Corso di Statistica del Prof. Garau.
Slide a cura di Giorgio Garau e Lucia Schirru.
La statistica è un metodo per studiare i caratteri variabili che si rilevano su una collettività, con lo scopo di sintetizzare le informazioni disponibili e di estendere per via induttiva i risultati a casi più generali.
La statistica tratta caratteri, cioè aspetti della realtà osservabili, che devono essere variabili nel senso che possono assumere espressioni differenti; devono poter essere rilevati sui soggetti che li esprimono (cioè le unità statistiche); questi ultimi devono appartenere ad una collettività (un unico dato rilevato su un singolo individuo è privo di interesse per la statistica).
Slide del corso di statistica sociale del Prof. Giorgio Garau, per la laurea in Assistente sociale. Indici di posizione, variabilità e mutua variabilità: concentrazione ed eterogeneità.
Il ruolo della statistica nell'informazione a cura di Lucia Schirru
Slide del corso di statistica sociale del Prof. Giorgio Garau, per la laurea in Assistente sociale. Indici di posizione, variabilità e mutua variabilità: concentrazione ed eterogeneità.
Il ruolo della statistica nell'informazione a cura di Lucia Schirru
Giuseppe Cinquegrana, Le Statistiche Sperimentali a Misura di Comune (Seminar...Luca Longobardo
Intervento: Le Statistiche Sperimentali a Misura di Comune
Relatore: Dott. Giuseppe Cinquegrana - Istat Campania
Nell'ambito della Promozione della Cultura Statistica
il Seminario:
Nuovi dati e nuove fonti: le statistiche sperimentali
a misura di comune
| 26 Marzo 2019
Università degli studi “Parthenope” | Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi
Via Generale Parisi n. 13| Napoli
Intervento: Le Statistiche Sperimentali a Misura di Comune
Relatore: Dott. Giuseppe Cinquegrana - Istat Campania
Nell'ambito della Promozione della Cultura Statistica
il Seminario:
Nuovi dati e nuove fonti: le statistiche sperimentali
a misura di comune
| 26 Marzo 2019
Università degli studi “Parthenope” | Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi
Via Generale Parisi n. 13| Napoli
Transizioni, prospettive demografiche e statistica ufficiale
Convegno scientifico
Roma, 3 maggio 2016
Ore 10.30 - 13.00
Istat – Aula magna
Via Cesare Balbo, 14
Seminario di Presentazione dell’ Annuario statistico “I numeri del Piemonte” Torino, 7 febbraio 2018
Consiglio regionale del Piemonte - Sala Viglione
Via Vittorio Alfieri, 15
Verso il censimento permanente della popolazione
Convegno Il Censimento permanente della popolazione:
un nuovo panorama nella statistica ufficiale
Padova, 24 maggio 2018
Palazzo Liviano Sala delle Edicole
Piazza Capitaniato,3
Quando si fa inferenza si cerca di indurre le caratteristiche sconosciute della popolazione a partire dalle informazioni campionarie. Più precisamente, fare inferenza significa:
Stimare: approssimare un parametro ignoto a partire dai dati campionari.
Testare delle ipotesi: verificare, utilizzando i dati campionari, la significatività statistica di ipotesi sulla distribuzione dei caratteri studiati, cioè sulla forma della distribuzione e sui valori che la qualificano: la media e lo scarto quadratico medio.
Quando non è conveniente o possibile esaminare l’intera popolazione si ricorre allo studio di un campione rappresentativo di essa, estendendo attraverso l’inferenza, i risultati del campione all’intera popolazione.
