che pure hanno un ruolo importante nella
restituzione del feedback.
Nell’ultima fase della lezione, quella conclusiva, l’obiettivo è dare agli insegnanti una
prospettiva diversa (dal punto di vista degli studenti, dei colleghi, della valutazione
formativa e sommativa) della lezione svolta per vedere e poter misurare l’impatto del
proprio intervento.
L’autore sostiene che è necessario rendere visibile il processo di apprendimento-
insegnamento, da qui il titolo Visible Learning. In questo senso tale processo deve essere
trasparente: gli obiettivi devono essere esplicitati, le proposte didattiche sfidanti, i
feedback forniti e ricercati, i soggetti partecipi in maniera attiva, appassionata e coinvolta.
«La caratteristica notevole dell’evidenza è che i maggiori effetti sull’apprendimento degli
studenti si verificano quando gli insegnanti diventano allievi del proprio insegnamento, e
quando gli studenti diventano i propri insegnanti» (2009, p. 22, mia traduzione). In altre
parole, il processo di apprendimento-insegnamento è visibile quando l’insegnante vede
l’apprendimento attraverso gli occhi degli studenti, e lo studente si vede con gli occhi del
4. 147
suo insegnante. Il modello di apprendimento-insegnamento visibile combina al suo
interno, anche se in contrasto tra di loro, l’insegnamento centrato sull’insegnante, ossia
l’impostazione didattica, e l’apprendimento centrato sullo studente, ossia la
partecipazione attiva dello studente, in una dialettica tra istruzione diretta e
costruttivismo.
Entrambi i volumi non vogliono essere un ricettario ma piuttosto intendono orientare sui
fattori di maggiore influenza nell’apprendimento degli studenti.
Anche se c’è il rischio di creare una nuova mitologia dell’evidence based, va tuttavia
riconosciuto che siamo di fronte ad una svolta significativa nel tentativo di definire lo
stato dell’arte dei metodi didattici. È interessante scoprire che al termine di elaborazioni
con quantità così smisurate di dati, gli aspetti che emergono come più determinanti
nell’apprendimento sono proprio quelli fisici e concreti impliciti nella relazione didattica,
quali la passione per l’insegnamento, le aspettative dell’insegnante, lo scambio di
feedback e soprattutto la visibilità dell’apprendimento che si percepisce persino nel gioco
degli sguardi tra insegnante e allievo.
Silvia Micheletta
Università degli Studi di Firenze, silvia.micheletta@unifi.it