Giuseppe Cinquegrana, Le Statistiche Sperimentali a Misura di Comune (Seminar...Luca Longobardo
Intervento: Le Statistiche Sperimentali a Misura di Comune
Relatore: Dott. Giuseppe Cinquegrana - Istat Campania
Nell'ambito della Promozione della Cultura Statistica
il Seminario:
Nuovi dati e nuove fonti: le statistiche sperimentali
a misura di comune
| 26 Marzo 2019
Università degli studi “Parthenope” | Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi
Via Generale Parisi n. 13| Napoli
Intervento: Le Statistiche Sperimentali a Misura di Comune
Relatore: Dott. Giuseppe Cinquegrana - Istat Campania
Nell'ambito della Promozione della Cultura Statistica
il Seminario:
Nuovi dati e nuove fonti: le statistiche sperimentali
a misura di comune
| 26 Marzo 2019
Università degli studi “Parthenope” | Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi
Via Generale Parisi n. 13| Napoli
Transizioni, prospettive demografiche e statistica ufficiale
Convegno scientifico
Roma, 3 maggio 2016
Ore 10.30 - 13.00
Istat – Aula magna
Via Cesare Balbo, 14
Seminario di Presentazione dell’ Annuario statistico “I numeri del Piemonte” Torino, 7 febbraio 2018
Consiglio regionale del Piemonte - Sala Viglione
Via Vittorio Alfieri, 15
Verso il censimento permanente della popolazione
Convegno Il Censimento permanente della popolazione:
un nuovo panorama nella statistica ufficiale
Padova, 24 maggio 2018
Palazzo Liviano Sala delle Edicole
Piazza Capitaniato,3
Quando si fa inferenza si cerca di indurre le caratteristiche sconosciute della popolazione a partire dalle informazioni campionarie. Più precisamente, fare inferenza significa:
Stimare: approssimare un parametro ignoto a partire dai dati campionari.
Testare delle ipotesi: verificare, utilizzando i dati campionari, la significatività statistica di ipotesi sulla distribuzione dei caratteri studiati, cioè sulla forma della distribuzione e sui valori che la qualificano: la media e lo scarto quadratico medio.
Quando non è conveniente o possibile esaminare l’intera popolazione si ricorre allo studio di un campione rappresentativo di essa, estendendo attraverso l’inferenza, i risultati del campione all’intera popolazione.
In natura si osservano delle distribuzioni empiriche; per studiarle è necessario avere delle distribuzioni teoriche di riferimento. Se si considera un fenomeno discreto, come il lancio dei dadi, la distribuzione teorica può essere assimilata alla distribuzione empirica e questo permette di calcolare le frequenze relative, la media e la deviazione standard.
Se invece il fenomeno è continuo si considera la funzione di densità e da questa, per integrazione, si ricavano le frequenze teoriche.
La probabilità è una misura del grado di incertezza di un evento in un certo esperimento casuale.
E’ ragionevole misurare l’incertezza degli eventi assegnando ad essi un numero compreso tra 0 e 1, detto probabilità di un evento.
Quanto più la probabilità è vicina a zero tanto più l’evento si verifica raramente e quanto più la probabilità è vicina a 1 tanto più l’evento è frequente.
Un modo semplice per analizzare dati statistici (siano rappresentativi di frequenze o intensità) consiste nell’istituire un CONFRONTO tra di essi.
La statistica descrittiva si occupa anche di confronti tra dati statistici riferiti:
alle caratteristiche (frequenze o intensità) di parti di uno stesso collettivo;
ad uno stesso fenomeno osservato su collettività diverse;
alla comparazione delle sintesi effettuate sulle distribuzioni riferite ai collettivi (medie, indici di variabilità, ecc.);
a fenomeni diversi tra i quali sussista un nesso logico (“di parte al tutto”, di “causa ed effetto”, ecc.)
I fenomeni bivariati sono quei fenomeni che possono essere caratterizzati studiando congiuntamente due variabili.
Se le variabili sono entrambe quantitative si può procedere a un’analisi di interdipendenza, altrimenti si ricorre all’utilizzo di misure di associazione (per caratteri qualitativi).
«Oggi il mercato sta sia mercificando più cultura sia rendendo le merci più culturali» afferma Ulf Hannerz noto antropologo svedese.
Secondo numerosi scienziati sociali è un tratto centrale dell’economia globale contemporanea. Forse non ne siamo del tutto consapevoli quando “consumiamo” prodotti culturali; forse non ne siamo del tutto consapevoli anche quando consumiamo prodotti fortemente caratterizzati dal punto di vista della loro specifica origine culturale e territoriale.
Prima le donne e poi i bambini, recitava un antico detto di origine marinara secondo cui le donne e i bambini debbono essere salvati per primi nel caso ci si trovi in una situazione di pericolo di vita (in genere nell'atto di abbandonare la nave), ripreso molto efficacemente da E. G. Belotti nel suo celebre saggio del 1980, a testimonianza di come il nostro mondo fosse protettivo nei confronti delle fasce deboli e di come questo atteggiamento spesso non permettesse a donne e bambini di affrancarsi da questa dipendenza.
Questo pezzo è contenuto nel Dossier Caritas 2014 la cui analisi socio-economica è disponibile tra i documenti di Vispo Srl
Tessere reti, promuovere fiducia, accompagnare la risalita. L’impegno della Caritas diocesana di Cagliari per i giovani, la famiglia, il lavoro, l’accoglienza, la povertà.
Rapporto Caritas 2014
Corso di Statistica del Prof. Garau.
Slide a cura di Giorgio Garau e Lucia Schirru.
Una caratteristica importante di una distribuzione statistica è la sua variabilità. La variabilità è, infatti, la quantità di dispersione presente nei dati.
Come gli indici di posizione, anche gli indici di dispersione o variabilità servono per descrivere sinteticamente (o caratterizzare) le distribuzioni statistiche quantitative (per le variabili qualitative si usano gli indici di diversità).
Una buona analisi dei dati richiede anche che le caratteristiche principali delle osservazioni siano sintetizzate con opportune misure e che tali misure siano adeguatamente analizzate e interpretate.
Gli indici di posizione sintetizzano la posizione di una distribuzione di frequenza mediante un valore reale rappresentativo della globalità del fenomeno e tale da riassumere gli aspetti ritenuti più importanti.
Di seguito si esaminano le misure di posizione:
MEDIA
MODA
MEDIANA
Corso di Statistica del Prof. Garau.
Slide a cura di Giorgio Garau e Lucia Schirru.
Differenze tra variabili, le rappresentazioni grafiche, il calcolo delle frequenze cumulate e la funzione di ripartizione
Dispersione scolastica e disoccupazione giovanile (Contenuta nel Rapporto Car...Vispo Srl
Un problema con tante sfaccettature
La dispersione scolastica è un problema con tante sfaccettature e come tale è spesso invocato come
la causa di tutti i mali, non ultimo quello della disoccupazione giovanile. La complessità del
fenomeno si riflette inevitabilmente nei diverse modi di misurarlo e ogni tentativo di ridurne la
complessità determina le difficoltà interpretative di cui tratteremo in questo capitolo.
Rapporto annuale Caritas Cagliari. Analisi socio-economica della Sardegna e della Diocesi di Cagliari. Il lavoro che manca e la disoccupazione giovanile.
1. Che cos’è la statistica
Un tempo per statistica si intendeva “la scienza degli
stati”, ormai questa definizione storica è da
considerarsi superata. In compenso ne sono state
fornite molte altre: Willcox (1934) ne raccolse
addirittura 124!
La definizione che ricorre maggiormente afferma che
la statistica è “quella scienza che ha come fine lo
studio quantitativo o qualitativo dei fenomeni
collettivi”, ovvero quei fenomeni il cui studio richiede
una raccolta di numerose informazioni.
E’ un metodo per studiare i caratteri variabili che si
rilevano su una collettività, con lo scopo di sintetizzare
le informazioni disponibili e di estendere per via
induttiva i risultati a casi più generali.
La statistica, quindi tratta caratteri, cioè aspetti della
realtà osservabili, che devono essere variabili nel
senso che possono assumere espressioni differenti;
devono poter essere rilevati sui soggetti che li
esprimono (cioè le unità statistiche); questi ultimi
devono appartenere ad una collettività (un unico dato
rilevato su un singolo individuo è privo di interesse
per la statistica).
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 1
2. Lo scopo dei metodi statistici
Lo scopo dei metodi statistici:
• Sintetizzare: significa predisporre i dati raccolti in una forma (tabelle, grafici, sintesi
numeriche) che consenta di comprendere meglio i fenomeni considerati, rispetto ai quali
è stata eseguita la raccolta.
•Generalizzare: cioè estendere il risultato dell’analisi effettuata sui dati di un gruppo
limitato di unità statistiche (campione) all’intera collettività di appartenenza (universo,
popolazione)
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 2
3. Dalla Statistica Descrittiva all’Inferenza
La Statistica Descrittiva raccoglie i dati ottenuti dallo studio del fenomeno collettivo, li
ordina, li riassume, li analizza e li presenta.
L’Inferenza estende i risultati ottenuti con la statistica descrittiva ad un insieme di
elementi più vasto di quello studiato: estende cioè i risultati dal campione alla
popolazione.
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 3
4. Statistica e valutazione
In ambito pubblico, i dati statistici sostengono le decisioni politiche, le scelte
amministrative, i programmi e i progetti. Si effettuano quindi valutazioni a partire dai
dati.
Le valutazioni possono essere preliminari (ex ante), successive (ex post) o intervenire
durante l’esecuzione delle azioni (in itinere).
Ex ante, i dati statistici servono per simulare, attraverso opportuni modelli, gli effetti di
scelte alternative, per valutare l’impatto dei provvedimenti.
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 4
5. Statistica e valutazione
Nel caso di programmi, progetti, azioni
amministrative, è importante eseguire anche
valutazioni in itinere, nel corso cioè degli
interventi.
Ogni intervento produrrà numerosi dati
amministrativi che potranno essere utilizzati a
fini statistici. Ciò consentirà di effettuare il
“monitoraggio” delle azioni e suggerirà
eventuali azioni correttive per migliorarne gli
effetti.
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 5
6. Statistica e valutazione
La valutazione ex post viene effettuata al termine dell’intervento. Si avvale di dati
statistici ottenuti a partire da quelli amministrativi; inoltre, è sostenuta da rilevazioni ed
indagini statistiche effettuate ad hoc.
In questa fase è possibile avere informazioni importanti sui risultati ottenuti, sui costi
complessivamente sostenuti, sulla validità delle soluzioni organizzative adottate. Questi
permettono di rendicontare i risultati ed alimentano i meccanismi di retro-azione.
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 6
7. A chi serve la statistica?
Scienze naturali
Scienze demografiche e attuariali (es. censimenti)
Scienze economiche
Scienze sociali (es. sondaggi di opinione)
Programmazione economica e territoriale (vedi valutazione)
Ricerca operativa (gestione risorse, investimenti …)
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 7
8. Le fonti dei dati
L’oggetto dell’analisi della statistica sono i dati, i quali possono essere già
disponibili o devono essere raccolti ad hoc.
In funzione della disponibilità o meno dei dati si classificano le fonti.
Il termine fonte significa in senso figurato principio da cui qualcosa emana o
proviene direttamente (Devoto e Oli, 1971).
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 8
9. Le fonti dei dati
Non può essere fatta una classificazione definitiva ed esaustiva delle fonti
dei dati, ma ci sono molti possibili criteri in funzione degli scopi di chi la
attua.
E’ possibile classificare le fonti in base:
1. alla natura dell’ente;
2. allo scopo della rilevazione;
3. alla territorialità.
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 9
10. La natura dell’ente
Una prima classificazione è quella basata sulla natura giuridico –
amministrativa della fonte.
Considerando sia gli enti pubblici che quelli privati è possibile
definire quattro grandi categorie:
• istituzionali;
• pubbliche o di erogatori di servizio pubblico;
• private;
• enti di natura scientifica.
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 10
11. Lo scopo della rilevazione
Lo storico polacco Wiltod Kula (1972) considera fonti tutti quei
documenti che sono prodotti dai singoli o dalle organizzazioni e
che si possono dividere in fonti di origine statistica e fonti di tipo
istituzionale.
Le prime sono costituite da quel materiale che già in principio è
stato raccolto con l’intento di conoscere alcuni aspetti della vita
sociale (le fonti statistiche). Le seconde comprendono quei
documenti predisposti dalle amministrazioni pubbliche e private
per scopi inerenti alla propria attività (le fonti amministrative)
(Kula, 1972).
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 11
12. Lo scopo della rilevazione
In pratica sono fonti sia quelle amministrative degli organi dello
Stato che quelle conoscitive, preposte alla rilevazione di un
determinato fenomeno sociale.
Esse possono essere classificate in tre categorie:
• Censimenti;
• Indagini campionarie;
• Rilevazioni amministrative.
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 12
13. Le fonti statistiche
Il censimento
• è svolto al fine di accertare il numero, le caratteristiche strutturali e la distribuzione
territoriale di tutte le unità di una popolazione all’interno di dati limiti territoriali;
• è una rilevazione diretta e individuale, nel senso che ogni unità rispondente è enumerata
separatamente con tutte le sue caratteristiche;
• è una rilevazione trasversale, ossia riferita ad un preciso istante.
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 13
14. Le fonti statistiche
Le rilevazioni campionarie.
Raramente possono essere studiate tutte le unità che compongono una popolazione.
Pertanto si studia spesso soltanto una parte (campione) della popolazione, per poi
generalizzare i risultati (questo processo di generalizzazione si definisce “inferenza”).
POPOLAZIONE
campionamento
Si effettua la rilevazione sul campione e si
traggono le sintesi.
campione
Studio del
campione
INFERENZA
Si definisce la popolazione di interesse e
attraverso il campionamento si estrae un
campione di numerosità stabilita.
Si riportano, attraverso l’inferenza le
sintesi ottenute sul campione all’intera
popolazione.
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 14
15. Le fonti statistiche
Le rilevazioni campionarie.
Un campione è un insieme di unità selezionate fra tutte quelle
che compongono una popolazione, della quale riassume le
caratteristiche.
Il campione deve essere selezionato in modo da riprodurre il
più fedelmente possibile le caratteristiche del collettivo di
riferimento; le unità che lo compongono devono essere sempre
scelte in modo del tutto casuale.
Esempi di campionamento:
Campionamento casuale semplice (senza ripetizione);
Campionamento sistematico;
Campionamento stratificato;
Campionamento a più stadi.
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 15
16. 16
Campionamento casuale semplice
Campione
accesso casuale
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru
19. Campionamento a più stadi
C. 1 C. 2 C. 3 C. 4 C. 5 C. 6
estrazione 1° stadio
2.1 2.2 2.3 2.4 3.1 3.2 3.3 5.1 5.2 5.3 5.4
estrazione 2° stadio
comuni
campione
unità
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 19
20. Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 20
Le fonti amministrative
Sono i dati prodotti dall’attività amministrativa
(process-produced data) e consentono di
acquisire informazioni regolarmente aggiornate su
individui o enti.
Le più famose di queste rilevazioni sono
sicuramente le anagrafi o registri della
popolazione. Esse sono tenute dalle
amministrazioni comunali ed hanno la funzione di
registrare nominativamente gli abitanti residenti
nel comune. Altri esempi di rilevazioni
amministrative sono il registro delle imprese, il
PRA (Pubblico registro automobilistico) e le liste
elettorali.
Le fonti amministrative, perciò, vengono create ed utilizzate per fini amministrativi (es. l'archivio
INPS, la cui attività principale consiste nella liquidazione e nel pagamento delle pensioni che sono
di natura previdenziale e di natura assistenziale; oppure il Registro delle imprese, tenuto dalle
C.C.I.A.A. al fine di rendere pubbliche le vicende delle imprese) dell'ente o istituzione che li
raccoglie, ma possono essere utili anche a fini statistici, consentendo un notevole risparmio di costi
di reperimento. Occorre però prestare particolare attenzione per non incorrere in errori sistematici,
dovuti alle metodologie di raccolta.
21. Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 21
Le fonti amministrative
Da qualche tempo a questa parte l'utilizzo delle fonti
amministrative sta sostituendo quello delle rilevazioni dirette (che vengono per lo
più utilizzate per integrarle), perché è migliorato il sistema di raccolta, archiviazione
e gestione delle basi di dati o archivi. Spesso si ricorre all'uso congiunto di più fonti
amministrative ricorrendo all'integrazione delle fonti. Con tale processo, utilizzato
anche dall'ISTAT, si hanno i seguenti vantaggi:
•costi limitati;
•tempestività senza rinunciare al dettaglio;
•migliore qualità delle informazioni raccolte.
22. Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 22
La territorialità
La terza suddivisione utile è quella che fa riferimento alla territorialità
dell'ente che produce il dato. Su questa base è possibile definire almeno
tre categorie di fonti.
•Internazionali
•Nazionali
•Locali
23. Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 23
Il Sistan
Il Sistema statistico nazionale (Sistan) è la rete di soggetti pubblici e privati che fornisce
l'informazione statistica ufficiale. Fanno parte del Sistan:
•l'Istituto nazionale di statistica (Istat);
• gli enti e organismi pubblici d'informazione statistica (Isae, Inea, Isfol);
• gli uffici di statistica delle amministrazioni dello Stato e di altri enti pubblici, degli
Uffici territoriali del Governo, delle Regioni e Province autonome, delle Province, delle
Camere di commercio (CCIAA), dei Comuni, singoli o associati, delle aziende sanitarie
locali, nonché gli uffici di statistica dei soggetti privati che svolgono funzioni di
interesse pubblico.
Il Sistan nasce con il decreto legislativo 322 del 6 settembre 1989, punto di partenza di un
processo di riforma della statistica pubblica che ha coinvolto tutte le amministrazioni
italiane. Lo scambio di esperienze, di conoscenze, di tecnologie e di informazioni
costituisce oggi il patrimonio più importante del Sistema.
24. L’Istituto nazionale di statistica è un ente di ricerca pubblico. Presente nel Paese dal 1926,
è il principale produttore di statistica ufficiale a supporto dei cittadini e dei decisori
pubblici. Opera in piena autonomia e in continua interazione con il mondo accademico e
scientifico.
Compito istituzionale dell'Istat è produrre e diffondere informazioni affidabili, imparziali,
trasparenti, accessibili e pertinenti, capaci di descrivere le condizioni sociali, economiche e
ambientali del Paese e i cambiamenti che avvengono in esso, con il vincolo del più rigoroso
rispetto della privacy.
Tra i suoi impegni più rilevanti, la realizzazione dei censimenti generali: popolazione e
abitazioni, industria e servizi, agricoltura. All'Istat spetta anche l'esecuzione della maggior
parte delle indagini comprese nel Programma statistico nazionale, l'insieme di
rilevazioni ed elaborazioni considerate indispensabili per il Paese.
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 24
L’Istat
25. I dati forniti dall’Istat riguardano:
• Popolazione http://www.istat.it/popolazione/
• Famiglia e società http://www.istat.it/societa/
• Istruzione e lavoro http://www.istat.it/lavoro/
• Salute e welfare http://www.istat.it/sanita/
• Giustizia e sicurezza http://www.istat.it/giustizia/
• Prezzi http://www.istat.it/prezzi/
• Industria e servizi http://www.istat.it/imprese/
• Commercio estero http://www.istat.it/comest/
• Conti economici http://www.istat.it/conti/
• PA e istituzioni private http://www.istat.it/istituzioni/
• Agricoltura e zootecnia http://www.istat.it/agricoltura/
• Ambiente e territorio http://www.istat.it/ambiente/
Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 25
26. Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru 26
L’indagine statistica
I passi dell’indagine statistica:
• Definizione degli obiettivi dell’indagine (es. studiare le principali cause della
disoccupazione in Sardegna)
• Individuazione del fenomeno e del collettivo di interesse (fenomeno:
disoccupazione in Sardegna: collettivo: i disoccupati residenti in Sardegna);
• Definire la popolazione oggetto dell’indagine (tutti i disoccupati che rispettano
determinate caratteristiche);
• Rilevazione dei dati (sull’intera popolazione se Censimento o sul campione se
rilevazione campionaria);
• Ordinamento o spoglio dei dati;
• Elaborazione ed analisi;
• Interpretazione dei risultati, inferenza sulla popolazione (se la rilevazione è
campionaria) e divulgazione.